antiochia - Università degli studi di Bergamo

ANTIOCHIA
L’indagine archeologica condotta negli anni 1932-1939 fu promossa dalla Princeton
University insieme al Museo Nazionale di Francia con il supporto finanziario del
Worcester Art Museume il Baltimore Art Museum, il comitato dello scavo di
Antiochia fu in seguito ampliato per includere altri musei ed istituzioni academiche
americane. Nel 1936 si aggiunsero il Fogg Art Museum e l’Università di Harvard
con l’affigliata Dumbarton Oaks. Gli scavi infatti portarono alla scoperta di circa 300
pavimenti musivi : un evento straordinario per lo studio dell’arte musiva e delle
tendenze artistiche della tarda antichità. Numerosi mosaici provenivano da edifici
pubblici come bagni e chiese, ma la maggior parte giunse dalle domus e dalle ville
private di Antiochia, del sobborgo di Dafne e dal porto della città di Seleucia Pieria.
Jean Lassus, l’archeologo che rappresentava il Museo Nazionale di Francia osservo
allora che “gli scavi di Antiochia diventarono una caccia ai mosaici”.
L’intento degli scavi era quello di localizzare i siti principali ricordati nelle fonti di
epoca classica e bizantina come il Palazzo Imperiale e la chiesa ottagonale di
Costantino (nota come la Domus Aurea).
La ricchezza di quanto scoperto era inattesa e quanto venuto alla luce apriva un
nuovo capitolo sulla nostra conoscenza della vita privata e quotidiana nell’Oriente
romano. Tuttavia la liberale politica del Dipartimento delle Antichità della Siria
porto alla distribuzione dei mosaici scoperti tra le istituzioni che hanno finanziato le
ricerche, ciò che restava venne incluso nel piccolo museo archeologico costruito dai
francesi nel 1934-1938.
I mosaici di Antiochia sono datati al periodo compreso tra le prime decadi
del secondo secolo fino al 526 d.C., data del terremoto che mise fine alla
prosperità antiochena.
Dal punto di vista iconografico i mosaici di Antiochia mostrano la
continuità della tradizione artistica ellenistica, gli schemi classici si
registrano nell’impego di pannelli figurativi con ampi bordure resi con colori
vivaci. I soggetti spesso mitologici sono legati alle funzioni dei vani. Inoltre
erano particolarmente diffuse le rappresentazioni di animali: scene di caccia
decoravano le case (cacce c.d. 'di Worchester', 'di Honolulu', di 'Dumbarton
Oaks', dal nome del luogo di conservazione attuale), mentre 'paradisi' di
animali ornavano le chiese (martyrium di Seleucia Pieria presso A.). Nulla è
rimasto invece delle pitture murali che certamente dovevano abbellire questi
edifici.Tra i bassorilievi e i rilievi incisi, sono di particolare importanza le
frammentarie lastre decorative in marmo provenienti dal martyrium di
Seleucia (Princeton, Art Mus.), che costituiscono in effetti il primo gruppo di
opere a soggetto cristiano scoperto ad Antiochia. Vi sono rappresentate
scene tratte da diversi cicli dell'Antico e del Nuovo Testamento (Ottateuco,
Libro dei Re, Vangeli), secondo un programma coerente che conferisce a
questa decorazione un posto a sé nell'iconografia paleocristiana.
E Tu – II secolo d.C.
7KH)DWHRIWKH$QWLRFK0RVDLF3DYHPHQWV6RPH5HÁHFWLRQV
ATRIUM HOUSE
II secolo d.C.
5
Giudizio di Paride
Giudizio di Paride –
Atena – Afrodite - Era
Afrodite ed Adonis
Worcester Hunt – fine V o inizi VI secolo d.C.
Washington
Dumbarton Oaks Research
Library and Collection
House of the Worcester
Hunt
Princeton
Honolulu, Academy of Arts
Antiochia, Museo
Il mosaico mostra un busto femminile
riccamente ingioiellato parte di un
mosaico pavimentale che un tempo
decorava un grande edificio pubblico.
L'iscrizione
in greco parzialmente
conservata identifica l’immagine come
la ktisis, la personificazione del l'atto
di generosità riferito forse alla
donazione o alla fondazione
dell’edificio. Per sottolineare il ruolo
di evergeta, la donna tiene lo
strumento di misura di piede romano.
Alla sua destra un uomo porta una
cornucopia identificato dalla parola
greca "buono”. In origine una figura
simile si trovava anche alla sua
sinistra.
La tradizione classica di personificare
ideali astratti continuano durante il
periodo bizantino in tutto il bacino del
M e d i t e r r a n e o, s o p r a t t u t t o a d
Antiochia, Cipro e Nord Africa.
Pannello con banchetto funerario scoperto nella necropoli fuori
Antiochia con allegorie stagionali
Seconda metà del III secolo d.C.
The House
of
Menandre
House of
the
Drinking
Contest
14
Claudia Barsanti
Appare persino
l'imitazione sui
pavimenti musivi di volte
a crociera genere
affermato verso la fine
dell'età flavia,
l'imitazione di tale
struttura architettonica si
riscontra nello splendido
m o s a i c o d e l l a Vi l l a
Costantiniana, ora al
Louvre, con figure di
stagioni sulle diagonali,
dividenti pannelli
trapezoidali con scene di
caccia, attorno a un
bacino d'acqua
ottagonale nel centro su
cui si doveva specchiare il
c i e l o, r e n d e n d o p i ù
completa l'illusione
offerta dal pavimento
Striding Lion Mosaic
SELEUCIA DI PIERIA
fondata come porto della città di
Antiochia, i primi coloni di origine greca.
In epoca romana. In seguito alla riforma
Augustea dell’esercito fu base principale
della Classis Syriaca, forse a partire dal
regno di Tiberio. Si trattava di un porto
artificiale, di forma quasi circolare con un
ampio canale che conduceva al mare
aggiunto forse al tempo di Vespasiano. Il
porto serviva all’accoglienza delle truppe
che giungevano da altre province, oltre a
quelle delle guardie pretoriane
provenienti da Roma, ogni volta che era
necessario compiere una campagna
contro i Parti soprattutto durante il regno
di Traiano, Lucio Vero, Settimio Severo o
Caracalla. Al tempo di Diocleziano
c’erano 500 addetti a mantenere libero il
canale del porto dai detriti. Il Codice
Teodosiano menziona negli anni 369-370
una flotta Classis Seleucena.
Nell’ambito della campagna condotta nel 1938-1939, è stata portata alla luce un edificio
di culto nella città di Seleucia Pieria, la città portuale di Antiochia.
Situato appena dentro le mura della città, la Chiesa di Seleucia Pieria occupava una
posizione di rilievo nei pressi della principale strada colonnata che conduceva al porto e
non lontano dalla Porta del Mercato. Datato alla fine del IV secolo con una fase
successiva probabilmente a seguito del devastante terremoto del 526. Resta ignota la
destinazione originaria della chiesa ritenuta compatibile dalla pianta con un martyrion.
La pianta della chiesa mostra un tetraconco indipendente a doppio ambulacro, con un
grande presbiterio dotato di abside quadrata sul lato est. La trabeazione è sostenuta da
colonne e pilastri angolari ed L . La copertura era a cupola in legno di circa 41 metri di
diametro Al centro della chiesa si trova un Bema a forma di U lungo circa 50 metri. Tali
strutture sono ampiamente conosciuti in chiese nel nord della Siria e la loro precisa
funzione continua ad essere dibattuta.
La chiesa aveva una decorazione marmorea con capitelli con foglie d'acanto e lastre
decorate con angeli, calici o uccelli. Le pareti avevano un rivestimento marmoreo con
croci, agnelli, un pastore che suona il flauto, S. Paul, Davide e Golia.
La parte interna della chiesa era pavimentata in marmo, mentre gli ambulatori erano
decorati con mosaici pavimentali con rappresentazioni di animali.