Geni e qualità della carne Genotyping “alimento costituito da tessuti di vari animali ricchi di proteine, ferro e altri principi nutritivi” Dal punto di vista nutrizionale, la carne è costituita principalmente da: • ~ 75% di H2O (variabile da 50 a 80%); • ~ 15% di proteine (variabile da 12 a 18%); • ~ 3 -7 % di grassi; • ~ 2-4 % di sali minerali (K, P, Fe, Zn). Fattori che influenzano la qualità della carne - specie animale e razza tipo genetico intraspecifico sesso sistema di allevamento alimentazione età e peso alla macellazione tecnica di macellazione tecnica di preparazione della carcassa manipolazioni, conservazione e sezionatura della carcassa conservazione e commercializzazione del taglio commerciale preparazione domestica Diverse proprietà gastronomiche e nutrizionali della carne, quali la tenerezza, l'attitudine ai diversi metodi di cottura, la perdita di "succhi", sono legate alla struttura del sistema proteico muscolare e alle reazioni biochimiche che si verificano. Di conseguenza, la conoscenza delle fibre muscolari, di alcune proteine di questa presenta struttura, un nonostante sicuro interesse la dal loro complessità, punto di vista tecnologico, per favorire l'ottenimento di prodotti di maggiore qualità GENE myostatin, MSTN EFFETTO GENE EFFETTO muscolo, tenerezza IGF1 accrescimento Insulin-like growth factor-binding protein3 IGF-BP3 accrescimento Myf5 accrescimento calpastatin tenerezza calpain tenerezza A FABP Grasso, trigliceridi Lysyl oxidase tenerezza SCD tipo di grassi leptin grasso, assunzione PRKAG3 GHR tenerezza, colore, drip los peso TG marezzatura NPY marezzatura, peso, accrescimento UCPx accrescimento, resa, peso GHRL ghrelin/obestatin preprohormone Assunzione, conversione MYOD1 tenerezza (muscle dev) CALCA tenerezza (calcium level reg) HEM1 carcass fat PDE1B carcass fat NAOL1 tenerezza CDH4 tenerezza DGAT1 grasso Fetuin A Potential regulator gene tenerezza MB Potential target gene PLN Potential target gene Troponin Potential target gene ZFHX1B Potential target gene FASN Potential gene grasso ACACA Potential gene grasso SLC2A4 Potential gene grasso Fatty acid elongase Potential gene grasso LIPE Potential gene grasso FABP4 Potential gene grasso AANAT Potential gene grasso tenerezza tenerezza tenerezza tenerezza La Miostatina è una proteina scoperta nel 1997 e risulta essere il gene che limita la crescita muscolare negli esseri viventi. La scoperta fu di un gruppo di scienziati guidati da Alexandra McPherron e Se-Jin Lee che produssero topi nulli per il gene miostatina che mostravano un drammatico incremento della massa muscolare scheletrica. L'analisi istologica evidenziò un aumento sia della dimensione delle singole cellule muscolari (ipertrofia) sia del loro numero (iperplasia). Contemporaneamente si registrò una lieve diminuzione del tessuto adiposo mentre fertilità e durata della vita rimasero pressochè invariate. Iperplasia Ipertrofia Il preciso meccanismo della miostatina rimane ancora sconosciuto. Essa è prodotta soprattutto dalle cellule del muscolo scheletrico e la sua attività viene regolata da un inibitore chiamato follistatina. Più è alto il livello di follistatina e maggiore sarà lo sviluppo muscolare. Normalmente l'aumento della massa muscolare è dovuto al solo aumento della dimensione delle cellule (ipertrofia), mentre una lieve iperplasia potrebbe verificarsi solo in casi particolari (lesioni muscolari). Sembra che la follistatina sia in grado di interagire con le cellule satellite stimolando la proliferazione di nuove cellule muscolari (iperplasia). Le cellule satellite sono cellule mononucleate in grado di unirsi per generare nuove cellule muscolari. A differenza delle cellule satellite queste ultime non possiedono tale caratteristica e, seppur soggette ad un continuo turnover, possono solamente aumentare di dimensioni (ipertrofia) ma non di numero (iperplasia). La sua scoperta ha aperto nuovi orizzonti nella cura delle malattie muscolari e cardiache, nello sport e nell'allevamento del bestiame. Pensiamo per esempio alla possibile rigenerazione muscolare in seguito ad un infortunio, oppure alla rigenerazione del miocardio in seguito ad un infarto. Recentemente ha suscitato particolare interesse l'applicazione degli inibitori della miostatina nella cura della distrofia muscolare. Già nell’800 gli allevatori incrociavano selettivamente capi di bestiame più muscolosi rispetto ad altri, sviluppando così razze che hanno oggi un notevole incremento di massa muscolare rispetto alle altre. Il carattere “doppia coscia” è presente con una frequenza elevata in alcune razze bovine come nella Blu Belga, nella Piemontese e nella Marchigiana mentre in altre razze è molto bassa Caratteristiche del fenotipo “Doppia coscia” maggior sviluppo muscolare minor proporzione delle ossa minor contenuto in grasso diminuzione della marezzatura maggior tenerezza delle carni tempi di gestazione più lunghi ed aumento del peso alla nascita aumento di distocia (85%) problemi respiratori e cardiovascolari problemi di “shelf life” DA AUMENTATO ESERCIZIO iperplasia ipertrofia DA MUTAZIONE DEL GENE PER LA MIOSTATINA Blue Belga la delezione di 11bp nel terzo esone (819-829) determina un codone di stop e la proteina che ne risulta sarà tronca e perciò funzionalmente inattiva Marchigiana transversione G-T alla base 874 nel terzo esone; cambiamento da acido glutammico a codone di stop; sei dei nove residui di cisteina non vengono tradotti. TGAA->TTAA (MseI o Tru 91) 294, 67 GG 294,188, 106, 67 TG 188 ,106, 67 TT Piemontese mostra una mutazione di senso nel terzo esone (pos938), che porta alla sostituzione di una tirosina con una cisteina, ne risulta una proteina funzionalmente inattiva. Meat from cattle having no copies of the inactive myostatin gene. Meat from cattle having one copy of the inactive myostatin gene. Meat from cattle having two copies of the inactive myostatin gene. Trasformazione del muscolo in carne Il muscolo è formato da fibre, circondate da una membrana che prende il nome di sarcolemma, a loro volta costituite da molte miofibrille immerse in un fluido intracellulare, il sarcoplasma, contenente glicogeno, ATP, fosfocreatina ed enzimi glicolitici. La conversione del muscolo in carne si realizza attraverso cambiamenti fisici, metabolici e strutturali del tessuto in cui il glicogeno, lo zucchero che si trova sotto forma di riserva energetica nella cellula, svolge un ruolo importante. Nel periodo post mortem incomincia, infatti, il processo degradativo a carico della struttura muscolare nella quale si susseguono reazioni enzimatiche che provocano un’attenuazione della durezza e altre reazioni quali l’ossidazione dei lipidi e la formazione di nucleotidi quali l’ipoxantina, potenziatore dell’aroma. Si ha, inoltre, la formazione di ammoniaca, idrogeno solforato, acetaldeide, acetile e acetone che sono, entro certi limiti, favorevoli per il sapore. calpaine e calpastatine, sono molecole implicate nella proteolisi delle proteine miofibrillari e sono i principali responsabili del cambiamento ultrastrutturale dei muscoli scheletrici, associato all'intenerimento della carne. Le tre principali isoforme della calpaina note nel muscolo scheletrico sono la μ-calpaina (calpaina I), la m-calpaina (calpaina II) e la p94 (calpaina III, calcio indipendente). La calpastatina, invece, inibisce l'azione proteolitica delle calpaine, per evitare la degradazione delle proteine miofibrillari. Dopo la morte dell'animale, nei muscoli scheletrici la concentrazione degli ioni calcio aumenta, mentre diminuisce il pH (maggiore attività delle calpaine e minore attività delle calpastatine). Tale situazione può provocare la graduale inattivazione della calpastatina (a causa della riduzione di pH) ed una forte attività delle calpaine (dovuta all'incremento di calcio). Ciò conduce alla degradazione delle proteine miofibrillari, causa determinante dell'intenerimento del muscolo. Le calpaine giocano, quindi, un ruolo importante nell'intenerimento della carne. Stearoyl-CoA desaturase SCD e il metabolismo degli acidi grassi Il termine lipide deriva dal greco lipos che significa appunto grasso Lipidi semplici, costituiti principalmente dai trigliceridi, la principale forma di deposito di grasso nelle cellule adipose; ma anche da monogliceridi e digliceridi Lipidi composti, trigliceridi combinati con altre sostanze chimiche (fosfolipidi,glicolipidi…) Lipidi derivati, si formano dai lipidi semplici e dai lipidi complessi (colesterolo, steroidi, vitamina D) Trigliceridi glicerolo glicerolo esterificato con 3 acidi grassi acido grasso acido grasso acido grasso Gli acidi grassi sono acidi carbossilici a lunga catena a numero pari di atomi di C (14 - 24 C) saturi: hanno tutti legami semplici C-C, a temp. amb. sono solidi prevalgono negli animali insaturi hanno uno o più doppi legami C=C, a temp. amb. sono liquidi prevalgono nei vegetali La sintesi degli acidi grassi AG avviene principalmente nel fegato e nella ghiandola mammaria durante l’allattamento, meno nel tessuto adiposo dove invece si accumulano e costituiscono la riserva energetica dell’organismo La sintesi inizia dall’acetyl CoA derivato da eccesso di proteine e carboidrati. O CH3 CoA S Acetyl CoA Acetyl CoA Carboxylase CO2, Biotin O HO O CH2 Malonyl CoA CoA S L’organismo può sintetizzare gli AG a partire dall’acetilCoA, ad eccezione degli AGE (acidi grassi essenziali), cosiddetti poiché necessari alle funzioni vitali e disponibili esclusivamente se introdotti mediante la dieta. Gli acidi grassi essenziali sono l’acido linoleico (ω-6) e l’acido palmoleico (ω-3). Per sintetizzare gli acidi grassi insaturi, bisogna deidrogenare gli acidi grassi saturi con formazione di doppi legami. Gli AG possono essere desaturati grazie a degli enzimi detti desaturasi che trasformano gli AG SATURI AG saturi desaturasi in AG INSATURI AG insaturi (MUFA) Stearoyl-CoA desaturase (SCD) Palmitoyl-CoA Stearoyl-CoA Palmitoleoyl-CoA Oleoyl-CoA Uomo sindromi metaboliche (obesitò, iperinsulinemia, arteriosclerosi) Bestiame I lipidi costituiti da acidi grassi insaturi hanno un melting point più basso, e contribuiscono positivamente al sapore e alla tenerezza della carne SCD è associata con la qualità della carne bovina, per quanto riguarda la composizione in acidi grassi Molti caratteri di importanza economica nella produzione della carne sono sotto controllo genetico GENE EFFETTO myostatin, MSTN muscolo, tenerezza calpastatin tenerezza calpain tenerezza A FABP grasso, trigliceridi Lysyl oxidase tenerezza SCD tipo di grassi leptin grasso, assunzione PRKAG3 tenerezza, colore, drip loss GHR peso SELEZIONE La disponibilità di varianti genetiche nei loci associati a particolari caratteri di rilevanza economica (qualità carne) aiuta la selezione. Le variazioni trovate in qualsiasi punto del genoma sono alleli alternativi di una particolare posizione cromosomica o locus locus = qualsiasi sequenza identificabile nel genoma (2bp -->106bp). Un gene è un locus codificante Quando in un locus di DNA esistono due o più alleli, il locus è detto polimorfico e le variazioni sono detti polimorfismi del DNA I polimorfismi del DNA si suddividono in 4 classi: 1. Polimorfismi di singoli nucleotidi SNP. Sostiuzione di una singola coppia di nucleotidi (transizioni o transversioni) 2. Microsatelliti. Elementi di DNA composti da sequenze di 1, 2, 3 basi ripetute 15-100 volte (AAAAAAA…… CACACACA…. GCTGCTGCTGCT…….). Altamente polimorfico 3. Minisatelliti. Elementi di DNA composti da sequenze di 20-100bp ripetute migliaia di volte 4. Delezioni, duplicazioni, inserzioni Molti caratteri importanti in agricoltura come il peso, il contenuto in grasso del latte o il grasso intramuscolare nei bovini sono caratteri quantitativi e vengono misurati su una scala lineare quantitativa Un Quantitative Trait Locus (QTL) descrive una regione cromosomale che contiene uno o più geni coinvolti nell’espressione di un carattere quantitativo. I caratteri quantitativi sono generalmente controllati da più geni ed influenzati anche dall’ambiente. La ricerca per i loci responsabili della variabilità genetica quantitativa (QTL) è stata particolarmente produttiva nell’identificare regioni cromosomiche statisticamente associate alle variazioni di un carattere di rilevanza economica in diverse specie domestiche. I QTL possono essere identificati dall’associazione tra marcatori genetici (SNP) e la segregazione del carattere studiato. Gli SNP hanno un’importanza sempre maggiore nella mappatura e nell’identificazione dei loci dei caratteri quantitativi (QTL), cioè loci che contribuiscono alla variazione fenotipica poligenica. La stragande maggioranza degli effetti dei QTL sono quasi certamente dovuti a SNP non ancora identificati Caratterizzare la distribuzione degli SNP GENOTYPING Che cosa significare genotipizzare? Analizzare le variazioni nella sequenza di DNA genotipo = la costituzione genetica di un individuo Allele forma alternativa di un gene o sequenza di DNA, in una determinata posizione cromosomica (locus) in ciascun locus un individuo possiede 2 alleli, uno ereditato dal padre, uno dalla madre → genotipo: è la somma dei due alleli in tutte le posizioni POLIMORFISMO GENETICO Un sito viene definito polimorfico se di esso si conoscono almeno due forme alleliche la più rara delle quali ha una frequenza di almeno l’1% SNP markers Single Nucleotide Polymorphism GTGGACGTGCTT[G/C]TCGATTTACG ... SNP markers È il polimorfismo più semplice Altamente abbondante; uno SNP ogni 1000 bp nel genoma mammifero La maggior parte non alterano le funzioni cellulari Largamente usati come marcatori A) Metodiche classiche per l’identificazione di Polimorfismi Metodi enzimatici • Sequenziamento del DNA (metodo Sanger) • Restriction Fragment Length Polymorphism (RFLP) • Flap endonucleasi (FEN) • Primer extension • Oligonucleotide ligase assay (OLA) Metodi basati sulle proprietà fisiche del DNA • Denaturing Gradient Gel Electrophoresis (DGGE) • Single Stranded Conformation Polymorphism (SSCP) • Denaturing high performance liquid chromatography (DHPLC) B) High-throughput SNP genotyping Sequenziamento del DNA Restriction Fragment Lenght Polymorphism RFLP Elettroforesi su gel a gradiente denaturante DGGE Analisi del polimorfismo di conformazione del filamento singolo - SSCP Cromatografia liquida denaturante ad alta risoluzione - DHPLC A) Metodiche classiche per l’identificazione di Polimorfismi Metodi enzimatici • Sequenziamento del DNA (metodo Sanger) • Restriction Fragment Length Polymorphism (RFLP) • Flap endonucleasi (FEN) • Primer extension • Oligonucleotide ligase assay (OLA) Metodi basati sulle proprietà fisiche del DNA • Denaturing Gradient Gel Electrophoresis (DGGE) • Single Stranded Conformation Polymorphism (SSCP) • Denaturing high performance liquid chromatography (DHPLC) B) High-throughput SNP genotyping JOE SUTLIFF “A prerequisite to understanding the complete biology of an organism is the determination of its entire genome sequence” Fleischmann et al. 1995 Affymetrix Allele-Specific Hybridization C target C G Hybridize A Fails to hybridize Oligonucleotide Ligation Illumina C target C G Ligate Single Base Extension +ddGTP +ddTTP A Fails to ligate +ddATP +ddCTP target dC G C incorporated A C fails to incorporate Single base extension Single base extension Infinium II Infinium I Illumina Genotyping Infinium (Single Base Extension or Primer Extension) 6000 - 1 Million SNPs for standard SNP projects association study GoldenGate (Allele Specifc Primer Extension) 96 - 1536 SNPs for custom and standard SNP projects standard panel: mouse, linkage, MHC panels custom panel: cancer SNP panel BeadArray Reader Confocal laser scanning system Resolution, 0.8 micron Two lasers 532, 635 nm Supports Cy3 & Cy5 imaging Sentrix Arrays (96 bundle) and Slides for 100k fixed formats Affymetrix Genotyping SNP-Genotyping Arrays Affymetrix (10K, 100K, 500K, 5.0, 1M) affymetrix.com Illumina (100K,320K, 230S, 550K,650K, 1M) illumina.com Genome-wide association study