Schema di richiesta motivata: Problema: le infezioni da sito chirurgico continuano a rappresentare un importante problema di qualità nella chirurgia, di morbilità, mortalità e costi ospedalieri eccessivi. Sappiamo anche che il rischio infettivo dipende da molteplici fattori: dalle condizioni del paziente al suo ingresso, dalle condizioni generali organizzativo-strutturali dell'ambiente, dall'implementazione scorretta delle procedure comportamentali e dal tipo di chirurgia. In tali condizioni si è fatto sempre più importante il concetto che, inevitabilmente, esiste nell'ambiente una carica batterica, fungina e virale aerodispersa proveniente sia dall'ambiente che dall’equipe chirurgica. Le infezioni della ferita chirurgica rappresentano una larga parte di tutte le infezioni ospedaliere, con percentuali che variano dal 9,1% al 32%, inferiori per numero solo alle infezioni urinarie e a quelle delle basse vie respiratorie. Nei reparti chirurgici il tasso di infezioni ospedaliere è maggiore rispetto ai reparti medici, proprio a causa del peso rappresentato dalle infezioni delle ferite chirurgiche. Queste ultime rappresentano meno di un terzo di tutte le infezioni ospedaliere e il loro impatto in termini di costi rappresenta più del 50% delle spese provocate dalle infezioni ospedaliere. Una recente stima dell'Istituto Superiore di Sanità indica che, in Italia, dal 5 al 10% dei pazienti ospedalizzati contrae un'infezione ospedaliera, con un aggravio dei costi stimato superiore a duecento milioni di euro all'anno. Almeno 3 milioni di cittadini si ricoverano ogni anno nei reparti chirurgici e circa 180.000 di questi presentano complicanze infettive nel decorso post-operatorio con un notevole consumo di antibiotici che fa lievitare i costi e favorisce l'insorgenza di resistenze batteriche. Questo dato, anche se può non riferirsi direttamente all’infezione da sito chirurgico, dà sicuramente l’idea di quanto sia comunque importante diminuire il rischio di infezione, riducendo in modo significativo la carica batterica sul campo operatorio. I tassi di resistenza dei microrganismi sono in aumento in tutti gli ospedali. L’uso profilattico degli antibiotici nei reparti chirurgici riguarda approssimativamente il 40-50% degli antibiotici prescritti. L'uso di tali farmaci aumenta la prevalenza di batteri antibiotico-resistenti come l’Enterococcus (VRE) o come lo Staphylococcus aureus (MRSA) Uno studio inglese ha valutato che, in un intervento pulito effettuato in una sala operatoria convenzionale, il 98% dei batteri che si trovano nella ferita proviene dall'aria e di questi, il 30% si deposita direttamente, mentre la parte restante viene veicolata indirettamente. Questi dati ci dimostrano che è assolutamente importante cercare di ridurre ulteriormente il rischio biocida da contaminazioni particellari aeroportate del sito chirurgico. Non basta aderire ad un comportamento protocollare corretto durante un intervento chirurgico seguendo tutte le regole codificate per essere nella norma; gli strumenti sterili, i ricambi d'aria, gli impianti a flusso turbolento o a flusso laminare e la pressione positiva nella sala operatoria sono condizioni necessarie, ma non sufficienti per contenere le colonie batteriche in prossimità della ferita chirurgica. Del resto sappiamo che, pur adottando correttamente tutte le procedure, il risultato ottimale ottenuto nella sala operatoria convenzionale è una quantità di microrganismi aerodispersi pari a 50/200 CFU/m3, anche se le linee guida ISPSEL (1999) danno come limite massimo in sala operatoria 20 CFU/m3 per tutti gli interventi. Anche la conta batterica sul tavolo degli strumenti ad inizio intervento varia da 8 a 15 CFU/m3, ma già dopo un’ora si possono riscontrare valori oltre le 100 CFU/m3. Tutto ciò è sicuramente necessario per mantenere uno standard di qualità minimo riferito all'ambiente della sala operatoria, ma la ferita chirurgica rimane comunque una porta aperta a tutti i microrganismi aerodispersi nella sua prossimità. Soluzione: recentemente è stato realizzato dalla ditta svedese ToulTM Meditech un Dispositivo Medico (Toul 400) di classe 1 che preleva l'aria dall'ambiente circostante e la trasferisce sterile ad una distanza di 120-180 cm direttamente sulla ferita chirurgica. È dotato di un filtro HEPA assoluto (High Efficiency Particulate Air - filter class H14 – EN 1822) con un coefficiente di filtraggio del 99,9995%, con una velocità d'aria di 0,5 m/s e un flusso laminare orizzontale di 480m3/h. Questi elementi oggettivi determinano una barriera fisica e uno scudo protettivo, impedendo di fatto ai microrganismi di sedimentare nella ferita chirurgica mantenendola sterile. È dotato anche di un sistema incorporato a video per il controllo e monitoraggio del flusso d'aria sterile. Attraverso una telecamera, un PC incorporato e un software dedicato è possibile dirigere correttamente il flusso laminare sulla ferita chirurgica e controllare tramite un sistema di autodiagnosi il buon funzionamento dell'apparecchiatura. Inoltre, dei LED luminosi avvertono quando il filtro HEPA va sostituito. Tutto ciò è stato predisposto per evitare che l’operatore effettui manovre non corrette rendendo quindi semplice la sua utilizzazione quotidiana. Dai risultati degli studi, pubblicati sul Journal of hospital infection (2001), ottenuti dai ricercatori svedesi B. Friberg e coll. e sostanzialmente confermati dal Dipartimento di Sanità Pubblica dell'Università degli Studi di Parma, C. Pasquarella e coll., è stata evidenziata l'efficacia dell'unità mobile ToulTM di ridurre al di sotto di 5 CFU/m3 la contaminazione microbica e particellare nella zona che viene investita dal flusso d'aria senza interferire con il sistema di ventilazione esistente. Il flusso d’aria è diretto sulla ferita chirurgica, non ha ostacoli, come invece avviene con i flussi laminari verticali dalle lampade scialitiche e/o dalla testa dei chirurghi e inoltre viene appena percepito dal personale sanitario, al contrario di quanto avviene con i sistemi d’aerazione tradizionali. L’aria dell’ambiente viene prelevata dalla macchina e filtrata attraverso filtri assoluti HEPA (High Efficiency Particulate Air) trattenendo microrganismi, particelle e fumo prodotti durante l’attività chirurgica distribuendola pulita, sterile, a flusso laminare e in direzione orizzontale. L’alta velocità dell'aria al centro crea un “eccesso” di pressione, evitando il mescolamento dell’aria contaminata con la sterile in prossimità della ferita chirurgica, escludendo la possibilità di turbolenze in prossimità della ferita chirurgica, turbolenze che provocherebbero l’insediamento di microrganismi nella ferita stessa. Il problema della contaminazione microbica degli strumenti chirurgici durante i lunghi interventi è stato risolto attraverso l'uso del ToulTM direttamente sul tavolo porta ferri, il quale può essere regolato in altezza. La scelta di realizzare un tavolo porta ferri con il ToulTM incorporato permette di risolvere il problema dell’esposizione all’ambiente dei ferri precedentemente e faticosamente sterilizzati, mantenendoli sterili per il tempo necessario al loro utilizzo. Sappiamo anche che durante gli interventi chirurgici di artroprotesi d’anca e ginocchio il tavolo porta ferri può essere impiegato anche per la preparazione e l’applicazione del cemento sui dispositivi impiantabili, oppure durante la manipolazione dei legamenti e comunque in tutte le manovre o spostamenti ad alto rischio di contaminazione. L’uso del ToulTM in queste circostanze impedisce ai microrganismi di sedimentare nei materiali organici prelevati dal paziente e sullo strumentario chirurgico. L’Unità mobile di flusso laminare è già utilizzata da circa 4 anni e con successo nei paesi scandinavi; in Svezia, nella Clinica Universitaria di Uppsala, il tasso di infezione dei pazienti operati è sceso dal un inaccettabile 4% a meno dell’ 1%. Pertanto si richiede a codesta spett.le Amministrazione di dotare le sale operatorie del P.O. di --------------- di n° --- Toul per ferita chirurgica e n°---- Toul incorporati al tavolo porta strumenti. Si precisa che il prodotto è unico ed infungibile ed è distribuito dalla ditta ………. Si allega alla presente documentazione scientifica. Distinti saluti BIBLIOGRAFIA 1. British Orthopaedic Association (1999) Recommendations on sterile procedures in Operating Theatres http://www.boa.ac.uk/BOAHipReplacement.pdf [accessed 02 June 2005] 2. Health Technical Memorandum 2025 (1994) Ventilation in Healthcare Premises London NHSE 3. Hughes SPF Anderson FM (1999) Infection in the Operating Room Journal of Bone & Joint Surgery (Br) 81-B (5) 754-755 4. National Health Service Executive (1996) Promoting clinical effectiveness: a framework for action in and through the NHS London NHSE 5. Hospital Infection Society (1999) Microbiological Commissioning and Monitoring of Operating Theatre Suites 6. Importance of air quality and related factors in the prevention of infection in orthopaedic implant surgery P.E Gosden, A.PMac Gowan and G.C. Bannister Journal of hospital infection (1998) 39: 173180 7. Mobile zoned /exponential LAF screen- a promising new concept in ultra-clean air technology for additional operating room ventilation B.Friberg and coll. Journal of hospital infection 2001