Possono agire a livello presinaptico, modificando i processi di

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FARMACI ATTIVI SUL
SISTEMA NERVOSO
CENTRALE
1
Tali farmaci agiscono alterando
processo di neurotrasmissione.
alcune
tappe
del
• Possono agire a livello presinaptico, modificando i
processi di produzione, immagazzinamento o catabolismo
dei neurotrasmettitori.
• Possono agire a livello postsinaptico attivando o
bloccando i recettori.
Il S.N.C. ha un’organizzazione più complessa di quella
del S.N.A.:
- maggior numero di sinapsi
- reti di neuroni inibitori
- molti neurotrasmettitori
2
Eccitatori: NA e ACh
neurotrasmettitori
Inibitori: GABA e glicina
I recettori del S.N.C. sono accoppiati a CANALI
IONICI. Il legame del neurotrasmettitore al
recettore apre i canali, gli ioni diffondono
secondo gradiente di concentrazione provocando
DEPOLARIZZAZIONE (vie eccitatorie) o
IPERPOLARIZZAZIONE (vie inibitorie) della
membrana plasmatica.
3
Il mediatore eccitatore lega il
recettore, con apertura del
con
canale
del
Na+,
depolarizzazione e conseguente
Potenziale
Post-sinaptico
Eccitatorio
4
Il mediatore inibitorio
lega il recettore, con
apertura del canale del
Cl-, con depolarizzazione
e conseguente Potenziale
Post-sinaptico Inibitorio
5
FARMACI ATTIVI SUL S.N.C.
I Farmaci utilizzati nelle malattie neurodegenerative
- Farmaci antiparkinsoniani
- Farmaci anti Alzheimer
II Farmaci ipnotici e ansiolitici
III Farmaci antidepressivi
IV Farmaci neurolettici
V Analgesici oppiacei e antagonisti
VI Farmaci antiepilettici
VII Anestetici
6
I FARMACI USATI NEL MORBO DI PARKINSON
Il morbo di Parkinson è una malattia neurologica,
degenerativa che colpisce nella maggior parte dei casi
persone sopra i 65 anni di età.
Sintomi: tremore ritmico degli arti superiori che si
riduce con i movimenti volontari, rigidità muscolare,
bradicinesia (lentezza nell’iniziare e nell’eseguire i
movimenti volontari), anomalie posturali.
Eziologia: Non nota. La malattia è correlata alla
riduzione dei livelli di DA a livello striatale
7
La malattia è correlata alla
riduzione dei livelli di DA a
livello striatale. Viene così a
ridursi l’effetto inibitorio della
DA sui neuroni colinergici.
8
La terapia ha lo scopo di ripristinare i livelli di DA
e/o di ridurre l’effetto eccitatorio dei neuroni
colinergici, riportando l’equilibrio tra DA e ACh.
Allo scopo di ripristinare i livelli di DA e/o di
ridurre l’effetto eccitatorio dei neuroni
colinergici, riportando l’equilibrio tra DA e
ACh, i farmaci utilizzati sono:
agenti dopaminergici e antagonisti colinergici
9
Per evitare agli effetti collaterali periferici (nausea, vomito,
ipotensione)
L-DOPA + BENSERAZIDE (Madopar)
L-DOPA + CARBIDOPA (Sinemet)
ossia si associa L-DOPA ad inibitori
decarbossilasi, che non attraversano la BEE
della
DOPA10
AGONISTI DOPAMINERGICI
BROMOCRIPTINA: deve il suo effetto
antiparkinson
(Parlodel) all’attivazione dei recettori DA2.
Spesso viene usata insieme alla L-DOPA.
Può
dare
allucinazioni,
delirio,
nausea,
ipotensione ortostatica.
Controindicazioni: Da non usare nei cardiopatici, con
malattie vascolari periferiche o con ulcera
peptica
PRAMIPEXOLO e ROPIRINOLO (Mirapexin e Requip):
possono essere
utilizzati
sia
nei
pazienti mai trattati con L-DOPA che in
coloro con Parkinson avanzato.
Effetti indesiderati: nausea, allucinazioni, stipsi,
11
ipotensione ortostatica
INIBITORI ENZIMATICI
SELEGILINA (Egibre, Xilopar,
Seledat)
inibisce selettivamente le MAOB
che metabolizza la DA. Quindi fa
aumentare i livelli di DA a livello
encefalico. Potenzia
le
azioni
della L-DOPA e quindi consente
di ridurre le dosi di quest’ultima.
Effetti indesiderati: può indurre
crisi
ipotensive,
effetti
gastrointestinali
12
ENTACAPONE E TOLCAPONE (Comtan e Tasmar)
bloccano la formazione di 3-O-metildopa che compete
con la levodopa nel trasporto nel SNC.
Effetti collaterali  diarrea, ipotensione, anoressia,
disturbi del sonno, colorazione delle urine
13
ANTICOLINERGICI
ORFENADRINA, TRIESIFENIDILE, BIPERIDENE
sono antimuscarinici e quindi un aumento della
trasmissione DA.
Effetti collaterali  stipsi e tachicardia (tipici degli
antimuscarinici)
ALTRI
AMANTIDINA (Mantadan) : è un farmaco antivirale che
stimola la sintesi, la liberazione o la ricaptazione di DA nei
neuroni della sostanza nera ancora intatti.
Ha un effetto meno potente della L-DOPA, ma provoca un
miglioramento più rapido con un numero minore di effetti
collaterali.
Controindicazioni: Da non usare nei cardiopatici, epilettici,
14
nefropatici. Vertigini, sensazione di testa vuota
FARMACI USATI NEL MORBO DI ALZHEIMER
Il morbo di Alzheimer è una demenza progressiva
invalidante senile. Prende il nome dal suo scopritore,
Alois Alzheimer, psichiatra tedesco.
La malattia o morbo di Alzheimer è oggi definito come
quel
«processo
degenerativo
che
distrugge
progressivamente le cellule cerebrali, rendendo a poco a
poco l'individuo che ne è affetto incapace di una vita
normale». In Italia ne soffrono circa 500 mila persone,
nel mondo 18 milioni, con una netta prevalenza di donne
15
La demenza di Alzheimer ha tre caratteristiche
distintive:
-Accumulo di placche senili (accumuli beta-amiloidi)
-Grovigli neurofibrillari
-Perdita di neuroni corticali, in particolare neuroni
colinergici
Comparazione del cervello fra un
individuo colpito da Alzheimer e un
soggetto sano
16
Antagonista dei recettori NMDA
Inibitori della colinesterasi
Poiché nell'Alzheimer si ha diminuzione dei livelli di ACh,
l'idea è stata quella di ripristinarne i livelli.
L'acetilcolina non può essere usata, è troppo instabile e
ha un effetto limitato.
Gli agonisti colinergici invece avrebbero effetti sistemici
e darebbero troppi effetti collaterali.
Sono, invece, utilizzati gli inibitori della colinesterasi,
l'enzima che metabolizza l'acetilcolina: donezepil,
galantamina, rivastigmina e tacrina
17
Antagonisti dei recettori NMDA
Poiché la sovrastimolazione dei recettori NMDA può
portare ad effetti tossici sui neuroni, è stato
ipotizzato che questo processo potrebbe contribuire
alla
degenerazione
neuronale
evidenziata
nell'Alzheimer.
Pertanto tra i farmaci utilizzati ricordiamo la
Memantina
18
I recettori NMDA rappresentano uno dei tre
tipi di recettori ionotropici glutammatergici;
sono così chiamati in base al ligando selettivo:
l’N-metil-D-aspartato. Sono postsinaptici con
una cinetica molto più lenta dei recettori AMPA
e KA; sono altamente permeabili al calcio.
L’influsso di calcio determina l’attivazione di
secondi messaggeri. Sono state clonate le
subunità di questo recettore: NR1, NR2A-D e
NR3A-B. La subunità NR1 è sempre presente in
tutti i recettori di tipo NMDA. La particolarità
di tale subunità è data dalla sequenza di
aminoacidi che delimita la parete del porocanale ove sono presenti dei siti di asparagina
che rendono questo recettore altamente
permeabile al calcio e conferiscono a questo
recettore delle altre proprietà come quella di
legare ioni magnesio. Tale peculiarità è utile
perché è necessaria una depolarizzazione di
membrana che spiazzi gli ioni magnesio dal
canale occupato dal calcio. Affinché ci sia la
depolarizzazone è necessario che il calcio entri;
per far questo, oltre il ligando, il recettore
NMDA deve legare la glicina su un sito
allosterico.
Sono
tre,
quindi,
le
situazioni
necessarie all’attivazione del canale:
•Legame al recettore del ligando.
•Legame della glicina al sito allosterico
(quindi si ha depolarizzazione per
entrata di Ca++).
•Rimozione degli ioni Mg++.
Gli effetti finali sono di tipo trofico
(durante la formazione di contatti
sinaptici), di tipo regolatorio della
trasmissione sinaptica (nei processi di
apprendimento
e
memorizzazione,
potenziamento e depressione sinaptica
di lunga durata) ed, infine, di tipo
19
tossico che possono produrre necrosi
neuronale.
FARMACI ANSIOLITICI E IPNOTICI
I farmaci ansiolitici (detti anche tranquillanti minori)
sono utilizzati nei casi di ansia grave, cronica e
debilitante.
Poiché causano anche sedazione possono essere
utilizzati come ipnotici.
BENZODIAZEPINE (BDZ): si legano a recettori
specifici presenti a livello delle aree limbiche,
cerebrali
e
cerebellari,
facendo
aumentare
l’affinità del GABA, il neurotrasmettitore inibitorio
più importante, al suo recettore
20
21
Assorbimento: Dopo somministrazione per via orale
vengono assorbite molto velocemente
Distribuzione: essendo farmaci lipofili, si distribuiscono
bene in tutto l’organismo: si ritrovano nel liquido
cerebro-spinale, nel latte materno e può raggiungere il
feto attraverso la placenta.
Emivita: in base alla velocità di eliminazione
dividono in:
a lunga durata (giorni): CLORDIAZEPOSSIDO
DIAZEPAM
di
di durata intermedia (10-20 ore): LORAZEPAM
ALPRAZOLAM
di breve durata (3-8 ore): OXAZEPAM
TRIAZOLAM
22
Se
somministrate
per
lunghi
periodo
danno
DIPENDENZA psicologica e fisica. Le BDZ con breve
emivita inducono reazioni di astinenza più brusche e
gravi rispetto a quelle osservate con farmaci che
vengono eliminati lentamente
Effetti collaterali: sedazione, sonnolenza, ridotta
coordinazione motoria per i movimenti fini,
visioni confusa, cefalea, vertigini, nausea,
diarrea,
gusto
amaro
in
bocca,
disturbi
cognitivi (amnesia)
Controindicazioni: non somministrare in gravidanza:
inducono dipendenza fisica anche nel neonato.
Potenziano l’azione deprimente sul SNC di
antiistaminici, ipnotici e alcool. Pericolose in
pazienti con alterazioni respiratorie.
23
CLORDIAZEPOSSIDO (Librium,
nelle nevrosi con ansia e tensione
Reliberan):
utilizzato
DIAZEPAM (Valium, Ansiolin, Noan): utilizzato negli
spasmi muscolari (stiramenti) o nella spasticità.
Farmaco di scelta per il trattamento delle convulsioni
e nel trattamento acuto dell’astinenza da alcool
ALPRAZOLAM (Xanax,
attacchi di panico
Frontal):
utilizzato
negli
FLURAZEPAM (Remdue), TEMAZEPAM (Euipnos),
TRIAZOLAM (Halcion) utilizzati come ipnotici
24
Altri ansiolitici e ipnotici NON BENZODIAZEPINICI:
su
un
ZOLPIDEM (Niotal, Stilnox): agisce
sottogruppo di recettori delle BDZ (GABAA).
Non presenta tutti gli effetti collaterali delle
BDZ. Non ha proprietà anticonvulsivanti o
miorilassanti.
BUSPIRONE (Axoren, Buspar): ha proprietà
ansiolitiche mediante blocco dei recettori 5HT1A.
Non ha proprietà anticonvulsivanti, non è
ipnoinducente,
non
è
miorilassanti
non
interagisce con alcool, non compromette attività
sociali e lavorative, non dà fenomeni di
dipendenza.
Inizia ad agire solo dopo 1-2 settimane, per
cui non è adatto per la sedazione immediata.
25
BARBITURICI: un tempo rappresentavano i farmaci di
elezione come SEDATIVI e SONNIFERI. Oggi
sono sostituiti dalle BDZ poiché inducono
tolleranza,
dipendenza
fisica,
sintomi
di
astinenza, coma a dosi tossiche.
Meccanismo d’azione: Potenziano l’azione del GABA e
interferiscono con il trasporto di Na+ e K+
attraverso le membrane
Usi terapeutici:
Anestesia: TIOPENTAL (Farmotal) azione breve
(30 min);
è
usato per e.v. per indurre
anestesia chirurgica
Anticonvulsivanti:
FENOBARBITAL
azione
superiore a 1 g; è usato nel trattamento delle
convulsioni nelle epilessie generalizzate e parziali
Antiansia: utilizzati come deboli sedativi per
alleviare l’ansia e la tensione nervosa
26
Effetti indesiderati: sonnolenza, torpore mentale e
fisico
In caso di abuso, la brusca interruzione provoca crisi di
astinenza fino alla morte per arresto cardiaco.
In caso di AVVELENAMENTO (tentativo di suicidio) si
può arrivare alla depressione respiratoria, depressione
cardiovascolare shock. Si interviene con respirazione
artificiale, lavanda gastrica e emodialisi
27
FARMACI ANTIDEPRESSIVI
Depressione: E’ un disturbo affettivo caratterizzato da
un’alterazione
dello
stato
d’animo,
dell’umore
(depressione o mania). Distinguiamo:
Psicosi depressiva: E’ caratterizzata da alternanza di
periodi di depressione con sofferenza interiore, intensa
tristezza e disperazione, insonnia, anoressia, perdita di
interesse e tendenza al suicidio (che si manifesta nel
15% dei casi) e periodi normali anche molti lunghi.
Probabile causa: carenza di monoamine (NA, 5-HT, DA)
in zone chiave del cervello.
28
Psicosi
maniaco-depressiva:
E’
caratterizzata da alternanza di
periodi di depressione e fasi
maniacali caratterizzate da
entusiasmo, estrema fiducia in sé,
alterazione
della
capacità
di
giudizio.
Probabile causa: sovrapproduzione di
MONOAMINE
29
ANTIDEPRESSIVI TRICICLICI
(Imipramina)
Meccanismo d’azione: sono in grado di
inibire la ricaptazione neuronale di
NA e/o 5-HT che rimangono più a
lungo nello spazio sinaptico inducendo
down
regulation
dei
recettori
presinaptici
che
inibiscono
la
liberazione di 5-HT e NA. Ciò
determina una maggiore liberazione di
5-HT e NA a livello di particolari
sistemi
neuronali
interessati
al
controllo dell’affettività.
30
Distribuzione: essendo farmaci lipofili, si distribuiscono
nel SNC, attraversano la placenta e sono presenti nel
latte.
Metabolismo epatico con Eliminazione renale
Effetti collaterali:
Prevedibili:
- visione confusa,
secchezza delle fauci, stipsi
ritenzione urinaria dovuti agli effetti antimuscarinici
-Ipotensione
Da notificare: tachicardia,tremore.
Nelle persone anziane si verifica uno stato confusionale,
allucinazioni e coma. La dose iniziale deve essere
modesta e poi incrementata.
31
INIBITORI DELLA RICAPTAZIONE
DELLA 5-HT
(Fluoxetina – Prozac; Paroxetina- Sereupin)
Inibitori selettivi della 5-HT hanno dimostrato
un’efficacia
confrontabile con quella degli
antidepressivi triciclici, ma minori effetti
collaterali.
Effetti collaterali da riferire:
nausea (assumere con cibo), nervosismo, insonnia
(somministrare ipnotici all’inizio)
Sonnolenza (spostare la somministrazione alla
sera)
32
INIBITORI DELLE MONOAMINOOSSIDASI
(iMAO; ANTI-MAO)
(Tranilcipromina-Parmodalin,
trifluoperazina)
Sono indicati nelle depressioni
che si presentano con FOBIE
di tipo ossessivo e che
resistono agli antidepressivi
triciclici.
Sono bene assorbiti dopo
somministrazione
per
via
orale.
33
Gli effetti antidepressivi compaiono solo
dopo 2-3 settimane di trattamento
Effetti collaterali: ipotensione (istruzioni al paziente),
insonnia, agitazione (transitoria- ultima somministrazione
prima delle 18), stipsi, ritenzione urinaria, secchezza
delle fauci (uso di lassativi, masticare gomme)
Impediscono,
inoltre,
la
metabolizzazione
della
TIRAMINA e altre amine pressorie che liberano
adrenalina e NA con conseguenti gravi crisi ipertensive in
seguito all’ingestione di cibi ricchi in tiramina (formaggi
fermentati, carni conservate, legumi, banane, vino
rosso).
Intossicazione:
insonnia,
agitazione
psicomotoria,
34
convulsioni, allucinazioni.
SALI DI LITIO
Sono utilizzati negli stati maniacali, sotto forma di
CARBONATO e GLUTAMMATO.
Meccanismo d’azione: sconosciuto.
Effetti collaterali: nausea, tremori, affaticamento, acne
e reazioni cutanee varie, sonnolenza, mancanza di
coordinazione.
La dose da somministrare deve essere individualizzata
sulla risposta clinica che compare 2-3 settimane dopo
l’assunzione per evitare
che
elevati
livelli
serici
producano tossicità.
E’ necessario evitare al somministrazione a pazienti con
compromissione renale, disturbi cardiovascolari, in
trattamento con diuretici o con bassi livelli ematici di
Na+. In caso di tossicità si ricorre alla dialisi peritoneale.
35
FARMACI NEUROLETTICI
I farmaci neurolettici, detti anche antischizofrenici,
antipsicotici
o
tranquillanti
maggiori,
esercitano
importanti azioni a livello del SNC.
Svolgono azione sedativa che va da un’azione ansiolitica
alla sedazione nell’agitazione psicomotoria;
azione antipsicotica che li rende utili nel
trattamento delle psicosi schizofreniche, nelle
psicosi maniaco-depressive, nelle psicosi tossiche
azione disinibente e psicostimolante a basse dosi
36
La SCHIZOFRENIA è un tipo di psicosi
ossia una malattia mentale causata da
disfunzione intrinseca del cervello.
E’ dovuta ad iperattività dopaminergica
E’ caratterizzata da idee deliranti,
allucinazioni uditive, disturbi dell’idea e
della parola.
Colpisce spesso durante l’adolescenza
ed è cronica ed invalidante.
37
Meccanismo d’azione dei neurolettici:
Tutti i neurolettici bloccano i recettori
della dopamina a livello centrale e
periferico. L’efficacia clinica è però
legata in particolare alla capacità di
bloccare i recettori D2.
I neurolettici
“atipici”
(clozapina,
risperidone, aripiprazolo) bloccano anche
i recettori della serotonina con minori
effetti collaterali.
Molti neurolettici bloccano anche i
recettori
colinergici,
adrenergici
e
dell’istamina, causando una varietà di
effetti collaterali non legati all’attività
38
anti-DA
39
Assorbimento: Tutti i neurolettici vengono assorbiti per
via orale
Controindicazioni: Non possono essere impiegati in
pazienti con morbo di Parkinson, nelle epatopatie
gravi, nell’insufficienza renale, in casi di ipo- e
ipertensione
Associazione con alcool e antidepressivi aumentano la
sedazione e questi farmaci diminuiscono la prontezza
di riflessi
40
Effetti
collaterali:
Sindromi
extrapiramidali
(ipocinesia,
rigidità muscolare, tremore a
riposo).
Reazioni meno frequenti sono
spasmi della muscolatura della
lingua (distonia), del viso, del
collo.
Reazione rara e mortale è la
CATATONIA (immobilità tale da
poter
assumere
posizioni
innaturali)
41
ANALGESICI OPPIACEI E ANTAGONISTI
Il termine OPPIACEI è utilizzato per le sostanze di
origine naturale o di sintesi con effetti simili a quelli
della morfina.
Si definiscono OPPIATI le sostanze ottenute dall’oppio
(morfina e codeina)
Gli oppiacei vengono utilizzati per attenuare o
sopprimere la percezione del dolore senza causare
perdita di coscienza. Deprimono il SNC, il centro del
respiro,
provocano
euforia
ed
eccitazione
determinando tossicodipendenza.
Risultano insostituibili nel trattamento del dolore
intenso, dolore profondo e viscerale, come quello nei
pazienti neoplastici.
42
43
Meccanismo
d’azione:
interagiscono
specificamente con recettori di membrana
presenti a livello del SNC, su terminazioni
nervose periferiche e a livello del tratto
gastrointestinale i cui ligandi endogeni
sono le oppiopeptine.
Attenuano la percezione del dolore,
deprimono il centro del respiro, sono
stimolanti per il centro del vomito,
inducono miosi e stipsi.
Assorbimento:
per
s.c.
ed
i.m.,
attraverso la mucosa nasale (aspirazione
di eroina), attraverso il polmone
(fumatori d’oppio), per via orale ma in
dosi maggiori di quelle parenterali.
44
MORFINA: è usata per la cura del dolore specie quando
è resistente a tutti gli analgesici. Esiste in fiale
ed in compresse. Per via e.v. si consiglia una
somministrazione lenta, diluita con 4-5 ml di
fisiologica e con il paziente sdraiato.
METADONE: ha effetti sovrapponibili alla morfina. E’
efficace anche per “os” poiché sopprime la
sindrome di astinenza da oppioidi. In associazione
con alcool e psicofarmaci può dare effetti
indesiderabili. Non va somministrato durante la
gravidanza poiché i suoi effetti sul feto non sono
antagonizzabili
45
CODEINA: è un alcaloide dell’oppio usato come antitosse,
è 5 volte meno tossico della morfina. Si usa in compresse
o sciroppo. In associazione con ac. acetilsalicilico
o
paracetamolo è usato nel trattamento di dolori cronici
BUPRENORFINA:
oppiaceo
semisintetico,
agonista
parziale
per i recettori oppioidi. Ha proprietà
analgesiche con durata di 6-8 hr. Può essere
somministrato per via parenterale o in compresse
sublinguali, è eliminata per via renale o attraverso la bile
con le feci.
Può indurre sedazione e sonnolenza, depressione
respiratoria, nausea, vomito, vertigini, secchezza delle
fauci, stipsi.
46
ANTAGONISTI
47
NALOXONE: antagonista puro per i recettori oppioidi,
di tipo competitivo.
Annulla l’azione dell’agonista per 1-4 h; in un soggetto
dipendente da oppioidi determina entro pochi minuti
una sindrome da astinenza della durata di 1-4 hr.
Reverte il coma da eroina: 0.4 - 0.8 mg i.m. sono in
grado di migliorare la ventilazione polmonare in 1-2min e salvare la vita.
48
FARMACI ANTIEPILETTICI
L’epilessia primaria, ossia non legata ad evidenti traumi o
neoplasie, è un disordine cronico del SNC causata da
improvvisa, eccessiva e disordinata scarica di neuroni
cerebrali a livello di una area specifica detta FOCUS
PRIMARIO.
Crisi epilettica insorgenza improvvisa e transitoria di
fenomeni anormali motori, sensitivi, psichici, autonomici
accompagnati ad alterazioni sensibili di EEG di superficie.
49
Crisi visive, olfattive, uditive, o
viscerali associate a gesti ripetuti
meccanicamente, mutamenti di umore,
allucinazioni, con durata di 1 o 2 min
Vere e proprie convulsioni, con
contrazioni massimali di tutta la
muscolatura corporea (irrigidimento),
con improvvisa perdita di coscienza,
cui segue una fase clonica con
scosse
muscolari
e
quindi
rilassamento muscolare con sopore.
Le assenze sono caratterizzate da perdita di
coscienza per pochi secondi che si ripetono nel corso
50
della giornata. Tipica tra 3-5 aa.
I farmaci antiepilettici si propongono
di sopprimere le crisi ridurre la
frequenza o di modificare l’intensità
51
IDANTOINICI:
Sono
indicati
nelle
epilessie
generalizzate e parziali. Il più utilizzato è la
FENITOINA. Inibisce l’attività elettrica epilettogena,
stabilizzando tutte le membrane eccitabili: ciò si realizza
mediante blocco dei canali del Na+ e del Ca++.
Assorbimento: lento per via orale, ma poi alte concentrazioni a livello dell’SNC; durante la crisi è somministrato
e.v.
Metabolismo: a livello epatico. E’ un induttore enzimatico
Emivita: 24 hr a base dosi
Tossicità: si può verificare dopo somministrazione e.v. in
seguito ad iniezioni troppo rapide o di farmaco non ben
diluito con conseguenti aritmie cardiache, ipotensione e
collasso.
Effetti collaterali: disturbi della vista, vertigini,
disturbi
gastroenterici
ed
ematologici,
epatite.
Iperplasia
gengivale,interferenza
con
le
attività
52
intellettuali. Bisogna evitare l’associazione con alcool.
CARBAMAZEPINA (Tegretol): Riduce la propagazione
delle scariche mediante blocco dei canali del Na+ inibendo
i potenziali d’azione. Indicata nelle epilessie PARZIALI,
ma usata anche negli attacchi tonico-clonici e per la
nevralgia del trigemino.
Assorbimento: lento per via orale, ma poi alte concentrazioni a livello dell’SNC;
Metabolismo: a livello epatico. E’ un induttore enzimatico
Effetti collaterali: all’inizio del trattamento si osserva
sedazione, sonnolenza vertigini, visione confusa,
poi si sviluppa tolleranza.
Deve essere conservata in un luogo privo di umidità
altrimenti perde il 50% di attività con conseguente scarsa
efficacia e potenza.
53
BARBITURICI: il FENOBARBITAL aumenta la soglia
convulsiva e inibisce la propagazione delle scariche nel
tessuto nervoso non ancora interessato legandosi a
livello dei recettori per il GABA. Indicata nelle
epilessie GENERALIZZATE e PARZIALI
Assorbimento: buono per via orale.
Metabolismo: a livello epatico.
enzimatico
Effetti
collaterali:
sedazione,
concentrazione
allergie
E’
un
induttore
perdita
della
Inducono dipendenza fisica e la loro assunzione non va
interrotta bruscamente per evitare sindromi di
astinenza.
54
ACIDO VALPROICO (Depakin): Indicato nelle epilessie
GENERALIZZATE.
Assorbimento: buono per via orale.
Metabolismo: a livello epatico.
Effetti collaterali: epatotossicità e pancreatiti i più
gravi. Vomito, diarrea, anoressia, disturbi psichici i più
frequenti
ETOSUCCIMIDE: Farmaco di prima scelta nelle
ASSENZE
Assorbimento: buono per via orale e alte conc. nel
SNC.
Metabolismo: a livello epatico ed eliminazione renale.
Effetti collaterali: di natura neurologica (emicrania,
depressione), gastroenterica, ematologica.
55
BENZODIAZEPINE (DIAZEPAM):
Si utilizzano nelle epilessie quando si deve attuare una
terapia
d’urgenza.
Inducono
sedazione
e
miorilassamento.
Somministrazione per via e.v o per microclismi nei
bambini
Effetti collaterali: alterazioni comportamentali nei
bambini
con
aggressività,
irritabilità,
variazioni
dell’appetito.
56
ANESTETICI
ANESTETICI GENERALI
L’anestesia generale è essenziale per la pratica
chirurgica perché rende i pazienti analgesici, amnesici e
privi di coscienza causando rilassamento muscolare e
soppressione dei riflessi.
L’anestesia generale viene raggiunta attraverso la
somministrazione di anestetici generali ma solo dopo
la somministrazione di farmaci  medicazione
preanestetica
57
ANESTETICI GENERALI
ENDOVENOSI
Assicurano
un’induzione
rapidissima
dell’anestesia che viene poi mantenuta
con anestetici inalatori.
BARBITURICI - TIOPENTALE SODICO
(Farmotal): provocano perdita
della
coscienza in un tempo inferiore al
minuto, tempo necessario per giungere al
SNC. Risveglio dopo 30’.
Viene usato per interventi la cui durata
non superi i 5 min (endoscopia) oppure
per indurre l’anestesia che verrà poi
mantenuta con altri anestetici. Non ha
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effetti analgesici.
OPPIACEI - FENTANIL: rapido inizio ma breve durata
d’azione (15 - 30 min).
Causa depressione respiratoria, con il vantaggio di
un
minimo interessamento dell’apparato circolatorio, utili nei
soggetti anziani e nei debilitati.
Induce nausea e vomito nel periodo postoperatorio.
NEUROLETTICI - DROPERIDOLO: usato in associazione
con fentanil, induce la NEUROLEPTOANALGESIA. Ha
proprietà sedative, antiemetiche e anticonvulsivanti.
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La neuroleptoanalgesia prevede l'utilizzo di 2 classi di farmaci: un
neurolettico (droperidolo) ed un oppioide (solitamente fentanile).
Si può assicurare così una buona analgesia, riducendo sì la vigilanza
ed il contatto con l'ambiente circostante (sedazione), ma non
abolendo lo stato di coscienza.
L'aggiunta del protossido d'azoto, somministrato a percentuali
nell'inspirato ipnotiche, produrrà una completa perdita della
coscienza; dovremmo parlare quindi di neuroleptoanestesia.
KETAMINA: induce uno stato di dissociazione in cui il
paziente sembra essere sveglio, ma è incosciente e non
avverte dolore. Mantiene i riflessi faringei e laringei.
Può indurre “incubi” postoperatori e viene usata nei
piccoli interventi pediatrici di breve durata.
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ANESTETICI INALATORI
Sono il cardine dell’anestesia e sono
utilizzati per mantenere l’anestesia dopo
l’induzione mediante anestetici E.V. Sono
sostanze estremamente liposolubili che
attraversano
rapidamente
la
BEE
penetrando nel SNC giungono rapidamente
anche al fegato e più lentamente si
distribuiscono e accumulano nel tessuto
adiposo.
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ALOTANO, ENFLURANO, METOSSIFLURANO sono
anestetici liquidi a T ambiente di cui vengono utilizzati i
vapori.
Gli anestetici liquidi non sono esplosivi né infiammabili e
si somministrano con O2 o in miscele con O2 e N2O.
Sono eliminati per via inalatoria alla sospensione della
somministrazione
Sono metabolizzati a livello epatico
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N2O (PROTOSSIDO D’AZOTO) è un gas ed è impiegato
come tale.
Viene somministrato al 70% in miscela con O2 al 30%. Non
irrita e possiede proprietà analgesiche dovute ad una
mediazione dei neurotrasmettitori oppioidi.
E’ usato solo per piccoli interventi come le estrazioni
dentarie perché molto debole; è invece utilizzato in
associazione con anestetici più potenti in tutte le branche
della chirurgia.
Reazioni avverse: provoca nausea e vomito nel periodo
post-operatorio.
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ANESTETICI LOCALI
Bloccano la conduzione dell’impulso elettrico (potenziale
d’azione) nelle fibre nervose in modo reversibile,
provocando una temporanea paralisi della trasmissione
nervosa.
Meccanismo d’azione: bloccano i canali del Na+, il cui
flusso è responsabile dell’attività elettrica; aboliscono la
sensibilità di una parte LIMITATA del corpo. Non
provocano perdita di coscienza.
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In base all’entità dell’intervento e all’estensione delle zone
interessate si possono ottenere:
ANESTESIA DI SUPERFICIE: applicando l’anestetico
sulla cute o sulle mucose sotto forma di soluzione, gel o
pomate.
LIDOCAINA
CLORIDRATO
anestetico
locale
utilizzato sotto forma di pomata. Ha un’azione di circa
mezz’ora. Ha un assorbimento lento o scarso e non ha
effetti irritanti.
Gli anestetici locali possono anche essere iniettati, in tal
caso possono essere assorbiti ed entrano in circolo.
Le tecniche di anestesia locale per iniezione sono
diverse:
- per infiltrazione
-di blocco zonale
- spinale
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- epidurale
Anestesia Per Infiltrazione: Si ottiene praticando una
serie di iniezioni di anestetico in vari punti
della zona in cui si vuole intervenire. Si
utilizzano:
LIDOCAINA
e
MEPIVACAINA
con
lunga
durata d’azione (1-2 h)
Anestesia Di Blocco
-Zonale: Si ottiene quando si porta l’anestetico
su un tronco nervoso interrompendo la trasmissione attorno
alla zona che deve
essere anestetizzata
-Paravertebrale quando si inietta l’anestetico
vicino a singoli nervi periferici o
plessi
nervosi,
provocando anestesia in zone più vaste.
Si
utilizzano:PROCAINA
con
durata
di
20’-45’;
LIDOCAINA con durata 1-2 hr; BUPIVACAINA con durata
di 6-7 hr.
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Anestesia Spinale: Si ottiene praticando un’iniezione tra
la 2a e la 4a vertebra lombare,
nello
spazio
subaracnoideo. Si determina così l’anestesia di un vasto
territorio. Si utilizza per interventi che
interessano
il
basso addome, il perineo e le estremità.
Può provocare ipotensione ed è incerto il livello di anestesia
raggiunto.
Anestesia Epidurale: Si ottiene praticando un’iniezione
nello spazio peridurale esterno alla dura
madre
e
provocando il blocco dei nervi spinali che lo attraversano,
bloccando l’impulso nervoso e quindi dolorifico dalla
periferia al midollo spinale.
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EFFETTI COLLATERALI il più grave è dato dall’inibizione
del farmaco sulla velocità di conduzione e sulla
forza di contrazione cardiaca che può provocare
un collasso cardiocircolatorio.
Posso anche avere azione stimolante sul SNC con
tremori, agitazione.
Possono provocare reazioni allergiche in
individui
ipersensibili
ASSOCIAZIONI con adrenalina (epinefrina) o con un
altro vasocostrittore in modo da ritardare
l’assorbimento
e
prolungare
la
durata
dell’anestesia,
diminuendo
la
quantità
di
anestetico che passa in circolo e le probabilità di
reazioni indesiderate.
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