Il prolagus - Istituto Comprensivo di Palena

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SCUOLA PRIMARIA DI PALENA
SETTIMANA PEDAGOGICA
MAGGIO 2015
IL PROLAGUS
CLASSE
QUARTA
Buongiorno a tutti siamo gli alunni delle classi quarta e quinta della Scuola Primaria di
Palena. Ogni anno nell’ambito del progetto ambiente, tutti gli alunni scoprono una parte
della ricchezza del proprio territorio. Di solito le classi terze di Palena seguono il percorso
sui fossili e sulla scoperta del Prolagus un importante fossile ritrovato nel geosito di Capo
di fiume. Le finalità di questo progetto sono molteplici, ma soprattutto si propone di
valorizzare la ricchezza del nostro territorio, di far scoprire il Geosito di Capo di fiume e il
museo. Noi alunni che qualche anno fa abbiamo seguito questo percorso, siamo rimasti
entusiasti e ci siamo molto interessati all'argomento dei fossili che ad alcune persone può
sembrare noioso.
CLASSE QUINTA
Noi abbiamo avuto l'opportunità di imparare a scoprire, il
territorio in cui viviamo.
Ci auguriamo che con questa breve presentazione possiamo
trasmettere anche a voi un po' del nostro interesse per questo
argomento.
Classe terza 2014-2015
Classe quinta 2014-2015
Classe quarta 2014-2015
Tagliate
Palena è un piccolo paese di montagna che si trova nel cuore del
Parco Nazionale della Maiella. Se si raggiunge la località montana da
Lama dei Peligni, superata la galleria, nei pressi delle Grotte del
Cavallone, si può percorrere una strada ricavata nella roccia,
chiamata appunto “Le Tagliate”. Da qui si intravede il paese che
sembra un presepe con il campanile al centro delle case.
Palena si trova a 767 metri sul livello del mare. Il paese è
immerso in un meraviglioso paesaggio; infatti è circondato
dalla Maiella, dal monte Porrara e dal monte Coccia.
IL MONTE COCCIA
Le fontane
In piazza
S. Antonio
Nel paese ci sono numerose chiese,
fontane e in periferia c’è l’Eremo
Celestiniano della Madonna dell’Altare.
Madonna dell’Altare
Eremo celestiniano
Inoltre ci sono un Teatro, un castello ducale e due musei: il Museo dell’Orso
Marsicano, dove possiamo ammirare ambienti naturali ricostruiti, immagini,
diapositive e si possono fare esperienze didattiche; il Museo Geopaleontologico
Alto Aventino ed è di questo museo e dei fossili in esso conservati che parleremo
oggi.
Museo Geopaleontologico
Proprio per le sue caratteristiche il nostro paese
ha il marchio di Paese Bandiera Arancione.
Il fiume Aventino sorge dal monte Porrara, proprio alla periferia
del nostro paese. Viene alimentato dalla neve che si scioglie e
dalle acque piovane. Parte delle acque della sorgente vengono
anche dal Quarto di Santa Chiara che si trova nei pressi della
stazione di Palena vicino al Valico della Forchetta.
LA SORGENTE DELL’AVENTINO
Dalla sorgente, in località
Capo di Fiume, il fiume
attraversa Palena e vari paesi
limitrofi: Lettopalena, Lama
dei Peligni, Taranta Peligna;
da questo il nome della nostra
valle "Valle dell'Aventino”.
In passato sulle sue rive
sorgevano piccole fabbriche.
Il fiume si getta nel lago
Sant’Angelo, lago artificiale e
poi diventa affluente del
Sangro nei pressi di Selva di
Altino e qui, secondo alcuni
cartografi, termina anche la
Valle dell’Aventino.
La portata del nostro fiume
varia a seconda delle stagioni:
d’inverno, a volte, è in piena;
d’estate, in alcuni punti è in
magra o il suo letto è asciutto.
ULULONE VENTRE GIALLO
TROTA FARIO
Nelle acque del nostro fiume
si trova una ricca fauna come
il Gambero di fiume,
l’Alborella, la Trota Fario,
l‘Ululone ventre giallo, il
Tritone crestato;
TRITONE CRESTATO
GAMBERO DI FIUME
FARFARACCIO
ORCHIDEA MAGGIORE
Lungo le sue sponde si sviluppa una flora
caratteristica: Carpino nero, Sanguinella,
Salice di ripa, il Farfaraccio e tante specie di
fiori.
La storia della vita sulla Terra è
stata ricostruita grazie ai fossili.
I fossili sono resti di animali o
vegetali vissuti milioni di anni
fa si sono conservati nelle rocce
e si sono induriti fino a
trasformarsi in pietra.
Nei fossili si sono conservate le
parti dure degli animali come
ossa, gusci, denti. Le parti molli
come la pelle e i muscoli sono
scomparse.
Alla periferia del nostro paese
lungo la statale che va verso
Roccaraso, c’è un importante
geosito. Nei pressi del geosito
c'è anche la sorgente del fiume
Aventino.
Tutta l'area viene chiamata
Geosito di Capo di fiume.
Erminio
Di Carlo
In questa zona l'appassionato
e studioso autodidatta,
Erminio Di Carlo, ha rinvenuto
moltissimi fossili risalenti al
periodo del Miocene ( circa
sette milioni di anni fa) animali
e vegetali. I fossili oggi sono
conservati nel Museo
Geopaleontologico Alto
Aventino allestito nei locali del
castello ducale di Palena.
Il fossile più importante ritrovato nel Geosito di Capo di fiume è il Prolagus.
Il Prolagus è una specie di leprotto dalle orecchie tonde, che popolava gli spazi aperti
intorno ad una zona paludosa. Era lungo circa 18 centimetri e pesava 200 grammi.
Questo animale si è estinto circa 6 milioni di anni fa.
Dallo studio del fossile e dalla sua posizione, si pensa che l'animaletto sia morto cadendo
in acqua, infatti mancano alcune ossa alle estremità delle zampe e il colore della roccia
attorno allo scheletro è più scuro. Molto probabilmente il suo corpo ha galleggiato a lungo
prima di finire sul fondo ed essere sepolto dagli strati di terra (sedimenti). Poi, con il
passare del tempo, si è fossilizzato.
Ambiente
di
vita
(palude)
Il tipo di roccia nel quale è stato ritrovato il Prolagus ci permette di ricostruire
l'ambiente presente a Palena milioni di anni fa.
Circa 6-7 milioni di anni fa la Maiella era emersa ed era popolata di piante e animali,
ma vi erano ancora molte zone sommerse dalle acque: paludi e lagune.
Il clima era caldo-umido e favoriva la presenza di fitte foreste. Le ampie zone sabbiose
erano l'ambiente di vita ideale per il Prolagus ed anche per la fossilizzazione.
Altri studi hanno permesso di stabilire che vi era un ampio tratto di mare che isolava i
monti abruzzesi dal Gargano. Tutto sembra impossibile eppure è scritto nelle ossicine
di questo animaletto vissuto milioni di anni fa.
PROLAGUS
Dal punto di
vista scientifico
Il Prolagus è un mammifero estinto da circa 6 milioni di anni ed è l'unico
esemplare ritrovato in Abruzzo. Il Prolagus appartiene alla famiglia degli
Ocotonidi che insieme ai Leporidi (lepri e conigli) costituisce l'ordine dei
Lagomorfi. Gli Ocotonidi sono comparsi in Mongolia 30 milioni di anni fa, poi si
sono differenziati in tanti generi e circa 6 milioni di anni fa sono comparsi anche
in Europa con l'unico genere Prolagus. Questo si è estinto più tardi rispetto agli
altri della specie. La famiglia degli Ocotonidi comprende 14 specie. Gli
Ocotonidi sono mammiferi più piccoli delle lepri, con orecchie piccole, rotonde
e larghe. Lo studio della roccia nel quale è stato trovato fossilizzato ha
permesso di ricostruire l’ambiente che c’era a Palena all’epoca.
ALTRI FOSSILI RITROVATI
A
CAPO DI FIUME
Il Prolagus non è l'unico fossile
trovato nel sito di Palena. Vi sono
resti di vegetali come salici, faggi
e palme caratteristiche delle zone
tropicali. Nella zona scorreva un
fiume, infatti tanti sono i fossili di
pesci ritrovati. Tra questi ci sono
l'aringa, la Perca del Nilo, il pesce
damigella. L'aringa oggi si trova
nell'Oceano Indiano e
nell'Oceano Pacifico.
La Perca del Nilo oggi vive nelle
acque interne dell'Africa.
PERCA
PAGRUS
AGHI DI PINO
ARINGA
Il Museo Geopaleontologico di
Palena allestito nei locali del
castello ducale di Palena, è
formato da tre sezioni: la “Sala
della conoscenza”, la “Sala
Aventino” e due “Sale Palena”.
Nella prima sala si
ripercorrono la storia e
l’evoluzione della vita
attraverso i fossili. In fondo
alla sala c’è una sezione
dedicata ai grandi mammiferi
del Quaternario. In questa
sezione troviamo i resti di un
Mammuthus meridionalis da
poco restituiti all’Abruzzo
dall’Università di Napoli
Federico II e i resti di una
mandibola di un ippopotamo
rinvenuto nel sito di Ortona.
Zanna di mammut
Sala della conoscenza
Mandibola di mammut
Nella seconda sala sono illustrati gli aspetti
del nostro territorio attraverso rocce fossili di
pesci. Sempre nella sala Aventino ci sono
pannelli con gli strati di roccia presenti nel
nostro geosito e campioni delle stesse rocce.
Nelle “Sale Palena” sono esposti i reperti
trovati a Capo di Fiume.
PIGNA
PALMA
PERCA
FOSSILI DEL MUSEO
Si possono ammirare
resti vegetali, pesci,
crostacei, piume di
uccelli e lo scheletro del
piccolo Prolagus
perfettamente
conservato nella roccia.
In questa sezione si può
vedere un pannello
molto bello con la
riproduzione
dell’ambiente nel quale
viveva il Prolagus.
Fossili del museo
FOSSILE DEDICATO
A
ERMINIO DI CARLO
Nel museo sono esposti anche alcuni fossili ritrovati sempre da Erminio Di
Carlo nel territorio di Torricella Peligna. Uno di questi pesci fossilizzati, non
aveva un nome, così è stato chiamato Pesce dragone o Abruzzoichthys
erminioi in onore del suo scopritore Erminio e del territorio abruzzese in cui
è stato rinvenuto.
Nel settore “Geologiocando” i
bambini attraverso il gioco
possono imparare a
riconoscere le rocce e simulare
uno scavo paleontologico.
C'è anche un osservatorio
geologico e un magazzino
scientifico che completa la
struttura.
GEOLOGIOCANDO
La nostra relazione è finita. Ci auguriamo di avervi incuriositi
abbastanza da farvi venire voglia di venire a visitare il Geosito e il
museo e vi consigliamo di farvi accompagnare da una guida che
potrà rispondere a tutte le vostre domande.
Progetto realizzato dalle insegnanti
Di Fiore Annunziata
Falcone Dina Manuela
Presentazione in .pptx realizzata dall’insegnante
Falcone Dina Manuela
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