CIVILTA’ FLUVIALI Si chiamano così perché si sviluppano attorno al bacino di importanti fiumi: - civiltà mesopotamiche (Tigri ed Eufrate); - civiltà egizia (Nilo) Sono caratterizzate da: • intenso sfruttamento e sviluppo agricolo (“economie idrauliche”); • civiltà urbanizzata subordinazione delle campagne alla città; • solida organizzazione sociale potere centrale forte società gerarchizzata • grande sviluppo culturale CIVILTA’ MESOPOTAMICHE (metà IV- metà I millennio a.C.) Poiché il territorio si presta allo sfruttamento agricolo ed è privo di barriere naturali, dalla metà del IV millennio a.C. nel territorio tra il Tigri e l’Eufrate si susseguono una serie di civiltà, a seguito di successive migrazioni di popoli, per lo più di stirpe semitica. L’area è caratterizzata da una progressiva stratificazione etnica, linguistica e culturale, che determina però una sostanziale continuità tra le varie civiltà avvicendatesi: 1) Sumeri 2) Accadi 3) Babilonesi 4) Assiri I Sumeri (I fase: 3500-2350 ca a.C.; II fase: 2200-2000 ca a.C.) • • • • Provenienza: è incerto se i Sumeri fossero autoctoni, ma più probabilmente giunsero con una migrazione dall’altopiano iranico o dalla regione indiana; Lingua: sconosciuta, ma non appartenente al gruppo semitico, nel quale rientrano le lingue delle successive civiltà mesopotamiche fino alla conquista persiana (metà VI sec. ca); Collocazione: i siti delle città sumere sono concentrati per lo più nella piana alluvionale attorno al basso corso del Tigri e dell’Eufrate, in prossimità del mare; Cronologia: a partire dalla nascita delle sue città e usando come parametro l’indipendenza politica di queste, la civiltà sumera vive due fasi: I fase – dalla metà circa del IV millennio a.C. fino a circa il 2350 a.C., quando le città sumere vennero conquistate dagli Accadi e unificate sotto il loro impero; II fase – dal 2200 a.C., quando crollò la potenza degli Accadi, al 2000 circa, quando si affermò sulla regione un’altra popolazione che diede origine alla civiltà babilonese. Organizzazione Politica: I Sumeri non realizzarono mai uno stato unitario, ma rimasero sempre divisi in città-stato1 indipendenti, ciascuna governata dal proprio re. I centri più importanti furono: Uruk (la città più antica), Ur, Eridu, Lagash, Nippur e Kish. Tra le città sumere vi furono spesso conflitti per l’acquisizione di nuovo territorio ed il controllo delle risorse idriche. Tali conflitti sfociarono talvolta nel tentativo da parte di una città di sottomettere alla propria egemonia le altre. Questo si realizzò in 2 momenti (verso la fine della I fase, ad opera della città di Umma; nella II fase, ad opera della città di Uruk), ma portò a una supremazia di durata estremamente breve. Poiché lo stato sumerico aveva un marcato carattere teocratico (il potere – cioè – derivava dalla divinità), non vi era inizialmente una netta separazione tra il potere politico e quello religioso, che risultava pertanto accentrato nelle mani di un sacerdote-re, che governava il suo stato dal tempiopalazzo, vero e proprio centro direzionale e amministrativo oltre che luogo di culto e sede della divinità. In un secondo momento, con il crescere della complessità amministrativa, economica e politica delle città, le funzioni religiose si separarono da quelle più propriamente politiche e passarono nelle mani di una casta di sacerdoti. Nella figura del re, spesso scelto dagli stessi sacerdoti o proveniente dalle loro fila, si concentrarono il potere politico-amministrativo e militare. Funzioni del tempio-palazzo: 1. Centro del potere politico e religioso (residenza del sovrano, sede della divinità e del culto, sede dei sacerdoti); 2. Centro amministrativo (programmazione e organizzazione delle opere idrauliche ed agricole, proprietà della maggior parte dei campi e del bestiame, controllo delle risorse, organizzazione del commercio, funzioni diplomatiche e organizzazione militare; 3. Centro culturale (organizzazione di scuole, controllo degli scribi, registrazione di documenti, trasmissione della cultura). 1 Per città-stato si intende una piccola unità territoriale, coincidente con l’estensione della città e del territorio immediatamente circostante su cui essa ha giurisdizione, autonoma e indipendente, con un proprio governo e proprie leggi. È la forma più antica di organizzazione politica che conosciamo, e si ritrova nel mondo antico presso i Sumeri e nel mondo greco, con il suo sistema delle poleis; anche Roma, prima della sua espansione territoriale, è una città-stato. In epoca medioevale sono città-stato i liberi comuni come Firenze, Siena etc. Oggi un esempio di città-stato può essere costituito dalla Città del Vaticano. Gli Accadi (2350 - 2200 ca a.C.) • • • • Provenienza: si tratta di una popolazione nomade di lingua semitica, proveniente molto probabilmente dalla regione siro-arabica; Lingua: semitica; Collocazione: già dal IV millennio risultano insediati nella media Mesopotamia, dove edificheranno la loro capitale Accad; Cronologia: nonostante fossero presenti già da tempo nella regione, si affermarono come potenza solo molto più tardi e per un arco di tempo molto breve (2350 - 2200 ca a.C.). Organizzazione politica del territorio Gli Accadi furono il primo popolo a realizzare un impero (vd. scheda allegata). Nonostante la coabitazione per lungo tempo con i Sumeri, con l’avvento al trono del re Sargon si realizzò nel 2350 ca a.C. la conquista militare e l’unificazione territoriale e politica di tutta l’area mesopotamica. Le conquiste furono ulteriormente ampliate sotto uno dei suoi successori, Naram Sin (2300 ca a.C.), fino alla costa siriaca del Mediterraneo Impero universale Organizzazione sociale La società degli Accadi si configura sempre più come una società gerarchizzata, con una marcata accentuazione dei caratteri teocratici del sovrano: 1. Re e sacerdoti 2. Funzionari 3. Guerrieri 4. Artigiani e commercianti 5. Agricoltori e allevatori 6. Schiavi Fine dell’impero accadico Attorno al 2200 a.C. i Gutei, una popolazione arretrata proveniente dall’altopiano iranico, mette in crisi militarmente l’impero accadico, che progressivamente perde il controllo sui territori conquistati, e rivela così la fragilità strutturale della propria costruzione politica. Nel sud della Mesopotamia le città sumere riconquistano la propria indipendenza. I Gutei non riescono a stabilire un potere unitario, organizzato e duraturo nella regione, com’è dimostrato dal fatto che le città sumere rimangono indipendenti e vivono, anzi, una fase di rinascita sotto l’egemonia del re di Uruk. L’area mesopotamica, per la sua ricchezza e per l’avanzato grado di civiltà, continua a costituire per le popolazioni nomadi circostanti un’attrazione e una meta di movimenti migratori. Migrazione degli Amorrei, dalle aree a sud-ovest della Mesopotamia, attorno alla fine del IIII millennio a.C. I Babilonesi (I fase: fine III millennio-1150 ca a.C.; II fase: 612-539 a.C.) • • • • Provenienza: gli Amorrei erano una popolazione nomade proveniente molto probabilmente dalla regione a sud-ovest della Mesopotamia; Lingua: semitica; Collocazione: alla fine del III millennio migrano e si insediano nella media Mesopotamia, dove nel 2000 a.C. circa, sul medio corso dell’Eufrate, edificheranno la loro capitale Babilonia, da cui prendono il nome di “Babilonesi”; Cronologia: a partire dalla nascita e dall’affermazione di Babilonia come città egemone sull’area mesopotamica e capitale di un impero, la civiltà babilonese vive due fasi: I fase – dal 2000 ca a.C. fino a circa il 1150 a.C., quando l’impero babilonese venne conquistato dagli Assiri e inglobato nel loro impero; II fase (neobabilonese) – dal 612 a.C., quando crollò la potenza degli Assiri, al 539 a.C., quando Babilonia e il suo impero furono conquistati dai Persiani guidati da Ciro il Grande. Organizzazione politica I Babilonesi si organizzano come un regno dinastico, che progressivamente estende la sua influenza su tutta l’area mesopotamica, assimilando – oltre che i territori – le acquisizioni culturali delle precedenti civiltà: • Economia idraulica; • Civiltà urbana; • Governo centralizzato; • Amministrazione e burocrazia efficienti; • Organizzazione sociale; • Cultura (religione e culti, scrittura, letteratura) Storia Il culmine della potenza babilonese viene raggiunto con il VI sovrano della dinastia, Hammurabi (1795-1750 a.C.), che redige anche e fa diffondere un codice scritto di norme (282 sentenze), sulla base del quale doveva essere amministrata la giustizia in tutto l’impero. A partire dall’inizio del XVI sec. a.C. la capitale Babilonia e il suo impero subirono attacchi militari e saccheggi, prima ad opera degli Hittiti, poi ad opera delle tribù degli Urriti e dei Cassiti. Nel 1150 ca a.C. Babilonia fu conquistata dagli Assiri, guidati dal re Tiglatpileser I: i Babilonesi diventarono in un primo tempo uno stato satellite e tributario nell’ambito dell’impero assiro, con sovrani propri, anche se imposti dal re assiro; in un secondo momento il re Sennacherib distrusse Babilonia e questa perse ogni autonomia e venne governata direttamente da governatori assiri. Impero neobabilonese: Alla fine del VII sec. a.C. una coalizione di popoli mesopotamici, tra cui i Babilonesi - guidati da Nabopolassar - e i Medi, rovesciano la potenza assira (612 a.C.). I Babilonesi, sotto Nabopolassar e soprattutto sotto il suo successore Nabuccodonosor, riaffermano in modo grandioso la loro forza raggiungendo la massima espansione dell’impero, fino alla Palestina (587 a.C. conquista di Gerusalemme e deportazione degli Ebrei a Babilonia). 539 a.C.: conquista di Babilonia da parte dei Persiani e fine dell’indipendenza. Gli Assiri (1300 ca - 612 a.C.) • • Collocazione: la regione denominata Assiria si trovava nella regione dell'alto Tigri, corrispondente all'estrema regione settentrionale dell'odierno Iraq. Era cinta ad est e a nord da massicci montuosi, mentre a sud-ovest si estendeva la pianura mesopotamica. La regione, come il popolo, prese in seguito il nome dall'antica città di Assur, l’antica capitale. Provenienza: tra il III e II millennio a.C. tribù della popolazione semitica degli Amorrei, provenienti dalla Siria e strettamente imparentate coi Babilonesi, colonizzarono questo territorio. Storia Nel neolitico l’area era occupata da popolazioni stabili, che vi praticavano l’agricoltura e l’allevamento. Queste popolazioni subirono il forte influsso dei Sumeri (3500 ca -2350 a.C.), vennero successivamente inglobate nell’impero degli Accadi (2350 – 2200 ca a.C.) e di nuovo, passarono sotto il controllo dei Sumeri dopo la caduta dell’impero Accade (2200 - 2000 ca a.C.). Dopo le migrazioni degli Amorrei (fine IIII millennio), che si insediarono in questo territorio, alle tradizionali attività produttive si affiancarono intensi scambi commerciali, specialmente con l’area anatolica, dove si erano sviluppati i potenti regni di Mitanni e, successivamente, degli Hittiti. Gli Amorrei fondarono colonie mercantili e stabilirono sul trono di Assur una dinastia amorrea. Gli Assiri iniziarono la loro espansione territoriale nel nord della Mesopotamia a partire dal XIX sec a.C., ma vennero fortemente contrastati e poi sopraffatti dai Babilonesi, sotto Hammurabi (XVIII sec. a.C.). Nel XV sec. a.C. Assur viene conquistata dal re di Mitanni e l’Assiria diviene uno stato vassallo di questo regno. Dopo un secolo, però, gli Hittiti sconfiggono il regno di Mitanni Assur riacquista l’indipendenza e riprende l’espansione, ma contrastata dagli Hittiti a nord e a ovest e dai Babilonesi a sud. XII sec. a.C.: crollo della potenza hittita a causa dei “popoli del mare” ulteriore espansione degli Assiri e conflitti con i Babilonesi per i territori persi dagli Hittiti Il re Assiro Tiglatpileser sconfigge i Babilonesi e conquista Babilonia nel 1146 a.C. Fondazione dell’impero assiro Espansione territoriale dell’impero A partire dal XIII sec. a.C. l’espansione territoriale assira assume sempre più i connotati di una guerra permanente di conquista, a danno delle aree prima sotto il controllo degli Hittiti e dei Babilonesi. Espansione verso il Mediterraneo e conquista della Fenicia (IX sec. a.C.). Apogeo dell’impero assiro (VIII-VII sec. a.C.): • Conquista della Siria (735-725 ca a.C.) • Conquista del regno di Israele (722 a.C.) • Definitivo asservimento di Babilonia (689 a.C) • Conquista dell’Egitto (674-670 a.C) Alla fine del VII secolo i popoli sottomessi dagli Assiri, mal tollerando il regime oppressivo loro imposto, si coalizzano e sfidano l’impero, grazie all’alleanza con l’emergente potenza dei Medi. Nel 612 a.C. la capitale Ninive è conquistata e distrutta. Caratteristiche dell’impero A partire circa dal IX sec. a.C., il nuovo assetto dell’impero, cui fa riscontro - all’inizio del VII sec. a.C. - anche la fondazione di una nuova grandiosa capitale, Ninive, è caratterizzato da un potere centrale forte nelle mani del re e da un’impostazione rigidamente militaristica: Il re è in primo luogo il capo militare; La forza militare assira si basa, essenzialmente, sulla forza d’urto della cavalleria, e sull’uso dei carri da guerra e di macchine da guerra e da assedio L’esercito è costituito da tutti gli uomini atti alle armi, ben addestrati e armati, dediti all’unica attività della guerra Il governo sui popoli sottomessi è esercitato con la violenza e il terrore; Le attività produttive sono quindi affidate per lo più a schiavi di guerra, e le ricchezze vengono acquisite attraverso il pagamento dei tributi Si crea un’efficiente rete di funzionari amministrativi e governatori alle dipendenze del re I sovrani assiri cercano di realizzare un’unificazione culturale del territorio, nel segno della continuità con la cultura mesopotamica precedente.