alunni con bes bisogni educativi speciali

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ALUNNI CON BES!
BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI!
Indicazioni operative per promuovere l’inclusione scolastica sulla base della
normativa vigente
Docente: Dott.ssa Cristina Elefante !
(insegnante, pedagogista)
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NUOVE NORMATIVE INTERROGANO LA SCUOLA!
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.DIRETTIVA 27 DICEMBRE 2012!
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.CIRCOLARE N. 8 DEL 6 MARZO 2013!
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.LA NOTA DEL 22/11/2013. STRUMENTI DI INTERVENTO
PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
CHIARIMENTI!
LA TUTELA DEL SUCCESSO FORMATIVO NELLA
NORMATIVA!
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. 2003 - Legge 53 di riforma dell’ordinamento scolastico!
.2006- linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli
alunni stranieri!
. 2009 - Linee guida per l’integrazione degli alunni con
disabilità!
.2010- Legge 170 - Linee guida per l’intervento sugli
alunni con DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento)
Chi sono i BES?!
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Direttiva MIUR del 27 Dicembre 2012!
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“Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi,
può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi
fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi
psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le
scuole offrano adeguata e personalizzata risposta.!
Va quindi potenziata la cultura dell’inclusione, e ciò
anche mediante un approfondimento delle relative
competenze degli insegnanti curricolari..”!
Il concetto di Bisogni Educativi Speciali (BES) si basa su
una visione globale della persona che si accompagna
e f fi c a c e m e n t e a q u e l l a d e l m o d e l l o I C F d e l l a
classificazione internazionale del funzionamento,
disabilità e salute (International Classification of
Functioning, disabiliti and health) fondata sul profilo di
funzionamento e sull’analisi del contesto, come definito
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, 2001)
Il modello diagnostico ICF dell’OMS, che considera la
persona nella sua totalità, in una prospettiva biopsico-sociale, ci obbliga cioè a considerare la
globalità e la complessità dei funzionamenti delle
persone, e non solo gli aspetti biostrutturali. Questo è
il motivo per cui proprio su ICF si è fondato il
concetto di bisogno educativo speciale (vedi direttiva
ministeriale del dicembre del 2012).!
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L’ idea di bisogno educativo speciale, fondata sul
funzionamento globale della persona, porta ad un
evidente superamento delle categorie
diagnostiche tradizionali, in una situazione in cui
l'alunno ha diritto a un intervento individualizzato
e inclusivo.!
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L'ICF non è uno strumento di osservazione, di
misurazione o di valutazione è una griglia di
contenuti che permette agli insegnanti di applicare
strumenti di osservazione, rilevazione e valutazione
allo scopo di comprendere il funzionamento globale
del soggetto.!
Il concetto di salute che sta alla base del modello ICF!
SALUTE NON E’ ASSENZA DI MALATTIA, MA BENESSERE
PSICOFISICO!
Salute e funzionamento sono la risultante di un’interconnessione
complessa, globale e multifunzionale tra una serie di fattori:!
! condizioni fisiche!
! funzioni e strutture corporee!
! attività personali!
! partecipazione sociale!
! fattori contestuali (ambientali e personali)!
Il prof. Dario Ianes definisce il Bisogno Educativo Speciale come
qualsiasi difficoltà evolutiva, in ambito educativo e/o
apprenditivo, espressa in un funzionamento (nei vari ambiti della
salute secondo il modello ICF dell’Organizzazione Mondiale della
Sanità) problematico anche per il soggetto, in termini di danno,
ostacolo o stigma sociale, indipendentemente dall’eziologia, e
che necessita di educazione speciale individualizzata. !
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Bisogno - Segnalazione alla famiglia e/o ai Servizi Certificazione - Risorse aggiuntive - Personalizzazione
dell’intervento. !
Schema classico dell’intervento per la disabilità basato
sul sostegno. I tre elementi (segnalazione, certificazione
e risorse aggiuntive) sono indispensabili per la
personalizzazione. !
! Nel 2010 la legge 170 sui DSA ha modificato profondamente
q u e s t a s i t u a z i o n e : c o n l a c e r t i fi c a z i o n e l a
personalizzazione è prevista anche in assenza di risorse
aggiuntive. !
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Bisogno Raccordo con Famiglia e Servizi Certificazione!
Risorse aggiuntive Personalizzazione dell’intervento !
La nuova normativa sui BES prevede la
personalizzazione anche senza certificazione.
L’eventuale documentazione clinica ha un ruolo
informativo, non certificativo. L’intervento è attivato dalla
scuola in raccordo (collaborazione) con Famiglia e Servizi.!
Per alunni con BES è necessario un percorso
individualizzato e personalizzato, anche attraverso un
Piano Didattico Personalizzato, individuale o anche
riferito a tutti i bambini della classe con BES, ma
articolato, con la funzione di documentare alle famiglie le
strategie di intervento programmate.
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La Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 e la relativa
Circolare n. 8 del 6 marzo 2013 devono essere lette insieme
perché la seconda integra significativamente in alcuni passaggi
la prima.!
La Direttiva estende il campo di intervento e di
responsabilità della scuola a tutti i Bisogni Educativi
Speciali, non solo agli alunni con certificazione di disabilità,
andando a comprendere quindi anche quelli con svantaggio
sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o
disturbi evolutivi specifici, difficoltà linguistiche e culturali
derivanti dalla provenienza da culture diverse. !
I Bisogni educativi Speciali non vanno quindi erroneamente intesi
come un ulteriore categoria, ma come una macrocategoria di
livello superiore che comprende al suo interno tre sottocategorie:!
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-gli alunni con certificazione di disabilità!
-gli alunni con disturbi evolutivi specifici!
-gli alunni con svantaggio socioeconomico, linguistico
e culturale: difficoltà derivanti da elementi oggettivi
(segnalazione servizi sociali) o ben fondate considerazioni
psicopedagogiche e didattiche!
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DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI!
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Essi comprendono, oltre i DSA, anche: !
-disturbi della comunicazione o del linguaggio;!
- deficit delle abilità non verbali (disturbo visuospaziale);!
-disturbo evolutivo della coordinazione motoria DCD!
(DSM-IV) o disturbo della coordinazione motoria DCM
(DSM-V)!
-dell’attenzione/dell’iperattività(A.D.H.D.);!
-da Comportamento Dirompente (DOP, DC);!
-Disturbi d’Ansia, Disturbi dell’Umore (depressione) !
mentre il funzionamento intellettivo limite può essere
considerato un caso di confine fra la disabilità e il disturbo
specifico; !
DSA :Disturbi Specifici dell’Apprendimento!
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Dislessia: disturbo nella lettura (intesa come abilità di decodifica
del testo)
Disortografia: disturbo nella scrittura (Intesa come abilità
fonografica e competenza ortografica)
Disgrafia: disturbo nella grafia (intesa come abilità grafomotoria)
Discalculia: disturbo nelle abilità di numero e di calcolo
(capacità
di
comprendere
e
operare
con
i
numeri)!
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Consensus Conference 6 e 7 dicembre 2010
Altri Disturbi di Apprendimento non caratterizzabili come
specifici !
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Disturbi di Comprensione del Testo (DCT)!
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Disturbo dell’Apprendimento Non Verbale (NLD) o
visuospaziale!
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I CODICI ICD 10 PER I DSA!
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F81 Disturbi evolutivi specifici delle abilità scolastiche!
F81.0 disturbo specifico della lettura. Da segnalare difficoltà nella
comprensione!
F81.1 disturbo specifico dell’ortografia in assenza di dislessia!
F81.2 disturbo specifico delle abilità aritmetiche!
F81.3 disturbo misto delle abilità scolastiche. Comorbidità di
disturbo specifico delle abilità aritmetiche e di lettura e/o ortografia.!
F81.8: altri Disturbi Evolutivi delle abilità scolastiche può
rientrare anche il Disturbo Evolutivo Espressivo della Scrittura.!
Disturbo dell'espressione scritta (disgrafia in assenza di F82.1).!
F82.1: Disturbo evolutivo specifico della funzione motoria
(inclusa la disprassia), per i disturbi della grafia!
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F81.9 Disturbi evolutivi delle abilità scolastiche non specificate!
ICD-10 (OMS ,1992)!
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F80-Disturbi evolutivi specifici dell’eloquio e del linguaggio!
F 80.0-Disturbo specifico dell’articolazione dell’eloquio!
F80.1 Disturbo del linguaggio espressivo!
F80.2 Disturbo della comprensione del linguaggio!
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F82- Disturbo evolutivo specifico della funzione motoria!
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F83-Disturbo evolutivo specifico misto (funzionamento
cognitivo limite)
DSM-5 - DISABILITA’ INTELLETTIVA!
-DISABILITA’ INTELLETTIVA DI GRADO LIEVE!
-DISABILITA’ INTELLETTIVA DI GRADO MODERATO!
-DISABILITA’ INTELLETTIVA DI GRADO GRAVE!
-DISABILITA’ INTELLETTIVA DI GRADO PROFONDO!
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Il disturbo dell'apprendimento non verbale
è
considerato al pari degli altri DSA: alla base della sua
diagnosi vi è l'identificazione di un problema a carico
degli apprendimenti che richiedono l'elaborazione di
informazioni visive spaziali, con un profilo cognitivo,
caratterizzato da una discrepanza tra abilità verbali,
preservate e visuospaziali, danneggiate.
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Gruppo di Padova (Cornoldi-Tressoldi )
-Discrepanza tra intelligenza verbale e intelligenza spaziale
(almeno di 15 punti)
-Difficoltà in prove cognitive di natura visivospaziale e in
compiti di Memoria di lavoro Visuo Spaziale (MLVS)
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Gli alunni con NLD possono essere diagnosticati
all’interno di altri Disturbi dello Sviluppo: discalculia,
della coordinazione motoria, in qualche caso
disgrafia
Alunni con svantaggio socioeconomico, linguistico e
culturale: “Tali tipologie di BES dovranno essere
individuate sulla base di elementi oggettivi (come ad es.
una segnalazione degli operatori dei servizi sociali), ovvero
di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e
didattiche”!
(Area dello svantaggio socioeconomico, linguistico e
culturale, CM MIUR n° 8-561 del 6/3/2013).!
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LA DIRETTIVA (DICEMBRE) sottolinea che queste differenti
problematiche, ricomprese nei disturbi evolutivi specifici,
non vengono e non possono venir certificate ai sensi
della Legge n. 104/92, non dando conseguentemente
diritto alle provvidenze ed alle misure previste dalla stessa
legge quadro, e tra queste, all’insegnante per il sostegno.
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La Legge n. 170/2010, in tal senso, rappresenta un punto
di svolta poiché apre un diverso canale di cura educativa,
concretizzando i principi di personalizzazione dei percorsi
di studio enunciati nella Legge n. 53/2003, nella
prospettiva della “presa in carico” dell’alunno con BES da
parte di ciascun docente curricolare e di tutto il team di
docenti coinvolto, non solo dall’insegnante per il sostegno.
Alcune tipologie di disturbi, non esplicitati
dalla 170, danno diritto ad usufruire delle
stesse misure, in quanto questi alunni, pur
p re s e n t a n d o d e l l e p ro b l e m a t i c h e ,
possiedono un funzionamento intellettivo
nella norma. !
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C.M. n.8 del 6 marzo 2013 prefigura:!
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Il compito doveroso dei Consigli di classe è indicare in
quali altri casi sia opportuna e necessaria l'adozione di una
personalizzazione della didattica ed eventualmente di
misure compensative o dispensative, nella prospettiva di
una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni.!
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C.M. n.8 del 6 marzo 2013 prefigura:!
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Strumento privilegiato è il percorso individualizzato e
personalizzato, redatto in un Piano Didattico Personalizzato
(PDP), che ha lo scopo di definire, monitorare e
documentare, secondo un’elaborazione collegiale,
corresponsabile e partecipata, le strategie di intervento più
idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti!
La nota del 22/11/2013 Strumenti di intervento per
alunni con Bisogni Educativi Speciali Chiarimenti,
richiama l’attenzione sulla distinzione tra ordinarie
difficoltà di apprendimento, difficoltà permanenti e
disturbi di apprendimento. Vi si specifica che la
rilevazione di una mera difficoltà di apprendimento
non dovrebbe indurre all’attivazione di un percorso
specifico con la conseguente compilazione di un PDP.
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In merito agli alunni con cittadinanza non italiana,
nella nota di chiarimento bisogni educativi speciali si
chiarisce che essi necessitano anzitutto di interventi
didattici relativi all’apprendimento della lingua e solo
in via eccezionale della formalizzazione tramite un PDP,
soprattutto per alunni neo arrivati in Italia,
ultratredicenni, provenienti da Paesi di lingua non latina.!
Per certificazione si intende un documento , con valore legale, che
attesta il diritto dell’interessato ad avvalersi delle misure previste da
precise disposizioni di legge (Legge104/92 e Legge 170/2010)!
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Per diagnosi si intende invece un giudizio clinico attestante la
presenza di una patologia o di un disturbo che può essere rilasciato
da un medico, da uno psicologo o comunque da uno specialista
iscritto negli albi delle professioni sanitarie.!
Le strutture pubbliche e quelle accreditate nel caso della legge
170 rilasciano certificazioni per alunni con disabilità e con
DSA.Per disturbi e altre patologie non certificabili (disturbi del
linguaggio, ritardo maturativo,ecc.) ma che hanno un fondamento
clinico si parla di “diagnosi”.
La scuola individua gli studenti con Bisogni Educativi Speciali in tre modi,
attraverso: certificazione, diagnosi o da considerazioni didattiche.!
Possiamo trovarci di fronte a tre diverse situazioni.!
a) Alunni con certificazione di disabilità, questa fa riferimento alla
legge 104/92 (art.3) ed elaboriamo un PEI.!
b) Alunni con diagnosi di disturbi evolutivi:!
- Se hanno diagnosi di DSA, facciamo riferimento alla Legge 170/10 e
DM 5669 12/7/2012 ed elaboriamo un PDP che è, pertanto
obbligatorio!
c) Se hanno diagnosi di ADHD, Disturbi del Linguaggio, Disturbi
della coordinazione motoria o non-verbali allora la scuola è in
grado di decidere in maniera autonoma. il Consiglio di Classe è
autonomo nel decidere se formulare o non formulare un Piano
Didattico Personalizzato con eventuali strumenti compensativi e/o
misure dispensative, avendo cura di verbalizzare le motivazioni della
decisione” (Piano Didattico Personalizzato, pag. 2 Nota Ministeriale
MIUR del 22/11/2013, n°2363).!
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È scelta della scuola formulare o meno il PDP, quando
abbiamo una diagnosi di Disturbi evolutivi, diversa da quella
di DSA, oppure abbiamo delle difficoltà di apprendimento,
svantaggio socio-culturale o alunni stranieri.
I bes non si certificano non esiste la diagnosi di bes, non
possono farlo i servizi sanitari né in modo diretto, né indiretto.!
Nelle scuole è importante il passaggio da un modello di
tipo clinico (gli insegnanti personalizzano gli interventi
didattici, a seguito delle certificazioni di disabilità e DSA) ad
un’impostazione di tipo pedagogico didattico, anche se
spesso pure nelle scuole si rischia di applicare il modello
clinico quando gli insegnanti assumono il ruolo di specialisti.!
L’individuazione dell’alunno con BES rientra nell’ambito
della didattica e non in quello della clinica ed è pertanto
una prerogativa esclusiva della scuola.
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C.M. n.8 del 6 marzo 2013 prefigura:!
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L’attivazione del Gruppo di lavoro e di studio d’Istituto
(GLHI) che assume la denominazione di Gruppo di Lavoro
per l’Inclusione (GLI), con il preciso compito di elaborare una
proposta di Piano Annuale per l’Inclusione (PAI) riferito a
tutti gli alunni con BES;
l’inserimento nel POF della scuola di un concreto impegno
programmatico per l’inclusione.
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C. M. n. 8 del 6/3/2013 Azioni a livello territoriale C.T.S. La
direttiva affida un ruolo fondamentale ai CTS - Centri Territoriali
di Supporto, quale interfaccia fra l’Amministrazione e le scuole, e
tra le scuole stesse nonché quale rete di supporto al processo di
integrazione, allo sviluppo professionale dei docenti e alla
diffusione delle migliori pratiche.
C. M. n. 8 del 6/3/2013 Azioni a livello territoriale C.T.I. La
circolare sostiene la creazione di nuovi CTI (Centri Territoriali
per l’Inclusione) individuati a livello di rete territoriale anche per
creare i presupposti per l’attuazione dell’art. 50 del DL 9.2.2012, n
°5 (organico di sostegno su reti di scuole). Essi dovranno collegarsi
o riassorbire i preesistenti Centri Territoriali per l’integrazione.
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