REGIONE SICILIANA Progetto cofinanziato dal Piano straordinario per il lavoro in Sicilia: opportunità giovani - Priorità 3: Formazione giovani Anno Formativo 2013-2014 - Progetto Occupazione - Corso Consulente d'Immagine/Acconciatore - Sede Alcamo Scheda 61 PATOLOGIE DELL'APPARATO LOCOMOTORE (2) (segue dalla scheda precedente) • • • • • • • • Lussazione: insieme di lesioni che interessano la capsula ed i legamenti di un'articolazione, ma con spostamento dalla sede originale dei capi articolari, che perdono così rapporto tra loro. Tendinite: infiammazione dei tendini che si manifesta con dolore e difficoltà di movimento. Osteiti, miositi: infiammazioni che colpiscono rispettivamente le ossa ed il tessuto muscolare, in seguito a cause esterne (ad esempio traumi) o ad infezioni. Crampo: contrazione improvvisa, violenta e dolorosa che interessa un muscolo (o un gruppo di muscoli) che risulta duro al tatto e si deforma. I muscoli più colpiti sono quelli del collo, delle gambe e dei piedi. I crampi sono spesso causati da uno sforzo fisico intenso, da posizioni scomode prolungate, ma anche da una cattiva circolazione. Distrofie muscolari: malattie ereditarie caratterizzate, in genere, da atrofia dei muscoli. Miopatie: alterazioni-modificazioni di struttura della massa muscolare. Distinguiamo: ipertrofia muscolare cioè aumento di volume della massa muscolare e ipotrofia muscolare cioè diminuzione in volume della massa muscolare. In questo caso, per migliorare tono e trofismo della muscolatura e ripristinare la sua normale attività, è indicato anche il massaggio estetico. Strappi muscolari e tendinei: lesioni totali o parziali dei muscoli o dei tendini che sono sottoposti ad uno stiramento eccessivo fino ad arrivare a strapparsi, compromettendo gravemente il movimento. Patologie tumorali: comprendono sia tumori benigni come osteomi, fibromi, miomi, sia quelli maligni come i sarcomi. Modulo didattico: Fisiologia Anatomia Dermatologia Dispensa a cura del formatore: Dott. Mario Giurlanda - [email protected] - www. profmarioonline.altervista.org REGIONE SICILIANA Progetto cofinanziato dal Piano straordinario per il lavoro in Sicilia: opportunità giovani - Priorità 3: Formazione giovani Anno Formativo 2013-2014 - Progetto Occupazione - Corso Consulente d'Immagine/Acconciatore - Sede Alcamo Scheda 62 IGIENE DELL'APARATO LOCOMOTORE Per mantenere in perfetta salute il nostro apparato locomotore è necessario: • controllare con visite ortopediche periodiche lo sviluppo scheletrico-muscolare durante la crescita e lo sviluppo; • seguire una corretta alimentazione: dieta equilibrata in quantità e qualità, soprattutto durante la fase di crescita e di sviluppo; preferire perciò cibi ricchi di vitamina A, C, D e di sali minerali come calcio e fosforo. Il latte, in particolare, è un alimento che dovrebbe essere sempre presente nella dieta in quanto ricco di calcio, minerale fondamentale per la formazione delle ossa e per la contrazione muscolare; • svolgere una corretta attività fisica evitando l'eccessiva fatica: ciò permette di favorire un armonico sviluppo di ossa e muscoli, ma anche di facilitare il coordinamento dei movimenti e di migliorare il benessere psicologico. "Mens sana in corpore sano" dicevano gli antichi e oggi numerose ricerche scientifiche hanno proprio dimostrato che il movimento non è solo una contrazione muscolare, ma rappresenta un vero e proprio "stimolo" per tutto l'organismo, che modifica il suo metabolismo ed il suo assetto ormonale. Una costante e regolare attività fisica è considerata un ottimo trattamento antidepressivo e antistress perché vengono liberate delle sostanze chimiche, dette endorfine (morfina naturale prodotta dal cervello), che provocano sensazioni di piacere e benessere per l'organismo; • alternare l'attività fisica a periodi di riposo che sono assolutamente indispensabili; mantenere una corretta postura, evitando tutte quelle posizioni sbagliate che spesso assumiamo senza rendercene conto. Durante lo svolgimento dell'attività di operatore/trice di cura alla persona, ad esempio sono tante le posizioni viziate che si assumono e che sono responsabili, a lungo andare, di disturbi muscolo-scheletrici; • cercare di bilanciare i pesi su entrambi i lati del corpo, ad esempio, preferendo lo zaino ad una borsa per trasportare i libri; • riattivare la circolazione con un buon massaggio per dare tono ai muscoli e scaricare le tensioni; • vivere il più possibile all'aria aperta, al sole, alla luce ed in ambienti igienicamente salubri: è anche così che si possono prevenire tanti disturbi di natura infiammatoria e degenerativa dell'apparato locomotore; • osservare con attenzione le più comuni norme di comportamento per prevenire incidenti, traumi, fratture. Modulo didattico: Fisiologia Anatomia Dermatologia Dispensa a cura del formatore: Dott. Mario Giurlanda - [email protected] - www. profmarioonline.altervista.org REGIONE SICILIANA Progetto cofinanziato dal Piano straordinario per il lavoro in Sicilia: opportunità giovani - Priorità 3: Formazione giovani Anno Formativo 2013-2014 - Progetto Occupazione - Corso Consulente d'Immagine/Acconciatore - Sede Alcamo Scheda 63 APPARATO RESPIRATORIO (1) Per respirazione si intende la funzione biologica di scambio dei gas con assorbimento dell'ossigeno O2 ed emissione del biossido di carbonio CO2. In particolare si distingue fra respirazione cellulare o interna, che avviene fra sangue e cellule, e respirazione esterna che avviene fra ambiente esterno e organismo (sangue). Nell'uomo la respirazione avviene tramite i polmoni e si divide in inspirazione ed espirazione. Durante la fase di inspirazione: • i muscoli del torace si contraggono • il torace si solleva • il muscolo diaframmatico si contrae e si abbassa • il tessuto dei polmoni viene teso • i polmoni si espandono Durante la fase di espirazione: • i muscoli del torace si rilassano • il torace si abbassa • il muscolo diaframmatico si rilassa e si alza • il tessuto dei polmoni si rilassa • i polmoni riducono il loro volume 3 Con una normale inspirazione si introduce circa 500 cm di aria (volume corrente). Con una inspirazione forzata si introduce circa 3 2000-3000 cm di aria (riserva respiratoria). Con un'espirazione 3 forzata si espelle circa 1000 cm di aria (aria emessa). Il totale di 3 tutta questa aria è di circa 4000-4500 cm d'aria e si chiama (capacità vitale). L'apparato respiratorio può suddividersi in: • cavità nasali e paranasali: che permettono il passaggio di aria proveniente dall'esterno la quale viene parzialmente riscaldata e depurata del pulviscolo; • organi parenchimatosi o polmoni: all'interno dei quali si verificano gli scambi veri e propri tra gas contenuti nel sangue e gas contenuti nell'aria inspirata; • organi della fonazione: che consentono l'emissione di suoni (parlato). La laringe può modulare la colonna aerea in transito, consentendo l'emissione di suoni, in connessione con l'apparato fonatorio. Modulo didattico: Fisiologia Anatomia Dermatologia Dispensa a cura del formatore: Dott. Mario Giurlanda - [email protected] - www. profmarioonline.altervista.org REGIONE SICILIANA Progetto cofinanziato dal Piano straordinario per il lavoro in Sicilia: opportunità giovani - Priorità 3: Formazione giovani Anno Formativo 2013-2014 - Progetto Occupazione - Corso Consulente d'Immagine/Acconciatore - Sede Alcamo Scheda 64 APPARATO RESPIRATORIO (2) VIE AEREE Le cavità nasali: il naso ha una componente scheletrica una componente cartilaginea e una componente di fascetti muscolari. L'aria entra attraverso le narici, attraversa i vestiboli e accede alle fosse nasali. I vestiboli sono rivestiti possiedono robusti peli, piuttosto lunghi, detti vibrisse. Le fosse nasali, divise dal setto nasale, hanno una parete laterale anfrattuosa per la presenza dei turbinati o cornetti, i quali mettono in comunicazione la colonna aerea con le cavità, o seni paranasali,. Le pareti nasali sono rivestite da mucosa di tipo respiratorio, fornita cioè di un epitelio vibratile, con ciglia e ghiandole secernenti muco. La faringe: è un canale in comune fra gli apparati respiratorio e digerente. Al termine della faringe si trovano infatti la laringe, con la trachea, anteriormente, e l'esofago, posteriormente. Durante la deglutizione il transito alla laringe è impedito dall'epiglottide. La laringe è sostenuta da un'impalcatura fibrocartilaginea, ha una notevole muscolatura, con una possibilità di movimenti estremamente sofisticata, tanto da aver consentito alla specie umana l'acquisizione della parola. Essa è tappezzata di mucosa respiratoria, che a livello della cartilagine tiroidea si solleva in due pliche per ogni lato: la coppia superiore è quella delle corde vocali false, semplici recessi; quella inferiore è formata dalle corde vocali vere. La trachea è un organo posto davanti all'esofago e costituito da una serie di anelli fibrocartilaginei incompleti sul versante posteriore. All'altezza della quarta o quinta vertebra toracica la trachea si biforca e dà origine ai due bronchi principali, i quali ne conservano la struttura. I bronchi lobari: i bronchi principali si dividono ben presto nei bronchi lobari. Queste ramificazioni successive, che formano il cosiddetto albero bronchiale, si distribuiscono a tutto il parenchima polmonare; fino ai lobuli polmonari si conserva la struttura ad anelli fibrocartilaginei incompleti e ciò consente a questi "canali" di non chiudersi. I polmoni sono due organi parenchimatosi, contenuti nella cavità toracica, divisi da uno spazio, il mediastino, che ospita esofago, trachea e cuore. La base di ciascun polmone appoggia sul diaframma. Il polmone destro è più grande del sinistro: infatti a sinistra la cavità toracica ospita anche il cuore. Il polmone destro è distinto in tre lobi, quello sinistro in due, più una lingula polmonare. I lobi sono separati da fenditure, dette scissure. I polmoni dopo la nascita possiedono un elevato contenuto di aria, tanto da galleggiare sull'acqua. L'aria è contenuta negli alveoli, piccolissimi spazi delimitati da sottili lamine di epitelio, nel cui interstizio corrono i vasi capillari che si dipartono dalle ultime diramazioni delle arterie polmonari. Negli alveoli l'aria respirata è separata dal sangue solo dallo spessore delle pareti capillari e delle cellule dell'epitelio polmonare, cosa che facilita gli scambi gassosi tra i due compartimenti. L'insieme a fondo cieco formato da un condotto alveolare e un grappolo di alveoli viene detto acino polmonare. La pleura è una membrana sierosa, che avvolge i polmoni ed è formata da due foglietti: uno viscerale, che riveste il polmone in ogni suo lobo, e uno parietale, che riveste invece la parete interna della gabbia toracica. La cavità virtuale (cavità pleurica) compresa fra i due foglietti contiene un liquido che facilita lo scorrimento del polmone nel corso della respirazione. Modulo didattico: Fisiologia Anatomia Dermatologia Dispensa a cura del formatore: Dott. Mario Giurlanda - [email protected] - www. profmarioonline.altervista.org REGIONE SICILIANA Progetto cofinanziato dal Piano straordinario per il lavoro in Sicilia: opportunità giovani - Priorità 3: Formazione giovani Anno Formativo 2013-2014 - Progetto Occupazione - Corso Consulente d'Immagine/Acconciatore - Sede Alcamo Scheda 65 APPARATO RESPIRATORIO ED INTERESSE PROFESSIONALE Facendo riferimento alla pratica estetica professionale, possiamo aggiungere che una corretta ossigenazione è indispensabile per mantenere un buon trofismo (nutrimento) del tessuto cutaneo e garantire l'integrità fisica ed estetica alla pelle stessa ed ai suoi annessi. Inoltre si va incontro ad un precoce invecchiamento cutaneo nei casi di ipossia (carenza di ossigeno). È bene sottolineare, poi, l'importanza del training autogeno respiratorio (tecnica di rilassamento e di concentrazione legata alla ritmicità del respiro), che distende l'individuo e che risulta essere importante per lo svolgimento di diversi trattamenti nel settore estetico professionale. Esiste una serie di tecniche di rilassamento di varia natura. Secondo i sostenitori dei diversi metodi, alcuni dei quali privi di prove scientifiche a supporto, avrebbero in comune lo scopo di favorire il benessere dell'individuo. • Massoterapia: massaggi che aiutano a decontrarre e sciogliere i muscoli. Utili, soprattutto, quando subentra il mal di testa oppure quando si hanno difficoltà nella rotazione del capo, dovute alla stanchezza. • Meditazione: comprende una serie di pratiche contemplative che aiutano a sviluppare o aumentare la concentrazione e la consapevolezza di se stessi e, quindi, a migliorare la qualità della vita. La meditazione, grazie a semplici esercizi di respirazione, rilassamento e visualizzazione, permette di vincere lo stress e ritrovare la serenità. • Musicoterapia: si basa sul principio che la musica ha una grande influenza sull'equilibrio psicofisico dell'uomo e che il suo ritmo ha effetto sulla pressione sanguigna, la respirazione ed il battito cardiaco. Il paziente soggetto ad ansia o stress può raggiungere uno stato di relax e di calma ascoltando i brani musicali più indicati per lui, individuati e selezionati da un musicoterapeuta. • Rebirthing: insegna a rallentare il ritmo respiratorio rendendolo anche più profondo per aumentare l'ossigenazione del sangue e favorire l'eliminazione delle tossine. In questo modo si raggiunge una sensazione di benessere che aiuta a lasciarsi andare e a stare bene con se stessi. • Respirazione: respirare profondamente in modo rilassato per eliminare l'agitazione. • Training autogeno: richiede di concentrare l'attenzione su alcune parti del corpo con immagini e sensazioni distensive, fino a non percepirne più la sensibilità fisica. Così anche la mente comincia a liberarsi dai pensieri continui e riesce a tenere sotto controllo anche i dolori articolari e muscolari. • Yoga: durante la pratica l'ossigenazione del sangue migliora, il battito cardiaco si regolarizza e la pressione del sangue scende. Con l'apprendimento delle diverse posizioni, si può arrivare a controllare il respiro e, quindi, a raggiungere un rilassamento fisico e psichico. Modulo didattico: Fisiologia Anatomia Dermatologia Dispensa a cura del formatore: Dott. Mario Giurlanda - [email protected] - www. profmarioonline.altervista.org REGIONE SICILIANA Progetto cofinanziato dal Piano straordinario per il lavoro in Sicilia: opportunità giovani - Priorità 3: Formazione giovani Anno Formativo 2013-2014 - Progetto Occupazione - Corso Consulente d'Immagine/Acconciatore - Sede Alcamo Scheda 66 APPARATO ESCRETORE L'apparato escretore o urinario svolge la funzione di escrezione della maggior parte delle scorie dell'organismo, sostanze inutili o dannose, tramite un liquido detto urina, prodotta dai reni ed eliminata all'esterno dalle vie urinarie. L'apparato escretore è perciò formato da • reni: sono 2 organi situati nell'addome, ai lati della colonna vertebrale, a livello della regione lombare. Ogni rene pesa circa 150 g, è lungo 12 cm, largo 6 cm, spesso 3 cm. Sono strutture specializzate nella filtrazione del sangue da quelle sostanze da cui va depurato, regolandone, inoltre, il contenuto in acqua e sali. L'unità funzionale dell'organo è detta nefrone (nei reni si contano tantissimi nefroni) ed è qui che si forma l'urina. L'urina è un liquido giallo acquoso, a pH un poco acido, che contiene soprattutto urea e acido urico; • vie urinarie: l'urina è portata all'esterno dalle vie urinarie. Da una regione del rene, detta bacinetto renale, ha origine un canale, detto uretere, che va a finire nella vescica urinaria. La vescica si trova anteriormente all'utero nella donna e anteriormente all'intestino retto nell' uomo; è un organo cavo che fa da serbatoio in cui si accumula l'urina (anche fino 300-400 cc.) fino a quando, con lo stimolo della minzione, le sue pareti si contraggono, la vescica si svuota e l'urina, attraverso l'uretra, viene eliminata all'esterno. FUNZIONI ESSENZIALI DELL'APPARATO ESCRETORE • Regola il livello del glucosio nel sangue (glicemia): se la glicemia è troppo elevata, una parte dello zucchero viene espulsa con l'urina. Ciò si verifica negli individui affetti da diabete mellito; • Controlla l'equilibrio acqua-sale • Regola il pH del sangue. • Espelle i residui di cibo non digeriti insieme ad altre scorie. INTERESSE PROFESSIONALE Nei casi di patologie dell'apparato urinario, è controindicato il trattamento estetico specialmente a livello addominale o lombare. Ad esempio, un massaggio potrebbe peggiorare lo stato doloroso nel caso di una situazione infiammatoria per presenza di calcoli. Modulo didattico: Fisiologia Anatomia Dermatologia Dispensa a cura del formatore: Dott. Mario Giurlanda - [email protected] - www. profmarioonline.altervista.org REGIONE SICILIANA Progetto cofinanziato dal Piano straordinario per il lavoro in Sicilia: opportunità giovani - Priorità 3: Formazione giovani Anno Formativo 2013-2014 - Progetto Occupazione - Corso Consulente d'Immagine/Acconciatore - Sede Alcamo Scheda 67 SISTEMA ENDOCRINO Nell'organismo umano la regolazione e il controllo per uno svolgimento armonico delle diverse attività biologiche avviene tramite il sistema nervoso (con specifici comandi o impulsi nervosi) e il sistema ormonale o endocrino cioè a secrezione interna. Il sistema endocrino è composto da un insieme di cellule secretrici isolate o, spesso, organizzate nelle cosiddette ghiandole endocrine. Queste ghiandole producono delle sostanze chimiche dette ormoni che, immessi nel sangue, funzionano come veri e propri messaggeri raggiungendo gli organi in cui hanno luogo le funzioni da regolare e agiscono stimolando o inibendo tali funzioni. Questo organi sono detti organi bersaglio e spesso sono fisicamente molto lontani rispetto alle ghiandole che hanno prodotto gli ormoni. L'ormone stesso, o meglio la concentrazione dell'ormone, mette in azione, anche, i cosiddetti meccanismi di feedback che regolano la quantità di produzione dell'ormone stesso. Con questo meccanismo tutto il metabolismo (attività biologica) del nostro organismo si autoregola armoniosamente garantendo la perfetta efficienza di tutti gli organi. Un cattivo funzionamento del sistema endocrino porta a disfunzioni e anomalie a livello: • fisico: ormoni della crescita • estetico: molte caratteristiche estetiche dipendono dalla regolazione ormonale (es. crescita dei peli) • psichico: modificazioni a livello comportamentale ed emozionale Il sistema nervoso e quello endocrino sono strettamente legati nella loro funzionalità in quanto una formazione dell'encefalo (cervello) detta ipotalamo invia gli stimoli nervosi alla principale ghiandola endocrina dell'organismo umano ossia l'ipofisi che si trova alla base dell'encefalo. Questa li traduce i stimoli biochimici producendo i cosiddetti ormoni tropici che vanno a controllare e coordinare tutte le altre ghiandole endocrine. Per questo motivo l'ipofisi è detta ghiandola guida. IPOTALAMO IPOFISI GHIANDOLE ENDOCRINE ORMONI SANGUE ORGANI BERSAGLIO Riepilogando: l'ipotalamo stimola l'ipofisi (stimoli nervosi) a produrre gli ormoni tropici che stimolano le ghiandole endocrine a produrre ormoni, che versati nel sangue raggiungono gli organi bersaglio; la quantità di ormoni circolanti regola ciascuna ghiandola endocrina a regolare la produzione di ulteriori ormoni. Modulo didattico: Fisiologia Anatomia Dermatologia Dispensa a cura del formatore: Dott. Mario Giurlanda - [email protected] - www. profmarioonline.altervista.org REGIONE SICILIANA Progetto cofinanziato dal Piano straordinario per il lavoro in Sicilia: opportunità giovani - Priorità 3: Formazione giovani Anno Formativo 2013-2014 - Progetto Occupazione - Corso Consulente d'Immagine/Acconciatore - Sede Alcamo Scheda 68 PRINCIPALI GHIANDOLE ENDOCRINE Le principali ghiandole endocrine sono: • l'ipofisi: regola l'attività ormonale di tutto l'organismo • l'epifisi che produce melatonina (regola i ritmi biologici e l'attività sessuale) e la serotonina(media gli impulsi nervosi) • la tiroide che produce tiroxina e triiodotironina (regolano i processi metabolici e lo sviluppo corporeo) e la calcitonina (abbassa la quantità di calcio nel sangue) • le paratiroidi che producono il paratormone (stimola la liberazione di calcio dalle ossa e alza la sua quantità nel sangue) • il timo è un organo linfoepiteliale transitorio, che diminuisce di dimensioni con l'avanzare dell'età in quanto subisce un'involuzione (svolge funzioni immunitarie) • una parte del pancreas produce insulina (diminuisce la concentrazione di glucosio nel sangue) e glucagone (aumenta la concentrazione di glucosio nel sangue) • le surrenali producono adrenalina (stimola il sistema nervoso e il metabolismo, aumenta il tasso di glucosio nel sangue, accelera il battito cardiaco, si produce una scarica di adrenalina durante un impegno speciale, uno sforzo, una eccitazione) noradrenalina (stimola il metabolismo, aumenta la pressione sanguigna) cortisolo e corticosterone (regolano il metabolismo di glucosio, proteine, lipidi. Sono antinfiammatori) • le gonadi femminili (ovaie) che producono estrogeni (permettono la maturazione degli organi genitali femminili. Regolano lo sviluppo dei caratteri sessuali. Regolano la fertilità e il ciclo mestruale della donna) e progesterone (prepara l'utero per la fecondazione e l'annidamento dell'ovulo) • le gonadi maschili (testicoli) che producono androgeni (permettono la maturazione degli organi genitali maschili. Regolano lo sviluppo dei caratteri sessuali. Stimolano la produzione di spermatozoi) Modulo didattico: Fisiologia Anatomia Dermatologia Dispensa a cura del formatore: Dott. Mario Giurlanda - [email protected] - www. profmarioonline.altervista.org REGIONE SICILIANA Progetto cofinanziato dal Piano straordinario per il lavoro in Sicilia: opportunità giovani - Priorità 3: Formazione giovani Anno Formativo 2013-2014 - Progetto Occupazione - Corso Consulente d'Immagine/Acconciatore - Sede Alcamo Scheda 69 ORMONI E TROFISMO CUTANEO Gli ormoni regolano il nostro metabolismo, ma agiscono anche sulla struttura esterna del corpo umano, svolgendo azioni di stimolazione o di inibizione che, agendo sulla cute e sui suoi annessi, ne regolano il trofismo e contribuiscono a determinare il nostro aspetto. Problemi e disfunzioni al sistema endocrino hanno inevitabilmente ripercussioni estetiche a volte anche gravi. È noto che, in seguito ad un trauma psichico particolarmente violento, in alcuni individui può seguire un incanutimento (comparsa di capelli bianchi) precoce, progressivo e a volte totale; ciò è dovuto ad una risposta da parte del sistema neuroendocrino che regola il processo di melanogenesi. Lo stesso vale per alcune forme di alopecia (caduta a chiazze di capelli o peli) che sono legate ad alterazione dell'equilibrio endocrino, in particolare in riferimento agli ormoni sessuali. È bene tenere presente che la cute (e/o i suoi annessi) funziona da organo bersaglio per una serie di ormoni che è in grado di trasformare poi in composti ancora più attivi, amplificandone l'azione. È il caso, ad esempio, del testosterone che viene trasformato dal follicolo pilifero e dalle ghiandole sebacee in diidrotestosterone DHT. Per tutti questi motivi è importante perciò la conoscenza del sistema endocrino per chi si occupa della cura della persona. Le principali influenze degli ormoni sulle strutture cutanee si possono riassumere come segue. EPIDERMIDE Ormone somatotropo, ormoni sessuali intervengono nella riproduzione delle cellule. Ormone melanocitastimolante, ormoni sessuali stimolano il processo di melanogenesi; la melatonina, invece, lo inibisce. DERMA Intervengono diversi ormoni a regolare produzione, ricambio e composizione chimica della sostanza fondamentale, delle fibre e delle cellule di questo strato cutaneo. Tra questi ricordiamo l'ormone somatotropo, gli ormoni sessuali, l'insulina, i glicocorticoidi (se presenti in eccesso funzionano da inibitori). IPODERMA Sono soprattutto l'ormone somatotropo, il glucagone ed i glicocorticoidi ad intervenire sugli adipociti e a regolarne le lipasi. GHIANDOLE SEBACEE Sono regolate dagli ormoni androgeni, progesterone, estrogeni, dagli ormoni ipofisari, dai corticosteroidi. GHIANDOLE SUDORIPARE Sono regolate da diversi ormoni tra i quali l'adenocorticotropo, l'aldosterone, il progesterone (che inibisce), l'adrenalina, la noradrenalina, la uasopressina. PELI La loro formazione, le loro caratteristiche, la loro crescita o perdita sono regolati da diversi ormoni tra i quali gli ormoni ipofisari (ad esempio il melanocitastimolante agisce sul colore dei peli), gli ormoni tiroidei, l'insulina, i glicocorticoidi, gli ormoni sessuali (ad esempio il testosterone stimola la produzione di peli sessuali, ma in eccesso inibisce la produzione di capelli; gli estrogeni stimolano la produzione di capelli e peli sessuali). Modulo didattico: Fisiologia Anatomia Dermatologia Dispensa a cura del formatore: Dott. Mario Giurlanda - [email protected] - www. profmarioonline.altervista.org REGIONE SICILIANA Progetto cofinanziato dal Piano straordinario per il lavoro in Sicilia: opportunità giovani - Priorità 3: Formazione giovani Anno Formativo 2013-2014 - Progetto Occupazione - Corso Consulente d'Immagine/Acconciatore - Sede Alcamo Scheda 70 APPARATO DIGERENTE(1) Il sistema digerente di ogni essere vivente ha il compito di introdurre, digerire ed assorbire i principi nutritivi contenuti negli alimenti eliminando eventualmente i residui non utilizzabili per il proprio metabolismo, sotto forma di feci. Nell'organismo umano si presenta come un tubo lungo diversi metri che inizia dalla bocca e termina nell'ano. E' formato da diversi organi e ghiandole annesse e le principali funzioni sono quattro: • ingestione: l'atto di ingerire, dunque di introdurre nello stomaco attraverso la bocca; • digestione: La digestione è il processo meccanico-chimico che trasforma e riduce il cibo ingerito in sostanze più semplici e più facili da assorbire ed assimilare dall'organismo; • assorbimento: passaggio nel sangue, attraverso le pareti intestinali, delle sostanze ottenute dalla digestione delle macromolecole contenute negli alimenti: principalmente glucosio, amminoacidi, glicerolo e acidi grassi, vitamine e sali minerali; • defecazione: atti fisiologici, volontari ed involontari, che determinano l'espulsione delle feci, raccolte nell'intestino crasso, attraverso l'ano; BOCCA La bocca o cavità orale è il primo tratto dell'apparato digerente; è delimitata dalle labbra, dalle guance, dalla lingua, palato duro e palato molle e comprende i denti, per la masticazione, e la lingua per la masticazione, gustazione, rimescolamento, deglutizione e fonazione. I denti sono 32 e cioè 8 incisivi, 4 canini, 8 premolari e 12 molari. In ogni dente si distinguono 3 zone dette corona, colletto e radice. La lingua è la sede del gusto, infatti presenta le cosiddette papille gustative che si differenziano per il tipo di gusto cui sono sensibili: dolce, salato, acido/aspro e amaro. Le ghiandole salivari si distinguono in ghiandole salivari maggiori (in numero di 6) e ghiandole salivari minori (piccole numerose e sparse in tutto il cavo orale) producono la saliva in quantità da 1 a 2 litri al giorno e la riversano nella bocca. La saliva è composta al 99% da acqua e per la restante parte da enzimi digestivi, lubrificanti e disinfettanti. La saliva serve anche ad ammorbidire e facilitare l'impasto degli alimenti introdotti che prende il nome di bolo. FARINGE Segue la bocca e rappresenta un piccolo tratto tubolare ed imbutiforme in comune con le vie aeree. L'epiglottide chiude le vie aeree al passaggio del bolo verso l'esofago. ESOFAGO Lungo circa 25 cm di trova posteriormente alla trachea e attraversa il diaframma. I suoi movimenti peristaltici facilitano il passaggio del bolo verso, lo stomaco. Svolge anche la funzione di riscaldamento del cibo in entrata verso lo stomaco. Termina con una valvola detta cardias che impedisce il reflusso dei materiali gastrici verso l'esofago stesso. Modulo didattico: Fisiologia Anatomia Dermatologia Dispensa a cura del formatore: Dott. Mario Giurlanda - [email protected] - www. profmarioonline.altervista.org