I principali siti archeologici della Provincia di Thi Qar

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IRAQ - Thi-Qar
I principali siti archeologici della provincia meridionale
A cura della Commissione Investimenti della Provincia di Thi Qar
collaborazione di SudgestAid - 2013 - Roma – Nasiriyah.
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L’antica città di Ur
I resti dell’antica città sumerica di Ur, conosciuta oggigiorno col nome di Tell al-Muqayyar,
sono situati nell’entroterra iracheno 17 km a sud-ovest dalla città di Nasiriyah, 380 km a sud
est dalla città di Baghdad ed a più di 200 km a nord dalla città di Bassora.
La città di Ur viene unanimemente ritenuta non solo la massima espressione della cultura
urbana dei sumeri, ma il luogo in cui il rapporto tra uomo e natura raggiunse livelli molto
sofisticati per quella determinata fase storica. La tradizione delle religioni monoteistiche
considera la città di Ur il luogo di nascita del padre del monoteismo, ovvero il profeta
Abramo, inoltre gli storici arabi medievali evidenziavano già all’epoca l’utilizzo del petrolio
grezzo in ambito edile (si tratta del Qar, da cui prende il nome l’intera regione).
Ricostruzione immaginaria della città di Ur.
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La città di Ur è stata fin dalla notte dei tempi tra i più importanti centri religiosi della
Mesopotamia. È risaputo, quindi, che in essa venivano venerate le principali divinità del
pantheon sumerico: Nanna, il dio della luna, An, il dio del cielo, Nammu, il dio del mare,
ed infine Ningal, moglie di Nanna e madre del dio Utu.
Il dio Nammu e la dea Ningal.
L’insediamento umano nella città di Ur ebbe inizio nella cosiddetta fase dell’Ubayd, intorno
al 4000 a.C.; secondo quanto riportato da numerose fonti storiche, gli abitanti di Ur durante
questa fase corrispondevano in realtà ai primi nuclei abitativi di origine sumerica. Alla fase
dell’Ubayd successe la fase pre-dinastica, i cui inizi vengono fatti risalire intorno al 2900 a.C.
Tra le innovazioni che caratterizzarono quest’epoca possiamo ricordare l’utilizzo della
scrittura, la diffusione dell’arte orafa e la nascita del gusto architettonico.
Fu durante il governo del monarca Ur Nammu (2113-2096 a.C.) che la città raggiunse l’apice
del suo splendore politico e culturale, divenendo la regina incontrastata di tutto il Medio
Oriente antico.
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La Ziggurat
La Ziggurat è un edificio religioso situato nel settore nord-occidentale del cosiddetto
quartiere dei templi. In base ai numerosi studi condotti, si ipotizza che in origine la struttura
fosse suddivisa in tre piani (attualmente ne restano soltanto due) e che la sua altezza
superasse addirittura i 26 metri. Le dimensioni attuali del primo piano dell’edificio sono le
seguenti: 62,5 × 43 m. con un altezza di circa 11 m.; quelle del secondo piano, invece, sono:
36 × 26 m. con un’altezza di 5,35 m.
Stato attuale della Ziggurat di Ur
La Ziggurat venne edificata per ordine del re Ur Nammu e completata sotto il regno di
Shulgi in omaggio e devozione di Nanna, il dio della luna.
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La città di Larsa
I resti dell’antica città di Larsa, conosciuta oggigiorno nel sud dell’Iraq col nome di Tell
Senkere, sorgono 50 km a nord-ovest dalla città di Nasiriyah, nei pressi della sponda
orientale del canale di Shatt el-Nil.
La città di Larsa (che probabilmente corrisponde alla biblica Ellasar) fu uno dei più
importanti centri religiosi e politici della regione mesopotamica. Nota per la sua estrema
devozione al dio Utu, la città divenne una forza politica e militare tra il 2025 ed il 1763 a.C.,
ovvero durante l’antico periodo babilonese. Le fonti storiche affermano che Larsa fu
governata da 14 monarchi, il primo dei quali fu un certo Naplanum, che regnò
ininterrottamente dal 2025 al 2005 a.C.
Il fedele di Larsa
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Scavi archeologici
I resti dell’antica città di Larsa, che probabilmente fu abitata fino all’epoca del dominio
persiano, sono situati in una zona molto suggestiva dell’Iraq meridionale. Si tratta di una
piattaforma bassa e circolare, con una circonferenza di circa otto chilometri, la cui altezza
aumenta gradualmente dal livello della pianura circostante fino a raggiungere i 25 metri, in
corrispondenza probabilmente dell’antica Ziggurat del tempio del dio babilonese del sole,
Shamash. Gli scavi archeologici hanno portato alla scoperta di numerose iscrizioni e
tavolette d’argilla, consistenti per la maggior parte in contratti di lavoro, esercizi di
matematica e raffigurazioni di scene di vita quotidiana.
La città di Lagash
Lagash, corrispondente oggi alla località di Tell al-Hiba, è il nome di una delle più
importanti città sumero-babilonesi i cui resti sorgono nei pressi della confluenza nordoccidentale fra i fiumi Tigri e Eufrate. La città è situata in prossimità di un precedente
canale posto 5 km a est di Shatt-el-Haj e a poco meno di 16 km a nord della città di alShatra nel distretto di Nasiriyah.
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Il re Gudea di Lagash
La città di Lagash conobbe un grande sviluppo economico, politico e sociale durante
l’epoca della cosiddetta prima dinastia di Lagash ed in modo particolare durante il
governo del monarca Ur Nanshe (2480 a.C.), anni in cui venne avviata la costruzione di un
numero elevato di edifici religiosi, di statue in onore alle diverse divinità del pantheon
sumerico, di possenti mura difensive e di complessi sistemi di irrigazione.
Dopo una lunga serie di monarchi, il potere passò nelle mani di Urukagina (2378-2371
a.C.), un membro della classe sacerdotale passato alla storia non tanto per i suoi meriti
militari, bensì per l’applicazione di un sistema di leggi, la cosiddetta riforma di Urukagina,
interamente basata su principi umanamente condivisibili quali la libertà, la giustizia
sociale e la lotta alla corruzione del sistema burocratico.
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Il sito archeologico della città di Lagash
Scavi archelogici
Del tempio di Nin-girsu, dio protettore di Laghash, non sono rimaste altro che le
fondazioni. È risaputo, tuttavia, che nei secoli successivi gli antichi greci edificarono sulle
rovine del tempio una fortezza di piccole dimensioni, mentre molti dei blocchi costitutivi
del precedente tempio, che recano iscrizioni in greco ed aramaico inneggianti ad un certo
Hadad-nadin-akhe (re di un piccolo regno babilonese), furono ritrovati durante le ricerche
archeologiche condotte nel secolo scorso. Nella fortezza vennero portate alla luce anche
numerose statue del monarca della seconda dinastia di Lagash, Gudea, attualmente
conservate nel museo parigino del Louvre.
La città di Eridu
Eridu era una città sumerica situata nella regione della bassa Mesopotamia i cui resti
oggigiorno sorgono nei pressi di Tell Abu Shahrain, una piccola località del governatorato
di Thi-Qar (Iraq) posta 40 km ad ovest dal centro di Nasiriyah e 18 km a sud-ovest dalla
città di Ur. La città di Eridu fu probabilmente il primo agglomerato urbano di matrice
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sumerica, la cui fondazione è da collocare probabilmente tra il V ed il IV millennio a.C.,
ovvero in una fase storica antecedente al biblico diluvio universale.
Eridu fu il principale centro di adorazione del dio Enki, la controparte sumera del dio
accadico dell’acqua Ea, e per molti secoli fu abitato esclusivamente da membri della
classe sacerdotale. Di conseguenza, l’assenza di un vero e proprio sistema difensivo, unita
alla poca importanza che i sacerdoti tendevano ad accordare alla sfera politica,
consentirono al fondatore della prima dinastia di Lagash, il monarca Ur Nanshe (2480
a.C.), di espugnarla senza grosse difficoltà.
Al governo della dinastia di Lagash subentrò per pochi decenni quello degli accadici, che a
sua volta venne interrotto dall’arrivo dei re della seconda dinastia di Ur nel 2110 a.C. Si
suppone che la città di Eridu riuscì a preservare la propria importanza religiosa fino
all’epoca del re babilonese Hammurabi.
Ricostruzione della città di Eridu
La città di Umma
Umma (moderna Tell Jokha) era il nome di un’antica città sumerica situata nella provincia
irachena del Thi-Qar a pochi chilometri di distanza dai resti dell’antica Lagash, in
prossimità di un precedente canale chiamato “Masab al-am”. La fondazione della città di
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Umma risale alla cosiddetta fase pre-dinastica (2900-2350 a.C.), mentre la sua esistenza è
stata costellata dai continui conflitti con la confinante città di Lagash. Umma raggiunse il
suo massimo splendore nel 2275 a.C., ovvero sotto la giuda del monarca Lugal-Zage-Si,
che a seguito di fortunate campagne militari riuscì ad assoggettare per un breve periodo
Ur e Uruk. Dal punto di vista religioso, Umma era nota per il culto di Shara, considerato
l’unico protettore della città e della sua vegetazione.
Tell al-Ubayd
Tell al-Ubayd corrisponde al nome attuale di un importante sito archeologico distante
circa 6 km a ovest dalla città di Ur e 25 km a ovest dalla città di Nassiriya. La maggior
parte degli studiosi è concorde nel ritenere che è proprio il materiale rinvenuto in questo
sito, durante gli scavi di Leonard Wooley effettuati durante i primi decenni del secolo
scorso, a definire i canoni della cultura della fase dell’Ubayd (4500 – 3800 a.C.), che
riuscirono ad avere una grossa influenza non solo nelle città della Mesopotamia
meridionale, ma anche in quelle della regione settentrionale. Tra i principali rinvenimenti
di Tell al-Ubayd possiamo ricordare la sequenza di tavolette in ceramica decorate il più
delle volte a pittura nera, verde o marrone su fondo beige, con temi geometrici complessi
o figurazioni animali e vegetali.
La città di Nina (Tell Zurghul)
I resti dell’antica città di Nina sono oggi localizzati nei pressi di Tell Zurghul, una località
dell’Iraq meridionale posta 10 km a sud-est dalla città di Lagash e che si eleva per circa 20
metri dal livello della pianura circostante. Nina fu uno dei principali centri urbani della
regione mesopotamica meridionale, nota soprattutto per il culto della divinità sumerica
Nanshe. La città venne probabilmente fondata in fase pre-dinastica (2600-2350 a.C.) e
molto probabilmente il governante che promosse la costruzione del suo primo edificio
religioso fu Gudea di Lagash, mentre un altro importante tempio, i cui resti vennero
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scoperti durante gli scavi condotti dai francesi nel 1968, venne edificato per ordine del
monarca En-natum I
La città di Girsu (Telloh)
Girsu (corrispondente oggigiorno alla moderna Telloh, nella provincia meridionale del Thi
Qar) è un'antica città sumerica, situata circa 25 chilometri a nord-ovest di Lagash. Al
tempo del re Gudea (2140 a.C.) rappresentava il centro religioso e probabilmente la
capitale dell’intero regno di Lagash. Girsu visse un periodo di grande splendore anche
durante l’ultimo periodo della fase pre-dinastica (2600 a.C.), sotto il regno di numerosi
monarchi illuminati, quali ad esempio Entema I, Entema II, Entemena, la cui ascesa al
trono viene commemorata nelle iscrizioni decorative di un vaso d’argento rinvenuto negli
scavi archeologici del secolo scorso, ed Urukagina, ossia il re passato alla storia per lì
adozione di un codice legale considerato tra i più avanzati dell’epoca.
Il sito di Al-Rasafa
Al-Rasafa corrisponde al nome di un sito archeologico situato nei pressi di al-Rufai, una
località distante 80 km a nord-ovest dal centro di Nasiriyah. Il sito è stato più volte citato
nelle opere di grandi storici arabi del periodo classico, tra cui al-Tabari, e viene descritto
come un villaggio di piccole dimensioni ed un ideale luogo di sosta durante lunghi viaggi.
Il sito venne scavato per la prima volta per volontà Wakil Ziyadat Bint Abi Ja’far ed in esso
venne rinvenuto un grosso quantitativo di materiale risalente all’epoca dei sasanidi (637226 a.C.).
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La città di Kisiga (Tell al-Lahm)
I resti dell’antica città sumerica di Kisiga, sede del culto del dio Nergal, sorgono
attualmente a Tell al-Lahm, una località della provincia irachena del Thi-Qar situata nei
pressi della sponda destra dell’Eufrate e distante circa 30 km a sud-est dalla città di Ur.
Kisiga, conosciuta anche col nome di Kuara, venne fondata agli inizi della fase predinastica (2500 a.C.) sui resti di un piccolo villaggio le cui origini si perdono nella notte dei
tempi. Sorgendo a pochi chilometri dalla foce dell’Eufrate ed essendo attraversata da un
precedente canale, l’antica Kisiga divenne uno dei più importanti centri portuali della
Mesopotamia meridionale a partire dal periodo accadico (2350 – 2119 a.C.) fino all’epoca
delle prime dinastie babilonesi (1680 – 1157 a.C). L’esistenza di questo centro urbano
venne spezzata nel 709 a.C., anno in cui il monarca assiro Sargon II nel tentativo di
catturare il suo acerrimo rivale, Marduk-apal-iddina II, che per tale motivo si era rifugiato
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proprio tra le mura di Kisiga, cinse d’assedio la città e dopo aver raggiunto il proprio
obiettivo ordinò di raderla al suolo.
Provincia di Thi-Qar (Iraq)
Superficie: 12 900 km².
Abitanti: 1.906.243 (anno 2012).
Densità: 147,77 ab./km2.
Capoluogo: Nasiriyah.
Altre città: Al-Rifai, Qalat Sukar, Al-Shatra,
Al-Gharraf, Suq Al-Shuyouk.
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