Friuli-Venezia Giulia

annuncio pubblicitario
Friuli-Venezia Giulia
1. Territorio e clima
Bora
Vento freddo di
nord-est che spazza
soprattutto Trieste,
raggiungendo
velocità anche di
150 km/h.
1. Pianura, colline
e montagne nel
comune di San
Daniele del Friuli.
Il Friuli-Venezia Giulia è una delle più
piccole regioni d’Italia; occupa un territorio vario, dall’estremità delle Alpi
Orientali al mar Adriatico, all’estremità
nord-orientale del paese, in una zona di
confine con l’Austria a nord e la Slovenia
a est. Il doppio nome si riferisce a due
zone diverse per caratteristiche fisiche e
per motivi storici:
– il Friuli è la più estesa e comprende le
province di Udine e Pordenone;
– la Venezia Giulia, a sud-est, è a ridosso della Slovenia (province di Gorizia
e Trieste).
Le montagne appartengono al settore alpino orientale. A nord si innalzano
le Alpi Carniche: la cima principale è il
monte Coglians (2780 m); i due valichi
maggiori, il passo di Monte Croce Carnico e il passo di Tarvisio o sella di Camporosso, pongono in comunicazione con
l’Austria. Più a est si trova un tratto delle Alpi Giulie, che per la maggior parte
rientrano in territorio sloveno. I rilievi
digradano verso la pianura in una fascia
prealpina e collinare. All’estrema propaggine sud-orientale, nell’entroterra
triestino, c’è il Carso, un altopiano dall’aspetto arido, con rara e bassa vegetazione: il terreno calcareo, permeabile, e
le numerosissime fessure e cavità del
suolo (doline) inghiottono l’acqua pio-
vana, che scava nelle rocce gallerie e
grotte sotterranee.
La pianura è il lembo nord-orientale
della pianura Padano-veneta. Qui è ancora più evidente che altrove la distinzione tra alta pianura, arida e poco adatta alle colture, e bassa pianura, fertile e irrigua.
Anche i fiumi cambiano il loro corso
nel passaggio dall’una all’altra zona: il Tagliamento, il maggiore fiume della regione, che sfocia nell’Adriatico dopo un percorso di 172 km, quando attraversa l’alta
pianura perde una notevole quantità d’acqua a causa del suolo permeabile e allarga
il suo alveo ghiaioso fino a un’ampiezza di
3 km; nella bassa pianura, invece, riprende l’andamento normale. Altri fiumi della
regione sono il Livenza, che scorre lungo
il confine con il Veneto, e l’Isonzo, che ha
sorgente, alto e medio corso in Slovenia, e
basso corso e foce in Italia.
Le coste sono basse e sabbiose. Si frastagliano nelle lagune di Marano e di
Grado, ora bonificate, e si aprono nell’ampio golfo di Trieste.
Il dato fondamentale riguardo al clima è la piovosità, in media una delle più
elevate d’Italia. In montagna si alternano
inverni rigidi ed estati fresche; pianura e
fascia costiera risentono dell’azione mitigatrice del mare, pur se limitata dalla
scarsa profondità delle acque. Tipico è il
fenomeno della bora.
T. Nicolini
1
© Loescher Editore, 2004; da ISBN 88-201-2771-7, p. 56
Friuli-Venezia Giulia
2. La popolazione
Nel complesso la densità è inferiore alla
media nazionale, ma con variazioni considerevoli da zona a zona: infatti la densità nella provincia di Trieste è altissima
(nella sola Trieste vive circa il 20% della
popolazione regionale), mentre le zone
di pianura sono in una situazione intermedia (i friulani risiedono in maggioranza nella bassa pianura, dove sono stati richiamati da un forte sviluppo industriale) e i territori alpini sono stati spopolati
dall’emigrazione verso altre regioni italiane più industrializzate e verso stati
stranieri.
La Venezia Giulia è sempre stata terra
di mescolanza di genti diverse, in primo
luogo italiane e slovene (gli sloveni sono
circa 50 000). Altra minoranza di rilievo è
quella di lingua tedesca stanziata al confine settentrionale. In Friuli quasi tutta la
popolazione parla friulano, riconosciuto
2
come lingua nel 1996 e insegnato a livello sperimentale nelle scuole dell’obbligo
situate sul territorio regionale. A Trieste
e a Pordenone si parlano dialetti veneti.
Dal 1964 il Friuli-Venezia Giulia è
una regione autonoma a statuto speciale.
Le minoranze linguistiche sono protette
nelle province di Trieste e Gorizia, ma
non nella provincia di Udine, dove non
se ne conosce la rilevanza.
3. Le comunicazioni
La rete stradale e ferroviaria è piuttosto
sviluppata, sia verso l’Austria sia verso la
Slovenia. Al passo di Tarvisio, che si trova sulla direttrice per Vienna, giungono
un’importante linea ferroviaria e l’autostrada proveniente da Udine-Trieste.
Un’altra autostrada collega Trieste con
Mestre. Trieste ha un aeroporto, oltre a
un porto tra i maggiori d’Italia.
T. Nicolini
3
© Loescher Editore, 2004; da ISBN 88-201-2771-7, p. 57
2. Un viadotto
dell’autostrada
Udine-Tarvisio,
che collega l’Italia
nord-orientale
con l’Austria.
3. Il sacrario dei
caduti della seconda
guerra mondiale
a Redipuglia.
T. Nicolini /
TCI
Friuli-Venezia Giulia
4. Trieste: veduta
aerea della città,
con il porto,
il lungomare,
la collina.
5. La città di
Palmanova, costruita
alla fine del XVI
secolo, costituisce
un esempio di
urbanistica militare.
4. Le città e la
qualità della vita
Trieste, capoluogo della regione, città di
antica origine, bella e importante soprattutto nei secoli XVIII e XIX, sta riprendendo importanza dopo un lungo periodo di crisi. Intorno al porto, che nel XIX
secolo fece la fortuna commerciale della
città, sorgono ora grandi industrie; un
oleodotto trasporta il petrolio qui sbarcato e raffinato sino alla città tedesca di
Ingolstadt.
Gorizia è addossata al confine: da alcuni suoi quartieri passati alla ex Iugoslavia è nato l’insediamento di Nova Gorica. Udine si stende nella pianura; tra i
centri della sua provincia ha notevole rilievo artistico Aquileia, che in epoca romana era la maggiore città del Friuli.
Pordenone è capoluogo di provincia dal
1968; negli ultimi decenni ha conosciuto
un tale sviluppo industriale da registrare
uno dei più alti aumenti di reddito tra le
città italiane.
Il livello di vita in Friuli-Venezia Giulia è in media abbastanza alto grazie a un
elevato reddito e alla presenza di servizi
efficienti. I tipici problemi delle grandi
città, come il sovraffollamento, il traffico
caotico, la scarsità di servizi, sono poco
presenti; fa però eccezione l’inquinamento, per l’abbondante impiego di fertilizzanti e diserbanti chimici nelle aree più
coltivate. In alcune zone l’ambiente naturale è invece protetto e ben conservato
(ad esempio, nelle foreste intorno a Tarvisio e nel parco di Fusine).
4
T. Nicolini,
5
© Loescher Editore, 2004; da ISBN 88-201-2771-7, p. 58
TCI,
1988
Friuli-Venezia Giulia
LE ATT I V I TÀ ECONOM I CHE
Colture prevalenti
Principali settori industriali
Frumento
Siderurgia, metallurgia
Mais
Meccanica, autoveicoli
Vite
Elettrotecnica, elettronica, informatica
Frutta
Chimica, petrolchimica
Ortaggi
Tessile, abbigliamento, calzature
Patate
Legno, carta, editoria
Soia
Alimentari
Barbabietole
Aree industriali
Legname
Pesca
Bovini
Udine
Suini
Pordenone
Gorizia
elettrodomestici
Trieste
Udine
sedie
Pordenone
acquacoltura
Gorizia
cantieri navali
Prevalente utilizzo del suolo
Trieste
Boschi, foreste, arbusteti
Prati e pascoli
Aree agricole
Aree incolte e improduttive
Il disastroso terremoto del maggio 1976 arrecò
un duro colpo all’economia del Friuli-Venezia Giulia: quasi mille vittime, più di 10 000 case e altrettante aziende distrutte o danneggiate, migliaia di posti di lavoro bloccati. Ne risentirono
soprattutto le piccole e medie imprese dell’area
colpita. Ora sono però ovunque ben visibili gli effetti della rapida ricostruzione.
AGRICOLTURA
L’aagricoltura tradizionale è oggi sostituita
da quella intensiva
ad alta resa, per la
produzione principalmente di granoturco,
orzo, vite (si producono vini famosi e
grappa), tabacco,
frutta. L’aallevamento
di bovini e suini è abbastanza diffuso ed è
alla base dell’industria alimentare (for-
T. Nicolini
maggi e insaccati, come il famoso prosciutto di San Daniele). Nelle aree montuose si pratica tuttora l’agricoltura
estensiva, destinata
al consumo locale.
T. Nicolini
© Loescher Editore, 2004; da ISBN 88-201-2771-7, p. 59
Friuli-Venezia Giulia
INDUSTRIA
Le industrie più importanti sono concentrate nelle aree vicine
ai capoluoghi. Il pun-
to di forza è costituito dalla meccanica:
accanto a grandi
complessi, come i
cantieri navali di
Monfalcone, la FIAT
Grandi Motori, l’Italsider e gli impianti
petrolchimici di Trieste, gli stabilimenti di
elettrodomestici di
Pordenone, ci sono
numerosissime piccole e medie aziende
che, insieme con
quelle venete e trentine, hanno contribuito a creare
la ricca area del
Nord-Est; molte producono meccanica di
precisione e macchine tessili (Udine e
Gorizia).
T. Nicolini /
TCI
T. Nicolini,
TCI
TERZIARIO
Il terziario è presente
con un certo rilievo a
Gorizia e soprattutto
a Trieste, che ospita
compagnie di navigazione statali e private,
società d’assicurazioni,
banche. Il turismo si
incentra soprattutto
su frequentate stazioni balneari, tra cui
Grado e Lignano Sabbiadoro. Vaste aree di
territorio sono occupate da installazioni
dell’esercito: il FriuliVenezia Giulia è, con
la Sardegna, la regione in cui si trovano le
maggiori basi militari
(tra cui quella di Aviano), con conseguente
assoggettamento dei
terreni a speciali norme che ne limitano
enormemente l’uso.
© Loescher Editore, 2004; da ISBN 88-201-2771-7, p. 60
Scarica