Le zanzare
vanno a scuola
Appunti sulle lezioni del naturalista:
Alberto Diantini
11 maggio e 15 maggio 2013
Prima parte
Oggi
11
maggio
2013
abbiamo
conosciuto
il
naturalista: Alberto Diantini. Alberto ha tenuto una
lezione
sulle
zanzare.
Parlandoci
di
questo
animaletto ci ha introdotti nel mondo degli insetti
facendoci sentire dei veri e propri entomologi (gli
entomologi sono gli studiosi che si occupano di
insetti).
Ci ha ricordato che gli insetti, nel grande regno
animale, sono il gruppo più numeroso. Questo areogramma, infatti, non è nuovo
per noi (vedi quaderno di scienze di terza; corrispondono ai 5/8 di tutti gli animali).
Nella grande moltitudine di insetti noi abbiamo concentrato la nostra
attenzione sulla ZANZARA, animaletto a tutti noto e piuttosto
fastidioso che ci tiene compagnia nella bella stagione.
L’esperto,
Alberto,
ha
cominciato
la
lezione
facendoci disegnare una zanzara. Voleva sapere
cosa
noi
conoscevamo
Successivamente
anche
di
lui
questo
ha
insetto.
disegnato
la
zanzara alla lavagna.
Aiutati dal disegno e dalle spiegazioni:

abbiamo capito come è fatta veramente una
zanzara (anatomia),

abbiamo imparato a chiamare con il nome
corretto le varie parti del suo corpo e

abbiamo conosciuto la funzione di alcune di esse.
La zanzara: anatomia e fisiologia
Salve sono una zanzara.
Sono un animale, un invertebrato, un insetto e un
Dittero.
Sono un animaletto piuttosto piccolo: la mia lunghezza si
misura in mm (massimo 15 mm) e il mio peso in mg da 2 a
2,5 mg).
Il mio corpo, come quello di tutti gli insetti, è formato da tre parti: capo, torace e
addome ed è provvisto di 6 esili zampe.
Al mio torace sono “attaccate” un paio di ali strette e trasparenti (ecco perché
appartengo all’ordine dei Ditteri) che mi servono per volare. L’altro paio di ali, che
c’è in molti insetti, si è trasformato nell’ordine dei ditteri al quale appartengo, in
due bilancieri, utili per mantenermi in equilibrio durante il volo.
Il mio capo (cioè la vostra testa bambini) è provvisto di:

due occhi composti,

un paio di antenne pelose e

un apparato boccale.
I miei occhi si dicono composti perché sono formati da tanti piccoli occhi, in alcune
specie anche un centinaio o più.
Le mie due antenne sono delle “macchine perfette”. Ne vado molto fiera!
Le mie antenne presentano dei peli, corti e radi, perché sono una femmina,
presentano, invece, peli lunghi e folti nei maschi del mia specie.
Mi servono per localizzare il soggetto da pungere. In esse si trovano dei
particolari recettori, capaci di percepire l’anidride carbonica emessa attraverso la
respirazione, la traspirazione epidermica e la sudorazione dalla mia sfortunata
vittima.
Sempre i peletti delle mie antenne sono in grado di percepire il calore rilasciato dagli
animali a sangue caldo e anche la presenza di acido lattico.
Il mio apparato boccale è formato da degli
stiletti,
(piccolissimi
coltellini)
che
lavorano
insieme per fare un minuscolo taglietto nella cute
della mia “vittima”; in questo taglietto, poi, ci
infilerò la mia proboscide che mi permetterà di
succhiare una piccola quantità di sangue. Prima di
succhiare un pochino di sangue, però, io inietterò nelle cute della mia preda della
saliva
un
po’
speciale.
Questa
saliva
ha
una
funzione
anestetica
e
anticoagulante.
Anestetica perché non fa sentire dolore, anticoagulante perché mantiene liquido, cioè
non fa addensare il sangue che succhierò
IMPORTANTE:
solo
le
zanzare
femmine si nutrono di sangue,
Mi dispiace, ma
avevo tanta fame!
Ho degli ovetti da
nutrire.
perché con esso devono nutrire le
uova che hanno all’interno del loro
corpo. I maschi, invece, si nutrono
di nettare; sono in un certo senso
vegetariani.
Anche
le
zanzare
femmine se non devono nutrire le
uova si nutrono solo di nettare.
Respiro attraverso dei tubicini sparsi
nel
mio
addome
che
si
chiamano
trachee.
Il rumore fastidioso che faccio e che
disturba le tue notti estive è causato
dall’attrito tra le mie ali in movimento e
l’aria.
La mia famiglia è molto numerosa. Ci
sono tante specie di zanzare, circa 3000
in tutto il mondo. Una settantina di specie
vivono anche in Italia. Le più frequenti
sono:
 Culex pipiens
zanzara comune
 Aedes albopictus
zanzara tigre
 Anopheles maculipennis
zanzara della malaria.
La zanzara: riproduzione e sviluppo
La zanzara, come tutti gli insetti, è un
animale oviparo, cioè nasce da un uovo.
Dopo la nascita i piccoli attraversano una
serie di cambiamenti prima di diventare
insetti adulti. Questi cambiamenti prendono
il nome di: metamorfosi (completa o
incompleta). Nel caso della zanzara si ha
una metamorfosi completa
perché i
piccoli che nascono non assomigliano per
niente al genitore e devono subire diversi
cambiamenti prima di diventare adulti.
La zanzara adulta depone, in acqua stagnante, da poche
decine a qualche centinaio di uova. Nella zanzara Culex
queste uova sono riunite in piccoli gruppi compatti e
galleggianti che assomigliano a delle zattere.
Ad occhio nudo le uova di zanzara sono grandi come un
puntino di matita.
Lo stadio di un uovo, a seconda della specie e della
temperatura, dura in media 6-7 giorni.
Dall’uovo nasce una larva di forma allungata, priva di
zampe e proboscide, coperta di setole. La larva vive
esclusivamente sott’acqua e a testa in giù. Respira
ossigeno dall’aria attraverso i sifoni, collocati nella
parte terminale dell’addome e si nutre di plancton.
Dopo un tempo che varia da specie a specie e dalle
condizioni climatiche più o meno favorevoli, in media 4-5
giorni, le larve passano allo stadio di pupe.
Le pupe, a dispetto del loro nome, non sono affatto carine,
anzi sono proprio brutte. Le pupe non si nutrono e
respirano utilizzando due trombette poste sul torace. Questo stadio dura in
media 3-4 giorni.
Lo sfarfallamento indica il passaggio dalla fase di pupa a
quello di zanzara. Il tegumento della pupa si rompe e
dall’involucro pupale, chiamato: exuvia, esce la zanzara.
Prima esce il capo, poi il corpo e quindi le zampe. In assenza
di impedimenti l’insetto si libera dall’involucro, completa in
circa due ore lo sviluppo delle ali e prende il volo. Questa è
la fase più delicata di tutto il ciclo di sviluppo della zanzara,
infatti basta un lieve movimento dell’aria o dell’acqua per impedire all’insetto di
liberarsi dell’exuvia e quindi di morire.
Dall’uovo all’insetto adulto passano circa una quindicina di giorni.
In un anno, le zanzare comuni generano 5-6 volte, ma vi sono specie che generano
una sola volta e specie che generano più volte.
La maggioranza delle specie di zanzara passa l’inverno come uova, altre come larve
e altre ancora come zanzare, rifugiandosi nelle zone rurali, nei tronchi cavi e nei
nostri garage e cantine.
In pratica si può dire che la zanzara va in letargo.
La vita media di una zanzara è di circa un anno.
Seconda parte
La zanzara e gli ecosistemi di acqua dolce
Negli ecosistemi di acqua dolce le zanzare svolgono un ruolo importantissimo.
A causa della loro abbondanza hanno molti predatori e occupano quindi un posto
molto importante nella catena alimentare.
Le larve di zanzara vengono mangiate da piccoli pesci
come il Carassio meglio conosciuto come pesce rosso
(quello che Alberto ci ha lasciato in classe) e insetti
acquatici, mentre sono ghiotti di zanzare adulte: rane,
rospi, uccelli insettivori e soprattutto pipistrelli.
Un pipistrello può mangiare in una notte
anche 2000 zanzare, molte di più di quelle
che ognuno di noi può “spiaccicare” in
un’intera estate.
Come fa il pipistrello ad individuare le
sue prede?
La sua vista non è particolarmente acuta,
non ha la vista di un’aquila! Eppure caccia di
notte.
I
suoi
grandi
aiutanti
sono
gli
ultrasuoni. Con la “bocca” il pipistrello
emette degli ultrasuoni, cioè delle onde che propagandosi incontrano degli ostacoli,
per esempio: mosche, zanzare, falene. Quando queste onde incontrano un ostacolo
ritornano al pipistrello; vengono catturate dai suoi padiglioni auricolari ed elaborate
all'interno del suo orecchie, in una particolare zona detta fovea acustica, dove
risiedono delle cellule capaci di trasformare “le onde di ritorno” in una precisa
localizzazione del bersaglio e dirigere, quindi, il pipistrello sicuro verso la sua preda.
La zanzara: rischi, prevenzioni comportamenti
Qual è la zanzara più fastidiosa?
Sicuramente la zanzara tigre -Aedes albopictus- perché punge
a tutte le ore del giorno e della notte e la sua puntura è
piuttosto irritante.
La zanzara tigre è arrivata in Italia dal sud-est asiatico, circa una
trentina di anni fa, su navi che trasportavano copertoni.
La parte concava dei copertoni è un luogo
ideale per il ristagno dell’acqua e diventa automaticamente
il luogo ideale, per una zanzara, per deporci le uova.
Una zanzara tigre deposita in media 40-80 uova per volta.
Una zanzara femmina nel corso della sua vita deposita
circa 350-400 uova complessivamente.
Le uova della zanzara Aedes albopictus, sono bianche appena deposte, ma diventano
velocemente di un nero lucente. Tanto è fastidiosa la zanzara tigre quanto è tenace
e resistente il suo uovo. E’ capace di sopportare il freddo dell’inverno così come la
calura e la siccità estive.
Quali malattie possono trasmettere le zanzare?
Le zanzare sono responsabili della trasmissione di malattie a volte anche molto
pericolose per esempio:


la malaria zanzare del genere Anopheles

la febbre gialla

la filariosi Culex caspius
Aedes aegypti
La malaria è una malattia presente oggi in molti paesi asiatici, nell’America del
sud e in Africa. È causata da un organismo il plasmodio che infetta il sangue. Le
zanzare del genere Anopheles non sono la causa prima della malattia ma
semplicemente il “mezzo di trasporto” della stessa. La zanzara punge un
individuo affetto da malaria; succhiando il suo sangue ingerisce anche i plasmodi
in esso contenuti. La stessa zanzara, in un momento successivo, andrà a pungere
un altro individuo e iniettandogli la sua saliva gli cederà anche dei plasmodi. Così
un individuo sano prenderà la malaria semplicemente attraverso la puntura di
una zanzara. I sintomi caratteristici della malaria sono: febbri molto alte e senso
di spossatezza.

La Febbre Gialla è trasmessa da zanzare del genere Aedes aegypti. La febbre
gialla è una malattia che colpisce soprattutto il fegato e l’intestino e si
caratterizza per febbri molto alte.

La filariosi è una malattia che colpisce soprattutto gli animali domestici (cani e
gatti).
Le
zanzare
del
genere Culex caspius sono
un efficace vettore di filaria,
un verme assai pericoloso
per
i
nostri
animali
domestici, che si insidia nel
loro cuore fino a soffocarlo.
Dalla filariosi si può guarire
se si interviene in tempo ma
soprattutto si può prevenire
facendo il giusto vaccino.
Cosa possiamo fare noi, come cittadini e come ragazzi, per contenere la
diffusione di zanzare?
Due sono i metodi di lotta biologica ammessi a livello nazionale:

l’immissione del pesce larvivoro del genere Gambusia negli stagni e

l’utilizzo di batteri larvicidi come il Bacillus thuringiensis israelensis che
uccide le larve, ma non arreca danni all’ambiente circostante.
Come cittadini possiamo contribuire efficacemente alla lotta contro le zanzare,
innanzitutto conoscendo usi e abitudini di questo piccolo insetto. La nostra deve
essere una “lotta biologica” cioè una lotta che non arreca danni all’ambiente.
Dovremmo:

evitare l’abbandono di materiale in cumuli all’aperto che possano raccogliere
l’acqua piovana;

eliminare l’acqua dai sottovasi, dagli annaffiatoi, dai bidoni, dai copertoni;

introdurre i pesci rossi, grandi predatori di larve di zanzara, nelle vasche e nelle
fontane dei giardini;

innaffiare direttamente con le pompe gli orti e i giardini, senza mantenere
riserve di acqua a cielo aperto.

introdurre nei contenitori d’acqua che non possono essere rimossi filamenti di
rame (almeno 10-20 mg per litro);

trattare i tombini e tutti i recipienti dove si raccoglie acqua piovana ogni 7-10
giorni con prodotti larvicidi tipo il Bacillus thuringiensis israelensis. Questo
prodotto è naturale e non di sintesi chimica ed è già presente nell’ambiente;
uccide solo le larve di Aedes albopictus e di pochissime altre specie e si degrada
molto velocemente.

Inoltre per evitare di essere punti potremmo metterci vicino a piante di
citronella e incenso. Il profumo di queste piante disorienta le zanzare che
non sono più grado individuare le loro prede.

Anche i colori dei nostri vestiti possono essere un richiamo per le zanzare che
prediligono : il nero, il rosso e il blu.
Alle zanzare piacciono poco il verde, il giallo; “odiano” il bianco.