Capitolo 2 - Fenomeni Endogeni Principali
TERREMOTI
Dovuti a improvvise rotture o dislocazioni di grandi masse
rocciose della litosfera sottoposte a sforzi continuati oltre il
loro limite di deformazione elastica
Rottura avviene in corrispondenza di un volume di roccia. Per
convenzione si individua un punto preciso dal quale partono i
primi impulsi: fuoco o ipocentro.
46
TERREMOTI
Fuoco (ipocentro): punto in
cui avviene la rottura iniziale,
lungo la faglia
Epicentro: punto in
superficie situato sulla
verticale passante per il
fuoco
47
Capitolo 2 - Fenomeni Endogeni Principali
TERREMOTI
Ciclo di accumulo – deformazione – rilascio dell’energia per una faglia
trascorrente, secondo la teoria del rimbalzo elastico di Reid. Nell’istante
della rottura (c), l’energia viene rilasciata sotto forma di onde sismiche che
si irradiano in tutte le direzioni. (e) Spostamento di 2.5 m di una
staccionata causato dall’attività della faglia di San Andrea nel 1906,
California.
48
TERREMOTI
Onde sismiche
- Onde longitudinali (P o di compressione): moto delle
particelle nella stessa direzione di propagazione delle onde; si
propagano sia nei solidi che nei fluidi
- Onde trasversali (S o di taglio): moto particelle
perpendicolare alla direzione di propagazione delle onde; si
propagano solo nei solidi, con velocità inferiore alle onde P
49
Capitolo 2 - Fenomeni Endogeni Principali
TERREMOTI
- Onde di Love: onde superficiali che si sviluppano solo in
presenza di uno strato a bassa velocità e non si trasmettono
nei fluidi; spostamenti orizzontali e trasversali rispetto alla
direzione di propagazione
- Onde di Rayleigh: onde superficiali che determinano
spostamenti ellittici delle particelle il cui moto avviene nel
piano verticale e con verso retrogrado rispetto alla direzione di
propagazione
50
TERREMOTI
Movimento del terreno al passaggio
delle onde sismiche: (a) le onde P
comprimono ed espandono il
terreno; (b) le onde S spostano il
terreno in tutte le direzioni
perpendicolari alla direzione di
avanzamento delle onde stesse. In
figura è riportato solo il movimento
orizzontale. (c) Le onde di superficie
creano ondulazioni superficiali che
sono il risultato della combinazione
tra movimenti ellittici retrogradi delle
onde di Rayleigh (in figura) e quelli
delle onde di Love, che muovono il
terreno trasversalmente e
orizzontalmente rispetto alla loro
direzione di propagazione.
51
Capitolo 2 - Fenomeni Endogeni Principali
TERREMOTI
Sismogramma: risultato delle registrazioni delle onde
sismiche ottenute con i sismografi
Dai sismogrammi si può
risalire alla distanza
dell’epicentro in base alle
differenze dei tempi di arrivo
tra onde P ed S: tali
differenze aumentano al
crescere delle distanze.
Dati di 3 stazioni: permettono
di risalire all’epicentro
52
TERREMOTI
Distribuzione dei terremoti: lungo le zone di contatto tra
placche diverse.
Aree più facilmente soggette a sismi: Dorsali mediooceaniche; Fosse oceaniche; Fosse tettoniche continentali;
Catene montuose recenti
53
Capitolo 2 - Fenomeni Endogeni Principali
TERREMOTI
- Dorsali medio-oceaniche: terremoti poco profondi
- Fosse oceaniche: sistemi archi insulari (es. Giappone)
- Fosse tettoniche continentali: rift valley (Africa), California
- Catene montuose recenti: Himalaya, ecc.
54
TERREMOTI
Distribuzione dei terremoti in Italia
- Sicilia nord-orientale
- Arco calabro
- Appennino
- settore nord-orientale
55
Capitolo 2 - Fenomeni Endogeni Principali
TERREMOTI
Prevenzione
Conoscenze di base necessarie: distribuzione faglie
presenti nell’area in esame, condizioni suolo, probabilità di
frane, subsidenza o fluidificazione nel sottosuolo
Base per queste osservazioni:
-Carte geologico-strutturali: descrizione struttura geologica
e faglie attive nel Quaternario
-Carte dei depositi superficiali: tipo e spessore materiale
superficiale
-Carte dell’intensità sismica: intensità di terremoti in
epoche storiche
56
TERREMOTI
Prevenzione
Si possono ricavare:
-Carte di macrozonazione sismica: divisione in zone
omogenee rispetto al pericolo di eventi sismici
-Carte di microzonazione sismica: divisione in aree a
maggior rischio a livello locale (comunale)
57