Interleuchina 28B

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Interleuchina 28B
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© synlab Services GmbH · 04/2011
Test predittivo per la prognosi e la terapia dell’epatite C
Epatite C –
Test predittivo per la prognosi e la terapia
L’infezione da virus dell’epatite C
La diagnosi
(HCV) è la principale causa delle
La diagnosi sierologica è basata sulla
determinazione di anticorpi AntiHCV,
mentre la presenza del virus nel sangue è
rilevata da HCVRNA qualitativo e quantitativo e dalla determinazione dei genotipi
dell’HCV.
malattie croniche del fegato, inclusa
la cirrosi e il carcinoma epatico, ed è
il motivo più frequente di trapianto
epatico nel mondo occidentale. In
Italia il numero di portatori viremici di
HCV è circa 1.500.000 (3% della
I genotipi dell’HCV
popolazione).
Il virus dell’epatite C non è omogeneo e si
riconoscono almeno 6 genotipi principali.
Seguendo la classificazione di Simmonds
i genotipi sono numerati dall’1 al 6 e i
sottotipi sono classificati in a,b,c.
L’importanza della determinazione del
genotipo risiede nel fatto che tali genotipi
rispondono differentemente alla terapia:
migliore risposta si ottiene con i genotipi
2 e 3.
Il virus dell’epatite C è un RNA virus a
singola elica e appartiene alla famiglia
delle flaviviridae. La sua principale via di
trasmissione è quella sanguigna o percutanea.
Fattori predittivi
Vi sono fattori predittivi di ridotta risposta
alla terapia correlati al paziente: il sesso
maschile, l’età avanzata, la menopausa,
la lunga durata dell’infezione ecc. Importanti sono poi alcune caratteristiche legate
al virus come i genotipi 1 e 4 che rispondono meno del 2 e 3.
I ricercatori hanno evidenziato che le
caratteristiche genetiche dell’ospite
possono giocare un ruolo essenziale
nella capacità di eliminare spontaneamente il virus in corso di epatite C acuta
e di ottenere una risposta virologica
sostenuta con il trattamento in corso di
epatite cronica. Il gene più significativo
è IL28B, localizzato nel cromosoma 19.
Il polimorfismo
L’infezione acuta da virus HCV esita
nell’ 80% dei casi nell’evoluzione cronica.
La mappatura del genoma umano ha
individuato le basi della nostra “diversità”
che si riassumono nel concetto di
“POLIMORFISMO”.
Il trattamento attuale dell’epatite cronica
C consiste nella combinazione di Inter­
ferone Peghilato associato alla Riba­
virina, che ottiene una negativizzazione
Il polimorfismo è una modificazione del
DNA molto frequente che NON altera il
funzionamento del DNA stesso, ma ne
influenza le capacità sintetiche.
Terapia
Il virus
dell’ HCVRNA 6 mesi dopo la sospensione
della terapia in circa il 42-51% dei
pazienti infettati con il genotipo 1 e in
circa il 76-84% di quelli portatori del
genotipo 2 o 3.
Il polimorfismo del gene IL28B ha un
rapporto con la maggiore o minore probabilità di risposta al trattamento dell’
epatite C cronica.
Il polimorfismo più “predittivo ed utile”
riguarda i nucleotidi Citosina (CC) ed ha
evidenziato una maggiore risposta terapeutica nei soggetti con epatite cronica,
in particolare con i genotipi 1 di HCV.
In presenza di polimorfismo CC l’eliminazione definitiva del Virus dell’epatite C
dopo terapia è stata osservata in circa il
71% dei casi.
Il test
synlab propone il test INTERLEUCHINA
28B: questa analisi può fornire precise
indicazioni per “predire” le maggiori o
minori probabilità di eliminare definitivamente il virus HCV con la terapia.
Il test può aiutare il clinico nella determinazione del tipo e della durata della
terapia e potrà fornire una maggiore
risposta terapeutica e una riduzione
dell’evoluzione verso la cirrosi e l’epatocarcinoma.
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