Digestione Argomento: La digestione gastrica delle proteine Materiale: provette, acqua distillata, cilindro graduato, becher, agitatore, HCl al 15 %, carne, spatola in acciaio, succo gastrico artificiale (35 ml H2O; 1 g di pepsina; 0,2 ml HCL 0,4 %) Strumenti: riscaldatore provette con termostato Procedimento: si numerano 3 provette (1,2,3), in ognuna delle provette si mette un pizzico di carne tritata. Nella provetta n. 1 si aggiunge 5 ml. di acqua distillata. Nella provetta n. 2 si aggiunge un po’ di HCl al 15 %. Nella provetta n. 3 si aggiunge un po’ di succo gastrico artificiale. Si mettono le tre provette nel riscaldatore e si imposta il termostato a 37° (simulazione della temperatura corporea) per almeno 4 ore affinché avvenga la digestione delle proteine al livello gastrico. Trascorso questo tempo analizziamo le provette e facciamo le dovute conclusioni. Disegno: Conclusioni: Nella provetta n. 1 la carne è rimasta nelle stesse condizioni, ovvero si potevano notare bene i pezzi grossi delle carne. L’acqua ha assunto una colorazione rossastra. L’acqua ha assunto questa colorazione perché nella carne è presente una discreta quantità di sangue; l’acqua penetra nel globulo rosso, lo gonfia fino a portarlo alla rottura, l’emoglobina esce e si diluisce con l’acqua (osmosi, emolisi). Nella provetta n. 2 la carne non è cambiata, si è solo un po’ sbiancata. L’acido è rimasto incolore – trasparente. Nella provetta n. 3 la pepsina presente viene attivata dalla piccola quantità di acido cloridrico presente la quale però basta ad avviare il processo digestivo. La carne infatti risulta demolita, consumata. Questo perché è iniziata la prima scomposizione delle proteine ed esse si sono trasformate in peatoni. E’ importante ricordare che affinché il chimo si formi dobbiamo sottoporre il bolo al pepsinogeno, il quale grazie all’ambiente acido si trasforma in pepsina. Il succo gastrico, presente nello stomaco, contiene dell’acido cloridrico che rende l’ambiente fortemente acido. La carne che abbiamo visto non si è totalmente decomposta per due motivi: il primo è perché molto probabilmente, nonostante la carne utilizzata sia molto magra, c’era una grossa presenza di grassi (i quali verranno poi demoliti nell’inestinto tenue), il secondo è perché le proteine non si sono totalmente demolite, infatti noi sappiamo che la digestione delle proteine termine nell’intestino tenue e quindi non basta l’azione dello stomaco per completare la loro demolizione.