Note generali per la compilazione dello schema di rendiconto

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Note generali per la compilazione dello schema di rendiconto
finanziario
Il Rendiconto Finanziario proposto può essere adottato da tutte le organizzazioni di
volontariato con volume di entrate inferiori a 250.000 euro.
Il modello è di tipo finanziario e quindi le voci di riferimento vanno ricomprese per incassi e
pagamenti di cassa, banca e poste e non per competenza.
Lo schema va utilizzato solo per le voci che interessano in quanto hanno movimentazione.
Pertanto non sarà necessario redigere gli schemi nella loro completezza laddove l’ente
movimenti solo alcune delle poste di bilancio proposte.
Glossario Sezione Incassi
A1 – INCASSI DELLA GESTIONE
In questa aggregazione vengono riepilogate le diverse entrate dell’organizzazione di volontariato
relative alla gestione corrente e a quelle in conto capitale. Il modello è di tipo finanziario e quindi
le voci di riferimento vanno ricomprese per entrate di cassa e banca e non per competenza.
A1.1 – Attività Tipiche
La terminologia “attività tipiche” non trova riferimento nella legislazione specifica di riferimento,
ma è stata introdotta dal documento dell’ Authority per le Onlus sugli schemi di bilancio, di
conseguenza esclusivamente per tale aspetto di uniformità e semplificazione si decide di
adottarla anche in tale schema.
La particolare natura della legislazione nazionale specifica sul
volontariato (Legge 266) e le conseguenti legislazioni regionali ci spingono a fare tale commento
in merito alle voci specifiche di dettaglio proposte in tale modello, con l’indicazione specifica di
cosa va inserito in ogni singola voce:
Le quote associative sono una delle espressioni fondanti di un ente associativo e vanno
scientificamente ritenute la prima espressione di partecipazione attiva alla vita
dell’associazione, primo e fondamentale elemento della democraticità della struttura
associativa. In particolare in tale voce sarebbero da ricomprendere esclusivamente le
quote associative dell’ente. Si tratta delle quote annuali (ordinarie e straordinarie) versate
nel rispetto degli accordi statutari e/o delle deliberazioni degli organi statutari destinate
alla gestione corrente1.
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In questa voce vengono ricomprese le quote associative annuali destinate alla gestione corrente (Incassi della
gestione) che, nelle specificità gestionali delle odv, rappresentano un’entrata da attività tipiche. Per tale motivo nello
schema di Rendiconto Finanziario non è stata inserita la voce “dotazione”, prevista nelle linee guida dell’Agenzia per
le ONLUS all’interno della sezione A1 Incassi della gestione, Eventuali conferimenti da parte dei soci con espressa
Le convenzioni ex legge 266/91 sono l’elemento di specificità previsto appositamente
dalla legge 266/91 ( art. 5 lettera f ) che sulla base della sua natura giuridica di servizio
effettuato in convenzione e per la sua natura di “rimborso” ( come definito dalla norma
266) differisce dagli altri contributi erogati a favore dell’ODV.
I contributi degli enti pubblici sono i contributi erogati a favore della Odv da parte degli
enti pubblici a fronte di specifici progetti svolti dalla ODV ( art. 5 lettera c) oppure erogati a
fondo perduto a sostegno dell’attività.
Contributo 5 per mille. Tale voce si è deciso di inserirla separatamente sia in virtù della
natura specifica di tale entrata come definita dalla Corte Costituzionale con sentenza 202
del 18 giugno 2007, che non ha definito tale contributo un contributo pubblico; sia in virtù
della futura necessità di rendicontazione del 5 per mille, per cui in tal modo si facilita
l’inserimento in voce autonoma.
Le donazioni e lasciti testamentari. Tale voce si è decisa di riprenderla
sistematicamente dal dettato dell’art. 5 lettera f) della legge 266/91. La particolare natura
di tali due voci con la possibilità (nel caso delle donazioni) che i donatori ricevano
agevolazioni fiscali secondo le norme vigenti
rende indispensabile un richiamo di
specificità. Lo stesso dicasi per una questione di trasparenza rispetto ai lasciti
testamentari.
Contributi privati da enti erogatori. Tale specifica voce si è resa necessaria per il peso
sempre maggiore che le fondazioni di erogazione (soggetti privati) sono venute ad
assumere nel corso degli anni. In particolar modo fondazioni di erogazione locali a
sostegno anche di “piccole” attività delle Odv locali ; sostegni anche “minoritari” nello
sforzo economico ma che nello stesso tempo richiedono spesso una “rendicontazione” dei
fondi da loro erogati.
A1.2 – Attività Accessorie
La particolare natura “accessoria” (secondo la definizione dell’Authority) delle entrate commerciali
e produttive marginali e la particolare attenzione riservatagli dal legislatore pone a fissare le
specifiche sotto esposte.
Attività commerciali e produttive marginali. E’ necessario rendere tale voce in forma
esclusiva in quanto si tratta di un adempimento previsto dall’art. 5 lett. g della 266 e
richiamato nella sua specificità ed importanza per le ODV dall’art. 30 del Decreto Anticrisi del
gennaio 2009.
Gli unici incassi da ricomprendere tassativamente in tale voce sono quelle ottenute dalle attività
richiamate dall’apposito DM del 25 maggio 1995. Si ricorda che tali attività devono essere svolte
destinazione a patrimonio in virtù di specifiche disposizioni statutarie o da deliberazioni assembleari (diversi dalle
quote associative annuali) potrebbero trovare allocazione nella sezione A2 – Incassi in C/Capitale.
senza l'impiego di mezzi organizzati professionalmente così come previsto dal DM del 25 maggio
1995.
La raccolta pubblica di fondi. In tale voce vanno inserite le raccolte pubbliche di fondi. Infatti l’art.
8 del D.lgs. 460/97, applicabile per le OdV in quanto Onlus di diritto, prevede che:
“Indipendentemente alla redazione del rendiconto annuale economico e finanziario, gli enti non
commerciali che effettuano raccolte pubbliche di fondi devono redigere, entro quattro mesi dalla
chiusura dell'esercizio, un apposito e separato rendiconto tenuto e conservato ai sensi
dell'articolo 22, dal quale devono risultare, anche a mezzo di una relazione illustrativa, in modo
chiaro e trasparente, i proventi e le spese relative a ciascuna delle celebrazioni, ricorrenze o
campagne di sensibilizzazione indicate nell'articolo 143 comma 2-bis, lettera a), Testo unico delle
imposte sui redditi” Poiché l’obiettivo è quello di illustrare le operazioni di gestione dei fondi
raccolti (entità dei fondi raccolti e degli impieghi effettuati) sarà necessario contrapporre le entrate
e le uscite e riportarli nel Rendiconto Finanziario dell’Ente.
A1.3 - Incassi finanziari e patrimoniali.
In tale voce vanno ricompresi gli interessi attivi derivanti dai conti bancari e/o postali e gli
interessi attivi derivanti da investimenti. Vanno altresì inseriti gli incassi derivanti da locazioni o
affittanze e/o di origine patrimoniale.
A1.4 - Altri incassi.
Tale voce ricomprende tutti gli altri incassi che non vanno nelle voci precedenti e neanche in
quelli di natura finanziaria e/o da disinvestimenti e prestiti sotto esposte. Si tratta di altre voci
potenzialmente esistenti all’interno degli incassi di una Odv e non strettamente riconducibili a
quelle sopra esposte, ma che in ragione della loro diversità rispetto alle attività tipiche, di raccolta
pubblica di fondi ed accessorie, vengono esplicitate ai fini di un principio di trasparenza.
A2 - INCASSI PATRIMONIALI
Altre voci riguardano gli incassi in c/capitale che prendono in considerazione esclusivamente gli
incassi del periodo derivanti da operazioni di natura finanziaria e di origine patrimoniale. Si
ricorda sempre la natura particolare del rendiconto di cassa di ricomprendere comunque le voci
degli incassi anche quando queste non hanno base “economica” sul versante delle entrate. Del
resto “inquinare” con voci di “competenza” un rendiconto di cassa porterebbe esclusivamente ad
un sistema contabile “misto” completamente inattendibile.
A2.1 - Incassi derivanti da disinvestimenti.
Tale voce riguarda tutti i disinvestimenti in titoli vari che trovano realizzazione finanziaria nel
corso dell’esercizio. La voce comprende inoltre le entrate derivanti dalle dismissioni di beni
strumentali dell’odv.
A2.2 - Incassi da prestiti ricevuti.
In tale voce vanno inseriti i prestiti, di breve e lungo periodo, che la Odv riceve sia da privati
(spesso soci e/o consiglieri) che da istituti finanziari e/o bancari. Come sopra, si ricorda sempre
la natura particolare del rendiconto di cassa esaminato che prende in considerazione
esclusivamente le entrate e uscite finanziarie del periodo anche quando queste non hanno base
“economica” sul versante delle entrate.
Glossario Sezione Pagamenti
A4 – PAGAMENTI DELLA GESTIONE
In questa aggregazione vengono riepilogate le diverse uscite dell’organizzazione di volontariato
relative alla gestione corrente. Il modello è di tipo finanziario e quindi le voci di riferimento dei
pagamenti vanno ricomprese per uscite di cassa e banca e non per competenza.
A4.1 – Attività Tipiche
Anche per i pagamenti, la terminologia “attività tipiche” non trova riferimento nella legislazione
specifica di riferimento, ma è stata introdotta dal documento dell’Authority per le Onlus sugli
schemi di bilancio, di conseguenza esclusivamente per tale aspetto di uniformità e
semplificazione si decide di adottarla anche in tale schema.
Spese personale: in tale voce relativa al personale vanno ricomprese: spese dipendenti,
cocopro, lavoratori autonomi. Si ricorda di inserire la voce al lordo quindi comprensiva di
ritenute ed oneri previdenziali. Si ricorda altresì il dettato della legge 266/91 riguardante
l’incompatibilità per i soci da qualsivoglia rapporto di natura patrimoniale (e quindi lavorativo)
con l’Odv ( articolo 2 comma 3 della legge 266/91) e l’obbligo che l’apporto dei volontari sia
prevalente rispetto alle spese del personale (dipendente e/o autonomo) comunque retribuito
(art. 3 comma 4 legge 266). Si segnala che in questa voce vanno inserite le uscite del
personale dipendente e parasubordinato, mentre quelle relative alle prestazioni occasionali e
professionali trovano allocazione, in virtù dell’autonomia che caratterizza la prestazione
lavorativa, nella voce “Acquisto di Servizi”
Rimborso spese volontari: in tale voce devono essere riportate esclusivamente le spese
rimborsate ai volontari; infatti : “al volontario possono essere rimborsate …….le spese
effettivamente sostenute per l’attività prestata, entro i limiti preventivamente stabiliti per
l’organizzazione stessa” cosi come recita l’art. 2 comma 2 della legge 266/91. E’ una spesa
che per la sua natura di richiamo legislativo esplicito assume una forte connotazione
identitaria dell’organizzazione stessa.
Assicurazione volontari: tale voce ha connotazione obbligatoria per una Odv e deve
essere per forza esistente all’interno di un rendiconto. La legge 266 ha previsto infatti un
apposito articolo (il numero 4 della legge) per disciplinare tale aspetto. Da un punto di vista
strettamente contabile va riportato l’importo dell’assicurazione pagata per i volontari. Non
devono essere ricomprese in tale voce tutte le altre potenziali
tipologie di contratti
assicurative della Odv ( automezzi, assicurazioni locali, ecc.) che vanno inserite invece
nell’apposita voce.
Acquisto beni di consumo: in questa voce vanno inseriti i pagamenti, riferiti alle attività
tipiche, effettuati per l’acquisto di beni il cui consumo si prevede di esaurire durante
l’esercizio quali ad esempio: materiali di cancelleria, prodotti per la pulizia, accessoristica di
modico valore, consumabili per macchine d’ufficio (es: Toner per fotocopiatrici, nastri, ecc..).
Non vanno inseriti gli acquisti relativi a beni che costituiscono immobilizzazioni che trovano
esposizione alla voce “investimenti” dell’aggregazione “A5 – pagamenti in conto capitale”.
Acquisto di Servizi: in questa voce vanno inseriti i pagamenti, riferiti alle attività tipiche,
effettuati per l’acquisto di servizi specifici quali prestazioni professionali, spese per
consulenze, spese per promozione e pubblicità (es stampa manifesti/volantini, spazi su
mass-media, inserzioni …), spese pulizia dei locali, manutenzioni, ecc …
Utenze: in questa voce vanno inseriti i pagamenti, riferiti alle attività tipiche, effettuati per
l’acquisto di servizi specifici quali le spese elettriche, idriche, di riscaldamento e telefoniche;
Godimento beni di terzi: in questa voce anno inseriti: canoni di locazione relativi a beni
immobili, beni mobili e concessioni; commissioni e provvigioni maturate per l’utilizzo di
brevetti, diritti di utilizzazione di opere dell’ingegno, licenze e marchi; canoni di leasing e
canoni di noleggio di automezzi e macchinari.
Altri pagamenti da attività tipiche: si tratta delle altre voci di uscite inerenti esclusivamente
le attività tipiche e che non trovano riferimento nelle voci sopra esposte. Rientrano in questa
voce anche le erogazioni denaro effettuate dall’odv in favore di altri soggetti nel rispetto delle
proprie finalità istituzionali.
A4.2 – Attività Accessorie
La particolare natura “accessoria” (secondo la definizione dell’Authority) delle entrate commerciali
e produttive marginali la particolare attenzione riservatagli dal legislatore pone a fissare le
specifiche sotto esposte. Infatti per le attività commerciali e produttive marginali. E’ necessario
rendere tale voce in forma esclusiva in quanto si tratta di un adempimento previsto dall’art. 5 lett.
g della 266 e richiamato nella sua specificità ed importanza per le ODV dall’art. 30 del Decreto
Anticrisi del gennaio 2009. Gli unici pagamenti da ricomprendere tassativamente in tale voce
sono quelle riferite alle attività richiamate dall’apposito DM del 25 maggio 1995.
Per il glossario delle voci prevista nell’attività accessoria ci si rifà a quanto indicato sopra
relativamente alle attività tipiche in quanto trattasi delle stesse voci, con l’unico riferimento che si
tratta di importi da attribuire all’attività accessoria. Quindi sulla base dl glossario vanno le
medesime voci sopra esposte con le medesime modalità esplicative
relative a: costo del
personale, rimborso spese volontari, assicurazioni volontari, acquisito beni di consumo acquisto
di servizi, godimento beni di terzi, altri pagamenti da attività accessorie. Si ricorda che tali attività
devono essere svolte senza l'impiego di mezzi organizzati professionalmente così come previsto
dal DM del 25 maggio 1995.
A4.3 - Pagamenti finanziari e patrimoniali.
In tale voce vanno ricompresi gli interessi passivi derivanti dai conti bancari e/o postali e gli
interessi passivi derivanti da prestiti ottenuti dalla Odv.
A4.4 - Altri pagamenti
Tale voce ricomprende tutti gli altri pagamenti che non vanno nelle voci precedenti e neanche in
quelli di natura finanziaria e/o da investimenti e rimborso debiti sotto esposte quali per esempio
le imposte e tasse.
A5 – PAGAMENTI IN CONTO CAPITALE
Altre voci riguardano i pagamenti in c/capitale che prendono in considerazione esclusivamente i
pagamenti del periodo derivanti da attività di natura finanziaria e di origine patrimoniale.
Si ricorda sempre la natura particolare del rendiconto di cassa di ricomprendere comunque le
voci dei pagamenti anche quando questi non hanno base “economica” sul versante delle uscite.
Del resto “inquinare” con voci di “competenza” un rendiconto di cassa porterebbe esclusivamente
ad un sistema contabile “misto” completamente inattendibile.
A5.1 - Investimenti.
Tale voce riguarda tutti gli investimenti in titoli vari che trovano realizzazione finanziaria nel corso
dell’esercizio. La voce comprende inoltre le uscite derivanti dall’acquisizione di beni strumentali
dell’odv (beni durevoli di investimento sia materiali che immateriali).
A5.2 - Rimborso debiti.
In tale voce vanno inseriti i prestiti che la Odv restituisce
sia ai privati ( spesso soci e/o
consiglieri) che da istituti finanziari e/o bancari.
Nella parte finale trova esplicitazione il modello finanziario esposto. La differenza tra gli incassi e
pagamenti deve esattamente coincidere con la seguente esposizione aritmetica =
Posizione cassa e banca e poste inizio esercizio 1 gennaio
Sommare ( in caso di avanzo d’esercizio) o dedurre ( in caso di disavanzo d’esercizio)
Posizione cassa e banca e poste fine esercizio 31 dicembre
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