Nel cuore del Gran Sasso per studiare processi rari Riccardo Cerulli INFN-LNGS Laboratori Nazionali Gran Sasso 1979 → proposta al Parlamento italiano del progetto di un grande laboratorio sotterraneo all’interno del tunnel autostradale del Gran Sasso (allora in costruzione). 1982 → approvazione da parte del Parlamento. 1987 → la costruzione è completata. 1989 → il 1° esperimento sotterraneo, MACRO, inizia la presa dati. Laboratori Nazionali Gran Sasso Laboratori Sotterranei 120 110 100 90 80 70 60 50 40 30 20 Circa 15 esperimenti condotti da più di 750 ricercatori provenienti da quasi 30 paesi del mondo • 1400 m di roccia sovrastante • Volume: 180.000 m3 il più grande laboratorio sotterraneo al mondo! • Riduzione del flusso di muoni di un fattore 1 milione Laboratori Esterni SLOVAK R. ISRAEL NORWAY FINLAND BELARUS TUNISIE ARGENTINA CZECH R. TURKEY BULGARY PORTUGAL INDIA KOREA HUNGARY BRAS CROATIA CHINA BELGIUM SWITZ. UKRAINE FR POLAND UK USA JAPAN RUSSIA GERMANY 0 AUSTRALIA 10 Grandi Sale Gli scavi da La pianta dei realizzare Laboratori Sotterranei sala finita... Una grande sala... ma vuota!! per un “grande” esperimento Che ci vanno a fare un gruppo di fisici sotto terra ? La Terra è costantemente bombardata dai raggi cosmici: nuclei di H, He o più pesanti che colpiscono l’atmosfera causando una pioggia di particelle secondarie (circa 100 particelle cariche per metro quadro al secondo!) In superficie queste costituiscono un rumore di fondo che oscura i rivelatori, tuttavia la roccia può assorbirne molte realizzando una condizione di “silenzio cosmico” che permette di studiare particelle elementari, difficilissime da catturare, che attraversano indisturbate la roccia, ed eventi molto rari. Fisica Sotterranea ai LNGS Neutrini Materia Oscura Decadimenti Rari Astrofisica Nucleare Raggi Cosmici Geologia, Biologia I neutrini νe νe νµ νµ ντ ντ I neutrini sono tra le particelle più elusive. Essi possono passare attraverso la materia senza interagire o essere assorbiti e questo rende la loro rivelazione estremamente difficile. I Neutrini I neutrini esistono in 3 diversi sapori I neutrini hanno carica elettrica nulla e una massa vicina allo zero. Sono state considerate particelle prive di massa fino alla scoperta delle cosiddette “oscillazioni di neutrini”. νe νµ νµ ντ Neutrini di diversi sapori oscillano l’uno nell’altro mentre si propagano Le sorgenti di neutrini Neutrini Fossili Produzione: Big Bang Sapore: tutti Energia: < 1 miliardesimo dell’energia dei neutrini solari Neutrini Atmosferici Neutrini Astrofisici Produzione: interazioni di Produzione: AGN, SN remnants, raggi cosmici in atmosfera, Neutrini Solari GRB, ... Sapore: elettronico e muonico Produzione: reazioni Sapore: tutti Energia: 100 MeV – 106 GeV termonucleari Energia: 106 - 1011GeV (MACRO- ~ OPERA-ICARUS) Sapore: solo elettronico Energia: 0.1 – 18.8 MeV (Borexino-Icarus-GNO) Neutrini Terrestri Produzione: decadimenti radioattivi Sapore: elettronico Energy: MeV (Borexino) Neutrini Artificiali Neutrini da Supernova Produzione: reattori nucleari, Produzione: collasso del nucleo acceleratori di particelle Sapore: tutti Sapore: elettronico e muonico Energia: diverse decine di MeV (Icarus-OPERA) (~ Borexino-LVD-ICARUS) GALLEX/GNO: un risultato importante sui ν solari GALLEX è stato uno dei primi esperimenti a misurare il flusso di neutrini dal Sole dal 1991 al 1997, per poi diventare GNO; lo scopo era di monitorare il flusso dei neutrini per un intero ciclo solare (11 anni). Concluso nel 2002. νe + 71Ga = 71Ge + eRIVELATORE: 101 t di soluzione di GaCl3 (30 t di Gallio) da cui ogni 28 gg venivano estratti gli atomi di Germanio formati per l’interazione dei ν solari con il Ga. Dei 60 miliardi per cm2 per secondo meno di un neutrino al giorno interagiva in GNO. RISULTATO: I ν solari rivelati sono circa il 55% del valore previsto dai modelli solari. Questo deficit di neutrini solari è stato spiegato con l’esistenza delle oscillazioni (νe Æ νµ) per cui i ν , che nascono di tipo elettronico nel Sole, cambiano tipo durante il percorso Sole-Terra, diventando non piu’ rivelabili da GNO. BOREXINO: un rivelatore per ν solari e non solo… SCOPO: rivelazione in tempo-reale ν solari attraverso l’interazione in un liquido scintillatore (νe+e-→e+νe). In particolare questo rivelatore permette di studiare i neutrini detti del 7Be, monocromatici da 862 keV, (e-+7Be→7Li+ νe). Borexino rivela circa 30 neutrini al giorno. E’ inoltre capace di rivelare i ν emessi nell’esplosione di una supernova e i ν emessi dalla Terra. RIVELATORE: Il cuore del rivelatore è un pallone di nylon, di diametro 8.5 m, contenente 300 t di liquido scintillatore capace di emettere luce se attraversato da particelle cariche. Questo pallone è contenuto in una sfera interna di acciaio, di diametro 13.7 m, che fa da supporto ai 2200 fotomoltiplicatori che guardano la luce emessa dallo scintillatore. All’esterno della sfera, 2400 t di acqua ultrapura costituiscono uno schermo contro la radioattività esterna. Il rivelatore è stato completato il 15 Maggio 2007. Neutrini dalle stelle: Large Volume Detector Il rivelatore contiene 1000 t di scintillatore liquido contenuto in 840 contatori. Nel caso in cui una Supernova esplodesse nel centro della nostra Galassia (8.5 kpc), LVD sarebbe in grado di rivelare 300-400 neutrini. Il rivelatore è in funzione dal 1992. L’esperimento LVD ha come scopo principale di rivelare il segnale di neutrini emesso da un’esplosione di Supernova nella nostra Galassia o in una delle Galassie vicine (Nubi di Magellano). Ogni esplosione produce sulla Terra circa 1000 miliardi di neutrini al metro quadro in un tempo pari a circa 10-20 s. L’ultima Supernova esplosa nella Grande Nube di Magellano risale al 1987, da cui prende il suo nome: SN1987A La frequenza attesa di esplosioni di Supernovae nella nostra Galassia è di 2-4 per secolo: per questo motivo l’apparato è in continua presa dati! CNGS: CERN Neutrino to Gran Sasso Scopo: conoscere la natura dei neutrini attraverso l’osservazione ai LNGS dell’apparizione dei neutrini tau in un fascio di neutrini muonici. Questi ultimi, infatti, inviati da un acceleratore distante 732 km al CERN, durante il loro percorso fino ai LNGS oscillano e si trasformano in neutrini di tipo tau. verso i rivelatori OPERA e ICARUS Oscillation Project with Emulsion-tRacking Apparatus RIVELATORE Il rivelatore OPERA cercherà le oscillazioni νµ → ντ nel fascio di neutrini provenienti dal CERN, “fotografando” la particella τ nelle “emulsioni nucleari”. 2 super-moduli per un totale di 1300 t di massa (circa 150000 mattoni): ciascun SuperModulo è costituito da 31 piani di rivelatori a scintillatore plastico e da uno spettrometro di muoni costruito mediante lastre di ferro magnetizzate intervallate differenti tipi di rivelatori. Interazione nel brick m 10.2 c 12.7 cm …Ogni giorno vengono estratti circa 20 mattoncini… 57 fogli di emulsioni nucleari intervallate con 56 fogli di piombo. Oscillation Project with Emulsion-tRacking Apparatus Imaging Cosmic And Rare Underground Signals RIVELATORE: E’ un esperimento che usa 600 tons di argon liquido. Si può considerare una camera a bolle elettronica ed è stato progettato per fornire il maggior numero di informazioni (risoluzione spaziale, identificazione del tipo di particella e ricostruzione 3D dell’evento) con la possibilità di avere contemporaneamente una lettura elettronica dell’evento. Decadimenti rari - Decadimento ββ La condizione di “silenzio cosmico” permette di studiare decadimenti estremamente rari tra cui il decadimento ββ: un processo rarissimo che può avvenire in un nucleo atomico: 2 neutroni si trasformano simultaneamente in 2 protoni, emettendo 2 elettroni e 2 antineutrini. Ancora più raro ed interessante per i fisici è il decadimento doppio beta senza emissione di neutrini perché permette di avere informazioni ancora sconosciute sulla natura del neutrino. Decadimento 0ν2β Decadimento 2ν2β Questo picco, che è quello che interessa agli scienziati, è in realtà molto soppresso (a causa della rarità dell’evento) ed è difficilissimo da osservare… Esperimento CUORE (Cryogenic Underground Observatory for Rare Events) GERmanium Detector Array Scopo dell’esperimento è quello di studiare il decadimento ββ del 130Te utilizzando 1000 rivelatori criogenici di TeO2 , per un totale di 760 kg. Un prototipo dell’esperimento CUORE, detto CUORICINO, è già in funzione presso i laboratori sotterranei. Cristallo di TeO2 Termometro in grado di apprezzare la piccolissima (qualche millesimo di grado) variazione di temperatura causata da un decadimento! L’esperimento GERDA è dedicato allo studio del decadimento ββ senza neutrini dell’isotopo 76Ge approfondendo lo studio fatto dall’esperimento Heidelberg-Moscow, che è stato in funzione in questi laboratori per piu di 10 anni e che fino ad rimane il più sensibile al mondo in questo campo di ricerca. GERDA, utilizza rivelatori a semiconduttore 76 arricchiti nell’isotopo Ge che funzioneranno immersi in una schermatura criogenica. Data la necessità di avere un ambiente completamente privo di disturbi esterni, l’apparato sperimentale viene schermato con uno strato di piombo estremamente “radiopuro” e risalente all’età di Roma!!! Materia Oscura L’Universo oscuro intorno a noi Ciò che i telescopi tradizionali hanno permesso di vedere: le stelle, i pianeti, le comete, i gas intergalattici, ecc., è solo una piccola parte della materia che compone l’Universo (meno del 1%). La componente più cospicua è una forma di materia che non emette né assorbe radiazione luminosa; ad essa è stato dato il nome di Materia Oscura Composizione dell’Universo <1% visibile 3% oscura E. LINDER Materia Oscura: particelle subatomiche relitte dal Big Bang che costituiscono circa il 22% dell’Universo Evidenze sperimentali sull’esistenza della Materia Oscura 9 Prima evidenza sperimentale dell’esistenza di Materia Oscura nell’Universo: misure delle velocità delle galassie che compongono l’ammasso COMA eseguite da Zwicky nel 1933. Queste osservazioni mostrarono che la sola componente visibile di materia non poteva dare conto delle velocità misurate e che la materia non luminosa era presente nell’ammasso in percentuale nettamente superiore rispetto alla materia visibile. 9 Pochi anni più tardi nel 1936 Smith confermò l’esistenza di Materia Oscura studiando l’ammasso di galassie della Vergine. 9 Uno studio sistematico che accredita l’esistenza di Materia Oscura anche a livello di singole galassie è stato eseguito nel 1974 da due diversi gruppi, considerando molte galassie a spirale. Anche la nostra Galassia (la Via Lattea) contiene al suo interno un alone oscuro che la pervade. Come rivelare tali particelle con dispositivi (rivelatori) posti sulla Terra? • Quando una particella di Materia Oscura attraversa un rivelatore vi è una certa probabilità che essa interagisca • L’energia rilasciata nel rivelatore a seguito dell’interazione è la grandezza che si misura Alcuni tipi di interazioni possibili DMp’ DMp Bolometer: TeO2, Ge, CaWO4, ... DMp N Scintillation: NaI(Tl), LXe,CaF2(Eu), … e- a Ionization: Ge, Si X-ray γ e- L’esperimento DAMA DAMA ha realizzato 2 generazioni di esperimenti di NaI(Tl) ultra-radiopuro: DAMA/NaI (100kg) prima e DAMA/LIBRA attualmente in misura RIVELATORE: l’esperimento DAMA/LIBRA utilizza 25 rivelatori a scintillazione di NaI(Tl) ultra-radiopuri di nuova generazione, costruito seguendo nuove procedure di purificazione fisico-chimiche; l’apparato consiste di circa 250 kg di massa-bersaglio ed è in misura da Marzo 2003. E’ stato eseguito un miglioramento tecnologico significativo che permetterà ulteriori ivestigazioni STRATEGIA: Per evidenziare la presenza delle particelle di Materia Oscura nella nostra Galassia è possibile utilizzare la marcatura della modulazione annuale. A causa del moto di rivoluzione della Terra attorno al Sole, che a sua volta si muove nella Galassia, il flusso delle particelle di Materia Oscura che attraversano la Terra varia durante l’anno in modo peculiare: il segnale rivelato dagli apparati sperimentali deve quindi soddisfare vari requisiti molto stringenti. Il risultato di DAMA/NaI e DAMA/LIBRA in 13 cicli annuali I dati sperimentali raccolti nei primi 7 cicli annuali da DAMA/NaI e nei successivi 6 cicli annuali da DAMA/LIBRA hanno evidenziato la presenza di un segnale modulato che soddisfa tutti i requisiti della marcatura della modulazione annuale. Conteggi di singolo rivelatore misurati in un intervallo temporale definito curva attesa per un segnale dovuto alle particelle di Materia Oscura Il risultato - che soddisfa tutti i vari requisiti della marcatura - mostra con elevato livello di confidenza la presenza di particelle di Materia Oscura nella nostra Galassia. REAZIONI NUCLEARI DI INTERESSE ASTROFISICO LUNA: Laboratory for Underground Nuclear Astrophysics riprodurre in un laboratorio il cuore delle stelle LUNA è un esperimento in grado di produrre alcune reazioni nucleari che avvengono nelle stelle e studiarle ad energie il più possibile simili a quelle reali. Questo è possibile grazie alla roccia che sovrasta l’esperimento in grado di attenuare fortemente il disturbo dei raggi cosmici. Sfruttando questo “habitat” unico al mondo, i ricercatori sono stati in grado di studiare reazioni mai verificate prima e che hanno permesso di dimostrare che l’Universo è più vecchio di quanto finora conosciuto. L’esperimento LUNA utilizza un acceleratore di protoni e particelle alfa che funziona a 400 kV. Per studiare i prodotti delle reazioni si usano rivelatori a germanio e silicio. Conclusioni Cosmologia delle particelle Fisica delle Particelle studia la Natura su piccola scala Cosmologia studia la Natura su grande scala