ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE
di
scuola
dell’infanzia, primaria e secondaria
Via del Partigiano, 10 - 47841 CATTOLICA
Tel 0541/962727 – Fax 0541/961473
e-mail: e-mail: [email protected]
di 1° grado
CURRICOLO VERTICALE DI MUSICA
La Musica va integrata
nel percorso formativo
di alunni ed alunne
per ampliare le loro esperienze sonoro-musicali
per dare valore alle esperienze musicali pregresse
per interconnettersi alle altre discipline
per potenziare e gestire abilità cognitive, psico-motorie, affettive e sociali
perché essi diventino
“Musicalmente vitali e socialmente musicali”
1
1. IL CONTESTO
L’Istituto Comprensivo di Cattolica è formato da 2 Scuole dell’Infanzia (Corridoni e Giovanni XXIII), 3 Scuole Primarie (Carpignola, P.zza
Repubblica e Torconca) e una scuola Secondaria di I grado (Filippini).
Il tempo scuola, per i nostri alunni, a seconda degli ordini di scuola, varia dalle 40 ore settimanali (infanzia e primaria), alle 27, 29, 30, 40 ore
settimanali (primaria), alle 30 ore settimanali per la secondaria di I grado.
L’Istituto è formato complessivamente da circa 1276 alunni ed alunne e 130 docenti.
2. LA SITUAZIONE
Ambito locale
La recente razionalizzazione dell’Istituto (settembre 2014) ha portato gli insegnanti dei 3 ordini di scuola (infanzia, primaria, secondaria di I grado) a
riflettere e a ragionare insieme per poter condividere orizzonti culturali e didattici al fine di costruire un P.O.F. unitario e, nel caso del Dipartimento, il
curricolo verticale di Musica.
Come docenti, ogni giorno percepiamo che le difficoltà nell’attività educativa aumentano e sentiamo fortemente la necessità di maturare una visione
comune e condivisa delle soluzioni concrete da dare ai problemi di diverso genere (relazionali, didattici, organizzativi, educativi) a cui dobbiamo far
fronte; ecco perché diventa fondamentale sviluppare un forte senso di appartenenza, di comunicazione e di cooperazione tra i diversi attori del lavoro
scolastico: riconoscere i problemi concreti e reali nel lavoro educativo è il primo passo per dare risposte credibili e condivise nella prassi quotidiana.
È necessario, inoltre, rendere la struttura educativa un “luogo attraente” non solo per le componenti ambientali e organizzative, ma anche e soprattutto
per il fatto che essa deve rappresentare il luogo dello “star bene”, del ben-essere che coinvolge le persone, le loro relazioni e soprattutto il processo di
apprendimento. Qualsiasi tipo di apprendimento si può, infatti, realizzare in uno spazio dove le persone si sentono bene, dove adulti, bambini e ragazzi
possono liberamente e responsabilmente percorrere il loro itinerario formativo finalizzato alla costruzione graduale di competenze. Ma sappiamo anche
che l’obiettivo di qualificazione di un sistema formativo si definisce in relazione alle condizioni di preparazione e alle “prestazioni” del personale. Così
come sappiamo che la competenza professionale (musicale e non solo) non si può costruire in astratto, ma si alimenta attraverso un continuo rimando
tra l’esperienza e la sua ricostruzione cognitivo-riflessiva. È indispensabile, dunque, favorire le condizioni di un contesto ambientale unitario e
condiviso affinché si sviluppino azioni di cambiamento e di miglioramento nell’organizzazione e nella didattica.
La costruzione del curricolo verticale di Musica che declini i criteri, gli aspetti metodologici, i riferimenti pedagogici didattici e sostenga la
programmazione dei docenti anche con azioni formative al fine di assicurare a tutti i nostri alunni una adeguata formazione musicale di base, ci
consente di dare valore alla dimensione musicale intesa come elemento ineludibile e trasversale del progetto formativo. Ciò permette di definire ed
ampliare l’offerta formativa all’interno della quale la Musica possa essere integrata nel percorso di alunne ed alunni in modo tale che essi diventino
“musicalmente vitali e socialmente musicali”.
Ambito nazionale e regionale
D.M. 8: gennaio 2011
Le nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo: novembre 2012
Linee guida D.M. 8: gennaio 2014
Elenco scuole regionali D.M. 8: luglio 2014 (in cui l’ICS è stato inserito)
Piano Nazionale “Musica nella scuola per la formazione del cittadino” (Berlinguer, 6-10-2014)
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3. LA SCELTA DEL CURRICOLO E DEL DIPARTIMENTO DI MUSICA
Come afferma Giancarlo Cerini «Le Indicazioni per il curricolo […] non sono programmi nazionali, ma delineano il tracciato di un curricolo verticale
coerente (dai 3 ai 14 anni), di cui i “traguardi per lo sviluppo delle competenze” rappresentano la nervatura significativa (una filigrana per l’azione
delle scuole). Si tratta di un progetto coerente, con un impianto culturale comune. Il formato delle Indicazioni comunica l’idea che esiste una
responsabilità condivisa dagli insegnanti nel garantire una formazione essenziale a tutti i ragazzi.»1
Per questo crediamo che le Indicazioni rappresentino un’occasione importante e preziosa, specie per gli Istituti comprensivi come il nostro, di recente
formazione, poiché esse possono veicolare, come ribadisce di novo Cerini, «un’idea di unitarietà che porta alla costruzione di un quadro comune, da
condividere tra i diversi livelli scolastici.»2
A partire da Febbraio 2015 si è costituito il Dipartimento di Musica formato da 13 docenti di 3 ordini di scuola diversi con un referente. Tale gruppo di
lavoro ha avuto a disposizione 4 incontri nel II quadrimestre per poter ragionare e costruire il curricolo verticale di Musica. Si è trattato di una vera e
propria comunità professionale che, grazie al confronto diretto ed alla riflessione condivisa, ha lavorato con impegno in verticale, a partire da una
rilettura delle Indicazioni Ministeriali, non solo sui nuclei fondanti della disciplina, sui traguardi di competenza e sugli obiettivi di apprendimento, ma
anche sulle prassi musicali e soprattutto sulla scelta di un linguaggio comune che potesse unire il corpo docente in un disegno graduale ed unitario
finalizzato ad accompagnare realmente alunni ed alunne lungo l'iter del loro intero percorso formativo (dall'infanzia alla secondaria di I grado). La
scelta, quindi, di valorizzare la ricerca didattica quale strumento privilegiato per migliorare la qualità dell’insegnamento-apprendimento è stata
fortemente sentita e motivata.
4. FINALITÀ DEL DIPARTIMENTO DI MUSICA
Condividere e costruire insieme il curricolo verticale di Musica
per accompagnare alunni ed alunne lungo l’intero percorso formativo, dalla Scuola dell’Infanzia al termine della Secondaria di I grado (reale e
graduale continuità del percorso, dai 3 ai 14 anni).
5. ORIENTAMENTI PER LA LETTURA DEL CURRICOLO DI MUSICA
Il curricolo verticale di Musica apre nuovi scenari poiché consente ai docenti di realizzare una programmazione che, a partire dai bisogni di alunni ed
alunne, andrà a declinare, in relazione al curricolo stesso:
obiettivi affettivo-relazionali che riguardano la maturazione psico-fisica, affettiva, relazionale e l’empatia (nei confronti degli altri e del
linguaggio espressivo della Musica)
obiettivi cognitivi quali la capacità di memorizzare, confrontare, mettere in relazione, simbolizzare, classificare…
obiettivi produttivi tesi a sviluppare e comunicare idee, esprimere emozioni e sensazioni, progettare, produrre e vivere direttamente esperienze
sonore, performance…
1
2
Cerini G., Curricolo verticale: un’idea generativa, giugno 2009 (reperibile all’url http://www.edscuola.it/archivio/riformeonline/curricolo_verticale.pdf
Ibidem
3
obiettivi conoscitivi e metacognitivi ossia la conoscenza di codici, tecniche, processi, opere, stili, autori, generi musicali, modi di produzione
che siano strettamente collegati, a partire dall’esperienza, a riflessione continua al fine di dare valore all’esperienza musicale stessa (riflessione
sulle conoscenze e sui criteri di valutazione)
obiettivi trasversali in cui la Musica si collega ad altre discipline (specialmente quelle espressive, ma non solo); in questo senso particolare
attenzione sarà posta, da parte del docente, verso la piena operatività degli alunni che potranno, in tal modo, riflettere sui processi che si
andranno a sviluppare realizzando prodotti espressivi.
Il curricolo che il Dipartimento di Musica ha elaborato ha indubbiamente un carattere multidimensionale poiché pone come riferimento fondante
l’educazione globale della persona.
Le dimensioni che trovano spazio all’interno del curricolo, seppur non in modo esplicito, sono:
dimensione esperienziale che possa dar senso e consapevolezza a quelli che saranno i processi innestati. A partire dall’esperienza nella scuola
dell’Infanzia, dove il bambino può esplorare il mondo sonoro, avere occasione di sperimentare e di prendere coscienza, mettere in relazione
eventi sonori, l’alunno potrà gradualmente affinare la consapevolezza del mondo sonoro che lo circonda fino a riuscire a valutare esteticamente
e in modo critico il suo essere nella Musica;
dimensione del conoscere che possa far acquisire saperi (concetti, procedure, tecniche). Gli insegnanti dovranno elaborare un ambiente sonoro
all’interno del quale gli alunni potranno conoscere e utilizzare gli elementi musicali (caratteristiche formali e di genere, codici, tecniche) in base
alla loro età. Per fare ciò si dovranno utilizzare modalità diversificate e graduali: giochi senso-motori per imitazione e per intuizione, giochi
simbolici, giochi di regole… al fine di sviluppare le abilità legate alla percezione, all’ascolto, all’analisi, all’interpretazione, alla
classificazione…;
dimensione del produrre all’interno della quale il docente dovrà creare le condizioni per esplorare, sperimentare, manipolare, produrre
materiali sonori. Tale dimensione, fortemente operativa, è legata alla capacità di progettare in modo consapevole dell’alunno che, via via, lungo
l’iter formativo, sarà in grado di ideare una progettazione sonora facendo scelte in ordine ai materiali, al metodo di lavoro, alla costruzione di
sequenze, all’esecuzione di parti, alla riflessione sui risultati raggiunti, alla valutazione di processi e risultati musicali ottenuti;
dimensione relazionale ossia del fare insieme, del partecipare, del cooperare per scopi musicali ed espressivi comuni. In questo senso il
docente dovrà prevedere il coinvolgimento di gruppi vocali e strumentali all’interno di progetti espressivi pluridisciplinari;
dimensione dell’espressione del sé legata allo sviluppo di capacità espressive che possano connotare la specifica identità musicale di ciascun
alunno. In questo senso il docente creerà un ambiente sonoro coinvolgente e motivante che consenta agli alunni di sviluppare la sensibilità
uditiva, l’espressività motoria ed emotiva, la capacità comunicativa.
Ciascuna dimensione ha caratteristiche proprie, ma al contempo interconnesse e legate all’età/maturità degli alunni.
A seconda degli ordini scolastici ci sarà la predominanza di una dimensione sulle altre; tuttavia occorre tener presente che ogni dimensione è
fondamentale poiché concorre alla formazione globale dell’alunno.
Ad esempio, la dimensione relazionale e quella dell’espressione del sé sono da considerarsi trasversali ad ogni esperienza che verrà condotta a scuola
(musicale e non solo) anche se, specie nella fase adolescenziale, l’esperienza musicale offre particolari occasioni di incontro e di confronto, momenti
fondanti per la costruzione dell’identità del singolo e del gruppo.
Nella Scuola dell’Infanzia grande rilevanza avrà la dimensione dell’esperienza, così come nella Primaria dove anche la dimensione del conoscere e
quella del produrre saranno fondamentali.
Nella Secondaria di I grado possiamo considerare importantissime la dimensione del conoscere (intesa come analisi più sistematica) e quella del
produrre (in modo sempre più consapevole).
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6. LA METODOLOGIA
Al di là degli orientamenti, posto che le attività musicali vadano indirizzate verso pratiche laboratoriali in cui l’alunno sia concretamente ed
attivamente coinvolto in un fare consapevole, il rischio che possa prevalere una didattica estemporanea, magari creativa, ma spesso limitata ad un
empirico bricolage, è quanto mai attuale.
Per questo motivo si propongono di seguito alcuni suggerimenti metodologici che fanno capo a 3 figure-scuole di pensiero in ordine alla didattica
musicale: Dalcroze, Kodaly e Orff.
Disposte in una sequenza cronologica ordinata e sistemica, ma anche integrata e coerente, ciascuna metodologia potrà sostenere, con le proprie
peculiarità, i bisogni espressivi degli alunni in rapporto alla loro età e alla loro maturazione andando in tal modo a configurare un ampio ciclo di
educazione musicale di base suddiviso in 3 fasi. La prima fase (che definiremo dalcroziana) sarà affidata alla Scuola dell’Infanzia e al primo anno della
Scuola Primaria; le altre due (kodaliana ed orffiana) verranno indirizzate al successivo quadriennio di Scuola Primaria; solo a tal punto, dopo un
percorso educativo musicale scandito da approcci metodologici differenti ma connessi fra loro, potrà prender forma una metodologia musicale più
strutturata e specifica da rivolgere agli alunni della Scuola Secondaria di I grado.
Da tali considerazioni nasce il seguente prospetto metodologico:
Scuola dell’Infanzia e primo anno di Scuola Primaria (fase dalcroziana) – livello mimico-ritmico inteso a rafforzare la risposta senso-motoria allo
stimolo sonoro; pensiero musicale pre-alfabetico per il quale l’impulso ritmico, tradotto in gesto e in reazione corporea (anche vocale), diventa veicolo
partecipativo, interpretativo, socializzante.
Classi II, III, IV, V di Scuola Primaria (fase kodaliana e orffiana) – il metodo Kodaly, prevalentemente rivolto allo strumento-voce, consente di
formare l’orecchio musicale, di passare dall’istintività agli automatismi passando da un apprendimento orale-uditivo per imitazione con esplorazione,
sperimentazione e scoperta delle sonorità personali e del gruppo che gradualmente portano alla consapevolezza dell’esperienza sonora. Roberto Goitre,
sin dagli anni ’70, ha recuperato le impostazioni di Kodaly in Italia elaborando il sistema del cosiddetto do mobile che consente anche il canto per
lettura e dunque un avvio all’apprendimento della notazione musicale. Dalla classe III o dalla IV, l’approccio allo strumento musicale sarà mediato
dall’uso di uno strumentario apposito, adatto cioè (per dimensione e semplificazione del sistema operativo) al livello di crescita del bambino. Si tratta
dello strumentario Orff in cui prevalgono strumenti percussivi e ritmici, anche se non mancano quelli melodici (con le lamine) ivi compreso anche il
flauto dolce. Anche il metodo Orff, la cui trasposizione in Italia è dovuta a Giovanni Piazza, prevede l’utilizzo della notazione musicale. Dovrà essere
quindi privilegiata l’esplorazione e la sperimentazione dello strumentario Orff in modo graduale (dalle piccole percussioni alle lamine) per sviluppare
la capacità di movimento, coordinazione, percezione uditiva, osservazione e attenzione nonché lo sviluppo del senso ritmico e melodico.
Successivamente potrà essere attivato il contatto diretto con alcuni strumenti (violini, flauti dolci, tastiere…) attraverso una partecipazione di tipo
olistico (corpo-mente) che, a partire dall’ascolto e dall’apprendimento per imitazione (teso a sviluppare la capacità operativa e mnemonica), porterà i
bambini a suonare sin da subito (l’iter è: prima si ascolta, poi si canta, si suona, e infine si legge).
Scuola secondaria di I grado (fase dell’analisi musicale e dell’apprendimento strumentale) – l’analisi musicale, condotta sempre con modalità
laboratoriali, si collocherà all’interno di una didattica dell’ascolto che potremmo definire “potenziata”. Ossia, l’insegnamento si svilupperà:
1. nell’attivare le 4 abilità di base (ascoltare, parlare, leggere e scrivere) le quali, come è noto, fanno capo alla lingua ma che possiamo trasferire
con risultati ottimali anche nel contesto Musica;
2. nell’approfondire i principi costitutivi del sistema armonico tonale.
A tutto ciò dovrà integrarsi la pratica vocale e strumentale per far vivere ai ragazzi la Musica in prima persona puntando sulla Musica d’insieme e
sull’integrazione del linguaggio musicale con altri linguaggi espressivi; in tal modo sarà possibile andare incontro alle specificità ed ai diversi bisogni
dei nostri alunni i quali potranno vivere la Musica da protagonisti e formarsi gradualmente una propria Identità Musicale.
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7. COME PROSEGUIRE?
Decisivo, a giugno 2015, sarà il coinvolgimento dell’intero collegio docenti (ed anche dei rappresentanti RSU per indirizzare azioni future) al fine di
condividere il lavoro svolto fino ad ora e il curricolo verticale di Musica. Si auspica, infatti, che questo sia solo il primo passo di un impegno ben più
complesso che, nel tempo, dovrà indirizzarsi ad ogni disciplina o, meglio ancora, alla costruzione di un curricolo verticale per competenze che,
tenendo conto delle 8 competenze chiave europee, sappia dare risposte in ordine alla continuità educativa tra i diversi ordini di scuola ponendo al
centro il complesso rapporto tra insegnamento ed apprendimento, conciliando l’autonomia culturale e professionale di ogni singolo docente con la
collegialità e la cooperazione e puntando sulla graduale costruzione di competenze dei nostri alunni e delle nostre alunne.
Per questo si dovrebbe progettare per traguardi (dalla competenza alla strumentalità di base, dalla Scuola Secondaria di I grado alla Scuola
dell’Infanzia).
Inoltre dovremmo condividere strumenti di valutazione, che sono le fondamenta e la nervatura dell’apprendimento-insegnamento. Solo una cultura
della valutazione può aiutare a condividere le responsabilità del sistema educativo.
Le prospettive di lavoro futuro riguardano, pertanto:
l’istituzione di un gruppo di lavoro (da retribuirsi col FIS) che possa
- costruire un curricolo verticale per competenze (trasversali ad ogni disciplina),
- fissare standard di apprendimento in progressione verticale
- condividere strumenti di valutazione ad hoc
la predisposizione di una serie di ambienti di apprendimento differenziati (a seconda delle età dei nostri alunni e dei vari ordini di scuola
che essi frequentano) e progressivamente arricchiti grazie ad una regia comune dei docenti
la progettazione e la messa in atto di percorsi didattici e di progetti interdisciplinari costruiti sul nuovo curricolo verticale che possano
essere documentati, rivisti, valutati.
Scrive ancora Cerini, infatti: «La parola competenza evoca un metodo di lavoro, l’idea di processi da attivare, il clima favorevole, la partecipazione
emotiva, la sfida dell’impresa conoscitiva, la voglia di andare avanti. Cosa può voler dire una didattica per competenze? Certamente rimanda ad una
didattica più interattiva e dialogata all’interno della classe, che non abusa della lezione espositiva. La classe è intesa come luogo nel quale si realizza
un’idea più “attiva” di apprendimento: la competenza deriva anche da situazioni di sfida, dalle quali scaturiscono curiosità, domande, problemi da
affrontare (Pellerey). Questo implica anche saper costruire ed offrire situazioni-problema stimolanti e documentabili.»3
Nel mettere in pratica un curricolo verticale, i docenti devono aver chiari il profilo finale (il Dipartimento di Musica è partito proprio da questo), le
strade da percorrere sulla base dei bisogni degli alunni e delle alunne, le metodologie adatte, gli strumenti necessari, ma soprattutto devono sapere
intrecciare armonicamente 3 concetti fondanti del curricolo verticale che “viaggiano” insieme: insegnare-apprendere-valutare.
3
Cerini G., op. cit.
6
SECONDARIA DI I GRADO
I ragazzi e le ragazze che arrivano alla Scuola Secondaria di I grado hanno già conoscenze e competenze relative al mondo
musicale, sia personali che legate all’iter scolastico: hanno sperimentato l’uso della voce e le sue modalità espressive, l’uso
di strumenti semplici per ritmare, a volte l’uso del flauto dolce e di strumenti melodici per eseguire qualche facile melodia;
altri ancora si sono accostati a strumenti della tradizione colta o hanno frequentato scuole di danza.
All’insegnante di Musica si presenta quindi un caleidoscopio di esperienze musicali (e non solo) complesse e diversificate
sul quale intervenire con sensibilità ed attenzione, privilegiando la relazione educativa e la dimensione socializzante della
musica in modo da stimolare interessi e pratiche musicali che possano gratificare gli alunni e che, al contempo, portino con
gradualità ad una produzione ed una fruizione sempre più consapevoli della complessità del linguaggio musicale.
Nella Scuola Secondaria di I grado, pertanto, si lavorerà in modo più sistematico ed olistico sugli elementi musicali e sulle
loro caratteristiche formali recuperando le acquisizioni e le modalità esplorative della Scuola Primaria per giungere ad una
progressiva organizzazione delle conoscenze e delle competenze.
Attraverso la pratica vocale e strumentale si tenderà anche a consolidare la capacità di decodificazione della notazione
convenzionale e di far Musica d’insieme.
Particolare attenzione dovrà essere rivolta all’ascolto di brani d’autore di vario genere ed epoca stimolando l’interesse e la
capacità di comprendere l’evento sonoro ascoltato, creando un clima di comunicazione e di condivisione teso a scoprire ed
ampliare i gusti musicali del singolo e del gruppo per costruire Identità Musicali.
È consigliabile, inoltre, laddove possibile, attrezzare un laboratorio di musica nel quale dare attuazione ai percorsi
progettati. Il laboratorio dovrà essere dotato delle strumentazioni necessarie per ascoltare, produrre e riprodurre i suoni al
fine di rendere protagonisti i ragazzi del loro fare musica insieme creando forme espressive che coinvolgano la vocalità, gli
strumenti, il gesto, la danza, facendo dialogare la Musica con le altre discipline.
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FRUIZIONE
PRODUZIONE
SECONDARIA DI I GRADO (profilo al termine del triennio)4
CONOSCENZE (sapere)
ABILITÀ (saper fare)
Conoscere
il linguaggio specifico della disciplina
le caratteristiche dei suoni (parametri
sonori)
il codice musicale (convenzionale e non)
le potenzialità della voce e di uno
strumento musicale
Acquisire un metodo di studio
Riconoscere e confrontare strutture
musicali
Riconoscere, anche stilisticamente, i più
importanti elementi costitutivi del
linguaggio musicale
Conoscere
gli strumenti musicali (compresa la
voce) e le loro caratteristiche
il codice musicale convenzionale e non
le caratteristiche di generi, forme,
epoche e stili musicali
opere d’arte musicali
Partecipare attivamente alla realizzazione di esperienze
musicali
Riprodurre una melodia con la voce o lo strumento per
lettura o per imitazione
Eseguire brani strumentali e vocali appartenenti a generi
e culture differenti (singolarmente e in gruppo/musica
d’insieme) rafforzando, al contempo, le capacità
relazionali
Migliorare la tecnica strumentale esplorando la parte
armonica e agogica
Improvvisare, rielaborare, comporre brani musicali vocali
e strumentali, utilizzando sia strutture aperte, sia semplici
schemi ritmico-melodici
Utilizzare le risorse musicali per realizzare eventi sonori
integrandoli con i linguaggi di altre discipline e forme
artistiche (danza, teatro, arti visive e multimediali)
Percepire in modo consapevole i messaggi sonori
Distinguere i generi musicali, le forme e gli stili
Decodificare la notazione tradizionale e altri sistemi di
scrittura
Classificare i più importanti elementi costitutivi del
linguaggio musicale
Analizzare la struttura di un brano musicale e coglierne la
valenza espressiva
Fruire di generi musicali diversi per arricchire la propria
personalità
Comprendere e descrivere il significato generale di un
brano e il suo valore artistico-culturale nell’evolversi
delle civiltà e dei generi musicali
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COMPETENZE (saper essere)
Utilizza il linguaggio specifico
musicale per esprimere idee, stati
d’animo e per fare musica d’insieme,
operando scelte consapevoli.
Integra con altri saperi e altre
pratiche artistiche le proprie
esperienze musicali, servendosi
anche di appropriati codici e sistemi
di codifica
Comprende e valuta eventi,
materiali, opere musicali
riconoscendone i significati, anche in
relazione alla propria esperienza
musicale e ai diversi contesti storicoculturali
Nella programmazione annuale relativa alle 3 classi di Scuola Secondaria di I grado ciascun docente varierà i contenuti e gli argomenti da affrontare che saranno graduali, a
seconda delle classi; in tal senso, ad esempio, in I si lavorerà sul riconoscimento del cambiamento dei suoni, sulla loro classificazione e sulla notazione, sull’approccio al canto e ad
uno strumento; in II e III si proseguirà arricchendo il linguaggio specifico e innescando ulteriori riflessioni relative alla evoluzione della musica nella storia (dal gregoriano all’epoca
barocca) per arrivare, in III, ad affrontare anche la musica contemporanea.
8
PRIMARIA
Le attività musicali nella Scuola Primaria si pongono in continuità con quelle della Scuola dell’Infanzia. Pertanto, specie nei
primi anni, esse prenderanno spunto dall’osservazione e dalla problematizzazione delle esperienze dirette che i bambini
vivono nei diversi contesti di vita (dove i suoni e la musica sono presenti) per poi estendersi oltre, verso la dimensione del
produrre e del conoscere. Per questo motivo sarà premura del docente creare occasioni in cui esplorare, sperimentare,
manipolare materiali sonori con attività concrete che coinvolgano in modo attivo e multidisciplinare il bambino, stimolando
la curiosità e la motivazione. Proponendo esperienze musicali significative, il bambino potrà gradualmente riflettere e
costruire significati, nonché esprimersi attraverso diversi codici e linguaggi ed anche giungere alle prime concettualizzazioni.
È consigliabile, inoltre, costruire un ambiente di apprendimento adeguato attrezzando, laddove possibile, un laboratorio di
Musica dotato delle strumentazioni necessarie per ascoltare, produrre e riprodurre i suoni al fine di riuscire a creare forme
espressive che coinvolgano la vocalità, gli strumenti, il gesto, la danza.
FRUIZIONE
PRODUZIONE
SCUOLA PRIMARIA (profilo al termine del secondo biennio – classi IV e V)
CONOSCENZE (sapere)
ABILITÀ (saper fare)
Conoscere
la possibilità espressiva del corpo, del
gesto, della voce
i parametri sonori (intensità, durata,
altezza, timbro)
i principali segni di notazione
convenzionale (il loro valore e la
posizione nel pentagramma) e non
gli strumenti di piccola percussione ed
anche melodici
Riconoscere alcuni elementi costitutivi
di un brano musicale (codice, parametri,
genere, provenienza, …)
Conoscere la funzione emotiva ed
estetica della musica
Comprendere che la musica è in grado di
interagire con le altre arti e con i vari
ambiti del sapere (teatro, cinema, poesia,
danza,…)
Interpretare eventi sonori in modo sempre più
consapevole e funzionale attraverso
il corpo
il gesto
la danza
la voce
il disegno
il colore
Riprodurre una melodia per imitazione (con la voce e/o
gli strumenti)
Produrre e/o eseguire una partitura che utilizza segni
convenzionali (con la voce e/o gli strumenti) e non
Fare musica d’insieme
Discriminare alcuni elementi costitutivi del linguaggio
musicale
Ascoltare eventi sonori per comprenderne il significato,
la forma, il genere ecc.
Riflettere sulle potenzialità comunicative della musica
nei vari contesti (cinema, televisione, computer…)
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COMPETENZE (saper essere)
Esplora, discrimina, elabora e
produce eventi sonori individualmente
o in gruppo
Si accosta alla musica in modo
globale, con pensiero creativo ed
estetico
FRUIZIONE
PRODUZIONE
SCUOLA PRIMARIA (profilo al termine del primo biennio – classi II e III)
CONOSCENZE (sapere)
ABILITÀ (saper fare)
Conoscere
le possibilità della propria voce
la possibilità espressiva del corpo
i parametri sonori (intensità, durata,
altezza, timbro)
le possibilità sonore degli strumenti di
piccola percussione
il rapporto tra suono e immagine (forme e
colori)
Conoscere
il rapporto segno-simbolo
eventi sonori e brani musicali di diversa
provenienza spazio-temporale
Controllare il proprio tono della voce
Sincronizzare il proprio canto con quello degli altri
Memorizzare il testo e la linea melodica di un canto
Interpretare canti e musiche (con il linguaggio corporeo,
iconico, verbale)
Simbolizzare con segni convenzionali e non i parametri
sonori
Usare strumenti per produrre eventi sonori
Controllare il gesto e il movimento per eseguire semplici
danze rispettandone il ritmo e la melodia
Leggere segni non convenzionali che rappresentano
eventi sonori
Ascoltare con consapevolezza brani musicali diversi
FRUIZIONE
PRODUZIONE
SCUOLA PRIMARIA (profilo al termine del primo anno)
CONOSCENZE (sapere)
ABILITÀ (saper fare)
Conoscere
la propria voce (il timbro, le sue
possibilità, suoni onomatopeici)
le possibilità sonore del proprio corpo
(mani, dita, gambe, piedi…)
le possibilità sonore degli oggetti e degli
ambienti
gli strumenti di piccola percussione (il
loro timbro ed il loro uso)
i parametri sonori: intensità, durata,
altezza, timbro
Conoscere e distinguere eventi sonori in
ambienti diversi
Discriminare eventi sonori
Articolare suoni e parole con la voce
Recitare e cantare
Riprodurre ritmi con il corpo e materiali/strumenti
Coordinare e controllare la motricità (fine e grosso
motoria) in base ad un ritmo, una melodia
Produrre eventi sonori
Controllare il gesto e il movimento per eseguire semplici
danze rispettandone il ritmo e la melodia
Percepire un ritmo
Percepire eventi sonori differenti
Seguire con interesse ed apprezzare spettacoli musicali,
teatrali, film
Adottare prime strategie di ascolto
10
COMPETENZE (saper essere)
Esprime e riproduce
(individualmente o in gruppo) eventi
sonori utilizzando voce, corpo,
oggetti e strumenti
Percepisce e analizza eventi sonori in
base a loro funzioni e contesti
COMPETENZE (saper essere)
Esprime e riproduce eventi sonori
(individualmente o in gruppo)
utilizzando voce, corpo, oggetti e
strumenti
Ascolta eventi sonori e brani
musicali proposti
INFANZIA
La Musica, nella Scuola dell’Infanzia, è un’occasione per conoscere meglio se stessi, gli altri e l’ambiente che ci circonda,
per socializzare, per esprimersi e costruire la propria Identità Musicale attraverso l’Esperienza. Per questo è auspicabile che
le attività musicali siano inserite all’interno di un progetto che preveda uno sfondo integratore (bosco, mare, aria…) e che
esse partano dall’esperienza diretta e dal vissuto personale dei bambini stessi all’interno di un itinerario flessibile, nel
rispetto delle differenze dei vari gruppi di età.
FRUIZIONE
PRODUZIONE
SCUOLA DELL’INFANZIA (profilo in uscita - 3 / 5 ANNI)
CONOSCENZE (sapere)
ABILITÀ (saper fare)
Conoscere
la propria voce (il timbro, le sue
possibilità, suoni onomatopeici)
le possibilità sonore ed espressive del
proprio corpo (mani, dita, gambe,
piedi…)
le possibilità sonore degli oggetti e degli
ambienti
gli strumenti di piccola percussione (il
loro timbro ed il loro uso)
Conoscere e distinguere eventi sonori in
ambienti diversi
Adottare segni o simboli non
convenzionali per associarli ad un evento
sonoro
Esplorare le possibilità sonore ed espressive del proprio
corpo
Esplorare l’ambiente sonoro
Percepire e discriminare eventi sonori
Articolare suoni e parole con la voce
Recitare, cantare, mimare filastrocche e canzoncine
Riprodurre ritmi con il corpo e materiali/strumenti
Coordinare e controllare la motricità (fine e grosso
motoria) in base ad un ritmo, una melodia
Produrre eventi sonori per imitazione o “leggendo” una
partitura non convenzionale
Controllare il gesto e il movimento per eseguire semplici
danze rispettandone il ritmo e la melodia
Ascoltare e percepire un ritmo
Ascoltare e percepire eventi sonori differenti
Seguire con interesse ed apprezzare spettacoli musicali,
teatrali
Adottare prime strategie di ascolto
Recuperare il valore culturale e tradizionale di testi e
brani musicali normalmente conosciuti (modi di dire,
ninne nanne, filastrocche…)
Avviare alla dimensione socializzante della musica
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COMPETENZE (saper essere)
Esprime e riproduce eventi sonori
Ascolta eventi sonori e brani musicali
proposti