Il dito a scatto - Polispecialistica Roma Quattro

Il dito a scatto
Il dito a scatto, definito anche tenosinovite stenosante dei flessori delle dita al palmo, è causato da un
ispessimento del tunnel fibroso (puleggia A1) nel quale scorrono i tendini flessori delle dita; può
comparire in associazione ad una sindrome del tunnel carpale, si osserva in tutte le età e può interessare
anche più dita, contemporaneamente o in tempi successivi.
È legata ad un blocco di un tendine flessore al livello della prima puleggia di riflessione metarcarpale.
Quando si piegano le dita i tendini flessori sono tenuti vicino alle falangi “dalle pulegge di riflessione” cioè
piccoli tunnel, simili al cavo di un freno di una bicicletta o un semplice cavo elettrico tenuto vicino al
muro dalle fascette. .
È ciò che si produce in occasione del dito a scatto: la puleggia si ispessisce localmente ed il tendine
strozzato da quest’ultima si rigonfia formando un nodulo che ha difficoltà a passare sotto la puleggia.
Inizia con un dolore al livello del palmo della mano in occasione di movimenti di flessione e d'estensione
di un dito, di norma la mattina al risveglio. Successivamente si presenta lo scatto del dito alla flesso
estensione dovuto al passaggio del rigonfiamento tendineo nella puleggia. Se viene trascurato si può
arrivare al dito rigido per il blocco totale del tendine nella puleggia.
Le cause sono le stesse del tunnel carpale e del De Quervain con cui spesso è associato
Il dito a scatto può colpire anche i bambini alla nascita. In questo caso l’ intervento va fatto
precocemente poiché l’ atteggiamento in flessione del dito può portare a deformità ossee .
Terapia
Il riposo: per i casi benigni e quando ciò è possibile, la messa a riposo del dito può bastare a fare
scomparire i sintomi. Il riposo consiste nel evitare i lavori manuali e ripetitivi.
L'infiltrazione: consiste nel iniettare localmente un prodotto cortisonico. Si tratta di una medicina antiinfiammatoria il cui effetto è di attenuare l'infiammazione locale, e dunque fare sgonfiare l'addensamento
tendineo.
L'infiltrazione è fastidiosa e l'effetto compare solo dopo alcuni giorni, due infiltrazioni a quindici giorni
d'intervallo sono spesso necessarie e a volte non sufficienti.
La chirurgia: si ricorre alla chirurgia se gli altri due trattamenti sono stati inefficaci. L'intervento è
realizzato sotto anestesia loco regionale senza ricovero. L'intervento consiste nel liberare il tendine:
tenolisi.
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La tenolisi è realizzata con una piccola incisione di 1 cm e aprendo longitudinalmente la puleggia al livello
del palmo in modo da liberare il tendine così da permetterne il suo completo scorrimento.
L’intervento viene solitamente eseguito in anestesia locale e porta alla scomparsa dello scatto e nel giro
di qualche giorno alla riduzione e scomparsa del dolore ; dura circa 15 minuti e si svolge in regime
ambulatoriale. Sia l’intervento che il post-operatorio non sono dolorosi. Raramente il paziente ricorre
all’uso di antidolorifici.
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