LINGUA INGLESE I 2004-2005 gb INDICE Bibliografia 0. Parole

Lingua Inglese I 2004-2005 gb
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LINGUA INGLESE I
INDICE
Bibliografia
0. Parole, sintagmi, frasi
1. Parole e frequenze
2. Classi lessicali, frequenze, registri
3. Dizionari, concordanze, collocations
4. I sintagmi
5. La frase
6. Il nome
7. Il verbo
8. L’inglese contemporaneo
Schede
2004-2005
gb
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Bibliografia
- COBUILD = Collins COBUILD Advanced Learner’s English Dictionary, HarperCollins 2003.
- COLLOCATIONS = Oxford Collocations Dictionary for Students of English, Oxford University Press 2002.
- D = Virginia Woolf, Mrs Dalloway, Oxford University Press 2000.
- GRADIT = Grande Dizionario Italiano dell’Uso, ideato e diretto da Tullio De Mauro, UTET 2000
(una versione ridotta è pubblicata da Paravia, 2000).
- LGSWE = Longman Grammar of Spoken and Written English, by Douglas Biber, Stig Johansson,
Geoffrey Leech, Susan Conrad, Edward Finegan, London, Pearson Education Limited 1999.
- LONGMAN = Longman Dictionary of Contemporary English, Longman 2003
- OED = Oxford English Dictionary, second edition, 20 vols., Oxford University Press 1989.
- P = Jane Austen, Persuasion, Penguin Books 1998.
- SGSWE = Longman Student Grammar of Spoken and Written English, by Douglas Biber, Susan Conrad,
Geoffrey Leech, Longman 2002 (a reduced version of LGSWE).
- Suzanne Romain ed., The Cambridge History of the English Language, vol. IV 1776-1997,
Cambridge University Press 1997.
- WEBSTER = Webster’s Third New International Dictionary, Springfield, Mass., Merriam-Webster 1993.
- tesi di laurea discusse all’Università di Padova (Dipartimento di Anglo-Germanico):
Marilena Poles, A Tagged Corpus of Narrative English with Sample Analyses of Lexicon and Syntax
(anno acc. 1994-1995, relatore G. Brunetti).
Arianna Scremin, A Tagged Corpus of Journalistic English with Sample Analyses of theLexicon
(anno acc. 1996-1997, relatore G. Brunetti).
Alessandra Tadiotto, A Tagged Corpus of Journalistic English with Sample Analyses of the Syntax
(anno acc. 1996-1997, relatore G. Brunetti).
0. Parole, sintagmi, frasi
0.1 Costituenti – constituents
“[…] he had reached his hotel he crossed the hall with its mounds of reddish chairs and sofas
its spike leaved withered looking plants he got his key off the hook the young lady handed
him some letters he went upstairs […]”
E’ un frammento di testo a cui è stata tolta la punteggiatura, tranne gli spazi fra le parole. Può
servire per un piccolo esperimento, cioè la verifica che un testo (o un frammento di lingua) non è
fatto di una successione indifferenziata di parole (per cui hotel viene dopo his e prima di he), ma di
gruppi di parole strutturate a vari livelli (per cui hotel sta con his e non con he). Il principale di
questi gruppi, o costituenti, è la frase (clause), intuitivamente definibile come un’unità di senso
compiuto, o meglio come una struttura predicativa che è completa se ha almeno tutti gli elementi
richiesti dal predicato (o verbo). Il verbo reached richiede chi compie l’azione e la destinazione
dell’azione stessa, e quindi con hotel termina la prima frase; handed invece richiede due
complementi (a chi si porge, him, e ciò che si porge, letters); e così di seguito:
“[…] (1) he had reached his hotel . (2) he crossed the hall with its mounds of reddish chairs
and sofas its spike leaved withered looking plants . (3) he got his key off the hook . (4) the
young lady handed him some letters . (5) he went upstairs […]”
Anche le frasi non sono fatte semplicemente di parole, ma di gruppi di parole detti sintagmi
(phrases): nella frase (1) had e reached (ausiliare e participio passato) formano il sintagma verbale
(verb phrase, VP); nella (4) lady (nome) forma con the (articolo) e young (aggettivo) un sintagma
nominale (noun phrase, NP); nella (3) off (preposizione) forma con the e hook un sintagma
preposizionale (prepositional phrase, PP). I sintagmi possono essere fatti di una sola parola (la
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frase (5) ha tre sintagmi) o di combinazioni complesse di parole: nella frase (2) with (preposizione)
sta con its mounds, che a sua volta sta con of reddish chairs and sofas, e with è sottinteso anche
davanti a its…plants: un doppio PP, il primo dei quali contiene un altro PP con of. Nell’originale la
frase (3) ha questa punteggiatura:
“He crossed the hall, with its mounds of reddish chairs and sofas, its spike-leaved, witheredlooking plants.” (D 130)
Spike-leaved e withered-looking sono aggettivi composti: parole fatte di parole, così come un
sintagma può esser fatto di sintagmi, e anche avere una frase tra i suoi costituenti, come in:
“she had influenced him more than [any other person he had ever known]” (D 130)
E’ il fenomeno detto embedding: costituenti incassati (embedded) dentro altri costituenti.
In Midsummer Night’s Dream (v.i) Shakespeare fa uso comico di un’individuazione erronea dei costituenti del
testo: l’attore che introduce la rappresentazione davanti al duca di Atene ingarbuglia la punteggiatura e dice
che lui e gli altri attori vengono a dispetto e non a diletto del pubblico,
Consider then, we come but in despite.
We do not come as minding to content you,
Our true intent is. All for your delight,
We are not here. That you should here repent you,
The actors are at hand…
mentre avrebbe voluto dire il contrario:
Consider then, we come – but in despite
We do not come – as minding to content you;
Our true intent is all for your delight;
We are not here that you should here repent you.
The actors are at hand…
0.2 Grammatica e uso
E’ di questi costituenti che si occupa la grammatica – parole, sintagmi e frasi, words, phrases,
clauses: proprietà delle parole, tipi e struttura dei sintagmi, tipi e struttura delle frasi. La
grammatica teorica ricerca le regole generali (o universali) che presiedono alla loro formazione; la
grammatica descrittiva, invece, oltre a farne il repertorio completo per una determinata lingua, ne
documenta anche l’uso nelle diverse situazioni, o registri, di quella lingua. Una lingua infatti può
essere pensata come un insieme di risorse che sono non solo diversamente possedute dai singoli
parlanti, ma soprattutto diversamente impiegate nei vari registri: e per esempio nomi, verbi,
aggettivi e avverbi sono usati in proporzioni molto diverse nella conversazione (CONV), nella
narrativa (FICT), nel giornalismo (NEWS) e nella prosa accademica (ACAD):
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Figure 0.1 from SGSWE
frequency per million words
(thousands)
distribution of lexical classes
600
500
adv
400
adj
300
verbs
200
nouns
100
0
CONV
FICT
NEWS ACAD
1. Parole e frequenze
1.1 La frequenza del lessico – word frequency
“The young people could not talk,” pensa fra sé
l’anziana protagonista di Mrs Dalloway mentre
intrattiene due giovani dell’alta società che se ne
stanno muti alla sua festa; “...the enormous resources
of the English language, the power it bestows...of
communicating feelings...was not for them” (D 151).
Il lessico è una risorsa che si presenta secondo vari ordini di grandezza: un dizionario dell’uso
contemporaneo come il COBUILD del 2003 dice di contenere 110.000 parole ricavate
dall’inglese parlato e scritto degli anni ’90; il WEBSTER, dizionario dell’inglese americano,
dichiara 472.000 voci (edizione 1993), mentre l’OED del 1989 registra 550.000
parole attestate dal 1150 a oggi. Si pensa che una persona istruita conosca anche più di 50.000
parole.
number of entries in dictionaries of English
550,000
472,000
110,000
106,000
-
OED (1989)
WEBSTER (1993)
COBUILD (2003)
LONGMAN (2003)
Ma la grandezza più significativa è statistica: le parole hanno frequenze d’uso molto diverse,
e le parole di più alta frequenza costituiscono un’alta percentuale di tutto l’inglese contemporaneo
parlato e scritto.
Il COBUILD e il LONGMAN sono stati i primi dizionari (dalle edizioni del 1995) a dare
informanzioni sulla frequenza delle parole, contrassegnando tre bande di mille parole ciascuna, “the
top 3000 most frequent words.” Il LONGMAN distingue anche la frequenza tra parlato e scritto
(vedi i grafici alle voci alone, learn, remain).
Quanto frequenti sono le parole più frequenti? ovvero, conoscendo le prime mille o duemila
parole, quanto inglese si riuscirebbe a capire? Usando il programma indicato nella scheda 1 e un
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corpus di inglese narrativo di circa 100.000 parole (tesi di laurea Poles: campioni da cinquanta
romanzi inglesi del periodo 1962-1993) si ottengono questi dati:
FICTION
WORD LIST
one
two
three
not in the lists
Total
TOKENS/%
83665/80.7
6297/ 6.1
1723/ 1.7
11993/11.6
103678
TYPES/%
FAMILIES
2650/22.4
1808/15.3
786/ 6.6
6577/55.6
980
895
421
?????
11821
2296
Le percentuali dei tokens (tutte le occorrenze di parole grafiche distinte, types) indicano che la prima
banda (list) copre da sola oltre l’80% del corpus. I dati possono essere confrontati con quelli di un
analogo corpus di inglese giornalistico (tesi di laurea Scremin e Tadiotto: articoli dai tre periodici
Economist, Nature e New Statesman del 1995):
NEWS
WORD LIST
TOKENS/%
one
two
three
not in the lists
71022/72.7
4698/ 4.8
7346/ 7.5
14636/15.0
Total
97702
TYPES/%
2680/22.3
1335/11.1
1506/12.5
6494/54.0
12015
FAMILIES
955
681
549
?????
2185
Il conteggio congiunto dei due corpus dà le percentuali indicative di quanto inglese scritto
contemporaneo è costituito da parole delle tre bande di frequenza più alta, singolarmente e
cumulativamente:
FICTION + NEWS
WORD LIST
TOKENS/%
TYPES/%
one
two
three
not in the lists
154687/76.8
10995/ 5.5
9069/ 4.5
26629/13.2
3225/16.9
2248/11.8
1669/ 8.8
11908/62.5
Total
201380
19050
FAMILIES
992
944
558
?????
2494
Campioni più estesi – di milioni di parole – confermano questi dati: le duemila parole più frequenti
coprono più o meno l’80% dell’inglese contemporaneo parlato e scritto.
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tokens, types, lexemes
Con ‘parola’ (word) si intendono varie unità di un testo: tutte le parole grafiche (forme lessicali, word-forms, o
tokens) di cui è fatto, che sono le ripetizioni di un certo numero di parole grafiche distinte (tipi, types), a loro volta
forme flesse di un certo numero di nomi, verbi, aggettivi…(lessemi, lexemes).
“Sir William was no longer young. He had worked very hard; he had won his position by sheer ability (being the son
of a shop-keeper)” (D 81): è fatto di 25 token, 23 type [he e had ricorrono due volte] e 22 lessemi [1 nome proprio
(William), 5 nomi comuni (sir, position, ability, son, shop-keeper), 4 verbi (be, have, work, win), 2 aggettivi (young,
sheer), 3 avverbi (long, very, hard), 1 pronome (he), 4 determinanti (no, his, the, a), 2 preposizioni (by, of)].
Ricondurre le forme lessicali di un testo ai lessemi si dice lemmatizzazione (i ‘lemmi’ sono le voci di un dizionario).
1.2 La difficoltà lessicale
Le bande possono essere usate per misurare la difficoltà lessicale dei testi, e quindi la competenza
richiesta per la loro comprensione. La difficoltà varia da testo a testo, ma varia anche per tipi di
testi, o registri, come mostra il confronto tra FICTION e NEWS.
La scheda 1 spiega come si può ottenere una misura della difficoltà lessicale di Mrs Dalloway e
confrontarla con quella di Persuasion.
1.3 Un confronto con l’italiano
Secondo il GRADIT l’italiano contemporaneo, parlato e scritto, è prodotto con anche maggior
economia: 90% è costituito da 2.049 vocaboli ‘fondamentali’ (FO), un ulteriore 6% da altri 2.576 di
‘alto uso’ (AU); vengono poi 1.897 vocaboli di ‘alta disponibilità’ (AD), 47.060 vocaboli ‘comuni’
(CO) e così via. Il GRADIT registra 250.000 lemmi.
1.4 Fantalinguistica
Se mai potesse esistere una lingua in cui tutte le parole sono equiprobabili (cioè di uguale
frequenza), bisognerebbe conoscerle tutte per capire anche solo la frase più semplice: chi
conoscesse, per es., solo 2.000 parole di una lingua di 100.000, capirebbe mediamente solo il 2% di
quella lingua.
Il forte divario di frequenza fra le parole è perciò un principio di economia ed efficacia
comunicativa.
1.5 Come misurare il proprio lessico
Un campione indicativo è la verifica sul 2% del lessico di un dizionario: se ha 1000 o 1500 o 2000
pagine, se ne prendono 20 o 30 o 40 da varie lettere dell’alfabeto, si contano le parole conosciute e
si moltiplica per 50. Per l’inglese si suggeriscono le pagine con parole comincianti per C-, EX-, J-,
O-, PL-, SC-, TO-, UN-. Il conteggio può essere raffinato distinguendo fra lessico passivo (parole
che si conoscono ma non si usano) e lessico attivo (parole che si usano); all’interno del lessico
passivo si può anche distinguere tra ‘bene’ e ‘vagamente’, e all’interno di quello attivo tra ‘spesso’ e
‘occasionalmente’. Il lessico passivo dovrebbe risultare maggiore di quello attivo.
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2. Classi lessicali, frequenze, registri
2.1 Distribuzione delle classi lessicali
La differenza tra FICTION e NEWS non è solo di difficoltà lessicale: è anche di distribuzione delle
classi lessicali (o parti del discorso):
Figure 2.1 distribution of word classes (tokens%)
25
20
15
FICTION
NEWS
10
5
0
n
v
adj
adv
pn
p
pr
c
d
nu
i
n=nomi; v=verbi; adj=aggettivi; adv=avverbi; pn=nomi propri; p=pronomi; pr=preposizioni;
c=congiunzioni; d= determinanti; nu=numerali; i=interiezioni
Le prime quattro classi, le più importanti, hanno profili caratteristici: le NEWS – con più nomi e
aggettivi, meno verbi e avverbi – hanno uno stile nominale.
Figure 2.2 distribution of word classes (tokens%)
25
20
15
FICTION
10
NEWS
5
0
n
v
adj
adv
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2.2 Registri – registers
Le risorse linguistiche sono impiegate diversamente nelle varie situazioni d’uso, o registri. LGSWE
ne distingue quattro principali nell’inglese contemporaneo:
CONV = conversation
FICT = fiction (= narrativa d’invenzione, per es. romanzi)
NEWS = newspapers
ACAD = academic prose (= testi scientifici, critici, storici...);
e, attingendo al suo corpus di 40 milioni di parole, mostra come essi si distinguano per vari
parametri, uno dei quali è la diversa frequenza d’uso delle classi lessicali. NEWS è quello che
impiega più nomi, CONV quello che ne usa di meno, mentre usa più verbi; ACAD usa più aggettivi
degli altri:
Figure 2.3 from SGSWE
frequency per million words
(thousands)
distribution of lexical classes
600
500
adv
400
adj
300
verbs
200
nouns
100
0
CONV
FICT
NEWS ACAD
corpus linguistics
corpus
A corpus is a large collection of written or spoken texts that is used for language research (COBUILD)
L’ultima generazione di dizionari e grammatiche inglesi è basata su spogli di corpus, che documentano l’uso effettivo
di parole e strutture, con relative frequenze d’uso. Lo spoglio tipico è quello della concordanza, che riporta tutti i
contesti in cui ricorre una data parola, consentendo così di ricavarne significati e regole d’uso. Alcuni corpora:
- The Bank of English (520 milioni di parole): è alla base del COBUILD 2003;
- The British National Corpus (100 milioni di parole): è usato dai dizionari della Oxford University Press;
- The Longman Spoken and Written English Corpus (40 milioni di parole): è alla base della LGSWE e della SGSWE,
una grammatica che oltre a descrivere le strutture riporta anche le relative frequenze per registri.
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3. Dizionari, concordanze, collocations
you shall know a word by the company it keeps (J.R. Firth)
3.1 Concordanze
Come ha diversi ordini di grandezza, così il lessico ha anche varie forme di rappresentazione.
Quella del dizionario è la forma elenco, compatta e di veloce consultazione: nel COBUILD e nel
LONGMAN la parola ‘damage’ viene dopo ‘dam’ e prima di ‘damask’. Nell’uso però ‘damage’
tiene compagnia ad altre parole, con le quali fa grammatica e senso. La forma di rappresentazione
che ci mostra il contesto d’uso di una parola è la concordanza; ecco quella che vi dà il corpus del
COBUILD:
me but they caused an awful lot of damage [p] Beadle reckons he's still going
companies -- but caused only minor damage. A third bomb was defused by
[/h] [p] A TEACHER whose voice was damaged after years of shouting in the
is done nearby, resulting in damage and even death to the trees.
Jackson's lawyers are seeking huge damages and an unreserved apology from the
ligaments and he may have cartilage damage as well. David is in plaster
[p] The sheer size of the damages award against BDO Binder Hamlyn
unequivocally. Football is further damaged by his Chinese whispers. [p] [h]
such as the Uffizi in Florence (damaged by a terrorist bomb attack three
be magically lowered without the damaging deflationary effects of cuts in
Attacks Sexual Abuse [f] and the damage done to their developing psyches by
and the inevitable disruption would damage education. They claimed that
raiders, who cut through a fence, damaged eight other vehicles as they
top of the Young Rider tree. Some damaging falls then undermined her
be resting in the boot of the rust-damaged Ford Cortina parked half on the
is claiming £ 30 million damages from Scottish Secretary Michael
forces in command at Daru that this damage had been inflicted by the rebels as
not play again this season, thus damaging his chances of playing a part in
but they could cause a lot of damage in trying to do so. The authorities
is responsible for the environmental damage inflicted on the Niger Delta over
storage for six weeks or more, the damage is done. [p] The bales in the stack
and is being cleaned before the damage is assessed. A number of companies
Osijek, is among the most heavily damaged regions. According to the Croatian
mineral or vegetable oil-based can damage rubber. If in doubt consult your
production of the acids which can damage teeth. After sugary food or drinks
at half-past-eight. It extensively damaged the ground floor and part of the
look older without actually damaging the canvas as well?" she asked
from loss destruction of or damage to property at each separate
abuses in the Empire, irreparable damage to African cultures, traditional
says he will donate appropriate damages to charity. [p] [h] MONEY BLOODY
form of parental behaviour causes damage to the developing child whose
to make false claims for hurricane damage to houses she does not own. [p]
a sexual motive. [p] There was no damage to the house and we don't yet know
[p] And the final bill covering damage to roads and rivers in Grampian
in the Gulf, because of the terrible damage war will do to the environment. [p]
businesses at Lloyd's and those damages were chargeable to income tax in
One can only wonder what long-term damage you have inflicted on these
E’ un piccolo campione, ma basta per dare una certezza e un sospetto: la prima è che ‘damage’ è
verbo e nome, e che il verbo ha oggetto diretto; il secondo è che il nome ha sì singolare e plurale ma
che tra i due ci sia una differenza semantica. Nel senso di ‘danno’ inferto o patito ‘damage’ è solo
singolare, mentre al plurale ha solo il senso giuridico di ‘danni’ chiesti o accordati in tribunale. E’
su uno spoglio simile che si redige la relativa voce del dizionario. E lo spoglio dà anche
informazione sui compagni di ‘damage’, i suoi collocates (co-occorrenze)…
La scheda 2 dà un esempio di concordanza da Persuasion.
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3.2 Co-occorrenze – collocates
Le parole con cui co-ricorre più frequentemente:
‘damage’ (verbo) predilige avverbi come ‘badly, severely, seriously, extensively, permanently’;
‘damage’ (nome sing.) va con verbi come ‘cause, inflict, do, suffer’, e l’aggettivo ‘severe’;
‘damages’ (nome pl.) s’accompagna ai verbi ‘award, claim, sue for, seek, pay, win’.
Questa informazione fraseologica è dispersa nelle pagine del dizionario, come si può verificare
consultando le voci ‘claim, sue, badly, severely’; ed è recuperabile in blocco attraverso la ricerca
full text su CD: la ricerca full text dà tutti gli esempi in cui una data parola compare nel dizionario –
è cioè un tipo di concordanza.
Esistono anche dizionari di collocates, come COLLOCATIONS della Oxford.
Le parole non vanno pensate come oggetti inerti da inserire in strutture grammaticali preesistenti,
ma come oggetti portatori di strutture (regole d’uso) e preferenze combinatorie (collocates): le
prime sono vincolanti (‘damage’ verbo ha l’oggetto diretto, ‘damage’ nome non ha plurale nel senso
di ‘danno subito o causato’…), le seconde sono facoltative e un parlante può scegliere tra
l’idiomaticità e l’innovazione.
3.3 Reticoli di parole
E seguendo la traccia dei collocates si intravvede una terza forma di rappresentazione del lessico: il
reticolo associativo, di cui le parole sono nodi (‘nodes’). Per es. ‘damages’ porta al verbo ‘sue for’,
che co-occorre anche con ‘libel’ (‘diffamazione’), e al verbo ‘award’, che co-occorre anche con
‘prize’ e ‘medal’; e se si sceglie il nodo ‘badly’ si trovano le combinazioni ‘badly damaged, badly
hurt, badly injured…’:
injured
injuries
casualties
managed
badly
inflict
suffer
damage
sue for
award
damaged
damages
libel
prize
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4. I sintagmi
4.1 Classi lessicali e sintagmi – word classes and phrases
In inglese una parola può appartenere a più classi lessicali (o parti del discorso, parts of speech),
come nella tabella seguente:
Table 4.1 word classes
word
N
1
before
V
Adj
Adv
*
Prep
Conj
examples
I’ve never seen her before
*
she arrived before noon
*
before you leave, let me know
2
early
*
I’ll catch an early train
*
I have to get up early
3
narrow
*
here the track narrows
*
we went through the narrow streets
4
round
*
there will be another round of talks
*
the ship rounded Cape Horn
*
there is a round table in the room
*
she turned round
*
the car turned round the corner
5
like
*
we shall not seen his like again
*
I like your new hair-style
*
they are of like mind
*
you are behaving like an idiot
*
like I said, I don’t read much
N = noun, V = verb, Adj = adjective, Adv = adverb, Prep = preposition, Conj = conjunction
Le classi principali formano 5 tipi di sintagmi (phrases):
sintagma nominale
sintagma verbale
sintagma aggettivale
sintagma avverbiale
sintagma preposizionale
NP
VP
AdjP
AdvP
PP
noun phrase (ex. a strong government)
verb phrase (ex. she arrived)
adjective phrase (ex. unbearably dull)
adverb phrase (ex. too rashly)
prepositional phrase (ex. in the old town)
La parola base del sintagma – quella che ne determina il tipo – è detta testa (head).
4.2 NP
La struttura generale dell’NP è:
determiner + premodifier(s) + N + postmodifier(s)
a | happy | mother | with a healthy baby
det pre
N
post
Determiner sono articoli, dimostrativi, possessivi..., e anche ’s-genitive:
a book || my books || those books || some books || Jane’s books
Premodifier(s) sono uno o più aggettivi, o nomi in funzione aggettivale:
the new English books || a second-class ticket
Postmodifier(s) sono PP o frasi o avverbi:
the books on the shelf || the books I have bought on the Internet || the day before
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L’NP è il sintagma che ha la struttura più variabile in complessità: va da 1 a un numero
teoricamente illimitato di parole, vi entrano quasi tutte le parti del discorso, è fatto di altri sintagmi e
anche di frasi. Questo sintagma nominale da Mrs Dalloway ha una testa postmodificata da un PP a
sua volta postmodificato da una frase (clause) che contiene un NP postmodificato da una frase che
contiene un PP postmodificato da una frase:
the horror of the moment when someone told her at a concert that he had married a woman met on
the boat going to India (D 7)
[NP the horror [PP of the moment [CLAUSE when someone told her at a concert that he had married [NP
a woman [CLAUSE met [PP on the boat [CLAUSE going to India]]]]]]] (D 7).
Pre e postmodificazione variano a seconda dei registri. LGSWE mostra che sono scarse in CONV e
aumentano progressivamente da FICT a NEWS ad ACAD (NEWS ha il più alto tasso di entrambe):
Figure 4.2 pre- and postmodification of NP (from LGSWE)
noun phrases per million words
(thousands)
distribution of noun phrases with premodifiers
and postmodifiers
350
300
250
both
200
post
150
pre
100
none
50
0
CONV
FICT
NEWS
ACAD
4.3 VP
Il VP è fatto di verbi in un ordine fisso – un verbo lessicale preceduto da 1, 2 o 3 ausiliari:
modal + have + be + V
she arrived
she has arrived || the parcel was dispatched
she should have arrived || the agreement is being signed
she must have been delayed.
Eventuali avverbi intercalati non fanno parte del VP:
she has just arrived ha 3 sintagmi, NP (she) VP (has...arrived) AdvP (just).
Il sintagma verbale è finito (finite) se il verbo è al presente, al passato o al futuro; non finito (nonfinite) se il verbo è all’infinito o al participio:
we don’t know what to do || I like drinking || I’ll have the bike repaired
NOTA: il sintagma verbale è qui inteso come in grammatica descrittiva; in grammatica teorica,
invece, per sintagma verbale s’intende il predicato, cioè il verbo con i suoi complementi:
[NP the boy][VP left the house], dove VP = V + NP.
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4.4 AdjP
Nell’AdjP l’aggettivo può essere pre-modificato da un avverbio e post-modificato da un PP o una
frase:
premodifier + Adj + postmodifier
very | good | at her work
pre
Adj
post
extraordinarily ugly || desperately poor
guilty of a serious crime || slow to respond || particularly good at singing
4.5 AdvP
L’avverbio testa dell’AdvP può avere pre- e post-modificazione:
premodifier + Adv + postmodifier
much more quickly || independently of each other
4.6 PP
Il PP è formato da preposizione più complemento, che di solito è un NP; può avere un avverbio
premodificatore:
premodifier + preposition + complement
in the early morning || across the street || like a baby || soon after the war
Il complemento può essere anche una frase finita o non finita:
about what had happened
without saying a word
Il PP eredita la complessità dell’NP. Nella frase seguente (da Time, October 15, 2001) sia il PP
iniziale che l’NP finale sono postmodificati da una frase (clause):
[PP despite the modernization [CLAUSE that took place after the discovery of oil reserves in 1938]],
Saudi Arabia remains [NP a land [CLAUSE where rigid religious and traditional values are strictly
enforced]].
4.7 Scomposizione della frase (clause) in sintagmi (phrases)
I sintagmi sono i costituenti della frase,
my friend | has arrived | by train
NP
VP
PP
ed ogni frase si scompone in sintagmi. Per farlo, prima si individua il verbo,
I met Clarissa in the Park this morning
e poi si prova a fare spostamenti per verificare quali parole formano sintagmi indipendenti:
this morning I met Clarissa in the Park || in the Park I met Clarissa this morning
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I sintagmi possono essere individuati anche come risposte a domande:
who did you meet in the Park this morning? Clarissa
where did you meet Clarissa this morning? in the Park
when did you meet Clarissa in the Park? this morning
Quindi (trattando pronomi e nomi propri come nomi):
[NP I ] [VP met ] [NP Clarissa ][PP in the Park ][NP this morning]
Nella frase seguente ci sono 2 sintagmi dopo il verbo:
most Swedes consider him reliable  him most Swedes consider reliable
how do most Swedes consider him? reliable
who do most Swedes consider reliable? him
[NP most Swedes][VP consider ][NP him ][AdjP reliable]
In quest’altra, invece, le parole dopo il verbo formano un unico sintagma complesso,
Streseman was the youngest child of a lower middle-class family in Berlin
dove la testa child è pre-modificata da youngest e post-modificata da of a lower middle-class family
in Berlin
[NP the [AdjP youngest] child [PP of a lower middle-class family in Berlin]]
E il PP può a sua volta scomporsi in
[PP of [NP a [AdjP lower middle-class ] family [PP in Berlin]]]
Un unico NP con post-modificazione viene prima del verbo anche in quest’altra frase:
the risks of a prolonged physical disruption seem small
[NP the risks of a prolonged physical disruption][VP seem][AdjP small]
[NP the risks [PP of a prolonged physical disruption]]…
Mentre nella successiva i sintagmi prima del verbo sono 2:
for generations the Martinez family had bred heavily-built horses 
the Martinez family had bred heavily-built horses for generations
[PP for generations][NP the Martinez family][VP had bred][NP heavily-built horses]
La scheda 3 contiene classi lessicali e sintagmi da identificare, e frasi da scomporre in sintagmi.
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5. La frase
5.1 Elementi della frase e loro realizzazioni – clause elements and their realizations
Le frasi 1 e 2 si scompongono negli stessi sintagmi (NP VP NP),
1 she married an astronaut
2 she became an astronaut
Lo stesso per le frasi 3 e 4 (NP VP NP NP),
3 they sent John a present
4 they elected John chairperson
Ma i sintagmi realizzano elementi sintattici e semantici diversi.
La frase si struttura attorno al verbo, che specifica il processo di cui si tratta (attività fisica o
mentale, stato…) e il numero e la natura dei partecipanti coinvolti: marry ha due partecipanti
(umani), become uno solo. Tutti e due i verbi richiedono, insieme al soggetto, un complemento, che
nel caso di marry denota un partecipante distinto dal soggetto, nel caso di become una
qualificazione del soggetto stesso. In termini sintattici (S = soggetto, V = verbo):
marry S V Od (oggetto diretto, direct object)
become S V Ps (predicativo del soggetto, subject predicative).
Per le frasi 3 e 4:
send
S V Oi Od (oggetto indiretto, indirect object; oggetto diretto, direct object)
elect
S V Od Po (oggetto diretto, direct object; predicativo dell’oggetto, object
predicative).
Gli elementi sintattici sono così realizzati nella frase 2:
S
V
Ps
she | became | an astronaut
NP
VP
NP
Si dice che il verbo become ha valenza 2, o che è un verbo a due posti, cioè richiede un soggetto e
un predicativo del soggetto – quest’ultimo realizzato anche da un sintagma aggettivale:
S
V
Ps
she | became | angry
NP
VP
AdjP
Anche marry ha valenza 2, ma richiede soggetto e oggetto diretto (marry può essere usato anche
con valenza 1, ma come verbo reciproco: they married). Send e elect hanno valenza 3.
I predicativi Ps e Po possono essere anche realizzati da PP:
they elected a woman as president
E oltre a Od e Oi c’è anche l’oggetto preposizionale, Op, prepositional object:
the surgeon operated on the patient
Table 5.1 clause elements and their phrase realizations
element
NP
VP
AdjP
x
S, subject
x
V, verb
x
Od, direct object
x
Oi, indirect object
Op, prepositional object
x
x
Ps, subject predicative
x
x
Po, object predicative
PP
x
x
x
La scheda 4 (1) contiene frasi da analizzare in elementi e loro realizzazioni.
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5.2 Valenza del verbo – verb valency
Oggetti (Od, Oi, Op) e predicativi (Ps, Po) sono anche chiamati collettivamente complementi
(complements): il loro numero e la loro natura dipendono dalla valenza (valency) di V – a 1, 2 o 3
posti:
one-place verbs hanno il soggetto e nessun complemento;
two-place verbs hanno il soggetto e un complemento;
three-place verbs hanno il soggetto e due complementi.
Un verbo può avere più valenze:
Table 3.2 one-, two-, three-place verbs
verb
1 place
2 places
1 grow
SV
SVN
S V Adj
2 open
SV
SVN
3 rely
S V on N
3 places
S V on N for N
4
become
5
consider
SVN
S V Adj
SVN
SVNN
S V N Adj
6
elect
SVN
SVNN
S V N as N
examples
the roses are growing
my neighbours grow roses
he’s growing old
the door opened
she opened the door
we cannot rely on her
we can rely on her for advice
she became a footballer
the wind is becoming stronger
we are considering your proposal
I consider you my best friend
everybody considers her clever
they elected the new president
they elected Johnson president
they elected a woman as president
5.3 Elementi realizzati da frasi - elements and their clause realizations
Soggetto e complementi (S; Od, Oi, Op; Ps, Po) sono realizzati sia da sintagmi che da frasi
dipendenti finite o non finite (finite or non-finite clauses):
S
V
Ps
standing here all day | is | very tiring
non-finite clause
VP AdjP
S
V
Od
the girl | admitted | the mistake
NP
VP
NP
S
V
Od
she | admitted | that a mistake had been made
NP
VP
finite clause
S
V
Od
We | don’t know | what she’s going to do
NP VP
finite clause
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S V
Oi
Od
we | told | her | to stay with us
NP VP NP
non-finite clause
S
V
Od
they | want | you to say the truth
NP
VP non-finite clause
Notare la differenza di analisi fra le ultime due frasi:
tell ha valenza 3 (we told her that) (what did you tell her? to stay with us) [her è Oi di told]
want ha valenza 2 (they want that) (what do they want? you to say the truth) [you è S di to say]
5.3.1 Verbi a controllo – control verbs
Le due frasi seguenti hanno gli stessi elementi (S V Oi Od), realizzati dagli stessi sintagmi:
1 she | told | me | to come
2 she | promised | me | to come
ma in 1. Oi fa anche da soggetto sottinteso di to come; in 2. è S che fa anche da soggetto sottinteso
di to come. Tell e promise sono detti ‘verbi a controllo’, perché controllano il soggetto della frase
dipendente non finita da essi retta:
tell è un object-control verb (l’oggetto di tell è anche il soggetto della dipendente non finita);
promise è un subject-control verb (il soggetto di promise è anche il soggetto della dipendente non
finita).
Nella scheda 4 (2) ci sono verbi i cui soggetti o complementi sono realizzati da frasi.
5.4 Gli avverbiali – adverbials
Oltre a soggetto, verbo e complementi, la frase può avere anche uno o più avverbiali (A,
adverbials), che specificando le circostanze dell’azione – quando, dove, come, perché. Sono
realizzati da NP, AdvP, PP e frasi dipendenti finite e non finite, e occupano varie posizioni nella
frase:
he’s coming next week
yesterday I met her at the station
we enjoyed the film immensely
she has kindly lent me her own car
we stayed at home because of the bad weather
grumbling, she left the room
her father died when she was young
we didn’t mention the subject so as not to hurt her
5.5 Elementi e loro realizzazioni - elements and their realizations
Complessivamente gli elementi sintattici della frase sono
S + V + complements, adverbials
Tranne il verbo, che è sempre un VP, gli altri elementi possono essere realizzati da sintagmi e frasi
dipendenti (finite e non finite):
S
V
Od
Jane and I | enjoyed | seeing you
NP
VP
non-finite clause
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A
S
V
Od
angered by the decision,| she | wrote | a letter of complaint
non-finite clause
NP VP
NP
S
V
Ps
whether he wins or not | remains | to be seen
finite clause
VP
non-finite clause
S
V
Od
we | suggest | that you apologize for being late
NP VP
finite clause
____|__________________________
S
V
Op
that | you | apologize | for being late
conj NP
VP
non-finite clause
Table 5.3 clause elements and their phrase or clause realizations
element
NP VP
AdjP AdvP PP
finite clause
x
x
S, subject
x
V, verb
x
x
Od, direct object
x
x
Oi, indirect object
x
x
Op, prepositional object
x
x
x
x
Ps, subject predicative
x
x
x
x
Po, object predicative
x
x
x
x
A, adverbial
non-finite clause
x
x
x
x
x
x
5.6 Embedding
Le frasi sono fatte di sintagmi, che sono fatti di parole: ma questa gerarchia può essere capovolta e
un sintagma contenere un altro sintagma (un PP postmodifier in un NP o in un AdjP) o anche una
frase (anch’essa postmodifier in un NP o in un AdjP); e una frase può avere altre frasi dipendenti,
finite e non finite, come realizzazioni dei suoi elementi (soggetto, complementi, avverbiali). Si
chiama embedding questo fenomeno di strutture incassate in strutture dello stesso livello o di livello
inferiore.
Embedding di frasi in sintagmi e in frasi:
who is the man sitting next to you?
you should be ready to act promptly
we talked about going to the seaside
she went out as I came in
having arrived late, I went straight to bed
what he is looking for is a wife
to be a writer is her greatest ambition
I think that you are wrong
I tried to talk to her
I gave whoever it was a ten-pound note
it depends on what they decide
she insists on being present
the hope is that things will improve
his pastime is playing practical jokes
you can call me whatever you like
we found him overcome with grief
postmodifier of NP
postmodifier of AdjP
complement of PP
A
A
S
S
Od
Od
Oi
Op
Op
Ps
Ps
Po
Po
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5.7 Extraposition
Nell’esempio seguente, che elemento è realizzato dalla frase embedded?
1a it was true that the family was of German origin (D 105)
Riformulando l’intera frase in questo modo
1b that the family was of German origin was true (D 105)
si vede che la frase embedded realizza il soggetto, e che in 1a. è stata spostata in fondo
(‘extraposed’) lasciando il posto al pronome it. Quest’ultimo è solo un segna-posto (è detto infatti
‘espletivo’, cioè ridondante: expletive, anticipatory or dummy it) e fa da soggetto insieme alla frase
in extraposition:
S V
Ps
S
it | was | true | that the family was of German origin
NP VP AdjP finite clause
L’extraposition si può avere anche con una frase non finita,
it was silly to have other reasons for doing things (D 9)
e la frase embedded può realizzare anche l’oggetto diretto:
she found it impossible to write a letter to ‘The Times’ (D 153).
5.8 Frasi dipendenti finite – finite dependent clauses
Frasi dipendenti finite sono le relative, le nominali, le avverbiali e le comparative.
5.8.1 Frasi relative – relative clauses
Restrittive o non restrittive, sono tipicamente parte di NP:
she is the only person who can help us
Mr Hopkins, who is 78, lives alone
he is a man of considerable wealth, which he spends on charity
5.8.2 Frasi nominali – nominal clauses
Sono introdotte da that, what, why, whether, how..., e realizzano il soggetto, l’oggetto diretto e il
predicativo del soggetto:
I’ll do whatever you want
what we need is a strong coffee
I was asked whether I wanted to stay at a hotel or at his home
he knew that the attempt was useless
she inquired how Jack was getting on
I would like to know why you are so late
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5.8.3 Frasi avverbiali – adverbial clauses
Sono introdotte da subordinatori come when, as, if, because, until, while, though..., e realizzano
avverbiali di circostanza:
the performance was cancelled because the leading actor was ill
it was very late when she returned
if you do that for me I will be pleased
though he has lived for years in London he still writes in German
5.8.4 Frasi comparative – comparative clauses
Sono introdotte dai subordinatori than e as:
I was more unhappy than I’ve ever been since (D 36)
it was later than she thought (D 117)
he looks older than he is
it is not as simple as it looks
5.9 Frasi non finite – non-finite clauses
Sono di tre tipi: infinitive clauses, ing-clauses, ed-clauses.
5.9.1 Infinitive clauses (with or without to)
I hate to see such behaviour
the old man is afraid to go into hospital
she won’t let you go
we hear her sing all day
to be successful you must never give up
5.9.2 ing-clauses
she shook her head, smiling
the bus carrying the supporters was stopped by the police
we cannot rely on her being here on time
5.9.3 ed-clauses
you are advised to follow the procedure approved by the committee
painted white, the house looks bigger
La scheda 5 contiene frasi da analizzare in elementi e loro realizzazioni.
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21
6. Il nome
6.1 Genere – gender
A father and his son were driving to a ball game when their car stalled on the railroad tracks. In the distance a train
whistled a warning. Frantically, the father tried to start the engine, but in his panic he couldn’t turn the key, and the car
was hit by the train. An ambulance picked them up, but on the way to the hospital the father died. The son was still
alive but his condition was very serious, and he was carried into an emergency operating room. The surgeon came in,
expecting a routine case. However, on seeing the boy, the surgeon blanched and muttered, ‘I can’t operate on this boy
– he’s my son’.
I nomi inglesi hanno genere naturale: sono maschili (masculine) o femminili (feminine) se si
riferiscono esclusivamente a uomini (father, son, boy...) o donne (mother, aunt, girl...); sono neutri
(neuter) se non si riferiscono a nessuno dei due (train, car, engine...), e duali (dual) se possono
riferirsi a entrambi (surgeon, friend, journalist, writer, reader...). Il genere grammaticale è limitato
ai pronomi personali di terza singolare (he, she, it; his, himself…).
I nomi neutri possono essere personificati al femminile o maschile: ship è she nel cap. 8 di
Persuasion.
Per specificare il genere, nel caso di un nome duale, si ricorre al pronome (“The surgeon came
in... she blanched and muttered...”), oppure a un premodifier o a un composto: a male nurse, a
female officer, a policewoman. Il duale è utile quando il genere è irrilevante o si vuole evitare di
specificarlo: chairperson invece di chairman, firefighter invece di fireman. Ma che pronome segue
un duale inclusivo? L’inglese, come l’italiano, ha il maschile come genere non marcato (unmarked,
che include cioè anche l’altro genere):
1 “A translator of a classical text is not merely taking things from one language and putting them
into another. He is also taking things from one time and adapting them to another. He not only
translates but modernizes as well” (R. Scholes and R. Kellogg, The Nature of Narrative, Oxford
University Press 1966, p. 283).
Quest’uso verrebbe oggi giudicato sexist. Un uso invece politically correct è oggi il seguente:
2a “Often a student asks what is the point of learning high school mathematics. This book tries
to show that these mathematical skills let him or her probe entirely new fields of thought such as the
theory of relativity” (E. A. Robinson, Einstein’s Relativity in Metaphor and Mathematics,
Englewood Cliffs, New Jersey, Prentice Hall 1990, p. xiii);
2b “The learner can set his or her existing knowledge in the context of a more general
observation, can also, perhaps, extend his or her vocabulary in the area of ‘talking about topics’, and
perhaps can choose the most suitable word for the idea s/he wishes to express at this time” (Susan
Hunston and Gill Francis, Pattern Grammar, Amsterdam/Philadelphia, John Benjamins 2000, p.
263).
Quest’uso è diventato quasi obbligato nel registro ACAD; ma ripetere, come nell’esempio 2b, tre
volte la coppia di pronomi in tre righe successive sa di goffaggine.
Una scelta alternativa, comune nel parlato, è they come ‘singolare generico’, cioè non sex-specific:
3a “This certificate lists the four courses for which the student was registered, showing letter
grade assessments of their work over the year for their examination performance” (from a 1990
document of the University of London). Quest’uso ha anche autorevoli precedenti letterari:
3b Jane Austen: “she felt that were any young person...to apply to her for counsel, they would
never receive any of such certain immediate wretchedness” (P 26-7); “Every body has their taste in
noises as well in other matters” (P 121: per altri esempi in Jane Austen cfr.
http://www.pemberley.com/janeinfo/);
3c Virginia Wolf: “Everyone gives up something when they marry” (D 56); “Everyone if they
were honest would say the same” (D 68).
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Degli esempi seguenti, il 4a evita il problema e il 4b (dallo stesso libro) ricorre alla scelta
innovativa del femminile come genere non marcato (simmetricamente all’esempio 1):
4a “What about the contemporary programmer or engineer who merely wants to use
cryptography? Where does that person turn?” (Bruce Schneier, Applied Cryptography, New York,
Wiley 1996, p. xvi).
4b “Suppose a sender wants to send a message to a receiver. Moreover, this sender wants to send
the message securely: She wants to make sure an eavesdropper cannot read the message” (Bruce
Schneier cit., p. 1). Stessa scelta del femminile non marcato c’è in questo libro di filosofia (sulla
teoria dei mondi possibili):
4c “If a philosopher thinks that her serious explanatory purposes are not served by Possible
Worlds,…then she is bound…to abstain from its use,” John Divers, Possible Worlds, London and
New York, Routledge 2002, p. 17)
“There is in Korean mythology a famous measuring unit that denotes a very long period of time...
One is asked to imagine a mountain, made of solid granite, exactly one mile high. Once every
thousand years an angel flies down from heaven and brushes the summit of the hill with her wings.
The unit of time represents the number of years it would take for the angel and her summit-brushing
wing to erode the mountain down to sea level. Given long enough, of course, she would do it,”
S. Winchester, The Map that Changed the World. William Smith and the Birth of Modern Geology, New York,
HarperCollins 2001, p. 69.
Non c’è una soluzione buona per tutti i casi: è raccomandabile l’uso di forme variate, evitando la
stolida ripetizione della stessa formula (“If every person who called themself a linguist settled down
to provide a full description of a single previously undescribed language, then he or she would
justify the title,” R.M.W. Dixon, Ergativity, Cambridge UP 1994, p. 229).
marcato/non marcato – marked/unmarked
Quando ci sono coppie oppositive uno dei due termini assume anche significato generico:
high/low: the wall is two feet high… the building is 30 stories high
long/short: three millimetres long… 120 metres long
wide/narrow: two inches wide… 10 kilometres wide
E la relativa proprietà è designata con il termine non marcato: height, length, width.
old/young: ‘how old is she?’ ‘she is a young girl – she is only 12 years old’
La distinzione marcato/non marcato si applica anche ai fenomeni sintattici, come l’ordine delle parole, o elementi
della frase, in particolare i complementi. Quelli delle seguenti frasi
Od S V…: Hugh she detested for some reason (D 62)
Po S V Od: cold, heartless, a prude, he called her (D 7)
sono detti ordini marcati, rispetto ai normali – cioè non marcati – S V Od e S V Od Po. L’ordine marcato serve a
mettere in rilievo un elemento, o a creare qualche particolare enfasi.
6.1.1 Nota storica
L’inglese ha introdotto il genere naturale nel periodo del Middle English (1100-1500); nel periodo
precedente dell’Old English sunne ‘sun’ era femminile, mona ‘moon’ maschile, wif ‘female’ neutro
e wif-mann ‘woman’ maschile. La rinuncia al genere grammaticale è correlata alla caduta della
declinazione dell’aggettivo e all’introduzione dell’articolo indeclinabile the: tra nome, articolo e
aggettivo non c’è più bisogno di accordo di genere e numero (gender and number agreement).
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6.1.2 Politically correct
Nel 1990 il sindaco di Los Angeles ha messo al bando ogni forma di sexist language nei documenti
comunali, decretando l’uso di chairperson invece di chairman, humanity invece di mankind,
maintenance holes invece di manholes.
L’uso di un lessico non discriminatorio e non offensivo è un’esigenza molto sentita nell’inglese
contemporaneo. La pulizia delle città, un tempo fatta da refuse/garbage collectors è oggi affidata a
disposal operatives (GB) e sanitation engineers (USA). Negli Stati Uniti il primo termine della
serie seguente ha rimpiazzato tutti quelli che lo seguono:
African-American  Afro-American  negro  coloured  black
Da una vignetta di Jules Pfeiffer (1965):
“I used to think I was poor. Then they told me I wasn’t poor, I was needy. They told me it was self-defeating to think
of myself as needy, I was deprived. Then they told me underprivileged was overused. I was disadvantaged. I still don’t
have a dime. But I have a great vocabulary.”
6.2 Numero – number: countable and uncountable
Al contrario del genere, la determinazione del numero (singolare/plurale) non è sempre naturale.
Tree, year, idea sono nomi countable, cioè considerati come riferentisi a entità numerabili, e
hanno singolare e plurale (trees, years, ideas).
Furniture, information, advice sono invece uncountable, e hanno solo il singolare.
Alcuni nomi sono sia COUNT che UNCOUNT: difficulty, war, fear.
to protest against injustice; the injustices of world poverty.
I nomi di sostanza che sono UNCOUNT quando indicano la sostanza (beer is made from fermented
malt) e COUNT quando indicano un suo tipo (we have quite a good range of beers) o una sua
quantità (would you like a beer? = a glass of beer).
6.2.1 Countability and reference
Un NP può avere riferimento generico o specifico:
1a cats are domestic animals
1b the cats in our house are all Persians
2a English is a Germanic language
2b the English of Jane Austen is very elegant
generic reference
specific reference
generic reference
specific reference
L’uso degli articoli definito e indefinito dipende da countability e reference:
Table 6.1 countability and reference
uncountable
countable
sing
sing
pl
a/an, the
generic
the
the
the
specific
the kangaroo lives in Australia (count/generic) o anche: kangaroos live in Australia
wine is made from grapes (uncount/generic)
Altri esempi di nomi UNCOUNT con riferimento generico:
beer is Britain’s favourite Friday night drink
fear conscripts its own armies, takes its own prisoners (Time, October 22, 2001)
human nature may be great in times of trial (P 139)
Altri esempi di nomi COUNT con riferimento generico:
a doctor must use caution, anche doctors must use caution
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officials were vague about the target but precise about the timing (Time, October 22, 2001)
ex-military officers are teaching reporters and aid workers how to survive the perils of war
(Time, October 22, 2001)
La scheda 6 riguarda countability e reference.
6.3 Caso – case
Il genitivo, o s-genitive, è una sopravvivenza dei casi flessivi dell’Old English:
Charles’s grandfather
the two girls’ mother
last week’s Observer
Il genitivo può essere usato come determiner o pre-modifier di un NP, e come soggetto di una
frase non finita in -ing.
6.3.1 The determiner s-genitive
Specifica il riferimento dell’NP in cui ricorre (‘di chi è’):
Mrs Smith’s eldest daughter = the eldest daughter of Mrs Smith
my youngest child’s computer = the computer of my youngest child
this season’s games = the games during this season
today’s lower standards = the lower standards that apply today
Ha la stessa funzione di un determinante (a/an, the, his/her, that/this...): occupa infatti la posizione
iniziale dell’NP che lo contiene e non può essere usato insieme a un altro determinante dell’NP; e i
pre-modifier dell’NP principale vanno inseriti dopo il genitivo. Essendo esso stesso un NP può
avere il suo determinante e i suoi pre-modifier:
it was the brilliant young general’s most spectacular victory
it was [NP [Det the brilliant young general’s ][Pre most spectacular ][Head victory ]]
…[Det [Det the ][Pre brilliant ][Pre young][Head general’s ]]…
Può essere anche usato da solo con NP principale sottinteso,
Jane’s car is faster than Jim’s
o come predicativo:
this car is Jane’s (= this is Jane’s car)
6.3.2 The pre-modifier s-genitive
Indica ‘di che tipo è’:
a boys’ school = a school for boys
a men’s team = a team for men
a warm summer’s day = a warm day in summer
a woman dressed in a man’s raincoat = ...in a raincoat for men
the oldest women’s club = the oldest club for women
[NP [Det the][Pre oldest ][Pre women’s ][Head club ]]
6.3.3 The subject s-genitive
Nell’esempio seguente
I object to John’s staying here
la frase embedded (complemento di un PP che realizza un Op) ha il genitivo come soggetto:
I object [Op/PP to [CLAUSE [S John’s ][V staying ][A here ]]]
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6.3.4 Distribuzione
Non tutti i nomi compaiono al genitivo, e i registri ne fanno uso molto diversificato. La tabella di
LGSWE (p. 299) mostra che i più frequenti sono i nomi di persona (propri e comuni), seguiti dai
collettivi e dai nomi di luogo; e che NEWS è il registro con la maggiore densità,
corrispondentemente al suo alto tasso di nomi:
Table 6.2 density of genitive nouns
CONV
FICT
NEWS
personal



collective

place

time

other


each  represents c. 500 occurrences per million words, fewer than 250
ACAD



La scheda 7 chiede di identificare i tre usi di s-genitive.
6.4 Word formation
Nomi, verbi, aggettivi e avverbi sono classi lessicali aperte (open classes), che si possono cioè
accrescere; mentre preposizioni, congiunzioni, pronomi, determinanti e ausiliari sono classi chiuse
(closed classes). Quelle delle classi aperte sono dette anche ‘parole lessicali’ (lexical words), e
quelle delle classi chiuse ‘parole funzionali’ (function words).
Oltre all’introduzione di parole completamente nuove, ogni lingua ha regole per formare parole
nuove da parole esistenti – parole della stessa classe o di altra classe:
Adj  Adj: wise unwise
Adj  Adv: wise wisely
Adj  V: modern modernize
Adj  N: modern modernity
L’inglese ha tre regole di formazione:
1. affissazione – affixation
2. composti – compounds
3. conversione – conversion
Affissi sono prefissi e suffissi (prefixes and suffixes):
friend friendly, unfriendly, unfriendliness, friendless, friendlessness, friendship
agree agreement
proportion disproportionately
known unknown
understanding misunderstanding
suppose supposition
terror terrorism, terrorist
equal equality
conscious consciousness
Composti:
landslide, highway, spokeswoman
Conversione (detta anche ‘affissazione zero’, zero affixation):
walk, talk, drink, attempt, desire (verbi e nomi)
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26
Persuasion ha:
reason (nome e verbo), reasonable, reasonably, unreasonable, unreasonably, unreasonableness
wretched, wretchedly, wretchedness
persuade, persuadable, unpersuadable; persuasion, overpersuasion
romance (nome e verbo), romantic
una ricca scelta di suffissazioni in -ness:
nothingness, littlenesses, singleness, sameness, coldness, undesirableness, fearlessness,
hopelessness, solitariness ecc.
e tra i composti si segnalano quelli in -looking:
ill-, well-, good-, best-, fine-, odd-, deplorable-looking
LGSWE (p. 322) dà i seguenti dati per i suffissi più comuni nella formazione di nomi astratti:
Table 6.3 frequency of suffixes used to form abstract nouns
CONV
FICT
NEWS
ACAD
-tion





-ity



-ism


-ness



each  represents c. 500 occurrences per million words, fewer than 250
Persuasion conferma la prevalenza di -ness in FICT.
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7. Il verbo
7.1 Classe azionale – Aktionsart
1a we walked for an hour
 abbiamo camminato/passeggiato per un’ora
1b we walked to the station  abbiamo raggiunto la stazione a piedi
L’italiano non può tradurre le due frasi con lo stesso verbo perché evidentemente
camminare/passeggiare indicano solo un’attività che dura nel tempo, non un’attività che si
conclude con il raggiungimento di una meta. Il verbo inglese, invece, può indicare entrambe le cose:
può alternare tra due diverse ‘classi azionali’.
I verbi designano ciò che è (o sussiste) e ciò che accade. E fra gli accadimenti si distinguono quelli
‘atelici’ (che non hanno un punto terminale intrinseco, tipo talk) e quelli ‘telici’ (che ce l’hanno,
tipo build); e fra i telici si distingue ulteriormente tra quelli che hanno una durata (tipo build) e
quelli che sono istantanei (tipo explode). Ne risulta una quadripartizione di ‘classi azionali’
(Aktionsart, ‘forma d’azione’: è parola tedesca):
States: be tall, love, know, have, believe
Activities: march, walk, swim, think, rain, read, eat, sing, dance, talk, cry, sleep
Accomplishments: melt, freeze, dry, learn, build
Achievements: pop, explode, collapse, shatter, break
I tratti distintivi sono 3: stativo o dinamico (±static); telico o atelico (±telic); con o senza durata
(±punctual):
Table 7.1 Aktionsart features
static
States
+
Activities
Accomplishments
Achievements
-
telic
+
+
punctual
+
Ci sono test per stabilire a quale classe appartiene un verbo:
Table 7.2 Aktionsart tests
verb occurs with
1
progressive
2
adverbs like actively, vigorously
3
adverbs like quickly, slowly
4
phrases like for an hour
5
phrases like in an hour
States
No
No
No
Yes
No
Activities
Yes
Yes
Yes
Yes
No
Accomplishments
Yes
No
Yes
irrelevant
Yes
Achievements
No
No
No
No
No
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7.2 Alternanza di classe azionale
Un verbo appartiene a una classe base (read, walk e swim sono activities), ma può alternare di
classe a seconda della costruzione in cui ricorre. L’alternanza più comune è tra activities e
accomplishments:
activities
2a she read the book for an hour
3a he walked in the park for ten minutes
4a he swam in the river
accomplishments
2b she read the book in an hour
3b he walked to the park in ten minutes
4b he swam the river with his clothes on
Questa alternanza non c’è in tutte le lingue: in italiano c’è per i verbi transitivi in genere; e tra gli
intransitivi c’è per correre (e per volare e saltare), ma non per altri verbi di tipo di moto come
camminare, marciare, viaggiare, nuotare (4b è attraversò il fiume a nuoto…). In inglese è invece
generalizzata:
5a she hurried across the courtyard  attraversò in fretta il cortile
5b the soldiers marched back to the barracks  i soldati tornarono in caserma marciando
Traducendo, siamo costretti a usare un verbo telico (che indichi compimento dell’azione), lasciando
il tipo di moto o implicito
6a we walked out of the shop
 siamo usciti dal negozio
6b she walked me to the front gate  mi accompagnò al cancello
o specificato in qualche maniera:
7a I am planning to drive to Morocco next year  …andare in macchina…
7b she drove Anna to London  …portare in macchina…
In queste costruzioni sono presenti tre componenti di significato: moto, tipo di moto e meta.
L’inglese combina le prime due nel verbo, mentre altre lingue danno loro espressione separata.
Table 7.3 Accomplishments with verbs of manner of motion
1.a
andò
in macchina
alla stazione
2.a
andò
a piedi
alla stazione
*
2.b
1.b
VERB
motion
PHRASE
manner
VERB
she walked
she drove
PHRASE
goal
PHRASE
Romance and Slavic languages
Germanic languages
to the station
to the station
NOTA: I verbi italiani che, come correre, hanno alternanza di classe azionale, la marcano con
diverso ausiliare:
8a ho il fiato grosso perché ho corso
8b appena ho saputo sono subito corso a casa
[activity]
[accomplishment]
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7.3 Alternanze di valenza: l’ambitransitività – ambitransitivity
Nell’esempio seguente il verbo retire è usato prima come transitivo (verbo con oggetto diretto), poi
come intransitivo (verbo senza oggetto):
“Creel shut down the Midpac’s headquarters in St. Jude, fired or retired a third of its employees,
and moved the rest to Little Rock. Alfred retired two months before his sixty-fifth birthday.”
(J. Franzen, The Corrections, London, Fourth Estate 2002 (2001), p. 80)
Soggetto di retire può essere sia dell’impiegato (Alfred) che ‘va in pensione’ che la ditta o il
dirigente (Creel) che lo ‘mette in pensione’. I verbi inglesi sono in maggioranza sia transitivi che
intransitivi – sono ambitransitivi.
E l’ambitransitività è di due specie:
Si=St: il soggetto intransitivo corrisponde a quello transitivo
he’s eating spaghetti  he’s eating
Si=Ot: il soggetto intransitivo corrisponde all’oggetto transitivo
the boy broke the window  the window broke
Su ‘transitivo’ e ‘intransitivo’ (e ‘inaccusativo’) vedi la scheda 8.
7.4.1 Ambitransitività Si=St
Un tipo di ambitransitività Si=St avviene per omissione dell’oggetto diretto
Sean decided he wanted to write, and quit his job (LONGMAN)
Due sottoclassi importanti di ambitransitivi Si=St sono i verbi che sottintendono un oggetto
riflessivo
Joel dressed / washed (bathe, change, shave, shower, strip, undress)
o un oggetto reciproco
they touched / married (court, cross, date, divorce, embrace, kiss, meet, quarrel)
7.4.2 Ambitransitività Si=St : verbi reciproci – reciprocal verbs
Do people in Britain kiss when they meet?
Alcuni verbi possono presentare un processo reciproco fra due partecipanti sia come S V O
(O=Od/Op) che come S V:
that’s where I met my wife
 that’s where my wife and I met
she kissed him
 they kissed
I quarrelled with my friend
 my friend and I quarrelled
Così anche agree, argue, collaborate, consult, date, divorce, embrace, exchange, fight, marry, meet,
part, separate, share, struggle, touch...
Altri verbi hanno invece bisogno del pronome per esprimere reciprocità:
when we were young we loved passionately
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significa che ciascuno era innamorato di una persona diversa; altrimenti si dovrebbe dire ...we loved
each other passionately. Così anche we know each other; they ask each other questions; we don’t
see much of each other these days.
7.4.2 Ambitransitività Si=St : Od  Op
Un altro tipo di ambitransitività Si=St avviene per alternanza tra oggetto diretto e oggetto
preposizionale:
she shot him  she shot at him [= he was hit  he may have been missed]
he swam the river  he swam across the river
they fled the building  they fled from the building
they roamed the woods  they roamed in the woods [= fuller coverage  less full]
she met the Dean  she met with the Dean [= perhaps by chance  arranged]
England will be playing France  England will be playing against France
Le coppie non sono sempre sinonime, come è indicato tra parentesi quadre. Nelle due frasi seguenti
si implica, rispettivamente, simmetria e asimmetria:
firefighters battled the flames for four hours last night (LONGMAN)
she had battled bravely against cancer (LONGMAN)
7.5 Ambitransitività Si=Ot
Lo stesso partecipante è soggetto nella forma intransitiva e oggetto in quella transitiva:
the door opened

the window broke

the water is boiling

her resolve weakened 
she burned the house
the car is moving
the price of oil increased
the engine is still running
somebody opened the door
the boy broke the window
we are boiling the water
the news weakened her resolve
 the house is burning
 he was told to move his car
 they have increased the price by 50%
 run the engine for a moment
Esempi da Mrs Dalloway:
1a Clarissa’s eyes filled with tears (D 149) ‘…si riempirono…’
1b tears filled his eyes (D 18)
‘…gli riempirono gli occhi…’
2a boys in uniform…marched (D 43)
‘…marciavano…’
2b she had marched him up and down (D 159) ‘…l’aveva fatto marciare…’
3 that project for emigrating young people (D 92) ‘…far emigrare giovani…’
Nella frase 3 emigrating, verbo intransitivo (più eventuale avverbiale …to Canada), è
parafrasabile come making young people emigrate (o causing young people to emigrate), la stessa
parafrasi applicabile alla frase 2b (she had made him march).
La scheda 9 mette a confronto l’ambitransitività Si=Ot in inglese e in italiano.
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7.5.1 Child English: disappear
E’ noto che i bambini di lingua inglese tendono a trattare disappear come un verbo Si=Ot :
I disappeared it (= I made it disappear)
E’ una spia della facilità con cui i verbi inglesi cambiano di transitività.
7.5.2 Ambitransitività multipla: consult
you should consult your doctor
he needed to consult with an attorney
the umpires consulted quickly
[Od]
[Op]
[reciproco]
Non tutti i dizionari però riportano un altro uso intransitivo di consult il cui il soggetto non è chi
‘consulta un esperto’ ma l’esperto che ‘dà consulti o consulenza’ (Si=Ot), come in
dr Stevens consults daily from nine to eleven
La scheda 10 è su transitività e ambitransitività.
7.6 Verbi passivi – passive verbs
Attivo e passivo sono modi alternativi di formulare l’azione dando la posizione di soggetto ai vari
partecipanti. Possono essere passivizzati i verbi con oggetto (Od, Oi, Op).
7.6.1 Finite passives
[S the police ][V are questioning ][Od the suspects ] 
[S the suspects ][V are being questioned ][Op by the police]
[S he ][V told ][Oi her ][Od the whole story ] 
[S she ][V was told ][Od the whole story ][Op by him ]
[S the whole story ][V was told ][Oi to her ][Op by him ]
[S the committee ][V will look ][Op into the matter ] 
[S the matter ][V will be looked into ][Op by the committee ]
[S they ][V appointed ][Od her ][Po chairperson ] 
[S she ][V was appointed ][Ps chairperson ][Op by them ]
7.6.2 Non-finite passives
Il passivo compare anche in costruzioni non finite come postmodifier di un NP o di un AdjP
let us look at an example given by the LONGMAN dictionary
the foreign guests had the honour of being received by the Prince of Wales
any decisions are likely to be taken
e come complemento di un VP
we had all the locks changed
greenhouse gases continue to be emitted in large quantities
7.6.3 Verbi che non hanno il passivo
Non tutti i verbi con oggetto hanno la voce passiva:
- she lacks confidence, the skirt does not fit you, he resembles his father sono solo attivi;
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- arrive at, go into, look into sono passivi solo con soggetto astratto – cioè se usati metaforicamente:
the problem was carefully gone into/looked into
an unexpected result was arrived at
- solo oggetti realizzati da frasi finite possono essere soggetti passivi:
Whether former feelings were to be renewed, must be brought to the proof (P 57)
7.6.4 Usi del passivo
a. dare prominenza a un partecipante piuttosto che a un altro:
the boy was diagnosed as autistic
this bed was slept in by Queen Elizabeth
b. omettere un partecipante perché irrilevante o indeterminato o sconosciuto (short passive):
he was murdered in mysterious circumstances
c. omettere il soggetto in una frase subordinata o coordinata:
she doesn’t want to be arrested by the police
she felt ill and was taken to hospital
d. dislocare a fine frase come Op-agente un soggetto attivo complesso (long passive):
the news was brought by a woman who happened to be present at the moment of the accident
Il passivo è più frequente nella prosa accademica e nel giornalismo. Ecco due esempi NEWS di
long passive con Op-agente complesso:
“A mythical landscape of snow-covered fantasy, Lapland is inhabited by Santa Claus and his team
of
industrious elves creating colourful gadgets for the world’s children. Finland, the country on whose
peninsula the real Lapland perches, is actually inhabited by Nokia and a constellation of inventive,
mobile technology companies developing the next generation of colourful gadgets for the world’s
grown-ups.” (The Guardian Weekly, October 26 to November 1 2000)
La scheda 11 chiede di trasformare i passivi in attivi identificando i loro oggetti.
La scheda 12 chiede di trasformare gli attivi in passivi.
7.7 Promozione a soggetto – promotion to subject
Il passivo è un modo di promuovere a soggetto partecipanti normalmente oggetti (in qualche caso
anche avverbiali). Una promozione analoga si ha anche con certi verbi attivi:
1 clothes iron better when damp
2 these cars sell quickly
3 that wine drinks well
4 Shakespeare translates well into Greek
5 John broke a leg in the race
6 the guitar broke a string mid-song
7 these ingredients will bake 4 cakes
8 this table seats twelve
9 this caravan sleeps four
In 1-4 è l’oggetto che è stato promosso a soggetto; in 5-6 è il possessivo; in 7 è l’avverbiale
strumentale; e in 8-9 è l’avverbiale locativo. E in 9 sleep è transitivo!
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7.8 Stranded prepositions
Trasformandosi in soggetto del passivo, l’oggetto preposizionale lascia la preposizione appesa dopo
il verbo (la si può ritenere parte del VP):
this patient | cannot be operated on
 they | cannot operate | on this patient
the matter | will be dealt with | immediately  we | will deal | with the matter | immediately
In termini di sintagmi, il PP (= prep + NP) viene separato nei suoi costituenti e l’NP dislocato a
realizzare S.
E’ invece dislocata la preposizione nelle frasi relative:
the man about whom we are talking...
the man whom we are talking about...
the man_ we are talking about...
E nelle frasi interrogative con who, which, what, where, how:
which house did you live in as a young girl?
where do you come from?
Persuasion è ricco di stranded prepositions dei vari tipi:
1 A house was never taken good care of...without a lady (P 21)
2 ...which she grieved to think of (P 24)
3 “What part of Bath do you think they will settle in?” (P 38)
4 ...which Anne perfectly knew the meaning of (P 78)
5 She had nothing else to stay for (P 84)
6 They were people whom her heart turned to very naturally (P 145)
7 “You must tell me the name of the young lady I am going to talk about. That young lady, you
know, that we have all been so concerned with. The Miss Musgrove, that all this has been
happening to...” (P 152)
8 ...a “good morning to you”, being all that she had time for (P 158)
9 He is the most agreeable man she ever was in company with (P 158)
10 A moment’s reflection shewed her the mistake she had been under (P 172)
11 Nothing of the sort you are thinking of will be settled any week (P 173)
12 “And has it indeed been spoken of?” (P 174)
13 “...which I objected to” (P 178)
14 “The letter I am looking for...” (P 179)
15 “But Mr. Elliot was not yet done with” (P 183)
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7.9 Verb + particle(s)
Il significato del verbo può essere integrato o modificato da una particella avverbiale o
preposizionale, o da tutt’e due insieme:
1 things are looking up (= improving)
phrasal verb
2 look that word up in the dictionary (= find)
phrasal verb
3 we will look into the matter (= examine)
prepositional verb
4 she looks down on everybody (= regards with superiority) phrasal-prepositional verb
In 1 il verbo ha valenza uno e la particella è un avverbio;
in 2 il verbo ha valenza due con Od e la particella è un avverbio (Od anche dopo: look up that
word...);
in 3 il verbo ha valenza due con Op e la particella è una preposizione;
in 4 il verbo ha valenza due con Op e le particelle sono un avverbio e una preposizione.
La distinzione sintattica importante è fra 2 e 3: avverbio e Od oppure preposizione e Op.
Ecco alcuni esempi tratti da Mrs Dalloway e tabulati in Table 7.1:
1 “Since in those days a girl brought up as she was knew nothing” (D 50)
2 “He never got over lending her one of his books and finding it soaked on the terrace” (D 30)
3 “Now he had surrendered; now other people must help him... He gave in” (D 77)
4 “Every one gives up something when they marry. She had given up her home” (D 56)
5 “But with Peter everything had to be shared; everything gone into” (D 7)
6 “It all seemed useless – going on being in love; going on quarrelling; going on making it up” (D
51)
7 “But it might be only a phase, as Richard said, such as all girls go through” (D 10)
8 “The strange thing, on looking back, was...” (D 29)
9 “...still making out that she had been right...not to marry him” (D 6)
10 “His fun...was half made up, as he knew very well; invented, this escapade with the girl; made
up, as one makes up the better part of life, he thought – making oneself up; making her up” (D 46)
11 “...going on quarrelling; going on making it up... Without a word they made it up (D 51, 53)
12 “And then this taking out a stick of rouge, or a powder-puff, and making up in public” (D 61)
13 She had admitted it to him (You could always get her to own up if you took the trouble...)” (D
65)
14 People must be sent for... She sent for a doctor” (D 77)
15 “But odd unexpected people turned up” (D 66)
Table 7.4 phrasal or prepositional?
meaning
1
bring sb up
phr
care for a child
2
get over sth
prep
recover from
3
give in
phr
yield
4
give sth up
phr
stop doing or having
5
go into sth
prep
examine in detail
6
go on
phr
continue
7
go through sth
prep
experience
8
look back
phr
think about the past
9
make out
phr
claim
10 make sth up
phr
invent
11 make up
phr
become friends again
12 make sb up
phr
apply cosmetics
13 own up
phr
admit
14 send for sb
prep
ask to come
15 turn up
phr
appear suddenly
sb=somebody ; sth=something ; phr=phrasal; prep=prepositional
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7.9.1 Phrasal and prepositional verbs: frequenza
I verbi d’alta frequenza che hanno più combinazioni con particelle sono (in ordine decrescente):
go
go for, go into, go off, go on, go over to
come come along, come by, come off, come up against
get
get at, get away with, get up
put
put aside, put down to, put on
take
take after, take back, take up on
look
look forward to, look up
bring
bring about, bring up
set
set apart, set up
turn
turn back, turn over
give
give in, give up
make
make up, make up for
Le particelle che si combinano con più verbi (in ordine decrescente):
up
break up, bring up, check up, shut up, sit up, turn up, warm up
out
break out, burst out, carry out, fall out, turn out, wipe out
off
break off, call off, move off, pack off
down break down, calm down, run down
on
bring on, get on, turn on
in
break in, do in, take in
Il Collins Cobuild Dictionary of Phrasal Verbs del 1989 registra oltre 3000 combinazioni di
verbi con particelle, per oltre 5500 significati; e LGSWE (p. 409 e 415) mostra che il registro che ne
fa il maggior uso è FICT, seguito da CONV.
Table 7.5
CONV
FICT
NEWS
ACAD
phrasal verbs per million words (each o represents 100)
oooooooooooooooooo
ooooooooooooooooooo
oooooooooooooo
oooooooo
Table 7.6
CONV
FICT
NEWS
ACAD
prepositional verbs per million words (each o represents 200)
oooooooooooooooooooooooo
ooooooooooooooooooooooooooooooo
oooooooooooooooooooooo
ooooooooooooooooooooo
Insieme agli ambitransitivi, i verbi + particella/e sono una categoria importante e caratteristica
dell’inglese moderno: è infatti più produttiva dell’altro tipo di formazione, germanica e antico
inglese, che usa la stessa particella come prefisso del verbo (upgrade, outgrow, overvalue):
upupdate, upset
outoutdo, outlaw, outnumber
overovercharge, overcome, overdo, overestimate, overflow
Il prefisso verbale quantitativamente paragonabile a up ‘frasale’ è re- (rewrite), non a caso un
prefisso romanzo: tutte le particelle ‘frasali’ sono invece di origine germanica e prevalentemente
locative.
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7.10 Altre funzioni del verbo nella frase
Al verbo è affidata l’indicazione di
tempo
tense:
past, present, future
1
1
aspetto aspect : perfect
aspetto2 aspect2: progressive
modalità modality: possibility, permission, ability, necessity, obligation, volition...
7.10.1 Tense
Come tutte le lingue germaniche, il verbo inglese ha due soli tempi finiti semplici, present tense
(she works) e past tense (she worked). Altri tempi passati sono formati con l’ausiliare have
(present perfect: she has worked; past perfect: she had worked). Il futuro è espresso con il
presente semplice o con verbi modali.
7.10.2 Aspect1: present perfect vs. past tense
La domanda ‘che cosa è successo...?’ può essere formulata in inglese con due tempi verbali diversi
1 what has happened...?
2 what happened...?
a seconda dell’indicazione temporale che la completa:
a today
b yesterday
a this week
b last week
a this year
b in 1993
a so far
b an hour ago
In a l’indicazione di tempo include il presente (cioè il momento dell’enunciazione della frase); in b
lo esclude. La frase 1 va con a; la 2 va con b. Il present perfect indica un passato che include il
presente; il past tense un passato che lo esclude. Le due frasi
3 she has gone on holiday for a whole month
4 she went on holiday for a whole month
hanno implicazioni temporali diverse: in 3 è ancora in vacanza, in 4 non più.
7.10.3 Aspect2: simple and progressive
Con il progressivo si esprime durata, cioè azione in corso (in progress, nel presente, nel passato e
nel futuro) e quindi non completa:
1 I’m writing a letter
2 I was sleeping when the phone rang
3a I’ve been reading an interesting novel this week (azione non completa)
3b I’ve read an interesting novel this week
(azione completa)
4a I will be leaving tomorrow at 8.30
(azione non completa)
4b I will have left tomorrow by 9
(azione completa)
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7.10.4 Modality
She is at home è un fatto; she must be at home because the lights are on è invece un’inferenza
logica; e she may be at home è una possibilità, mentre you must be at home before 8 è un obbligo.
Se la fattualità è il semplice fare, le modalità sono il potere, il dovere, il voler fare, nelle varie
accezioni. Eccone alcune:
I can swim
ability
you can read my notes
permission
he may have been delayed
possibility (=maybe he was delayed)
she must have come home late
logical necessity (=I infer that she has come home late)
you must do as I tell you
obligation (=I want you to do as I tell you)
7.10.5 Due usi del modale must
1 “He had an affectionate heart. He must love somebody” (P,149): deve (o doveva, nel contesto),
cioè non poteva fare a meno di amare qualcuna, per costituzione psichica – obbligo.
2 “She could not contemplate the change as implying less. – He must love her”(P,165): questa è
invece un’inferenza fatta dalla persona che parla o pensa le frasi, la quale capisce dal mutato
comportamento di lui che lui è innamorato di lei (he must love her = she inferred that he loved her).
L’inferenza, o necessità logica, riguarda non il soggetto della frase, cioè di must (he), ma il soggetto
dell’enunciazione, cioè chi pronuncia la frase (she).
7.10.6 Due usi del modale would
1 “Mrs Dalloway said she would buy the flowers herself... The doors would be taken off their
hinges... He would be back from India one of these days” (D 3): sono esempi di future in the past
nel discorso indiretto e indiretto libero (indirect speech e free indirect speech). L’italiano userebbe
il condizionale passato.
2 “ ‘It is the hat that matters most,’ she would say... Every hat that passed she would examine... she
would welcome a shop-girl who had turned her little bit of stuff gallantly... ‘Beautiful!’ she would
murmur” (D 74): sono invece esempi di azione ripetuta o caratteristica. Qui l’italiano userebbe
l’imperfetto. In questo uso would è sinonimo del semimodale used to (pronunciato /ju:stu/):
- “And her old Uncle William used to say a lady is known by her shoes and her gloves” (D 9);
- “Do you remember,” she said, “how the blinds used to flap at Bourton?” (D 35);
- “But ‘Lovely!’ he used to cry, and the tears would run down his cheeks... And he would lie
listening until suddenly he would cry that he was falling down” (D 119).
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8. L’inglese contemporaneo
8.1 Tratti distintivi dell’inglese moderno
La lingua inglese ha una lunga storia, convenzionalmente suddivisa in tre periodi: Old English 5001100, Middle English 1100-1500 e Modern English dal 1500 a oggi. Contatti con danesi e
scandinavi prima (le invasioni vichinghe del IX-X secolo) e con i normanni di lingua francese poi
(conquista normanna del 1066) hanno determinato profondi cambiamenti nel periodo di mezzo:
they, are, take, law, sky sono parole norrene, come anche i morfemi verbali -s e -ing; e con i
normanni è cominciata quella ‘romanzizzazione’ del lessico che è arrivata a costituire oltre la metà
del vocabolario.
Del periodo germanico l’inglese moderno ha conservato una parte del lessico, l’s-genitive, le due
classi di verbi (regolari e irregolari: meglio detti deboli e forti) e i due tempi semplici del verbo
(present e past tense). Ma negli ultimi 500 anni i tratti che sono diventati sempre più caratteristici
della lingua sono:
- natural gender with dual (cfr. 6.1);
- word-formation through conversion (cfr. 6.4);
- Aktionsart alternations (cfr. 7.1-2)
- ambitransitive verbs (cfr. 7.3-5);
- passives from all three objects (cfr. 7.6);
- promotion to subject (cfr. 7.7);
- stranded prepositions (cfr. 7.8);
- verbs + particle(s) (cfr. 7.9);
- aspect (cfr. 7.10.2-6).
8.2 English e Englishes
Per ‘inglese contemporaneo’ s’intende quello dal 1800 a oggi – meglio, dal 1776, l’anno
dell’indipendenza degli Stati Uniti d’America, da quando sono cominciate a diventare prominenti le
varietà internazionali dell’inglese. Come scrive una storia recente della lingua inglese (Romain
1997, pp. 1, 5):
“The singular term English seems no longer adequate to describe the social, regional, and other
variations in a language used by millions... Developments in the period from 1776, which saw the
beginnings of the first major transplanted or colonial variety of English take shape, the origins of
other colonial varieties of English and English-based pidgins and creoles and what was the most
important variety in the twentieth century (American English), show that in the modern period, we
are talking of the history of ‘Englishes’.”