L’Eroe
Forse molti hanno dimenticato chi è realmente Cristo Gesù e che cosa ha fatto per tutti
“C’è solo un vero Eroe. Il miglior uomo della storia, si chiama Gesù Cristo. Non aveva servi e lo
chiamavano Signore. Non aveva lauree e lo chiamavano Maestro. Non aveva esercito ed i re lo temevano.
Non ha vinto battaglie militari e nonostante ciò ha conquistato il mondo. Non ha commesso delitto ed è
stato crocifisso. Mi ha amato per primo senza che io lo conoscessi. È stato seppellito in una tomba ed il
terzo giorno è risuscitato e ancora oggi vive e mi continua ad accompagnare. Questo sì che vale la pena
diffonderlo. Per questo io dico orgogliosamente: Ti amo mio Dio, grazie per essere sempre con me, con la
mia famiglia e benedici chi riceve questo messaggio e lo diffonde senza alcuna vergogna”.
Fra i tanti messaggi augurali ricevuti in questi giorni, quello citato sopra si distingue come espressione
originale di una fede fiduciosa dimorante nel cuore di chi l’ha scritto. Forse qualcuno giudicherà quel
messaggio lievemente retorico. Una cosa è certa, non pochi hanno dimenticato chi sia realmente Cristo
Gesù.
Il profeta Daniele ebbe la visione di uno simile a un “figlio d’uomo” al quale fu dato un regno eterno.
Quella di Daniele fu una visione messianica indicante appunto il Cristo (Messia).
Matteo scrive nel suo evangelo una cosa antica e vera, ma purtroppo dimenticata, cioè che il Cristo è
l’unico Maestro e che il magistero che va seguito dai suoi discepoli è soltanto quello di Cristo Gesù
espresso nei documenti della tradizione apostolica, ispirata da Dio, chiamata Nuovo Testamento.
Nella sua prima lettera Giovanni presenta Dio come colui che ha “amato per primo”. E nella lettera ai
Romani Paolo apostolo aggiunge che, forse, per una brava persona qualcuno oserebbe morire, ma Dio
mostra la grandezza del suo amore per noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto
proprio per i peccatori.
Grandi giuristi hanno ricostruito il processo fatto a Gesù e hanno trovato che in lui non c’era frode né
delitto di alcun genere. Eppure fu condannato e crocifisso.
I documenti storici del Nuovo Testamento presentano le testimonianze oculari degli apostoli (Pietro,
Matteo e altri) e attestano che Gesù risuscitò. Pietro afferma: “Davide era profeta e sapeva che Dio gli
aveva giurato solennemente di far sedere sul suo trono un suo discendente, previde la risurrezione di
Cristo e ne parlò: questi non fu abbandonato negli inferi [ades], né la sua carne vide corruzione. Questo
Gesù Dio lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. Innalzato pertanto alla destra di Dio e dopo aver
ricevuto dal Padre lo Spirito Santo che egli aveva promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e
udire” (Atti 2,30 ss.). Per quanto si favoleggi di strani regni, frutto di umana politica e umano potere, e
per quanto si immaginino futuri regni materialistici, resta il fatto che il Risorto siede sul “trono di
Davide” dal momento della sua risurrezione e ascensione al Cielo di Dio.
Paolo apostolo, ispirato da Dio, dice di Gesù che fu “dichiarato figlio di Dio con potenza mediante la sua
risurrezione dai morti” (Romani 1,4).
Gesù stesso, dopo la sua risurrezione, dice ai discepoli: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine
dell’età presente” (Matteo 28,20). È una promessa molto chiara, anzi cristallina. Felici sono coloro che
credono alla Parola di questa promessa magnifica e realissima. Gesù non dice “Io sono lontano da voi”
oppure “Io sono in cielo, sono irraggiungibile”, per cui avrete bisogno di altri intermediari o mediatori per
accedere a Dio. Gesù Risorto dice proprio “io sono con voi”, quindi insieme a voi, accanto a voi, pronto a
soccorrervi, a simpatizzare con voi nelle vostre infermità morali e spirituali. Gesù Risorto infatti è il
Sacerdote sempre a disposizione di quanti ritengono fermamente la loro fede fiduciosa in Lui (Ebrei 4,14
ss.).
Per le ragioni suddette Gesù Cristo è proprio il solo vero Eroe, l’unico degno di essere amato e
glorificato.
Ma è un Eroe diverso, che invita a percorrere con Lui la via dell’umiltà, dell’abbassamento, del servizio,
dell’amore privo di interesse, della pazienza, della benignità, della dolcezza, della fermezza, della serietà,
della responsabilità. Forse per questo il suo genere di eroismo non piace a chi fa dell’interesse privato la
ragione stessa della propria esistenza; non piace a chi non fa mai niente per niente; non piace a chi inspira
per orgoglio ed espira per presunzione; non piace ai maligni; non piace agli indolenti; non piace a chi è
privo di responsabilità; non piace agli ignoranti che vogliono rimanere comodi nella propria ignoranza.
Insomma l’eroismo di Gesù non piace a chi non si predispone all’amore incondizionato, che è poi l’amore
di Dio, il quale ha amato per primo. Lui per primo si è fidato di noi, non noi di Lui.
Al di fuori della persona di Gesù Cristo c’è il deserto. Solo in Lui è la luce, che è poi anche la vita per
tutti noi. È Lui l’unica possibilità di vita. Nessuno può adeguatamente sostituirlo né fare le sue veci come
suo vicario in terra o in cielo.
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Roberto Tondelli