IDH1/2 status®
In condizioni fisiologiche le isocitrato deidrogenasi
IDH1 e IDH2 sono coinvolte in molti processi metabolici
come la sintesi lipidica, la difesa cellulare verso lo stress
ossidativo, la respirazione ossidativa e la trasduzione
del segnale.
Mutazioni del gene IDH1 e, meno frequentemente,
del gene IDH2 sono state riportate in oltre il 75% dei
gliomi di secondo e terzo grado e dei glioblastomi secondari e in altri tumori non riguardanti il SNC: il sottotipo di leucemia mieloide acuta con cariotipo normale,
il carcinoma tiroideo, il tumore cartilagineo, il colangiocarcinoma intraepatico e occasionalmente il tumore della prostata, la leucemia linfoblastica acuta delle
cellule B e il paraganglioma.
Le mutazioni di IDH1 e IDH2 sono mutualmente esclusive e sono rappresentate dalla sostituzione di un singolo aminoacido, localizzato nel sito attivo dell’enzima: la
R132 di IDH1, o l’analogo residuo R172 di IDH2.
Le mutazioni di IDH sono strettamente associate alla
metilazione del promotore di MGMT e rappresentano
un marker tanto forte quanto indipendente di prognosi favorevole in caso di glioma. Tutti i pazienti con
IDH1 o IDH2 mutato, infatti, mostrano una maggiore
sopravvivenza rispetto ai pazienti con IDH wild-type.
L’analisi mutazionale di IDH1/2 è assai utile per la diagnosi differenziale dei glioblastomi primari e secondari, che dal punto di vista istopatologico non sono
distinguibili, ma dal punto di vista clinico rappresentano due sottotipi distinti di glioma di grado IV, che si
sviluppano con modalità diverse e mostrano prognosi
differenti. Inoltre, la presenza di IDH1 o IDH2 mutato
negli astrocitomi diffusi permette di distinguere questi
gliomi dagli astrocitomi pilocitici e dagli ependimomi,
che hanno caratteristiche istopatologiche simili.
Il kit “IDH 1/2 status®” permette di identificare, mediante Pyrosequencing, le principali mutazioni somatiche del gene IDH1: R132H, R132L, R132C, R132G, R132S, e
del gene IDH2: R172M, R172T, R172K, R172W, R172G, R172S.
L’utilizzo combinato del kit “IDH 1/2 status®” (cod.
UP045) per l’analisi mutazionale di IDH1 e IDH2 e del kit
“MGMT plus®” (cod. UP050) per l’analisi del grado di
metilazione di MGMT permette di ottenere importanti
indicazioni sulla diagnosi e sulla prognosi del glioma.
Determinazione delle mutazioni
con sensibilità elevata (<10% di allele mutato
rilevabile) e specificità paragonabile a quella
del sequenziamento tradizionale.
Quantificazione allelica delle singole
mutazioni nel contesto della sequenza
in circa 30 minuti.
Capacità di eseguire l’analisi
anche su campioni paraffinati.
Possibilità di rilevare ulteriori mutazioni
rare nella sequenza analizzata.
Discriminazione tra genotipi misti in campioni
eterogenei (cellule normali e tumorali).
Facilità di esecuzione e di interpretazione
dei risultati.
Principio del metodo
Previa amplificazione con
rilevamento end-point del DNA
estratto da tessuto tumorale,
la genotipizzazione e la
quantificazione allelica delle
singole mutazioni avvengono
tramite Pyrosequencing.
Pirogramma raffigurante la mutazione IDH1 R132H