FRIEDRICH WILHELM JOSEPH VON SCHELLING prof. Giorgio Morgione CENNI BIOGRAFICI • 1775 nasce il 27 gennaio a Leonberg • 1791 inizia il seminario di teologia a Tubinga, dove conosce Hördeling e Hegel • 1799 dopo essere stato allievo di Fichte, prende il suo posto come docente a Jena • 1803-1806 esercita la professione di insegnante a Würzburg • 1806 si reca a Monaco dove è segretario dell’Accademia di Belle Arti, poi della classe filosofica dell’Accademia delle Scienze • 1807 rompe l’amicizia con Hegel, soprattutto a seguito della critica che quest’ultimo gli rivolge nella Fenomenologia dello spirito • 1820-1841 continua a insegnare, prima a Erlangen, poi a Monaco • 1841 gli viene assegnata quella che fu la cattedra di Hegel all’università di Berlino • 1854 muore il 20 agosto a Bad Ragaz (Svizzera) I PERIODI DELLA VITA 1795-1796 momento fichtiano 1797-1799 filosofia della natura 1800 idealismo trascendentale 1801-1804 filosofia dell’identità 1804 in poi filosofia della libertà, filosofia positiva e della religione OPERE • 1797 Idee per una filosofia della natura • 1798 Intorno all’anima del mondo • 1799 Primo abbozzo di un sistema della filosofia della natura • 1800 Sistema dell’idealismo trascendentale • 1802 Bruno o il principio divino e naturale delle cose • 1803 Quattordici lezioni sull’insegnamento accademico • 1809 Ricerche filosofiche sull’essenza della libertà umana • postumi Filosofia della mitologia; Filosofia della rivelazione L’ASSOLUTO io infinito fichtiano infinità soggettiva + sostanza infinita spinoziana infinità oggettiva principio non riducibile né al soggetto, né all’oggetto L’ASSOLUTO unità indifferenziata di soggetto e oggetto spirito e natura l’universo ha vita propria, è razionalità in sé ed è in tutto unito e spontaneo FILOSOFIA DELLA NATURA Schelling rifiuta il meccanicismo scientifico, perché non spiega a fondo la natura il finalismo teologico, perché prevede un agente esterno al mondo pertanto elabora una filosofia della natura organicistica finalistica immanentistica ogni parte può essere compresa solo in relazione al tutto c’è un fine ultimo e superiore per il quale la natura si manifesta ragione e fine della natura sono interni ad essa, non prodotti da un ente separato FILOSOFIA DELLA NATURA l’universo o natura ha dentro di sé un principio dialettico che si esprime in una lotta tra due forze opposte ATTRAZIONE e REPULSIONE a seconda della reciproca attività di tali forze si determinano corpi inanimati quando le forze sono in equilibrio fenomeni chimici quando l’equilibrio si rompe e si ripristina vita quando non c’è equilibrio perché c’è continua lotta FILOSOFIA DELLA NATURA manifestazioni universali della natura magnetismo gli elementi si attraggono e stanno uniti; di qui la gravitazione elettricità gli elementi si oppongono gli uni agli altri, come positivo e negativo e sprigionano la loro forza chimismo gli elementi mutano e si trasformano grazie alla loro cangiante costituzione interna FILOSOFIA DELLA NATURA livelli di sviluppo nella storia della realtà universale mondo inorganico regno della sola materia e dei minerali luce la natura si fa visibile a se stessa mondo organico regno della realtà animata, della sensibilità che preannuncia l’aurora dell’autocoscienza in origine l’universo (la natura) è spirito che dorme, destinato a svegliarsi con l’uomo: la storia della realtà universale (della natura) è così una progressiva smaterializzazione della materia, fino al suo culmine, rappresentato dallo spirito, ovvero dall’autocoscienza dell’uomo FILOSOFIA DELLA NATURA Influenze sulla filosofia della natura di Schelling • finalismo kantiano della Critica del giudizio • soggettivismo assoluto della Dottrina della scienza di Fichte • scienza contemporanea: magnetismo, elettricità, chimica • pensiero antico e cristiano • filosofie di Spinoza e Leibniz SISTEMA DELL’IDEALISMO TRASCENDENTALE differenze di obiettivi filosofia della natura vuole derivare il soggettivo a partire dall’oggettivo LA NATURA È SPIRITO VISIBILE filosofia dello spirito vuole derivare l’oggettivo a partire dal soggettivo LO SPIRITO È NATURA INVISIBILE SISTEMA DELL’IDEALISMO TRASCENDENTALE a fondamento dell’idealismo trascendentale, quindi della filosofia dello spirito, c’è L’AUTOCOSCIENZA (riprende il sapere di sé dell’Io di Fichte) attività reale attività ideale l’Io si pone, incontra limiti ed è quindi limitabile l’Io si intuisce, va oltre i limiti ed è quindi illimitabile SISTEMA DELL’IDEALISMO TRASCENDENTALE a partire dall’impianto teoretico della filosofia dello spirito Schelling distingue TRE EPOCHE DELL’AUTOCOSCIENZA sensazione dalla l’Io urta con un limite e all’ si avverte nel suo patire dall’ dalla intuizione riflessione alla alla intuizione l’Io avverte che oltre a patire può anche agire per superare il limite riflessione l’Io riflette su di sé e si conosce nella sua complessità volontà l’Io può ora astrarre dall’oggetto e cogliersi pienamente come volontà libera SISTEMA DELL’IDEALISMO TRASCENDENTALE nella filosofia dello spirito l’Io compie una sorta di anamnesi, ricostruendo, attraverso una graduale presa di coscienza, chi esso sia e quale sia la sua azione LA TEORIA DELL’ARTE • nonostante con la filosofia della natura e con la filosofia dello spirito Schelling abbia cercato di dimostrare che soggetto e oggetto siano due poli di un’unica dimensione assoluta, il problema della distinzione/separazione tra soggetto e oggetto resta ancora vivo e difficile da rimuovere • è dunque necessario individuare un principio o una forma che funga una volta per tutte da legame indissolubile e armonioso tra soggetto e oggetto o spirito e natura tale principio è L’ARTE LA TEORIA DELL’ARTE nell’artista che crea vivono due momenti inconscio conscio l’ispirazione la realizzazione il genio artistico creativo rappresenta appieno il rapporto tra finito e infinito; egli crea spinto da un sentimento, da un’ispirazione infiniti e indefinibili, traducendoli in qualcosa di finito e definibile: l’opera d’arte LA TEORIA DELL’ARTE l’opera d’arte è così contemporaneamente un produrre spirituale in modo naturale e un produrre naturale in modo spirituale la creazione dell’artista è per Schelling una riproduzione in forma umana di come l’assoluto si autodetermina, come spirito e natura insieme IL PROBLEMA PIÙ ELEVATO l’unicità di natura e spirito e il loro reciproco condizionamento rappresentano per Schelling il problema più elevato di tutta la filosofia trascendentale il problema viene risolto da Schelling attraverso l’ammissione di una armonia prestabilita (non da Dio, ma dal e nell’assoluto stesso) tale armonia richiama quella di Leibniz, ma con alcune differenze importanti lo spirito soggettivo e quello oggettivo sono una sola e medesima cosa e si distinguono soltanto nel fatto che lo spirito soggettivo produce consciamente, mentre lo spirito oggettivo produce inconsciamente «Possiamo chiamar Natura la totalità degli elementi obbiettivi del nostro sapere, mentre, l’insieme di tutti gli elementi subiettivi dicesi Io, o intelligenza. I due concetti sono antitetici. In origine l’intelligenza è concepita come il puro rappresentativo, la natura come il puro rappresentabile; quella come il conscio, questa come l’inconscio. Tuttavia in ogni sorta di sapere è necessario il mutuo concorso di ambedue» Friedrich W. J. Schelling, Sistema dell’idealismo trascendentale, Milano, Mondadori, 2009, pag. 7 «Ogni moto eccessivo dell’anima sconvolge i tratti e l’atteggiamento del corpo e la bella forma. Una quieta serenità è la condizione peculiare della bellezza, così come la calma lo è del mare non turbato. Solo nello stato di quiete la figura umana, e il viso in particolare, possono essere specchio dell’idea. Anche in questo la bellezza allude all’unità e all’indifferenza come costituenti la sua vera essenza» Friedrich W. J. Schelling, Filosofia dell’arte, Milano, Rizzoli, 1996, pag. 230