Quaresima Un tempo per rinnovarsi nello spirito Contenuto della pagina Ceneri, inizio della Quaresima Prima domenica di Quaresima Seconda domenica di Quaresima Terza domenica di Quaresima Quarta domenica di Quaresima Quinta domenica di Quaresima Settimana Santa: Orario Ceneri, inizio della Quaresima Prima Lettura GI 2,12-18: Laceratevi il cuore e non le vesti. Seconda Lettura 2Cor 5,2o-6,2: Riconciliatevi con Dio. Ecco ora il momento favorevole. Vangelo Mt 6,1-6.16-18: Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà La Parola di Dio è un pressante invito a ritornare a Dio con il cuore, con il digiuno e lacrime di pentimento, come espressione di una lacerazione del cuore e non una ostentazione ipocrita. A fronte dell'uomo c'è un Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira e di grande amore, pronto a ravvedersi riguardo al male da noi commesso e pronto a lasciare dietro a sé una benedizione. Tutti siamo chiamati a compiere questo cammino di ritorno al Signore: piccoli e grandi, sposati o no, singoli, assemblea e sacerdoti. Con forza San Paolo ci dice: "lasciatevi riconciliare con Dio", in Cristo giustizia di Dio e accogliendo la sua grazia. È un momento favorevole non solo il giorno della Ceneri, ma tutta la Quaresima, tempo per ottenere la salvezza e il soccorso di Dio. Gesù ci sottolinea che l'ipocrisia è detestata da Dio, perché colpisce la purezza delle nostre azioni e del nostro cuore. E Dio guarda il cuore. Ma non basta, Gesù ci offre un cammino da percorrere per entrare nella vera giustizia: elemosina, preghiera, digiuno come espressione di un vero amore verso Dio e verso il prossimo. Prima domenica di Quaresima Gen 9,8-15: L'alleanza fra Dio e Noè liberato dalle acque del diluvio. Seconda Lettura iPt 3,18-22: Quest'acqua, come immagine del battesimo, ora salva anche voi. Vangelo Mc 1,12-15: Gesù, tentato da satana, è servito dagli angeli Il libro della Genesi riferisce che al tempo di Noè la corruzione dilagava su tutta la terra, tanto che Dio mandò un diluvio per cancellarla, distruggendo uomini e cose. Agli occhi di Dio, però, trovò grazia soltanto Noè, che salvò dalle acque con la sua famiglia e rappresentanti del mondo animale, trovando rifugio su un'arca da Noè stesso costruita. Alla fine del diluvio Dio volle stabilire con Noè un'alleanza, che, cioè, non avrebbe distrutto più alcuna carne né devastata la terra con il diluvio. Il Vangelo ci presenta Gesù che, una volta tentato nel deserto, uscito vittorioso contro il tentatore e servito dagli Angeli, proclama il vangelo di Dio: "Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino, convertitevi e credete al Vangelo". Questa prima domenica di Quaresima ci ricorda che il peccato non solo genera distruzione nell'uomo, ma anche nel creato. Chi ci libererà? San Pietro ci dice che Cristo è morto per i nostri peccati e ci permesso il ritorno a Dio. È Cristo, vincitore del peccato e della morte, Colui che porta la liberazione e la salvezza non solo a coloro che si erano rifiutati di credere al tempo di Noè, ma a tutta l'umanità e di conseguenza anche al creato. Le acque del diluvio, così sono diventate immagine del battesimo. à nel battesimo che anche noi siamo morti e risorti con Cristo, siamo stati liberati dal peccato e ci è stata donata una vita nuova. Il battesimo è invocazione di salvezza, rivolta a Dio da parte di una buona coscienza, in virtù della risurrezione di Gesù Cristo. Prendere consapevolezza che il male è sempre male, che il male maggiore è quello che portiamo dentro di noi, comunque lo chiamiamo, che ne parli la Chiesa o ne parlino i giornali, che siano nascosti o resi pubblici, che tutti li fanno o no non cambia il risultato: è sempre male, è sempre peccato, è sempre distruzione prima delle nostre coscienze e quindi anche di tutto quello che ci passa tra le mani. Intraprendiamo il viaggio verso la Pasqua, il giorno della nostra liberazione, il giorno della vita, il giorno della gioia di una coscienza rinnovata. Seconda domenica di Quaresima Prima Lettura Gen 22,1-2.9.10-13.15-18: Il sacrificio del nostro padre Abramo. Seconda Lettura Rm 8,31-34: Dio non ha risparmiato il proprio Figlio. Vangelo Mc 9,2-1o: Questi è il Figlio mio, l'amato. La Parola di Dio narra il percosso centrale della storia dell'amore di Dio verso l'umanità, bisognosa di salvezza. Nel libro della Genesi viene preannunciata e prefigurata questa storia, presenta Abramo come uomo di fede, aperto a Dio e messo alla prova da quel Dio, che egli dice di amare: «Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va' nel territorio di Mòria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò». Abramo ama Dio soprattutto, infatti sa che Dio gli vuole bene e che tutto volgerà al suo bene, anche quando non riesce a comprendere, nè a conoscere la soluzione di ciò che Dio gli dice di fare. Isacco, il figlio amato, è totalmente nelle mani del padre Superata la prova, ecco Dio al suo fianco: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo unigenito, io ti colmerò di benedizioni ... Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce». Il Vangelo annuncia che la storia di amore e di salvezza che Dio Padre offre all'umanità è vicina. Sul monte Tabor è lo stesso Figlio di Dio che, con la sua trasfigurazione, svela il volto glorioso della salvezza che il Padre intende offrire all'umanità. La presenza di Elia e di Mosè, accanto a Gesù trasfigurato, indica che Cristo è il compimento della storia della salvezza, dell'amore del Padre per l'umanità, rappresentata dalla presenza di Pietro, Giacomo e Giovanni, che, estasiati e spaventati dalla visione, ascoltano una voce: «Questi è il Figlio mio, l'amato: ascoltatelo!». Segue l'annuncio dell'evento salvifico, quando «Gesù ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell'uomo fosse risorto dai morti». Così Gesù prepara i suoi discepoli all'evento della sua morte e risurrezione, diventando segno dell'amore del Padre per il Figlio, ma anche verso l'umanità che, attraverso il Figlio, riscatta. In Isacco, destinato al sacrificio e risparmiato, è prefigurato il sacrificio di Cristo, che da' la sua vita per la salvezza dell'umanità, come gesto dell'amore del Padre. Allora Dio Padre è dalla parte nostra, è Colui che ci ha scelti e ci giustifica nel Figlio, che è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi! Terza domenica di Quaresima Prima Lettura Es 2o4-17: La legge fu data per mezzo di Mosè. Seconda Lettura iCor 1,22-25: Annunciamo Cristo crocifisso, scandalo per gli uomini, ma, per coloro che sono chiamati, sapienza di Dio. Vangelo Gv 2,13-25: Distruggete questo tempio ein tre giorni lo farò risorgere. Gesù nel vangelo parla del suo corpo come del tempio stesso di Dio, del luogo dove Dio dimora: "In Lui c'è la pienezza della divinità", ci ricorda San Paolo. È Lui, Cristo, il luogo dell'incontro dell'uomo con Dio, è il luogo dove si stabiliscono, nella preghiera, sincere relazioni con Dio; perciò Il tempio, che rappresenta Cristo, deve essere onorato e non offuscato, mescolato o mercanteggiato con interessi umani, ma deve splendere della luce della santità. Dice Gesù "Chi mi ama osserva i miei comandamenti". L'osservanza dei dieci comandamenti è indispensabile per l'accesso alla comunione con Dio. Entrare nel tempio significa abbracciare la santità: Dio è Santo e a Lui bisogna accostarci da santi. Il rapporto con Dio viene interrotto con il peccato, che distrugge il tempio vivo di Dio, che è Cristo, che è la Chiesa, che è il nostro corpo. Cristo caricandosi dei nostri peccati ha distrutto sulla croce il corpo del peccato e con la risurrezione ci ha ridato la vita. Questo mistero di grazia e di riconciliazione si realizza nel battesimo che, in Cristo, ci immerge nella morte al peccato, e ci fa riemergere risorti a una vita nuova, quella di figli di Dio. Quarta domenica di Quaresima Prima Lettura 2Cr 36,14-16.19-23: Con l'esilio e la liberazione del popolo si manifesta l'ira e la misericordia del Signore. Seconda Lettura Ef 2,4-1o: Morti per le colpe, siamo stati salvati per grazia. Vangelo Gv 3,14-21: Dio ha mandato il Figlio perché il mondo si salvi per mezzo di lui. Le letture, che ci vengono proposte dalla Liturgia della Parola in questa quarta domenica di quaresima, mettono in evidenza la gratuità di Dio nel salvarci. Lo fa per misericordia, per amore e per grazia. La prima lettura, presa dal secondo libro delle Cronache, evidenzia un popolo non fedele, lontano da Dio, contaminato e causa della distruzione del tempio. Dio, nella sua compassione, manda messaggeri e profeti al popolo, affinché si ravveda, ma, sistematicamente vengono beffati, disprezzati e scherniti. Dio, perciò, permise che tutto il popolo fosse deportato in Babilonia fin tanto che non avesse scontato il suo peccato. Lo stesso Dio, misericordioso, successivamente, suscita Ciro, re di Persia, che permette al popolo di ritornare nella propria terra e costruire un tempio in Gerusalemme. Il Vangelo nel colloquio di Gesù con Nicodemo mette in risalto che Dio ha tanto amato il mondo da mandare il suo unigenito Figlio, affinché il mondo si salvi per mezzo suo, una volta innalzato sulla croce, come Mosè innalzò il serpente nel deserto. Chi crede in Lui non viene condannato, perché cammina alla sua luce, mostrando a tutti che le sue opere fatte in Dio. San Paolo, nella lettera agli Efesini, ci sottolinea la gratuità dell'amore di Dio, che, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo. Nella sua bontà Dio ci fa dono della fede, affinché, aderendo a Cristo, camminassimo in quelle opere buone che in Lui sono racchiuse. Quinta domenica di Quaresima Prima Lettura Ger 31,31-34: Concluderò un'alleanza nuova e non ricorderò più il peccato. Seconda Lettura Eb 5,7-9: Imparò l'obbedienza e divenne causa di salvezza eterna. Vangelo Gv 12,20-33: Se il chicco di grano caduto in terra muore, produce molto frutto. Il disegno di Dio è quello di concludere una alleanza con l'uomo nel perdono dei peccati. Il Figlio nell'obbedienza al Padre porterà a compimento tale disegno divenendo, così, causa di salvezza. La strada è tutta in salita, la medicina amara. Cristo parla di sè come di un chicco di grano che deve marcire nella terra per poter portare il suo frutto. Nessuna salvezza senza sofferenza, senza morte, senza trasformazione. In questo subito associa coloro che lo servono, lo seguono. Dove sono io sarà il mio servitore. Il servo avrà lo stesso destino del suo Signore. Un cristiano senza croce non ha senso. Condividere Cristo significa abbracciarne la missione. Morire per la salvezza dell'umanità. La glorificazione di Cristo avverrà sulla croce, quando, consegnandosi totalmente nelle mani del Padre, dà inizio alla rinascita di una nuova umanità, che sigillerà con la sua risurrezione. Morendo distrugge la morte, caccia via il principe di questo mondo, che della morte ha il potere, e a noi dona la vita. ORARIO DELLA SETTIMANA SANTA 2012 DOMENICA DELLE PALME 01 aprile Ore 10.00 Appuntamento all'inizio di Via Fermignano. Si distribuiscono le Palme Processione verso la chiesa Benedizione delle Palme e Messa GIOVEDI SANTO 05 aprrile Ore 21.00 Cena del Signore Lavanda dei piedi Adorazione fino alle 23.30 VENERDI SANTO 06 aprile Confessioni dalle 9 alle 12 Continua l'adorazione Turni per i ragazzi del catechismo e dell'Oratorio: ore 09.30 Quinta elementare e prima media ore 10.00 Quarta elementare ore 10.30 Terza elementare ore 11.00 Seconda media ore 11.30 Terza media ore 15.30 SOLENNE FUNZIONE DELLA CROCE (in chiesa) ore 19.30 SOLENNE VIA CRUCIS (si parte da piazza Mondavio) SABATO SANTO 07 aprile ore 23.00 Inizio della grande veglia pasquale Benedizione del fuoco Benedizione del cero pasquale Benedizione dell'acqua battesimale Rinnovazione delle promesse battesimali Messa di risurrezione DOMENICA DI PASQUA DI RISURREZIONE 08 aprile CRISTO E' RISORTO! ALLELUIA! Messe ore 08.30 ore 10.30 ore 18.30 Cristo risorge per essere la speranza di ogni uomo che lo accoglie Documenti