Discriminazione di Prezzo e
Monopolio: Prezzi non lineari
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
1
Introduzione
•  Gli abbonamenti annuali di riviste e giornali costano in genere
molto meno rispetto ad acquistare separatamente tutti i numeri
•  Comprare grosse quantità consente di ricevere sconti di prezzo
–  Questa è discriminazione di prezzo che riflette sconti sulle quantità
–  I prezzi sono non lineari, ossia il prezzo unitario dipende dalla
quantità acquistata
–  Permette di stabilire prezzi vicini alla disponibilità a pagare
–  Perciò dovrebbe essere più profittevole della discriminazione di terzo
grado
•  Come si dovrebbe strutturare un simile schema di prezzo?
–  Dipende dall’informazione disponibile circa gli acquirenti
–  Bisogna distinguere tra discriminazione di primo grado (prezzi
personalizzati) e di secondo grado (menu pricing)
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
2
Discriminazione di primo grado
•  Il monopolista può praticare il prezzo massimo che
ciascun consumatore è disposto a pagare
•  Il monopolista estrae tutto il surplus del consumatore
•  Dato che il profitto assorbe ora l’intero surplus totale,
la discriminazione di primo grado è efficiente
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
3
Discriminazione di primo grado 2
•  Immaginate di possedere cinque auto d’epoca
•  Indagini di mercato mostrano che esistono collezionisti di
diverso tipo
–  Il collezionista più incallito pagherebbe €10.000 per una
macchina, il secondo ne pagherebbe €8.000, il terzo €6.000, il
quarto €4.000, il quinto €2.000
–  Vendete la prima auto a €10.000
–  Vendete la seconda auto a €8.000
–  Vendete la terza auto a €6.000 e così via
–  Ricavi totali: €30.000
•  Confrontate con prezzi lineari: tutte le auto allo stesso prezzo
–  Imponete un prezzo di €6.000/auto
–  Vendete tre auto
–  Ricavi totali: €18.000
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
4
Discriminazione di primo grado 3
•  La discriminazione di primo grado è altamente
remunerativa ma richiede
–  informazione precisa
–  la possibilità di prevenire l’arbitraggio
•  Porta a una scelta efficiente dell’output: il prezzo è
pari ai costi marginali e R’ = C’
–  non vengono ignorati scambi mutualmente profittevoli
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
5
Discriminazione di primo grado 4
•  I requisiti informativi sono molto stringenti:
–  ma non in alcuni casi particolari
•  commercialisti, dottori, studenti di università private
•  L’assenza di arbitraggio è meno restrittiva, ma
potenzialmente è comunque un problema
•  Ma ci sono degli schemi di prezzo che replicano lo
stesso risultato
–  prezzi non lineari
–  Le tariffe a due parti ne sono un caso particolare
•  Imporre una quota di partecipazione che prescinde dalla quantità
acquistata più un prezzo di utilizzo unitario
–  Il block pricing ne è un altro
•  Si offre un pacchetto comprensivo di quota + una certa quantità
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
6
Tariffe a due parti
•  Un club di jazz serve due tipi di clienti
–  Anziani: domanda degli anziani P = Va – Qa
–  Giovani: domanda dei gioveni è P = Vg – Qg
–  Ci sono tanti giovani quanti anziani
–  Assumete che Va > Vg: gli anziani sono disposti a
pagare di più rispetto ai giovani
–  Costo del jazz club C(Q) = F + cQ
•  Domande e costi sono su base giornaliera
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
7
Tariffe a due parti 2
•  Supponete che il proprietario del club adotti i prezzi
“tradizionali”: entrata libera e drink a pagamento
– 
– 
– 
– 
– 
– 
– 
– 
– 
– 
la domanda aggregata è Q = Qa + Qg = (Va + Vg) – 2P
invertite per trovare P: P = (Va + Vg)/2 – Q/2
R’ è dunque R’ = (Va + Vg)/2 – Q
Uguagliate R’ a C’, dove C’=c e risolvete per Q
QU = (Va + Vg)/2 – c
sostituite nella domanda aggregata per trovare il prezzo
PU = (Va + Vg)/4 + c/2
Ciascun anziano consuma Qa = (3Va – Vg)/4 – c/2 drink
Ciascun giovane consuma Qg = (3Vg – Va)/4 – c/2 drink
Il profitto da ogni coppia giovane/anziano è πU = (Va + Vg – 2c)2
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
8
Tariffe a due parti 3
Questo esempio può essere illustrato come segue:
(a) Anziano
(b) Giovane
Prezzo
Prezzo
Va
Prezzo
Va
a
V
d
(c) Coppia Giovane/Anziano
g
b
g
e
f
VA+V g + c h
4
2
i
c k
j
C’
R’
Quantità
Va
Quantità
Vg
Va+V g
2
-c
Quantità
Va + Vg
I prezzi lineari lasciano surplus del consumatore ad entrambi i gruppi
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
9
Tariffe a due parti 4
•  Il proprietario del club può far meglio di così
•  Surplus del consumatore con prezzo uniforme lineare:
–  Anziani: CSa = (Va – PU).Qa/2 = (Qa)2/2
–  Giovani: CSg = (Vg – PU).Qg/2 = (Qg)2/2
•  Perciò con una quota d’entrata pari al CS:
–  Ea = CSa per ciascun anziano e Eg = CSg a ciascun giovane
•  Es.: controllare i documenti all’ingresso
–  ciascun tipo di cliente vorrà ancora frequentare il club e
acquistare il numero di drink di equilibrio
•  Tale politica di prezzo aumenta i profitti di Ea per ogni
anziano e di Eg per ciascun cliente giovane
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
10
Tariffe a due parti 5
•  Il club potrebbe fare ancora di meglio
–  ridurre il prezzo di ogni drink
–  incrementando così il surplus del consumatore
–  ma il surplus del consumatore addizionale può essere estratto
grazie ad una quota di ingresso più elevata
•  Considerate la miglior politica di prezzo che il club può
applicare rispetto a ciascun tipo di consumatore
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
11
Tariffe a due parti 6
€/unità
Vi
La quota di ingresso
converte il CS
in profitto
Porre i prezzi unitari pari ai
costi marginali
Così otteniamo il surplus
del consumatore (Vi - c)2/2
c
Porre una quota
di ingresso pari a (Vi - c)2/2
C’
R’
Vi - c
Vi
Quantità
Il profitto per coppia giovane/anziano ora è πd = [(Va – c)2 + (Vg – c)2]/2
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
12
Block pricing
•  C’è un’altra politica di prezzo che il proprietario del
club potrebbe applicare
–  offrire un pacchetto di “Entrata più X drink a €Y”
•  Per massimizzare i profitti applicate due regole:
–  Ponete la quantità offerta a ciascun gruppo di consumatori
pari all’ammontare che quel gruppo comprerebbe se P = C’
–  Ponete la quota totale richiesta a ciascun gruppo di
consumatori pari alla disponibilità a pagare totale per quella
quantità
•  Torniamo al nostro club
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
13
Block pricing 2
€
Va
Anziano
€
Disponibilità a
pagare di
ciascun anziano
Quantità
offerta a
ciascun
anziano
c
WTPa =
C’
Qa
Quantità
(Va – c)2/2
Vg
Giovane
Disponibilità a
pagare di
ciascun giovane
Quantità
offerta a
ciascun
giovane
c
Va
C’
Qg
Vg
Quantità
+ (Va – c)c = (Va2 – c2)/2
WTPg = (Vg – c)2/2 + (Vg – c)c = (Vg2 – c2)/2
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
14
Block pricing 3
•  Come implementare questa politica?
– fornire una tessera all’entrata
– dare ai clienti numero richiesto di “drink
card” da scambiarsi con drink
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
15
Un ultimo commento
•  Un’ultima osservazione
–  Il prezzo medio pagato da un cliente anziano = (Va2 – c2)/2(Va –
c) = (Va + c)/2
–  Il prezzo medio pagato da un cliente giovane = (Vg2 – c2)/2(Vg –
c) = (Vg + c)/2
–  Identici ai prezzi (lineari) di discriminazione di terzo grado
–  Ma il profitto è molto maggiore con discriminazione di primo
grado… Perché?
•  Il consumatore eguaglia il prezzo dell’ultima unità comprata al
beneficio marginale
•  Con prezzi lineari prezzo ultima unità = PM (= prezzo medio)
•  Con discriminazione di primo grado il prezzo dell’ultima unità
comprata è inferiore a PM (= prezzo medio) perciò vengono
consumate più unità
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
16
Discriminazione di secondo grado
•  E se il venditore non riuscisse a distinguere i clienti?
–  magari si differenziano per via del reddito (non osservabile)
•  Allora il tipo di discriminazione appena discusso è
impossibile
•  Gli acquirenti ad alto reddito faranno finta di essere a
basso reddito
–  per evitare alte quote di ingresso
–  per pagare un prezzo complessivo inferiore
•  Consideriamo un esempio
–  Pa = 16 – Qa
–  Pb = 12 – Qb
–  C’ = 4
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
17
Discriminazione di secondo grado 2
•  La discriminazione di primo grado richiede che:
–  Alto reddito: quota di ingresso €72 e €4 per drink oppure
entrata + 12 drink ad un prezzo totale di €120
–  Basso reddito: quota di ingresso €32 e €4 per drink oppure
entrata + 8 drinks ad un prezzo totale di €64
•  Ciò non funzionerà
–  I consumatori ad alto reddito non ricavano surplus del
consumatore con il pacchetto a loro destinato, ma ne ricavano
acquistando quello dell’altro gruppo di consumatori
–  Perciò fingeranno di essere a basso reddito anche se ciò limita
il numero di drink che possono consumare
•  C’è bisogno di definire un “menù” da offrire
specificamente ai due tipi di consumatori
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
18
Discriminazione di secondo grado 3
•  Il venditore deve ricorrere ad un compromesso
•  Formulare uno schema di prezzi tale per cui
–  I consumatori rivelano il proprio gruppo di appartenenza
–  I consumatori scelgono il pacchetto quantità prezzo a loro
destinato
•  Essenza della discriminazione di prezzo di secondo
grado
•  E’ “simile” alla discriminazione di primo grado
–  il venditore sa che ci sono consumatori di diversi tipi
–  ma il venditore non sa distinguere consumatori dei diversi tipi
•  Una tariffa in due parti è inefficace
–  Consente ai consumatori di barare
•  Si usano sconti sulle quantità
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
19
Discriminazione di secondo grado 4
Alto reddito
Basso reddito
€
16
€
12
€32
8
4
€32
€40
€64
€32
€8
€24
€32
€32
C’
€16
8 12
Quantità
4
C’
€32
16
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
€8
8
12
Quantità
20
Discriminazione di secondo grado 5
Alto reddito
€
16
Basso reddito
€
12
€28
4
€87.50
€44€92
C’
€28€48
4
€31.50
€59.50
C’
€28
7
12
Quantità
16
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
7 8 12
Quantità
21
Discriminazione di secondo grado 5-bis
WILLINGNESS
TO PAY
WILLINGNESS
TO PAY
A
B
WILLINGNESS
TO PAY
B
B
B
A
C
x 10
A
x 20
QUANTITY
C
A
C
x 10
x 20
QUANTITY
D
x 1m
C
x 20
QUANTITY
Figure 1: Second-degree price discrimination. Panel A depicts the solution
if self-selection is not a problem. Panel B shows that reducing the bundle
Capitolo 6: Discriminazione di
22
of the low-demand consumer
will
increase
profits,
and
panel
C
shows
the
prezzo: Prezzi non lineari
profit-maximizing level of output for the low-demand consumer.
Discriminazione di secondo grado 6
•  Il monopolista vorrà sempre vendere ad entrambi i
gruppi di consumatori?
•  Ci sono casi in cui è meglio vendere ad un solo gruppo
–  ristoranti di alta classe
–  Golf club e country club
•  Se il rapporto consumatori ad alta domanda/
consumatori a bassa domanda è relativamente alto, il
monopolista potrebbe preferire servire solo i
consumatori ad alta domanda
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
23
Benessere sociale e prezzi non lineari
•  La discriminazione con prezzi non
lineari aumenta i profitti
•  Aumenta anche il benessere sociale?
–  supponete che la funzione di
domanda inversa per un gruppo di
consumatori i sia P = Pi(Q)
–  i costi marginali sono costanti C’ = c
–  supponete la quantità offerta al
gruppo i sia Qi
–  il surplus totale – surplus del
consumatore + profitti – è l’area tra
la domanda inversa e i costi
marginali fino al livello Qi
Prezzo
Domanda
Surplus
totale
c
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
C’
Qi
Qi(c) Quantità
24
Benessere sociale e prezzi non lineari 2
•  Le politiche di prezzo cambiano
–  la distribuzione del surplus
–  il livello di output
•  Variazioni nella distribuzione
del surplus non influenzano il
benessere sociale
•  Il livello di output sì
•  Aumenta il benessere sociale?
•  La discriminazione di prezzo
aumenta il benessere sociale per
il gruppo i se aumenta l’output
fornito a quel gruppo
Prezzo
Domanda
Surplus
totale
c
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
C’
Qi Q’iQi(c) Quantità
25
Benessere sociale e prezzi non lineari 3
•  La discriminazione di primo
grado aumenta sempre il
benessere sociale
–  estrae tutto il CS
–  ma genera il livello di output
socialmente ottimale
–  Il livello di output per il
gruppo i è Qi(c)
–  Tale livello è maggiore del
livello di output con prezzo
uniforme non discriminatorio
Prezzo
Domanda
Surplus
totale
c
C’
Qi
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
Qi(c) Quantità
26
Benessere sociale e prezzi non lineari 4
•  Il caso di menu pricing è più ambiguo
Prezzo
–  Supponete ci siano due mercati
•  Alta domanda
•  Bassa domanda
PU
•  Il prezzo uniforme è PU
•  Con menu pricing troviamo le
quantità Q1s, Q2s
Se al mercato a bassa
domanda è offerto un
output inferiore a quello
socialmente ottimale
L
C’
Qbs QbU
Quantità
Prezzo
Se al mercato alta
domanda è offerto
l’output
socialmente
ottimale
•  La perdita di benessere è maggiore di L
•  Il guadagno di benessere è minore di G
PU
G
QaU Qas
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
C’
Quantità
27
Benessere sociale e prezzi non lineari 5
Prezzo
•  Ne segue che
ΔW < G – L
= (PU – C’)ΔQ1 + (PU – C’)ΔQ2
= (PU – C’)(ΔQ1 + ΔQ2)
PU
•  Condizione necessaria affinché la
Q
discriminazione di secondo grado
Prezzo
aumenti il benessere sociale è che
aumenti l’output totale
•  Come con discriminazione di terzo grado
Ma è più facile che la discriminazione di P
secondo grado aumenti l’output
U
L
s
l
C’
QlU
Quantità
G
Q hU Q hs
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
C’
Quantità
28
Il vincolo di compatibilità degli incentivi
•  Ogni offerta fatta ai consumatori ad alta domanda deve
lasciare loro un ammontare di surplus almeno pari a ciò
che otterrebbero optando per l’offerta destinata ai
consumatori a bassa domanda.
•  Questo è un fenomeno molto comune
–  i bonus per la performance devono incentivare l’impegno
–  le franchigie sulle assicurazioni sono in genere consistenti per
evitare fenomeni di azzardo morale
–  l’imposizione di quote minime ai reparti di produzione deve essere
associata a severe ispezioni sulla qualità
–  Per incentivare a comprare uno stock bisogna offrire uno sconto di
prezzo sulla quantità
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
29
Il raggruppamento di prodotti (bundling)
•  Le imprese spesso raggruppano i propri prodotti
–  Microsoft Windows e Internet Explorer e Windows Media Player
–  Office raggruppa Word, Excel, PowerPoint, Access
•  Il pacchetto è in genere offerto con uno sconto
•  Il bundling può aumentare il potere di mercato
–  fusione General Electric e Honeywell
•  Vendite abbinate: acquisto di un bene vincolato all’acquisto di un
altro
•  L’abbinamento può essere contrattuale o tecnologico
–  I lettori di card IBM e le card IBM
–  I servizi di manutenzione per fotocopiatrici della Kodak
–  Le stampanti per PC e le cartucce
•  Perché? Per fare soldi, ovviamente!
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
30
Bundling: un esempio
•  Due emittenti trasmettono due vecchi film
–  Casablanca e Figlio di Godzilla
•  E’ possibile l’arbitraggio tra le emittenti
•  La disponibilità a pagare è:
Disponibilità
a pagare per
Casablanca
Disponibilità
a pagare per
Godzilla
Emittente A
€8000
€2500
Emittente B
€7000
€3000
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
€7000
€2500
31
Bundling: un esempio
Disponibilità
a pagare per
Casablanca
Disponibilità
a pagare per
Godzilla
Disponibilità
a pagare
totale
Emittente A
€8000
€2500
€10500
Emittente B
€7000
€3000
€10000
€10000
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
32
Bundling
•  Estendete l’esempio per considerare
–  i costi
–  il bundling misto: offerta dei prodotti in un pacchetto
ma con la possibilità di acquistarli separatamente
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
33
Bundling: un esempio
R2
B
A
y
py2
p2
px2
x
D
C
px1
p1 py1
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
R1
34
Bundling: un altro esempio
R2
pB
E
c2
F
c1
pB
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
R1
35
Bundling misto
R2
pB
p2
pB - p1
pB - p2
p1
pB
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
R1
36
Bundling misto 2
R2
pB
p2
pB - p1
p2x
x
pB - p2
p1
pB p1x
R1
p1x+p2x
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
37
Bundling misto 3
•  Cosa dovrebbe fare in realtà un’impresa?
•  Non c’è una semplice risposta
–  il bundling misto è generalmente meglio del bundling puro
–  ma il bundling non è sempre la miglior strategia
•  Ciascun caso deve essere valutato attentamente
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
38
Esempio
Quattro consumatori; due beni; C’1 = €100, C’2 = €150
Consumatore
Prezzo di
riserva
bene 1
Prezzo di
riserva
bene 2
Somma dei
prezzi di
riserva
A
€50
€450
€500
B
€250
€275
€525
C
€300
€220
€520
D
€450
€50
€500
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
39
Esempio 2
Prezzo
€450
€300
€250
€50
Bene 1: costo marginale €100
Quantità
Ricavi totali
Profitti
1
€450
€350
Considerate
2
€400
€600
prezzi
di monopolio
3
€750
€450
4
€200
-€200
Prezzo
€450
€275
€220
€50
Bene 2: costo marginale €150
Quantità
Ricavi totali
1
€450
2
€550
3
€660
4
€200
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
Profitti
€300
€200
€210
-€400
40
Esempio 3
Prezzo di
riserva
bene 1
Prezzo di
riserva
bene 2
Somma dei
prezzi di
riserva
A
€50
€450
€500
B
€250
€275
€525
C
€300
€220
€520
D
€450
€50
€500
Consumatore
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
41
Esempio 4
Prezzi di monopolio: p1 = €250; p2 = €450; prezzo pacchetto: pB = €500
Prezzo di
riserva
bene 1
Prezzo di
riserva
bene 2
Somma dei
prezzi di
riserva
A
€50
€450
€500
B
€250
€275
€525
€500
C
€300
€250
€220
€520
D
€450
€250
€50
€500
Consumatore
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
42
Esempio 5
Provate invece coi prezzi p1 = €450; p2 = €450 e per il pacchetto pB = €520
Consumatore
Prezzo di
riserva
bene 1
Prezzo di
riserva
bene 2
Somma dei
prezzi di
riserva
A
€50
€450
€450
€500
B
€250
€275
€525
€520
C
€300
€220
€520
D
€450
€450
€50
€500
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
43
Ancora il bundling
•  Il bundling non funziona sempre
•  Il bundling misto è sempre più profittevole del bundling
puro
•  Il bundling misto è sempre meglio della vendita separata
•  Ma il bundling puro non è necessariamente meglio di
nessun bundling
–  Richiede ampie differenze nella valutazione dei beni dei
consumatori
•  Il bundling è una forma di discriminazione di prezzo
•  Può avere effetti anti-competitivi
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
44
Vendite abbinate
•  E le vendite abbinate, invece?
–  “come” il bundling, ma le proporzioni tra i beni sono variabili
–  consente al monopolista di generare profitti sul bene abbinato
–  a consumatori differenti sono imposti prezzi differenti in
relazione all’intensità dell’uso dei beni
–  agevola la discriminazione di prezzo facendo rivelare ai
consumatori le loro funzioni di domanda
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
45
Beni complementari
•  I beni complementari sono beni che sono consumati
insieme
–  Monitor per PC e tastiere
–  Bulloni e dadi
•  I beni complementari possono generare considerevoli
effetti di rete:
–  Windows e le applicazioni software
•  sostanziali economie di scala
•  forti effetti di rete
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
46
Complementarietà ed effetti di rete
•  Ad esempio, nel caso dei PC, tali effetti di rete
potrebbero comportare una barriera all’entrata per i
produttori di software e di sistemi operativi…
–  Verranno creati nuovi sistemi operativi solo se qualcuno
programmerà software compatibile, dunque…
La complementarietà può causare un rafforzamento
del potere di monopolio (vedi Microsoft)
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
47
Anti-trust e bundling
•  Il caso Microsoft è significativo
–  Accusata di avere usato il proprio potere di mercato nel settore
dei sistemi operativi (SO) per ottenere il controllo del mercato
dei browser internet, integrando il proprio browser nel SO
–  L’Antitrust doveva dimostrare
•  Il potere di mercato nel settore dei SO
•  SO e browser sono prodotti separati che non necessitano di bundle
•  Abuso di posizione dominante per mantenere o estendere un
monopolio
–  Microsoft ribatté che la tecnologia richiedeva integrazione
–  Asserì che i consumatori avrebbero beneficiato di prezzi
inferiori resi possibili dalla complementarietà tra SO e browser
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
48
Microsoft e Netscape
•  Complementarità dei prodotti
– 
– 
– 
– 
necessaria una fusione?
e se Netscape si rifiutasse?
allora Microsoft potrebbe programmare il proprio browser
C’ ≈ 0 dunque la competizione sul mercato dei browser spinge
i prezzi verso lo zero
–  si può perciò ottenere il risultato di una fusione con la
competizione
•  Microsoft non metteva in atto “cattive azioni”…
•  Ma
–  JAVA consente che applicazioni funzionino con i browser
–  Netscape dunque costituisce una minaccioa reale
–  c’è dunque bisogno di ridurne la quota di mercato
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
49
E oggi?
•  Questo punto di vista ha acquisito forza in Europa
–  Integrazione di Media Player in Windows
–  Autorità Antitrust solleva il caso contro Microsoft
•  Microsoft fa ricorso
•  Microsoft perde definitivamente a settembre 2007
–  Esito: Microsoft deve cessare il bundling e viene
multata di €497mln
–  Alcuni economisti rimasero delusi da questa
decisione, poiché il budling, in quanto forma di
discriminazione di prezzo, spesso espande il
mercato. Il bundling può inoltre essere il risultato di
competizione e non necessariamente di potere di
mercato
Capitolo 6: Discriminazione di
prezzo: Prezzi non lineari
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