I LEADER EUROPEI E L`OPINIONE PUBBLICA RESTANO

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I LEADER EUROPEI E L’OPINIONE PUBBLICA RESTANO
DISTANTI SULLA POLITICA ESTERA DEGLI STATI UNITI
E SONO DIVISI ANCHE SULLA RUSSIA
Un’ampia indagine sulla politica estera rileva che, rispetto all’opinione pubblica, le élite
politiche dell’Unione nutrono maggiore ottimismo sulle relazioni UE - Stati Uniti con un
nuovo Presidente e più timori verso la Russia
SIENA e TORINO (10 settembre 2008) – I risultati di uno studio sulla politica estera indicano
che i leader politici europei restano contrari alla politica estera dell’Amministrazione Bush, ma
sono in larga misura ottimisti sul futuro delle relazioni transatlantiche dopo le imminenti elezioni
presidenziali in USA. L’indagine annuale European Elites Survey, che confronta le posizioni
delle élite politiche europee con quelle del pubblico dell’Ue su una serie di questioni di natura
internazionale, rivela che i leader europei sono convinti che i rapporti tra Stati Uniti ed Europa
miglioreranno dopo la fine del mandato dell'Amministrazione Bush, e sono più ottimisti nei
confronti di una eventuale presidenza di Obama piuttosto che di McCain. L’indagine rivela,
inoltre, che le élite condividono le percezioni del pubblico sulla rilevanza di una serie di minacce
internazionali, comprese quelle della dipendenza energetica e dei cambiamenti climatici, mentre
tendono a esprimere maggiore preoccupazione su aspetti legati a una Russia nuovamente
assertiva, benché lo studio sia stato condotto prima della recente crisi in Georgia.
Per l’indagine sulle élite sono state esaminate le risposte di 180 parlamentari europei, 50 alti
funzionari della Commissione europea e 50 alti funzionari del Consiglio dell’Unione europea,
che sono state confrontate con le opinioni espresse da campioni casuali di circa 1000 intervistati
in undici Paesi Ue.1
Le risposte ottenute rivelano pareri concordi e discordi sia tra le élite e il grande pubblico sia
all’interno delle élite stesse su alcune questioni internazionali. Esse confermano, inoltre, gli esiti
di uno studio analogo svolto lo scorso anno.
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Bulgaria, Francia, Germania, Italia, Olanda, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Romania, Slovacchia e Spagna.
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“I risultati di quest’anno forniscono un fondamento scientifico alla fiducia che l’opinione
pubblica e le élite Ue ripongono in Barack Obama, il loro candidato preferito per la Presidenza
degli Stati Uniti”, sottolinea Angelo Benessia, presidente della Compagnia di San Paolo, la
fondazione che ha sostenuto il progetto. “Se si guarda alla Ue, si notano segni di una distanza tra
le élite di Bruxelles e l’opinione pubblica, un elemento che dovrebbe fare sorgere qualche
preoccupazione in vista delle elezioni per il Parlamento europeo del giugno 2009.”
“Le élite e l’opinione pubblica europee guardano alle presidenziali americane condividendo
aspettative comuni, ma assumono posizioni nettamente diverse nei confronti degli Stati Uniti”,
osserva Pierangelo Isernia, direttore del Progetto European Elites Survey al Centro
Interdipartimentale di Ricerca sul Cambiamento Politico (CIRCaP) dell’Università di Siena. “Il
pubblico è più scettico nei confronti della leadership americana, anche con un nuovo Presidente,
mentre le élite europee sono fiduciose sul fatto che le relazioni torneranno sul binario giusto,
dopo una presidenza che non ha prodotto altro che divisioni”.
European Elites Survey 2008 (EES) è un progetto del CIRCaP - Centro Interdipartimentale di
Ricerca sul Cambiamento Politico presso l’Università di Siena realizzato con il sostegno della
Compagnia di San Paolo. L’indagine valuta l’atteggiamento dei membri del Parlamento europeo
in undici Paesi dell’Ue e di un campione di alti funzionari comunitari. Esso si basa sul
questionario utilizzato da Transatlantic Trends 20082 al fine di confrontare gli atteggiamenti
dell’opinione pubblica e delle elite europee su questioni transatlantiche e di politica estera.
Questi i principali risultati dell’indagine:
PUBBLICO ED ELITES HANNO GIUDIZI NEGATIVI SULLE POLITICHE DI BUSH
Nei tre anni della sua esistenza, l’EES ha registrato consensi alquanto limitati nei confronti della
politica estera adottata dall’Amministrazione Bush. Quest’anno il tasso di gradimento si attesta
al 20% tra l'opinione pubblica, al 27% tra i Parlamentari Ue e al 12% tra i funzionari Ue.
DAGLI INTERVISTATI MAGGIORE SOSTEGNO A OBAMA CHE A McCAIN
Se, da un lato, sia Obama sia McCain godono di un certo sostegno, gli intervistati di tutte le
categorie interpellate hanno espresso un appoggio decisamente più netto verso Obama che verso
McCain. Il 75% dell’opinione pubblica ha espresso un giudizio positivo nei confronti di Obama,
mentre il 29% lo ha espresso nei confronti di McCain. Tra i parlamentari Ue, l’84% esprime
un’opinione positiva nei confronti di Obama e il 55% nei confronti di McCain, tra i funzionari
Ue il 91% esprime un’opinione positiva nei confronti di Obama rispetto al 51% favorevole a
McCain.
DIPENDENZA ENERGETICA E RISCALDAMENTO GLOBALE SONO LE MINACCE
PIÙ TEMUTE
Tutte le categorie intervistate concordano sulla dipendenza energetica quale minaccia alla quale
si sentono più direttamente esposte, seguita dal riscaldamento globale, mentre l’acquisizione di
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Per il rapporto e i dati di Transatlantic Trends 2008 si vedano i siti: www.affarinternazionali.it e
www.transatlantictrends.org
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armi nucleari da parte dell’Iran è la minaccia alla quale essi si sentono meno esposte in prima
persona.
RUSSIA: ELITE PIÙ PREOCCUPATE DEL PUBBLICO, EUROPA OCCIDENTALE
PIU’ PREOCCUPATA DELL’EUROPA CENTRO-ORIENTALE
Sebbene l'indagine sia stata completata prima dello scoppio delle ostilità tra Russia e Georgia
nell’agosto 2008, si registra un aumento tra i funzionari Ue che esprimono una crescente
preoccupazione su vari aspetti della situazione in Russia, in particolare “l’atteggiamento della
Russia verso i Paesi vicini” e “l’indebolimento della democrazia in Russia”. Paradossalmente, in
Europa Centro-Orientale gli intervistati sono meno inclini a esprimere preoccupazione verso la
Russia rispetto a quelli dell'Europa occidentale.
Altri risultati rilevanti della European Elites Survey 2008
L’ottimismo transatlantico è legato ai candidati, ma non corrisponde a una disponibilità
verso scelte politiche difficili – In tutti e tre i gruppi la percentuale che ritiene che le relazioni
transatlantiche migliorerebbero se fosse eletto Obama sono superiori rispetto a chi ritiene che lo
stesso accadrebbe se fosse eletto McCain, sebbene le differenze siano meno marcate tra i
funzionari Ue e più evidenti nell'opinione pubblica. Il sostegno per Obama o per McCain non si
traduce attualmente in una maggiore disponibilità ad adottare difficili misure di policy
prospettate da entrambi i candidati.
La divisione sinistra/destra guida le opinioni su varie questioni – La divisione sinistra/destra
spiega in parte l'atteggiamento del pubblico verso le relazioni transatlantiche, con la sinistra che
esprime minore sostegno rispetto alla destra, e verso l'ingresso della Turchia nell’Ue, con un
maggiore sostegno da parte della sinistra rispetto alla destra. Il 45% dei parlamentari europei di
destra è contrario all'ingresso della Turchia nell’Ue, una posizione condivisa da appena il 4% dei
parlamentari europei di sinistra. Il 26% degli euro-ottimisti è contrario all'ingresso della Turchia
nell’Ue, una posizione condivisa da più del 46% degli euroscettici.
Resta limitato il sostegno all’uso della forza come opzione di policy - Tutti i gruppi hanno
espresso in larghe percentuali sostegno a garantire la sicurezza della ricostruzione economica in
Afghanistan, mentre sono basse le percentuali dei favorevoli a un intervento militare. Le élite
sono più disponibili al ricorso alle armi in Afghanistan rispetto al pubblico.
La percentuale dell’opinione pubblica che si dice contraria al ricorso alla forza per garantire che
l’Iran non acquisisca armi nucleari è più alta rispetto a quella delle élite, ma al tempo stesso
nessuno dei gruppi interpellati è pronto ad accettare che l’Iran possa un giorno sviluppare un
arsenale atomico.
Differenze limitate su minacce e priorità per i prossimi leader
Alla domanda su quale minacce dovrebbe rappresentare la preoccupazione principale dei
prossimi leader, il pubblico ha indicato “i cambiamenti climatici”, “il terrorismo internazionale”
e “i problemi economici internazionali”. Le élite condividono i timori riguardo ai “cambiamenti
climatici” e ai “problemi economici internazionali”, ma tendono a minimizzare la rilevanza del
terrorismo, indicando piuttosto una “attenuazione delle tensioni in Medio Oriente”. Per i
funzionari Ue la “stabilizzazione dell’Afghanistan” è la minore tra le priorità, mentre sia tra i
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Parlamentari europei sia tra l'opinione pubblica i rapporti con la Cina sono la questione meno
preoccupante.
Per il Rapporto e per i dati:
http://www.gips.unisi.it/circap/ees_overview
www.affarinternazionali.it
I PARTNER EES
European Elites Survey 2008 (EES) è un progetto del CIRCaP - Centro Interdipartimentale di Ricerca sul
Cambiamento Politico presso l’Università di Siena, realizzato con il sostegno della Compagnia di San
Paolo.
La Compagnia di San Paolo (www.compagnia.torino.it), che trae origine da una confraternita
impegnata nel soccorso agli indigenti costituita nel 1563, è oggi una delle maggiori fondazioni private in
Europa. La Compagnia persegue finalità di utilità sociale, allo scopo di favorire lo sviluppo civile,
culturale ed economico della comunità in cui opera. Tra i suoi obiettivi c’è la crescita del grado di
consapevolezza, in Italia, sui grandi temi di politica europea e internazionale.
Il Centro Interdipartimentale di Ricerca sul Cambiamento Politico (CIRCaP) presso l’Università
degli Studi di Siena (www.gips.unisi.it/circap) svolge ricerche sulle problematiche e i processi relativi al
cambiamento politico a livello sub-nazionale, nazionale e internazionale, con particolare riferimento
all’analisi comparata delle dinamiche fra le élite politiche europee e l’opinione pubblica riguardo alle
questioni di politica estera e di difesa.
METODOLOGIA
La TNS Opinion è stata incaricata di condurre l’European Elites Survey mediante interviste telefoniche
con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviews) in undici Stati Membri dell’Ue. Nel periodo
tra maggio e luglio 2008 sono stati intervistati complessivamente 180 parlamentari europei, 50 alti
funzionari della Commissione europea e 50 alti funzionari del Consiglio dell’Unione europea. Sono stati
intervistati i membri del Parlamento Europeo provenienti da undici Stati Membri dell’UE (Bulgaria,
Francia, Germania, Italia, Olanda, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Romania, Slovacchia e Spagna)
coinvolti nel rapporto annuale Transatlantic Trends, un progetto del German Marshall Fund of the United
States e della Compagnia di San Paolo, con il sostegno della Fundação Luso-Americana, della Fundación
BBVA e della Tipping Point Foundation. Al fine di un confronto tra i risultati dell’European Elites Survey
e quelli di Transatlantic Trends, i dati relativi all’opinione pubblica sono stati pesati in relazione alla
popolazione totale di ogni Stato membro. I dati relativi ai parlamentari europei sono stati pesati tenendo
conto delle rispettive proporzioni delle delegazioni nazionali e dell’ampiezza di ciascun Gruppo
Parlamentare europeo. Tutte le analisi contenute in questo rapporto sono espresse in percentuali valide,
ovvero calcolate in proporzione al numero totale di risposte valide, comprese “Non sa”, “Altro” e “Non
risponde”. Questo Rapporto è stato completato il 20 agosto 2008.
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