Pensare Strategicamente: La Teoria dei Giochi e l’Oligopolio Cap. 10 • Fino a ora abbiamo considerato le variabili che potevano influenzare il comportamento degli individui dati loro obiettivi (max utilità o max profitto), considerando gli individui come soggetti operanti in un contesto essenzialmente ““fisso””. • Ora invece consideriamo il caso in cui le azioni degli individui sono direttamente influenzate e influenzano quelle degli altri Pensare Strategicamente • L’utilità di molte azioni dipende – Dalle azioni stesse – Dal momento in cui sono compiute – Da come le nostre azioni interagiscono con quelle compiute da altri • Molti comportamenti economici possono essere visti come una scelta strategica in cui gli interessi delle persone non coincidono tanto da rendere inevitabili “conflitti” di interessi fra gli agenti economici • L’utilità di una determinata azione dipende dalla mossa o contromossa dell’altro Esempi • Volete aprire un piccolo market vicino a un punto vendita di una grande catena. • L’idea è che la catena faccia profitti che potrebbero essere condivisi sottraendole clienti (perché ritenete di offrire un servizio migliore, ad esempio dando più attenzione ai clienti o semplicemente abbassando i prezzi) • Da cosa dipende il vostro successo? • Non dipende solo dalle vostre azioni (capacità effettiva di erogare un servizio migliore), ma anche da come reagirà la catena di distribuzione: • 1) potrebbe rispondere abbassando a sua volta i prezzi • 2) potrebbe decidere di lasciarvi una quota di mercato (magari pensando che nel piccolo negozio possono andare i clienti più esigenti e quindi più “difficili” da soddisfare in una grande catena) • 3) potrebbe temere che il vostro successo eventuale incoraggi altri concorrenti e dunque iniziare una dura “battaglia” La Teoria dei Giochi • I 3 elementi fondamentali di un gioco – I giocatori – Le strategie disponibili per ciascun giocatore – I payoffs che ciascun giocatore ottiene per ogni combinazione di strategie • Esempio – Lufthansa deve spendere più soldi in pubblicità? La matrice dei payoff in un gioco pubblicitario La Teoria dei Giochi • Strategia Dominante – Quella che porta all’ottenimento del payoff migliore, indipendentemente dalle scelte degli altri giocatori • Strategia dominata – Qualsiasi altra strategia a disposizione di un giocatore che ha una strategia dominante Equilibrio di Nash – Qualsiasi combinazione di strategie tale per cui la scelta compiuta da ciascun giocatore è la sua miglior scelta, date le strategie degli altri giocatori • Se ogni giocatore in un gioco ha una strategia dominante, in equilibrio ogni giocatore sceglie quella strategia • Altro esempio in cui un giocatore non ha una strategia dominante – Lufthansa deve spendere più soldi in pubblicità? – Nuova matrice dei payoffs Equilibrio senza strategia dominante per un giocatore Equilibrio senza strategia dominante per un giocatore • I manager di Lufthansa conoscono la matrice dei payoffs (questa è una delle ipotesi che stiamo considerando: INFORMAZIONE COMPLETA) • Possono prevedere che Alitalia aumenterà la sua spesa pubblicitaria (la strategia dominante per Alitalia) • La strategia ottima per Lufthansa è di non modificare la propria spesa pubblicitaria • Quando entrambi i giocatori si trovano nella cella in basso a sinistra, nessuno di loro ha un incentivo a modificare la propria strategia. Esercizio: Cosa dovrebbero fare Lufthansa e Alitalia, se la matrice dei payoff fosse la seguente? Il Dilemma del Prigioniero – Un gioco in cui ciascun giocatore ha una strategia dominante che, quando viene seguita da tutti, conduce tutti a ottenere payoff di equilibrio più bassi di quelli che avrebbero ottenuto scegliendo una strategia dominata Il Dilemma del Prigioniero • Due prigionieri complici in un delitto, sono rinchiusi in celle separate • Il pubblico ministero ha prove sufficienti per farli condannare a un 1 anno di prigione per un reato minore • Se solo uno dei due dovesse confessare, questi sarebbe libero, mentre l’altro dovrebbe scontare 20 anni di prigione • Se entrambi dovessero confessare, sarebbero detenuti entrambi per 5 anni • Non possono comunicare tra loro! La matrice dei payoff del dilemma del prigioniero Giochi ripetuti • Fin’ora abbiamo ipotizzato contesti one shot • Cosa cambia se ipotizziamo che i giochi (le interazioni) che abbiamo visto fin’ora sono ripetute nel tempo? • Una prima cosa fondamentale riguarda gli effetti di “reputazione” che si possono determinare fra i giocatori e le possibili sanzioni La strategia del colpo su colpo e il dilemma del prigioniero ripetuto • Il dilemma del prigioniero ripetuto – Un dilemma del prigioniero standard in cui i giocatori si confrontano non una sola volta, ma più volte. – La cooperazione tra i giocatori aumenta i payoff in un dilemma del prigioniero. – Esiste un incentivo a indurre gli altri a cooperare. • La strategia del colpo su colpo – I giocatori cooperano alla prima mossa e, in seguito, imitano la mossa dell’altro in ogni fase successiva Il dilemma del prigioniero • La strategia del colpo su colpo per giochi ripetuti – I presupposti della strategia del colpo su colpo • • • • Due giocatori Un insieme stabile di giocatori I giocatori hanno memoria delle mosse degli altri I giocatori hanno interesse in ciò che accadrà in futuro Nei mercati • Domanda – Perchè la strategia del colpo su colpo può fallire nei mercati concorrenziali, oligopolistici, e nei mercati con concorrenza monopolistica? Cosa accade quando un’impresa tradisce un accordo? • Sulla base della strategia colpo su colpo dovrebbe essere punita. • Come? Ad esempio se si infrange un accordo collusivo, si dovrebbe rispondere colpendo in modo “selettivo” quell’impresa, La strategia ad esempio di abbassare i prezzi non è di questo tipo, perchè ovviamente “danneggia” tutte le imprese che erano parte dell’accordo e non solo chi ha defezionato • Inoltre, eventuali imprenditori che trovassero un accordo, dovrebbero considerare l’eventualità di ingresso sul mercato di altre imprese che dovrebbero poter costringere a rispettare l’accordo. Come? • Tutto ciò potrebbe ostacolare la riuscita dell’accordo stesso Fin’ora era irrilevante l’ordine della scelta • Le scelte erano simultanee • Affrontiamo invece una serie di giochi in cui l’ordine della scelta diviene rilevante Giochi Sequenziali • Il gioco di contrattazione con ultimatum – Quello in cui il 1° giocatore ha il potere di influenzare le scelte del 2° giocatore con un’offerta “prendere o lasciare”. • Michele deve accettare l’offerta di Tommaso? – Regole del gioco • • • • • Lo sperimentatore dà €100 a Tommaso Tom decide come ripartire i €100 con Michele e gli fa una proposta Michele può accettare o meno la proposta Se accetta, Michele e Tommaso ottengono la somma pattuita Se non accetta, i soldi sono restituiti allo sperimentatore Il gioco ad albero per Tommaso • un gioco ad albero (o albero delle decisioni) è un diagramma che tiene conto della sequenza con cui vengono prese le decisioni e illustra i payoff assegnati a ogni possibile combinazione di scelte La strategia ottima per Tommaso in un gioco di contrattazione con ultimatum • Tommaso è in grado di prevedere che Michele accetterà qualsiasi offerta positiva (l’alternativa è di rifiutare e non ottenere nulla) • La strategia di massimizzazione per Tommaso in A è di offrire a Michele la minor somma possibile, €1 Gioco di contrattazione con ultimatum con soglia di accettazione • Michele ha ora il diritto di indicare in anticipo la somma minima che accetterà La credibilità delle sanzioni • In questi giochi sequenziali è evidente il ruolo che potrebbe essere svolto dalle sanzioni. • Tuttavia perché il timore di una sanzione sia efficace, la sanzione deve essere credibile, in caso contrario questa sarebbe inefficace • Il fatto che Michele annunci che rinuncerà a qualunque offerta minore di Y deve essere credibile… se no Tommaso non ne terrà conto… Giochi Sequenziali • Le minacce credibili e le promesse – Una minaccia credibile è la minaccia di compiere un’azione che può essere portata a compimento nell’interesse di chi la ha avanzata. Ossia quando attuarla in caso di necessità è nell’interesse di chi la compie Giochi Sequenziali • Problemi di credibilità e soluzioni – Quando le persone non possono raggiungere i propri obiettivi a causa dell’incapacità di rendere credibili le proprie minacce e promesse – Una soluzione può essere offerta da un Dispositivo Vincolante: un mezzo per modificare gli incentivi e rendere credibili promesse e minacce che non lo sono Il ruolo strategico delle preferenze • La teoria dei giochi assume che l’obiettivo dei giocatori sia quello di ottenere il miglior risultato per se stessi. • Esiste un problema legato al considerare razionale perseguire esclusivamente anche in campo squisitamente economico i propri interessi personali materiali Homo oeconomicus • Quello che appare critico non è che sia razionale perseguire la propria utilità personale in termini materiali, massimizzando il proprio consumo, ma che sia giudicato irrazionale qualsiasi comportamento che vada contro questa logica. • E’ possibile esistano motivazioni che spingono gli agenti ad agire in modo non direttamente autointeressato (nel senso dell’homo oeconomicus ossia di massimizzazione del proprio benessere economico e materiale)? Evidenze sul fatto che i soggetti non sono solo auto-interessati Il gioco della fiducia -1, 3 » abuso fiducia B » A no abuso No fiducia 2,2 0,0 L’unico equilibrio è 0,0 35 A livello sperimentale • Berg Dickhaut e MacCabe (1995) Invece: • 32 coppie di soggetti • Solo 2 soggetti A mandano 0 • 11 soggetti B restituiscono più di quanto hanno ricevuto Come spiegare questi comportamenti? • Il soggetto A può essere motivato da: altruismo puro piacere di dare (altruismo “impuro”) avversione alla disuguaglianza “altruismo strategico” - fiducia fairness (“correttezza”) Come spiegare questi comportamenti? • Il soggetto B può essere motivato da: altruismo puro avversione alla disuguaglianza reciprocità (in più rispetto a prima): desiderio di remunerare o punire gli altri per le loro azioni verso di noi anche a proprie spese (sostenendo costi) Trasliamo quanto detto fin’ora in un contesto di interdipendenza tra imprese • Un’impresa è consapevole che il suo comportamento e il comportamento dei concorrenti interagiscono strategicamente La competizione tra pochi concorrenti • Schering Plough o Novaris svilupperebbero un farmaco tumore - ritardante? – Due imprese producono un farmaco con efficacia 70% – Un investimento in ricerca e sviluppo permetterebbe di aumentare l’efficacia fino all’80% – Il farmaco frutta alle imprese 200 milioni di euro – L’impresa che ottiene per prima il farmaco modificato otterra’ profitti per 300 milioni di euro, mentre l’altra vedrebbe ridursi i suoi profitti a 25 milioni di euro – Entrambe hanno probabilita’ pari a 50% di ottenere per prime il farmaco Un dilemma del prigioniero che riguarda la ricerca & sviluppo La competizione tra pochi concorrenti • Il dilemma del prigioniero tra imprese non perfettamente concorrenziali – Un cartello e’ una coalizione di imprese che ha l’obiettivo di contrarre l’offerta per incrementare il profitto economico La competizione tra pochi concorrenti • Perché gli accordi di cartello sono instabili? – Due imprese, Gaudianello e Ferrarelle – Possono colludere e imporre un prezzo di monopolio, spartendosi il mercato – 1000 bottiglie vendute a 1 euro, profitti per ciascuna impresa pari a 500 euro – Se la Gaudianello abbassa il suo prezzo a 0,90 euro, soddisfa l’intera domanda di 1100 bottiglie – La Gaudianello realizza 990 euro di profitti, la Ferrarelle 0 La tentazione di violare un accordo di cartello – Ogni impresa sa che riducendo il prezzo può rimpossessarsi dell’intero mercato e realizzare un maggiore profitto – L’impresa rivale reagirà alla riduzione dei prezzi fino a quando il profitto è pari a 0 La competizione tra pochi concorrenti • Il colpo su colpo e il problema della stabilita’ dei cartelli – Occorre fornire un incentivo a non defezionare da una strategia che massimizza i vantaggi per tutti i giocatori – Occorre una penalizzazione per chi defeziona – Interazione ripetuta e strategia del colpo su colpo… come cambiano le cose… – Per le ragioni viste in precedenza le sanzioni sono molto complesse da attuare e di conseguenza parzialmente non credibili Mercati Oligopolistici • Aspettative – Il risultato tiene conto della conoscenza e delle ipotesi formulate da ciascun giocatore sul comportamento degli avversari – Ciascuno si aspetta che gli altri agiscano indipendentemente al fine di massimizzare la propria utilita’ Mercati Oligopolistici • Concorrenza – Le imprese possono differire nel modo di competere – Se la variabile strategica e’ la quantita’, le imprese competono alla Cournot: le imprese assumono come dato il livello di domanda del mercato e ciascuna decide quanto produrre, ponendo come dato il livello di produzione delle altre. Dato il livello di domanda viene quindi determinato il prezzo – Se la variabile strategica e’ il prezzo, le imprese competono alla Bertrand: le imprese stabiliscono il prezzo di vendita, mentre la quantità venduta sarà conseguentemente determinata dalla domanda I modelli di oligopolio • Il modello di Cournot – Per ipotesi: • Due imprese simili per dimensione e costi di produzione (assumiamo anche curva di domanda lineare e costi medi e marginali costanti) • Producono un prodotto altamente sostituibile – La produzione ottima dell’uno dipendera’ dal livello produttivo dell’altro – La quantita’ che massimizza i profitti di un’impresa e’ compresa tra zero e la quantita’ di monopolio Curva di reazione dell’impresa I punti sulla curva di reazione di 1 indicano i livelli di output che max il profitto di 1 dato ciascun livello di produzione di 2 Mercati Oligopolistici • La funzione di reazione – Illustra i comportamenti ottimi di un’impresa in relazione alle azioni intraprese dalle altre imprese Curve di reazione di due imprese I modelli di oligopolio • Il modello di Cournot – La curva di reazione mostra per ciascuna impresa l’output ottimo in termini di profitto, dato il livello di produzione della rivale – Nel punto X si realizza un equilibrio di Nash: nessuno ha interesse a modificare il proprio output – Punto intermedio tra la concorrenza perfetta e il monopolio – Non e’ tuttavia il risultato migliore possibile per le due imprese che sarebbe quello di produrre complessivamente l’output di monopolio e spartirsi il profitto I modelli di oligopolio • Il modello di Bertrand – Ogni impresa sa che se dovesse vendere a un prezzo superiore al costo marginale, la risposta ottima per l’impresa rivale sarebbe quella di fissare i prezzi a un livello di poco inferiore – Ogni impresa finira’ per scegliere il livello dei prezzi in corrispondenza dei quali i profitti sono nulli