Nodi concettuali fondamentali nell’apprendimento della geometria Maria Piccione * Dipartimento di Scienze Matematiche e Informatiche “R.Magari” Università degli Studi di Siena * [email protected] Premessa • • La ricerca svolta nell’ambito di progetti e attività di laboratorio ha permesso di analizzare le principali difficoltà nell’apprendimento della matematica e di metterle in relazione con la didattica generale la didattica disciplinare ne è scaturita una rivisitazione dei temi di matematica trattati ai vari livelli scolastici una focalizzazione dello studio sui nodi concettuali della disciplina funzionali alla costruzione di pensiero matematico Nodi concettuali nello sviluppo di pensiero geometrico Interpretazione dei nodi da noi individuati: tratti comuni con i ‘nuclei fondanti’ i ‘nodi concettuali’ Come i ‘nuclei fondanti’, i nodi sono concetti che • delineano la struttura della disciplina dal punto di vista cognitivo • caratterizzano la disciplina epistemologicamente • supportano le competenze attraverso le quali la mente si organizza Come i ‘nodi concettuali’, i nodi sono concetti • centrali del percorso didattico • possono rappresentare ostacoli cognitivi I nodi da noi scelti si intrecciano con le ‘attività fondamentali’ del pensiero umano attività universali che hanno contribuito alla costruzione dei concetti fondamentali della matematica (che si ritrovano nei programmi scolastici e universitari) contare localizzare misurare disegnare giocare descrivere dipendenti da facoltà della mente che fanno parte della dotazione genetica degli esseri umani o si sviluppano fin dai primi mesi di vita: isolamento distinzione confronto con conseguenti ordinamento classificazione Condizione nella scelta dei nodi è stata la essenzialità ovvero la riduzione estrema del loro numero In rapporto alla costruzione della mappa concettuale degli allievi (individuale o condivisa) ne consegue un aumento del numero dei concetti correlati a uno stesso nodo sul piano cognitivo: dimostrazione della ‘forza attrattiva’ del nodo considerato Modalità didattica nell’uso dei nodi è stata la esplicitazione agli allievi finalizzata a • • recupero del senso nello studio della matematica conquista di consapevolezza con questa stessa finalità vengono sollecitate osservazione e riconoscimento delle facoltà e delle attività fondamentali della mente che entrano in gioco nella costruzione di un dato concetto I nodi presi in considerazione per la costruzione di pensiero geometrico sono estensione dimensione posizione misura forma Nell’organizzazione didattica: l’esistenza teorica di ciascun nodo è messa in rapporto con l’esigenza di risolvere un problema dell’esperienza comune Esperienza senso-motoria e immagini mentali Il lavoro geometrico inizia con la formulazione della domanda che cosa è per voi la geometria? le risposte fornite dai ragazzi vengono confrontate con una frase di F. Speranza che viene enfaticamente dichiarata e che contiene implicitamente un’indicazione (peraltro classica!) da noi acquisita come criterio metodologico: La geometria è una schematizzazione estrema delle nostre esperienze sensoriali e di movimento Tale frase viene richiamata nella prosecuzione del lavoro per sottolineare il ruolo fondamentale che l’esperienza senso-motoria svolge nella formazione delle idee Modalità di lavoro adottata L’azione didattica è ispirata a principi di educazione sensoriale (anche di impostazione montessoriana) E’ dato spazio ad attività di esecuzione e osservazione di predisposte esperienze sensoriali (tattili - visive) e di movimento efficaci in situazioni di apprendimento usuale recupero cognitivo recupero affettivo Osservazioni: Tali attività sono risultate valide anche nel biennio della scuola secondaria (seppure in contrasto con le teorie che tendono a porre limiti di età per simili esperienze). Il superamento delle difficoltà dipende da determinati passaggi del processo di apprendimento non eliminabili e da recuperare in tempi ridotti e con atteggiamento metacognitivo di controllo/valutazione. E’ condotta una sistematica attività sulle immagini mentali indirizzata a ricerca descrizione condivisione di ciò che il soggetto ‘vede’ nella propria mente in relazione a un concetto che va elaborandosi a un procedimento che si sta sviluppando Osservazioni: La condivisione delle immagini mentali è risultata utile per il confronto e l’arricchimento della ‘collezione’ individuale alla base del processo di astrazione. L’attività sottolinea il ruolo che la costruzione delle immagini mentali svolge nella fase di passaggio verso l’astrazione. Nei casi di difficoltà, il controllo delle immagini si è dimostrato uno strumento vantaggioso per evidenziare lacune o distorsioni nella costruzione concettuale (insegnante/allievo). Il lavoro sulle immagini mentali evidenzia che la geometria è un sistema di concetti strutturato sulla base di un sistema di percezioni Un esperimento convincente finalità: evidenziare l’effettiva produzione di immagini attuazione: preliminare all’uso del metodo del feed-back delle immagini individuali esecuzione: accurata esplorazione tattile, ad occhi bendati, di un oggetto non comune (non riconducibile ad immagini mentali pregresse) disegno o descrizione verbale dell’oggetto sottratto alla vista. Le rappresentazioni sono sorprendenti! Estensione Inizio del lavoro analisi dell’idea di ‘spazio occupato’ Operativamente i ragazzi vengono invitati a: compiere movimenti liberi in molti modi diversi osservare lo spazio occupato dagli oggetti Dimensione Inizio del lavoro analisi dell’idea di ‘puntamento’ Operativamente i ragazzi vengono invitati a puntare (con un braccio teso o con una bacchetta) in modi diversi La riflessione viene avviata con le seguenti domande quanti modi di puntare esistono nello spazio fisico? quanti su una superficie piatta? quanti su un filo teso? Deve emergere il concetto di direzione al quale riferire quello di dimensione nei casi di retta, piano e spazio in senso astratto Operativamente ragazzi diversi puntano, ad esempio, verso il nord (ciascuno con una bussola) e rilevano il ‘parallelismo’ degli aghi si riempie idealmente l’aula di fili tesi, tutti ugualmente indirizzati, ovvero ‘fasci di rette parallele’, si rigano analogamente i piani dei banchi… Si raccolgono le osservazioni e si commentano Prosecuzione del lavoro primo approccio ai concetti di lunghezza, larghezza, altezza in termini di proprietà possedute da rette situate in posizione reciproca particolare La riflessione si incentra sulle seguenti domande quali possibilità di movimento possiede un essere puntiforme nello spazio fisico? su una superficie piatta? su un filo teso o, più in generale, non teso? Operativamente I ragazzi sono invitati ad utilizzare materiale concreto ed eseguire movimenti effettivi Si sperimenta l’esistenza di tre principali possibilità di movimento ‘in lungo’ ‘in largo’ ‘in alto’ idea di dimensione di un determinato ambito fisico (poi geometrico euclideo) come numero massimo di direzioni mutuamente ortogonali in esso contenute retta, piano, spazio hanno dimensione uno, due, tre e un punto…zero Il lavoro conduce • all’intuizione dei concetti di composizione di movimenti movimento risultante dalla composizione dipendenza/indipendenza di movimenti • alla precisazione della nozione di verso con la duplice possibilità di orientazione di una retta (o linea) • alla contrapposizione dei concetti di dimensione e di estensione l’estensione di una figura indica lo spazio occupato la dimensione indica come lo spazio viene occupato • alla classificazione delle figure in lineari superficiali solide secondo che occupino lo spazio alla maniera di una linea: solo in lungo di un piano: in lungo e in largo dello spazio: in lungo in largo e in alto Sviluppo del lavoro Studio di figure bidimensionali non piane (superficie sferica, cilindrica…) dal punto di vista delle possibilità di movimento permesse con individuazione di linee di spostamento (in generale non tutte rette) ‘indipendenti’ e ‘generanti’ ogni altro spostamento considerato Osservazioni: Il lavoro intorno al nodo dimensione ha dimostrato di favorire la comprensione di caratteristiche radicali dei diversi ambienti geometrici/figure Ha contestualizzato approfondimenti tematici (molto suggestivi) come lo studio di semplici figure frattali Posizione L’idea di posizione risponde al problema della individuazione di un punto nello spazio salto epistemologico: dalla soluzione “in grande” della suddivisione non assoluta dello spazio fisico in zone (in particolare quella legata alla struttura del corpo umano) alla soluzione raffinata fornita dal concetto di coordinata Il concetto forte che compenetra il nodo posizione è quello di riferimento che ne sottolinea la relatività Osservazioni: La difficoltà concettuale è sottovalutata (frequentissime situazioni di errore e difficoltà che si riscontrano negli sviluppi successivi dello studio matematico) La costruzione di tale concetto richiede che vengano attentamente individuate e giustificate le condizioni e i procedimenti che consentono l’introduzione delle coordinate cartesiane (orientazione della retta, scelta del punto ‘origine’, misura di lunghezze, unità ) e il confronto con coordinate di tipo diverso (polari, sferiche, cilindriche…) Misura La convergenza concettuale del nodo misura è con il concetto di grandezza Osservazioni: L’esperienza ha mostrato una debolezza/mancanza del senso della misurabilità molto diffusa tra gli studenti E’ fondamentale dominare l’idea di grandezza, distinguendone i tipi, comprendere il ruolo della possibilità di confrontare e sommare due grandezze (omogenee) Forma La costruzione del concetto di forma si avvale ampiamente dei principi metodologici adottati: percezione degli oggetti della realtà fisica al riconoscimento di proprietà comuni formazione di immagini mentali rappresentazioni grafiche regolarizzazione di alcune ‘forme’ in figure Osservazioni: E’ proficuo lavorare sulla distinzione tra forma in senso ‘genere’ e in senso ‘specie’ in funzione del collegamento dei concetti di forma e di similitudine