Azienda Agricola Biodinamica
MENICOCCI CRISTINA
Azienda ad Alta Biodiversità
Agricoltura Biologica
Biodinamica
Vegana
“Indagine sperimentale sull’entomofauna anno 2014”
Committente
Az. Agr. Biodinamica Menicocci Cristina
Realizzazione
Laureanda in Scienze Forestali Federica Chiossi
Supervisione
Dott. For. Alessandro Quatrini
1
Indice
1. Premessa …………………………………………………………………………………………..pag. 3
2. L’Azienda ………………………………………………………………………………………………… 4
3. Introduzione e scopo del lavoro………………………………………………………………. 6
4. Metodo di monitoraggio della comunità entomologica e schede
entomologiche……………………………………………………………………………………….. 7
5. Risultati: schede entomologiche……………………………………………………………… 8
6. Specie erbacee caratteristiche del vigneto e del prato incolto (transetti e
plots)……………………………………………………………………………………...………………. 45
7. Discussione e conclusioni………………………………………………………………………… 48
2
1. Premessa
L’azienda oggetto di studio si inserisce in un contesto di agricoltura biologica, biodinamica e
vegana, caratterizzata da una sinergia importante tra l’ambiente, seminaturale e antropizzato che
la circonda. All’interno dell’azienda sono presenti boschi cedui, noccioleti, oliveti e vigneti. Mentre
nelle adiacenze all’azienda non mancano aree aperte a prato/pascolo, seminativi e zone
residenziali.
L’azienda agricola è cartificata come azienda biologica, biodinamica e vegana. La certificazione
“Bio Vegan” impedisce l’uso di qualunque insetticida anche di basso impatto ambientale previsti
dai regolamenti delle varie certificazioni. Per questo motivo l’azienda Menicocci Cristina è inserita
in un contesto agricolo che permette la possibilità di un incremento della biodiversità animale e
vegetale, in modo da acquisire caratteristiche di unicità.
A tal proposito, nell’area di studio sono già state realizzate infrastrutture volte a favorire la
diffusione e l’incremento di alcuni Taxa zoologici, come chirotteri, insetti, uccelli, serpenti, anfibi.
In particolare sono presenti strutture come cassette nido per il ricovero e la riproduzione di
chirotteri e uccelli. Sono stati installate anche strutture per la riproduzione degli insetti, nello
specifico, telai riempiti all’interno di cannucce di differente lunghezza e diametro. In
corrispondenza dei capofila del vigneto sono stati distribuiti cumuli di pietre per gli striscianti.
Infine nei pressi della cantina è stato inoltre ricreato artificialmente una piccola zona umida per
favorire l’ingresso e la riproduzione di alcune specie di anfibi (es. Fam. Ranidae, Salamandridae).
Da ricordare che all’interno dell’azienda sono presenti due siti di riproduzione per le api e che
sono presenti tre esemplari tra vacche e asini, pascolatori che con le loro deiezioni favoriscono la
concimazione all’interno dell’azienda e conseguentemente le diversità di microrganismi
decompositori.
Il presente studio si inserisce in un contesto scientifico conoscitivo, avendo cura di evidenziare le
famiglie entomologiche e quando possibile le specie nominali presenti all’interno del vigneto. Lo
studio è iniziato nel 2013 con la realizzazione di una check-list entomologica mentre nel 2014
l’elenco delle specie è stata integrato e aggiornato, focalizzando l’attenzione sulla possibilità di
valutare se la diversificazione dello strato erbaceo all’interno del vigneto possa aumentare la
biodiversità della comunità entomologica e sul confronto in termini di ricchezza di specie di insetti
tra il vigneto ed ecosistemi naturali caratterizzati da strati erbacei similari, ma lasciati ad
evoluzione naturale.
3
Inoltre come elemento innovativo per il 2014, è stato operato un confronto tra diversi ambienti
presenti in azienda. In particolare è stata studiata la differente biodiversità entomologica presente
in termini quantitativi e qualitativi tra il vigneto e un cotico erboso lasciato ad evoluzione naturale.
Lo scopo del raffronto è stato quello di cercare di spiegare come varia la diversità entomologica al
variare della gestione dello strato erbaceo all’interno del vigneto e quali differenze sono presenti
tra un ambiente agricolo gestito in modo estensivo con bassi impatti ecologici (vigneto biologico,
biodinamico e vegano) e un prato incolto lasciato ad evoluzione naturale.
Tale ricerca oltre ad avere possibili risvolti nell’ambito della ricerca scientifica è sicuramente uno
studio che fornisce un valore aggiunto all’azienda anche a livello didattico. Infatti gli stessi clienti
dell’azienda potrebbero usufruire delle conoscenze riportate per comprendere meglio la
complessità e il valore ecologico di un’ azienda agricola viti-vinicola nel contesto rurale locale.
Il 2014 non è stato oggetto dello studio ornitologico portato avanti nelle stagioni riproduttive 2012
e 2013 volutamente al fine di valutare e mettere a confronto successivamente nel biennio 2015 e
2016 le differenze in quanto al trend demografico e specifico degli uccelli. Lo studio che si
realizzerà nel prossimo biennio potrebbe quindi fornire spiegazioni su eventuali divergenze
significative o meno tra il biennio 2012-2013 e quello 2015-2016. Tale arco temporale è stato
pensato per stimare anche la capacità del sistema di rispondere nel breve e nel lungo periodo alla
presenza di infrastrutture per l’aumento della biodiversità ornitica (cassette nido).
2. L’Azienda
Nasce nel 1970 si estende per una superficie di circa 55 ettari. Nel 1972 vengono impiantati 31
ettari di vigneto con coltivazione a pergola e sesto di impianto 3 x 3m, 14 ettari di noccioleto con
sesto di impianto a vaso 3 x 6m ed un ettaro di oliveto con sesto di impianto 6 x 6m, il resto della
superficie è a bosco e a prato incolto (circa il 25% della superficie complessiva dell’azienda).
L’azienda produce per autoconsumo energia elettrica mediante pannelli solari ubicati sul tetto
della cantina, l’azienda coltiva, trasforma e commercializza molti prodotti: vino IGP, nocciole, olio
extravergine di oliva e grappa, tutto secondo i dettami dell’Agricoltura Biologica, Biodinamica e
Vegana con certificazione di Organismi legalmente riconosciuti: Biologico Reg. CE 834/08 –
Demeter – Bio Vegan – BioSuisse – BioInspecta – Garanzia Aiab – Cert. Sociale di Impresa.
4
Nel 1987 l’azienda sceglie la conduzione Biologica, nel 1997 diviene Biodinamica certificata, nel
2007 diventa Conduzione Vegana certificata e nel 2010 l’azienda aderisce al Sistema di controllo
BioInspecta/Delinat per l’alta Biodiversità.
Il sistema introduce metodologie che favoriscono l’insediamento e lo sviluppo dei vari biotipi quali
l’incolto alternato sui filari, aree diverse come zone umide, siepi, abitazione per striscianti
realizzate con cumuli di sassi e sterpaglie, fori e materiali idonei alla riproduzione di vari insetti,
alberi, zone con varie altezza dello strato erbaceo, animali al pascolo, ecc.
Figura A. Area di studio - proprietà Azienda Menicocci Cristina, Faleri Novi, Fabrica di Roma (VT):
le freccie indicano la disposizione dei transetti (rosso n. 1, arancio n. 2), mentre i quadrati
indicano i plots (giallo n. 1, celeste n. 2).
Il soprassuolo boschivo presente nell’azienda è costituito prevalentemente da cerro (Quercus
cerris) e roverella (Quercus pubescens), nonché da altre specie forestali come l’orniello (Fraxinus
5
ornus), il frassino meridionale (Fraxinus angustifolia), l’acero campestre (Acer campestre), il
Ciavardello (Sorbus torminalis) e il carpino bianco (Carpinus betulus).
Data l’acclività in alcuni punti del terreno e la presenza di alcune specie forestali caratteristiche di
buone condizioni di fertilità stazionale del bosco, si auspica un’attenta gestione selvicolturale
finalizzata alla conversione della forma di governo da ceduo a fustaia.
Tale forma di governo colturale permetterebbe una maggiore stabilità del versante e un aumento
della complessità dell’ecosistema, elementi a vantaggio del valore intrinseco del fondo e degli
scopi ambientali dell’azienda oggetto di studio.
Nella figura A si può notare da ortofoto l’azienda nella sua interezza, più in particolare sono
raffigurati con frecce e quadrati le aree in cui è stato svolto lo studio per l’anno 2014. Il limite
geografico dell’azienda è caratterizzato dalla linea verde. Mentre gli altri simboli rappresentano i
siti di campionamento degli insetti.
3. Introduzione e scopo del lavoro
L’azienda agricola “Cristina Menicocci” segue una conduzione biologica, biodinamica e vegana; per
agricoltura biodinamica si intende un metodo di coltura fondato sulla visione spirituale
antroposofica del mondo elaborata dal filosofo Rudolf Steiner che comprende sistemi sostenibili
per la produzione agricola, che rispettano l’ecosistema terrestre includendo l’idea di agricoltura
biologica e prendendo in considerazione un unico sistema il suolo e la vita che si sviluppano su di
esso.
La cura delle piante viene effettuata con fitofarmaci a basso impatto ambientale, come rame e
zolfo, l’assenza completa di insetticidi, la presenza di complessi forestali estesi nelle vicinanze, di
piante rampicanti caratterizzate da fioriture vistose ubicate all’interno del vigneto presentano
delle caratteristiche favorevoli all’insediamento di comunità tra le quali anche quelle
entomologiche (comunità target per questo studio) e più in generale quindi ad un aumento della
biodiversità animale in senso lato. Al fine di aumentare la ricchezza specifica dell’entomofauna
locale, sono state disposte all’interno dell’azienda delle microstrutture per la riproduzione degli
insetti. Tali siti di riproduzione per gli insetti sono rappresentati da telai in legno con all’interno un
insieme di cannucce tagliate a misura e caratterizzate da fori di differente diametro al fine di
indurre la nidificazione di molteplici specie di insetti. Lo scopo del lavoro è la realizzazione di un
elenco di insetti divisi per famiglia, presenti all’interno del vigneto ed inoltre caratterizzare le
6
diversità tassonomiche e quantitative per differenti ambienti e diverse gestioni del cotico erboso
all’interno del vigneto.
Data la difficoltà di identificazione delle specie entomologiche, spesso è stata determinata
soltanto la famiglia tassonomica a cui appartiene l’insetto fotografato e dove possibile anche la
specie. Pertanto per ogni individuo fotografato è stata realizzata una scheda conoscitiva dove
viene descritta la tassonomia, l’ecologia e la presenza dello stesso all’interno dell’azienda con
eventuali stime quantitative dei popolamenti. Lo studio rappresenta uno strumento per acquisire
conoscenze scientifiche sugli insetti in una azienda biologica biodinamica e vegana. Come
accennato in precedenza l’aspetto innovativo per l’anno 2014 è la valutazione delle differenze in
termini di biodiversità entomologica tra l’ecosistema agrario “vigneto” gestito in differenti
condizioni microstazionali (diverse modalità di sfalcio dell’erba sottostante) e l’ecosistema
naturale identificato dal prato incolto all’interno dell’azienda, ma lasciato a libera evoluzione
naturale da diversi anni.
4. Metodo di monitoraggio della comunità entomologica con schede
entomologiche
Il monitoraggio degli insetti per l’anno 2014 è stato condotto all’interno del vigneto in due
transetti e due plots, rispettivamente rappresentanti l’ecosistema agrario del vigneto e quello
naturale del prato incolto. Essi sono stati visitati ogni 20 giorni circa (5 volte) tra il 9 aprile e il 3
luglio 2014. I due transetti, siti all’interno del vigneto, sono caratterizzati da differenti modalità di
gestione dello strato erbaceo sottostante. Entrambi i transetti percorsi da Ovest ad Est hanno una
dimensione di 200 metri di lunghezza e 3 metri di larghezza per una superficie complessiva di
indagine di 600 m2 ciascuno. Il primo (transetto n. 1) è stato localizzato nel mezzo della
coltivazione (a Est della cantina, cfr. Fig. A) in cui si alternavano differenti modalità di gestione del
cotico erboso nell’interfila di vite, infatti vi era ogni 3 metri una differente altezza media dello
strato erbaceo, conseguenza di lavorazioni di sfalcio condotte da Nord a Sud alternativamente 1
fila ogni 2. Il secondo transetto (transetto n. 2) è stato localizzato sull’ultima fila a Sud del vigneto
al margine della proprietà. In questo secondo transetto lo strato erbaceo è stato frequentemente
soggetto a sfalci all’interno della fila, pertanto è sempre stato caratterizzato da una uniformità di
altezza dello strato erbaceo sottostante. La seconda area di campionamento è localizzata invece
in un prato incolto sito nelle vicinanze della cantina, lasciato volutamente da diversi anni ad
7
evoluzione naturale e caratterizzato da due differenti condizioni di umidità edafica, conseguenza
di inclinazioni del terreno che in parte determinano un ristagno idrico più prolungato durante la
stagione primaverile. Per questo motivo sono stati scelti due plots rappresentanti ciascuno le due
condizioni di umidità edafica presenti. I plots sono di forma quadrata e di lato pari a 5 metri,
pertanto ricoprono una superficie di 25 m2 ciascuno. Il primo plot è ubicato nella parte a monte del
prato incolto, caratterizzato da una maggiore aridità, mentre il plot 2 è sito nel tratto di valle
tendenzialmente più umido a livello edafico. Ogni transetto e plots è stato visitato per la sua intera
superficie, campionando ciascuna specie rilevata attraverso documentazione fotografica, in linea
con le regole deontologiche di un’azienda biodinamica e vegana. Per il riconoscimento degli
insetti, poiché operazioni di elevata complessità, è stato scelto di arrivare almeno sino al rango
tassonomico della famiglia e qualora sia possibile alla specie. La determinazione tassonomica è
stata operata attraverso il confronto tra le immagini acquisite dalla documentazione fotografica di
campo e le immagini e le iconografie riportate su alcuni libri di entomologia (© 1988 BLV
Verlagsgesellschaft mbH, Munich) e dispense di didattiche del Prof. Bruno Paparatti dell’Università
degli Studi della Tuscia di Viterbo, nonché attraverso il contributo scientifico del Prof. Bruno
Bagnoli (DiBAF - Università degli Studi della Tuscia) specialista sull’entomofauna della Vite. Per
ogni entità rilevata, è stata realizzata una scheda riassuntiva delle caratteristiche ecologiche della
famiglia di appartenenza della specie, fornendo anche una stima orientativa sulla consistenza
demografica della specie documentata con foto (dato spesso da prendere indicativamente e con
prudenza nel senso che nella maggior parte dei casi potrebbe essere soggetto da una sottostima,
data la difficile osservazione degli insetti). In ogni scheda è presente talvolta anche una descrizione
della presenza dell’animale per il biennio 2013-2014.
5. Risultati: schede entomologiche
Il lavoro è iniziato con il primo campionamento in data 9 aprile 2014 alle 8,36 (ora solare) con una
temperatura di circa 16°C, vento assente e presenza di corpi nuvolosi. Durante il rilievo da notare
che la maggior parte degli insetti nel transetto 2 erano situati tra le file dove lo strato erbaceo è
maggiormente sviluppato in altezza e c’è maggiore biodiversità vegetale. Insetti utili come le
coccinelle (Fam. Coccinellidae) sono state osservate in abbondanza. All’interno del plot 2 (quello
con terreno più umido) si nota in tale data un’abbondante presenza di ditteri nematoceri (zanzare)
ma complessivamente una scarsa in termini di quantità di insetti.
8
Il secondo campionamento è avvenuto in data 30 aprile 2014 alle 8,10 (ora solare), con una
temperatura di 18°C, vento assente, giornata complessivamente soleggiata. In tale data si è notata
la presenza di numerosi ditteri brachiceri lungo i transetti (mosche)e molti sirfidi. Nei giorni
precedenti al campionamento le condizioni metereologiche non sono state buone, ci sono state
abbondanti piogge, con conseguente umidità, infatti la vegetazione risulta rigogliosa. Si è notata
inoltre lungo i transetti una scarsa presenza di lepidotteri e di imenotteri. Per quanto riguarda i
plots la vegetazione erbacea molto alta e caratterizzata da graminaceae non permette una
presenza abbondante di insetti impollinatori. Si sottolinea una presenza sporadica di coleotteri
cantaridi e lepidotteri.
Il terzo campionamento è stato effettuato in data 20 maggio 2014, alle 8,16 (ora solare) con una
temperatura di 20°C, condizioni meteorologiche soleggiate e presenza di vento debole. Durante
tale rilievo si nota un abbondante numero di ditteri brachiceri(mosche) soprattutto nei primi 100
metri del transetto interno al vigneto (transetto n. 1), presenza più abbondante rispetto al rilievo
precedente di ortotteri e imenotteri, sporadica la presenza di rincoti. Anche i lepidotteri sembra
che siano aumentati, probabilmente per effetto delle continue e scalari fioriture di specie erbacee
all’interno del vigneto. La situazione nei plots inizia a cambiare in conseguenza delle fioriture di
alcune specie di leguminose, infatti sia nel numero 1 sia nel n. 2 aumenta il numero e la diversità
degli insetti. Si osserva la presenza perlopiù di vespidi, ditteri e imenotteri, sporadica invece la
presenza di buprestidi, coleotteri e lepidotteri.
Il quarto campionamento è stato effettuato il giorno 10 giugno 2014 alle 5:35 (ora solare) con
temperatura di 20 °C cielo sereno. Nei transetti, durante tale campionamento si evidenzia la
presenza abbondante di coleotteri, ditteri brachiceri (mosche), ortotteri, imenotteri formicidi,
sirfidi e collemboli. Mentre nei plots ancora scarsa è la presenza di insetti (coleotteri, collemboli e
lepidotteri) anche questa volta in conseguenza del fatto che la maggior parte della vegetazione
che li ricopre è costituita da graminaceae (es. Avena sp., Dactylis glomerata, Hordeum sp.) di
altezza media considerevole (anche 1,8 metri) e piante come Rumex sp. che non presentano
fioriture vistose appetibili per gli insetti impollinatori.
Il quinto campionamento è avvenuto in data 3 luglio 2014 alle 14,40 (ora solare) con temperatura
di 30°C assenza di vento, giornata soleggiata. Si nota la presenza di numerosi esemplari di
imenotteri (soprattutto Apis mellifera) sui fiori al margine delle file dove le lavorazioni non sono
state effettuate e di conseguenza la vegetazione è in fioritura. Presenza abbondante nei transetti
di molti lepidotteri, ortotteri, coleotteri, ma anche coccinellidi, formicidi e afidi. Per quanto
9
riguarda invece i plots presenza relativamente scarsa di ortotteri e lepidotteri. In definitiva alla
luce dei risultati le aree con cotico erboso gestito periodicamente con lo sfalcio all’interno del
vigneto si dimostrano maggiormente ricche, rispetto al prato incolto lasciato ad evoluzione
naturale, in biodiversità soprattutto per quanto riguarda gli insetti impollinatori e coccinellidi. In
particolare dai risultati acquisiti si apprezza una maggiore ricchezza in quantità in quanto a
presenza di insetti nel transetto n. 1 rispetto al numero 2. Mentre non si apprezzano differenze
significative di biodiversità entomologica per quanto riguarda i due plots all’interno
dell’ecosistema prato incolto, bensì la presenza di insetti è risultata nella maggior parte dei casi
relativamente piuttosto scarsa. Di seguito sarà presentata una rassegna delle famiglie di insetti la
cui presenza all’interno dell’azienda è stata oggetto di documentazione fotografica.
10
Tassonomia
Ordine
Orthoptera
Famiglia Gryllidae
Fig.1 – Esemplare di Grillidae (Foto Federica Chiossi)
Ecologia
Gli ortotteri dal greco “ali diritte”, sono un Ordine di insetti terrestri, raramente acquatici. Sono
insetti di piccole e medie dimensioni. Si dividono in due sottordini: Celiferi ed Ensiferi. Il grillo nella
Fig.1 appartiene al sottordine degli Ensiferi (portatori di spada o ovopositore lungo), I grilli sono
onnivori, ma prevalentemente fitofagi (foglie, frutti, semi e radici), i danni non sono mai gravi
soprattutto per la vita solitaria che conducono. La loro attività è prevalentemente notturna,
mentre di giorno rimangono nascosti in ripari.
Presenza all’interno dell’azienda
La presenza all’interno dell’azienda di questi insetti è stimabile in 10.000 unità, confermato anche
dai dati del 2014 che sostanzialmente rimangono invariati con il 2013. Le specie afferenti a tale
famiglia, data la loro ecologia, sono da considerarsi potenzialmente dannose perché fitofaghe per
la coltura della vite ma non sono stati registrati danni al riguardo.
11
Tassonomia
Ordine Orthoptera
Famiglia Acrididae
Fig.2- Esemplare di Acrididae ( Foto Alessandro Quatrini)
Ecologia
Gli Acrididi sono una famiglia di insetti ortotteri del sottordine celiferi. Sono caratterizzati da
antenne brevi e formate da un ridotto numero di articoli, un ovopositore composto da valve
robuste e corte.
Presenza all’interno dell’azienda
Durante i campionamenti è stato avvistato solamente una volta nel quarto campionamento nel
transetto n. 2. Questo insetto non è risultato dannoso per la coltivazione della vite anche se
rimane potenzialmente un fitofago di molte specie vegetali.
12
Tassonomia
Ordine Orthoptera
Famiglia Tettigoniidae
Fig.3- Esemplare di Tettigoniidae (Foto Alessandro Quatrini)
Ecologia
Le Tettigoniidae sono una Famiglia di insetti ortotteri. Sono note come cavallette verdi o cavallette
dalle corna lunghe e, sono imparentate più strettamente con i grilli. La lunghezza delle loro
antenne filamentose può superare quella del loro corpo. I maschi hanno organi che producono
suoni (stridulazione) situati sugli angoli posteriori delle loro ali frontali. La dieta delle tettigonidi
include fiori, foglie, semi ma molte specie sono predatrici, nutrendosi di altri insetti.
Presenza all’interno dell’azienda
Nei transetti presi in esame non si è riscontrato un numero elevato di questi insetti. Non hanno
causano particolari danni nella coltivazione della vite, anche se potenzialmente potrebbero essere
considerati dannosi poiché.
13
Tassonomia
Ordine
Orthoptera
Famiglia Tetrigidae
Fig.4- Esemplare di Tetrigidae (Foto Alessandro Quatrini)
Ecologia
I Tetrigidi sono una famiglia di insetti dell’ordine Orthoptera. Hanno una colorazione bruna, sono
di piccole dimensioni. Questi insetti vivono nel suolo, in zone dove la vegetazione non è troppo
fitta. Questi insetti sono diurni e la loro attività è influenzata dalla temperatura. Non producono
alcun suono udibile e non possiedono organi uditivi.
Presenza all’interno dell’azienda
Nei transetti presi in esame non si è riscontrato un numero elevato di questi ortotteri. Si possono
considerare circa 2 individui per ogni transetto con un popolamento stimabile all’interno
dell’azienda di circa alcune centinaia di unità.
14
Tassonomia
Ordine
Orthoptera
Famiglia Tettigoniidae
Fig.5- Esemplare di Tettigoniidae (Foto Alessandro Quatrini)
Ecologia
Molti tettigonidi esibiscono capacità di mimetismo e camuffamento, generalmente con colori
simili alle foglie, all’erba. La lunghezza delle loro antenne filamentose può superare quella del loro
corpo. I maschi hanno organi che producono suoni (stridulazione) situati sugli angoli posteriori
delle loro ali frontali. La dieta delle tettigonidi include fiori, foglie, semi ma molte specie sono
predatrici, nutrendosi di altri insetti.
Presenza all’interno dell’azienda
La presenza all’interno dell’azienda di questi insetti si è riscontrata nel primo campionamento, con
una popolazione visibile di 1 individuo per ogni 100 metri di transetto pertanto il popolamento
stimabile dell’azienda è di alcune centinaia di unità. Le specie afferenti a tale famiglia, data la loro
ecologia, sono da considerarsi non dannose per la coltura della vite.
15
Tassonomia
Ordine
Orthoptera
Famiglia Gryllidae
Fig.6 -Esemplare di Grillidae
Ecologia
Grillus campestris, corpo, testa e zampe di colore nero brillante, ali brunastre ripiegate sul dorso,
lunghe antenne filiformi. Appartiene al sottordine degli ensiferi. Il grillo ama gli ambienti caldi e
vive nei prati. Per attirare le femmine il maschio emette dei suoni particolarmente striduli. Il canto
nuziale, prodotto in primavere e in estate, è il risultato dello sfregamento di due parti modificate
delle ali anteriori ed è composto da un'unica nota ripetuta. È particolarmente diffuso nel sud e nel
centro Europa; si nutre di altri piccoli animali e vegetali. Questi insetti sono particolarmente utili in
agricoltura perché eliminano molti altri insetti nocivi.
Presenza all’interno dell’azienda
Il Grillus campestris, durante i campionamenti è stato avvistato solamente nelle ultime giornate di
campionamento. Molto probabilmente in quanto le giornate sono andate migliorando con
temperature decisamente più alte. Il grillo campestre è particolarmente utile in agricoltura perché
elimina molti insetti fitofagi nocivi. La popolazione visibile di 6 individui per ogni 100 metri di
transetto, ha portato ad una stima demografica dell’azienda è di circa alcune migliaia di unità.
16
Tassonomia
Ordine
Diptera
Famiglia Culicidae
Fig.7 - Esemplare di Dittero nematocero (Foto Federica Chiossi)
Ecologia
Tali ditteri caratterizzati da olometabolia appartengono al sottordine dei nematoceri e alla famiglia
dei Culicidi, diffusi dalla pianura a livello del mare, fino alle regioni montuose, generalmente di
piccola e media taglia. Normalmente hanno colorazioni poco appariscenti. Caratteristica distintiva
dei ditteri, rispetto gli altri insetti, è la presenza di un solo paio di ali membranose (ditteri=due ali).
L’apparato boccale è pungente-succhiante, zampe di tipo ambulatorio. Si nutrono di nettare e
melata. Vivono in ambienti umidi con presenza di acqua piovana e non solo.
Presenza all’interno dell’azienda
La consistenza del popolamento di ditteri culicidi all’interno del vigneto è stimabile in 100 mila
unità, in crescita rispetto al 2013. Le specie afferenti a tale famiglia, data la loro ecologia, sono da
considerarsi utili perché insetti impollinatori.
17
Tassonomia
Ordine
Diptera
Famiglia Sarcophagidae
Fig.8 - Esemplare di Dittero nematocero (Foto Federica Chiossi)
Ecologia
Questo insetto appartiene all’ordine dei ditteri brachiceri, insetto molto comune, lungo 6-7 mm,
con apertura alare di 6-7 mm, possiede un torace possente grigio con bande longitudinali ben
visibili. La larva di questa mosca è chiamata bigattino. Si nutrono di carboidrati da cui traggono
energia e di proteine. Questo insetto non provoca nessun danno alla coltivazione.
Presenza all’interno dell’azienda
Nei transetti presi in esame talvolta si è riscontrato un numero elevato di questi ditteri, in
corrispondenza di campionamento subito dopo eventi meteorici particolarmente importanti (forti
piogge). Il popolamento è stimabile all’interno dell’azienda in 5000-10.000 unità. Le specie
afferenti a tale famiglia, data la loro ecologia, sono da considerarsi non dannose per la coltura
della vite, anzi possono essere definiti insetti utili perché contribuiscono alla loro impollinazione e
perché favoriscono i processi di degrado delle deiezioni degli animali.
18
Tassonomia
Ordine
Diptera
Famiglia Tabanidae
Fig.9 - Esemplare di Dittero tabanide
Ecologia
I Tabanidi o Tafani, sono una famiglia cosmopolita di insetti dell’ordine dei Ditteri. L’ adulto dei
Tabanidi è un insetto di medie e grandi dimensioni, con corpo robusto, lungo da 5 a 30mm. I
maschi hanno regime dietetico glicifago e si nutrono esclusivamente a spese del nettare, posso
alimentarsi occasionalmente succhiando il siero emesso dalle piaghe sulle ferite degli animali.
Questo insetto non provoca nessun danno alle coltivazioni, in quanto viene considerato un insetto
impollinatore.
Presenza all’interno dell’azienda
Durante i campionamenti i tafani sono stati avvistati in scarse quantità e soltanto nelle ore più
calde del 10 giugno 2014.
19
Tassonomia
Ordine
Diptera
Famiglia Rhagionidae
Fig.10 – Esemplare di Dittero ragionide (Foto Federica Chiossi)
Ecologia
È una famiglia cosmopolita di insetti dell’ordine dei Ditteri, sottordine brachiceri. Gli adulti hanno
dimensioni variabili da piccole a grandi, con corpo esile, lungo 2-20mm. Le larve colonizzano
ambienti umidi e ricchi di sostanza organica in decomposizione. Gli adulti si rinvengono
generalmente nel sottobosco e si ritiene siano predatori di piccoli insetti. La conformazione
dell’apparato boccale è pungente-succhiante.
Presenza all’interno dell’azienda
Le specie afferenti a tale famiglia, data la loro ecologia, sono da considerarsi non dannose per la
coltura della vite, anzi possono essere definiti insetti utili perché contribuiscono alla loro
impollinazione. Durante il secondo campionamento effettuato il 30 aprile 2014 si è osservata un’
abbondante presenza di questi insetti. La giornata era soleggiata con una temperatura di 18°C,
vento assente. Si è stimata la stessa consistenza della popolazione di questi insetti di circa 70.000
unità.
20
Tassonomia
Ordine Lepidoptera
Famiglia Zygaenidae
Fig.11- Esemplare di Theresimima ampelophaga ( Foto Alessandro Quatrini)
Ecologia
Larva di Theresimima ampelophaga, la Zigena della vite, è un lepidottero appartenente alla
famiglia delle Zygaenidae, è l’unico rappresentante del genere Theresimima. La colorazione di
entrambe le ali è di un bruno piuttosto uniforme, l’ala posteriore è più corta e arrotondata di
quella anteriore, mentre la pagina inferiore ha una tonalità piè chiara. Le antenne sono pettinate
nei maschi e vermiformi nelle femmine. Le uova sono ovali inizialmente biancastre e
successivamente verdastre. Vengono deposte tra maggio e settembre sulla pagina inferiore delle
foglie delle piante ospiti. Il bruco si rinviene tutto l’anno, e rappresenta la forma con cui la specie
supera l’inverno. I primi tre stadi larvali appaiono biancastri , poi il tegumento comincia ad in
scurirsi, pur rimanendo bianco-giallastro sul ventre. Le crisalidi sono rinvenibili tra marzo e luglio,
si ritrovano all’interno di bozzo letti sericei poco consistenti, adese alla corteccia delle piante ospiti
oppure tra le foglie. Il periodo di volo va da aprile ad ottobre.
Presenza all’interno dell’azienda
Durante i campionamenti avvenuti in data 20 maggio 2014, si è notata la presenza di questo
insetto allo stato larvale, il quale ha provocato danni alle foglie alimentandosi del parenchima
fogliare, tanto da rimuovere il tessuto fogliare e far rimanere la foglia soltanto con le nervature. Le
larve si alimentano di Vitis vinifera e di altre specie di Vitaceae. Tale specie, in area Mediterranea,
è un parassita temuto in viticoltura. Nei campionamenti effettuati nel 2013 non si è notata la
presenza.
21
Tassonomia
Ordine
Lepidoptera
Famiglia Sesiidae
Fig.12 - Esemplare di Lepidottero seside (Foto Federica Chiossi)
Ecologia
È un Lepidottero della famiglia Sesiidae, falena di colore nero-bruno. L’ala trasparente e le
antenne imitano molto bene gli aspetti di alcuni Imenotteri. Questa falena è bivoltina (due
generazioni l’anno), vola da fine Maggio a Luglio e la si rivede nuovamente ad Agosto, ha un
apertura alare di 15-23mm. È una falena diurna.
Presenza all’interno dell’azienda
Le specie afferenti a tale famiglia, data la loro ecologia, sono da considerarsi potenzialmente
dannose per le specie vegetali in generale, ma nel caso specifico non stati registrati danni alla
coltura della vite. Questo lepidottero è stato avvistato durante il terzo campionamento avvenuto
in data 20 maggio 2014. La consistenza del popolamento di tale lepidottero è stimabile a circa
2.500 unità.
22
Tassonomia
Ordine
Lepidoptera
Famiglia
Satyridae
Fig.13 - Esemplare di Lepidottero satiride (Foto Federica Chiossi)
Ecologia
Piccolo Lepidottero, apertura alare di circa 30mm, quando posata non mostra mai il dorso delle ali
che sono generalmente di color arancio chiaro con bordo marginale grigio-bruno e con all’apice
una macchia ocellata nera contornata di giallo. Il rovescio di quella posteriore è bruno-grigiastra.
Comune e diffusa in tutta Italia, la si trova in ambienti erbosi dalla pianura fin oltre 2000 metri di
quota. Gli adulti sono presenti con 2-3 generazioni tra Aprile e Ottobre.
Presenza all’interno dell’azienda
Le specie afferenti a tale famiglia, data la loro ecologia, sono da considerarsi dannose per le specie
vegetali (larve defogliatrici) ma non sono stati registrati danni rilevanti a carico della vite.
Questo lepidottero è stato avvistato con un maggior numero di esemplari durante l’ultimo
campionamento avvenuto in data 03 luglio 2014 e complessivamente si stima una consistenza di
popolazione di circa 5.000 unità (in aumento rispetto al 2013).
23
Tassonomia
Ordine
Lepidoptera
Famiglia Nymphalidae
Fig.14 - Esemplare di Lepidottero ninfalide (Foto Federica Chiossi)
Ecologia
Le Ninfalidi sono una famiglia di lepidotteri diurni. La parola lepidotteri significa letteralmente “ali
con scaglie”, costituiscono un vastissimo ordine. Come tutti gli insetti il corpo delle farfalle è
costituito da : capo, torace e addome. Si nutrono di polline e non causano danni alle coltivazioni.
Presenza all’interno dell’azienda
Le specie afferenti a tale famiglia, data la loro ecologia, sono da considerarsi dannose per le specie
vegetali (larve defogliatrici) ma non sono stati registrati danni rilevanti a carico della vite.
Durante i campionamenti
avvenuti nel corso del monitoraggio questo lepidottero è stato
avvistato anche qui nell’ultimo campionamento, nel transetto n. 1 situato all’interno del vigneto.
Scarsa è la sua consistenza di popolazione stimabile in circa 500 unità.
24
Tassonomia
Ordine
Lepidoptera
Famiglia Pieridae
Fig.15 - Esemplare di Lepidottero pieride (Foto Federica Chiossi)
Ecologia
Le Pieridae sono una delle più ampie famiglie di farfalle diurne. Sono caratterizzate da colorazione
bianche, gialle e arancio; alla colorazione di base si accompagnano spesso macchie di differente
colore e posizione a seconda delle specie. Sono presenti in Europa e Italia. Non causano danni alle
colture in atto.
Presenza all’interno dell’azienda
Questi Lepidotteri risultano essere presenti durante tutti i campionamenti svolti sono stati
avvistati questi lepidotteri, fatta eccezione al quarto campionamento avvenuto il 10 giugno 2014.
Le specie afferenti a tale famiglia, data la loro ecologia, sono da considerarsi dannose per le specie
vegetali (larve defogliatrici) ma non sono stati registrati danni rilevanti a carico della vite.
.
25
Tassonomia
Ordine
Lepidoptera
Famiglia Lycaenidae
Fig.16 - Esemplare di Lepidottero licenide (Foto Federica Chiossi)
Ecologia
I Licenidi, sono un ampia famiglia di lepidotteri diurni, generalmente di piccole e medie
dimensioni. Il dimorfismo sessuale è molto accentuato, il maschio e la femmina presentano
colorazioni differenti, il lato inferiore delle ali è differente da quello superiore e spesso presentano
delle colorazioni mimetiche rispetto all’ambiente in cui vivono(picchiettate di macchie scure e
piccoli disegni arancioni). Esse si trovano posate su fili d’erba di prati. Generalmente è il maschio il
più colorato, mentre la femmina presenta colorazioni sul marrone o con colori più smorti.
Presenza all’interno dell’azienda
Le specie afferenti a tale famiglia, data la loro ecologia, sono da considerarsi dannose per le specie
vegetali (larve defogliatrici) ma non sono stati registrati danni rilevanti a carico della vite.
Durante i campionamenti svolti sono stati avvistati esemplari di licenidi, su entrambi i transetti,
con frequenze relativamente scarse. La consistenza di popolazione è stimabile in centinaia di
unità.
26
Tassonomia
Ordine
Lepidoptera
Famiglia Lycaenidae
Fig.17- esemplare di Lycaenidae (Foto Alessandro Quatrini)
Ecologia
I Licenidi, appartengono ad una grande famiglia di lepidotteri, sono farfalle che in genere non
passano inosservate per via delle loro colorazioni azzurre o rosse. Il dimorfismo sessuale è molto
accentuato, generalmente è il maschio ad essere il più colorato, presentando una vasta gamma di
sfumature di azzurro, rispetto alle colorazioni della femmina che si presentano marroni o con
colori più smorti.
Presenza all’interno dell’azienda
Nei campionamenti svolti sono stati avvistati esemplari di licenidi. Le specie afferenti a tale
famiglia, data la loro ecologia, sono da considerarsi dannose per le specie vegetali (larve
defogliatrici) ma non sono stati registrati danni rilevanti a carico della vite.
i.
27
Tassonomia
Ordine
Hymenoptera
Famiglia Formicidae
Fig. 18 - Esemplare di Imenottero formicide (Foto Federica Chiossi)
Ecologia
I Formicidi sono una vasta famiglia di insetti Imenotteri, comunemente conosciuti con il nome
generico di formiche. Esse si trovano con massima densità nelle regioni tropicali, ma hanno molte
specie anche nelle regioni temperate. Le formiche, come molti altri imenotteri, sono insetti
eusociali.
Presenza all’interno dell’azienda
La presenza delle formiche è spesso legata agli afidi, i quali hanno un apparato boccale
pungente/succhiatore con cui pungono le parti tenere della pianta succhiando linfa. La melata
sostanza prodotta dalle piante, in conseguenza dello stress da puntura di afidi, attira vespe, api ma
soprattutto formiche. Cosi in taluni casi afidi e formiche assumono un rapporto simbiontico: le
formiche ospitano e proteggono gli afidi in cambio di melata. Questo scambio avviene
“mungendo” gli afidi di tanto in tanto delle loro secrezioni mielose, con dei piccoli colpi di
antenne. Le specie afferenti a tale famiglia, data la loro ecologia, possono essere considerate
indirettamente dannose per la coltura della vite, poiché tendono ad incrementare la popolazione
di afidi. Durante i campionamenti si nota la presenza di formicai. Si nota inoltre la presenza di
formiche sia nel terreno, sia sulle foglie e fusti delle piante di vite.
28
Tassonomia
Ordine
Hymenoptera
Famiglia Ichneumonidae
Fig.19 - Esemplare di Imenottero icneumonide (Foto Federica Chiossi)
Ecologia
Gli Icneumonidi sono una famiglia di insetti dell’ordine degli imenotteri. Sono famosi in quanto
parassitoidi: depongono le proprie uova all’interno dell’organismo ospite.
Presenza all’interno dell’azienda
Le specie afferenti a tale famiglia, data la loro ecologia, sono da considerarsi utili per la coltura
della vite perché specie impollinatrici.
La presenza di tale insetto, anche durante questi campionamenti, è stata molto bassa, si stima una
consistenza di 1/2 individui per ogni 100m, pertanto la consistenza del popolamento è stimabile in
1000 unità.
29
Tassonomia
Ordine
Hymenoptera
Famiglia Apidae
Fig.20 - Esemplare di Imenottero apide Apis mellifera (Foto Federica Chiossi)
Ecologia
Le api sono una grande famiglia di insetti imenotteri. Hanno delle parti del corpo modificate per
poter raccogliere polline e nettare, che viene poi trasformato in miele. Le parti modificate sono le
zampe e parti dell’apparato boccale. L’apparato boccale è adatto alla raccolta di liquidi. Le api
vivono nell’alveare e i favi sono costruiti da giovani api che vengono nutriti abbondantemente. La
società delle api è matriarcale e persistente, è inoltre monoginica e si moltiplica per sciami.
L’accoppiamento avviene in volo. Tale specie risulta essere un insetto molto utile per
l’impollinazione delle piante.
Presenza all’interno dell’azienda
Questo famiglia di insetti è presente in tutti i campionamenti, soprattutto con condizioni
metereologiche favorevoli e temperature elevate. Le specie afferenti a tale famiglia, data la loro
ecologia, sono da considerarsi non dannose per la coltura della vite, anzi possono essere definiti
insetti utili perché contribuiscono alla loro impollinazione. Nei campionamenti svolti il numero di
esemplari appartenenti a tale famiglia è aumentato, soprattutto nelle file dove lo strato erbaceo è
maggiormente sviluppato con una maggiore quantità di fiori.
30
Tassonomia
Ordine
Hymenoptera
Famiglia
Apidae
Fig.21 - Esemplare di Imenottero apide
Ecologia
Bombus terrestris, Bombo Terrestre è un Imenottero appartenente alla famiglia delle Apidae, è la
specie più diffusa in Europa. L’insetto si caratterizza per la colorazione bianca dell’ultimo
segmento dell’addome. È un insetto impollinatore.
Presenza all’interno dell’azienda
Le specie afferenti a tale famiglia, data la loro ecologia, sono da considerarsi non dannose per la
coltura della vite, anzi possono essere definiti insetti utili perché contribuiscono alla loro
impollinazione.
Sono stati avvistati molteplici esemplari di Bombus terrestris, la consistenza della popolazione è
stimabile in alcune migliaia di unità.
31
Tassonomia
Ordine
Hymenoptera
Famiglia Apidae
Fig.22 - Esemplare di Imenottero apide
Ecologia
L’ape legnaiola (Xylocopa violacea), è un insetto dalla livrea nero-viola cangiante, appartiene alla
famiglia delle Apidae, diffusa in Europa centro-meridionale. Si nutre di nettare e polline, è un
insetto impollinatore, la femmina ovidepone del legno tenero (marcescente).
Presenza all’interno dell’azienda
Le specie afferenti a tale famiglia, data la loro ecologia, sono da considerarsi insetti utili perché
contribuiscono alla impollinazione della vite e di moltissime specie vegetali.
La Xylocopa violacea è stata avvistata in tutti i campionamenti con consistenze di popolazione
stimabili in alcune migliaia di unità.
32
Tassonomia
Ordine
Hymenoptera
Famiglia Vespidae
Fig. 23 -Esemplare di Imenottero vespide
Ecologia
Il Calabrone (Vespa crabro Linnaeus, 1761), è il più grande Vespidae Europeo. Ha un corpo
massiccio di colore giallo, nero e ruggine dimensioni variabili tra i 2,5 e i 3,5 cm, pungiglione liscio.
Il calabrone è un abile predatore e si nutre di altri insetti.
Presenza all’interno dell’azienda
Le specie afferenti a tale famiglia, data la loro ecologia, sono da considerarsi non dannose per la
coltura della vite, poiché sono degli insetti superpredatori, ma in parte tendono a diminuire il
raccolto di uva, cibandosi di zuccheri contenuti nei grappoli.
Si è notata la presenza di questo insetto anche durante il monitoraggio 2014 ma scarsa frequenza.
33
Tassonomia
Ordine
Coleoptera
Famiglia Cantharidae
Fig.24 - Esemplare di coleottero cantaride (Foto Federica Chiossi)
Ecologia
Sono una famiglia di insetti polifagi dell’ordine dei Coleotteri. Alcune specie hanno larve carnivore
che vivono nel terreno. Elitre nere e brillanti, antenne lunghe. Le specie appartenenti a questa
famiglia sono legati sia ad ecosistemi aperti come praterie erbose, sia a formazioni forestali.
Presenza all’interno dell’azienda
Questo tipo di insetto è stato osservato nella maggior parte dei casi su fili d’erba. Le specie
afferenti a tale famiglia, data la loro ecologia, sono da considerarsi tendenzialmente utili poiché
rappresentano la classe dei predatori di alcuni insetti dannosi per la vite.
I coleotteri appartenenti a questa famiglia sono stati riscontrati in numero maggiore rispetto al
2013, si stima una consistenza di popolazione di circa qualche migliaio di unità.
34
Tassonomia
Ordine
Coleoptera
Famiglia Coccinellidae
Fig.25 - Esemplare di coleottero coccinellide (Foto Federica Chiossi)
Ecologia
Le coccinelle, sono una famiglia di insetti dell’ordine dei Coleotteri; di piccola taglia, sono presenti
in tutto il mondo con circa 6.000 specie descritte. Quasi tutti i Coccinellidi sono abili predatori di
afidi, non recano danni alle colture in atto, bensì sono considerati insetti utili.
Presenza all’interno dell’azienda
Le specie afferenti a tale famiglia, data la loro ecologia, sono da considerarsi non dannose per la
coltura della vite, anzi possono essere definiti insetti utili perché controllano la popolazione di
afidi.
Durante i campionamenti è stata riscontrata una notevole quantità all’interno dei transetti di
Coccinellidi. All’incirca la popolazione stimabile è di 30.000 unità in aumento rispetto al 2013.
Sono stati trovati anche esemplari di coccinelle con colorazioni delle elitre differenti.
35
Tassonomia
Ordine
Coleoptera
Famiglia Scarabeidae
Fig. 26 - Esemplare di coleottero scarabeide (Foto Federica Chiossi)
Ecologia
Lo scarabeo stercorario appartiene alla famiglia degli Scarabeidi, un insetto dell’ordine dei
Coleotteri. Questo insetto è lungo dai 15 ai 25 mm. Ha la caratteristica di essere coprofago cioè si
nutre degli escrementi degli altri animali e allo stesso tempo svolge una pulizia e la concimazione
del terreno dell’ambiente che lo circonda, distribuendo deiezioni sotto al terreno, pertanto è
considerato pertanto un insetto utile.
Presenza all’interno dell’azienda
Nell’azienda questi insetti si ritrovano in grandi quantità poiché vi è presenza di bovini al pascolo.
La stima della consistenza di popolazione per il 2014 è di alcune centinaia di unità.
36
Tassonomia
Ordine
Coleoptera
Famiglia Meloidae
Fig. 27 - Esemplare di coleottero meloide (Foto Federica Chiossi)
Ecologia
I Meloidi sono una famiglia di insetti Coleotteri Polifagi, dimensioni medie, corpo allungato elitre
ricoprenti l’addome.
Presenza all’interno dell’azienda
La consistenza del popolamento di questa famiglia è stimabile in 25.000 unità. Il maggior numero
di questi coleotteri sono stati riscontrati nell’ultimo campionamento, quando le temperature di
sono alzate notevolmente (30°C). Le specie afferenti a tale famiglia, possono essere definiti insetti
utili perché contribuiscono alla impollinazione di molte specie vegetali e alla predazione di
numerosi insetti fitofagi di specie vegetali.
37
Tassonomia
Ordine
Coleoptera
Famiglia Chrysomelidae
Fig. 28 - Esemplare di coleottero crisomelide (Foto Federica Chiossi)
Ecologia
I coleotteri sono un ordine di insetti, la parola ha origine greca, costituita dal terminecoleos
(fodero) e pteron (ala); infatti le ali anteriori di questi insetti dette elitre sono fortemente
sclerificate e quindi non svolgono più la funzione di volo, ma proteggono le ali posteriori e
l’addome. È una specie comune in Italia, dimensioni 6-8mm, è una specie polifaga. Questi insetti
compaiono tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate.
Presenza all’interno dell’azienda
La consistenza del popolamento di questa famiglia di insetti è stimabile in 30.000 unità. Sono stati
osservati soprattutto durante l’ultimo campionamento quando la temperatura è aumentata
(30°C). Insetti potenzialmente dannosi, ma non è stato rilevato alcun danno a carico della vite.
.
38
Tassonomia
Ordine
Coleoptera
Famiglia Scarabaeidae
Fig. 29 - Esemplare di coleottero scarabeide
Ecologia
La Cetonia aurata, è un coleottero appartenente alla famiglia scarabeide, può arrivare a 18mm,
possiede una colorazione metallica (solitamente verde). L’adulto si muove tra erba e altra
vegetazione e sono capaci di volare. Si cibano di fogliame, boccioli di fiori e frutti di more di rovo e
di tutta la frutta dolce. Lo si trova soprattutto tra i mesi di maggio e luglio e nelle giornate
soleggiate.
Presenza all’interno dell’azienda
Questo Coleottero è presente nell’area di studio in quanto all’interno del vigneto sono presenti
rose rampicanti. Le specie afferenti a tale famiglia, possono essere definiti insetti utili perché
contribuiscono alla impollinazione di specie vegetali con fiore vistoso, poiché tendono a sporcarsi
di polline e andare di fiore in fiore alla ricerca di insetti più piccoli di cui nutrirsi. La consistenza di
popolazione è stimabile in alcune centinaia di unità.
39
Tassonomia
Ordine Coleoptera
Famiglia Cantharidae
Fig. 30 - Esemplare di Cantaride ( Foto Alessandro Quatrini)
Ecologia
Sono una famiglia di insetti polifagi dell’ordine dei Coleotteri. Alcune specie hanno larve carnivore
che vivono nel terreno. Elitre nere e brillanti, antenne lunghe. Le specie appartenenti a questa
famiglia sono legati sia ad ecosistemi aperti come praterie erbose, sia a formazioni forestali. Tali
insetti hanno la particolarità di essere vociferi in presenza del pericolo, infatti se infastiditi possono
emettere dei flebili suoni.
Presenza all’interno dell’azienda
Questo Coleottero carnivoro è presente nell’area di studio con una popolazione stimabile in
alcune decine di migliaia di unità. Non risultano essere dannosi per la vite.
40
Tassonomia
Ordine
Coleoptera
Famiglia Chrysomelidae
Fig. 31 - Esemplare di coleottero crisomelidi (Foto Federica Chiossi)
Ecologia
I crisomelidi sono una famiglia di insetti dell’ordine dei coleotteri, hanno il corpo liscio e le
antenne relativamente corte, lunghezza da pochi millimetri fino a 3 cm. Le larve si nutrono di
vegetali e per questo vengono deposte su piante o sul suolo nei pressi del cibo.
Presenza all’interno dell’azienda
La consistenza di popolazione per tale famiglia è stimabile in 2-3.000 unità. Le specie afferenti a
tale famiglia, data la loro ecologia potrebbero essere potenzialmente dannose per alcune piante,
soprattutto per i germogli, anche se non si registrano danni importanti in tal senso riguardo la vite.
41
Tassonomia
Ordine
Rhynchota
Famiglia Pyrrhocoridae
Fig. 32 - Esemplare di rincote Firrocoride
Ecologia
La cimice rossonera, è un emittero eterottero della famiglia Pyrrhocoridae. L’insetto adulto è
lungo 8-12 cm. È una specie fitofaga, che si nutre della linfa delle piante, senza causare grossi
danni. È diffuso in Europa, ma anche America centrale, nord Africa e Asia.
Presenza all’interno dell’azienda
La consistenza del popolamento è stimabile in circa 10.000 unità. Una maggior frequenza è stata
osservata soprattutto durante il primo campionamento in data 9 aprile 2014 e nel quinto
campionamento in data 3 luglio 2014. Non sono considerati dannosi per la coltura della vite, ma
potenzialmente possono essere considerati insetti dannosi poiché emitteri con apparato boccale
pungente succhiante.
42
Tassonomia
Ordine
Rhynchota
Famiglia Cicadidae
Fig.33 - Esemplare di rincote cicadide
Ecologia
Le cicadidi, sono una famiglia di insetti dell’ordine dei Rhynchota, appartengono a questa famiglia
la maggior parte di specie di insetti comunemente noti come cicale. Essi si nutrono di linfa delle
piante, sono di colore marrone scuro o verdi e hanno una lunghezza tra 2,3 e 5,6 cm. Il periodo in
cui risuona il canto delle cicale è l’estate. Preferiscono le regioni calde, in particolare le zone del
mediterraneo, si adattano a qualsiasi tipo di albero anche se prediligono pini ed ulivi.
Presenza all’interno dell’azienda
Gli insetti si trovavano sulle foglie della pianta di vite. Le specie afferenti a tale famiglia, data la
loro ecologia sono dannose per la coltura della vite. A tal proposito sono stati rinvenuti segni di
attacco e parziale danneggiamento delle parti vegetali della vite.
Nell’ultimo campionamento avvenuto in data 4 luglio 2014 sono stati avvistati 1-2 individui,
pertanto la consistenza del popolamento è stimabile in 1.000 unità in linea con i numeri dell’anno
precedente.
43
Tassonomia
Ordine
Dermatteri
Famiglia Forficulidae
Fig. 34 - Esemplare di dermattero forficulide
Ecologia
La forbicina, è un insetto onnivoro, ma prevalentemente fitofago. Le femmine trascorrono
l’inverno in nidi scavati nel terreno, i nuovi adulti compaiono nella tarda primavera. La forficula ha
abitudini gregarie e, solo occasionalmente, può provocare danni alle coltivazioni.
Presenza all’interno dell’azienda
Questo insetto all’interno dei transetti è stato individuato con più facilità sulle foglia delle piante di
vite e all’interno di alcune cassette nido utilizzate per aumentare la biodiversità ornitica. Le specie
afferenti a tale famiglia, data la loro ecologia, potrebbero rivelarsi dannose per la coltivazione
della vite, ma in questo caso non si sono registrati danni al riguardo.
Per l’anno 2014 appare meno frequente rispetto all’anno precedente.
44
6. Specie erbacee caratteristiche del vigneto e del prato incolto (transetti e
plots)
Di seguito sono riportate alcune specie e/o generi di specie vegetali che sono state maggiormente
osservate nelle aree di monitoraggio.
Vegetazione erbacea vigneto (transetti): Festuca sp, Phleum sp., Hordeum sp., Rumex sp.,
Tripholium pratense, Convolvolus sp., Geranium robersianum, Malva sp., Rubia peregrina,
Campanula rapunculus, Anthemis sp., Festuca sp., Lathirus sp.
Vegetazione erbacea prato incolto (Plots): Avena sp., Hordeum sp., Geranium sp., Festuca sp.,
Lathirus sp., Rumex sp., Triticum sp., Veronica sp., Phleum pratense, Dactylis glomerata. Cinosurus
sp.
Figura 35. Rilievo n. 1 - 20 aprile 2014. Transetto n. 2 - Vigneto con cotico erboso trinciato.
45
Figura 1. Rilievo n. 3 - 20 maggio 2014. Plot n. 1 - Prato incolto ad evoluzione naturale.
46
47
7. Discussione e conclusioni
La sperimentazione del 2014 ha voluto enfatizzare quale sia la migliore gestione dello strato
erbaceo all’interno del vigneto ed evidenziare eventuali e sostanziali differenze in termini di
biodiversità entomologica tra un ecosistema costituito da un cotico erboso non sfalciato (prato
incolto) e uno caratterizzato da strato erbaceo gestito con trinciatura.
Prima di analizzare e discutere circa questi concetti, alla luce dei risultati raggiunti nell’anno 2014,
dobbiamo però ricordare che gli insetti sono animali molto utili per l’impollinazione di moltissime
piante e quindi svolgono una funzione estremamente importante per il ciclo ontogenetico anche
di piante agrarie.
La conoscenza sulla presenza delle famiglie dell’entomofauna all’interno dell’Azienda Agricola
Cristina Menicocci fornisce un contributo importante per la corretta gestione ecologica della
stessa. Questo si traduce nella possibilità di verificare il grado di complessità dell’ecosistema e
quindi la sua capacità di resistere ad attacchi patogeni. Le modalità di gestione che esaltano la
biodiversità dell’azienda favoriscono anche lo sviluppo di molte specie di insetti utili in equilibrio
tra loro, inducendo un aumento della capacità di resilienza e resistenza da parte dell’ecosistema
agrario.
Inoltre la gestione dello strato erbaceo così diversificato all’interno del vigneto nel 2014 ha
condotto ad aumento ulteriore della biodiversità entomologica all’interno dello stesso. Dai risultati
ottenuti è stato possibile verificare che una diversificazione strutturale del cotico erboso
all’interno del vigneto aumenta la ricchezza specifica degli insetti.
Dall’esperimento condotto, confrontando anche i risultati ottenuti per l’ecosistema agrario
classificato come prato incolto ad evoluzione naturale, si è dimostrato che una corretta gestione
dello strato erbaceo può rivelarsi migliore piuttosto che lasciare a se stesso un cotico erboso
(ipotesi non intervento).
Infatti rispetto allo strato erbaceo a struttura diversificata il prato incolto non gestito appare
scarso in termini di fioriture, poiché prevalentemente caratterizzato da graminaceae che hanno
altezze medie più alte rispetto alla maggior parte delle specie vegetali con fiore vistoso e pertanto
esercitano una competizione più elevata e tendono a coprire lo spazio fototropico quasi
interamente, non lasciando spazio alle specie vegetali (quelle con funzione vessillifera) che
attraggono molti insetti impollinatori.
48
Pertanto la non gestione, non sempre può essere valutata come la scelta migliore, in questo caso
infatti la scelta migliore da seguire per una corretta gestione del vigneto sembra essere quella di
diversificare lo strato erbaceo in termini strutturali, effettuando lo sfalcio periodico all’interno
delle file del vigneto ma pur sempre cercando di non uniformare la trinciatura, lasciando pertanto
alternativamente delle file intagliate e sfalciate.
Un ruolo importante per l’incremento della ricchezza specifica di insetti è rappresentato dalle
piante a fiore distribuite all’interno del vigneto dal 2012, e dal fatto che sono interdetti fitofarmaci
tradizionali per la difesa della vite.
Tale sforzo di gestione, come ribadito per il 2013, è da considerarsi come un tentativo da parte
dell’azienda di ridurre l’impatto antropico e favorire le interazioni biologiche tra le varie
popolazioni di insetti per migliorare le caratteristiche di difesa dell’ecosistema agrario.
Da questo lavoro, oltre che emergere indicazioni importanti sulla gestione dei cotici erbosi nelle
aziende viti-vinicole in funzione di un incremento della biodiversità animale, possono essere
annoverate 26 famiglie tassonomiche diverse. Gli insetti utili potenzialmente per la vite osservati
durante i rilievi e presenti all’interno dell’azienda sono rappresentabili dai seguenti ordini e
famiglie:
Ordine
Famiglia
Coleoptera (Coleotteri)
Cantharidae (Cantaridi), Coccinellidae (Coccinellidi), Scarabeidae
(Scarabeidi), Meloidae (Meloidi)
Hymenoptera (Imenotteri)
Ichneumonidae (Icneumonidi), Apidae (Apidi)
Diptera (Ditteri)
Culicidae
(Culicidi),
Sarcophagidae
(Sarcofagidi),
Tabanidae
(Tabanidi), Rhagionidae (Ragionidi)
Gli insetti potenzialmente dannosi per la vite osservati durante i rilievi e presenti all’interno
dell’azienda sono rappresentabili dai seguenti ordini e famiglie (* soltanto quelli per i quali si è
osservato un danno sensibile):
Ordine
Famiglia
Lepidoptera (Lepidotteri)
Zigenidae
(Zigenidi)*,
Sesidae
(Sesidi),
Satyridae
(Satiridi),
Nymphalidae (Ninfalidi), Pieridae (Pieridi), Lycaenidae (Licenidi),
Orthoptera (Ortotteri)
Gryllidae (Grillidi), Acrididae (Acrididi), Tettigoniidae (Tettigonidi),
Tetrigidae (Tetrigidi),
49
Ordine
Famiglia
Hymenoptera (Imenotteri)
Formicidae (Formicidi), Vespidae (Vespidi),
Coleoptera (Coleotteri)
Chrysomelidae (Crisomelidi),
Rynchota (Rincoti)
Pyrrhocoridae (Firrocoridi), Cicadidae (Cicadidi)*
Dermaptera (Dermatteri)
Forficulidae (Forficulidi)
Ronciglione 21/07/2014
Federica Chiossi
Dott. For. Alessandro Quatrini
50