Meccanismi di patogenesi batterica: esotossine G. Di Bonaventura Università di ChietiChieti-Pescara Azione patogena dei batteri mediata da fattori di virulenza • Produzione di tossine (tossinogenesi) – esotossine (principalmente Gram+) – endotossine (LPS) (solo Gram-) Esotossine: principali caratteristiche • Sostanze proteiche (PM: 10-900 kDa) sintetizzate in forma solubile dai batteri, in particolar modo dai Gram+ • Spesso controllate da geni extracromosomici (plasmidi) • Vengono escrete nel mezzo circostante, ma rilasciate anche in seguito a lisi cellulare • Si legano a specifici recettori cellulari (specificità cellulare) risultando tossiche o letali per le cellule dell’ospite • Elevata tossicità (anche per ingestione) per gli animali: dose minima letale 1-5 µg (appena 2x10-5 µg per la tossina botulinica) • La natura proteica le rende altamente antigeniche (immunogene), stimolando così la formazione di antitossina neutralizzante • Apirogene • Convertite (mediante trattamento con formalina, acidi, calore) a tossoidi o anatossine Sull’inibizione delle tossine batteriche si basa la risposta immunitaria attiva, caratteristica dei principali vaccini antibatterici Le tossine batteriche sono, infatti, il principale bersaglio della sieroprofilassi Costituenti dei principali vaccini antibatterici (vaccino antitetanico, antidifterico e antipertosse) sono le anatossine o tossoidi, esotossine alle quali è stato artificialmente eliminato il potere tossico preservandone le proprietà antigeniche (immunogene) Esotossine: classificazione • Specificità di bersaglio (tropismo cellulare): – – – • tossine neurotrope: agiscono a livello del sistema nervoso centrale o periferico (tossina tetanica e botulinica) enterotossine: agiscono sulla mucosa intestinale (tossina colerica, enterotossine di E. coli) tossine pantrope: diffusione dei recettori cellulari (tossina difterica, tossina pertossica, tossina di Shiga) Meccanismo di azione: – – – superantigeni (tossine tipo I) esotossine che danneggiano le membrane della cellula ospite (tossine tipo II) tossine A-B ed altre tossine che interferiscono con le funzioni della cellula ospite (tossine tipo III) Esotossine di tipo I Superantigeni Attivazione linfociti T4: “Presentazione” dell’antigene 1. Antigeni esogeni (batteri, virus, miceti, protozoi) vengono fagocitati da antigen-presenting cells (APC: macrofagi, cellule dendritiche, linfociti B) all’interno di un fagosoma. 2. Il fagosoma si fonde con il lisosoma. 3. Degradazione proteasica degli antigeni a peptidi. 4. Molecole MHC-II vengono sintetizzate nel reticolo endoplasmico e trasportate verso il complesso di Golgi. Legame della catena Ii alle molecole MHC-II (per evitare che peptidi per MHC-I si leghino a MHCII). 5-6.Il complesso MHC-II / Ii chain viene trasferito nel complesso di Golgi all’interno di vescicole. 7. Le vescicole si fondono con il fagolisosoma contenente peptidi. La catena Ii viene rimossa ed i peptidi sono liberi di legarsi al MHC-II. 8. Il complesso MHCII-peptide viene trasportato alla membrana citoplasmatica dove si ancora. 9. Il complesso peptide/MHC-II può essere riconosciuto da un linfocita T4 mediante T-cell receptor (TCR) e CD4 aventi forma complementare. “Presentazione” dell’antigene I superantigeni sono proteine batteriche ad azione toxin-like che attivano le cellule T CD4+ legandosi aspecificamente (senza presenza di Ag specifico) al T cell receptor (TCR) ed al complesso maggiore di istocompatibilità di classe II (MHC-II) dei macrofagi. L’interazione aspecifica APC-linfocita T mediata dal superantigene si traduce nella attivazione e proliferazione delle cellule T e nell’attivazione dei macrofagi con rilascio di elevate dosi di diverse citochine: dapprima IL-2 (febbre, nausea, vomito, diarrea) che, a sua volta, stimola la sintesi di altre citochine (IL-1, IL-8, TNF-α, PAF) coinvolte nella patogenesi dello shock (danno endoteliale, CID, insufficienza respiratoria) Legame convenzionale linfocita T4-antigene Superantigene: legame aspecifico Esempi di alcuni superantigeni di origine microbica Toxic shock syndrome toxin-1 (TSST-1), prodotta da alcuni ceppi di S. aureus che causano la sindrome dello shock tossico (febbre, rush, shock) Enterotossine, prodotte da S. aureus; causano tossinfezione alimentare (nausea, febbre, vomito, diarrea). La tossina stimola il vago causando vomito incoercibile. Tossina pirogenica, prodotta da ceppi invasivi di S. pyogenes superantigeni associati a S. pyogenes potrebbero causare psoriasi Heat-stable toxins (sta) di ceppi enterotossigenici di E. coli Antigeni di M. tuberculosis, del virus rabbico e di HIV possono essere considerati superantigeni Esotossine di Tipo II Tossine che agiscono a livello della superficie cellulare Le tossine emolitiche (emolisine o citolisine) sono enzimi che producono pori nella membrana cellulare, digeriscono materiali cellulari, alterano la composizione della membrana Tossina esfoliativa (due varianti antigeniche: A , B), prodotta da S. aureus, causa il clivaggio delle proteine di matrice extracellulare dello strato granuloso dell’epidermide (sindorme della cute pseudo-ustionata) Esotossina B, prodotta da ceppi invasivi di streptococchi β-emolitici di gruppo A (Streptococcus pyogenes). Questa esotossina è una proteasi che degrada il tessuto muscolare (miosite) o la guaina di rivestimento del muscolo (fascite necrotizzante). Citolisine prodotte da Gram+ • Queste citolisine sono costituite in gran parte da una sola subunità • Agiscono formando un poro “a biscotto” (proteico) nella membrana cellulare bersaglio • I pori annullano il gradiente Na+/K+ transmembrana, provocando una lisi osmotica della cellula • L’ingresso di Ca2+ extracellulare causa un’attivazione della cellula bersaglio • Esempi: listeriolisina (Listeria monocytogenes), pneumolisina (Streptococcus pneumoniae), tossina-a (S. aureus) Streptolisina O vs eritrociti di coniglio Citolisine prodotte da Gram• Repeats-in-ToXin (RTX) family E coli – emolisina alfa (HlyA) P. vulgaris – emolisina Pasteurella haemolytica - leucocidina E. coli: HlyA • Meccanismo di azione similare a quello delle citolisine prodotte dai Gram+ • Agiscono formando un poro funzionale transmembrana, sebbene la struttura differisca da quella dei pori prodotti da Gram+ Esotossine prodotte da Clostridium perfringens Tossine ad effetto necrotizzante ed emolitico che, insieme alla distensione del tessuto ad opera del gas prodotto dalla fermentazione dei carboidrati, favoriscono la diffusione della gangrena gassosa (mionecrosi). Possono essere inoltre causa di una forma mista diarroico-dissenterica. tossina alfa (lecitinasi): aumenta la permeabilità dei capillari e delle cellule muscolari distruggendo la lecitina presente nella membrana citoplasmatica. Questo causa edema nella gangrena gassosa. tossina kappa (collagenasi): causa la degradazione del tessuto connettivale e muscolare, responsabile delle lesioni molli della gangrena gassosa. tossina mu (ialuronidasi): causa la rottura dei legami intercellulari nel tessuto. Esotossine prodotte da Clostridium difficile Colite pseudomembranosa = sindrome dissenterica con crampi, diarrea acquosa/sanguinolenta, febbre, leucocitosi La Tossina A è una potente enterotossina che esercita anche attivitità citolitica, danneggiando le cellule mucosali intestinali, che in tal modo perdono il controllo del flusso di H2O. Inoltre, esse richiamano e distruggono i neutrofili, causando il rilascio degli enzimi lisosomiali che potenziano il danno tessutale. La Tossina B è una potente tossina citolitica. Esotossine di Tipo III Tossine “A-B” che interferiscono con le funzioni della cellula ospite Le tossine A-B sono proteine dimeriche, ossia composte da due parti: componente A (active) e componente B (binding). Sono prodotte sia dai batteri Gram-positivi che Gram-negativi e secrete nell’ambiente esterno Il componente B si lega al recettore superficiale della cellula ospite, così determinando la specificità di bersaglio della tox. • La tossina viene, quindi, traslocata attraverso la membrana: • per endocitosi: il componente A si separa da B per migrare nel citoplasma; • altre tossine A-B prevedono l’ingresso nella cellula del solo componente A, generalmente attraverso un poro di membrana. • La principale difesa dell’ospite nei confronti delle tossine è rappresentata dalla produzione di anticorpi anti-tossina (neutralizzanti). Una volta legata dall’anticorpo, la tossina non potrà più legarsi al recettore di superficie cellulare. Esempi di tossine A-B • Tossina difterica (Corynebacterium diptheriae) • Tossina di Shiga (Shigella dysenteriae, E. coli enteroemorragici EHEC) • Tossina colerica (Vibrio cholerae) • Tossina pertossica (Bordetella pertussis) • Enterotossine (Clostridium perfringens, Bacillus cereus) • Tossina carbonchiosa (Bacillus anthracis) • Tossina tetanica o tetanospasmina (Clostridium tetani) • Tossina botulinica (Clostridium botulinum) Esotossine che interferiscono con le funzioni della cellula ospite Inibizione della sintesi proteica cellulare: * tossina difterica (Corynebacterium dyptheriae) * tossina di Shiga (Shigella dysenteriae) * tossine Shiga-like (E. coli enteroemorragici) * tossina A (Pseudomonas aeruginosa) Tossina difterica regione catalitica • Prodotta da Corynebacterium diphteriae per conversione lisogenica (fago temperato β) del gene tox, attivato da carenza di Fe. • La tossina difterica (62 kDa) presenta tre regioni distinte: • B, lega il recettore (COO-) • T, di traslocazione • A, catalitica (NH3+) regione di traslocazione regione che lega il recettore Meccanismo di azione della tossina difterica 1 3 Legame della tossina al recettore mediante il sito B; clivaggio da proteasi Dopo acidificazione dell’endosoma, la regione di traslocazione (T) si inserisce nella membrana endosomiale • La morte cellulare è causata da un blocco della sintesi proteica secondario alla ADPribosilazione di EF-2, fattore necessario per la traslocazione dal sito A al sito P della catena nascente. • Bersaglio della tossina sono le cellule cardiache, nervose e renali (tossina pantropa) • La porzione “D" del vaccino DTP contiene il tossoide difterico per stimolare la sintesi di Abs “neutralizzanti”, ossia diretti verso il componente B della tossina. 2 Internalizzazione tox per endocitosi 4 La regione catalitica (A) passa nel citosol dove provoca ADP-ribosilazione di EF-2, inattivandolo 1 2 3 4 Tossina di Shiga (e tossine Shiga-like) • • • • • Tossina A-B (struttura A-B5), prodotta da Shigella spp e da E. coli enteroemorragici (E. coli O157:H7) Si lega al globoside Gb3 di membrana Introduzione della tox per endocitosi Tox (frammento A1) con attività catalitica Nglicosidasica, che causa la degradazione di rRNA della cellula ospite, prevenendo così l’adesione del tRNA “carico” e, in tal modo, blocca la sintesi proteica cellulare. La tossina inoltre: – potenzia il rilascio LPS-mediato di citochine quali IL1 e TNF-α – danneggiando le pareti dei vasi ematici, sembra essere responsabile della sindrome uremica emolitica, complicanza della shigellosi e delle infezioni da E. coli O157:H7 Esotossina A di P. aeruginosa Tossina A-B: componente A (COO-), componente B (NH3+) Meccanismo di azione similare a quello della tossina difterica Esotossine che interferiscono con le funzioni della cellula ospite Alterazione del contenuto intracellulare di AMP- ciclico (azione catalitica ADP-ribosilante): * tossina colerica * tossina pertossica * tossina termolabile di E. coli Tossina colerica • Prodotta da Vibrio cholerae • Struttura A2-B5 • Il componente A, formato da due frazioni (A1, A2), è dotato di attività ADP-ribosilante • Il componente B, formato da 5 frazioni, lega il ganglioside GM1 presente sulle cellule epiteliali dell’intestino tenue (enterotossina) • Aumenta la concentrazione di AMPc, causando: - liberazione di ioni sodio, potassio, bicarbonati - perdita di liquidi (fino a 20 L/die acqua), diarrea e grave disidratazione • Batterio poco invasivo, patogenicità legata alla tossina. Proteina G stimolatoria Proteina G inibitoria L’adenilato-ciclasi converte l’ATP in AMP-ciclico (cAMP), “secondo” messaggero che attiva diversi geni e funzioni cellulari. La funzione dell’adenilato-ciclasi è regolata da due proteine dette proteine G (che legano il GTP): la proteina G stimolatoria (Gs) attiva l’adenilato-ciclasi, la proteina G inibitoria (Gi) inibisce l’attivazione dell’adenilato-ciclasi. Proteina G stimolatoria Proteina G inibitoria La proteina G stimolatoria (Gs) è il bersaglio della tossina colerica, che la immobilizza nello stato attivato, causando un significativo (fino a 100 volte maggiore) aumento della quantità intracellulare di cAMP La tossina colerica L’aumento di AMPc blocca il normale trasporto di Na+ dal lume intestinale verso il torrente ematico e causa la fuoriuscita, verso il lume, di K+ e bicarbonati Il movimento di ioni richiama H2O dal torrente circolatorio verso il lume intestinale, causando diarrea e massiva perdita di liquidi (mortalità per disidratazione). Tossina pertossica • Prodotta da Bordetella pertussis • Costituita da una subunità tossica S1 e 5 subunità di legame (da S2 a S5 + 2 subunità S4). • La S2 si lega al lattosilceramide. La S3 si lega a recettori presenti sui fagociti causando un aumento del CR3 sulla superficie cellulare. • La porzione S1 della tossina ha attività ADPribosilante e si lega alla proteina Gi (regolazione negativa dell’adenilato-ciclasi), inibendola. Proteina G stimolatoria Proteina G inibitoria La proteina G inibitoria (Gi) è il bersaglio della tossina della pertosse. La Gi inattivata non è in grado di inibire l’adenilato ciclasi, con conseguente aumento della quantità intracellulare di cAMP Tossina pertossica effetti biologici A seconda del tipo cellulare interessato, l’aumento intracellulare di AMPc può causare: - nell’epitelio respiratorio, l’aumento delle secrezioni respiratorie e della produzione di muco, caratteristiche dello stato parossistico della pertosse (tosse, broncospasmo, dispnea); - nei fagociti, riduzione della fagocitosi (chemotassi, engulfment, killing); - nel sangue, un’aumentata sensibilità all’istamina e conseguente aumento della permeabilità capillare, ipotensione e shock; - nelle cellule nervose, può causare encefalopatia. Esotossine che interferiscono con le funzioni della cellula ospite Alterazione del contenuto intracellulare di AMP-ciclico (azione enzimatica adenilato-ciclasica): tossina di Bacillus anthracis * Fattore I o edema factor di Bacillus anthracis: è una adenilato ciclasi batterica che provoca aumento di AMPc intracellulare * Fattore II (protective antigen): componente B della tossina * Fattore III: metalloproteasi Tossina carbonchiosa Bacillus anthracis produce tre tossine (2 x A + 1 B): - antigene protettivo (protective antigen, PA) - fattore edematogeno (edema factor, EF) - fattore letale (lethal factor, LF) PA (83 kDa) funge da componente B, legandosi ai recettori e viene clivato da una proteasi, scoprendo un sito di legame per LF e/o EF. EF (componente A) è una adenilato-ciclasi che potenzia la sintesi di AMPc nella cellula ospite, influenzando la fagocitosi ed inibendo la produzione di TNF e IL-6 da parte dei monociti. Ciò è responsabile dell’alterazione delle difese dell’ospite e causa un forte edema (accumulo di liquidi negli spazi intercellulari), caratteristico dell’antrace. LF (componente A) è una proteasi che inibisce la chinasi-chinasi attivata da stimoli mitogeni (MAPKK). - A bassi livelli, LF inibisce il rilascio di citochine pro-infiammatorie IL-1, TNF-α e NO. Questo può inizialmente ridurre la risposta immune nei confronti del microrganismo e della tossina da esso prodotta. - Ad alti livelli, invece, LF è citolitico per i macrofagi, causando il rilascio di IL-1, TNF- α e NO. L’eccessivo rilascio di queste citochine può portare ad una massiva risposta infiammatoria ed alla cascata dello shock, simile allo shock settico. Principali gruppi di esotossine (classificate per meccanismo d’azione) Interferenza con il rilascio di neurotrasmettitori (tossine neurotrope): * tossina tetanica * tossina botulinica Tossina tetanica (tetanospasmina) • Tossina neurotropa prodotta da Clostridium tetani (a codificazione plasmidica) • Sintetizzata come singola molecola (150 KDa), viene quindi scissa da proteasi in due subunità peptidiche: - subunità leggera (catena A) e subunità pesante (catena B) unite da un ponte S-S. • La catena B si lega con l’estremità -COOH terminale ad un recettore sulla superficie dei neuroni (ganglioside GM2). • La catena A, una zinco-endopeptidasi, viene internalizzata e risale dalle terminazioni periferiche al SNC tramite trasporto assonale retrogrado. Tossina tetanica: meccanismo di azione A-B. La trasmissione nervosa è regolata dall’equilibrio tra neurotrasmettitori eccitatori ed inibitori. C. I neurotrasmettitori inibitori (GABA, glicina) prevengono la depolarizzazione della membrana postsinaptica e la conduzione del segnale elettrico. D. La tetanospasmina non interferisce con la produzione del GABA o della glicina, ma con il loro rilascio (attività presinaptica). In assenza di neurotrasmettitori inibitori, l’eccitazione degli assoni non è contrastata, causando la simultanea contrazione dei muscoli flessori ed estensori (paralisi spastica, morte per insufficienza respiratoria) Rilascio muscolare per azione dei neuroni inibenti Meccanismo di azione della tetanospasmina La componente "T" del vaccino DTP consiste nel tossoide tetanico, che stimola la produzione di anticorpi neutralizzanti, ossia diretti verso il componente B della tossina. Una volta legata dall’anticorpo, la esotossina non sarà più in grado di legarsi ai recettori cellulari di superficie. Tossina botulinica Contrazione muscolare mediata da acetilcolina Meccanismo di azione della tossina botulinica • Clostridium botulinum produce una endopeptidasi che blocca il rilascio di acetilcolina a livello della giunzione neuromuscolare. • La tossina botulinica scinde la sinaptobrevina interferendo con la formazione delle vescicole sinaptiche. • Il risultato è la paralisi flaccida: debolezza discendente bilaterale a carico dei muscoli periferici, morte per paralisi dei muscoli respiratori. tossina tetanica vs tossina botulinica Enterotossine Diversi batteri (Clostridium perfringens, Bacillus cereus) producono esotossine che si legano alle cellule del piccolo intestino. La maggior parte di queste tossine causa una ADP-ribosilazione delle proteine della cellula ospite che modula la sintesi di molecole regolatrici a struttura ciclica (cAMP, cGMP) nelle cellule della mucosa intestinale. Elevati livelli di cAMP e cGMP provocano la perdita di elettroliti e di acqua, causando diarrea. Invece, le enterotossine prodotte da Staphylococcus aureus e dai ceppi enterotossigenici di Escherichia coli esibiscono un differente meccanismo d’azione, funzionando da superantigeni. Proprietà delle tossine batteriche di tipo A–B Le endotossine batteriche L’endotossina è il lipolisaccaride (LPS) che costituisce il rivestimento esterno dei batteri gram negativi E’ prodotta quindi dai solo batteri gram negativi Confronto n Esotossine u Natura proteica F u u u u u Termolabili Immunogeni Neutralizzabili da anticorpi Profili di azione molto differenziati Estrema potenza Alcune attive per ingestione n Endotossine u Lipopolisa ccaridi F Termostabili u Immunogeni , ma non neutralizzabil i da anticorpi u Profili di azione po co differenziati u Meno potenti u Inattive per ingestione Le diverse attività del lipopolisaccaride Tossicità mediata dell’endotossina da P.R. Murray, K.S. Rosenthal, G.S. Kobayashi, M.A. Pfaller Microbiologia EDISES SEPSI Indica una risposta infiammatoria sistemica (SYRS, Systemic Inflammatory Response Syndrome) sostenuta da gravi infezioni (principalmente da gram negativi) in organi o apparati (polmoni, addome, vie urinarie). E’ caratterizzata dalla massiccia produzione di elevate quantità di fattori infiammatori (PGs,TNFs, IL1, IL6, IL8, IL12). Le citochine proinfiammatorie innescano: • alterazione degli endoteli vascolari con collasso ipotensivo (sepsi ipotensiva) •la cascata della coagulazione con la formazione di diffuse coagulazioni intravasali (DIC: disseminated intravascular coagulation) •estesi fatti emorragici con la grave compromissione di diversi organi (Shock settico) ed effetti fatali per il paziente SHOCK SETTICO Termine utilizzato per raggruppare una serie di eventi fisiopatologici che portano al collasso del sistema circolatorio causando il quadro clinico della sindrome da insufficienza multipla di organi (MOFS) che può provocare la morte del paziente