MODELLI PER LA VALUTAZIONE DELLA PROBABILITA’ DI GUASTO SULLA BASE DI DATI SPERIMENTALI Giorgio Olmi Dipartimento di Ingegneria Industriale (DIN) Alma Mater Studiorum – Università di Bologna Bologna, 30 Novembre 2012 SCALETTA • La sperimentazione: dal particolare al generale • Dai dati sperimentali alle grandezze fisiche • Valutazione della dispersione dei dati e determinazione delle distribuzioni • Distribuzioni statistiche ed approccio probabilistico • Case study: da dati sperimentali a fatica oligociclica alla determinazione della probabilità di guasto di un rotore di turboalternatore INTRODUZIONE • Che cosa è la sperimentazione? • Parte della vita di ogni giorno • Osservazione dell’ambiente che ci circonda = sperimentazione • La produttività di un campo di grano INTRODUZIONE • Il livello di pescosità di un torrente per pesca sportiva • I fattori che incidono sul processo di produzione del gelato INTRODUZIONE • La resistenza di un materiale • Il comportamento (curva) di un materiale • Le prestazioni a fatica di un materiale INTRODUZIONE Processo induttivo (da particolare a generale): Sperimentazione Osservazione Interpretazione Generalizzazione Da prove su alcuni campioni … Determinazione della resistenza di un materiale Determinazione della curva caratteristica Determinazione della resistenza a fatica RESISTENZA DI UN MATERIALE Prove secondo normativa UNI EN 10002 Provino normalizzato Controllo di spostamento (velocità costante) Valutate tensione (F/A) e deformazione (ΔL/L) Opportuna strumentazione ed acquisizione dei dati RESISTENZA DI UN MATERIALE Cella di carico F Estensometro ΔL/L Attuatore RESISTENZA DI UN MATERIALE Valore massimo Resistenza Su = 869 MPa RESISTENZA DI UN MATERIALE Un provino non sufficiente per caratterizzare il materiale (completamento proc. induttivo) Occorrono almeno 5-10 provini (rilevanza statistica) Supponiamo di provare 10 provini e di voler rappresentare i risultati in un istogramma Campo di variazione MIN Classe MAX Resistenza [MPa] RESISTENZA DI UN MATERIALE 10 Provini ed istogramma Frequenza 4/10 3/10 2/10 1/10 860 870 880 890 900 Resistenza [MPa] RESISTENZA DI UN MATERIALE Istogramma: rappresentazione a scala della distribuzione Frequenza Interpolazione distribuzione continua 4/10 • Distribuzione prob. 3/10 di Su 2/10 • Forchetta di variazione di Su 1/10 860 870 880 890 900 Resistenza [MPa] CURVA STATICA DI UN MATERIALE Quali altre informazioni si possono ricavare? Rappresentazione della curva in forma matematica Determinazione di E, K, n CURVA STATICA DI UN MATERIALE Regressione lineare per la determinazione di E = 194.000 MPa CURVA STATICA DI UN MATERIALE Regressione lineare per la determinazione di K = 1004 MPa, n = 0,57 CURVA STATICA DI UN MATERIALE La retta determinata rappresenta la soluzione approssimata di un problema impossibile. Punti interpolabili con una banda di confidenza. Range di variazione per K, n CURVA STATICA DI UN MATERIALE Distribuzioni Normali / Log-Normali per K, n Forchette di variazione per K, n Bande applicate alla curva CURVA A FATICA DI UN MATERIALE Sollecitazione a fatica ↔ presenza di sollecitazione ciclica Carico Ciclo t Sollecitazione a fatica oligociclica Case study successivo Determinazione sperimentale della curva di fatica CURVA A FATICA DI UN MATERIALE Prove secondo normativa ASTM E-606 Provino normalizzato Controllo di deformazione (ΔL/L) Determinazione di curva sollecitazione Δε/2 – cicli N Parametri del materiale: σ’f, ε’f, b, c CURVA A FATICA DI UN MATERIALE Regressione lineare per la determinazione di σ’f = 887 MPa, b = -0,040 CURVA A FATICA DI UN MATERIALE Punti più convenientemente interpolati tramite una banda di confidenza. Intervallo di variazione per σ’f, b (oltre che per ε’f, c) CURVA A FATICA DI UN MATERIALE Distribuzioni Normali / Log-Normali per σ’f, ε’f, b, c Forchette di variazione per σ’f, ε’f, b, c Bande applicate alla curva CURVA A FATICA DI UN MATERIALE Distribuzioni Normali / Log-Normali per σ’f, ε’f, b, c Forchette di variazione per σ’f, ε’f, b, c Bande applicate alla curva G. Olmi (2012). An Efficient Method for the Determination of the Probability of Failure on the Basis of LCF Data: Application to Turbogenerator Design. SDHM, 8 (1), pp. 61-89. APPROCCIO DETERMINISTICO vs. PROBABILISTICO Una barra, di un materiale con resistenza Su, è soggetta ad una forza F, mentre A rappresenta la sezione resistente. Si vuole verificare se l’asta resiste. F F A Approccio deterministico: Sollecitazione ≤ Resistenza, logica ON-OFF APPROCCIO PROBABILISTICO Approccio probabilistico: sollecitazione (σ) e resistenza (Su) sono variabili dotate di distribuzioni, mentre A è costante. Spartiacque fra funzionamento e danno: funzione di guasto g σ Zona di guasto g<0 g: Su-σ = 0 g>0 Zona di funzionamento Su APPROCCIO PROBABILISTICO Funzione di guasto σ Prob. di guasto Zona di guasto Indice di sicurezza β: dist. punto di funzionamento – design point Zona di funzionamento Su APPROCCIO PROBABILISTICO Ulteriore semplificazione: Su variabile random, sollecitazione σ deterministica β Su σ Su medio Prob. di guasto APPROCCIO PROBABILISTICO Valori medi Deterministico Distribuzione Probabilistico Vantaggi approccio probabilistico: • Una probabilità di rottura (approccio probabilistico) è più significativa di un fattore di sicurezza (approccio deterministico). • Fornisce gli strumenti per avvicinarsi meglio ad un progetto ottimale (stessa probabilità di guasto su tutti i componenti). METODO MONTE-CARLO Come determinare la probabilità di guasto? Metodo concettualmente più semplice: Monte-Carlo A Fi ÷ σi σ1 R1 g1 σ2 R2 g2 … … … σi Ri gi … … … σN RN gN Calcolo di gi = Ri-σi Ri Almeno 10.000 iterazioni (N) METODO MONTE-CARLO Vantaggi: • Metodo molto semplice • Facilmente automatizzabile con apposite routine Svantaggi: • Molto oneroso dal punto di vista computazionale • Quasi impossibile stimare probabilità molto basse CASE STUDY: ROTORE DI TURBOALTERNATORE Ricerca iniziata con il Prof. Freddi nel 2008: sviluppo dell’attrezzatura di prova 1 2, sviluppo del metodo di sperimentazione innovativo 3 sperimentazione 4. G. Olmi, A. Freddi, “Fatica oligociclica di cappe e rotori di turboalternatori: progetto e costruzione di attrezzatura e prime prove sperimentali”. In: Atti XXXVIII Convegno AIAS, Torino, 2009. 1 G. Olmi, “A new loading-constraining device for mechanical testing with misalignment auto-compensation”. Exp. Tech., doi: 10.1111/j.1747-1567.2010.00678.x, 2010. 3 G. Olmi, “A Novel Method for Strain Controlled Tests”. Exp. Mech., doi: 10.1007/s11340-011-9496-x, 2011. 4 G. Olmi, A. Freddi, “Fatica oligociclica su cappe e rotori di turboalternatori: prove sperimentali, valutazione dell’anisotropia dei materiali, analisi di sensitività sui modelli di comportamento”. In: Atti XXXIX Convegno AIAS, Maratea, 2010. 2 TURBOALTERNATORE Cave equispaziate sul rotore per bobine in rame ed isolanti Rame ed isolanti tenuti in posizione da cunei metallici Rotore 1.2 m 4.5 m Cappa Cappa TURBOALTERNATORE Le bobine in rame emergono all’estremità per la richiusura delle spire Velocità nominale del rotore: 3000 rpm elevate forze centrifughe La massa del rame deve essere vincolata Cappe TURBOALTERNATORE: PERCHÉ FATICA OLIGOCICLICA? Anello centraggio Cappa Cappa Rotore Carico costante alla velocità nominale, ma variazione ciclica ad ogni arresto e ripartenza Anello centraggio TURBOALTERNATORE: PERCHÉ FATICA OLIGOCICLICA? Tempo Tens.-Def. 3000 rpm 0 rpm 10.000 – 15.000 cicli nella vita di 50 anni Conseguenze del cedimento molto serie esplosione del rotore CONSEGUENZE DELL’ASSENZA DI AFFIDABILITA’ Importanza di eseguire un’analisi affidabilistica Valutazione della probabilità di guasto F(t) di un’unità non riparabile mediante la distribuzione cumulata LA STIMA DELLA PROBABILITÀ DI GUASTO F(t) • Molto pesante computazionalmente • Inefficace per la stima di probabilità molto basse Metodi numerici approssimati Probabilità F(t) Metodo Monte Carlo: 15.000 cicli • MVFOSM: approssimazione in serie di Taylor • Hasofer-Lind: riduzione delle variabili • AFOSM: approssimazione in un intorno del “design point” • FORM e SORM: del primo e del secondo ordine • AMV: metodi più moderni, assommano vantaggi precedenti METODI: VARIABILI E DISTRIBUZIONI Il comportamento del materiale è descritto da otto variabili aleatorie • Due variabili (K, n) per descrivere la prima messa in carico del materiale (comportamento statico) • Quattro variabili (σ’f, ε’f, b, c)per descrivere la curva di vita a fatica • Due variabili (K’, n’) per descrivere il comportamento ciclico Tempo Tens.-Def. 3000 rpm 0 rpm METODI: VARIABILI E DISTRIBUZIONI Modello statistico per la determinazione delle deviazioni standard sui termini noti e sulle pendenze delle regressioni. • Risultano definite le distribuzioni Normali/Log-Normali delle 8 variabili analisi affidabilistica P.H. Wirsching, T.Y. Torng, W.S. Martin, “Advanced fatigue reliability analysis”, International Journal of Fatigue, 13 (5), 389– 394 (1991). Y.T. Wu, P.H. Wirsching, “Advanced Reliability Method for Fatigue Analysis”, Journal of Engineering Mechanics, 110 (4), 536–553 (1984). METODI: VARIABILI E DISTRIBUZIONI Considerate 8 variabili aleatorie, relative alle curve statica ciclica e di fatica Variabile Valore medio (µ) U1 = n U2 = Lg(K) U3 = n' U4 = Lg(K') U5 = Lg(σ'f) U6 = Lg(ε'f) U7 = b U8 = c 0.057 3.001 0.052 2.949 2.948 -0.830 -0.043 -0.546 Deviazione standard (STD) 0.002 0.004 0.004 0.010 0.010 0.122 0.003 0.039 METODI: ALGORITMO Vita = f ({sollecitazione (determ.); caratteristiche del materiale}) (Non lineare e non esplicita) Approssimazione lineare locale (sviluppo di Taylor): Y = Lg(N) = Y(U) = Y(U1, U2, U3, U4, U5, U6, U7, U8) Inizialmente: (a1, a2, a3, a4, a5, a6, a7, a8) = (µ1, µ2, µ3, µ4, µ5, µ6, µ7, µ8) METODI: ALGORITMO 9 coefficienti α da determinare: Δ lieve (10% dev. stand.) perturbazione della variabile in ingresso METODI: ALGORITMO Scrittura della funzione di guasto (failure function) Vita calcolata – Vita di progetto > 0 funzionamento Vita calcolata – Vita di progetto < 0 guasto Vita calcolata – Vita di progetto = 0 spartiacque funzionamento – guasto g(U) = Lg(N)- Lg(N0) = 0 g(U) = Y(U1, U2, U3, U4, U5, U6, U7, U8) - Lg(N0) = 0 Polinomio Cost. METODI: ALGORITMO Zona di guasto (g < 0) g =0 uj u* (design point) β ui Zona di funzionamento (g > 0) Origine degli assi (condizioni di funzionamento nominali) RISULTATI E DISCUSSIONE • Metodo MC a 1 milione di iterazioni: 20 ore di simulazione, impossibile stimare probabilità < 10-6. • Algoritmo numerico molto efficace: convergenza in 5-10 iterazioni (< 1 minuto). • Ottimo accordo fra i risultati ottima accuratezza RISULTATI E DISCUSSIONE Probabilità di guasto: • 3·10-10 dopo 6.000 cicli (20 anni) • 4·10-9 dopo 7.900 cicli (26 anni) • 5·10-8 dopo 10.000 (33 anni) • 3·10-6 dopo 15.000 (50 anni) CONCLUSIONI • Importanza della sperimentazione come metodo per la caratterizzazione di un materiale • Determinazione dei parametri nominali e delle loro bande di variazione (dispersione dell’esperimento) • Connessione fra variabili considerate con le rispettive distribuzioni e approccio probabilistico • Vantaggi: dati statistici dei parametri in gioco incorporati nella valutazione di sicurezza CONCLUSIONI • Case study: da dati sperimentali di fatica oligociclica alla determinazione di una probabilità di guasto • Considerate otto variabili aleatorie relative ai coefficienti del materiale. • Metodo Monte Carlo molto oneroso • Sviluppato e implementato algoritmo numerico molto efficiente ed accurato • Curva prob. cumulata ricavata per punti in un tempo pari a 1/100 di quello della simulazione Monte Carlo. • Algoritmo di carattere generale ed estendibile anche ad altri ambiti di studio (turbine, mecc. frattura, MEMS) BIBLIOGRAFIA A. Freddi, “Fracture Mechanics and testing of Steel for Large Rotors”. International Journal of Fatigue, pp. 71-76, April 1981. A. Freddi, S. Curioni, G. Caligiana, “Valutazione della fatica torsionale nei rotori dei turbogruppi”. ENEAUniv.BO, Libro, Giugno 1989. S. Curioni, A. Freddi, G. Caligiana, “Experimental Techniques in Torsional fatigue Testing”. Proceedings of the 1990 SEM Spring Conf. on Experimental Mechanics, Albuquerque, N. M. (USA), 4-6 Giugno 1990. S. Curioni, V. Dal Re, A. Freddi, M. Zannoni, “Fracture Mechanics Analysis of a NiCrMoV Steel for a turbine disc”. ÖIAZ, Österreichische Ingenieuren und Architekten Springer Verlag, Wien, Heft 8, 1986. G. Olmi, A. Freddi, “Fatica oligociclica di cappe e rotori di turboalternatori: progetto e costruzione di attrezzatura e prime prove sperimentali”. Atti del XXXVIII Convegno AIAS, Torino, 2009. G. Olmi, “A new loading-constraining device for mechanical testing with misalignment autocompensation”. Experimental Techniques, vol. 35 (6), p. 61-70, 2011. G. Olmi, A. Freddi, “Fatica oligociclica su cappe e rotori di turboalternatori: prove sperimentali, valutazione dell’anisotropia dei materiali, analisi di sensitività sui modelli di comportamento”. Atti del XXXIX Convegno AIAS, Maratea, 2010. G. Olmi, “A Novel Method for Strain Controlled Tests”. Experimental Mechanics, vol. 52, p. 379-393, 2012. G. Olmi , “Low Cycle Fatigue Experiments on Turbogenerator Steels and a New Method for Defining Confidence Bands”. Journal of Testing and Evaluation, vol. 40 (4), p. 1-14, 2012. G. Olmi, “An Efficient Method for the Determination of the Probability of Failure on the Basis of LCF Data: Application to Turbogenerator Design”. SDHM, 8 (1), pp. 61-89, 2012. GRAZIE PER L’ATTENZIONE Giorgio Olmi Dipartimento di Ingegneria Industriale (DIN), Università di Bologna [email protected] www.unibo.it