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NEL FAUSTO GIORNO
DELLA SUA
AD
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MESSA NOVELLA
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ESPRESSIONE DI PIENA LETIZIA
QUESTO TENUE, MA UTILE RICORDO
I L S i a D. A K T O H I O C O S C I T T I
SUO PIEVANO
OFFERIVA
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^ONTEDERA; TIP, A« FALENI
'COMUNALE
/IINIATO
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,, Sic nos existimet homo' ut ministros Chri
sti, et <l.ispen3atores mystei'iorum Dei,,-'
(/ Cor. IV.I.)
Non avvi popolo senza religione; non religione senza
sacrifizio; non sacrifizio senza sacerdozio.
Idee i nseparabili nella logica del pensiero; non separate
mai nella logica de' fatti - Traversate i secoli della storia,
consultate i monumenti di tutti i popoli, che prima di
noi passeggiaron la terra • Dappertutto e sempre una
religione, un sacrifizio, il Sacerdote ' offerente.
Abtìle e Caino, i primi uomini nati da donna, offrirono
a JDio sacrifizi. Sacrifizi offrirono pure Noe e Melchise,
decco, A bramo , e Isacco, Giacobbe e Giuseppe;
(ili Egiziani, i Caldei, i Gal li, i Greci, 1 H omani furon
tutti cortesi d' un culto poco men che divino a coloro, che
avevano la soprintendenza delle cose riguardanti la
loro bugiarda religione: nè il volger de' secoli potè spegner
inai nelle nazioni eziandio più barbare quel naturale
sentimento: ONORA 1 C O N S A C R A T I A L CULTO DEL.
L A DIVINITÀ.
Solamente fra noi nati e cresciuti, nella Religione
unica vera (lo dico con alto rammarico) si tengono a
vile è in beffa quei, che hanno in mano le chiavi
dn'cieli, addivenuti oggi mai il peri ssoma della società;
Sarebbero forse i nostri sacerdoti da meno dei
Bracmani d'elle Indie, dei Lama della Tarfcaria,
de*Bonzi della Cina, dei Talaponesi del Siam, dei Seder
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della Persia....?! Poiché 1' auspicata circostanza ce ne apre il varco,
vediamolo; e Tu Sacerdote del Dio vivo e vero, che,
olezzante ancora de'sacri carismi stai per ascendere il
Monte Santo di Dio a rinuovarvi le scene sublini del
Calvario, consenti a me. che mi porsi istitutore de' tuoi
anni primi e che pel primo partecipai a quella chiamata
celeste, che impadroni vasi del tuo cuore di fanciullo e
te l ' h a fatto poi gravitare dolcemente intorno agli
altari, consenti che io ti ricordi a comune vantaggio
la dignità^ che ti viene dal proprio carattere e dagli
uffici del divin ministero discorrendo ad un tempo le
ragioni della stima e della venerazione dovute al Clero
cattolico.
Non è mai dir troppo su tale argomento nei tempi
che coi rono;- imperocché le maligne, insinuazioni, che
ispirate da vecchi pregiudizi e rinfocate dal giornalismo
alla moda si cerca di accreditare contro i Sacerdoti di
Cristo mentre in apparenza feriscono 1' uomo, in realtà
poi vanno a cadere sulla Chiesa che li ha consacrati e
feriscono la Religione, di cui sono i rappresentanti, i
ministri. ,
Dopo una storia diciannove volto secolare di benemerenze molteplici, nè mai interrotte, a nome dei la
civiltà e del progresso ci: si domanda: Chi è il Prete
e a che serve egli nella 1 civil società?
Rispondo che il Prete cattolici dinanzi alla fede è
L ' U O M O DI DIO; dinanzi all' istoria È 1/UOMO
D E L POPOLOFacciamoci' a provarlo- Il Coronato de1 Profeti
contemplando in ispirito 1' Unigenito Figliuolo di Dio
mandato ad abitar fra gli uomini per riamicarli col .
Padre suo, esdamava rapito in estasi dolcissima; Il
Signore ha giurato ed Ei non si muterà; T U S I E I
S A C E R D O T E IN E T E R N O SECONDO L' ORDINE
D I MELCHISEDECCO.
Da quaranta secoli l'umanità giaceva sotto la
miseranda schiavitù di Satana per la prevaricazione
de' nostri protoparenti; fra il cielo e la terra erasi
alzato un muro di separazione e Dio giustamente
sdegnato versava a piene mani i suoi gastighi sulla
schiatta maledetta di Adamo.
Dove trovare T umanità un punto d'appoggio per
rilevarsi dal fondo di questo abisso? Chi poteva operare la
sua salute?
•
•
Dall' uomo, non poteva venire la redenzione abbisognando egli stesso di redenzione e men che meno dal
sangue de' tori e dei capri, come dico 1' Apostolo,
Iddio certamente per vie infinite poteva effettuare
il nostro riscatto; ma se dovevasi pagare il prezzo
totale e corrispondente della redenzione, il solo UomoDio ci poteva redimere il quale è della stessa dignità
dell' offeso; perocché solo come Dio poteva trionfar
della morte e solo come uomo poteva ad essa soggiacere.
Era necessario, dice S. Gregorio Magno, che Ja colpa
fosse cancellata, nè lo poteva essere altrimenti, che
per un sacrifizio; Ma dove trovare la vittima capace
d' espiar la colpa dell' uomo?
Ed ecco il Verbo di Dio nella pienezza dei tempi
sostituirsi alle vittime dell' antica legge assumendo un
corpo, che potesse esser irimoìato a Dio e divenire vera
ostia di propiziazione pei peccati ^degli uomini,
E Gesù Cristo di 'fatti con infinito amore offerì il
sacrifizio e sovrubboiidantemente, soddisfece alla santità
e alla giusti/.ià del Padre offerendosi' Egli, Pontefice
e
eterno, sacerdote e vittima insieme, sull' altare della
Croee, cui confisse i nostri peccati in un col suo corpo.
Cosi Gesù Cristo è il vero Sacerdote della nuova
legge, il vero mediatore tra 1' eterna giustizia e l'umanità
peccatrice intercedendo sempre per noi e mostrando al
Padre le cicatrici delle sue piaghe.
Se non che 1' umanato Figlio di Dio per applicare
il frutto del cruento suo sacrifizio volle unire alcuni
uomini al suo sacerdozio- A tant' uopo mise a parte
del suo carattere di sacerdote gli Apostoli e per mezzo
di essi i loro legittimi successori ingiungiendo loro di
continuare sulla terra il sacrifizio del Golgota sotto
forma incruenta: F A T E QUESTO IN MEMORIA D I
ME; e rivestendoli del suo potere con queste parole:
COME IL P A D R E MANDÒ - ME, ANCH' IO MANDO
VOI.... S A R A N RIMESSI I P E C C A T I A CHI L I
RIMETTERETE.... ANDATE; ISTRUITE TUTTE
L E GENTI.... CHI A S C O L T A V O I A S C O L T A ME;
CHI VOI D I S P R E Z Z A , D I S P R E Z Z A M E ; MEDESIMO... E D ECCO CHE SON CON V O I SINO
A L T R A M O N T O DE'SECOLI.
Da Cristo dunque eterno, e primo Sacerdote della
nuov a alleanza l'uomo sacerdote ha ricevuto col carattere,
che tale lo segna, eziandio il potere d' offerire
a Dio il sacrifizio della Messa, memoriale e contili nazione
di quello della Croce; il potere d' insegnare agli uomini
la dottrina della salute e quello di fare e conferire i sacramenti.
•
Cristo e T autore e il consumatore della nostra salute,
la sorgente delle grazie celesti, e il sacerdote n ' è ' il
canale, il dispensatore, il ministro.
Tal' è, o Signori, il Prete cattolico considerato nella
sua attinenza con Cristo: esso è !' uomo di Dio appresso
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il popolo.
Ben dunque a ragione esclamava attonito di -stupore il gran vescovo ci' Tppona: OH! V E N E R A N D A DIG N I T À DE' S A C R I MINISTRI, N E L L E CUI MANI,
COME N E L L ' U T E R O DI M A R I A , TORNA A F A R SI C A R N E I L FIGLIO DI DIO. Si, o Signori, lo stesso
Uomo-Dio, che Maria concepì nel benedetto suo seno,
rinasce in qualche modo tra le mani e al comando del
sacerdote.
Meraviglia più grande ancora; Egli rinasce e muore!
La parola del sacerdote che lo produce nel suo sacraménto nello stesso tempo lo immola e rinnovella 1* ammirabile mistero, che noi adoriamo sulla Croce: un
Dio che muore per la salvezza del genere umano.
Basterebbe queste solo a rendere grande e venerabile il Sacerdote, cui è dato colle parole eonsecrare,
benedire con le labbra, tener con le mani, colla propria
bocca ricevere ed altrui ministrare il Re della maestà'
e della gloriai ma non è tutto !
''
Iddio ha tUtto il Sacerdote plenipotenziario della
sua misericordia. Vuol perdonare ai prodighi, che
abusarono della sua paterna bontà, ma alla condizione
che il sacro ministro dica loro; IO VI ASSOLVO.
Stran o potere !• I re della terra involano un colpevole alla giustizia Umana, il Prete lo sottrae alla giù
stizia, divina.
Mistero di stupenda grandezza! E tanta cotale dignir
tà, che fu oggetto di scandalo a'Giudei, i quali dicevan
coir disdegno: CHI PUÒ R l M
I. P E C C A T \
TRANNE CHE DIO?
Oltre di che, è il sacerdote cattolico, che conferisce
al bambino noi lavacro «iella rigenerazione una seconda vita, e fa del figlio disonorato della natura un
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f i g l i o gioivi oso <ìi
Dio.
È il probo, olve presenta a
due sposi o li benedice.
Dio il giurimeli to di
È il proto che addolcisce 1' ultim' ora dell' agonia,
che rafferma, con la sua parola 1' anima tremante del
moribondo, elio lo risana con 1' olio della salute dallo
reliquie del peccato.
È il Prete, che apre il Tabernacolo, prende in
mano 1' ostia d' amore e gli dice: Ecco 1' Agnello di
Dio; ricevi e mangia; che il Corpo di Cristo ti nutra
per la vita eterna.
E finalmente quando il tempo s'invola per sempre
al fedele, che muore, gli dà in cambio 1' eternità e
all' ultimo dei mortali, come al figlio d' un monarca
grida: -Parti,-o anima cristiana, da questo mondo e
sali al cielo.
Non esageraron pertanto le grandezze del Sacerdozio cristiano un Boccadoro quando disse: NOI DOBBIAMO R I S P E T T A R E IL S A C E R D O T E P I Ù CHE I
GRANDI DELLA TERRA.
V
Un S. Gregorio di Nazianzo e il gran Tommaso
d' Aquino che: G L I A N G E L I S T E S S I V E N E R A N O
I L SACERDOZIO; poiché soggiunge il Liguori: TUTT I GLI A N G E L I A S S I E M E NON P O T R E B B E R O
A S S Ò L V E R E DA UN SOLO PECCATO.
,
Un papa Iunocenzo III, il quale non dubitò di
anteporre il Prete cattolico alla beatissima Vergine, la
quale: COMECCHÉ PIÙ E C C E L L E N T E D E G L I A. POSTOLI, P U R NON A L E I , MA A QUESTI I L
SIGNORE A F F I D Ò L E C H I A V I D E L R E G N O D E I
CIE'Lf. E con Innocenzo accordavasi uno dei più ardenti cantori delle grandezze di Maria, il quale osò dire;
F E R P O T E N Z A IL S A C E RDOTE SI A V V A N T A G G I A
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S U L L A PIÙ S A N T A D E L L E C R E A T U R E , M A R I A ;
P E R C H È L A VERG-INE È U N A ONNIPOTENZA
S U P P L I C A N T E , IL S A C E R D O T E È UNA ONNIPOTENZA OPERATRICE.
Or giudicate voi, riveriti ascoltanti, se ai Ministri
di nostra SS. ma religione-non sia dovuto 1' onore d' una
stima grande, d' una somma venerazione e d' un amore
santamente franco e operoso.
Ma se il Prete cattolico è 1' uomo di Dio, è altresì
L'UOMO D E L POPOLO.
E di vero; a qual fine il sacerdote ha ricevuto dal
divino Mediatore quel carattere e quel potere, che lo
elevano al disopra d' ogni creatura? Forse a prò suo soltanto? E chiaro che no. Ogni Pontefice (dice 1' Apostolo)
preso di tra gli uomini È P R E P O S T O A P R O D E G L I
UOMINI A T U T T E Q U E L L E COSE. CHE DIO RfGUA ROANO.
TI sacerdozio cristiano adunque è un' istituzione eminentemente sociale e il sacerdote in forza del suo ministero è 1' liomo pubblico per eccellenza.
^ Sarebbe questo il momento di parlare de' benefìzi
senza numero, che il ministero sacerdotale ha diffuso
sempre e dovunque sopra la umana famiglia; benefizi
d' ogni ragione spettanti alta religione come all' inciviliménto vuoi per la vita avvenire, vuoi per la presente.
Ma.tigli è agevole a intenderò che per trattare anco
per so ni in i capi questo tema sarebbe d1 uopo un i ntiero
..volume.
A me dunque basterà farvi notare, o signori, che
il Prete cattolico è il continuatore dell' opera di Gesù
Cristo, il quale facendosi tutto a tutti chiuse la sua
orfcale carriera beneficando tutti - T R A N S I I T BENE-
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FACIENDO.
Il Prete non è solamente destinato a offerire vittime
sacrifizi; per divino ordinamento, egli è dottore e
maestre . Egli clebb'esser l'uomo della scienza morale
e religiosa e lo è.
L'ignoranza più profonda come un funebre lenzuolo
avvolgeva l' umanità prima che il Divino Maestro dicesse ai primi discepoli: A N D A T E E A M M A E S T R A T E
Rd ecco ohe il ministero sacerdotale aprì subito una
scuola publiea, che sepp i dare la più razionale soluzione ai più interessanti problemi della vita, che agitarono
in ogni epoca il mondo.
E T insegnamento impartito dal Prete cattolico, che
rende docile la fanciullezza, casta 1' adolescenza, temperante la gioventù, affettuosa la paternità, fedele il
conjùgio bincera T amicizia, onesto il commercio, ubbidiente la sudditanza, giusto il potere, beneficente
la ricchezza e rassegnata la povertà'.
• È l a dottrina civilizzatrice dell' Evangelio bandita
dal sacerdote, che tiene alta la fiaccola della fedo, di
mezzo, alle caligini d' un mondo posto tutto in malignità.
Malgrado il rapido moltiplicarsi di scuole e.di niaetri
voi lamentate un continuo aumento di delitti e di delinquenti che popolano le galere; e perchè? Perchè si
è sfatato a . forza di calunnie il magistero sacerdotale,
A moralizzare il popolo è indispensabile la religione
e sehza sacerdoti che la imparino e T inculchino il popolo sarà un pericolo permanente dell' ordine sociale.
A. far ve ne persuasi, o Signori, basti quest' unico riflesso. Su quali basi si regge la società ? Sulla moralità.
dei costumi, sul rispetto de' diritti altrui, sull'obbedienza alle leggi, sull' ossequio all' autorità costituita,
Uhi può dubitarne?
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Or bene; entrate pure in una Chiesa, ove si annunzi la parola dell'Evangelio e vi sentirete inculcare
dal Sacerdote oratore dottrine eminentemente sociali
predicate da Cristo medesimo:
Non fate
altrui
ciò che non vorreste fatto
stessi.... fuggite C ubriachezza,
il ladro, il
calunniatore,
V adulterio, la
il maledico
a voi
fornicazione..-
non avranno
parte
nel ragne de' cieli.... chi
resiste ali autorità, resistea Dio
siate soggetti d
legittimi
bedite
vostri
superiori......
figli,
ob-
ai vostri parenti...-,- servi, rispettate i vostri padroni.
E così di seguito.
S'insegni dunque al popolo a disprezzare il Prete
sostenitore dell' ordine e dell' autorità e il popolo, prima
cesserà di credere in Dio, non vedrà più due spanne
al di là del sepolcro e senza speranze, e i timóri d' oltre la tomba si farà lecita la frode, il furto, la calunnia,
lecito insomma ogni delitto, purché possa sfuggire air o c c h i o della giustizia terrena.
Darà poi di mano alle pietre scagliandole contro il
Prete; ma il contraccolpo,di quelle andrà a finire dove
meno si creda, a scassinare le fondamenta della ci vii
società.
' Senza citarvi fatti contemporanei, v' insegni la storia
del passato secolo come il popolo francese avendo imparato a dispregi ere il Prete, apprese ben anco a ridersi
d' ogni altra'autorità,..e riuscito finalmente a spezzare
ogni giogo passò a tali eccessi: da terrorizzare il mondo
e che la storia, comprende con una cifra di spaventevole
memoria; il 9 3 !
Mi si passi la digressione e torniamo a noi. Se il
prete cattolico è T uomo della scienza religiosa e civilizzatrice, è pure T uomo della Carità, che lo pone consigliere nei dubbi, consolatore nelle tristezze, pacificatore
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nelle discordie, ministro sempre d ' u n aiuto opportuno
ad ogni classe d' uomini, che un bisogno presentino di
questa carità.
Gli annali del cristianesimo sono infiorati di servigi
d' ogni guisa, che Egli ha reso di secolo in secolo a'
suoi tribolati ed infelici fratelli. Assommiamo.
Chi mai insegnò al mondo la C A R I T À , ignota pur
anco di nome ai pagani? Cristo, gli Apostoli e i loro
legittimi successori, i Sacerdoti.,
Soni.) i Missionari, cha lasciano la cara patria .e la
dolce famiglia; che valicano oceani tempestosi, attraversano infuocati deserti, pestifere paludi, foreste inaccessibili, ricettacolo di belve e di. serpenti mortiferi per
la santa impresa di salvar anime convertendole al Dio,
che ignorano: e bene spesso incontra, che offrano a Dio
il sacrifizio della vita fatti bersaglio agli oltraggi di
barbare genti lungi dai loro cari, senz' altro conforto
che T amore di Dio e la speranza del cielo.
E chi è che versa sulle piaghe dell 1 umanità il balsamo del conforto? Chi ha fondati tanti ospedali, modelli d'ogni,perfezionamento moderno?
Interrogate la storia; un sacerdote; San Giovanni di
;
Dio. . , ' . _ •
..V •
' •
Chi un Ordine espresso per tutti i malati e morenti
di morbi contagiosi? .
Un .sacerdòte santo: Camillo De Lellis.
Chi aperse asili ai : figli già corrotti dal vagabondag5
gio o dall' abbandono?
.
Un sacerdote, San Girolamo Emiliani.
,
; In trisli terppi si .spande per ]' Europa la lebbra e '
1
i Preti aprono lazzeretti.
:
I pirati infestano i mari e fanno schiavi a migliaia
i poveri cristiani; ed ecco San Giovanni di Matha e
13
Pietro Nolasco, sacerdoti amendue, si rooano a spiagge
straniere affrontandovi peste, schiavitù e morte per togliere alle catene della tirannide infelici, che non conoscono e restituirli agli amplessi delle loro famiglie.
Là voi vedete l'infaticabile monaco Benedettino dar
di mano alla marra e all' erpice per mutare vasti deserti e so/,ze paludi in ubertose campagne.
Altrove rumilo Cappuccino scendere nel fondo delle
carceri per accompagnare sino al patibolo F infelice
condannato a morire, rianimarne lo spirito abbattuto e
fortificarlo contro il terror del supplizio e contro quello
del ri morso.
Primi a pensare in Italia e in Francia ad istruire
i sordomuti, furon due Preti.
E basterebbe nominare un San Vincenzo de' Paoli
per sbugiardare coloro che ritengono il Prete come
inutile alla ci vii società. Ad ogni specie d* umane miserie aprì Egli asili, ricoveri, ospizi, spedali tali e tanti3
che non si ponno numerare: uomo per verità prodigioso,
che costrinse il suo secolo infelice a credere alla virtù.
È questo il glorioso passato del sacerdote cattolico,
nè a' suoi nemici basta 1' anino di negare.
Ma il Prete avrebbe per avventura dimenticato oggi
la sua missione?
Pronuziate a Torino il nome d'un Cottolengo; a Torino
ed ormai in ogni parte del mondo il nome di don Bosco;
a Napoli il nome d'un Lodovico da Casoria; a lioma e
nell' Africa italiana d' nn cardinal Massaja, e di altri
non pochi, che potremmo citare anche fra i viventi e voi
vedrete anche i più miscredenti abbassar gli occhi e
confessare che hanno fatto a prò degl' infelici cose
inaudite e prodigiose.
Voi dunque sia . pur che vr chiamaste filantropi
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rispettate il sacerdote cristiano e siate riconoscenti a
questo massimo e inarrivabile benefattore dell' umanità
sofferente: a questo eroe della caritàSe divina è la dignità sacerdotale e ben si merita
una somma venerazione presso gli uomini, impone poi
a colui, che ne va insignito dei doveri, che per me si
assommano in due parole: S C I E N Z A E S A N T I T À . '
Il secolo è illuminato e anche il Prete dev' esserlo.
Secondo la parola di Dio, debbono le labbra del
Sacerdote custodire la scienza. Il Prete, che non ama
la scienza e la rigetta* da se, è anch' egli alla sua volta
rigettato da Dio; scherno e ludibrio di coloro, cui
dovrebbe esser luce e condottiero, non ohe promuovere
la gloria di Dio, la cognizione di Gesù Cristo e la
calvezza delle anime, disonora il proprio ministero e
rende se stesso contennendo ed abiettoL a grandezza poi del sacerdòzio cristiano brilla di
luce maggiore se la vita corrisponda alla dignità. Non
offuscata da debolezze, la dignità sacerdotale rifulge
allora di tutto lo splendore della sua grandezza, ispira
rispetto, riscuote venerazionej impone silenzio alla più
depravata maldicenza, salva e conquista le anime.
Imperocché, se poco o almeno da pochi si osservano le
virtù del Sacerdote, tutti però ne notano i difetti e
le reità. Così avviene; che nessuno mira il sole mentre
va incoronato de' suoi splendidi raggi; se poi si ecclissa,
oh ! allora quanti occhi si adergono a rimirarlo!.. Non
contenti di osservarlo ad occhio nudo armano eziandio
lo sguaido di lenti,—quasi che il fonte della luce non
l'osse degno d' esser m irato-se non allor che si macchia! ..
Nutrito di buoni e severi, studi,,educato da capienti
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ed esemplari maestri, adomo di costami illibati, tu novello
Levita sarai 1' onore, il decoro, la gemma del Sacerdozio
cristiano e pienamente corrispondendo . alla grazia, che
in T e si è diffusa per 1' imposizione delle mani
apostoliche sarai annoverato n e l ! assemblea de' sacerdoti,
che furono senza macchia ed ebbero la volontà nella
legge del Signore: questo io spero, perchè tutto me
ne affida.
Frattanto nel silenzio e nell'estasi dello spirito
ascendi l'altare e v' immola la santa Vittima del Calvario
a' Dio Padre offrendola per le benedette mani di Maria,
cui oggi la Chiesa saluta Regina dei Martiri. Sovvienti
eh' Ella pure fu ministra del Sacrificio ed offrì il Verbo
diveuuto frutto delle sue viscere alla giustizia del
Padre come prezzo di nostra redenzione. Invoca e
me iti su questo altare il sangue della Croce e sia una
fontana d'irrigazione, che arrechi salute ai vivi e
refrigerio soave ai nostri cari, che più non sono.
Questo sangue divino rammorbidisca le collere di
Dio e ne impetri ogni grazia per tutti; per la incolumità
del giovane Vegliardo del Vaticano; per la libertà e
il trionfo della Chiesa perseguitata ed oppressa; pei
giusti, e peccatori, pei sani ed egri, fedeli e non fedeli;
per tutti i bisogni nostri temporali ed eterni:
Se né pérmetie ìa stampa,
S. Miniato 19 Luglio 1898
C. 0. Pacchiani Vicario Geii. le
S O L E T T O
DEDICATO AL
NOVELLO
SACERDOTE.
Allfoasso i preti i n u t i l i ignoranti!
|E queste il motto d' ordine, di morte
"Di tanti figli tralignati e tanti,
-Che leggo a nero su muraglie e porte.
L' empio desir si compia e 1' opra innanti!
.Scannato il ré, di giacoMn^' coorte •
La dea ragion veggo incenzar con canti
E farle attorno ignominiosa corte.
Ne-, la Senna ito il Crocefisso, guerra,
"Supplizi io miro, carceri ed esigli;
, ..Regna i l teiT01\ che tutti é tutto atterra!
Deh! torna, o padre, a ravvisar chi aberra,
-Salva la fè, la civiltà nei figli;
Tu che sei luce, e sale, de la terra.
Moiì tècalvoU 2& SettmrityQ,