MASSIME DELLA GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA IN MATERIA DI PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE, PUBBLICITÀ INGANNEVOLE E COMPARATIVA ILLECITA (ANNO 2013) di Vincenzo Meli (*) e Laura La Rocca (**) Abstract Gli orientamenti della giurisprudenza amministrativa in materia di pratiche commerciali scorrette, pubblicità ingannevole e comparativa illecita sono sintetizzati come segue. The case law of the Italian administrative courts concerning unfair commercial practices, deceptive advertising and unlawful comparative advertising has been summarized as follows. Classificazione JEL: K 21 — Antitrust law; K 42 — Illegal Behavior and the Enforcement of Law. Parole chiave: Consumatore — professionista — diligenza professionale — pratiche scorrette — pratiche ingannevoli — pratiche aggressive — pubblicità ingannevole — pubblicità comparativa illecita – procedimento amministrativo — comunicazione di avvio del procedimento – istruttoria — contraddittorio – onere della prova — parere dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni — sanzioni — impegni — tutela giurisdizionale — relazioni con le discipline di settore. SOMMARIO: 1. Nozione di pratica commerciale. — 2. Il professionista. Identificazione e criteri di imputazione dell’illecito. — 3. La diligenza professionale. — 4. Il consumatore. Individuazione. Il consumatore di riferimento. — 5. Il pregiudizio al comportamento economico del consumatore. — 6. Pratiche ingannevoli/Pubblicità ingannevole. — 7. Il procedimento per pratiche commerciali scorrette/pubblicità ingannevole e comparativa illecita (art. 27, cod. cons.; art. 8, d.lgs. n. 145/07). — 7.1 La comunicazione di avvio del procedimento per pratiche commerciali scorrette (art. 6, del. Agcm, 8 agosto 2012, n. 23788, Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicità ingannevole e comparativa, pratiche commerciali scorrette, clausole vessatorie). — 7.2 Diritti di difesa e svolgimento del contraddittorio. — 7.2.1 Modalità del contraddittorio ed (*) Professore ordinario di Diritto commerciale nell Università di Palermo. (**) Dottore di ricerca in Diritto dell impresa. Dipendente Banca d Italia. Le opinioni espresse sono puramente personali e non vincolano in alcun modo l Istituto di appartenenza. 618 RASSEGNA DEGLI ORIENTAMENTI EUROPEI ED ITALIANI esercizio dei diritti di difesa. — 7.2.2 Perizie, analisi tecniche ed economiche e consultazioni di esperti (art. 13, del. Agcm, 8 agosto 2012, n. 23788, Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicità ingannevole e comparativa, pratiche commerciali scorrette, clausole vessatorie). — 8. Diffide e sanzioni. — 8.1 L’elemento psicologico. — 8.2. Sanzioni pecuniarie. Principi e criteri di quantificazione. — 9. Gli impegni (art. 27, comma 3, cod.cons.; art. 9, del. Agcm, 8 agosto 2012, n. 23788, Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicità ingannevole e comparativa, pratiche commerciali scorrette, clausole vessatorie). — 9.1 La decisione sugli impegni: condizioni, discrezionalità dell’Autorità nella valutazione degli impegni e suoi limiti. — 10. Diritto di accesso (artt. 22 e ss. l. n. 241/1990; art. 11, del. Agcm, 8 agosto 2012, n. 23788, Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicità ingannevole e comparativa, pratiche commerciali scorrette clausole vessatorie). — 11. Processo amministrativo. — 12. Relazioni tra la tutela generale contro le pratiche commerciali scorrette e discipline di settore. — 12.1 In generale. — 12.2 Comunicazioni elettroniche. — 12.3 Assicurazioni. — 13. Provvedimento dell’Autorità. Sindacato del giudice amministrativo. 1. Nozione di pratica commerciale Pratiche commerciali scorrette – Attività di impresa finalizzata a promozione e commercializzazione di prodotto – Sufficienza La definizione di pratica commerciale scorretta adottata dal legislatore è estremamente ampia ed è sufficiente che la condotta venga posta in essere nel quadro di un’attività di impresa finalizzata alla promozione e commercializzazione scorrette di un prodotto o di un servizio (Tar Lazio, sez. I, 8 gennaio 2013, n. 106, Poste Shop - 180 Euro di Bonus). Pratiche commerciali scorrette – Seriale inadempimento degli obblighi negoziali – Pericolo sviamento scelte commerciali del consumatore – Sufficienza In presenza di un preordinato e seriale venir meno agli obblighi negoziali contratti — ovvero se anche in fase antecedente alla conclusione del contratto si prometta una prestazione che si sa essere impossibile da fornire — si è ben lungi dal trovarsi al cospetto di un singolo inadempimento, od inesatto adempimento reprimibile in via (esclusivamente) negoziale ai sensi degli artt. 1176 e 1453 del c.c., ma, ove sussista il pericolo di uno sviamento della scelta commerciale del consumatore la fattispecie integra pienamente (anche) quella della pratica commerciale scorretta (Tar Lazio, sez. I, 5 agosto 2013, n. 7837, Banca Mediolanum – Ostacoli chiusura c/c). Pratiche commerciali scorrette – Consistente percentuale di consumatori interessati – Reiterazione condotta nel tempo – Rilevanza – Esclusione Per ritenere sussistente una pratica commerciale è sufficiente che si tratti di una prassi — tale essendo il significato di «pratica» — e che questa sia rivolta in incertam personam, sicché l’elemento materiale della pratica commerciale scorretta può estrinsecarsi anche in condotte che nei fatti poi risultano soggettivamente identificabili, senza necessità che la stessa debba dirigersi, numericamente, contro una consistente percentuale di consumatori, o clienti, dell’impresa, ovvero concretarsi in condotte reiterate nel tempo, potendo tale dato tutt’al più rilevare quale criterio di valutazione della gravità oggettiva della condotta e del grado di colpevolezza in sede di determinazione dell’entità della sanzione (Tar Lazio, Sez. I, 5 agosto 2013, n. 7837, Banca Mediolanum – Ostacoli chiusura c/c). 2. Il professionista. Identificazione e criteri di imputazione dell’illecito Pratiche commerciali scorrette – Professionista – Elementi identificativi – Conseguimento di vantaggio economico o commerciale