Cartella Stampa HDdennomore 17 Maggio 2017 Cartella Stampa HDdennomore 1 of 12 PAPA FRANCESCO DIVENTA IL PRIMO LEADER MONDIALE A RICONOSCERE L’IMPORTANZA E LA SOFFERENZA DEI MALATI DI HUNTINGTON I pazienti del Sud America, dove la malattia è più diffusa, incontreranno Papa Francesco il 18 maggio per promuovere uno sforzo su scala mondiale per migliorare la situazione di coloro che soffrono di Huntington. ROMA, 15 maggio 2017 – L'Huntington, malattia neurodegenerativa ereditaria per la quale non esiste cura, sarà riconosciuta per la prima volta da un leader mondiale il 18 maggio, quando Papa Francesco incontrerà un pubblico speciale: centinaia di famiglie di malati di Huntington e oltre 30 organizzazioni di pazienti che provengono da oltre 20 Paesi. L’incontro segna la nascita di un movimento mondiale che vuole aumentare la consapevolezza e promuovere azioni per eliminare lo stigma attorno alla malattia. L'incontro nasce dalla situazione vissuta dalle famiglie Huntington del Sud America, dove l’incidenza della malattia è fino a 1000 volte superiore rispetto ad altre aree del mondo. Il gene dell’Huntingtina è stato identificato quasi 25 anni fa studiando la storia genetica dei malati che vivono nelle vicinanze del Lago Maracaibo, in Venezuela. Tuttavia, nonostante ormai siano passati due decenni dalla scoperta del gene, la malattia di Huntington non ha cura, né ci sono trattamenti per rallentare la progressione della malattia. I sintomi dell’Huntington, che includono movimenti involontari e scoordinati, problemi a livello cognitivo e di natura psichica, hanno costretto molti malati a nascondere la loro malattia per paura delle critiche e della discriminazione. Lo stigma attorno alla malattia è persistito per diverse generazioni, ostacolando lo sviluppo e la disponibilità di trattamenti e servizi per migliorare la vita di coloro che vivono con questa patologia. "Il riconoscimento di Papa Francesco è un importante passo avanti per la comunità di persone legate alla malattia di Huntington, soprattutto vista l'influenza della Chiesa Cattolica in Sud America", ha dichiarato Elena Cattaneo, Senatrice a vita e Professoressa presso il Dipartimento di Bioscienze e il Laboratorio di Biologia delle Cellule Staminali dell’Università di Milano. "Il 18 maggio i pazienti Huntington, i care-giver (cioè le persone che si prendono cura di loro), i ricercatori, gli studenti, i sostenitori dei malati, l'industria, i leader della Chiesa, i politici e i cittadini che desiderano conoscere meglio questa malattia si riuniranno per contribuire ad accendere una luce sull’Huntington, una malattia che è rimasta nascosta per troppo tempo”. "La nostra speranza è che questa giornata storica inneschi nuove azioni da parte delle comunità politiche, mediche e religiose di ogni fede, affinché si possa generare un cambiamento positivo e duraturo nelle vite di coloro che sono colpiti da questa crudele malattia", ha dichiarato Charles Sabine, giornalista vincitore dell'Emmy Award, sostenitore e portavoce dei malati di Huntington e a sua volta portatore del gene che causa la malattia. "La malattia di Huntington non deve più essere nascosta". Cartella Stampa HDdennomore 2 of 12 La Senatrice Cattaneo e Charles Sabine hanno avuto un ruolo fondamentale nel portare Papa Francesco a conoscenza di questo problema. Insieme a loro hanno lavorato diversi altri leader della coalizione HDdennomore, tra cui il neuroscienziato Ignacio Munoz-Sanjuan e co-fondatore di Factor-H, Claudia Perandones, neuroscienziato presso l’Unità di Coordinamento Scientifico e Tecnologico del Consiglio di Amministrazione Nazionale dei Laboratori e degli Istituti di Salute dell'Argentina (ANLIS) e Louise Vetter, Direttore Esecutivo della Huntington's Society of America. Pronunciato 'Hidden No More' ('Oculta Nunca Más' in spagnolo o 'Mai Più Nascosta' in italiano), HDdennomore è una coalizione mondiale impegnata sulle problematiche legate alla malattia di Huntington che si dedica a sensibilizzare la comunità cercando di porre fine allo stigma e alla vergogna che circondano questa patologia e stimolando la nascita di nuove azioni per indurre un cambiamento nella vita dei malati. Oltre all’Udienza speciale con Papa Francesco, HDdennomore ha organizzato una serie di altri eventi per dare il via a questo movimento mondiale, tra cui uno scambio di conoscenze tra ricercatori e medici dell'America Latina e quelli che lavorano al Policlinico Agostino Gemelli di Roma per condividere le migliori pratiche per la cura e il trattamento di coloro che soffrono di Huntington. L'evento è stato reso possibile grazie al supporto finanziario di una vasta gamma di aziende, fondazioni e cittadini privati, tra cui Teva Pharmaceutical, Griffin Foundation, Wicklow, BioRep, Virgin Group, IRBM, Sobro Health Research Organization, Evotec , PsychoGenics, Fondazione Zoè, UCID, Fondazione Neuromed e numerosi altri donatori individuali. "Siamo orgogliosi di partecipare con la comunità Huntington per sostenere questa importante iniziativa", ha dichiarato Michael Hayden, Presidente del Global R & D e Chief Scientific Officer di Teva. "Alla Teva ci impegniamo ad aumentare la consapevolezza riguardo alla malattia e ad affrontare le esigenze non soddisfatte di coloro che vivono con la malattia di Huntington e con le loro famiglie". L'evento di importanza storica si svolgerà dalle 9.30 alle 13 (le porte apriranno alle ore 8) in Aula Paolo VI, Città del Vaticano, Roma. L'evento sarà visibile, a partire dalle 11, in streaming attraverso il canale YouTube del Vaticano. Visita il sito hddennomore.com per ulteriori informazioni. CONTATTI PER I MEDIA: Per informazioni contatta: [email protected] I giornalisti e gli operatori media che intendono partecipare devono inviare richiesta di accreditamento TEMPORANEO attraverso il modulo disponibile online nella sezione accrediti del sito della Sala Stampa della Santa Sede: http://press.vatican.va/content/salastampa/it/accrediti/pubblico/accredito.html. Coloro che già dispongono di accredito ordinario valido devono inviare una richiesta di partecipazione secondo le consuete modalità. Tutte le richieste dovranno pervenire entro 48 ore dall’evento. Cartella Stampa HDdennomore 3 of 12 Biografie Dei Relatori Ignacio Munoz-Sanjuan Vice Presidente responsabile di Biologia presso la fondazione CHDI; fondatore di Factor-H Ignacio è un neuroscienziato che lavora per sviluppare trattamenti e terapie geniche per fermare la progressione della malattia di Huntington. Ignacio è anche il fondatore di un progetto umanitario chiamato Factor-H. Il progetto mira a migliorare la qualità della vita delle famiglie povere in Sud America che vivono a contatto con la malattia di Huntington. Lavorando insieme alle organizzazioni no-profit nelle nazioni interessate, l’obiettivo primario è quello di sensibilizzare la popolazione nei confronti delle condizioni delle comunità più colpite dall'Huntington. È autore di oltre 60 pubblicazioni scientifiche e ha scritto diversi capitoli di libri. Ignacio accompagnerà le famiglie in viaggio dal Sud America all'Italia. Claudia Perandones Unità di coordinamento scientifico e tecnologico del consiglio di amministrazione nazionale dei laboratori e degli istituti di salute dell'Argentina (ANLIS) Claudia è un medico specializzato in Genetica Medica e ha un Master in Biologia Molecolare e Ingegneria Genetica. Durante il suo dottorato si è specializzata in Biologia Molecolare delle Malattie Neurodegenerative. Ha pubblicato 30 articoli su giornali scientifici, due libri e ha contribuito a diversi capitoli di libri sui disturbi legati al movimento. Ha ricevuto numerosi premi per il suo lavoro scientifico e umanitario, che includono il supporto a Ignacio Munoz-Sanjuan per fondare Factor-H. Claudia accompagnerà le famiglie in viaggio dal Sud America all'Italia. Charles Sabine Portavoce dei pazienti affetti da malattie neurodegenerative Charles è stato un giornalista: ha vinto il premio Emmy Award come corrispondente per la NBC News per cui ha lavorato per 26 anni prima di diventare un sostenitore e un portavoce delle persone e delle famiglie affette da malattie degenerative del cervello. Charles è particolarmente interessato alla malattia di Huntington che ha devastato la sua famiglia. Anche lui porta il gene responsabile della malattia. Charles ha contribuito a redigere l'ultimo atto legislativo del senatore Edward Kennedy, l'Atto di non discriminazione genetica ("GINA"), che è stato pensato per proteggere i diritti degli individui con predisposizioni genetiche negli ambiti lavorativi americani. Durante l’evento del 18 maggio, Charles si unirà alla senatrice italiana Elena Cattaneo per chiedere un aiuto a Papa Francesco. Insieme alla Senatrice Cattaneo, Charles terrà un discorso durante l'evento. Cartella Stampa HDdennomore 4 of 12 Elena Cattaneo Dipartimento di Bioscienze e Laboratorio di Biologia delle Cellule Staminali, Università di Milano; Senatrice a vita. Elena è una professoressa di farmacologia e una ricercatrice che lavora sulla malattia di Huntington. Per i suoi meriti scientifici, nel 2013 è stata nominata senatrice a vita dal presidente della Repubblica italiana. Cattaneo si è battuta per sostenere molte cause nell’ambito scientifico: si è fortemente opposta alle affermazioni infondate di diverse persone che proponevano cure a base di cellule staminali e si è spesso battuta a favore della sensibilizzazione nei confronti della malattia di Huntington. Elena parteciperà all’evento del 18 maggio insieme a Charles Sabine, portavoce dei malati, per chiedere un aiuto a Papa Francesco. Insieme a Charles, la senatrice Cattaneo parlerà durante l'evento. Louise Vetter Amministratore Delegato, Huntington’s Disease Society of America Louise Vetter è l'Amministratore Delegato della Huntington’s Disease Society of America (HDSA), la più grande organizzazione pubblica senza scopo di lucro dedicata alla malattia di Huntington. Da quando si è unita alla HDSA nel 2009, ha guidato la crescita della società favorendo nuovi programmi e iniziative per rafforzare la rete di supporto per la comunità della malattia di Huntington, garantire un migliore accesso alle cure, migliorare la conoscenza sulla malattia da parte dei medici e sostenere la ricerca scientifica su nuovi trattamenti per le famiglie colpite dall’Huntington. Cardinale Gianfranco Ravasi Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, Curia Romana Il cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e Presidente della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, è nato a Merate il 18 ottobre 1942. È stato ordinato Sacerdote dell'Arcidiocesi di Milano il 28 giugno 1966 e ha studiato presso la Pontificia Università Gregoriana e presso il Pontificio Istituto Biblico. Ha insegnato Antico Testamento presso la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale e dal 1989 al 2007 è stato Prefetto della Biblioteca Ambrosiana di Milano. Il Cardinale Ravasi è autore di diversi libri e di articoli pubblicati da L'Osservatore Romano e L'Avvenire e conduce il programma televisivo Le frontiere dello Spirito. Cartella Stampa HDdennomore 5 of 12 Le Storie Dei Malati E Delle Loro Famiglie Jhon: Privato del suo lavoro, privato della sua famiglia Amalfi, Colombia Ai piedi delle Ande, vicino alla costa occidentale della Colombia, si trova lo stato di Antioquia con la piccola città di Mutatá. È qui che Jhon è cresciuto. Nelle piccole città le notizie si diffondono velocemente, ma le voci e i pettegolezzi diffondo nolo fanno ancora di più. In questo, la città di Mutatà non era diversa. Come la maggior parte dei bambini, Jhon non aveva ragione di credere di essere nient’altro che un bambino come gli altri. Eppure, c'era qualcosa di strano nel modo in cui i suoi vicini trattavano lui e la sua famiglia. C’erano delle voci intorno alla sua famiglia. La gente parlava di una maledizione. Era come se degli occhi seguissero Jhon e i suoi fratelli ovunque andassero, li guardavano, in attesa di intravedere il male che si diceva essere in agguato tra di loro. Ma non era una maledizione che affliggeva la sua famiglia, era una malattia. Era la malattia di Huntington. Alla fine, la famiglia di Jhon si trasferì in una città più grande, Amalfi. Jhon trovò lavoro nel settore dell’edilizia. Ma dopo aver iniziato a mostrare i sintomi della malattia, fu licenziato. Sua madre e una sorella sono morte a causa dell’Huntington e altri due suoi fratelli mostrano già i sintomi dalla malattia. Jhon sarà a Roma, insieme alla moglie e ai suoi tre figli,. Per il figlio ventenne di Jhon (si chiama Jhon anche lui), il viaggio sarà particolarmente importante: al piccolo Jhon è stata diagnosticata la malattia a soli 13 anni. Lo stigma e la vergogna hanno seguito Jhon e la sua famiglia per quasi tutta la vita, fino a causarne la perdita del lavoro. Un destino simile potrebbe essere riservato ai suoi figli. Le loro condizioni economiche sono molto difficili e temono di essere sfrattati dalla piccola casa in cui vivono in affitto, proprio come accadde ai suoi fratelli malati, un paio di anni fa. Ma oggi, grazie alla partecipazione a questo evento, c'è la speranza che Jhon e la sua famiglia possano, anche grazie al supporto della comunità, vivere con dignità la malattia. La malattia di Huntington non deve più rimanere nascosta. Cartella Stampa HDdennomore 6 of 12 Dilia: la grazia di una matriarca El Dificil, Colombia La vita di una famiglia in un contesto rurale della Colombia può essere difficile. L'accesso all'acqua corrente è limitato. L'elettricità è disponibile a intermittenza. E con una famiglia di 21 persone, riuscire a garantire cibo e sostentamento tutti può essere difficile. Per questa matriarca di 79 anni però questa sfida è nulla al confronto del flagello che oscura la salute della sua famiglia. La malattia di Huntington è stata una piaga costante che ha privato Dilia del marito ed ha colpito anche i suoi figli, diventando sempre più grave ogni anno che passa. Non c'è niente di più doloroso per una madre del sapere che il proprio bambino è malato. Dilia conosce bene questa tragedia: dei suoi 11 figli, quattro sono già scomparsi a causa della malattia, mentre una nipote e altri quattro dei suoi figli sono affetti dall’Huntington. Ma la sua famiglia non ha alcun sostegno da parte del governo. A causa di problemi economici, Dilia ha dovuto riesumare il corpo di tre dei suoi figli e seppellire le loro ossa in una piccola urna insieme ai resti di suo marito. L’Huntington non si nasconde e nemmeno il suo stigma. Per questi motivi, la sua famiglia si è richiusa in sé stessa, trascorrendo la propria esistenza in un complesso appartato al di fuori della città. Questo ha permesso a Dilia e alla figlia Maribel di prendersi cura dei famigliari malati e di proteggere la famiglia dai giudizi di coloro che non capiscono cosa significhi convivere con la malattia di Huntington. Il viaggio a Roma sarà una nuova esperienza per Dilia e per la sua famiglia. Ma probabilmente non è il viaggio in sé ad essere la cosa più significativa, quanto l’accoglienza che Papa Francesco riserverà loro. Sarà l'occasione per poter abbandonare la vergogna. E sarà, forse per la prima volta, una possibilità per i bambini di Dilia di essere accettati esclusivamente per quello che sono. Dilia spera che il Papa li aiuterà, in modo da poter curare nel miglior modo possibile i suoi bambini malati. Cartella Stampa HDdennomore 7 of 12 Brenda e Norma: l'infanzia è troppo preziosa per essere persa Buenos Aires, Argentina Passava le giornate correndo e saltando per le strade di Buenos Aires. Ma la malattia di Huntington ha cambiato tutto. Brenda non riesce più a ricordare quando era una bambina spensierata. Ma più di ogni altra cosa, Brenda avrebbe voluto essere in grado di confortare suo padre, malato di Huntington. Non molto tempo dopo che a Brenda fu diagnosticato l’Huntington, sua madre la lasciò. Accettare di essere malato, per un bambino è doloroso. Avere anche un padre che soffre per la stessa malattia è difficile da immaginare. Ancora più difficile è vedere tua madre che ti abbandona mentre stai vivendo tutto ciò. Nessuno sceglie la malattia di Huntington; sono la storia familiare e il destino a scegliere. Fortunatamente, c’era la zia Norma a prendersi cura di loro. Brenda si rese conto presto che la malattia colpisce le persone in modo diverso, e coinvolge anche coloro che non sono ammalati. Lo stigma della malattia portò sua madre ad abbandonarla. È difficile per un bambino capire questa verità, ma è proprio questo che ha dato forza a Brenda. E Brenda ha bisogno di questa forza. Proprio nel giorno della festa dei suoi 15 anni, pochi mesi fa, perse suo padre. A soli 15 anni Brenda ha sperimentato talmente tanto dolore e sofferenza che pochi di noi riescono a comprendere. La forza è un antidoto alle difficoltà. La benedizione di Papa Francesco sarà un atto di grazia perché donerà a Brenda una forza ancora più profonda; quel tipo di forza che le farà capire di essere amata e accettata. Cartella Stampa HDdennomore 8 of 12 Maria Esther, Franklin & Yosbely: I tre fratelli da Barranquitas Barranquitas, Venezuela Questa è la storia di tre fratelli che vengono da Barranquitas. Volenti o nolenti, siamo legati ai nostri fratelli. Sono le prime persone che possono darci aiuto e spesso sono anche le persone che ci danno l’ultimo saluto. Ci sollevano il morale, ci fanno ridere e, a volte, condividono con noi le stesse battaglie. I fratelli Maria Esther, Franklin e Yosbely condividono l’esperienza di vivere con la malattia di Huntington. Tutto ebbe inizio quando il padre cominciò ad avere dei movimenti incontrollati, come un ticchettio. All’inizio la progressione dei sintomi era lenta, ma ogni giorno che passava le sue condizioni peggioravano. Divenne uno sconosciuto, quasi un estraneo. Poi un giorno, se ne andò. La malattia di Huntington lo aveva portato via. Per un po’ di tempo, i tre fratelli di Barranquitas hanno continuato a condurre la loro vita. Maria Esther aveva quattro figli, Franklin ne aveva uno e Yosbely due. Uno lavorava nel settore dell’edilizia, l’altro nell'industria della pesca. La vita continuava a scorrere. Finché, uno dopo l’altro, a ciascuno dei tre fratelli è stata diagnosticata la malattia di Huntington. Fortunatamente hanno un fratello sano che può prendersi cura di loro. Maria Esther è stata abbandonata dal marito. La moglie di Franklin è morta per un caso sospetto di Huntington giovanile; questo significa che la loro figlis ha ben il 75% di possibilità di avere ereditato il gene malato. I fratelli hanno affrontato questa sfida insieme - come una famiglia. Per Maria Esther e Franklin, l’Huntington è stata come rivivere ogni giorno il ricordo del padre. Un ricordo fatto anche degli sguardi crudeli dei passanti e del conseguente isolamento da quelli che nutrono pregiudizi. Hanno condiviso con lui questa esperienza per ben 10 anni. Yosbely invece ha vissuto questa storia per cinque anni. Questa è la storia dei tre fratelli di Barranquitas. Questa storia è solo un esempio di ciò che una famiglia colpita dalla malattia d Huntington vive e sperimenta ogni giorno. Anche la loro storia ci aiuta a capire perché l'Huntington non deve più rimanere nascosta. Cartella Stampa HDdennomore 9 of 12 LA MALATTIA DI HUNTINGTON La Corea di Huntington è una malattia genetica neurodegenerativa. Ad oggi non esiste una cura. La malattia ha un’incidenza di 2,7 casi ogni 100.000 persone in tutto il mondo. In Sud America si registra la più alta incidenza nel mondo.1,2 La malattia di Huntington si manifesta con difetti a livello motorio, cognitivo e psichiatrico, che progrediscono con il passare degli anni, portando alla morte. Generalmente i primi sintomi insorgono tra i 30 e i 50 anni. Lo stigma e la vergogna che circondano l’Huntington hanno costretto i malati a nascondersi per generazioni, limitando lo sviluppo e la disponibilità di servizi per migliorare la loro vita. Purtroppo tra i malati è comune il suicidio. Ogni figlio nato da un genitore con la malattia di Huntington ha il 50% di probabilità di ereditare il gene che causa la malattia. Ad oggi esistono farmaci che permettono di tenere sotto controllo i sintomi della malattia. Nuovi potenziali trattamenti per rallentarne il decorso sono oggetto di studi e ricerche. currently being tested. QUAL E’ LA CAUSA GENETICA DELLA MALATTIA DI HUNTINGTON? I ricercatori hanno identificato il gene che causa la malattia di Huntington nel 1993 studiando la storia genetica delle famiglie che vivevano attorno al Lago Maracaibo, in Venezuela. L’Huntington è causata dall’aumento del numero di ripetizioni di CAG sul gene HTT, che codifica per un’importante proteina nelle cellule cerebrali chiamate huntingtina. Questa espansione genica determina la morte delle cellule in alcune parti del cervello. Mentre le cellule cerebrali muoiono, un malato di Huntington perde la capacità di controllare i movimenti, ricordare gli eventi, prendere decisioni e controllare le emozioni. La malattia porta alla perdita dell’autosufficienza e, infine, alla morte (generalmente a causa di altre complicazioni, come la polmonite). Quali sono i sintomi della malattia di Huntington? Cambiamenti di personalità, alterazioni dell'umore e depressione Dimenticanza e incapacità di esprimere un giudizio Movimenti instabili e involontari (còrea) Difficoltà nel tenere un discorso e nella deglutizione e perdita di peso significativa In caso di Huntington giovanile, camminata rigida, aumentata mancanza di tatto e cambiamenti nel linguaggio Cartella Stampa HDdennomore 10 of 12 Quando si manifestano i primi sintomi della malattia di Huntington? I primi sintomi della malattia di Huntington insorgono solitamente tra i 30 e i 50 anni, ma possono essere presenti già dall'età di 2 anni o comparire fino a 80 anni. In circa il 10% dei casi, l’Huntington colpisce bambini o adolescenti. L’Huntington giovanile (JHD) in genere avanza più rapidamente rispetto alla malattia che colpisce gli adulti. PERCHÈ LE FAMIGLIE CON L’HUNTINGTON SONO STIGMATIZZATE? Le persone che sviluppano i sintomi dell’Huntington hanno movimenti incontrollati, irregolari e rapidi chiamati movimenti coreici e difetti cognitivi come la perdita di velocità e di flessibilità nel pensiero e la perdita di memoria. Hanno anche disturbi psichiatrici che includono depressione e ansia. In alcune aree del mondo la società ha isolato queste famiglie provocando nei malati la paura di ricevere critiche pubbliche, discriminazioni e trattamenti ingiusti. CHI E’ PIU’ A RISCHIO? Ogni figlio nato da un genitore con la malattia di Huntington ha il 50% di probabilità di ereditare il gene che causa la malattia. Gene Positive Gene Negative Se il figlio non ha ereditato il gene malato, non svilupperà la malattia e non potrà trasmetterla ai suoi figli. È disponibile un test genetico che diagnostica la malattia alle persone che stanno iniziando a svilupparne i sintomi. Esiste anche un test genetico predittivo a cui possono scegliere di sottoporsi le persone che provengono da una famiglia colpita dall’Huntington. DOVE SI TROVA NEL MONDO LA MALATTIA? L’Huntington è attualmente diffusa in diversi Paesi e gruppi etnici, con l’incidenza più alta in Sud America. Nei Paesi occidentali, si stima che circa 5/7 persone su 100.000 siano affette dalla malattia. In Sud America è presente la più alta incidenza della malattia nel mondo: qui la prevalenza può essere pari a circa 700 per 100.000.2 In Africa, Medio Oriente e Asia, l’incidenza della malattia è molto bassa.3 Per avere maggiori informazioni sulla malattia di Huntington, visita il sito WWW.HDDENNOMORE.COM. 1 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22692795, 2 https://www.huntingtonsnsw.org.au/information/hd-facts/how-common , 3 https://ghr.nlm.nih.gov/condition/huntington-disease#statistics Cartella Stampa HDdennomore 11 of 12