Cognome....................................................................... Nome ............................................................................. MERCURIO (http://www.youtube.com/watch?v=bE57b1jpO_c) All’inizio della formazione del Sistema Solare vi era solo un enorme vortice di gas e di polveri. A poco a poco la materia si raggrumò: le parti più piccole di materia venivano attratte in aggregazioni sempre più grandi. Si stavano formando i Pianeti. 4,5 milioni di anni dopo questo è Mercurio, il Pianeta più vicino al Sole. All’esterno dell’orbita di Mercurio altri tre piccoli mondi rocciosi: Venere, il Pianeta Terra e Marte. Più lontane le grandi masse gassose di Giove e di Saturno con i suoi anelli. Ancora più all’esterno i Pianeti lontani: Urano, Nettuno e Plutone, poi i detriti ghiacciati della cintura di Kuiper. Queste sono le briciole del Sistema Solare. Le comete della nuvola di Oort: palle di neve antiche quanto i Pianeti. Infatti è così che il Sistema Solare si è in un certo senso stratificato. Mercurio e gli altri pianeti interni si sono formati con la condensazione degli elementi più pesanti, mentre solo i più leggeri sono giunti alla fascia di Giove e oltre. Condensandosi più vicino di tutti al Sole Mercurio è solido come una roccia. In una nitida sera sulla terra Mercurio è a destra, Venere è in alto: attraversano il cielo bassi sull’orizzonte. Mercurio è piccolo e il più difficile da osservare. La sua orbita è interna a quella della Terra, quindi ci appare sempre immerso nella luce diurna o crepuscolare. Ritornando sulla Terra appare chiaro il perché. Noi vediamo solo una parte della sua stretta orbita intorno al Sole. Venere, il secondo Pianeta più vicino al Sole impiega 225 giorni a completare un’orbita, mentre a Mercurio ne bastano 88. In superficie Mercurio è come la nostra Luna: spoglio, roccioso, segnato dai crateri; ma internamente, come la Terra, ha un nucleo ricco di ferro grande quanto la Luna. Composto al 70% di ferro Mercurio, dopo la Terra, è il più denso dei pianeti. Dal Sole, perno centrale del Sistema solare, Mercurio dista mediamente 58 milioni di chilometri. Dalla Terra è molto più lontano e sino ad ora abbiamo mandato una sola sonda spaziale ad esplorarlo (novembre 1973 – Missione Mariner 10: decollo per un pianeta scomodamente vicino al Sole). Le configurazioni delle orbite sono particolarmente favorevoli, tanto che il Mariner impiega solo 3 mesi per raggiungere Venere. L’attrazione gravitazionale di Venere viene sfruttata come fionda per lanciare la sonda verso Mercurio. Il primo incontro avviene nel marzo del 1974. Il Mariner compie tre passaggi su Mercurio e queste sono le fotografie che ha scattato. Mercurio appare bersagliato da cicatrici e scorticato dal Sole: un paesaggio di antichi crateri, canyon e bacini prosciugati. Questo è un lato di Caloris: luogo di impatto di un asteroide che ha generato più crateri concentrici, largo 1300 km. Responsabile della sua formazione è stata una massa di materia primordiale precipitata ad altissima velocità. Bombardamenti di questo genere giungevano a torrenti nella fase iniziale di formazione dei pianeti: uno schianto di 4 miliardi di anni fa. In basso a sinistra è Zola, un cratere di impatto più piccolo e vicine le cicatrici lasciate dalla materia eiettata dal cratere dopo l’urto. Questi crateri sono spaccati da una gigantesca faglia. Mercurio è venato di fratture, molte delle quali sono il risultato del grande impatto di Caloris che potrebbe anche aver generato questa piattaforma lavica: roccia fusa sgorgata dal sottosuolo. Gran parte delle pianure, comunque, si sono formate in data successiva all’impatto di Caloris, quando dalle fratture nella crosta superficiale sgorgarono vasti mari di lava. In contrasto le alture di Mercurio hanno forme molto aspre. L’epoca che vide la formazione di queste pianure è durata un miliardo di anni, poi, negli ultimi tre miliardi non c’è stata alcuna attività vulcanica. Mercurio è inerte: il suo interno è solidificato. Gli unici eventi che ne alterano la superficie sono sporadici impatti di asteroidi. La freccia mostra quanto lentamente Mercurio ruoti sul suo asse: gira solo una volta emmezza per ogni sua orbita intorno al Sole. Questo determina un calendario pazzo. Infatti il giorno su Mercurio dura il doppio di un anno. Per la precisione il giorno dura 176 dei nostri giorni terrestri, mentre l’anno solo 88. Ancora più curioso, stando su Mercurio, è veder variare la dimensione apparente del Sole, a causa del variare della distanza del pianeta dal Sole. Mercurio, infatti, ha un’orbita ellittica molto allungata: il Sole appare più grande quando si avvicina, mentre nel punto più lontano dell’orbita si riduce della metà. E c’è un altro fatto singolare dovuto alla gravitazione. Ogni volta che passa vicino al Sole Mercurio accelera e poi rallenta di nuovo. Il risultato è che su certi punti del Pianeta il Sole sorge due volte. La prossimità al Sole significa che Mercurio è un Pianeta molto caldo. A mezzogiorno all’equatore può raggiungere 430°C. L’escursione termica tra il giorno e la notte può raggiungere i 600°C, la più ampia di tutto il Sistema Solare. A mezzanotte, sulla faccia buia, la temperatura può toccare i ‐170°C. Considerate le altissime temperature è sorprendente che alcuni astronomi ritengano che su Mercurio esista comunque del ghiaccio in qualche modo protetto dall’azione del Sole. La mappatura radar effettuata dai radiotelescopi indica la presenza di ghiaccio su entrambi i poli. Se c’è del ghiaccio può essere stato portato anche da comete e può essere che si conservi in zone perennemente in ombra nella profondità di crateri vicini ai poli. Ma la conferma finale deve attendere una seconda missione su Mercurio: le osservazioni con grandi strumenti ottici sono impossibili perché il pianeta è troppo vicino al Sole e nessuno si prenderebbe la responsabilità di mettere a repentaglio gli strumenti del telescopio spaziale Hubble puntandolo su Mercurio. Con un diametro appena sotto i 5000 km Mercurio è il più piccolo dei pianeti interni: ha un’atmosfera talmente rarefatta che si potrebbe definire inesistente e un campo magnetico che è solo 1/100 di quello terrestre. Quasi tutto ciò che sappiamo di Mercurio lo dobbiamo alla sonda Mariner 10, una missione che ha lasciato ancora da fotografare più di metà del pianeta (come si vede dagli ampi buchi nelle mappe). RISPONDI ALLE DOMANDE: Mercurio si è creato: All’inizio della formazione del Sistema All’inizio della formazione del Solare vi era… Sistema Solare vi era… Un ammasso di ghiaccio. 4,5 milioni di anni dopo il Big Bang. Un enorme vortice di gas e polveri. Un insieme di Pianeti. 4,7 miliardi di anni dopo il Big Bang. Il Sole 4,7 milioni di anni dopo il Big Bang. Cosa intendiamo per “briciole” del I pianeti interni oltre Mercurio sono: Sistema Solare? Venere, Terra, Marte. La fascia degli asteroidi. Terra, Marte, Giove. I detriti ghiacciati della cintura di Venere, Terra, Marte, fascia di Kuiper e la nuvola di Oort. asteroidi. I nanopianeti (es: Plutone). Marte, Giove, Saturno. Sedna. Mercurio è: Mercurio si è formato grazie… Un pianeta roccioso. Allo scontro con Giove. Un pianeta gassoso. Allo schianto di Venere e Terra. Un pianeta in parte gassoso e in Alla solidificazione del ghiaccio. parte liquido. Alla condensazione degli elementi Un pianeta composto da un più pesanti. materiale ibrido detto plasma. Il tempo di rivoluzione di Mercurio è pari L’orbita di Mercurio è: a: Perpendicolare a quella della Terra. 88 minuti. Parallela a quella della Terra. 88 ore. Interna a quella della Terra. 88 giorni. Esterna a quella della Terra. 88 anni. Mercurio è (scegli la risposta esatta): Il nucleo di Mercurio è: Il secondo pianeta dopo il Sole. Composto da nichel come la Terra. Il meno denso dei pianeti. Composto da ferro come la Terra. Il più denso dei pianeti dopo la Terra. Composto da acciaio come la Terra. Il più denso dei pianeti prima della Composto da uranio come la Terra. Terra. La sua distanza dal sole è pari a: 38 milioni di chilometri. 48 milioni di chilometri. 58 milioni di chilometri. 68 milioni di chilometri. Grazie a quale meccanismo la sonda Mariner 10 riuscì a raggiungere velocemente Mercurio? Grazie alla propulsione dei suoi motori. Grazie all’attrazione gravitazionale di Venere. Grazie all’assenza di gravità dello Spazio. Grazie alla forte attrazione gravitazionale di Mercurio dovuta alla sua elevata densità. Le pianure di Mercurio si formarono: Precedentemente all’impatto di Caloris. Successivamente all’impatto di Caloris. Precedentemente all’impatto di Zola. Successivamente all’impatto di Zola. Il giorno su Mercurio dura: Il doppio di un anno. La metà di un anno. 88 giorni. 88 anni. La temperatura su Mercurio è: 430°C a mezzogiorno, ‐170°C a mezzanotte. 470°C a mezzogiorno, ‐130°C a mezzanotte. 130°C a mezzogiorno, ‐430°C a mezzanotte. 170°C a mezzogiorno, ‐470°C a mezzanotte. La sonda spaziale Mariner 10 incontrò Mercurio nel: Marzo 1973. Novembre 1973. Marzo 1974. Novembre 1974. Caloris è: Il meteorite che causò la formazione di Mercurio. L’asteroide che causò la formazione di Mercurio. Il cratere formato al polo nord dal prosciugamento di un ghiacciaio. Il cratere formato dall’impatto di un asteroide. Mercurio è: Ricco di vulcani attivi. Inerte da 1 miliardo di anni. Inerte da 3 miliardi di anni. Ricco di pianure. Il Sole da Mercurio: Scalda il pianeta fino ad una temperatura di 200°C. Sorge due volte al giorno. Mantiene inalterata la sua dimensione. È più veloce il afelio e lento in perielio. Molti astronomi ritengono che: Il diametro di Mercurio superi i 5000 km. L’unico modo per ispezionarlo sia con il telescopio Hubble. La sua atmosfera attragga meteoriti e asteroidi. Ci sia ghiaccio su entrambi i poli.