Regione Puglia health & nutrition non-health Unità Operativa Complessa di Gastroenterologia & Nutrizione Artificiale Direttore: Prof. Francesco William Guglielmi Presidio Ospedaliero Trani. AUSL BAT Ospedale “San Nicola Pellegrino” Viale Padre Pio, 70059 Trani (Ba) Tel 0883.483322; Fax 0883.4833; e-mail: [email protected]; Immunità mucosale, ecosistema intestinale e meccanismi di tolleranza verso allergeni alimentari Prof. Francesco William Guglielmi Apparato digerente e flora microbica L’apparato digerente contiene all’incirca 500 diverse specie microbiche organizzate in un complesso ecosistema con importanti differenze anatomiche Principali componenti della flora gastrointestinale Tratto gastrointesti nale Conta microbica totale (UFC) Gruppi microbici principali Esofago \ Non possiede nessun batterio. Stomaco ≤ 104/g Candida albicans, Helicobacter pylori, Lactobacillus, Streptococcus Duodeno 103-104/g Bacteroides, Candida albicans, Lactobacillus, Streptococcus Digiuno 105-107 /g Bacteroides, Candida albicans, Lactobacillus, Streptococcus Ileo 107 – 108/g Bacteroides, Clostridium, Enterobacteriaceae, Enterococcus, Lactobacillus, Veillonella Colon 1010 – 1011/g Bacteroides, Bacillus, Bifidobacterium, Clostridium, Enterococcus, Eubacterium, Fusobacterium, Peptostreptococcus, Ruminococcus, Streptococcus Apparato digerente e flora microbica • • - Lo stomaco (ambiente acido,enzimi proteolitici) rappresenta una barriera che previene la continua penetrazione di batteri dall’ambiente fino ai tratti distali dell’app. GI. ( ciò non esclude che possa essere sede di colonizzazione batterica come nel caso di H.pilori) - Il duodeno e il digiuno possiedono una scarsa carica batterica • - L’ileo contiene una massiva e diversificata popolazione microbica • • - Nel colon è presente il più alto numero di batteri Il microambiente gastrointestinale Funzioni Barriera contro la proliferazione dei microrganismi patogeni; Regolazione della maturazione del sistema immunitario; Produzione di vitamine (Acido folico, Vit. K, Vit. gruppo B); Regolazione della mobilità intestinale; Recupero parziale di energia dalle fibre alimentari; • La microflora residente a livello della mucosa intestinale contiene componenti in grado di attivare l’immunità innata e adattativa La microflora gioca un importante ruolo nello sviluppo postnatale del SI Nelle fasi precoci del periodo postnatale stimola lo sviluppo sia dell’immunità locale che di quella sistemica In seguito evoca, al contrario, meccanismi regolatori di inibizione, deputati a mantenere in equilibrio l’immunità mucosale e quella sistemica Componenti della Barriera Intestinale COMPONENTI IMMUNOLOGICHE LOCALI (GALT) linfociti intraepiteliali aggregati sottomucosi placche di Peyer linfonodi mesenterici IgA secretorie SISTEMICI linfociti circolanti cellule Kuppfer epatiche COMPONENTI NON IMMUNOLOGICHE BARRIERA INTESTINALE MECCANICI tight-junction turnover cellulare rapido motilità intestinale CHIMICI acidità gastrica lattoferrina secrezione muco sali biliari FLORA BATTERICA microorganismi aerobi e anerobi Barriera mucosa 1) strutture estrinseche all’intestino (caratteristiche chimico-fisiche dell’ambiente del tratto GI) -acidità gastrica -peristalsi -secrezione di muco e altre proteine 2) strutture intrinseche all’intestino (strutture fisiche dell’intestino) -tight junctions -microvilli Barriera immunitaria IMMUNITA’ INNATA (immediata,aspecifica e sempre presente ) IMMUNITA’ ADATTATIVA (all’infezione): -Immunità umorale(Ag-specifica) -Immunità cellulo-mediata (Ag-specifica) GALT (gastrointestinal associated lymphoid tissue) • Noduli linfoidi singoli (tenue, colon) • Noduli linfoidi aggregati (Placche di Peyer a livello dell’ileo) • Follicoli linfoidi isolati (appendice) • Linfonodi mesenterici • Plasmacellule Ig-A secernenti • Linfociti T (CD4, CD8) Sistema immunitario intestinale • Protezione contro i patogeni e prevenzione penetrazione di componenti immunogeniche (funzioni di barriera e antiinfettiva) • Induzione della non-responsività dell’immunità sistemica verso Ag alimentari e componenti antigeniche dei batteri commensali (Tolleranza orale mucosale) L’Immunità Innata 1) esercita un’azione effettrice diretta volta all’eliminazione del patogeno e all’inibizione della sua crescita attraverso il processo di fagocitosi e il rilascio di composti ad azione microbicida 2) stimola e coordina la risposta immunitaria adattativa Ag-specifica mediante il rilascio di chemochine e citochine, l’induzione dell’attività costimolatoria da parte dei fagociti e il meccanismo di processazione e presentazione degli antigeni estranei. Principali mediatori cellulari dell’immunità innata: • Neutrofili • Leucociti mononucleati (monociti e macrofagi) • Cellule dendritiche (APC) • Cellule epiteliali Sistema immunitario innato Capacità di discriminare i microrganismi patogeni, (pericolosi per l’ospite) dagli innocui membri della flora commensale (benefici per ospite) Sistemi recettoriali deputati al riconoscimento microbico innato TOLL-LIKE RECEPTORS (TLRs) NOD1 e NOD2 (nucleotide binding oligomerisation domain: mutazioni di NOD2 sono associate ad un aumentata suscettibilità nei confronti del Crohn.) A livello cellulare lo sviluppo della risposta immunitaria innata si articola in tre fasi • Identificazione degli organismi microbici • Trasduzione dell’avvenuto riconoscimento negli appropriati segnali intracellulari • Stimolazione delle appropriate risposte effettrici cellulari Toll-like receptors • Meccanismo primitivo di riconoscimento degli agenti patogeni (batteri, virus, funghi) • Identificano molecole comunemente associate ad organismi pericolosi o dannosi • Sono espressi da DCs, macrofagi, neutrofili, cellule epiteliali ed endoteliali • Fino ad oggi si conoscono 11 differenti proteine transmembrana appartenenti alla famiglia TLRs Toll-like receptors La cellula dendritica: Principale sistema di connessione tra la risposta immunitaria innata e quella acquisita, essendo l’ unica cellula in grado di modulare i linfociti T helper in funzione del tipo di Ag che riconosce (plasticità funzionale) Attivazione dei linfociti T helper CD4+: • Il riconoscimento ed il legame di Ag differenti a differenti TLRs e la conseguente attivazione di specifici segnali intracellulari determinano il rilascio di differenti patterns citochinici da parte delle DCs. Attivazione dei linfociti T helper CD4+: DCs discriminano Ag differenti in termini di produzione citochinica “istruendo” i linfociti T helper verso una risposta Th1/Th2/Tr La tolleranza immunitaria è l’insieme dei meccanismi fisiologici deputati al mantenimento del sistema immunitario adattativo “indifferente” agli antigeni autologhi • Il SI intestinale ha sviluppato specifici meccanismi di regolazione e antinfiammatori che rendono possibile la tolleranza immunitaria nei confronti degli Ag alimentari e dei batteri commensali (oral mucosal tolerance). Key players of Oral Tolerance Epithelial cells Immunità innata e adattativa L’alterazione dell’equilibrio fra le varie componenti della barriera gastrointestinale, in taluni casi su base anche genetica, puo’ determinare lo sviluppo di patologie gastroenteriche e/o sistemiche Patologie Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali Intolleranze Alimentari Gastrite Cronica Autoimmune Diabete Mellito 1 Epatopatie Croniche (CBP, CSP, Virali Da HCV E HBV) Tireopatie (Hashimoto, Basedow) Malattie Reumatologiche (Artrite Reumatoide, SSP, LES) Intolleranza al Lattosio Incapacità a digerire una quantità significativa di lattosio, il principale zucchero del latte. Questa incapacità è dovuta ad un deficit di lattasi, enzima prodotto, normalmente dalle cellule del piccolo intestino. Ruolo della Lattasi Deficit di lattasi acquisito primitivo • ∼70% della popolazione adulta (differenze etniche) • riduzione dei livelli di lattasi dopo lo svezzamento Classificazione DEFICIT DI LATTASI PRIMARIA DEFICIT DI LATTASI SECONDARIA: Enteriti Effettivi (Virali – Batteriche) Parassitosi Enteropatia Hiv Trattamenti Antibiotici – Chemioterapici Enteriti Attiniche Malattia Celiaca Dermatite Erpetiforme Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali Enteropatia Proteino Disperdente Malnutrizione Grave Sindrome Da Intestino Corto Resezione Intestinale Malattia Celiaca Lesione immuno-mediata della mucosa del piccolo intestino causata, in soggetti geneticamente predisposti, dall’ingestione di glutine. GLUTINE (80% della frazione proteica del grano) gliadine (a b g ω) glutenine Predisposizione genetica: HLA-DQ2 / DQ8 PROTEINE TOSSICHE: PROLAMINE ricche di glutamina (>30%) e prolina (>15%) Frumento gliadine Orzo Segale ordeine secaline (Farro, kamut, spelta, triticale) Mais Riso Avena (?) IPOTESI PATOGENETICA Atrofia villi e iperplasia cripte Gliadina Villi IEL Cripte Tcit. AGA IgA-G M Degradazione matrice anti tTG IgA-G T B T tTG Plasmacellula B Fibroblasti TNF-α α Mod. da: W. Dieterich, All Immunol 2003 MALATTIA DI CROHN (MC) EZIOLOGIA Le cause della malattia di Crohn sono sconosciute, ma ci sono diverse teorie: Infettiva Genetica Autoimmune Chronic Inflammation: Imbalance Between Mediators Cytokines in T-cell Activation Reprinted with permission of Sands BE. Inflammatory Bowel Dis. New York: Lippincott-Raven Publishers. 1997;3:95-113. Fattori immunologici • Numerosi studi di linkage hanno identificato molti loci di suscettibilità situati su diversi cromosomi: 3, 6, 12, 14, 16 • Solo la suscettibilità per il m. di C. sul cromosoma 16 è stata confermata in tutti i lavori della letteratura • Nel cromosoma 16 è stato identificato il gene NOD2 le cui mutazioni sono significativamente associate al m. di C. Ahmad,Satsangi,Bunce:”The genetics of inflammatory bowel desease”2001 Laurent,Rousseau:”Mapping of a suscetptibility locus for Crohn?desease”Nature 1996 La proteina codificata dal NOD2, chiamata CARD 15, fa parte di una famiglia di proteine deputate al riconoscimento intracellulare dei componenti batterici. Gutierrez J Biol Chem 2002 La CARD15 è considerata la controparte intracellulare dei recettori Toll-like. Cario Curr Opin Gastroenterol 2002 Sono state individuate tre mutazioni del NOD2, tutte a livello del dominio LRR, associate specificamente al morbo di Crohn Ogura,Ynohara: Nature 2001 ChoInflam Bowel desease 2002 Sembra che queste mutazioni comportino una rottura della tolleranza nei confronti della flora batterica intestinale commensale. Essa, infatti, attiverebbe continuamente il NOD2 automantenendo il processo infiammatorio. Hoffmann, Pathobiology 2002 Fattori immunologici Ipotesi del NOD2 Ipotesi del NOD2 In realtà i dati sulla suscettibilità alla malattia in presenza delle mutazioni sono contrastanti nei diversi gruppi etnici. Nonostante ciò in base all’analisi globale della letteratura si può considerare valida l’associazione genotipo-fenotipo con: 1. L’esordio precoce della malattia 2. La localizzazione a livello ileale 3. La tendenza a sviluppare stenosi Helio,Halme,Lappalainen:”CARD15/NOD2 gene variants are associated with familially occurring and complicated forms of Crohn’s desease” Gut 2003 Regione Puglia health & nutrition non-health Grazie per l‘ attenzione Unità Operativa Complessa di Gastroenterologia & Nutrizione Artificiale Direttore: Prof. Francesco William Guglielmi Presidio Ospedaliero Trani. AUSL BAT Ospedale “San Nicola Pellegrino” Viale Padre Pio, 70059 Trani (Ba) Tel 0883.483322; Fax 0883.4833; e-mail: [email protected]; Prof. Francesco William Guglielmi