Impresa & Lavoro – aprile 2008 - n. 4 PANORAMA LAVORO Dall’Europa IL GOVERNO TEDESCO ABBANDONA IL PROGETTO DEL TRENO A LEVITAZIONE MAGNETICA A fine marzo il ministro dei trasporti tedesco, Tiefensee, ha dichiarato che il Governo federale è intenzionato ad abbandonare il progetto del treno a levitazione magnetica, Transrapid, che, secondo i progetti originari, avrebbe dovuto collegare l’aeroporto di Monaco di Baviera alla stazione centrale. Secondo indiscrezioni riportate dalla stampa internazionale, i costi per la realizzazione dell’opera, lievitati dagli originari 1,85 miliardi di euro a circa tre, sarebbero diventati eccessivi per i partner dell’iniziativa: lo Stato Federale, il Land della Baviera, la Deutsche Bahn e gli industriali del settore. BCE: BOLLETTINO MENSILE E MERCATO DEL LAVORO Nella riunione del 10 aprile 2008 il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea (BCE) ha deciso che il tasso minimo di offerta applicato alle operazioni di rifinanziamento principali e i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente al 4,00%, al 5,00% e al 3,00%. Secondo la BCE, infatti le informazioni più recenti confermano l’esistenza di forti pressioni al rialzo sull’inflazione nel breve periodo e che l’area dell’euro si trova ad attraversare “una fase piuttosto prolungata di inflazione temporaneamente elevata sui dodici mesi, riconducibile principalmente ai rincari dell’energia e dei prodotti alimentari. Le ultime informazioni confermano chiaramente la valutazione del Consiglio direttivo secondo cui prevalgono rischi al rialzo per la stabilità dei prezzi anche nel medio termine, in un contesto che continua a essere caratterizzato da un’espansione molto vigorosa di moneta e credito”. Nonostante ciò, le condizioni di fondo dell’economia rimangono solide e continua, ma a ritmi moderati, la crescita del PIL in termini reali. “Il livello di incertezza derivante dalle turbolenze nei mercati finanziari resta tuttavia insolitamente elevato e le tensioni si potrebbero prolungare oltre l’orizzonte temporale che ci si attendeva inizialmente”. Per quanto concerne l’analisi economica, la seconda stima dell’Eurostat indica per il quarto trimestre del 2007 una crescita del PIL in termini reali pari allo 0,4% sul periodo 12 Impresa & Lavoro – aprile 2008 - n. 4 PANORAMA LAVORO Dall’Europa precedente, dopo lo 0,7 del terzo trimestre, ed appaiono sostanzialmente in linea anche le aspettative di crescita per il primo trimestre del 2008. In prospettiva, la domanda è attesa continuare a sostenere il protrarsi della crescita del PIL nell’area dell’euro e, pur in moderazione, l’espansione economica mondiale dovrebbe seguitare a mostrare capacità di tenuta, grazie in particolare alla forte crescita delle economie emergenti. “Frattanto l’incremento degli investimenti nell’area dell’euro dovrebbe esercitare un persistente effetto di stimolo sull’attività economica dati l’elevato grado di utilizzo della capacità produttiva, la consistente redditività delle imprese e l’assenza di indicazioni significative di limitazioni nell’offerta di prestiti bancari. Allo stesso tempo, per effetto del miglioramento delle condizioni economiche e della moderazione salariale, l’occupazione e la partecipazione alle forze di lavoro hanno registrato un aumento significativo e i tassi di disoccupazione sono scesi su livelli che non si osservavano da un quarto di secolo. Malgrado l’attenuazione riconducibile all’impatto del rincaro dei prodotti energetici e alimentari sul potere di acquisto, la crescita dei consumi dovrebbe seguitare a contribuire all’espansione economica, in linea con l’incremento del reddito disponibile reale”. Relativamente ai prezzi, la stima rapida dell’Eurostat indica per il mese di marzo un tasso di inflazione, misurato sullo IAPC, del 3,5% a conferma del fatto che continuano a sussistere pressioni al rialzo sull’inflazione nel breve periodo ed in prospettiva, “è probabile che il tasso di inflazione misurato sullo IAPC si mantenga su livelli significativamente superiori al 2% nei prossimi mesi, per poi registrare soltanto una graduale moderazione nel corso del 2008”. In tale contesto, anche le prospettive di medio periodo permangono soggette a rischi al rialzo afferenti alla dinamica dei rincari dei prodotti energetici e alimentari, dei prezzi amministrati, delle imposte indirette in aggiunta a quelli fino ad oggi immaginati, “ma soprattutto esiste il rischio che il processo di formazione di salari e prezzi acuisca le pressioni inflazionistiche (…) è dunque indispensabile che tutte le parti coinvolte mostrino senso di responsabilità. Devono essere evitati effetti di secondo impatto sul processo di formazione dei salari e dei prezzi connessi al rincaro dei prodotti energetici e alimentari”. A tale riguardo il Consiglio direttivo segue con attenzione 13 Impresa & Lavoro – aprile 2008 - n. 4 PANORAMA LAVORO Dall’Europa le trattative salariali all’interno dell’area e “nutre preoccupazione per l’esistenza di forme di indicizzazione delle retribuzioni nominali ai prezzi al consumo; queste comportano il rischio che shock al rialzo sull’inflazione inneschino una spirale salari-prezzi con ricadute negative sull’occupazione e sulla competitività nei paesi coinvolti”. Anche l’analisi monetaria conferma la prevalenza dei rischi al rialzo per la stabilità dei prezzi nel medio-lungo periodo. Pertanto, dalla verifica incrociata dei risultati dell’analisi economica con quelli dell’analisi monetaria emerge la valutazione secondo cui “prevalgono rischi al rialzo per la stabilità dei prezzi nel medio termine, in un contesto caratterizzato da un’espansione assai vigorosa di moneta e credito e dall’assenza di indicazioni significative riguardo a limitazioni nell’offerta di prestiti bancari alle famiglie e alle società non finanziarie. Le variabili economiche fondamentali dell’area dell’euro sono solide. I dati macroeconomici più recenti seguitano a indicare il perdurare della crescita del PIL in termini reali, seppure a ritmi moderati”. Per quanto riguarda le politiche di bilancio, “gli ultimi programmi di stabilità presuppongono un incremento del rapporto disavanzo pubblico/PIL dell’area dell’euro nel 2008”. Inoltre, secondo gli esperti della BCE, è probabile che si generino ulteriori pressioni sui conti pubblici a seguito della revisione al ribasso delle ipotesi macroeconomiche oggetto di elaborazione e delle crescenti richieste di allentamento provenienti dalle autorità politiche. E pertanto si sollecitano tutti quei paesi con squilibri di bilancio a continuare lungo la via del risanamento strutturale, in linea con i dettami del Patto di stabilità e crescita; cosa questa che contribuirebbe, in questa fase, anche a contenere le pressioni inflazionistiche. In merito al capitolo delle riforme strutturali, il Consiglio direttivo saluta con soddisfazione l’avvio, da parte del Consiglio europeo, del ciclo 2008-2010 della strategia di Lisbona rinnovata per la crescita e l’occupazione ed “incoraggia i paesi dell’area ad impegnarsi maggiormente nelle riforme e li appoggia in questo sforzo, in particolare al fine di promuovere l’integrazione dei mercati e di ridurre le rigidità in quelli dei beni e servizi e del lavoro che limitano la concorrenza, la flessibilità dell’occupazione e la differenziazione delle retribuzioni”. 14 Impresa & Lavoro – aprile 2008 - n. 4 PANORAMA LAVORO Dall’Europa Il mercato del lavoro Secondo le rilevazioni della BCE, la situazione del mercato del lavoro dell’area ha mostrato un netto miglioramento negli anni recenti, e la tendenza, sebbene in attenuazione, sembra protrarsi nel tempo. Anche le attese di occupazione, seppur in diminuzione, rimangono su livelli elevati e rafforzano la valutazione secondo cui rimarrebbero positive le prospettive di scenario. Il miglioramento del mercato del lavoro, per gli esperti della BCE, è anche il riflesso di riforme strutturali rispetto alle quali si rilevano ulteriori ed ampi margini di implementazione. Sul versante dell’andamento della disoccupazione nell’area dell’euro si rileva la stazionarietà, rispetto al mese precedente, del dato (7,1%), il livello più basso osservato dai primi anni ottanta. Mentre nel mese in esame il numero dei disoccupati si è contratto di 59.000 unità (un tasso di variazione leggermente inferiore alla riduzione media mensile avvenuta nei due trimestri precedenti). Sui dodici mesi la disoccupazione è calata di 700.000 unità rispetto al febbraio del 2007. A livello di singoli paesi, il tasso di disoccupazione è rimasto stabile o è diminuito in tutti i paesi dell’area dell’euro, tranne in Lussemburgo, Irlanda e Spagna, dove è aumentato. Sul versante dell’analisi occupazionale si rileva come questa sia incrementata in maniera sostanziale nel 2006 e nel 2007 rispetto al 2005; e come questa è attesa crescere anche in avvio di 2008. Nel quarto trimestre del 2007 la crescita dell’occupazione nell’area dell’euro sul trimestre precedente è stata pari allo 0,2%, a fronte dello 0,4% del terzo trimestre; e dalla scomposizione settoriale si rileva un generalizzato andamento in progressiva moderazione della dinamica a partire dalla seconda metà del 2007. In particolare, nell’ambito dei servizi, sono stati rilevati tassi di crescita più contenuti sia nel comparto del commercio e dei trasporti sia in quello dei servizi finanziari e alle imprese. Sulla base dei risultati delle indagini disponibili, “la dinamica favorevole nel mercato del lavoro dell’area dell’euro degli ultimi anni sembra essersi protratta agli inizi del 2008”. A tale riguardo, secondo gli esiti prodotti dall’indagine PMI di NTC Economics e dalle indagini congiunturali della Commissione europea presso le fami15 PANORAMA LAVORO Impresa & Lavoro – aprile 2008 - n. 4 Dall’Europa glie e le imprese, si rileva come la creazione dei posti di lavoro sarebbe proseguita anche nel mese di marzo nel settore industriale ed in quello dei servizi e nonostante il lieve peggioramento degli indicatori relativi all’occupazione, evidenziato da entrambe le indagini negli ultimi mesi, le condizioni del mercato del lavoro hanno finora mostrato una sostanziale tenuta a fronte del recente aumento dell’incertezza sulle prospettive di crescita economica. Crescita dell’occupazione Variazioni percentuali sul periodo precedente. Dati destagionalizzati Variazioni Annuali 2006 2007 Totale economia di cui: Agricoltura e pesca Industria Escluse le costruzioni Costruzioni Servizi Commercio e trasporti Finanziari e alle imprese Amministrazione pubblica Variazioni Trimestrali 2006 2007 2007 2007 2007 4° Trim. 1° Trim. 2° Trim. 3° Trim. 4° Trim. 1,6 1,8 0,4 0,6 0,5 0,4 0,2 -1,4 0,6 -0,4 2,8 2,1 1,5 3,7 1,8 -0,8 1,5 0,5 3,8 2,0 1,7 3,8 1,3 -0,5 0,5 0,1 1,5 0,4 0,1 0,7 0,4 1,2 0,7 0,2 1,9 0,5 0,5 1,2 0,2 -0,6 0,2 0,1 0,4 0,6 0,8 1,0 0,4 -1,1 0,0 0,1 -0,2 0,7 0,8 0,7 0,5 -0,5 0,1 0,0 0,2 0,3 0,0 0,8 0,2 Fonte: BCE “La crescita della produttività del lavoro per occupato sul periodo corrispondente dello scorso anno è stata pari allo 0,5% nel quarto trimestre del 2007, a fronte dello 0,8% del trimestre precedente. A livello settoriale, il calo della crescita della produttività registrato nella seconda metà del 2007 è principalmente riconducibile al comparto dei servizi. I dati dell’indagine PMI disponibili a febbraio 2008 indicano un ulteriore lieve deterioramento della crescita della produttività del lavoro nel primo trimestre del 2008, in particolare nel settore dei servizi”. FMI: PRESENTATO IL WORLD ECONOMIC OUTLOOK Il 9 aprile è stato diffuso il World Economic Outlook, del Fondo Monetario Internazionale (FMI), all’interno del quale vengono presentate le stime che gli economisti del Fondo hanno elaborato sulla crescita dell’economia globale. Decisamente deludenti sono apparse le previsioni sugli 16 PANORAMA LAVORO Impresa & Lavoro – aprile 2008 - n. 4 Dall’Europa andamenti attesi dell’economia mondiale; la dinamica espansiva sta progressivamente perdendo velocità a fronte della gravità della crisi finanziaria e nel complesso “prevalgono i rischi di un ulteriore rallentamento”. Infatti, per l’anno in corso l'FMI prevede una crescita non superiore al 3,7% (dal 4,2% di ottobre), mentre per il 2009, la crescita è stimata essere del 3,8% al fronte del 4,4% della stima dello scorso autunno. Tuttavia lo staff di analisti del Fondo quantifica in un 25% la possibilità che la crescita mondiale non possa andare oltre il 3% nel 2008 e 2009, ovvero ad un livello equivalente ad una recessione. Per gli USA è prevista una crescita del PIL dello 0,5% quest’anno ed allo 0,6% nel 2009, mentre per l’Area dell’Euro il PIL è stimato crescere all’1,4% nel 2008 ed all’1,2% nel 2009. In riferimento a quest’ultima area il Fondo rileva che nonostante “i livelli dell’inflazione siano elevati, le stime indicano un ritorno dei prezzi sotto il 2% nel 2009, pertanto la Banca Centrale Europea sarà messa in condizioni di ammorbidire la propria politica monetaria”. Infine, l’economia italiana, per l’anno in corso, è attesa crescere dello 0,3% ed altrettanto si stima per il 2009, evidenziando una brusca frenata rispetto al +1,8% del 2006 ed al +1,5% del 2007. Il deficit statale è stimato intorno al 2,5% per entrambi gli anni di previsione ed il debito pubblico scendere al 103,6% del PIL nel 2008, dal 104% del 2007, per ritornare ai valori dello scorso anno nel 2009. Si riporta di seguito la tabella riassuntiva delle stime di crescita del Prodotto Interno Lordo globale e nazionale riferito all’anno in corso ed al prossimo. Mondo USA Giappone Russia Cina India Gran Bretagna Area Euro Germania Francia Italia Spagna PIL 2008 +3,7% (-0,5%) +0,5% (-1,0%) +1,4% (-0,1%) +6,8% (+0,2%) +9,3% (-0,7%) +7,9% (-0,5%) +1,6% (-0,2%) +1,4% (-0,2%) 1,4% (-0,1%) +1,4% (-0,1%) +0,3% (0,5%) +1,8% (-0,6%) PIL 2009 +3,8 % (-0,6%) +0,6% (-1,2%) +1,5% (-0,2%) +6,3% (-0,2%) +9,5% (-0,5%) +8,0% (-0,2%) +1,6% (-0,8%) +1,2% (-0,7%) +1,0% (-0,7%) +1,2% (-1,0%) +0,3% (-0,7%) +1,7% (-0,8%) Fonte: FMI 17 Impresa & Lavoro – aprile 2008 - n. 4 PANORAMA LAVORO Dall’Europa EUROTUNNEL: NEL 2007 CRESCIUTI TRAFFICO E PROFITTI La società Eurotunnel ha reso noto di avere chiuso il 2007 col primo utile della sua storia; l’amministratore delegato della società che gestisce il tunnel sotto il Canale della Manica, Gounon, ha annunciato, infatti, che dopo ben 22 anni si è avuto il primo bilancio in nero (l’infrastruttura fu inaugurata nel 1994, ma la società che la gestisce risale al 1986) e che nel 2009 dovrebbe addirittura arrivare il primo dividendo per gli azionisti, grazie ad un fatturato atteso in continua crescita, che nel 2007 è aumentato del 6% rispetto al 2006 (salendo a 775 milioni di euro). Alla base del successo vi stata la crescita del traffico: • +6% per le auto, • +9% per i camion, • +5% per i viaggiatori sull’Eurostar che lo percorre. Il trend sembrerebbe confermato anche per l’anno in corso che ha visto il primo trimestre 2008 mettere a segno un deciso incremento di traffico che si è tradotto in un aumento del 15% nel fatturato (su base annua). A tale riguardo si ricorda che il tunnel che attraversa il canale della Manica è lungo 50 km, da Cheriton (Gran Bretagna) a Coquelles (Francia), 39 dei quali sotto il fondale marino. Aperto al pubblico sul finire del 1994, offre servizi quali: • treni passeggeri Eurostar ad alta velocità (tra le città di Londra, Parigi e Bruxelles, con fermate a Ashford, nel Kent, a Calais-Frethun e a Lille). I convogli Eurostar viaggiano su binari ad alta velocità che nelle tratte in superficie consentono di raggiungere punte anche 300 km/h mentre in quelle all’interno del tunnel vengono ridotte a 160 km/h; • un servizio di treni navetta (Eurotunnel Shuttle) per passeggeri, autoveicoli, camion ed autobus che connettono Sangatte (Calais/Coquelles) a Folkestone; • treni navetta per il trasporto merci (trasportano camion su vagoni aperti mentre gli autisti viaggiano in vagoni passeggeri riservati); • treni merci convenzionali. Dal punto di vista finanziario, infine, si ricorda che il titolo Eurotunnel venne quotato nel 1987, con esiti molto deludenti per gli investitori; lo scorso anno si è proceduto ad un raggruppamento azionario (40 titoli vecchi per uno nuovo) che ha visto aumentare il peso degli investitori istituzionali. Infine, il mese scorso, Eurotunnel ha deciso 18 Impresa & Lavoro – aprile 2008 - n. 4 PANORAMA LAVORO Dall’Europa di procedere ad un aumento di capitale di circa 800 milioni di euro che è stato quasi interamente sottoscritto da Goldman Sachs (per 650 milioni) che diventerà così il primo azionista del gruppo. EUROSTAT: IL TRASPORTO NELL’UE Il 10 aprile l’Eurostat ha pubblicato le statistiche in merito all’andamento del trasporto merci all’interno dell’Unione Europea; ne è emerso che il dato complessivo, riferito al trasporto interno (ferrovia, strada, vie navigabili interne e condutture) ed all’anno 2006, è aumentato del 5% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 2.595 miliardi di tkm. Tra gli Stati membri, gli incrementi maggiori sono stati rilevati in Grecia (+ 42%), in Ungheria (+ 16%) e nella Repubblica Ceca (+ 13%), mentre le contrazioni più marcate hanno interessato l’isola di Cipro (-16%), la Danimarca (8%), l’Estonia e l’Irlanda (-3% ciascuno). Nel 2006, rileva l’Eurostat, i due terzi del trasporto del UE27 ha fatto capo a sei Stati membri: la Germania ha generato 517 miliardi di tkm (+6%), la Francia 283 (+3%), la Spagna 264 (+3%), l’Italia 256 (+4%), la Polonia 208 (+11%) mentre il Regno Unito ne ha generati 206 (+3%). Nel periodo preso in esame, la principale modalità attraverso la quale si è svolto il trasporto merci nell’Unione è stata quella stradale, che ha rappresentato il 73% del totale, seguita da quella ferrovia (17%), mentre il rimanente 10% si è equamente distribuito tra vie navigabili interne e pipeline. In tutti gli Stati membri, il trasporto su strada ha rappresentato la modalità dominante ad eccezione dell’Estonia e della Lettonia dove il trasporto ferroviario ha rappresentato rispettivamente il 65% ed il 54% del totale (dopo di loro la Lituania con il 38% e la Svezia col 36%). Relativamente alle percentuali del trasporto stradale, escluse Cipro e Malta, spiccano i dati riferiti all’Irlanda dove copre il 99% del traffico generale, la Grecia (98%), il Portogallo (95%) e la Spagna (92%). Le vie navigabili interne rappresentavano una parte importante del trasporto merci nei Paesi Bassi (31%), in Belgio (14%), in Germania (12%) ed in Romania (10%). Infine, le quote più elevate del trasporto tramite pipeline sono state osservate in Danimarca (17%) ed in Slovacchia (15%). Tra il 2005 ed il 2006, nell’Unione Europea il trasporto su 19 PANORAMA LAVORO Impresa & Lavoro – aprile 2008 - n. 4 Dall’Europa strada delle merci è aumentato del 5% raggiungendo i 1.887 miliardi di tkm e gli Stati membri che hanno registrato le dinamiche più sostenute sono state la Grecia (+43%), la Lettonia (+28%), l’Ungheria (+21%) e la Repubblica Ceca (+16%), mentre le contrazioni maggiori sono state riscontrate a Cipro (-16%), in Danimarca (9%), in Finlandia (-7%) ed in Estonia (-5%). Nello stesso periodo, anche il trasporto ferroviario merci dell’Unione ha messo a segno un progresso del 5%, arrivando a trasportare 435 miliardi di tkm. I maggiori incrementi di traffico sono stati realizzati in Finlandia (+14%), in Lussemburgo (+13%), in Ungheria (+12%) ed in Austria (+11%), mentre le contrazioni più rilevanti hanno interessato l’Irlanda (-32%), la Lettonia (-15%) e la Romania (-5%). Quote di trasporto merci “inland”, valori percentuali EU Belgio Bulgaria Repubblica Ceca Danimarca Germania Estonia Irlanda Grecia Spagna Francia Italia Cipro Lettonia Lituania Lussemburgo Ungheria Malta Olanda Austria Polonia Portogallo Romania Slovenia Slovacchia Finlandia Svezia Gran Bretagna Strada Ferrovia 73 69 68 74 76 64 35 99 98 92 75 86 100 34 54 91 67 100 61 56 62 95 69 78 59 73 64 83 17 14 27 23 7 21 65 1 2 4 14 9 54 38 5 22 4 30 26 5 19 22 26 27 36 11 Vie d’acqua interne 5 14 4 0 12 3 0 0 4 4 31 3 0 10 0 0 0 Oil pipelines 5 3 2 3 17 3 0 4 8 4 12 8 6 4 11 12 2 15 5 Fonte: EUROSTAT 20 PANORAMA LAVORO Impresa & Lavoro – aprile 2008 - n. 4 Dall’Europa Trasporto merci, “performance, 2006” Strada Ferrovia Totale* Miliardi Variazione Miliardi Variazione 2006/2005 tkm 2006/2005 tkm Miliardi tkm Variazione 2006/2005 2 594,9 4,7 Belgio 1 887,4 43,0 -1,9 8,5 4,3 62,0 -0,1 Bulgaria 13,8 -4,2 5,4 4,5 20,3 -1,6 Repubblica Ceca 50,4 15,9 15,7 5,9 68,5 12,9 Danimarca 21,3 -8,8 1,9 -4,3 28,0 -7,8 Germania 330,0 6,4 107,0 12,1 516,8 6,3 Estonia 5,5 -4,8 10,4 -2,1 16,0 -3,0 Irlanda 17,5 -2,6 0,2 -32,3 17,7 -3,0 Grecia 34,0 43,1 0,7 8,0 34,8 42,1 EU 5,3 434,8 5,2 Spagna 241,8 3,7 11,6 0,0 263,5 3,4 Francia 211,4 3,0 40,9 0,5 283,2 2,9 Italia 220,4 4,1 24,2 6,2 255,9 4,0 Cipro 1,2 -16,4 - - 1,2 -16,4 Lettonia 10,8 28,1 16,8 -14,9 31,2 -1,1 Lituania 18,1 14,0 12,9 3,5 33,7 2,8 Lussemburgo 8,8 0,0 0,4 12,5 9,6 1,0 Ungheria 30,5 21,2 10,2 11,8 45,2 16,1 Malta 0,5 0,0 - - 0,5 0,0 Olanda 83,2 -1,2 5,3 5,9 136,7 -0,5 Austria 39,2 5,8 21,0 10,7 69,6 6,3 Polonia 128,3 14,7 53,6 7,3 207,8 10,8 Portogallo 45,0 5,7 2,4 0,3 47,5 5,4 Romania 57,1 10,9 15,8 -4,8 83,1 5,5 Slovenia 12,1 9,8 3,4 3,9 15,5 8,4 Slovacchia 22,2 -1,6 10,0 5,5 37,9 1,3 Finlandia 29,7 -6,7 11,1 14,0 40,8 -1,9 Svezia 39,9 3,5 22,3 2,7 62,2 3,2 Gran Bretagna 172,2 2,8 23,1 3,7 206,3 2,7 *Incluso il trasporto per pipeline e per vie d’acqua interne Fonte: EUROSTAT UE: PREVISIONI ECONOMICHE DI PRIMAVERA PER IL BIENNIO 2008-2009 Il 28 aprile, la Commissione UE per l’Economia e le Finanze ha diffuso le “Previsioni economiche di primavera per il biennio 2008-2009” dalle quali emergono i timori per un rallentamento della crescita associato ad un rinvigorimento delle pressioni sui prezzi. Sulla base dei dati disponibili, gli esperti della Commissione stimano, infatti, che la crescita dell’economia dell’UE dovrebbe rallentare al 2% nel 2008 ed all’1,8% nel 2009 (1,7% e 1,5% per l’Area dell’Euro), a seguito soprattutto della persistenza della crisi nei mercati finanziari, del marcato rallentamento dell’economia USA e dall’aumento dei prezzi dei prodotti di base. Tuttavia i fondamentali macroeconomici 21 Impresa & Lavoro – aprile 2008 - n. 4 PANORAMA LAVORO Dall’Europa sono, e dovrebbero permanere, solidi anche se almeno per l’anno in corso si temono gli effetti di un rialzo dei prezzi generalizzato, atteso essere del 3,6%, per poi ridiscendere al 2,4% nel 2009. Si riportano di seguito ampi stralci del relativo comunicato della Commissione. Il deterioramento delle prospettive economiche deriva dal persistere della crisi dei mercati finanziari, dal netto rallentamento dell’economia statunitense, la cui crescita dovrebbe attestarsi quest’anno allo 0,9% e nel 2009 allo 0,7% a fronte del 2,2% nel 2007, dall’impennata dei prezzi dei prodotti di base e dal raffreddamento della crescita mondiale che ne risulta. Lo scenario di base della Commissione prevede che fino alla fine di quest’anno prevarrà l’incertezza circa le dimensioni e la localizzazione delle perdite da crediti inesigibili, che scemerà progressivamente durante la prima metà del 2009. Il fatto che finora gli effetti non si siano fatti sentire in misura rilevante può significare o che il contagio è più lento del previsto o che la resistenza della UE è migliorata più di quanto si pensi. L’inflazione è cresciuta sensibilmente a partire dall’autunno e in marzo ha raggiunto il 3,8% in termini annuali nella UE (il 3,6% nell’Area dell’Euro). Ciò è dovuto ad un forte aumento dei prezzi mondiali dell’energia e dei prodotti alimentari, in parte ammortizzato dall’apprezzamento dell’Euro. Alla luce di quanto precede, la Commissione prevede attualmente per quest’anno un’inflazione media del 3,6% nella UE e del 3,2% nell’Area dell’Euro. Dopo aver raggiunto un livello record nel secondo trimestre del 2008 nella UE, l’inflazione dovrebbe comunque riscendere in media al 2,4% nel 2009 (2,2% nell'area dell’euro). L’economia della UE è ancora in condizioni relativamente buone per resistere alle turbolenze mondiali grazie al miglioramento dei suoi fondamentali, che si traduce ad esempio nell’assenza di squilibri macroeconomici e finanze pubbliche sane. In media sia il disavanzo pubblico che il saldo delle partite correnti si sono attestati al di sotto dell’1% del PIL nel 2007, anche se persistono notevoli differenze tra uno Stato membro e l’altro. I bilanci delle famiglie e delle imprese sono migliorati considerevolmente negli ultimi anni ed i tassi di disoccupazione 22 Impresa & Lavoro – aprile 2008 - n. 4 PANORAMA LAVORO Dall’Europa dell’UE e dell’Area dell’Euro sono al loro livello più basso da più di 15. Tuttavia l’economia dell’UE non ne uscirà indenne. La crescita degli investimenti segna il passo a causa del raffreddamento dei mercati immobiliari sopravvalutati e del rallentamento ciclico. La crescita del consumo privato dovrebbe anch’essa rallentare parallelamente alla decelerazione della crescita dei salari reali ed al costante declino della fiducia dei consumatori. Dopo il netto miglioramento registrato nel 2006-2007, il mercato del lavoro dà segni di fiacchezza e la crescita dell’occupazione dovrebbe dimezzarsi quest’anno, passando dall’1,7% nel 2007 allo 0,8% quest’anno e allo 0,5% il prossimo anno. Il tasso di disoccupazione dovrebbe scendere quest’anno al 6,8% nella UE (7,2% nell’Area dell’Euro). Nonostante questo rallentamento del mercato del lavoro, la crescita dei salari dovrebbe accelerare passando dal 2,9% nel 2007 al 3,8% quest’anno, trainata temporaneamente da alcune misure di recupero, ad esempio in Germania, prima di decelerare nuovamente al 3,5% il prossimo anno. Dopo aver registrato il miglior risultato dal 2000 attestandosi allo 0,9% del PIL (0,6% nell’Area dell’Euro), il disavanzo pubblico medio dovrebbe crescere nuovamente nel 2008 salendo all’1,2% del PIL nella UE (1,0% nell’Area dell’Euro) a causa di una flessione dell’Attività nel suo insieme ed ai tagli fiscali realizzati in taluni paesi, per poi grosso modo stabilizzarsi nel 2009, in caso di politiche invariate. In termini strutturali, anche il risanamento finanziario dovrebbe interrompersi nel 2008. I principali rischi di peggioramento riguardano le turbolenze ancora in atto nei mercati finanziari che potrebbero ulteriormente aggravare il rallentamento negli Stati Uniti. L’incertezza resta ampia; un impatto più ampio potrebbe accentuare l’aggiustamento attualmente in corso in taluni mercati immobiliari, in particolar modo quello degli USA, ma anche nella UE, con il rischio successivo di sottoporre i bilanci a tensioni crescenti. I rischi derivanti da squilibri registrati in taluni paesi che presentano disavanzi delle partite correnti consistenti e/o un debito esterno elevato potrebbero essere alimentati da modifiche della propensione al rischio a seguito di un ulteriore aggravamento e/o estensione della crisi finanziaria. Altri rischi di peg23 Impresa & Lavoro – aprile 2008 - n. 4 PANORAMA LAVORO Dall’Europa gioramento riguardano una correzione disordinata degli squilibri mondiali in generale, anche se le prospettive attuali già annunciano un miglioramento del disavanzo delle partite correnti negli USA. L’evoluzione dei prezzi dei prodotti di base potrebbe comportare ulteriori sorprese negative ma anche positive. Nel complesso i rischi sono più equilibrati che nelle previsioni dell’autunno 2007. Per le previsioni di crescita continuano tuttavia a prevalere i rischi di una correzione al ribasso, specialmente per il 2009, mentre per l’inflazione i rischi sono piuttosto di una correzione al rialzo. 24 Impresa & Lavoro – aprile 2008 - n. 4 PANORAMA LAVORO Dall’Italia VALICO DEL BRENNERO: PRESENTATO IL PROGETTO DEL TUNNEL DI BASE Il 31 marzo è stato presentato ai Ministeri delle Infrastrutture, dell’Ambiente, dei Beni Culturali e della Difesa nonché alla Provincia Autonoma di Bolzano il progetto definitivo della galleria di base del Brennero, attraverso la quale collegare Fortezza (BZ) ad Innsbruck. Nelle scorse settimane il progetto è stato presentato anche ai competenti organi austriaci per le autorizzazione necessarie all’espletamento delle connesse opere oltre confine. In questa maniera la BBT SE (Brenner Basistunnel), la società responsabile della progettazione e della realizzazione delle opere propedeutiche al tunnel, ha nei fatti avviato la fase autorizzativa del progetto che dovrebbe concludersi entro l’anno. L’avvio dei lavori per la realizzazione della galleria di base è previsto entro il 2010 con l’obiettivo di portare a termine l’opera non oltre il 2020. Il progetto, diviso in tre fase, prevede: • la redazione del progetto preliminare (fase già conclusa); • la presentazione del progetto definitivo e l’approvazione da parte degli organi istituzionali italiani interessati (fase appena avviata); • la realizzazione della galleria di base. Al riguardo si ricorda che nel maggio 2005 i governi italiano e austriaco hanno deciso di anticipare la realizzazione di un cunicolo esplorativo, inizialmente previsto nella terza fase di realizzazione, per acquisire informazioni in merito alle caratteristiche rocciose in maniera tale da ottenere le informazioni sulle reali condizioni geologiche presenti lì dove è prevista la realizzazione dell’opera e delle quali occorrerà necessariamente tener conto nelle successiva fasi progettuali/realizzative, in maniera tale da ridurre anche i rischi che possono andare ad incidere sulla tempistica e sui costi dell’opera. Tale cunicolo è previsto comporsi di sei sezioni, tre in territorio italiano e tre in quello austriaco e precisamente: Aica, Mules, Vizze, Ahrental e Innsbruck e Wolf. Per le attività inserite nella cosiddetta “seconda fase” delle attività progettuali l’Unione Europea ha deliberato un finanziamento di 215 milioni di euro (il 50% dei fondi necessari per questa fase), mentre la rimanente parte è pariteticamente divisa tra Italia ed Austria. L’investimento complessivo, secondo le stime elaborate nel 2006, è previsto ammontare a circa 6.000 milioni di euro. 25 Impresa & Lavoro – aprile 2008 - n. 4 PANORAMA LAVORO Dall’Italia A tale proposito si fa presente che la società europea Galleria di Base del Brennero/Brenner Basistunnel (BBT SE) è partecipata al 50% dall’Italia attraverso Tunnel Ferroviario del Brennero (83% RFI; 6% Provincia Autonoma di Bolzano, 6% Provincia Autonoma di Trento e 5% Provincia di Verona), mentre per la parte austriaca il 25% è della Repubblica d’Austria e il 25% del Land Tirolo. REGIONE EMILIA ROMAGNA: FIRMATO IL NUOVO CONTRATTO DI SERVIZIO PER IL TRASPORTO REGIONALE A fine marzo è stato siglato, da Regione Emilia-Romagna e Consorzio Trasporti Integrati, composto da Trenitalia e Ferrovie Emilia Romagna, il nuovo contratto di servizio di trasporto regionale che sarà operativo dal 1° luglio 2008 e durerà fino al 30 giugno 2011. La Regione Emilia-Romagna, riporta un comunicato del Gruppo FS, è la prima in Italia ad aver messo a gara tutti i servizi ferroviari di propria competenza in un unico lotto e la sigla del nuovo contratto rappresenta un importante passo in avanti in quanto, in base allo stesso, sono stati fissati parametri quali: quantità, qualità, prezzi e condizioni dei servizi. Tutto quanto sopra metterà la Regione in condizione di confrontarsi con il Consorzio in un nuovo quadro di stabilità e chiarezza, tutelandosi da iniziative di revisione dei servizi stessi per i prossimi anni. “Per garantire agli utenti la qualità del servizio, la Regione aumenterà il livello di controllo istituendo anche un gruppo permanente di ispettori che effettueranno attività di monitoraggio e vigilanza sui treni e sulle stazioni”. Nell’occasione, l’ad del Gruppo, Mauro Moretti, ha fatto il punto sulla situazione generale delle Ferrovie italiane ricordando da un lato come Trenitalia debba ancora lasciarsi alle spalle una difficile situazione finanziaria, che nel 2006 vedeva un deficit di 2,1 miliardi, ma che sono stati fatti enormi passi in avanti e che il 2007 si chiuderà, dopo “un balzo da 1.700 milioni” con un bilancio ancora negativo ma di soli 400 milioni e, dall’altro, che “se non ci fosse Trenitalia il 60% del territorio italiano non avrebbe alcuna impresa che fa trasporto ferroviario, perché non c’è nessun imprenditore privato che lo fa, né per le merci né per le persone”. 26 Impresa & Lavoro – aprile 2008 - n. 4 PANORAMA LAVORO Dall’Italia CONSIGLIO DEI MINISTRI: STANZIATI OTTANTA MILIONI PER IL TRASPORTO REGIONALE Nel Consiglio dei ministri del 1° aprile, su proposta del Presidente del Consiglio, Prodi, e del Ministro dell’economia e delle finanze, Padoa-Schioppa, “in attesa della messa a regime della nuova modalità di finanziamento del trasporto ferroviario regionale prevista dalla Legge finanziaria 2008, è autorizzata la spesa di 80 milioni di euro per assicurare la continuità del servizio”. A tale riguardo in più occasioni, ricorda il relativo comunicato del Gruppo FS, è stato ribadito “che sono le Regioni a decidere il programma dei servizi e le tariffe ferroviarie” e che, al fine di fornire la massima trasparenza è stato predisposto per la prima volta nel 2008 il “catalogo dei servizi”, dove si riportano con chiarezza la tipologia dei treni, le possibili composizioni e l’età del materiale ed “il prezzo è la naturale conseguenza delle scelte per cui si opta”. Il piano industriale del gruppo “punta allo sviluppo del trasporto regionale e metropolitano. Nel periodo 20072011 è previsto un aumento medio del traffico locale del 34% con punte fino al 50% nelle grandi città, un adeguamento dei ricavi (dagli attuali 10,3 a 14,5 centesimi) e un investimento per l’acquisto di nuovi treni di 6,4 miliardi, di cui 4,9 in autofinanziamento”. CONTI PUBBLICI: IL FABBISOGNO STATALE SCENDE AI MINIMI DA OTTO ANNI All’inizio di aprile, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha diffuso i dati sulla situazione dei conti pubblici riferiti al mese di marzo 2008. Ne è emerso che la dinamica che ha caratterizzato le entrate e le uscite è stata determinante per il risultato del mese scorso; il fabbisogno statale si è ridotto di 5 miliardi rispetto a quello di marzo 2007 collocandosi a 11,7 miliardi, il valore mensile più basso da circa otto anni. Nel trimestre, il deficit di cassa del Paese è stato di 20,3 miliardi, 4 in meno dello stesso periodo dell’anno precedente. Su tali andamenti il Ministero ha comunicato il suo compiacimento, soprattutto se i risultati conseguiti vengono letti alla luce del “brusco rallentamento dell’economia”, ma al tempo stesso avverte che “non c’è da illudersi in quanto è stato ancora una volta il gettito tributario la ragion determinante del basso deficit di marzo. Qualora nei prossimi mesi gli incassi dovessero rallentare, gli effetti 27 Impresa & Lavoro – aprile 2008 - n. 4 PANORAMA LAVORO Dall’Italia peggiorativi si vedrebbero prontamente”. VENETO: PIÙ TRENI, MENO AUTO, MENO INQUINAMENTO Il 3 aprile, il Gruppo delle Ferrovie dello Stato ha diffuso una serie di dati in merito al capitolo della mobilità della regione Veneto mettendo in luce la crescita della domanda di trasporto ferroviario. In un anno, infatti, i viaggiatori sui treni regionali sono aumentati del 2,15%, attestandosi nel 2007 ad una media di 175mila spostamenti giornalieri. I circa 3.800 spostamenti in treno in più al giorno ed i 150mila km in più percorsi tramite la modalità ferroviaria rispetto al 2006, si traducono in oltre 2.500 spostamenti in meno in auto ed in minori emissioni di CO2 nell’atmosfera per circa 10,5 tonnellate. A tale riguardo, riporta il comunicato del Gruppo, “il Piano Industriale 2007 - 2011 di Ferrovie dello Stato prevede un notevole incremento di domanda di trasporto su ferro nelle grandi aree metropolitane ed un conseguente potenziamento del servizio ferroviario regionale. Gli obiettivi del piano, raggiungibili grazie agli interventi sulle infrastrutture ferroviarie finalizzati a decongestionare i nodi urbani e all’ammodernamento della flotta (6,4 miliardi di euro per 1000 nuovi treni regionali), prevedono per il 2011, a livello nazionale, una crescita dei volumi di traffico regionale del 34%. Diminuire il traffico stradale con questo programma porterebbe ad una riduzione del 15% di emissioni inquinanti (polveri sottili, ossidi di azoto, anidride solforosa e composti organici volatili) e del 40% di gas serra (CO2)”. Oltre ai benefici effetti sulla qualità dell’ambiente, si calcolano positive ricadute anche sulla spesa sanitaria quantificabili in una diminuzione stimata del 20% di feriti e morti in incidenti automobilistici e con un risparmio economico complessivo per la collettività (riduzione di emissioni inquinanti, riduzione effetto serra, minore incidentalità stradale) valutato in oltre 650 milioni di euro. ENAV-ASI: ACCORDO DI COLLABORAZIONE SUI SISTEMI SATELLITARI PER LA NAVIGAZIONE AEREA Il 3 aprile, il Presidente dell’ENAV, Nieddu, ed il Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), Bignami, hanno sottoscritto un accordo quadro di collaborazione nell’ambito dei sistemi satellitari per la navigazione aerea. Tale accordo, di durata triennale - specifica il comunicato 28 Impresa & Lavoro – aprile 2008 - n. 4 PANORAMA LAVORO Dall’Italia congiunto ENAV-ASI - “ha lo scopo di proseguire ed accrescere il rapporto di reciproca collaborazione e cooperazione sui programmi, tecnologici e applicativi, di ricerca e sviluppo nel settore della navigazione aerea di rotta e di aeroporto; l’impiego operativo delle tecnologie satellitari in questo campo costituisce una delle più importanti innovazioni che si profilano all’orizzonte e farà compiere un vero salto di qualità ai servizi del trasporto aereo”. L’accordo prevede l’istituzione di un comitato di collegamento, tra ASI e ENAV, con il compito di individuare e realizzare progetti finalizzati all’impiego delle tecnologie satellitari nella gestione del traffico aereo. Tra queste figurano: l’info-mobilità in ambienti aeronautici ed aeroportuali, lo sviluppo di rotte aeree entro scenari a complessa orografia, il monitoraggio e la protezione dei siti e delle infrastrutture della piattaforma tecnologica nazionale per l’assistenza al volo. OCSE: PREOCCUPAZIONI PER LA CRESCITA ITALIANA L’8 aprile l’OCSE ha presentato il consueto Factbook 2008 dal quale emergono alcuni elementi di preoccupazione per quanto riguarda la produttività nazionale soprattutto se confrontata con quella dei maggiori paesi industrializzati. La crescita della produttività nazionale del lavoro (rappresentata dal Prodotto Interno Lordo per ora lavorata) è stata inferiore allo 0,5% nel periodo compreso tra il 2001 ed il 2006; mentre un lieve miglioramento si è registrato proprio in corrispondenza del 2006 allorquando la crescita è stata dell’1% circa. Il dato italiano rimane comunque inferiore sia a quello medio calcolato sull’aggregato dei paesi OCSE (+1,4%), sia a quello dell’Europa a 15 (+1,7%). Deludenti sono apparsi anche i risultati inerenti l’andamento della cosiddetta produttività multifattoriale (che include fattori come l’innovazione organizzativa e tecnologica, ecc.), dove l’Italia accusa addirittura una flessione media, nel lasso pluriennale preso in esame, dello 0,5%. L’Italia fotografata dal Factbook 2008 dell’OCSE si conferma per essere la sesta economia mondiale, ma è scesa al 20esimo posto se si considera il PIL pro capite, presenta il secondo peggiore debito pubblico del mondo ed è ultima in quanto a crescita del PIL, negli anni più recenti, tra i 30 29 Impresa & Lavoro – aprile 2008 - n. 4 PANORAMA LAVORO Dall’Italia Paesi più industrializzati. A tutto questo, lamenta il report dell’OCSE, si aggiungono le disparità di reddito, la bassa crescita demografica (+0,08% nel 2006), la bassa fertilità (1,34), i bassi tassi di occupazione delle donne (46%) e l’elevato numero degli anziani. Nel 2006, infatti, gli ultra65enni rappresentavano il 19% circa della popolazione, ma l’OCSE stima che cresceranno al 33,7% nel 2050, quando l’Italia avrà il rapporto più sfavorevole di tutta l’area OCSE tra pensionati e lavoratori. Tra la moltitudine delle statistiche presentate risalta anche quella inerente i cosiddetti “giovani inattivi” italiani che ammonterebbero a percentuali pari al 10,9% dei ragazzi ed all’11,4% delle ragazze tra i 15 e i 19 anni, posizionando l’Italia al secondo posto del campione OCSE dietro la Turchia. Per i pari età che, invece, frequentano la scuola emerge il preoccupante dato che vede i liceali italiani al 24° posto per abilità e conoscenze. ACCORDO PER IL POTENZIAMENTO DEL SISTEMA DI TRASPORTO FERROVIARIO AOSTA–TORINO Il 9 aprile, rende noto un comunicato del Gruppo FS, è stato siglato a Torino l’Accordo di Programma Quadro tra i Ministeri delle Infrastrutture e dello Sviluppo economico, la Regione Piemonte, la Regione Autonoma Valle d’Aosta e Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS) per il potenziamento del sistema di trasporto ferroviario AostaTorino. Nell’Accordo è previsto: • l’elaborazione del progetto definitivo, la cosiddetta “lunetta di Chivasso”, la cui realizzazione consentirà di collegare il capoluogo piemontese con quello aostano, evitando l’attuale inversione di marcia dei treni a Chiasso; • la progettazione preliminare e definitiva della variante Verrès – Châtillon, intervento finalizzato a modificare e migliorare l’attuale tracciato ferroviario; • la progettazione preliminare dei lavori di ottimizzazione delle caratteristiche dei tratti di linea tra Home Bard e Verrès e tra Chatillon ed Aosta, nonché dell’elettrificazione della tratta Ivrea – Aosta; • i lavori di adeguamento definitivo del ponte sul torrente Chiusella, parzialmente distrutto dall’alluvione dell’ottobre 2000 e ripristinato in parte. 30 Impresa & Lavoro – aprile 2008 - n. 4 PANORAMA LAVORO Dall’Italia Nel documento, inoltre, viene definita anche la ripartizione dei fondi (per 40 milioni di euro) stanziati dalla Legge finanziaria 2007, da utilizzare per l’attuazione del programma di interventi. IL KNOW-HOW FERROVIARIO DEL GRUPPO FS, UN ESEMPIO DI ECCELLENZA ALL’ESTERO Il 9 aprile il Gruppo Ferrovie dello Stato ha firmato un accordo con il Ministero dei Trasporti per l’ammodernamento della infrastruttura ferroviaria egiziana che, nei fatti, identifica un’ulteriore conferma dei livelli di eccellenza tecnologica e di sicurezza che il Gruppo italiano ha saputo raggiungere nel del panorama internazionale del trasporto. L’accordo è stato raggiunto nell’ambito di una delle più importanti iniziative organizzate in Egitto in materia di investimenti e che oltre a quello tra le FS e le Istituzioni locali ha visto anche la firma di documenti ed accordi tra Confindustria e la Confederazione degli imprenditori egiziani, tra ENEL ed EGAS, l’ente egiziano per l’energia, e tra ENI e Ministero del Petrolio Egiziano. A seguito dell’accordo, un team di esperti delle Ferrovie dello Stato lavorerà nella capitale egiziana, per i prossimi cinque anni, alla ristrutturazione delle rete ferroviaria nazionale. A suggellare l’accordo, riporta un comunicato del Gruppo FS, è stata anche la firma di un Memorandum attraverso il quale le FS assumono l’impegno a supportare le ferrovie egiziane nello sviluppo della rete ferroviaria del Paese. Già dal prossimo giugno, infatti, il Gruppo FS comincerà a fornire il proprio know-how alla progettazione delle nuove linee ferroviarie, trasferendo competenze tecniche e formazione professionale ai vertici delle FS egiziane. Il 15 aprile, inoltre, il Gruppo Ferrovie dello Stato si è aggiudicato la gara internazionale, del valore di circa 2,2 milioni di Euro, indetta per la redazione del Piano Nazionale dei Trasporti della Serbia. L’offerta, presentata da Italferr (Gruppo FS), in qualità di leader di un raggruppamento formato con note società olandesi e serbe del settore, ha superato la qualificata concorrenza di blasonate imprese internazionali assumendosi così la responsabilità della definizione dello scenario di sviluppo delle infrastrutture ferroviarie, stradali, aeroportuali e fluviali sul territorio serbo 31 Impresa & Lavoro – aprile 2008 - n. 4 PANORAMA LAVORO Dall’Italia fino al 2025. Secondo il comunicato del Gruppo FS, l’inizio delle attività, finanziate dalla Commissione Europea per conto del locale Ministero delle Infrastrutture, è previsto per il prossimo mese di giugno. “Il progetto delle Ferrovie Serbe è considerato una delle più importanti opere infrastrutturali ferroviarie. Il paese è infatti considerato il crocevia dei trasporti nei Balcani ed è attraversato dal Corridoio X (l’asse tra la Germania/Austria e la Grecia/Turchia), dal Corridoio VII (il Danubio) e dalla linea ferroviaria Belgrado – Bar. E’ proprio su quest’ultimo asse che si sono concentrati nel tempo gli interessi del mondo politico ed imprenditoriale italiano, in virtù della sua natura di collegamento privilegiato tra il Mezzogiorno d’Italia e l’Est Europa, compreso il distretto imprenditoriale sorto negli ultimi anni in Romania”. L’incarico assunto delle Ferrovie italiane prevede: • lo studio della domanda e dell’offerta di trasporto; • l’analisi delle infrastrutture esistenti; • lo sviluppo di un modello di traffico; • la redazione di un piano generale dei trasporti; • la messa a punto di un piano di investimenti nelle infrastrutture e nella manutenzione; • la preparazione dei bandi di gara per gli studi di fattibilità ed la formazione dei tecnici del locale Ministero delle Infrastrutture. In questa maniera, il Gruppo Ferrovie dello Stato ha concretamente rafforzato la sua presenza in Serbia, dove già è impegnato nella progettazione preliminare ed esecutiva del nuovo ponte di Zezelj sul Danubio, presso la città di Novi Sad. Il 16 aprile, infine, l’Amministratore Delegato di Italferr, Casale, e il Direttore Generale di ANESRIF (Agence Nazionale d’Etudes et de Suivi de la Réalisation des Investissements Ferroviaires), Sadi, hanno dato avvio, sulla base del contratto sottoscritto a fine gennaio tra le due parti, alle attività di assistenza tecnica per lo sviluppo dell’ambizioso programma ferroviario algerino del valore di 12 miliardi di euro. L’importo globale del contratto è pari a circa 16 milioni di euro e prevede un ingente impegno quantificato in 800 mesi/uomo. 32 Impresa & Lavoro – aprile 2008 - n. 4 PANORAMA LAVORO Dall’Italia Il risultato, viene ricordato nel comunicato del Gruppo FS, “è stato raggiunto grazie ad una intensa attività commerciale iniziata a settembre 2005 e conclusasi positivamente dopo una lunga fase negoziale solo nel maggio 2007, con la firma di un protocollo di accordo sottoscritto ad Algeri dall’Amministratore Delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, alla presenza del Ministro del Commercio Internazionale, Emma Bonino. Nei prossimi cinque anni Italferr sarà dunque chiamata a fornire assistenza tecnica nell’elaborazione e gestione del programma di investimenti, nella progettazione ed avvio di un sistema informatico per la gestione integrata del programma di investimenti e dei progetti in corso, nella progettazione ed avvio del sistema qualità, nell’assistenza nella preparazione degli studi di fattibilità e dei progetti preliminari, nell’assistenza per la gestione delle gare d’appalto e nell’assistenza nella direzione dei lavori”. Come ricordato dal Ministro dei Trasporti algerino, Meghlaoui, “il panorama delle ferrovie algerine sarà radicalmente cambiato grazie all’ammodernamento della linea Est-Ovest, alla sistemazione del nodo di Algeri e alla realizzazione delle nuove linee lungo la zona interna degli altopiani e sugli assi di penetrazione verso sud”. In conclusione le FS ricordano che questi ultimi successi si aggiungono ai numerosi accordi internazionali già realizzati. “Siria, Turchia, Marocco sono alcuni dei Paesi con i quali le FS stanno già collaborando. E ancora: Sud America per il trasporto merci con Italferr, Uruguay per la ristrutturazione della rete nazionale ferroviaria, Brasile per il progetto Alta Velocità Rio-San Paolo. In prospettiva, la realizzazione della linea di 450 km dell’Alta Velocità Jeddah-Mecca-Medina (…) e la partnership con le Ferrovie Russe per l’estensione della rete ferroviaria nazionale. In cantiere la realizzazione della rete dell’Alta Velocità, inoltre, per le Ferrovie Cinesi. Già avanzata in Libia una proposta per lo sviluppo dell’infrastruttura ferroviaria”. Anche le stazioni sono al centro di importanti progetti di sviluppo del Gruppo, in Italia come all’estero; Grandi Stazioni parteciperà, infatti, alla gara per la ristrutturazione della stazione di New Delhi (India), mentre sono già state acquisite importanti commesse per i lavori nelle stazioni di Praga, Karlovy Vary e Marianske Lazne nella Repubblica Ceca. 33 Impresa & Lavoro – aprile 2008 - n. 4 PANORAMA LAVORO Dall’Italia PRESENTATA LA RELAZIONE GENERALE SULLA SITUAZIONE ECONOMICA DEL PAESE PER IL 2007 Il 22 aprile, il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Padoa-Schioppa, ha presentato al Consiglio dei Ministri le linee portanti della Relazione Generale sulla Situazione Economica del Paese (RGE) per il 2007. La RGE per il 2007, si ricorda, è un documento consuntivo che illustra l’andamento sperimentato, nello scorso anno, dall’economia nazionale. Di seguito si riportano ampi stralci della sintesi del documento, elaborata dallo stesso Ministero. Il 2007 si è caratterizzato per un tasso di espansione dell'economia mondiale sostanzialmente in linea con la performance dell'anno precedente: a una fase di decelerazione della crescita nelle economie avanzate si è contrapposto il dinamismo delle aree emergenti, non coinvolte dagli effetti della crisi creditizia statunitense nella seconda metà dell'anno. Fino ai mesi estivi, le prospettive di espansione dell'economia internazionale apparivano robuste; successivamente, l’aumento del premio a rischio sulle attività di credito ha gradualmente aumentato le attese di un contagio sull'economia reale, se pur limitato al paese epicentro della crisi. In Europa, indipendentemente dagli effetti diffusivi dagli Stati Uniti, l’apice della fase espansiva è stato raggiunto tra la fine del 2006 e l’inizio del 2007; in corso d’anno si è quindi assistito a un rallentamento dell’attività economica, guidato dal graduale restringimento delle condizioni monetarie attraverso l’apprezzamento dell’euro e la fase di rialzo dei tassi di interesse nominali, in un contesto in cui l’apporto alla crescita da parte delle componenti esterne di domanda non è stato rimpiazzato da un rafforzamento di quelle interne. In Italia, la crescita è risultata nel 2007 leggermente inferiore a quella registrata l’anno precedente (1,5%, tre decimi di punto in meno rispetto al 2006). Gli indicatori congiunturali evidenziano una frenata più intensa che nei partner europei occorsa negli ultimi mesi dell’anno. Dal lato dell’offerta, la dinamica produttiva è stata principalmente trainata dai servizi (soprattutto quelli per l’intermediazione monetaria e finanziaria e per le attività immobiliari e imprenditoriali) e dalle costruzioni, mentre l’attività manifatturiera ha sperimentato un andamento meno brillante rispetto all’anno precedente; stagnante è risultato il valore aggiunto dell’agricoltura. 34 Impresa & Lavoro – aprile 2008 - n. 4 PANORAMA LAVORO Dall’Italia Dal lato della domanda, la spesa delle famiglie ha segnato, in media d’anno, un’accelerazione rispetto al 2006 (aumentando dell’1,4%, tre decimi di punto in più rispetto all’anno precedente). Gli aumenti di prezzo hanno invece inciso negativamente sui consumi di energia e contribuito a frenare quelli alimentari. In rallentamento sono apparsi, invece, gli investimenti totali (+1,2%, 1,3 punti in meno rispetto al 2006). La frenata si è concentrata sulla componente delle macchine, attrezzature e prodotti vari e su quella dei mezzi di trasporto, risentendo anche del peggioramento, nella seconda metà dell’anno, del clima di opinione degli imprenditori. Le esportazioni di beni e servizi sono aumentate a ritmi ancora sostenuti, lievemente inferiori a quelli del 2006 (+5%, 1,2 punti in meno rispetto all’anno precedente). Il contributo della domanda estera netta (esportazioni meno importazioni) alla variazione del PIL è risultato marginalmente positivo nel 2007 (per un decimo di punto). Nel mercato del lavoro, la dinamica dell’occupazione, pur in decelerazione rispetto al 2006, è rimasta relativamente sostenuta (+1%, l’incremento delle unità di lavoro standard); vi hanno contribuito gli andamenti ancora favorevoli registrati nei settori dei servizi, della manifattura e, soprattutto, delle costruzioni; è invece diminuito l’input di lavoro nell’agricoltura. Per quanto riguarda l’inflazione, dopo una prima parte dell’anno in cui la dinamica dei prezzi al consumo è risultata decisamente favorevole, dall’estate i rincari petroliferi e dei prodotti alimentari hanno contribuito al riemergere di tensioni. Nonostante l’accelerazione del secondo semestre, il consuntivo in media d’anno mostra un ridimensionamento del tasso d’inflazione rispetto al 2006 (+1,8%, con una flessione di tre decimi di punto sull’anno precedente). Sul fronte dei conti pubblici, il 2007, come già avvenuto per il 2006, si è chiuso con risultati più favorevoli di quanto atteso in corso d’anno. Grazie a queste evoluzioni, il deficit pubblico è tornato abbondantemente sotto il limite europeo (attestandosi all’1,9%, contro il 3,4% del 2006), l’avanzo primario ha raggiunto livelli che non si sperimentavano da alcuni anni (3,1%, in rialzo dall’1,3% del 2006) e la tendenza all’aumento del debito pubblico in rapporto al PIL si è invertita (la percentuale del debito rispetto al prodotto lordo è stata pari al 104%, contro il 106,5% dell’anno precedente). In presenza di una lieve riduzione 35 Impresa & Lavoro – aprile 2008 - n. 4 PANORAMA LAVORO Dall’Italia della spesa in percentuale del PIL, a riflesso di una minore incidenza di quelle al netto degli interessi, il miglioramento dell’indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche è scaturito soprattutto da una dinamica molto favorevole delle entrate. 36