Fate clic per aggiungere testo Liceo Statale “C. Lorenzini” Classico, Linguistico, Scientifico,Scienze umane Pescia (PT) “LA LUNGA STORIA DELL’ALGEBRA” Percorso didattico finalizzato allo studiotesto delle equazioni di Fate clic per aggiungere 1° e 2° grado classi prime e seconde del liceo scientifico ordinario docenti: S. Annibali - C. Gonfiotti – G. Michelotti 2 Collocazione del percorso effettuato nel curricolo verticale Il percorso viene sviluppato in sequenza, parte nelle classi prime e parte nelle classi seconde, valorizzando gli elementi di continuità metodologica e concettuale. 3 Obiettivi essenziali di apprendimento Il percorso è finalizzato all’apprendimento del significato concettuale e operativo delle equazioni di 1° e 2° grado. Il percorso storico vuole mostrare che la “scrittura matematica” e le formule e i teoremi sono frutto di un percorso più o meno lungo e faticoso, costellato di errori o inesattezze, ma anche di brillanti intuizioni che conducono, alla fine, all'odierna simbologia e alle formule oggi note. La scelta di dare peso alla dimensione storica nasce dalla convinzione che la storia della matematica , oltre a costituire di per sé un aspetto significativo dell’apprendimento consenta, in questo particolare contesto , una miglior comprensione e acquisizione da parte degli studenti. 4 Elementi salienti dell’approccio metodologico Sono stati proposti problemi la cui soluzione è stata affrontata confrontando e analizzando i diversi metodi risolutivi adottati in varie epoche, dall’antichità al medioevo. Alcune lezioni sono state svolte unendo le due classi seconde che seguivano il percorso sullo studio delle equazioni. 5 Materiali utilizzati “Storia delle equazioni” Prof.ssa Laura Citrini, Dipartimento di Informatica sede di Crema, Università di Milano “Storia dell’algebra 1: le equazioni di 1° e 2° grado” Prof.ssa Livia Giacardi, Dipartimento di Matematica, Università di Torino “Pensare e fare matematica”, Edizione Mista, volumi Algebra 1 , 2 e Geometria, autori M. Andreini, R. Manara, F. Prestipino, I. Saporiti, casa editrice Etas Fotocopie LIM 6 Ambienti di lavoro in cui è stato sviluppato il percorso aula scolastica aula LIM 7 Tempo impiegato per la messa a punto preliminare nel gruppo LSS: 10 h (corso di aggiornamento sul tema “La storia dell’algebra da al-Kwarizmi a Galois” organizzato dal Giardino di Archimede, con la collaborazione della Società Italiana di Storia della Matematica e con il contributo del Progetto Lauree Scientifiche) + 6 h di organizzazione del percorso per la progettazione specifica nelle classi: 10 h per lo sviluppo del percorso a scuola: 14 h + attività assegnate a casa per documentazione: 10 h 8 Altre informazioni Nell’anno scolastico in cui è stato attuato, si è deciso di lavorare contemporaneamente con classi prime e seconde. La classe 1a ha lavorato sulla nascita dell’algebra con particolare attenzione allo sviluppo del linguaggio durante tutto il corso dell’anno. Le classi 2e, (che non avevano sviluppato il percorso l’anno precedente) dopo una breve introduzione della prima parte, hanno affrontato la storia delle equazioni e la risoluzione delle equazioni di secondo grado. 9 Descrizione sintetica dell’attività Prima parte : Nascita dell’algebra con particolare attenzione allo sviluppo del linguaggio: sistemi di numerazione, interpretazione geometrica di alcuni prodotti notevoli e risoluzione geometrica delle equazioni di primo grado. Fasi del percorso: 1) Introduzione allo studio della storia delle equazioni di primo e secondo grado 2) Egizi e Babilonesi 3) Greci Seconda parte : Storia delle equazioni. Risoluzione delle equazioni di secondo grado. Fasi del percorso: 4) Arabi 5) Medioevo 6) Classificazione fasi dell’algebra 10 Sintesi degli argomenti proposti e discussi in classe Classi prime Sistemi di numerazione presso la civiltà antiche. Riflessione sull'interpretazione algebrica della geometria nell'antica Grecia. Risoluzione geometrica delle equazioni di primo grado ed interpretazione geometrica delle soluzioni. Sviluppo del simbolismo (algebra retorica, sincopata e simbolica). Classi seconde Sistemi di numerazione presso la civiltà antiche. Risoluzione di semplici equazioni di primo grado con il metodo della “falsa posizione” e con il metodo grafico. Risoluzione delle equazioni di secondo grado mediante “completamento al quadrato” e dimostrazione per via geometrica. 11 Argomenti proposti e discussi in classe I primi testi egizi, elaborati intorno al 1800 a.C., rivelano un utilizzo di un sistema di numerazione decimale, basato su simboli distinti per indicare le potenze di 10 (cioè 1, 10, 100 ecc.), simile al sistema adottato in seguito dai Romani. 12 Argomenti proposti e discussi in classe 13 Argomenti proposti e discussi in classe Nelle tavolette babilonesi e nei papiri egiziani si trovano numerosi esempi di equazioni con enunciati e soluzioni completamente privi di simbolismo algebrico. Ad esempio il papiro di Rhind (risalente al 1650 a.C., conservato al British Museum di Londra), noto anche come papiro Ahmes (nome del suo autore), contiene una tavola per esprimere le frazioni con numeratore 2 e denominatore da 5 a 101 come somma di frazioni con numeratore 1 o frazioni unitarie. 14 Argomenti proposti e discussi in classe Consideriamo il problema 24 in esso riportato: “Trova il valore del mucchio (così era detta l’incognita) se il mucchio e un settimo del mucchio sono uguali a 19” Noi scriveremmo subito: x + 1/7 x = 19 da cui 8x = 133 x = 133/8 = 16 + 5/8 (= 16 + 1/2 + 1/8). 15 Argomenti proposti e discussi in classe Invece la risoluzione è indicata così: “ Conta con 7. Allora (1 + 1/7) di 7 è 8. Quante volte 8 deve essere moltiplicato per dare 19, lo stesso numero di volte deve essere moltiplicato 7 per dare il numero esatto. Allora dividi 19 con 8. Fa 2 + 1/4 + 1/8. Ora moltiplica 2 + 1/4 + 1/8 per 7. Fa 16 + 1/2 + 1/8. Hai fatto come occorre: la quantità è 16 + 1/2 + 1/8; il suo settimo è 2 + 1/4 + 1/8; la loro somma è 19”. 16 Argomenti proposti e discussi in classe Il matematico egiziano ottiene il risultato utilizzando un procedimento molto diffuso nell’antichità, detto della “falsa posizione”, un metodo di risoluzione puramente aritmetico. Anziché indicare il valore da trovare con x, lo si pone uguale ad un numero vero e proprio (7 nel nostro caso). Questo procedimento è legato alla proporzionalità diretta tra i numeri di partenza e i risultati ottenuti (x : 7 = 19 : 8) ed è valido solo per particolari problemi di primo grado. 17 Argomenti proposti e discussi in classe Se operando su di esso, come vuole l’enunciato, si perviene proprio al risultato richiesto (19), allora si è già risolto il problema. In caso contrario, si stabilisce in che rapporto stanno: il risultato richiesto (19) e quello ottenuto [(1 + 1/7)7 = 8]; tale rapporto (19/8) deve sussistere anche tra il numero cercato e quello posto. Per cui il numero cercato è uguale al prodotto del citato rapporto per il numero posto (19/8 = 16 + 5/8). 18 Esercitazione in classe Tradurre con il simbolismo moderno i passaggi indicati dallo scriba ed eseguire le operazioni alla maniera degli Egizi. PROBLEMA 25 DEL PAPIRO DI RHIND “Una quantità sommata con la sua metà diventa 16”. “Conta con 2. Allora (1 + 1/2) di 2 è 3. Quante volte 3 deve essere moltiplicato per dare 16, lo stesso numero di volte deve essere moltiplicato 2 per dare il numero esatto. Allora dividi 16 con 3. Fa 5 + 1/3. Ora moltiplica 5 + 1/3 per 2. Fa 10 + 2/3. Hai fatto come occorre: la quantità è 10 + 2/3; la sua metà è 5 + 1/3; la loro somma è 16”. 19 Esempio di elaborato degli studenti (1) 20 Esempio di elaborato degli studenti (2) 21 Argomenti proposti e discussi in classe Gli Egizi applicavano il metodo della falsa posizione anche per trovare la soluzione di equazioni quadratiche semplici, il che comportava estesi e complicati calcoli con le frazioni. Ciò che mancava essenzialmente a questa algebra era la possibilità di indicare in qualche modo il numero incognito. I primi metodi di risoluzione di equazioni di secondo grado complete, si trovano in testi matematici babilonesi intorno al 2000 a. C. Per quanto i Babilonesi scartassero l'esistenza di radici negative o complesse, il metodo che essi utilizzavano per determinare le soluzioni reali e positive era esattamente quello tuttora applicato. 22 Argomenti proposti e discussi in classe 23 Argomenti proposti e discussi in classe Come indicato nella tabella, con questi soli simboli, attraverso un procedimento additivo simile a quello impiegato dagli egizi, era possibile scrivere i numeri compresi tra 1 e 59. Il numero 60 tornava a essere rappresentato con lo stesso simbolo usato per l’unità, e per i numeri successivi si ricorreva a una notazione posizionale, in cui il valore di uno dei primi 59 simboli dipendeva dalla posizione che esso occupava all’interno del numero stesso. 24 Argomenti proposti e discussi in classe Ad esempio, una cifra formata da un simbolo per il 2, seguita da uno per il 27 e da uno per il 10, stava a significare il numero dato da 2×602 + 27×60 + 10. Lo stesso principio era adottato anche per la rappresentazione delle frazioni, cosicché la sequenza di numeri del precedente esempio poteva rappresentare: sia 2×60 + 27 + 10×(1/60), sia 2 + 27×(1/60) + 10×(1/60)-2. 25 Argomenti proposti e discussi in classe 26 Argomenti proposti e discussi in classe 27 Argomenti proposti e discussi in classe 28 Esercitazione in classe 29 Esempio di elaborato degli studenti (3) 30 Esercitazione in classe 31 Esempio di elaborato degli studenti (4) 32 Argomenti proposti e discussi in classe 33 Argomenti proposti e discussi in classe 34 Argomenti proposti e discussi in classe Nella matematica greca si era affermata la teoria pitagorica, secondo la quale ogni cosa poteva essere rappresentata da numeri naturali o da rapporti fra numeri naturali. Ma il rapporto fra la diagonale e il lato di un quadrato non può essere espresso da un numero intero né da un quoziente tra due numeri interi. A questi “inquietanti” rapporti i matematici greci associarono i termini alfa, lambda, omega, gamma,omicron, sigma, ecc... 35 Argomenti proposti e discussi in classe I termini letterali non erano usati dai Greci; fu Diofanto di Alessandria, matematico greco (150 ca. d.C. – 250 ca. d.C.), a introdurre alcuni simboli per rappresentare gli operatori aritmetici più comuni, prendendoli a prestito dall’alfabeto greco. Ciò favorì la separazione dell’aritmetica dalla geometria, alla quale venne riservata la trattazione delle grandezze incommensurabili, e fece della geometria la base di quasi tutta la matematica rigorosa per circa duemila anni. Nella cultura greca, infatti, i problemi numerici non erano ritenuti importanti poiché di natura applicativa: la vera Matematica era la Geometria. 36 Esercitazione a casa In un epigramma della “Antologia Palatina”, attribuito a Metrodoro di Bisanzio, grammatico e aritmetico vissuto nel VI secolo d.C., si legge una curiosa indicazione dalla quale è possibile trarre l’età del grande matematico greco Diofanto “Ecco la tomba che racchiude Diofanto; una meraviglia da contemplare! Con artificio aritmetico la pietra insegna la sua età: Dio gli concesse di rimanere fanciullo un sesto della sua vita, dopo un altro dodicesimo le sue guance germogliarono; dopo un settimo egli accese la fiaccola del matrimonio;e dopo cinque anni gli nacque un figlio. Ma questi, giovane e disgraziato e pur tanto amato,aveva appena raggiunto la metà dell’età cui doveva arrivare suo padre, quando morì. Quattro anni ancora mitigando il proprio dolore con l’occuparsi della scienza dei numeri, attese Diofanto prima di raggiungere il termine della sua esistenza”. Quanto visse Diofanto? Cosa sono le equazioni diofantee? 37 Esempio di elaborato degli studenti (5) 38 Argomenti proposti e discussi in classe Presso i Greci sia il calcolo letterale, sia l’algebra erano vincolati all’interpretazione geometrica. Un’equazione di primo grado quale : a·b = q·x veniva espressa nel modo seguente: “Dato il rettangolo di dimensioni a e b, determinare un rettangolo ad esso equivalente avente un lato pari a q”. La risoluzione era affidata ad una costruzione geometrica: 39 Argomenti proposti e discussi in classe Dato il rettangolo ABCD di dimensioni a e b, si prolunga AB di un segmento BE pari a q. Costruito il rettangolo BEFC, si individua il punto G come intersezione dei prolungamenti di FB e di DA. Completando il rettangolo FDGH si determina il rettangolo LHEB avente un lato pari a q e l’altro che risolve l’equazione, dato che, come è evidente dalla figura, i rettangoli ABCD e LHEB sono equivalenti (si ottengono sottraendo dai triangoli uguali GDF e GHF le coppie di triangoli uguali BCF e BEF, GAB e GLB). 40 Argomenti proposti e discussi in classe L’algebra classica”, nasce e si sviluppa nel mondo arabo, poiché i babilonesi erano molto lontani dal concetto di “equazione”. Colui che si puo chiamare il padre dell'algebra è alKhwarizmi, la cui opera piu importante, “al-kitab almukhtasar fi hisab al-jabr wa'l-muqabalah”, ha fornito alle lingue moderne un termine d'uso molto popolare: algebra. E’ probabile che si sia ispirato alle opere indiane, assieme a quelle persiane e babilonesi: la sua opera appare più un punto d’arrivo, la sistemazione di una materia già esistente, che una creazione originale. 41 Argomenti proposti e discussi in classe L’Algebra di al-Khwarizmi era divisa in sei capitoli: (nello schema che segue, a sinistra, corrispondono, in notazioni moderne, le equazioni scritte a destra, in cui a, b,c indicano numeri interi positivi) 1. 2. 3. 4. 5. 6. quadrati uguali a radici Es. ax2 =bx quadrati uguali a numeri Es. ax2 = c radici uguali a numeri Es. ax = c quadrati e radici uguali a numeri Es. ax2 + bx = c quadrati e numeri uguali a radici Es. ax2 + c = bx radici e numeri uguali a quadrati Es. bx + c = ax2 42 Argomenti proposti e discussi in classe Al-Khwarizmi dà a parole le regole per la risoluzione delle equazioni di secondo grado e le giustifica mediante costruzioni geometriche che sembrano prese direttamente dalle soluzioni babilonesi. Per la prima volta a noi nota, osserva che particolari equazioni di secondo grado possono anche avere due radici (positive). “Un quadrato e dieci radici dello stesso hanno per somma trentanove dirham (“dirham”,unità semplici, termine noto diremmo noi, derivato forse dal greco “dracma” o dal sanscrito “rupa”). 43 Argomenti proposti e discussi in classe 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. In altre parole si tratta dell’equazione: x2 + 10x = 39 al- Khwarizmi afferma: "La soluzione è: dividi a metà il numero delle radici (il coefficiente del termine di primo grado), che in questo caso dà 5. Moltiplica questo per se stesso: il prodotto è 25. Aggiungilo a 39, ottenendo 64. Ora prendi la radice di questo, che è 8 ; sottrai da questo la metà del numero delle radici, 5; il resto (la differenza) è 3. Questa è la radice del quadrato che cercavi e il suo quadrato è 9. 44 Argomenti proposti e discussi in classe Dimostrazione geometrica Si costruisce il quadrato di lato x Sui suoi lati si costruiscono 4 rettangoli che hanno la seconda dimensione uguale a 10/4 La figura cosi ottenuta ha area x2+10x, quindi, in base a quello che sappiamo, l'area è 39. Si completa poi la figura con quattro quadratini di lato 10/4 45 Esercitazione in classe 46 Argomenti proposti e discussi in classe L'Algebra di al-Khwarizmi ebbe una grossa influenza sui matematici europei del Medioevo. Basandosi sulle cifre arabe, Fibonacci introduce in Europa la notazione posizionale Il suo “Liber Abaci” è uno dei più importanti libri di matematica scritti nel Medioevo, in cui si spiegano i metodi di falsa posizione e doppia falsa posizione: il primo era già utilizzato dagli Egizi, il secondo, introdotto dagli arabi e richiamato da Fibonacci, veniva utilizzato per la risoluzione di equazioni lineari del tipo ax + b = c. 47 Argomenti proposti e discussi in classe Da ax + b = c, si danno ad x due valori qualsiasi h1 e h2 e si trovano i valori k1e k2 dei due primi membri: a h1 + b = k1 e a h2 + b = k2 (*) sottraendo membro a membro si ricava: a(h1 – h2) = k1 – k2 moltiplicando la prima delle (*) per h2 e la seconda per h1, si ha: a h1 h2 + b h 2 = k1 h 2 e a h2 h1 + b h 1 = k2 h1 sottraendo membro si ricava: b kh hk b(h2 – h1) = k1 h2 – k2 h1 1 2 1 2 a k k da cui, dividendo membro a membro si ha: 1 2 poiché abbiamo determinato il valore di x. b a x 48 Argomenti proposti e discussi in classe 49 Argomenti proposti e discussi in classe L’ultimo capitolo del “Liber Abaci” è dedicato all’algebra 50 Argomenti proposti e discussi in classe 51 Esercitazione in classe 52 Argomenti proposti e discussi in classe Nel 1494 Luca Pacioli (Borgo San Sepolcro 1445 ca. – Roma 19 giugno 1517), pubblica la” Summa de arithmetica, geometria, proportioni e proporzionalità” . Nella soluzione canonica delle equazioni di primo e di secondo grado si usano forme abbreviate proprie dell'algebra sincopata. Le lettere p e m erano già in uso come abbreviazioni di somma e sottrazione e Pacioli introdusse l'uso di R per radice, co per cosa (incognita), ce per censo (il quadrato dell'incognita) e ae per aequalis. Per indicare la quarta potenza dell'incognita usava cece. la sequenza: 1) 1.co mRv.1.ce. m36 2) 6 3) 1.co pRv.1.ce m36 2co.p6 216 2.co 2 valor rei 105 In notazione moderna diventa: 1 ) 2 x x 36 2) 6 2 3) x x 36 2x 6 216 2x 210 x 105 53 Argomenti proposti e discussi in classe Classificazione fasi dell'algebra Fase retorica: si ricorre soltanto al linguaggio naturale, senza l’uso di simboli Fase sincopata: i calcoli sono ancora eseguiti nel linguaggio naturale, ma si ha l’introduzione di abbreviazioni per l’incognita e le sue potenze Fase simbolica: si usano le lettere per tutte le quantità, i segni per le operazioni e il linguaggio simbolico viene anche utilizzato per provare regole generali. Esercitazione in classe Riconoscere, nei vari “periodi e matematici” studiati, a quale fase algebrica ci si può riferire. 54