Muhammad

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Muhammad Già nel VII sec.,nel HIGAZ (altopiano desertico sulla costa occidentale dell’Asia) si trovavano due centri abitati da popolazioni sedentarie: MECCA e YATRIB (poi detta MEDINA). Popolazione sedentaria si trovava anche nell’Arabia Felix , lo Yemen, che aveva scambi commerciali e culturali con la vicina Etiopia e con i regni del nord di religione cristiana. Nello Yemen erano frequenti le colonie ebraiche, e a Yatrib (Medina) abitava un forte nucleo di Ebrei. Politeismo arabo: oltre alla pietra nera custodita nel santuario detto Kaba,prestigio godeva il dio HUBAL ( un idolo posto vicino alla pietra nera), tanto da essere chiamato Allah (il dio). Contribuivano a dare alla Mecca una grande importanza. Tra i riti più significativi il pellegrinaggio al santuario del dio Hubal, con relative cerimonie quali il giro intorno al luogo sacro al grido di “eccomi,eccoci a te”. Il servizio alla Kaba era affidato a personaggi di famiglie più importanti della Mecca e tramandato di padre in figlio. L’importanza del paganesimo preislamico sta soprattutto nel maturarsi di una coscienza nazionale panaraba. In questo contesto nacque Muhammad, il profeta dell’Islam, “colui su cui fu fatto scendere il CORANO”. Le fonti per la conoscenza della sua vita sono due: il Corano e la raccolta immensa di tradizioni formatesi nei secoli successivi. La prima biografia, la cosiddetta Sira (vita modello) è quella scritta da Ibn Isbaq, nato a Medina nel 704, dunque 72 anni dopo la morte del profeta. Quasi tutti gli orientalisti sono scettici sulla validità storica della tradizione, in cui non si può trovare nulla di vero (ma questa posizione estrema porterebbe ad accettare la teoria dell’inesistenza di Gesù, costruita a posteriori). L’autorevole storico islamista A. Bausani sostiene invece che la Sira deve contenere un certo numero di verità storiche, considerato che gli 80 anni di distanza nella memoria del popolo arabo, attaccato alla memoria non possano aver cancellato tutto di una personalità così grandiosa. Partendo dal Corano, dove si afferma che l’uomo raggiunti i 40 anni dice “Signore permettimi che ti ringrazi” (XLVI,15), Muhammad sarebbe stato risvegliato al divino verso i 40 anni, nel 612, data d’inizio della sua missione pubblica. Quindi nasce tra il 567 e il 572, le altre due date certe sono il 622 (l’Egira, o “emigrazione”a Medina, e quella della sua morte 632. Secondo la tradizione il padre sarebbe morto prima della sua nascita e la madre Amina al momento della sua nascita avrebbe avuto delle visioni. Rimase orfano di madre all’età di 6 anni. Fu allevato dal nonno paterno che però morì dopo due anni. Passò allora sotto la protezione di suo zio Abu Talib. Sposò una ricca vedova Hadigia, ben 15 anni più vecchia di lui. Le prime rivelazioni furono, secondo la tradizione, precedute da lunghi e periodici ritiri spirituali, in luoghi solitari e caverne. Vale la pena leggere il brano di Ibn Isbaq‐Ibn Hisam (m.834) che rielaborò la Sira : “Dormivo quando Gabriele…. (Bausani, pag.XV, vedi fotocopie). Facendo riferimento ai passi del Corano, dopo la iniziale rivelazione, fissata nella “notte del Qadr”, il Libro fu rivelato di volta in volta al Profeta. Per circa tre anni le rivelazioni ricevute dall’angelo, furono comunicate a pochi intimi, e questo periodo è stato chiamato pre‐
apostolico. I primi convertiti furono sua moglie, suo cugino Alì, suo figlio adottivo Zayd e i due futuri califfi Otman e Abu Bakr. Secondo la trdizione più diffusa la prima rivelazione è quella riportata dalla Sira e i primi 5 versetti della sura XCVI: “Grida,in nome del tuo Signore che ha creato, ha creato l’uomo da un grumo di sangue! Grida! Chè il tuo Signore è il Generosissimo. Colui che ha insegnato l’uso del calamo, ha insegnato all’uomo ciò che non sapeva” Verso la fine del 612 una visione avrebbe ordinato a Muhammad di iniziare il suo apostolato pubblico: tema centrale di queste prime rivelazioni è il monoteismo, l’annuncio del giorno del Giudizio e della resurrezione dei corpi e la necessità di una purificazione. E da questo momento cominciarono le persecuzioni contro di lui e i suoi pochi seguaci, da parte dell’oligarchia della Mecca che temeva di perdere il proprio predominio politico/religioso. Nel 619 il Profeta perde la moglie e lo zio, la sua prima credente e il suo protettore. E l’idea di allontanarsi dalla Mecca comincia a penetrare nel suo animo, la città scelta sarà Yatrib, la futura Medina. Siamo all’Egira,erroneamente chiamata fuga. Più corretto allontanamento secondo il vero significato del termine arabo. La sura IX, 40 si riferisce al viaggio, quando il Profeta e il suo compagno Abu Bakr si rifugiarono in una in una caverna per sfuggire ai loro inseguitori e Dio ordinò a un ragno di tessere una tela sull’entrata, pertanto se ne deduce che il viaggio non fu privo di pericoli. Il 20 o 25 settembre Maometto giunse a Yatrib che sarà nota con il nome di Medina, “città del Profeta” Abile politico, un anno dopo, con un editto tenta di regolare i rapporti tra i vari gruppi della città. Rispetto alle antiche usanze basate sull’affinità di sangue il documento dichiara che l’appartenenza ad un popolo è la fede. Il Profeta mostra un atteggiamento di comprensione verso gli Ebrei di Medina, perché li considerava sostanzialmente d’accordo con la sua predicazione. Naturalmente non poteva non usare tutti i mezzi necessari per difendere e consolidare la sua comunità, compresa la razzia a scopo bottino . La tradizione attribuisce a Muhammad la seguente preghiera prima di ogni battaglia :”Signore! I miei compagni sono a piedi: dona loro delle calzature. Sono nudi : vestili. Hanno fame: saziali”, che rivela i motivi di necessità economica di queste prime guerre. Ma l’inizio delle attività guerriere fu anche l’inizio di in atteggiamento sempre più ostile da parte dei confederati ebrei e di certi convertiti per opportunismo. A settembre del 625 gli Ebrei vennero espulsi e i loro beni confiscati. La speranza ormai perduta di convincerli che l’Islam non è che ebraismo perfezionato porta il Profeta a cambiare la direzione della preghiera da Gerusalemme verso la KA’ba, con geniale intuito dichiara essere stata il primo tempio monoteistico, quello costruito dal profeta Abramo, che era un puro monoteista, hanif . Con tale gesto si attraeva le simpatie di tutto il mondo arabo riconoscendo la Kaba come il primo santuario dedicato al vero ed unico Dio. Frattanto aveva sposato varie mogli fra le quali la giovanissima A’isa (nel 623), che avrà una parte importante nella successiva storia dell’Islam, e nel 626 Zaynab , moglie di suo figlio adottivo Zayd. Fino a 50 anni fu fedele alla sua prima moglie e dopo tutte le sue mogli furono vedove ad esclusione della giovane A’isa, figlia di Abu Bakr. Nel 626 avvenne un incidente che lasciò ampi strascichi nella storia successiva. In una spedizione Ai’sa fu lasciata indietro per sbaglio e fu riportata il giorno dopo da un giovane cammelliere. Alì consigliò il Profeta di divorziarle, ma lui la riprese con sé .Tuttavia questo fu l’inizio delle lotte di successione che portarono allo scisma tra sunniti e sciiti. Nel marzo del 627 Medina fu assediata da una confederazione composta da beduini, ebrei e “ipocriti” musulmani, e si salvò grazie alla costruzione di un fossato. L’ira di Muhammad contro gli ebrei fu durissima, e agli ipocriti fu negato ogni perdono divino. Con la battaglia del fossato ha inizio il periodo di espansione. Nel 629 con 2000 seguaci potè entrare alla Mecca e compiere nella città deserta il pellegrinaggio al santuario, ormai la sorte dei pagani della Mecca era segnata e nel gennaio del 630 entrò senza colpo ferire nella città santa, il suo comportamento fu molto tollerante, ma il santuario venne purificato dagli idoli e ogni privilegio sacerdotale fu tolto ai pagani Nel 632 il profeta guida il pellegrinaggio noto come “pellegrinaggio dell’addio” che serve da base per fissare le modalità della cerimonia. La tradizione ci ha anche trasmesso il bel discorso che tenne ai credenti sul colle di Arafat. “o uomini udite le mie parole….. (vedi fotocopie A. Bausani, XXVIII) 
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