Dipartimento federale dell’economia DFE Ufficio federale di veterinaria UFV Giugno 2012 Informazioni sul virus di Schmallenberg destinate ai veterinari Quadro clinico e istruzioni sulla procedura in caso di sospetto Obiettivi Lo scorso febbraio, l’UFV ha informato per la prima volta i veterinari sulla comparsa di gravi malformazioni e di aborti nei ruminanti e nei bovini causati dal cosiddetto virus di Schmallenberg. Attualmente questa nuova malattia, trasmessa da vettori, ha colpito nove Paesi europei (Germania, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Francia, Italia, Spagna, Gran Bretagna e Danimarca). Il virus può colpire non solo le specie summenzionate ma anche i bisonti e i ruminanti selvatici (caprioli e cervi). A partire dal mese di febbraio, in Svizzera il virus viene sorvegliato in funzione dei rischi, ovvero le nascite di feti morti o gli aborti associati a questo virus possono essere sottoposti ad accertamenti diagnostici. Con l’inizio del periodo di attività dei vettori vengono sorvegliati anche i sintomi clinici acuti dei bovini adulti al fine di rilevare da subito l’eventuale presenza del virus. Informazioni di base Nell'estate e nell'autunno del 2011 sono stati segnalati parecchi casi di malattia con lievi sintomi clinici, come diarrea, febbre e calo della produzione di latte, che scomparivano dopo alcuni giorni. A partire da dicembre si sono verificate gravi malformazioni nei vitelli e negli agnelli o nascite di feti morti. Nel cervello dei feti malformati è stato identificato un nuovo virus, chiamato Schmallenberg, dal nome della città in cui è stato isolato per la prima volta. Schmallenberg, del genere Orthobunyavirus, è simile al virus Shamonda e viene trasmesso tramite la puntura di moscerini (e presumibilmente zanzare). Gli Orthobunyavirus dei bovini (ad es. Akabane) sono molto diffusi in Oceania, Australia e Africa e causano spesso lievi sintomi clinici. Tuttavia, se si infettano animali gravidi possono verificarsi gravi malformazioni nei feti e disturbi del sistema nervoso centrale. Il consumo di prodotti di origine animale non costituisce un pericolo. Stando alle attuali conoscenze scientifiche il virus non può essere trasmesso né per via diretta né tramite carne o latte infetti. L’importante è che la messa in evidenza del virus di Schmallenberg non comporti restrizioni in materia di polizia sanitaria. Quadro clinico nei bovini Dopo aver contratto l’infezione, i bovini presentano spesso lievi sintomi clinici non specifici quali febbre, diarrea, inappetenza e calo della produzione di latte (fino al 50 %). Tali sintomi compaiono entro pochi giorni dall’avvenuta infezione e scompaiono anche dopo alcuni giorni. La viremia dura ca. sei giorni. Per quanto riguarda gli ovicaprini, sintomi clinici sono stati riscontrati soltanto in rari casi in pecore da latte adulte. Se suddetti sintomi sono osservabili in diversi animali dell’effettivo potrebbe trattarsi di un’infezione da virus di Schmallenberg. Quadro clinico negli animali neonati Se l’animale contrae l'infezione durante la gravidanza, è possibile che il virus sia trasmesso al feto. Oltre agli aborti, in particolare anche le nascite di feti morti o di vitelli, di agnelli o capretti malformati possono far presumere che la madre abbia contratto l’infezione durante la gravidanza. Le malformazioni più frequenti finora rilevate sono: artrogriposi degli arti (illustrazione 3), torcicollo, scoliosi della colonna vertebrale (illustrazione 3), idrocefalia (illustrazione 2), ipoplasia del cervelletto 1/4 (illustrazione 1) e timo ingrossato. A causa degli arti deformi si possono verificare anche complicazioni durante il parto. Ill. 1: Ipoplasia del cervelletto Ill. 2: Idrocefalia Ill. 3: Scoliosi e artrogriposi negli agnelli infetti con il virus di Schmallenberg Notifica di casi clinici sospetti Non vi è un obbligo di notifica prescritto per legge, tuttavia le malformazioni tipiche del virus di Schmallenberg devono essere notificate all’ufficio del veterinario cantonale ed essere sottoposte a esami diagnostici presso un istituto patologico definito dall'ufficio del veterinario cantonale. Se si manifestano sintomi clinici acuti in diverse vacche dello stesso effettivo occorre effettuare un accertamento volto a rilevare l’eventuale presenza del virus, ma non è necessario inviare una notifica al Cantone. Non sono previste misure di polizia sanitaria e anche nel caso di un risultato positivo le aziende o le madri interessate non vengono poste sotto sequestro. Procedura in caso di sospetto clinico con malformazioni Se le suddette malformazioni fanno presumere che si tratti del virus di Schmallenberg, il veterinario notifica il caso sospetto all’ufficio del veterinario cantonale e organizza, d’intesa con quest’ultimo, l’invio all’istituto di patologia (trasporto/invio degli animali malformati). Dai vitelli, dagli agnelli o capretti malformati ancora vivi preleva, prima dell’eutanasia, un campione di sangue EDTA e di siero (10 ml l’uno), li contrassegna in modo chiaro e li invia, insieme al cadavere, all’istituto di patologia. Inoltre, preleva campioni di siero dalla madre e li contrassegna con il numero BDTA dell’azienda e il numero del marchio auricolare della madre e li invia insieme al cadavere malformato all’istituto. In caso di conferma del sospetto tramite la dissezione degli animali, l’istituto invierà i campioni del vitello/agnello/capretto malformato, principalmente i campioni di cervello, insieme ai campioni di 2/4 sangue all’Istituto di virologia e di immunoprofilassi (IVI) per effettuare analisi di laboratorio a scopo diagnostico. Ill 4.: Schema di notifica in caso di sospetto del virus di Schmallenberg (malformazioni, aborti) L’agricoltore notifica telefonicamente il suo sospetto al veterinario dell’effettivo, il quale esegue gli accertamenti nella sua azienda. Qualora il sospetto sia confermato in base al quadro clinico, l’agricoltore, d’intesa con il veterinario cantonale, contatta l’istituto patologico e gli invia il cadavere malformato e i campioni di sangue. Nei casi di sospetto confermati, l’istituto patologico invia i campioni all’Istituto di virologia e di immunoprofilassi (IVI) per sottoporli ad analisi di laboratorio a scopo diagnostico. Prelievo di campioni da parte del veterinario dell’effettivo Campione Quantità Campioni di sangue di vitelli/agnelli/capretti malformati (se ancora vivi) Siero e sangue EDTA 10ml Vitelli/agnelli/capretti malformati (morti o soppressi) Carcassa intera Carcassa intera Madre Siero 10 ml Procedura in caso di sospetto clinico nei bovini Qualora il quadro clinico descritto a pagina 1 dovesse manifestarsi in diverse vacche dello stesso effettivo, si prelevano campioni di sangue BDTA (10 ml l’uno) da 3-5 animali sospetti e si inviano all’IVI apponendo sul pacco la dicitura «Schmallenberg». Preferibilmente, i campioni devono essere prelevati dagli animali che hanno presentato per prima sintomi sospetti. Occorre chiedere all’Ufficio veterinario cantonale se intende assumersi i costi del prelievo dei campioni e dell’invio all’IVI. Su domanda dell’UFV, la maggior parte dei Cantoni si è dichiarata disposta ad assumersi i costi. I costi di laboratorio all’IVI vengono invece assunti dalla Confederazione. Indirizzo IVI: Diagnostica Schmallenberg, IVI, Sensemattstrasse 293, 3147 Mittelhäusern. Comunicazione dei risultati Istituto patologico: Il rapporto d’esame sui casi di sospetto accertati viene comunicato al committente (Cantone), al veterinario che ha inviato i campioni e all’UFV. IVI: I risultati delle analisi di laboratorio sui casi di sospetto accertati vengono comunicati al mittente (istituto patologico, veterinario dell’effettivo), al Cantone e all’UFV. L’ufficio del veterinario cantonale competente assicura che i detentori di animali e i veterinari degli effettivi siano informati sui risultati delle analisi. Diagnosi differenziali Esistono altre malattie infettive che possono causare aborti o malformazioni al feto: diarrea virale bovina (BVD), Border Disease, malattia della lingua blu, febbre Q o infezioni tramite agenti patogeni 3/4 batterici. Altri elementi tossici o imputabili all’alimentazione o al metabolismo possono anche danneggiare il feto. Lotta/misure Attualmente non esiste né una cura medicamentosa né un vaccino. La lotta è difficile dato che al momento della comparsa dei primi animali malformati l’infezione è già avvenuta. Anche le misure di protezione contro le zanzare nei mesi estivi e autunnali sono poco efficaci, poiché sono difficili da attuare. Maggiori informazioni sulla diagnosi sono disponibili al sito: www.ufv.admin.ch/ivi Per altre informazioni sul virus di Schmallenberg: www.ufv.admin.ch 4/4