ETICA E
SICUREZZA
Alberto Guglia
[email protected]
A
IN MERITO ALLA SICUREZZA
La sicurezza di ciascuna persona
Nei posti di lavoro: azienda, uffici, cantieri
A casa propria
Negli ambienti civili di svago
Nell’uso di ogni macchina o strumento,
anche domestico, di uso aziendale e/o
personale
A
Le offese alla persona
I decessi, quando?
Nel momento dell’incidente
In tempi differiti
I decessi per patologie
Le invalidità
Il peso familiare di queste morti e
invalidità
Il costo sociale di queste morti e
invalidità
A
Le sole morti
immediate
1260
2007
1250 morti all’anno equivalgono a
3,42 morti al giorno il che significa
1 morto ogni 7 ore
I danni permanenti (in Italia)
Nel dopoguerra in Italia si sono avuti mediamente
circa 30.000 infortuni/anno con danni permanenti.
Gli infortuni con danni permanenti si sono
progressivamente ridotti fino al minimo di circa
20.000 infortuni/anno registrati negli anni '80.
Successivamente il numero di infortuni ha ripreso a
crescere e negli ultimi 10 anni sono di nuovo
aumentati ad oltre 30.000 infortuni/anno
Incidenti con danni temporanei ogni anno
Si tratta degli infortuni meno gravi, solitamente
guaribili in un periodo di tempo variabile da alcuni
giorni ad alcuni mesi.
L'ordine di grandezza nel mondo è di circa 270
milioni di incidenti/anno;
In Italia è dell'ordine di circa 600.000 incidenti/anno.
Malattie professionali ogni anno
I casi di malattie professionali sono, nel mondo,
circa 160 milioni/anno.
La statistica delle malattie temporanee è piuttosto
aleatoria, in quanto i criteri di controllo sanitario e di
monitoraggio variano nel corso del tempo.
Indicativamente in Italia registrate dall'INAIL, si
hanno oggi (dal 2000 al 2005) circa 25.000 malattie
professionali di vario tipo.
Altri tipi di incidenti sul lavoro
Gli incidenti sulla strada per
• trasporto di beni e persone,
• di agenti di commercio
Per inquinamento ambientale che provocano morti,
ma più spesso malattie nelle persone non correlate al
lavoro stesso ma che ne sono indotte
LE STATISTICHE 2004
IN EUROPA
GLI STRUMENTI LEGISLATIVI
La sicurezza nei posti di lavoro
D. L. 19 settembre 1994 n. 626 e molte altre
ora DLgs 9 aprile 2008 n. 81 e sue integrazioni
La sicurezza negli impianti civili
L. 4 marzo 1990 n° 46
ora D.M. 22 gennaio 2008 n. 37 e sue integrazioni
La Direttiva Macchine
D.P.R. n° 459 del 24 luglio 1996
DIRETTIVA 2006/42/CE 17 maggio 2006
GLI ASPETTI ETICI
DELLA SICUREZZA
NEL MONDO DEL LAVORO
A
Perché parlare di Sicurezza, o meglio,
parlare di “Lack of Safety”
Perché è imperativo creare Coscienza Etica
nel senso di morale o costume che fa
riferimento ai valori primari di ogni singola
persona
tutela della vita
qualità della vita
La coscienza etica e le leggi
Le leggi sono perfettibili e quindi, di per se,
sempre imperfette.
imperfette
Inoltre sono sempre in ritardo sulle situazioni
che si vengono a maturare nella vita.
Il perché della necessità di un impianto
legislativo
Il concetto di tutela della persona dovrebbe
essere di per se omnicomprensivo, ma si
scontra con gli interessi di parte che
portano a far prevalere quest’ultimi rispetto
al primo.
La Legge (e i regolamenti) non sono altro
che indicazioni imperative che obbligano
sia i datori di lavoro che i lavoratori a
rispettare le disposizioni indicate.
Etica e sicurezza
Considerare solo l’aspetto apparente della
sicurezza, porta a configurare una visione
inadeguata della stessa e a speculazioni
controproducenti.
Problemi che, come osserva il filosofo Hans
Jonas, “rivelano una natura e un carattere
tali da sollecitare, per essere risolti, il tecnico
a farsi filosofo e il filosofo a farsi tecnico”.
In altre parole mirare alla conquista della
consapevolezza della propria natura e
dell’incidenza del proprio ruolo.
ruolo
Coniugando il pensiero di Jonas anche nel
campo della sicurezza si può affermare che
Il confronto tra
“tecnica della sicurezza” ed “etica“
si rende sempre più necessario nel
momento in cui le azioni dell’uomo sono
divenute più pericolose di quanto la natura
in se non sia per l’uomo stesso.
Etica e deontologia
I concetti di tutela della salute e le leggi si
pongono nello stesso rapporto che c’è tra
Etica e Deontologia.
L’Etica come enunciazione dei concetti in
aderenza alla Morale Positiva della
comunità.
La Deontologia come guida del “come
fare”
fare per conseguire la visione etica.
Se la legge non è ancora promulgata?
•È imperativo seguire un concetto etico
(morale)?
o piuttosto
•operare come più conviene finché non
c’è una legge che impone qualche cosa?
Ma proprio la scrittura di regole costituisce il
primo punto debole del sistema.
Primo quesito
Cosa mi è concesso fare perché non è
specificatamente vietato?
Pensate al doping nello sport: la lista delle
sostanza dopanti si allunga ogni anno, ma
sempre dopo che la sostanza è stata
utilizzata dagli atleti.
Secondo quesito
Cosa posso fare di vietato quando il ritorno,
in termini economici, è più alto della penale
o punizione che mi viene inflitta per la
violazione?
Questo spiega perché nel tempo c’è stata
una rincorsa a perfezionare l’impianto
legislativo che non sarà mai perfetto anche
aggravando le sanzioni
Il teorema di Boskov
Quando Vujadin Boskov fu interpellato da
un giornalista in merito ad una dubbia
azione che aveva determinato un calcio di
rigore, rispose:
“Rigore è quando arbitro fischia rigore”
Stabiliva così oltre al rispetto della visione
del giudice, anche il principio di doversi
assoggettare all’esistenza di una legge o
prescrizione. Ma di converso accettare la
decisione sbagliata se ciò è vantaggioso
La scrittura delle regole
La sindrome di Kway
Il filosofo Bernardini (1930 - ) ha
preso spunto dalla vicenda raccontata nel
romanzo e film “Il ponte sul fiume Kway”
Kway per
caratterizzare la necessità valutare le cose
nel contesto generale in cui si collocano.
Cose buone in ambito ristretto possono
essere fortemente dannose in un contesto
generale.
Tutto questo non solo in termini spaziali, ma
anche in termini temporali.
Il saper guardare più avanti nel tempo, è
una capacità che porta sicuramente ad
evitare pericolose conseguenze di azioni
che nel breve possono non destare
preoccupazioni di sorta.
CONTESTUALIZZAZIONE DELLE
AZIONI IN AMBITO
SPAZIALE E TEMPORALE
Importanza dell’incidenza socio culturale
della tecnica e della dimensione creativa di
cui è espressione
Nella sua opera “Filosofia della scienza”
degli anni trenta, Federico Dessauer
individuava tre elementi
• La formulazione di un dato fine e
l’intenzione di raggiungerlo (elemento
finalistico)
finalistico
• La conformità dell’ordine naturale
(conoscenza delle leggi della natura)
natura
• Messa a punto, nell’ambiente di tale
conformità, dei ritrovati atti al
raggiungimento dello scopo.
scopo
I tre aspetti non sono disgiunti, anzi!
Il pensiero di Dessauer può così riassumersi:
agire seguendo 4 passi fondamentali
MISSION
VISION
STRATEGY
ACTION PLAN
Correlazioni tra la valutazione probabilistica
della sicurezza e l’etica.
Si basa sulla necessità di prevedere gli
effetti di un’azione: questa si pone
all’origine di una tensione sempre più
avvertita dall’uomo di tecnica.
Tale tensione è data dalla circostanza che
le previsioni non potranno basarsi su
presunte certezze, ma dovranno riferirsi a
modelli probabilistici che non escludono
eventi singolari.
singolari
L’affidarsi ciecamente al sistema
probabilistico porta
all’occultamento della dimensione etica.
Fatto questo che avviene oggi proprio per il
riferimento a fenomenologie casualistiche e
non deterministiche (causalistiche).
Il senso dei valori,
valori cioè l’etica,
etica risulta
salvaguardato o minacciato da un peso
che “soggettivamente” viene attribuito alla
gravità delle conseguenze.
conseguenze
• Rischi piccoli, ma irreversibili.
• Rischi grandi in parte reversibili.
Nella messa a punto di un’applicazione si
tende a massimizzare i risultati e a
minimizzare i rischi ed in questo scenario
intervengono aspetti di elevata valenza
etica.
L’attribuzione di “pesi” ai singoli aspetti di un
progetto cessa di essere oggettiva per
diventare soggettiva.
Ciò implica un’esigenza di cultura etica.
CSR - CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY
(responsabilità civile di impresa)
Anche in tema di sicurezza del lavoro il CSR
mette in evidenza l’importanza della
sicurezza del lavoratore.
I lavoratori (le Human Resources)
Resources sono i primi
stakeholders (portatori di interessi) dell’impresa
perché
•Attuano la realizzazione del know how
aziendale
•Sono portatori di know how personale.
Vivere la Sicurezza negli stessi modi in cui si
vive il processo di qualità dettato dalle
Norme ISO 9000.
Tenere conto anche delle norme tecniche
quali ISO, UNI, DIN, ASME, …
In campo navale, oltre alle Società di
Classificazione per la costruzioni delle navi,
sono imperative le norme dettate dalla
SOLAS che trattano della sicurezza della
persona in mare
Alcune riflessioni tratte da una rivista
La Sicurezza: È il valore di ogni comunità e
comporta
• la condivisione delle regole,
• l'accettazione delle regole condivise,
• il rispetto delle regole accettate.
L‘Esperienza è la somma degli errori.
Un'ottima prevenzione si fa tenendo conto
anche degli errori degli altri solo se gli altri li
sanno comunicare.
In modo particolare servono le nostre
esperienze, perché è così che si cresce e si
riescono a riconoscere i segnali di pericolo
che le leggi della Natura ed i limiti umani ci
inviano.
La sicurezza non può derogare dalla
disciplina che ci consente la forma più alta
di libertà, ossia di scegliere il comportamento più adeguato alle circostanze, senza farci
dominare dall'istinto che a volte induce ad
agire in modo irrazionale.
Il rispetto della vita e di certi limiti morali
sono valori che attraversano tutta la storia
dell'alpinismo e concorrono in modo
determinante a renderlo una delle più nobili
attività dell'uomo a contatto con la Natura.
Il rispetto della vita
quale valore dell'uomo alpinista, leale e
onesto.
Dalla Rivista del CAI - Club Alpino Italiano
È IMPERATIVO
VIVERE
LA SICUREZZA
NON SUBIRLA PERCHÉ IMPOSTA
A
Grazie per l’attenzione
[email protected]
A