DINAMICA - DEF. di FORZA Nello studio della cinematica ci eravamo proposti di studiare il moto del punto materiale indipendentemente dalle cause che lo determinano. Ora, nella dinamica affrontiamo la questione fondamentale , cioè : 1. perchè avviene il moto, 2. quali sono le cause fisiche che lo determinano ; 3. come si sviluppa il moto note le cause. Ciò che provoca il moto è un’ interazione (non è detto di contatto, può essere anche a distanza) tra sistemi fisici ossia tra il punto materiale e l’ ambiente circostante. La forza è la grandezza vettoriale che esprime e misura l’interazione tra sistemi fisici. 1 La Legge di INERZIA Un’ osservazione fondamentale è che la variazione dello stato di moto di un punto è determinata da una forza. La prima prova è contenuta nella legge di inerzia Un corpo non soggetto a forze non subisce cambiamenti di velocità, ovvero resta in uno stato di quiete se era in quiete ( ) oppure si muove di moto rettilineo uniforme ( costante non nulla). L’assenza di forza non implica che non ci sia moto, bensì comporta che la velocità non vari. Questo risultato venne formulato da Galileo. L’argomento di Galileo e` il seguente: e` vero che che se applichiamo ad un corpo una forza e poi cessiamo di applicarla il corpo rallenta fino a fermarsi (per es. nel moto di un’ auto). Ma cio` non e` dovuto al fatto che che sul corpo non agiscono forze. Al contrario, e` dovuto alla presenza di una forza, la resistenza dell’ aria o l’attrito. Queste forze, si chiamano resistenze passive, ci sono e agiscono sui corpi in moto anche se non siamo noi ad applicarle, anzi non le possiamo evitare. Galileo non poteva eliminare le resistenze passive per dimostrare l’argomento, pero` poteva ridurle levigando le superfici e riducendo cos` i l’ attrito. Passando al limite di infinita levigatezza il corpo non si fermera` mai, ma continuera` a muoversi con la ` stessa velocita. 2 MISURA dell’INTENSITÀ di una FORZA L’intensità di una forza può essere misurata staticamente tramite un dinamometro. Una molla esercita una forza di richiamo che è proporzionale all’ allungamento stesso. Se appendiamo ad una estremità della molla un corpo di massa , che risente della forza di attrazione della terra , in condizioni di equilibrio la forza elastica sviluppata dalla molla eguaglia quella esercitata dalla terra, che attira il corpo. 5N _ F el m _ mg L’ unità di misura della forza è il Newton ed è la forza che imprime l’accelerazione unitaria ( unitaria ( bicchiere da ) alla massa ). Il Newton è pari a circa il peso di un pieno d’acqua. 3 la FORZA e` un VETTORE Abbiamo visto che , per def., 2 forze sono uguali e contrarie quando applicate allo stesso punto lo lasciano fermo. Sappiamo che la forza e` caratterizzata anche da una direzione e da un verso. Infatti possiamo attaccare il dinamometro e tirarlo in una direzione o in un’ altra. Pero` per concludere che la forza e` un vettore non basta specificare che essa possiede direzione e verso, e` necessario verificare che essa soddisfa alle regole con cui i vettori si sommano. L’esperienza su 3 forze fu fatta per la prima volta da P. Varignon. θ2 F2 θ1 F1 m1 m 2 F3 m3 Conoscendo i pesi e misurando gli angoli si verifica che : % & ' ( "! ) 4 ! ! $# # La II LEGGE di NEWTON La formulazione quantitativa del legame tra la forza e lo stato di moto è data dalla seconda legge di Newton: L’interazione del punto con l’ambiente circostante, espressa tramite la forza , determina l’accelerazione del punto , ovvero la variazione della sua velocità nel tempo; rappresenta la massa inerziale del punto. Il termine massa inerziale è legato al fatto che la massa esprime l’inerzia del punto, ossia la sua resistenza a variare la velocità (in modulo , direzione e verso). A pari valore della forza maggiore è la massa e minore risulta l’ accelerazione . Nella forma la relazione costituisce la definizione di forza che pertanto risulta una grandezza derivata con dimensioni: 5 III LEGGE di NEWTON Poichè l’interazione è sempre mutua , ossia tra 2 corpi o tra 2 parti di uno stesso corpo, le forze vanno sempre a 2 a 2 e per ragioni di simmetria hanno lo stesso modulo per cui vale il seguente principio: Ad ogni forza applicata al punto P fa riscontro una forza applicata ad un altro punto Q sulla retta P (retta d’azione della forza). Nell’ esempio in fig. è mostrata la forza peso in P a cui corrisponde la reazione della Terra. P _ mg _ −mg Q 6 applicata applicata al centro RISULTANTE delle FORZE Quando su un punto materiale agiscono contemporaneamente più forze si constata che il moto del punto ha luogo come se agisse una sola forza , la risultante delle forze applicate al punto: "! ! ! in effetti l’accelerazione del punto vettoriale delle accelerazioni è pari alla somma che il punto avrebbe se agisse ciascuna forza da sola : ossia si osserva sperimentalmente che in presenza di pi `u forze ciascuna l’accelerazione agisce indipendentemente dalle altre, comunicando sempre al punto (indipendenza delle azioni simultanee). D’altra parte dallo studio del moto otteniamo informazioni solo sulla risultante e non sulle singole forze. In particolare affermare che la forza agente su un punto e` nulla non significa necessariamente che che sul punto non agiscono forze, ma spesso che la risultante e` nulla. Se e il punto inizialmente ha velocita` nulla, esso rimane in quiete (equilibrio statico ). 7 REAZIONI VINCOLARI Se un corpo, soggetto all’ azione di una forza o della risultante non nulla di un insieme di forze, rimane fermo, dobbiamo dedurre che l’ azione della forza provoca una reazione dell’ ambiente circostante (reazione vincolare ) che si esprime tramite una forza , eguale e contraria alla forza o alla risultante delle forze agenti, applicata al corpo stesso in modo tale che esso rimanga in quiete. risultante = azione + reazione vincolare = 0 Illustriamo questa circostanza con esempi. 8 ESEMPIO Percè l’ oggetto in figura non si muove nonostante sia applicata una forza esterna ? _ F 9 ESEMPIO - SOLUZIONE L’ oggetto in figura non si muove, nonostante sia applicata una forza esterna , perchè è presente una forza di attrito statico che bilancia la forza esterna e tale per cui la risultante risulta nulla. _ F attr dalla ! _ F segue quindi 10 , ossia non vi è moto. ESEMPIO Percè l’ oggetto di massa posato su di un piano come illustrato in figura non si muove nonostante sia applicata una forza esterna perpendicolare rispetto al piano e diretta verso il basso ? _ F m 11 ESEMPIO - SOLUZIONE L’ oggetto in figura non si muove, nonostante sia applicata una forza esterna della terra , e nonostante la sua massa sia soggetta all’ attrazione , entrambe perpendicolari al piano e dirette verso il basso, perche` e` presente una reazione vincolare corpo stesso , che bilancia la forza esterna , applicata al ed il peso cui la risultante risulta nulla. in modulo la reazione vincolare vale: _ N m _ mg _ F dalla segue quindi , ossia non vi e` moto. 12 e tale per