Febbre catarrale ovina (blue tongue, BT) – situazione attuale e mi

Ufficio federale della sicurezza alimentare
e di veterinaria USAV
Salute degli animali
Febbre catarrale ovina (blue tongue, BT) – situazione attuale e misure previste
Indice
1. Febbre catarrale ovina (blue tongue)
2. Situazione attuale in Europa
3. Situazione attuale in Svizzera
4. Misure previste in Svizzera
1. Febbre catarrale ovina (blue tongue, BT)
La BT è una malattia virale non direttamente contagiosa, che è trasmessa da insetti e colpisce i ruminanti. Per questa malattia, dovuta a un’infezione virale, esistono almeno 26 sierotipi diversi. I vettori
naturali del virus della febbre catarrale ovina (BTV) sono zanzare appartenenti al genere Culicoides.
La comparsa di queste zanzare dipende dalla temperatura, che quando scende al di sotto dei 12° C
riduce notevolmente la loro attività. In Svizzera la BT è comparsa per la prima volta nell’ottobre del
2007. Altri animali si sono poi ammalati, alcune decine in Svizzera e migliaia in Europa. Per questo
motivo si sono svolte campagne vaccinali obbligatorie nel 2008, 2009 e 2010. Grazie ai programmi
vaccinali completi in Svizzera e nei Paesi limitrofi, dal 2009 non si sono più osservati focolai della malattia, fatta eccezione per le regioni endemiche dell’Italia centrale e meridionale.
2. Situazione attuale in Europa
Oltre alla presenza durevole della BT nei Paesi del Mediterraneo, dallo scorso anno la malattia è ricomparsa in molti Paesi dell’Europa settentrionale. In Francia si tratta del sierotipo 8 (BTV-8), nel Sud
Est europeo del sierotipo 4 (BTV-4).
Francia: BTV-8
L’11 settembre 2015, la Francia rileva un primo caso di BT nel dipartimento dell’Allier, a circa 250
chilometri dal confine svizzero. Da allora la Francia ha annunciato all’Organizzazione mondiale della
sanità animale (OIE) oltre 170 aziende infettate. La zona soggetta a restrizioni ha un raggio di 150
chilometri e si estende anche in direzione della Svizzera. Il 9 ottobre 2015 questa zona tocca il confine
svizzero nei territori del Vallese, di Ginevra, Vaud, Neuchâtel e del Giura. Se e quando questa zona
raggiungerà il territorio svizzero dipende dagli ulteriori sviluppi in Francia. Importanti fattori sono le
condizioni meteorologiche/la temperatura e l’attività delle zanzare nonché le attività di sorveglianza in
corso.
I sintomi clinici continuano a essere poco marcati, sia nei bovini, sia negli ovini. L’80 per cento dei casi
confermati erano asintomatici. Ma la situazione non rimane necessariamente immutata. La comparsa
nel periodo 2007-2010 ricorda che i sintomi clinici possono aumentare con un maggior numero di infezioni. I casi positivi sono stati scoperti grazie a diversi programmi di sorveglianza e nell’ambito delle
analisi prescritte prima di fare uscire gli animali dalla zona soggetta a restrizioni.
In Francia la vaccinazione contro il BTV-8 è autorizzata e finanziata. A causa della disponibilità limitata di vaccini, la priorità va agli effettivi colpiti, agli animali geneticamente preziosi e agli animali destinati alle esportazioni. In linea di principio solo gli animali vaccinati lasciano la zona francese soggetta
a restrizioni.
Sud Est europeo (Austria, Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Romania, Ungheria, Slovenia, Slovacchia): BTV-4
In Austria dal 17 novembre 2015 il BTV è stato diagnosticato in quattro aziende di bovini nella Stiria e
nel Burgenland nell’ambito di un programma di sorveglianza. L’ultimo caso è stato confermato il 26
novembre 2015. Nelle aziende interessate gli animali non presentavano sintomi clinici. Secondo le
analisi di sorveglianza intensificate in Austria, gli animali avevano contratto il virus alla fine dell’estate
del 2015, ma il virus non era circolato in maniera diffusa su aree più estese.
In Austria è autorizzata la vaccinazione contro il BTV-4, che i detentori di animali possono decidere
liberamente di fare, a loro spese.
Tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre del 2015, Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Romania e
Ungheria hanno annunciato altri casi nei bovini e nei piccoli ruminanti. Dopo il primo caso del 19 novembre 2015 vicino al confine con Austria e Ungheria, la Slovenia ha annunciato altri casi di BTV-4.
Sebbene finora non abbia ancora registrato casi di BT, data la circolazione del virus in Austria e Ungheria, la Slovacchia ha dichiarato l’intero territorio nazionale zona soggetta a restrizioni per il BTV-4,
a titolo preventivo.
Analogie tra BTV-8 e BTV-4
Di solito la propagazione di BTV-4 e di BTV-8 rallenta in inverno, ma occorre attendersi una ripresa
nella primavera del 2016, poiché è in questo periodo dell’anno che i vettori del virus (zanzare) sono
più attivi.
Sintomi clinici: dalle esperienze fatte nai Paesi colpiti emerge che solo alcuni animali hanno contratto il virus nelle aziende interessate. I sintomi clinici sono poco marcati, sia nei bovini sia negli ovini.
Finora non si sono segnalati aumenti della mortalità. Tuttavia, per il momento manca ancora una panoramica sistematica dei sintomi clinici osservati per i casi di BTV-4 e di BTV-8, ripartiti per specie
animali sensibili, stato della gestazione, produzione di latte o condizioni geografiche, ecc.
411/2014/00734 \ COO.2101.102.7.367787
2/4
3. Situazione attuale in Svizzera
Dal 2012 la Svizzera è indenne dalla BT e finora non è interessata da quanto succede nei Paesi limitrofi. Il Servizio veterinario svizzero è a stretto contatto con le competenti autorità francesi e austriache
e segue l’evolversi della situazione. Le analisi svolte su alcuni animali tornati in Svizzera dopo
l’estivazione in Francia hanno permesso di escludere che questi animali avessero contratto il BTV-8
nel 2015. Hanno dato esiti negativi anche le analisi realizzate su animali importati da Paesi con zone
soggette a restrizioni per la BT.
Sebbene durante gli attuali casi di epizoozie da BTV-4 e BTV-8 i sintomi siano poco marcati, la sorveglianza clinica è importante per il riconoscimento precoce della BT: febbre, infiammazione delle mucose, ulcere e necrosi della pelle e delle mucose di bocca, labbra, naso, capezzoli e mammelle, edemi
nella regione della testa e alle estremità, sintomi respiratori. Qualora sospettino una manifestazione
dei sintomi della BT, i detentori di animali devono informare immediatamente il veterinario dell’effettivo
che provvederà alle analisi e informerà l’ufficio veterinario cantonale competente.
4. Misure previste in Svizzera
Nel caso in cui in Svizzera insorga la BT, occorre applicare le disposizioni dell’ordinanza sulle epizoozie OFE (articolo 239a – 239h).
Come procedere in caso di messa in evidenza del virus
Secondo l’OFE, la BT rientra nelle epizoozie da combattere. Se in un effettivo è stato messo in evidenza il virus, l’azienda è posta sotto sequestro e gli animali infestati, gravemente malati devono essere abbattuti. Il sequestro è revocato se tutti gli animali sospetti sono stati sottoposti due volte a
esame a distanza di almeno 60 giorni e non è stato riscontrato alcun nuovo contagio.
Zone soggette a restrizioni
411/2014/00734 \ COO.2101.102.7.367787
3/4
In caso di epizoozia, l’ordinanza sulle epizoozie prevede che si definisca la zona interessata dalla BT.
Il movimento di animali e del seme, degli ovuli e degli embrioni di tali animali all’esterno della zona è
soggetto a notevoli limitazioni. Per evitare ulteriori limitazioni del movimento di animali all’interno del
Paese, in caso di epizoozia la zona coprirebbe probabilmente tutta la Svizzera. In tal modo il movimento di animali all’interno del Paese sarebbe limitato solo per le aziende sotto sequestro, ma non per
le aziende che non lo sono.
Vaccinazione
Dal 2008 in Svizzera sono registrati tre vaccini contro il BTV-8. Per ora tuttavia la disponibilità è molto
difficoltosa. Tramite l’intervento delle autorità veterinarie francesi, è stato possibile consegnare un
numero ridotto di dosi in Svizzera, per poter vaccinare i bovini che a breve soggiorneranno in Francia,
nella zona soggetta a restrizioni per il BTV-8 (p. es. per una fiera).
Per gli animali che nel 2016 estiveranno in Francia, non sono al momento disponibili vaccini sufficienti.
A tal riguardo l’USAV sta discutendo con le autorità francesi per risolvere la questione.
Per ora in Svizzera non sono autorizzati vaccini contro il BTV-4. All’Istituto di virologia e di immunologia (IVI), l’organo di omologazione dei vaccini e dei sieri animali, sono stati tuttavia presentati i documenti per una rapida omologazione di un vaccino contro il BTV-4.
Occorre notare che i vaccini contro il BTV-8 esistenti non proteggono contro un’infezione da BTV-4 e
viceversa (nessuna immunità incrociata). Non esistono neppure vaccini bivalenti che proteggono sia
contro il BTV-8 sia contro il BTV-4.
L’USAV s’impegna affinché i vaccini siano omologati e disponibili in Svizzera. Si può ipotizzare che,
data la situazione attuale, i vari produttori di vaccini inizieranno a produrre i vaccini e che nel corso
dell’anno la disponibilità migliorerà.
Ai fini della vaccinazione si devono considerare i sintomi clinici, le perdite economiche, i dati scientifici
e l’entità di un’eventuale diffusione della malattia in Svizzera e nei Paesi limitrofi. Non da ultimo si
dovrà considerare la disponibilità dei vaccini. La questione dell’organizzazione di eventuali programmi
vaccinali è continuamente oggetto di discussione con le organizzazioni dei detentori di animali. Sulla
base dall’analisi attuale, il Servizio veterinario svizzero non prevede vaccinazioni profilattiche disposte
dall’USAV su vasta scala e a scopo preventivo. Nel caso in cui si modifichi la situazione epizootica, si
dovrà procedere ogni volta a una nuova valutazione.
Sorveglianza della popolazione di ruminanti nel 2016
Nel 2016 la sorveglianza della popolazione svizzera di ruminanti è orientata al riconoscimento precoce
di un eventuale ingresso del virus in Svizzera. A tal fine si dovranno probabilmente svolgere analisi
ripetute in determinate aziende che hanno animali al pascolo per un lungo periodo di tempo. Al momento il Servizio veterinario svizzero sta discutendo le modalità di organizzazione della sorveglianza.
Inoltre, nell’ambito della sorveglianza veterinaria ufficiale, si raccomanda di analizzare tutti gli animali
importati da Paesi con zone delimitate a causa della BT nonché gli animali che rientrano in Svizzera
dopo aver estivato all’estero.
Berna, marzo 2016
411/2014/00734 \ COO.2101.102.7.367787
4/4