Quaderno didattico: La vita in una goccia d`acqua - LIFE

Quaderno Didattico
La vita
in una goccia
d'acqua
QUADERNO DIDATTICO
Life + Interventi di conservazione degli habitat delle zone
umide costiere nel Sic Zone Umide di Capitanata
LIFE 09 NAT/IT 000150
Beneficiari coordinatore
Regione Puglia
Assessorato
alla Qualità del Territorio
Beneficiari associati
Centro Studi
Naturalistici-onlus
CBC
Consorzio per la Bonifica
della Capitanata
Oasi Lago Salso s.p.a
Cofinanziatore
Provincia
di Foggia
Autorità competenti
che sostengono il progetto:





Ministero dell’Ambiente e della Tutela
del Territorio e del Mare
Ente Parco Nazionale del Gargano
Corpo Forestale dello Stato
Federparchi
Comune di Manfredonia
Testi a cura di
V. Rizzi; M. Ingaramo; M. Caldarella; A. Arena
Revisione scientifica testi
M. Gioiosa
Foto di
M. Caldarella; V. Rizzi
Progetto grafico
sinkronia studio
Illustrazioni a cura di
Pio Siliberti
Stampato su carta ecologica
da Cappetta Ennio & C. - Foggia
Quaderno Didattico
NATURA 2009
Q
uesto quaderno didattico nasce per
introdurre i nostri giovani esploratori
nel magico mondo della vita presente
nell’acqua. Un viaggio ricco di emozioni,
che ci aiuterà a capire l’importanza di
una risorsa indispensabile per l’uomo e dei tanti tesori
che gelosamente custodisce.
Le regole della vita nel microcosmo acquatico sono le
stesse del macrocosmo: cicli biogeochimici, ecosistemi,
prede e predatori. Ma ciò che ci sorprenderà ancor più
del più fantasioso film di fantascienza saranno le forme,
le abilità, i loro organi, tutti incredibilmente diversi da
qualsiasi cosa voi abbiate mai visto.
www.lifezoneumide.it
I tuoi appunti
indice
Quaderno Didattico
La vita in una goccia d'acqua
8 ...... Gli strumenti
9 ...... 5 segreti della vita
9 ...... E come Energia
10 ...... C come Cicli
12 ...... C come Condizioni
12 ...... C come Comunità
13 ...... C come Cambiamenti
Il ciclo dell'acqua visto da vicino
17 ...... Da dove viene l’acqua della Terra?
18 ...... Da dove partiamo per descrivere
il ciclo dell’acqua?
18 ...... Quanto tempo dura il ciclo?
19 ...... La classificazione
20 ...... Acqua sulla Terra: le zone umide
21 ...... Un supermercato biologico
Viaggio in una goccia d'acqua
24 ...... Il più grande dei più piccoli
25 ...... Il paramecio
26 ...... Pattinando sull’acqua
27 ...... Efemerotteri
28 ...... I vampiri della Palude
29 ...... Veloce come una lumaca
30 ...... I grandi filtratori
31 ...... Le piante carnivore
32 ...... La pulce d’acqua
34 ...... Una casa su misura, i tricotteri
35 ...... I gamberetti trasparenti
36 ...... Dai Sargassi alla Puglia
38 ...... Un pesciolino da proteggere
40 ...... Direttamente dal passato
42 ...... Piccoli grandi predatori
43 ...... Il Ditisco: la tigre d’acqua
44 ...... Il palombaro delle paludi
45 ...... L’invasione degli alieni
Quaderno Didattico
La vita
in una goccia
d'acqua
S
iamo abituati a guardare, ma non ad
osservare ed e’ per questo che vi invitiamo a compiere un viaggio in un mondo
sconosciuto, ma anche molto vicino, ma
veramente molto, ma molto vicino...
Questo mondo ha le stesse regole del nostro:
ci sono vegetali e ci sono animali, alcuni erbivori,
altri predatori... Se siete pronti partiamo alla scoperta del mondo contenuto in un goccia d’acqua,
in una piccola pozza, ma anche in un grande lago
o in una palude... insomma, ovunque c’e’ acqua si
nasconde la magia della vita...
LIFE ZONE UMIDE SIPONTINE
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Gli strumenti
Ma come facciamo ad entrare nel mondo dell’acqua?
Innanzitutto dobbiamo capire il ciclo dell’acqua e poi
dobbiamo utilizzare un particolare strumento che si
chiama stereomicroscopio.
Lo stereomicroscopio è uno strumento che consente
di ingrandire organismi microscopici per permetterne
l’osservazione in tre dimensioni, principalmente per mezzo
della luce riflessa. Il suo ingrandimento generalmente è
compreso fra le 8 e le 50 volte, molto meno quindi del
microscopio biologico (che ingrandisce fino a 1000-1500
volte). Con lo stereomicroscopio pertanto non è possibile
osservare microbi (batteri, cellule, virus).
Lo stereomicroscopio è
facile da usare grazie a una
coppia di manopole che
permettono di regolare la
messa a fuoco e una ghiera
che permette di regolare gli
ingradimenti.
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LA VITA IN UNA GOCCIA D’ACQUA
Quaderno Didattico
I 5 segreti
della vita
L’ecologia è la scienza che studia le relazioni tra tutti gli
esseri viventi e l’ambiente circostante, “svelandoci”, per
così dire, il segreto della vita: 1 E e 4 C.
Vediamo cosa significa...
E
come Energia
L’energia è il primo requisito essenziale per gli esseri viventi.
Senza energia, le cellule non possono funzionare e tutti i
processi biologici si fermano.
La principale forma di energia per la Terra è il Sole.
Le piante, nel processo della fotosintesi clorofilliana,
assorbono i raggi del sole, l’anidride carbonica e l’acqua,
producono il proprio nutrimento ed emettono ossigeno.
L’energia passa da un organismo all’altro attraverso le
catene e le reti alimentari.
LIFE ZONE UMIDE SIPONTINE
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C come Cicli
In un ecosistema ci sono processi ciclici attraverso
cui le sostanze necessarie alla vita circolano dagli
organismi all’ambiente esterno e viceversa.
In natura infatti nulla va perso - tutte le sostanze
semplicemente entrano a far parte di un ciclo
man mano che vengono utilizzate. Ci sono CICLI
dell’acqua, del carbonio, cicli di vita, cicli di
crescita stagionale e altro ancora.
Ciclo dell'acqua
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LA VITA IN UNA GOCCIA D’ACQUA
Quaderno Didattico
Ciclo del suolo
Ciclo dell'aria
LIFE ZONE UMIDE SIPONTINE
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C come Condizioni
1 | acqua
2 | cibo
3 | spazio vitale (in cui trovare rifugio e protezione)
4 | condizioni per la riproduzione
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Quaderno Didattico
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EVOLUZIONE
BIOLOGICA
Anche gli individui di una stessa specie sono diversi tra di loro
perché ciascuno ha il proprio patrimonio genetico trasmesso dai
genitori.
Quando i geni si duplicano, nella riproduzione sessuale, possono
però esserci degli errori, le cosiddette “mutazioni”.
Queste possono essere incompatibili con la vita stessa dei nuovi
nati oppure, al contrario, possono essere favorevoli, cioè portare l’informazione per un migliore adattamento all’ambiente.
In questo caso i nuovi nati vivranno probabilmente più a lungo
e avranno pertanto più probabilità di trasmettere i propri geni
(con la relativa mutazione) ai propri figli che a loro volta li trasmetteranno ai propri e così via. Questo è il meccanismo su cui
si basa la selezione naturale. A volte alcuni geni vengono persi
in una popolazione di individui perché alcuni individui restano
isolati. Le popolazioni isolate possono, nel tempo, differenziarsi
sempre più (per mutazioni successive) dando luogo ad una
nuova specie. Questo è il modello di evoluzione proposto
da Charles Darwin circa 150 anni fa e accettato dalla
maggior parte dei biologi.
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ESTINZIONI NATURALI
L’estinzione di specie è un processo naturale. I resti
fossili ci dicono che la maggior parte delle specie hanno una durata della vita finita e la maggior parte degli
organismi che sono esistiti nel passato sono ora estinti.
Il 60% delle estinzioni è avvenuto nel corso di 5 grandi
estinzioni di massa.
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LA VITA IN UNA GOCCIA D’ACQUA
Quaderno Didattico
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SUCCESSIONI
ECOLOGICHE
Anche gli habitat cambiano nel tempo. Una zona umida
per esempio, si trasformerà in un bosco. Vediamo come.
In una zona umida crescono diverse specie di piante: quelle completamente sommerse, quelle che galleggiano sull’acqua e quelle che
crescono ai margini dell’acqua. Alcune di queste possono diventare
dominanti, come la cannuccia di palude, le tife e i giunchi ed impedire ai raggi del sole di far crescere altre piante più piccole. Quando
muoiono, col tempo, si accumulano formando un substrato su cui
altre specie di piante che tollerano molta umidità nel terreno, come i
salici e gli ontani, possono crescere. Col tempo, a mano a mano che
le condizioni diventano sempre più secche, altre piante, meno legate
agli ambienti umidi, potranno crescervi. Queste trasformazioni si
chiamano successioni ecologiche e tendono verso habitat via via più
stabili che subiscono cambiamenti di piccola entità, con specie molto
competitive che vivono a lungo. Naturalmente le cose non sono poi
così semplici e scontate. Non tutte le zone umide si trasformano in
boschi. In Italia vi è un mosaico di habitat che va preservato attraverso
progetti di conservazione per mantenere una maggiore biodiversità.
I cambiamenti indotti dall'uomo
Ogni attività dell’uomo ha un impatto sulla Terra, che può essere positivo
o negativo. Il problema è che più ci sforziamo di migliorare la qualità della
nostra vita, più consumiamo risorse naturali. Ecologia, economia e sviluppo
sono legati tra loro. Come conseguenza delle attività umane, vi possono
essere: trasformazioni e degrado di habitat, modifiche del clima e delle
stagioni, cambiamenti del ciclo biologico e interferenze sull’evoluzione
naturale fino all’estinzione di specie. Le zone umide, ad esempio, sono
diventate uno degli ecosistemi più minacciati: il 51% delle specie di acqua
dolce diventano via via più rari.
LIFE ZONE UMIDE SIPONTINE
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I tuoi appunti
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LA VITA IN UNA GOCCIA D’ACQUA
Quaderno Didattico
Il Ciclo dell'acqua
visto da vicino
Cos'è?
Gli astronauti che vanno nello
spazio quando guardano il nostro
pianeta, la Terra, lo vedono blu
perché è ricoperto, per la maggior
parte della sua superficie, di acqua.
L’acqua è un elemento importantissimo
perché tutti gli esseri viventi ne hanno
bisogno per vivere.
L’acqua si muove continuamente nell’ambiente, trasformandosi in ghiaccio e vapore
acqueo. Questo processo si chiama ciclo
dell’acqua, che opera sul nostro pianeta incessantemente da miliardi di anni, modellandolo.
Da dove viene tutta l'acqua della Terra?
In origine la terra primordiale era ricoperta di lava che fuoriusciva dai vulcani ed era ricca di acqua. Quest’ultima, grazie al forte calore, si trasformava in vapore raggiungendo così l’atmosfera dove si raffreddava e ritornava
sulla crosta terrestre sotto forma di pioggia, contribuendo a raffreddare la
crosta. Ancora oggi l’attività vulcanica continua (anche se in maniera più
blanda) a liberare acqua nell’atmosfera, favorendo l’aumento delle masse
d’acqua superficiali e profonde.
LIFE ZONE UMIDE SIPONTINE
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Da dove partiamo
per descrivere il ciclo dell'acqua?
Essendo un ciclo potremmo partire da qualsiasi punto ma, per semplificare,
partiamo dal posto dove c’è la maggiore quantità di acqua: il Mare. L’azione
del sole fa evaporare l’acqua di mari e oceani (così come quella dei laghi
e dei fiumi) che diventa vapore acqueo. Questo, condensandosi, forma le
nubi che poi fanno ricadere l’acqua sotto forma di pioggia, grandine o neve
(precipitazioni).
L’acqua che precipita sulla Terra ne modella le forme, sia in superficie dove i fiumi, scorrendo, formano valli e pianure, sia penetrando
in profondità dove modella la roccia formando grotte e inghiottitoi.
Il ciclo si chiude quando l’acqua ritorna al mare.
Quanto dura il ciclo?
A volte può essere velocissimo come nel caso in cui la
pioggia precipita direttamente in mare, a volte lunghissimo quando l’acqua si trasforma in ghiaccio e rimane
bloccata per millenni all’interno dei ghiacciai, oppure
quando penetra nelle rocce e forma laghi sotterranei
rimanendo così imprigionata nel sottosuolo, fino a che,
per ragioni spesso diversissime, essa viene nuovamente
messa in circolo (ad esempio a causa dell’uomo
che scava dei pozzi o in seguito a terremoti o crolli
delle volte delle grotte).
Nel tempo, tuttavia, tutta quest’acqua continua a muoversi,
e solo una parte rientra nel mare dove il ciclo termina...
e ricomincia
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LA VITA IN UNA GOCCIA D’ACQUA
Quaderno Didattico
Per proteggere la biodiversità dobbiamo conoscere
quali sono le specie di piante e animali che esistono.
Dobbiamo classificare, dare un nome e descrivere
ciascuna specie. Senza un nome, una specie non può
essere protetta. Gli scienziati classificano la biodiversità in un sistema gerarchico, con gruppi (cioè insiemi e
sottoinsiemi), chiamato TASSONOMIA.
La classificazione
Classificare significa “mettere in ordine”, cioè ordinare gli esseri
viventi raggruppandoli in base alle relazioni di “parentela” osservando le caratteristiche che hanno in comune, dalla forma del
corpo, all’ambiente in cui vivono, al modo di procurarsi il cibo,
e anche alle abitudini di vita ecc.
In questo modo si può dare un nome ad ogni specie; ma, poiché in diversi Paesi del mondo si parlano lingue diverse, ogni specie ha un nome
diverso, così uno scienziato di nome Linneo, nel 1700, decise che ogni
specie, oltre al nome comune, dovesse avere anche un nome scientifico,
in latino, uguale per tutti. Così non si crea confusione, perché utilizzando
il nome scientifico in latino, in tutto il mondo, si sa perfettamente di quale
specie si sta parlando. Il lupo per esempio è Canis lupus, la rondine Hirundo rustica, il rospo Bufo bufo, la cannuccia di palude Phragmites australis e
così via. Se non ci fosse il nome scientifico, il lupo in Inghilterra sarebbe
Wolf, in Francia Loup, in Spagna Lobo. Che confusione!
Grandi gruppi come i Regni includono diversi insiemi come i Phyla (singolare: Phylum) che a loro volta contengono un numero di insiemi più
piccoli detti Classi, che contengono gruppi più piccoli detti Ordini, a loro
volta divisi in Famiglie, poi in Generi... fino ad arrivare al livello di specie e
sottospecie.
LIFE ZONE UMIDE SIPONTINE
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Acqua
sulla Terra
Le zone umide
Come dice il nome stesso, le zone umide sono aree
caratterizzate dalla presenza permanente o temporanea di acqua stagnante o di un suolo impregnato di
acqua, in cui, almeno per una parte dell’anno, crescono piante acquatiche.
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Quaderno Didattico
Sono ambienti di transizione, dove l’acqua e la terra si
incontrano, e possono essere sia di acqua dolce che
salmastra, sia naturali che artificiali, pensiamo quindi
alle foci dei fiumi, alle paludi, ai prati allagati, alle lagune, agli acquitrini, agli stagni ma anche alle saline, alle
dighe, alle risaie, ai canali.
Occupano circa il 3% della superficie della Terra e
circa il 75% della popolazione mondiale vive in zone
umide (o in aree che un tempo lo sono state).
Le zone umide sono tra gli ecosistemi più produttivi
della terra. Una grandissima varietà di batteri, piante,
insetti, pesci, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi vivono
in questo delicato ecosistema.
Un supermercato biologico
Si può pensare alle zone umide come a dei “supermercati biologici”,
poiché forniscono grandi quantità di cibo che attirano molte specie
animali che frequentano le zone umide per una parte o per tutto il
loro ciclo vitale.
Le foglie ed i gambi delle piante morte cadono in acqua e quindi vengono
sminuzzate dai detritivori in piccole particelle di materiale organico che servono da cibo per molti insetti acquatici, crostacei e piccoli pesci che a loro volta
sono cibo dei più grandi pesci predatori, di rettili, anfibi, uccelli e mammiferi.
Viaggio
in una
goccia
d'acqua
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LA VITA IN UNA GOCCIA D’ACQUA
Quaderno Didattico
O
ra che abbiamo compreso come
funziona il ciclo dell’acqua e che sappiamo usare uno stereomicroscopio
possiamo iniziare in punta di piedi e
con l’occhio vigile a conoscere gli incredibili abitanti del microcosmo. Per alcuni di questi dovremo impegnarci a fondo perché sono veramente
piccoli, per altri un po’ meno in quanto, seppur
piccolini, sono ben visibili a occhio nudo, anche
senza il supporto dello stereomicroscopio...
Per cui ragazzi buona avventura!
LIFE ZONE UMIDE SIPONTINE
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Il più grande
dei più piccoli
Spirostomum
Tra gli organismi più antichi, comparsi sulla Terra almeno
due miliardi di anni or sono, ci sono i Protozoi, un gruppo
molto vario di piccoli animali, formati da una sola cellula che
svolge tutte le funzioni vitali, dalla respirazione, al nutrimento ed alla riproduzione. Il nome stesso “protozoo” significa
"primo animale".
Se ne conoscono più di 40.000 specie diverse e generalmente
misurano poche decine di micron (cioè millesimi di millimetro), con
rare eccezioni tra cui lo Spirostomum, il gigante del gruppo che vive
nelle acque dolci, può raggiungere la lunghezza di tre millimetri, ed
è quindi facilmente osservabile ad occhio nudo. I Protozoi vivono
ovunque ci sia acqua, e per la maggior parte dei casi sono organismi
innocui per l’uomo. Solo alcune specie invece sono pericolose in
quanto possono causare malattie, anche molto gravi (una di queste
è la malaria, malattia attualmente diffusa solo nei Paesi tropicali).
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LA VITA IN UNA GOCCIA D’ACQUA
Il Paramecio
Quaderno Didattico
Il Paramecio appartiene al gruppo dei “Ciliati”, il suo corpo è ricoperto da ciglia che si muovono avanti e indietro come remi. Quando incontra un ostacolo, le ciglia invertono il loro moto facendolo
indietreggiare diagonalmente e cambiando la direzione.
È uno dei protozoi più comuni, vive nelle acque stagnanti ed è relativamente grande (un decimo di millimetro circa) tanto che, talvolta si
può vedere anche ad occhio nudo come un piccolissimo punto bianco.
La riproduzione avviene secondo due modalità distinte. La prima è più
comune è quella asessuale che avviene con una semplice divisione. Il
corpo si restringe al centro (e il paramecio assume una forma “a 8”) e
questa strozzatura diviene sempre più marcata finché si sviluppano due
parameci identici a quello iniziale. A volte invece si uniscono a coppie
restando “abbracciati” per molte ore e scambiandosi il patrimonio genetico (fenomeno chiamato coniugazione). Una volta che i parameci si
liberano dall’abbraccio tornano a dividersi come loro abitudine.
Ma allora a cosa serve la coniugazione? Probabilmente a rimescolare le carte e a creare nuove combinazioni genetiche che permetteranno a questi animali di rispondere al meglio alle sfide ambientali
così da garantirsi maggiori opportunità di sopravvivere. I parameci
si nutrono prevalentemente di batteri. Questi ultimi vengono spinti
verso l’apertura che corrisponderebbe alla nostra bocca (citostoma) attraverso delle piccole ciglia che funzionano un po’ come le
spatole di una scopa elettrica.
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Pattinando
sull'acqua
I Gerridi
Sulla superficie di uno stagno si possono osservare i Gerridi, insetti conosciuti anche come “pattinatori” perché sembra che pattinino sull’acqua
grazie alle quattro zampe posteriori provviste di fitti cuscinetti pelosi che,
sfruttando la tensione superficiale dell’acqua (una sorta di sottile velo che
si forma appunto sulla superficie), non li fanno affondare.
Essi raggiungono al massimo i 2 cm di lunghezza e sono in generale di colore
scuro e poco appariscenti. Sono insetti predatori e si nutrono di altri piccoli
animaletti. Tutte le fasi della riproduzione si svolgono sull’acqua, dall’accoppiamento alla deposizione delle uova. Queste sono deposte in genere su
piante acquatiche poco sotto la superficie, ma molte specie depongono
anche su vari materiali galleggianti.
Esperimento
Occorrente: bacinella con acqua, tovagliolino di carta, graffetta, detersivo
per piatti
Procedimento: Appoggia la graffetta sul tovagliolo di carta e poi il tutto,
delicatamente, sull’acqua. Il tovagliolo di carta si inzupperà di acqua e andrà
a fondo mentre la graffetta continuerà invece a galleggiare. Fai cadere una
goccia di detersivo per piatti in un angolo della bacinella e, delicatamente,
mescola l’acqua intorno. Vedrai che la graffetta affonderà. Cosa è successo?
Il detersivo, come tutti i saponi, rompe la tensione superficiale dell’acqua
così la graffetta non ha più il “velo” su cui appoggiarsi e pertanto affonda.
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LA VITA IN UNA GOCCIA D’ACQUA
Gli Efemerotteri
Quaderno Didattico
Generalmente il ciclo biologico degli insetti comprende diversi stadi di sviluppo con una o più forme larvali e una forma
adulta spesso molto diversi tra loro. Gli efemerotteri vivono,
da adulti, un solo giorno, giusto il tempo di deporre le uova,
mentre invece la loro vita larvale è ben più lunga e viene trascorsa in acqua.
Gli adulti sono lunghi al massimo 12 mm, con piccole ali trasparenti ricche di nervature (tuttavia non volano molto bene)
e senza bocca… perché a loro non serve: la loro vita termina
con la deposizione delle uova.
Le larve, invece, vivono in acqua e sono caratterizzate da due
filamenti (chiamati “cerci”) all’estremità del corpo.
Poiché sopravvivono solo in acque non inquinate, sono considerati dei buoni bio-indicatori di qualità ambientale.
Bioindicatore, in generale, è una specie molto sensibile alle
variazioni della qualità dell’ambiente e pertanto la sua presenza
indica un ambiente sano.
Generalmente, più un animale è specializzato per un particolare ambiente e stile di vita, più è sensibile a cambiamenti
anche molto piccoli dell’ambiente.
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27
I vampiri
della salute
Le zanzare
Tutti conoscono le zanzare, ma forse non tutti sanno che questi insetti, che
a volte possono essere davvero molto fastidiosi, passano parte del loro ciclo
vitale in acqua. E’ qui, infatti, che vengono deposte le uova, e le larve che ne
fuoriescono (quando si schiudono) continuano a vivere in acqua. Si riconoscono perché non hanno zampe, hanno una testa grande e si muovono a
scatti, respirando tramite un tubicino chiamato sifone.
Gli adulti, invece, sono gli insetti con le ali ma, anche in questo caso forse
non tutti sanno che solo le femmine succhiano il sangue perché hanno
bisogno delle proteine che questo contiene per far maturare le uova. I
maschi, invece, sono vegetariani.
Un’altra differenza tra maschio e femmina sono le antenne, più “piumose”
nel maschio perché fungono da organi olfattivi in grado di percepire anche a
grande distanza la presenza delle femmine dall’odore che esse hanno.
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LA VITA IN UNA GOCCIA D’ACQUA
Quaderno Didattico
Veloce come una lumaca
Le chiocciole sono molluschi gasteropodi diffusi in tutte le paludi. Poiché hanno i polmoni, devono costantemente ritornare
in superficie, come noi, per respirare.
Il corpo muscoloso (chiamato piede) permette loro di scivolare, anche in maniera relativamente veloce, sulle piante
o sui sassi. Il corpo è protetto da un guscio duro, di forma
a spirale, appiattita per esempio nelle Planorbis, oppure conica nelle Lymnee.
Entrambi i generi depongono le uova sulle foglie delle piante
acquatiche in passerelle gelatinose da cui emergeranno delle minuscole chioccioline. Si nutrono di sostanza organica e
di alghe che brucano dalle foglie delle piante.
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29
I grandi filtratori
Nelle paludi possono esserci anche dei molluschi bivalvi
(cioè con due valve, come le vongole). Tra le specie più
conosciute c’è l’Anodonta che vive infossato nel sedimento
di fondo, filtrando grandi quantità d’acqua (fino a 40 litri di
acqua in un’ora), date anche le grandi dimensioni che può
raggiungere (fino a 20 cm di lunghezza) nutrendosi di microorganismi e sostanza organica in sospensione.
La particolarità di questo mollusco è la riproduzione: in primavera ogni esemplare emette 25.000 - 30.000 uova fecondate che per la maggior parte vengono mangiate dai pesci.
Solo poche riescono ad attaccarsi, con uno speciale uncino,
alle branchie interne di questi ultimi o alle pinne della coda,
dove rimangono per circa un anno o fin quando non si staccano e diventano autonome.
30
LA VITA IN UNA GOCCIA D’ACQUA
Le piante
carnivore
Utricularia
Nelle nostre paludi vive una piccola pianta carnivora dai
fiori gialli, l’Utricularia (Utricularia australis).
Il nome deriva dal fatto che essa cattura minuscoli organismi (Dafnie, nematodi, larve di zanzare) per mezzo di trappole ad aspirazione, dette utricoli.
Nonostante la loro piccola taglia le
trappole sono estremamente sofisticate.
Quando la preda tocca i peli connessi
alla “porta” della trappola, questa si apre
e risucchia al suo interno la preda e l’acqua che la circonda.
Una volta che la trappola è piena di
acqua la porta si richiude.
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31
La Pulce d'acqua
Sembrano piccole astronavi che sfrecciano velocemente
nell’acqua: sono le Daphnie, piccoli crostacei planctonici.
Sono noti comunemente col nome di pulci d’acqua
(Daphnia pulex), a causa del loro movimento (simile ad
una pulce che saltella qua e là), anche se le daphnie in
realtà nuotano.
Sono lunghe da 0,2 a 5 mm e vivono nelle acque di laghi,
stagni, ruscelli e fiumi. Alcune specie sono predatrici (e si
nutrono di rotiferi), altre invece sono filtratrici. La particolarità delle pulci d’acqua è che si possono riprodurre anche
per via non sessuale, ossia per divisione dell’individuo, per
cui da una daphnia se ne possono originare due più piccole, geneticamente identiche alla madre. Solo in particolari
condizioni si riproducono sessualmente deponendo uova.
32
LA VITA IN UNA GOCCIA D’ACQUA
Quaderno Didattico
È la pulce d’acqua / che l’ombra ti rubò
e tu ora sei malato
e la mosca d’autunno / che hai schiacciato
non ti perdonerà.
Sull’acqua del ruscello
forse tu troppo ti sei chinato,
tu chiami la tua ombra,
ma lei non ritornerà.
È la pulce d’acqua / che l’ombra ti rubò
e tu ora sei malato / e la serpe verde
che hai schiacciato
non ti perdonerà.
E allora devi a lungo cantare
per farti perdonare
e la pulce d’acqua che lo sa
l’ombra ti renderà.
da: La pulce d’acqua di Angelo Branduardi,
canzone ispirata ad una leggenda indiana.
Un famoso cantante italiano ha dedicato una canzone alla
pulce d’acqua, traendo spunto da una leggenda degli indiani
d’America che narra appunto di una pulce d’acqua che ha
rubato l’ombra (che rappresenta lo spirito) ad un uomo
che non ha rispettato la natura. Solo cantando e ritrovando l’equilibrio e l’armonia con la natura l’uomo potrà
riottenere la propria ombra dalla pulce d’acqua.
LIFE ZONE UMIDE SIPONTINE
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Una casa
su misura
I Tricotteri
La caratteristica più nota dei Tricotteri é quella che le loro
larve, grazie a particolari secrezioni e utilizzando materiale
diverso (dai residui vegetali, alla sabbia, alla ghiaia), costruiscono degli astucci (rifugi) mobili oppure fissi dalle forme e
dimensioni più svariate (lunghi da 3 mm fino a 8 cm) nei quali
poi generalmente avviene la metamorfosi.
Alla fine dell’estate le larve completano la metamorfosi e la
pupa divora la porta d’uscita con le mandibole, nuota o si trascina verso la superficie e appena emerge vola via immediatamente. Lo sfarfallamento è sincronizzato tra molti individui
che poi si accoppiano e depongono le uova in acqua.
34
LA VITA IN UNA GOCCIA D’ACQUA
Gamberetti trasparenti
Quaderno Didattico
I gamberi della famiglia Palaemonidae, conosciuti col
nome comune di gamberetti di scoglio, sono crostacei
onnivori dalle abitudini soprattutto notturne, sebbene
sia facile trovarne anche di giorno sollevando pietre.
La riproduzione avviene tra la primavera e l’estate. Le
uova, tra le 40 e le 100 unità, hanno un diametro di
1,2-1,5 mm e gli embrioni escono da esse ad uno stadio
molto avanzato. Le larve devono passare attraverso
almeno 5 stadi di sviluppo prima di arrivare alla
forma adulta.
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Dai Sargassi
alla Puglia
Storia di un lungo viaggio
Per secoli le abitudini riproduttive delle anguille sono rimaste avvolte nel mistero. Solo nel 1824 si scoprì che le anguille si riproducevano nel mar dei Sargassi, (Oceano Atlantico
centro-occidentale) dove, in primavera, depongono le uova
ad una profondità di circa 450 metri, per proteggerle dai più
comuni predatori di acque meno profonde. Durante l’estate le larve salgono in superficie, immettendosi nella Corrente del Golfo.
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LA VITA IN UNA GOCCIA D’ACQUA
Quaderno Didattico
L’Anguilla europea (Anguilla anguilla), rimane circa due o tre anni allo stadio
larvale, il tempo che impiegano le correnti a trasportarla alla foce dei fiumi.
Una volta raggiunte le rispettive mete, i maschi si stabiliscono nelle acque
salmastre delle foci dei fiumi, mentre le femmine continuano il loro viaggio
nuotando controcorrente verso l’interno, stabilendosi in specchi d’acqua che
non hanno alcun legame con il mare, dove si stabiliscono dai 5 ai 15 anni.
Sono animali notturni e svolgono un ruolo importante nell’ecosistema delle
acque dolci sia per le loro capacità di predatori che per il fatto che mangiano
anche animali morti. Spesso si spostano anche fuori dall’acqua.
Le femmine possono crescere fino a 120 - 150 cm, quando superano i 50
cm, in alcune regioni italiane sono chiamate “capitoni”.
In autunno, le femmine raggiungono i maschi alla foce dei fiumi, pronte
per intraprendere una lunga migrazione di circa 7000 km verso il Mar
dei Sargassi, un viaggio senza ritorno.
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Un pesciolino
da proteggere
Il Nono
Il Nono (Aphanius fasciatus) è un piccolo
pesce di circa 6 cm che vive principalmente nelle lagune costiere, poiché si
adatta sia all’acqua dolce che ad acque
ricche di sale.
Maschio e femmina sono diversi: il primo è più piccolo e ha da 7 a 15
bande verticali chiare con il dorso di un vivace color blu, oliva o bruno.
La femmina invece ha colori più smorti e bande scure molto meno
definite. Le pinne sono di colore giallastro, con macchie e bande marroni. È una specie gregaria che forma banchi vicino alla riva.
In primavera-estate, per la riproduzione, il maschio effettua una danza
rituale per separare una femmina dal branco dopo di che questa depone circa 200 uova che aderiscono alla vegetazione e sono prontamente fecondate dal maschio.
Il Nono è carnivoro e il suo alimento preferito sono le larve di insetti,
soprattutto zanzare.
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LA VITA IN UNA GOCCIA D’ACQUA
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I tuoi appunti
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Direttamente
dal passato
Le tartarughe d'acqua
La Testuggine palustre europea (Emys orbicularis) è uno dei
più antichi abitanti delle zone umide, discendente dei grandi
dinosauri. La pelle della testa e degli arti va dal giallo al verde
scuro, con punteggiature gialle. Come adattamento al nuoto,
le dita sono collegate da una membrana interdigitale (così da
funzionare come piccoli “remi”). La coda è piuttosto lunga e
ha un’unghia terminale. Le femmine sono sempre più grandi
dei maschi. (20-22 cm contro 15–18 cm).
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LA VITA IN UNA GOCCIA D’ACQUA
Quaderno Didattico
È un animale prevalentemente carnivoro che si nutre di larve e piccoli pesci.
Da ottobre a marzo la testuggine sverna principalmente in acqua, preferibilmente nel fango, in uno stato di ibernazione pressoché totale durante il
quale respira assimilando l’ossigeno attraverso l’epidermide e la cloaca.
L’attività riproduttiva comincia all’inizio della primavera, spesso già in
febbraio o in marzo, con l’innalzarsi della temperatura, dopo il letargo
invernale. Nel periodo degli amori i maschi diventano molto aggressivi.
Sebbene il rapporto numerico tra maschi e femmine sia molto variabile a
seconda della zona, sembra che ciascun maschio riesca ad avere un piccolo harem con 2-3 femmine.
In generale la deposizione delle uova avviene intorno agli inizi di giugno,
dopo circa 30-45 giorni dall’accoppiamento.
Per trovare un posto adatto alla deposizione delle uova (da 9 a 15) la femmina può percorrere anche lunghe distanze, fino a 4 km. Dopo circa 60-85
giorni nascono i piccoli, dotati di un “dente dell’uovo” che utilizzano per
rompere il guscio e che scomparirà una volta assolta la funzione.
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Piccoli grandi
predatori
Ogni giorno, in Africa, una gazzella si sveglia. Sa che dovrà correre
più del leone, altrimenti morirà. Ogni giorno, in Africa, un leone si
sveglia. Sa che dovrà correre più della gazzella, altrimenti morirà
di fame. Ogni giorno, non importa che tu sia leone o gazzella... fai
quello che devi fare!...
Questo succede anche nel nostro micro cosmo acquatico.
Le libellule
E’ difficile non rimanere ipnotizzati dalla bellezza delle libellule,
sia per il volo che per la colorazione. Questi meravigliosi insetti di dimensioni medio-grandi, sono legati profondamente
alla vita acquatica (in particolare l’acqua dolce e salmastra, i
fontanili, ecc.) in quanto per riprodursi le femmine depongono
le uova nell’acqua. Da queste piccole uova nasceranno delle
larve acquatiche che saranno dei temibili predatori. Infatti il
loro apparato boccale (detto “maschera”) è un’arma micidiale
con mandibole che possono essere proiettate in avanti per
catturare le prede. Anche da adulti comunque questi simpatici
elicotteri biologici sono agili predatori che attaccano, in volo,
qualsiasi insetto di dimensioni inferiori alle loro.
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LA VITA IN UNA GOCCIA D’ACQUA
Il Ditisco: la tigre d'acqua
Quaderno Didattico
Il Ditisco è un insetto acquatico, tra i più temibili predatori. Il corpo è di
forma ovale e appiattito, ricoperto di un tegumento molto duro e lucido,
che lo rende perfettamente idrodinamico. È un ottimo nuotatore e volatore. Infatti sotto le dure elitre che ricoprono completamente l'addome,
sono presenti ali ben sviluppate e atte al volo.
Pur passando la maggior parte del tempo sott'acqua, il ditisco deve riemergere per respirare, incamerando l'ossigeno sotto forma di bolle d'aria con
l'estremità posteriore dell'addome.
In primavera, nel corso di circa 10 settimane, depone da 500 a 1000 uova
all'interno di tessuti di vegetali acquatici vivi.
La forma larvale è profondamente diversa da quella adulta (cosa usuale tra
gli insetti), avendo un corpo slanciato e fusiforme lungo fino a 6 cm. Le larve,
assieme a quelle delle libellule, sono i più voraci invertebrati d'acqua dolce,
tanto da essersi meritate, presso gli inglesi, il soprannome di "tigri delle acque". Abilissime nuotatrici, sono dotate di mascelle robuste, trasformate in
tenaglie in grado di catturare prede notevolmente più grosse di loro (altri
insetti e larve, vermi, girini e anche piccoli pesci). Le mandibole sono cave, e
comunicanti col tubo digerente, e attraverso di esse la larva riversa nei tessuti della sua preda i propri succhi gastrici che digeriscono la preda (classico
esempio di digestione esterna).
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Il palombaro
delle paludi
Il Ragno d'acqua
Questo particolare ragno, presente anche nelle nostre
zone, abita fra le piante acquatiche degli specchi d’acqua
(costruisce la sua dimora solo dove l'acqua è ferma, soprattutto in acquitrini e laghi stagnanti) e utilizza un ingegnoso
trucco per poter sopravvivere sott'acqua.
Grazie ai peletti che possiede sull'addome, intrappola piccole
bolle d'aria, che gli donano un tipico colore argentato; dopodiché crea una ragnatela a forma di campana, dove vi deposita pian piano sempre più bolle, fino a creare una cavità piena
d'aria abbastanza grande per risiedervi e restare al sicuro dai
predatori. Inoltre, la ragnatela che costruisce è molto particolare, dato che permette ai gas disciolti nell'acqua di passarvi
senza problemi, e per questo motivo non è necessario che il
ragno compia troppi viaggi per riprendere ossigeno. Si nutre
di piccoli animaletti acquatici, come larve di insetti, molluschi e
avannotti (pesci allo stadio giovanile).
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LA VITA IN UNA GOCCIA D’ACQUA
Quaderno Didattico
L'invasione
degli alieni
Ratti e tartarughe americane
Purtroppo sono tante le specie che provengono da altri continenti e che l’uomo rilascia in altri luoghi, determinando una
competizione per il cibo e il territorio con le specie indigene.
Nel passato ad esempio i ratti si sono diffusi in tutto il mondo a
causa delle navi, creando ovunque gravi danni alla fauna.
Un esempio più recente è la colonizzazione della tartaruga americana dalle orecchie rosse che purtroppo si continua a vendere
in tanti negozi di animali e che poi, quando diventa di dimensioni ragguardevoli, diventa difficile da gestire e, inopportunamente
e illegalmente, viene liberata nelle nostre paludi rompendo così
l’equilibrio ecologico presente.
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I tuoi appunti
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LIFE 09 NAT/IT 000150
Per attività didattiche e visite guidate info: 320 81 18 909
www.lifezoneumide.it