Info-SM INFORMAZIONI SPECIALISTICHE della Società svizzera sclerosi multipla www.sclerosi-multipla.ch Trattamento del decorso della SM Le terapie per la sclerosi multipla (SM) mirano a ridurre la frequenza e la gravità delle recidive e ad arrestare la progressione della disabilità. A tale scopo si impiegano farmaci che agiscono sull’attività del sistema immunitario modificandola (immunomodulatori) o sopprimendola (immunosoppressori). In questa sede vi presentiamo le diverse opzioni per il trattamento del decorso della SM. Attualmente si ritiene che i processi coinvolti nella SM siano vari. Da un lato vi sono i processi infiammatori nel tessuto nervoso causati da un’attività anomala del sistema immunitario che aggredisce strutture proprie come la guaina mielinica dei nervi (reazione autoimmune); tra l’altro oggi si sa anche che questi processi infiammatori possono essere presenti anche se non evidenziati da un attacco della malattia o da un peggioramento dei sintomi. Dall’altro vi sono i cosiddetti processi neurodegenerativi che svolgono un ruolo già nella fase iniziale della malattia. Si tratta di processi che portano alla perdita di fibre nervose importanti per lo svolgimento delle funzioni del sistema nervoso centrale e quindi a disabilità. I processi neurodegenerativi sembrano essere responsabili dell’ aumento dei sintomi nelle forme di SM senza recidive come quella primariamente progressiva. Nell’insorgenza della SM entrambi i processi, l’infiammazione e la degenerazione, svolgono un ruolo e probabilmente non possono essere completamente scissi l’uno dall’altro. Tenuto conto di queste considerazioni, diventa comprensibile il motivo per cui farmaci con un’azione esclusivamente antiinfiammatoria non possono arrestare in maniera soddisfacente il progredire della SM. In particolare ciò è valido per la SM cronica-progressiva, forma caratterizzata da un lento peggioramento dei sintomi senza attacchi distinti e per la quale finora non esiste alcuna terapia efficace. La ricerca nell’ambito della SM mira pertanto a trovare metodi e sostanze in grado di proteggere il sistema nervoso e di favorirne la riparazione. Effetti sul sistema immunitario Per la cura della SM recidivante (per la quale é basilare il processo infiammatorio) ci sono diversi tipi di medicamenti: i medicamenti immonomodulanti modulano il sistema immunitario, mentre gli immunosopressori limitano la funzione del sistema immunitario. Entrambi riducono la frequenza degli attacchi diminuendo così l’attività della malattia. Rallentando il procedere della malattia, rallentano anche la progressione dell’invalidità. Immunomodulazione Interferone beta Gli interferoni beta, che sono proteine prodotte dal nostro stesso organismo, per essere utilizzati a scopo terapeutico sono sintetizzati mediante tecniche di biotecnologia. Appartengono al gruppo degli immunomodulatori. Nella SM sono impiegati per la terapia a lungo termine. Modulano le reazioni immunitarie coinvolte nella SM e inibiscono i processi infiammatori. Riducono il tasso di ricadute mediamente di circa 1/3 e devono essere somministrati per via sottocutanea o intramuscolare. Con la risonanza magnetica è possibile dimostrare una riduzione delle dimensioni e del numero delle lesioni attive. I risultati degli studi sugli interferoni indicano che un loro impiego precoce nella malattia è preferibile, perché la loro efficacia si riduce quando si ha una remissione dell’attività infiammatoria o quando il tessuto nervoso è già andato incontro a danni. I principali effetti collaterali degli interferoni beta sono soprattutto i sintomi similinfluenzali. Questi sintomi si manifestano per lo più all’inizio della terapia. Nella somministrazione per via sottocutanea sono frequenti le reazioni cutanee nella sede d’iniezione. Durante il trattamento sono necessari esami del sangue periodici per escludere, anche se si verificano di rado, alterazioni dei parametri di funzionalità epatica ed ematici. • Avonex® (Interferone beta-1a) è somministrato una volta a settimana per via intramuscolare (30 µg). È indicato in caso di SM recidivante-remittente e può essere impiegato nei casi di forte sospetto di SM già dopo il primo episodio della malattia. • Betaferon® (Interferone beta-1b) è somministrato ogni 2 giorni per via sottocutanea (8 MIU). Può essere impiegato sia nel caso di un forte sospetto di SM, sia nella SM recidivante-remittente, sia nella SM secondariamente progressiva (forma che può presentare ricadute con intervalli ove si ha una lenta progressione della disabilità). • Rebif® (Interferone beta-1a) è somministrato tre volte a settimana per via sottocutanea (44 µg o 22 µg). Da alcuni studi risulta che il dosaggio maggiore garantisce una maggiore efficacia. Il farmaco é impiegato nella SM recidivante-remittente, in caso di forte sospetto di SM, e nella SM secondariamente progressiva quando il quadro clinico é caratterizzato da ricadute. Plegridy® (Peginterferone beta-1a) Il peginterferone beta-1a (Plegridy®) è un coniugato dell’interferone beta-1a (prodotto con tecniche di ingegneria genetica da colture di una linea cellulare di mammifero) con il metossipolietilenglicole. Sebbene il meccanismo d’azione di Plegridy® non sia stato completamente chiarito, il suo principio attivo può essere assimilato all’interferone beta-1a, pur differenziandosene per la più lenta degradazione nell’organismo. Plegridy® viene iniettato ogni 14 giorni nel tessuto sottocutaneo (125 μg). Il preparato è indicato per il trattamento del decorso della SM recidivante-remittente. Copaxone® (Glatiramer acetato) Copaxone® è un farmaco impiegato per la terapia a lungo termine nelle forme di SM recidivante-remittente. Il principio attivo glatiramer acetato è una molecola proteica ottenuta per sintesi chimica che somiglia ad una componente della guaina mielinica che riveste i nervi. Studi clinici con il Copaxone® dimostrano un influsso positivo sul decorso e sul numero delle ricadute che, come per l’Interferone beta, si riducono di ca. 1/3. Il Copaxone® viene somministrato con iniezioni sottocutanee giornaliere (20 mg). I farmaci immunomodulatori sopra descritti possono essere autosomministrati dalle stesse persone con SM al proprio domicilio. Aubagio® (Teriflunomid) Il teriflunomid inibisce in modo reversibile un enzima (diidroorotato deidrogenasi) necessario alla proliferazione delle cellule nel sistema immunitario. Non é noto come agista teriflunomide nelle persone con SM. Si ritiene che riduca il numero di linfociti (globuli bianchi) attivati, che costituiscono una parte del sistema immunitario e contribuiscono al processo infiammatorio a carico del sistema nervoso centrale (SNC). Se i linfociti attivati sono presenti in numero minore, si ridurranno i fenomeni infiammatori. Negli studi clinici, una dose di 14mg in compressa di teriflunomid ha dimostrato una riduzione del 35% delle ricadute rispetto al placebo. Aubagio® é approvato per il trattamento di soggetti adulti con diagnosi confermata di SM recidivante-remittente. La terapia con Aubagio® deve essere supervisionata per riconoscere precoce­mente eventuali effetti collaterali. Gilenya® (Fingolimod) Fingolimod si lega ai recettori sui linfociti bloccando la fuoriuscita dei linfociti dai linfonodi. Questo causa una riduzione reversibile del numero di linfociti nel sangue. Negli studi clinici, una dose di 0.5mg in compressa di fingolimod ha dimostrato una riduzione del 50% delle ricadute rispetto al placebo. La risonanza magnetica nucleare ha dimostrato un effetto positivo sullo sviluppo dell’infiammazione così come sull’atrofia del cervello. Gilenya® è approvato per il trattamento della sclerosi recidivante. La terapia con Gilenya® deve essere supervisionata per riconoscere precocemente eventuali effetti collaterali, soprattutto all’inizio della terapia. Lemtrada® (Alemtuzumab) La terapia produce una demolizione (citolisi) delle cellule T e B che circolano nel sangue, responsabili del processo infiammatorio dannoso della SM. Alcuni studi clinici hanno dimostrato che alemtuzumab riduce le recidive di circa il 50% , e rallenta l’accumulo della disabilità rispetto a Rebif. Alemtuzumab viene utilizzato per adulti con diagnosi confermata di SM recidivante-remittente e almeno due recidive cliniche nei due anni precedenti l’inizio della terapia. Il trattamento deve essere avviato e monitorato da un neurologo esperto di SM. Si tratta di una monoterapia a lungo termine, i farmaci per il trattamento delle recidive sono somministrabili nel corso della terapia. Per il trattamento è previsto un doppio ciclo di somministrazione. Il primo ciclo di somministrazione include cinque infusioni ciascuna somministrate una al giorno per 5 giorni. Dopo un anno è previsto un secondo ciclo di 3 infusioni, somministrate una al giorno per 3 giorni. Il trattamento con alemtuzumab è legato a direttive di sicurezza rigorose per evitare o riconoscere per tempo eventuali complicazioni. Tecfidera® (Dimetilfumarato) Si ritiene che Tecfidera® attivi una risposta anti infiammatoria e contro lo stress ossidativo, che spesso è indotto dall’infiammazione, come nella scle¬rosi multipla. Nei fogli informativi trovate ulteriori informazioni sui medicamenti descritti sopra. Questo agisce positivamente sul decorso della SM. Una capsula di Tecfidera® (240 mg) presa due volte al giorno può ridurre di circa il 50% gli attacchi. Tecfidera® è approvato per il trattamento della SM recidivante-remittente. Prima e durante la terapia i valori del sangue, epatici e renali vengono monitorati regolarmente, per evitare effetti e complicazioni indesiderate Tysabri® (Natalizumab) Il natalizumab inibisce l’infiltrazione degli immunociti nel sistema nervoso centrale e la formazione di focolai infiammatori. Da alcuni studi clinici è emersa una riduzione media di 2/3 del numero di attacchi e un rallentamento della progressione degli effetti disabilitanti. Il natalizumab è somministrato nei casi di risposta inadeguata alla terapia con interferone o nei casi di elevata progressione della sclerosi multipla recidivante-remittente. La prescrizione spetta al neurologo. Si tratta di Altre terapie meno frequenti Oggigiorno i medicamenti citostatici vengono usati solo raramente nel trattamento della SM. Il mitoxantrone viene presentato qui sotto solamente in modo sommario. Altre terapie di questo gruppo di sostanze sono praticamente scomparse dalla pratica e non vengono quindi più riportate in questo foglio informativo. Novantron® (Mitoxantrone) Il mitoxantrone è un citostatico già utilizzato da diversi anni come chemioterapico antitumorale. Inibisce la replicazione di determinate cellule del sistema immunitario. Disponibile in forma di preparazione iniettabile ha una colorazione blu, è somministrato a intervalli di 3 settimane fino a 3 o 6 mesi. Questo trattamento per le forme di SM recidivante-remittente con un decorso rapido può essere considerato un «freno d’emergenza» (riduzione delle ricadute fino al 60%). In generale è ben tollerato. Effetti collaterali rilevanti come pure la perdita di capelli si verificano raramente. Tuttavia è necessario controllare frequentemente i valori ematici durante tutto il periodo del trattamento. Il mitoxantrone può ridurre la forza di contrazione del muscolo cardiaco e pertanto Per ulteriori informazioni la Società SM rimane volentieri a disposizione: Infoline SM, 091 922 61 10 Lunedì-giovedì, ore 10-12 e 13-17 (chiuso il mercoledì pomeriggio) [email protected] Pagina web www.sclerosi-multipla.ch Biblioteca http://netbiblio.multiplesklerose.ch sia prima dell’inizio del trattamento che ad ogni ripetizione della somministrazione del farmaco si eseguono degli esami per valutare la funzione cardiaca (ecocardiografia). Trapianto di cellule staminali ematopoietiche (HSCT) Il trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche è una tecnica impiegata molto di rado e solo nei pazienti affetti da forme particolarmente aggressive di SM. Si procede dapprima distruggendo tutte le cellule del sistema immunitario con un trattamento chemioterapico o l’irradiazione totale corporea e poi reinfondendo nel corpo le cellule staminali proprie (autologhe). Queste vengono prelevate in precedenza dal sangue del paziente stesso. Dato che il trattamento intensivo e la soppressione del sistema immunitario comportano numerosi effetti collaterali (tasso di mortalità fino all’8%), l’HSCT è effettuato esclusivamente in cliniche specializzate. Terapie complementari Il cortisone e più in generale i corticosteroidi non sono impiegati nel trattamento del decorso. Resta comunque il farmaco d’elezione nel trattamento delle ricadute. Prospettiva Nel mondo intero si indagano terapie migliori. Sostanze già conosciute e nuove vengono testate per il trattamento della SM. Si indagano soprattuto sostanze che hanno un influsso sul sistema immunitario che permettono una rigenerazione della mielina. Sono in corso anche studi che testano terapie per le forme primariamente e secondariamente progressive. La combinazione di terapie diverse potrebbe diventare più frequente in futuro, grazie al vantaggio offerto dalla diversa modalità di azione delle sostanze terapeutiche. L’obiettivo é di arrestare in modo ancora più efficace la SM grazie all’effetto di completamento reciproco delle singole terapie. Attualmente sono in corso di svolgimento studi clinici, che testano delle combinazioni. I risultati si attendono nei prossimi anni. Nei prossimi anni si potrà quindi probabilmente contare su ulteriori sostanze terapeutiche per il trattamento della SM recidivante-remittente. Purtroppo al momento non é ancora possibile fare delle previsioni esatte su nuove sostanze terapeutiche per il trattamento della SM primaria-progressiva. Centro SM, via S. Gottardo 50, 6900 Lugano, T 091 922 61 10, F 091 922 61 16 [email protected], www.sclerosi-multipla.ch, CCP 65-131956-9 Società svizzera SM, Josefstrasse 129, 8031 Zurigo, T 043 444 43 43, F 043 444 43 44 12.2015 una monoterapia a lungo termine, durante la quale è possibile l’assunzione di farmaci per il trattamento delle recidive. Il preparato è somministrato con infusione endovenosa ogni 28 giorni. La somministrazione richiede due ore ed è eseguita sotto controllo medico. Il trattamento con il natalizumab è associato a direttive di sicurezza rigorose che garantiscono l’individuazione tempestiva dei sintomi di eventuali complicazioni.