Esercizi base per AFA Parkinson in palestra N° Descrizione esercizio esercizio Ripetizioni/durata Materiale Obiettivo 1 Marcia sul posto, coordinando il movimento pendolare delle braccia 5 – 8 – 10 per arto Parallele o punti di appoggio 2 Seduti: protrazioneretrazione del mento, esercizi di allungamento dei mm del collo antero- posteriore, latero-laterale, rotazioni, elevazione delle spalle( fare spallucce) Seduti, esercizi abduzione(associare l’inspirazione) adduzione(associare l’espirazione) delle braccia con bastone Seduti, esercizi di prono-supinazione con entrambe le mani sul bastone, gomiti stesi braccia avanti Da seduti, schiena appoggiata al muro, impugnando un bastone, portare lo stesso in alto riempiendo i polmoni (inspirando); successivamente riportarlo sulle cosce espellendo l’aria (espirando). 5 – 8 – 10 per ogni direzione Sedia, specchio 5 – 8 – 10 per due ripetizioni bastoni 5 – 8 – 10 per due ripetizioni bastoni 5 – 8 – 10 per due ripetizioni 3 4 5 6 Seduti, allungare la 10-20-30 secondi gamba poggiando il tallone a terra, tirare in alto la punta del piede (flessione dorsale) mantenere. Se non si hanno grossi problemi alla schiena, si può cercare di scendere Progressione Variazione (Aumento della resistenza.) Coordinamento al gesto Progressione del livello di difficoltà, aumentando la velocità di marcia oppure richiedendo movimenti associati delle braccia Mobilizzazione Progressione di del collo e ripetizione e allungamento nella difficoltà muscolare Aumento della coordinazione e della resistenza, miglioramento respirazione Aumento della coordinazione e della resistenza Progressione di ripetizione e nella difficoltà. abdurre la spalla sul piano orizzontale. Mantenere la posizione per 5 secondi Progressione di ripetizione e nella difficoltà Prono-supinazione di un singolo braccio alla volta, con in mano un bastone Bastoni, panche Aumento della coordinazione e della resistenza, miglioramento respirazione Progressione di ripetizione. Panca o seduta comoda e sicura ad una altezza di 45 cm Allungamento paravertebrali e muscoli ischio-crurali portare il bastone dietro la nuca espirando. Quando si sarà in grado di portare agevolmente il bastone dietro la nuca, si può: allungare verso l’esterno il braccio di destra, trascinando con sé quello di sinistra, che andrà a trovarsi così dietro la nuca; contemporaneamente ruotare il capo verso destra e viceversa Progressione nel Seduti, stendere una mantenimento gamba su una sedia della posizione. posta di fronte, Utilizzare una mantenere l’altra a corda da mettere terra a 90°, flettere il a livello della busto in avanti punta del piede poggiando entrambe che il paziente le mani sulla gamba deve tenere in stesa; prima sul mano, per ginocchio poi più 7 8 9 con le mani verso il ginocchio teso, aumentando così l’efficacia dell’esercizio. Seduti, a gamba 10- 15 - 20 giri estesa, ruotare la punta del piede, prima in un senso e poi nell’altro. Comprende : flessoest della tibiotarsica, pronazione e supinazione del piede In piedi: movimenti 10 – 15 per lato alternati dei due arti inferiori di flessione ancaginocchio (simulazione scale) In piedi : 5- 8 - 10 giri movimenti di circonduzione del bacino (lulaop) 10 Spostamento del carico su una gamba e poi sull’altra, flettendo le ginocchia 5- 8- 10 per 2 ripetizioni 11 In piedi appoggiati con la schiena al muro, abdurre le braccia sul piano sagittale mantenendole ben adese al muro durante il movimento In piedi davanti al muro distanti 20cm, mani appoggiate al muro, braccia distese, si fanno strisciare le mani lungo il muro verso l’alto. Si mantiene la massima posizione 3 sec Rotazione del cingolo scapolare in piedi appoggiati posteriormente al muro, poi senza appoggio. 5 secondi per 10- 1520 ripetizioni 12 13 5 – 10 - 15 5 – 8 – 10 giri aumentare l’allungamento dei muscoli ischio-crurali avanti verso il piede. Panca o seduta comoda e sicura ad una altezza di 45 cm Mobilizzazione Progressione di della caviglia ripetizione e nella difficoltà. Variazione: seduti con piedi e ginocchia unite. Sollevare le punte dei piedi da terra, ruotandole verso l’esterno e poggiandole poi al suolo. Sollevare i talloni ruotandoli verso l’esterno e poggiarli al suolo. Continuare così fino alla massima apertura possibile, quindi ritornare indietro fino a riunire i piedi. Appoggio anteriore (spalliera) Mobilizzazione in catena delle articolazioni arti inf. E coordinamento del gesto Aumento dell’equilibrio in statica Progressione in ripetizione Mobilizzazione articolare e dissociazione tronco-cingolo scapolare Progressione in ripetizione e difficoltà: all’inizio si dà l’appoggio della schiena al muro e poi si richiede la stazione eretta senza supporto Appoggio anteriore (spalliera) Progressione di ripetizione e nella difficoltà diminuendo l’appoggio alla spalliera. Appoggio Aumento Progressione di anteriore dell’equilibrio ripetizione e (spalliera) in statica e nella difficoltà miglior diminuendo distribuzione l’appoggio alla del carico spalliera. Appoggio Mobilizzazione Progressione in In piedi appoggiati posteriore al caviglia, ripetizione e con la schiena al muro e mobilizzazione difficoltà: muro, tirare su le appoggio cingolo all’inizio si dà punte dei piedi sicuro nelle scapolare, l’appoggio della mentre si aprono le vicinanze equilibrio, schiena al muro braccia ( quando si per allungamento e poi si richiede sarà raggiunto un sicurezza mm posteriori la stazione eretta buon equilibrio ) del soggetto gamba senza supporto Appoggio Mobilizzazione Progressione in Mentre si strisciano anteriore al cingolo ripetizione e nel le braccia sul muro muro e scapolare e numero di verso l’alto, si solleva appoggio allungamento secondi che si sulla punta dei piedi sicuro nelle mantiene la facendo ben vicinanze posizione. appoggio sui talloni. per sicurezza del soggetto Appoggio sicuro nelle vicinanze per sicurezza del soggetto 14 Cammino continuativo in palestra coordinato al movimento pendolare delle braccia (1) 6 – 9 – 12 min Parallele o punti di appoggio. Spazio palestra, corde, cerchi, nastro adesivo Aumento della resistenza Coordinamento al gesto Progressione di durata e di livello di difficoltà, inserendo percorsi guida e richiedendo cambi di direzione e minor sostegno. (1) La marcia sul posto rappresenta una fase di riscaldamento per gli arti inferiori e superiori, nonché di coordinazione del gesto. (2) Il cammino con percorsi rappresenta un’ulteriore fase di riscaldamento precedente alla batteria di esercizi ed è molto importante che venga eseguito in modo scrupoloso rispetto alle direttive indicate. La durata del riscaldamento è progressiva in 6 – 9 – 12 min. e prevede di giungere ai 12 min. nella terza settimana di lavoro. Si richiede uno spazio ampio che possa garantire una buona agibilità di esecuzione della deambulazione in gruppo ma allo stesso tempo fornisca la giusta sicurezza, quindi sia priva di ostacoli non previsti e abbia degli appoggi distribuiti lungo il percorso stesso. Si propone un percorso alternato che prevede una parte di cammino con un percorso guida e una parte a cammino libero, in maniera da incrementare la resistenza del soggetto, ma anche l’equilibrio e la coordinazione. Nei soggetti che non mostrano una sufficiente stabilità in statica senza un appoggio anteriore si evita la progressione in difficoltà . (11) La variazione di questo esercizio può essere applicata solo a quei soggetti al buona funzione e con un buon grado di equilibrio. Mentre per quei soggetti a bassa funzione, partire dall’esecuzione in posizione seduta con appoggio al muro. N.B. : In generale per tutti quei soggetti con bassa funzione e scarso equilibrio, è opportuno far eseguire gli esercizi in posizione sicura (seduti, appoggiati al muro, ecc..) CRITERI DI APPLICAZIONE DEGLI ESERCIZI 1. Il lavoro proposto NON deve richiedere un dispendio energetico superiore a quanto previsto nel prospetto e occorre adattare il ritmo proposto alle capacità evidenziate dal soggetto. 2. Gli esercizi devono sempre essere eseguiti in duplice “garanzia di sicurezza”: sicurezza immediata per prevenire incidenti o disagi durante la lezione, sicurezza secondaria per evitare conseguenze anche di ordine psicologico, emergenti di seguito alla lezione. 3. Gli esercizi devono essere sempre motivati anche dal punto di vista funzionale, con una spiegazione a misura di “utente”, allo scopo di far riconoscere il significato di movimenti apparentemente banali. 4. Le proposte devono essere trainanti e coinvolgenti al fine di stimolare una risposta motoria attiva e partecipe. IL RUOLO DELL’INSEGNANTE AFA La conduzione di tutta l’attività motoria e lo svolgimento di ogni lezione dipendono dall’insegnate. Il suo ruolo è complesso perché comprende sia la figura del “tecnico competente” e professionalmente preparato, sia la figura dell’”animatore” ricco di carica vitale e di entusiasmo, capace di coinvolgere il soggetto in tutte le strategie motorie proposte anche quando l’individuo non si sente propriamente adeguato. Attento al singolo e al gruppo, il provider deve ricercare un rapporto empatico e deve dare attenzione alla ricezione dei feed-back. E’ meglio parlare a voce alta e ben scandita usando una terminologia facile ma corretta. Occorre spiegare le finalità degli esercizi stimolando l’autocorrezione.