Snapchat marketing
Guida alle migliori strategie per fare marketing su
Snapchat
Andrea Giavara
Copyright © 2016 Growers srl
All rights reserved.
ISBN: 9781520238005
Sommario
Capitolo 1
Snapchat: il backstage della tua vita (o della tua azienda)
1.1 Cos'è Snapchat
1.2 Breve storia di Snapchat
1.3 Chi lo usa
1.4 I dati
1.5 Content is the King
1.6 Perché essere su Snapchat
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Capitolo 2
Snapchat: dal profilo alla pubblicazione di contenuto
2.1 Le schermate principali di Snapchat
2.2 Creare il contenuto
2.3 I Filtri e Geofiltri
2.4 Le lenti
2.5 Il profilo utente
2.6 Impostazioni
2.7 La sezione Ricordi
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Capitolo 3
Fai crescere e gestisci al meglio la tua community
3.1 Aggiungere contatti
3.2 Aumentare i tuoi follower
3.3 Aumentare il punteggio
3.4 Aumentare le visualizzazioni e gli screenshot
3.5 Gestire la tua community
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Capitolo 4
Strategie di Marketing su Snapchat
4.1 Networking con altri account
4.2 Influencer marketing e takeover
4.3 Shoutout
4.4 Snap Ads
4.5 Geofiltri On-Demand
4.6 Lenti sponsorizzate
4.7 Discover
4.8 Vendere tramite Snapchat
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Capitolo 5
Case Study
5.1 Content Marketing
101
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5.2 Influencer Marketing
5.3 Snap ADS
5.4 Discover
5.5 Filtri
5.6 Lenti
5.7 Case Study Italia
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Risorse e strumenti
125
To be continued
131
Glossario
135
Fonti dei dati
143
L'autore
145
DISCLAIMER: A chi è destinato questo libro?
Non voglio farti perdere tempo, assolutamente.
Ormai è difficile considerare il web marketing come una “novità” alla
quale aziende e professionisti devono adattarsi. Sono almeno 5-6 anni
che se ne parla e scrive molto a proposito. Per questo motivo, ho deciso
che in questo libro non troverai nessun capitolo su quanto sia
importante investire, e credere, nel digital marketing. La letteratura sul
tema è veramente molto ampia e non vorrei annoiarti con informazioni
che hai già assimilato.
A chi è destinato questo libro, allora? Semplice: a chi ha già capito
quanto il digitale abbia cambiato le regole del gioco quando si parla di
marketing. Non è sufficiente avere fatto qualche esperimento sul web per
potersi considerare imprenditori “innovativi”.
Facciamo un test. Rispondi alle seguenti domande; se la risposta è
affermativa per ciascuna di esse, questo è il momento perfetto per te per
leggere questo libro.
Ti impegni ogni giorno per offrire un valore sempre maggiore?
Investi in un’attività anche se il presunto ritorno dell’investimento è
calcolabile nell’arco di 3-5 anni?
Sei pronto a raccontare ogni dettaglio della tua attività anche se i tuoi
contenuti durano solo 24 ore?
Pensi di avere la creatività necessaria per creare un nuovo contenuto
ogni giorno?
Se stai continuando a leggere, e hai seguito il mio consiglio, sono lieto di
darti il benvenuto nel mondo di Snapchat! Ho scritto “Snapchat
Marketing” pensando proprio a te: a tutti gli imprenditori e digital
marketer che sono entusiasti di esplorare nuove strade e testare nuovi
canali per conquistarsi l’attenzione del cliente, in un mercato sempre più
saturo di contenuti e media.
Credi di essere troppo vecchio per utilizzare Snapchat? Certo, è utilizzato
principalmente da utenti nella fascia d’età compresa tra i 16-34 anni, e la
sua interfaccia è quindi progettata per soddisfare le abitudini di questo
target. Ma non è certamente questa la ragione che potrebbe rendere
fallimentare il tuo approccio a Snapchat.
Fai un passo indietro e torna alle quattro domande che ti ho posto nelle
righe precedenti. Se hai risposto in modo sincero, hai già tutti gli
strumenti che ti servono per divertirti, e far divertire, condividendo i tuoi
contenuti su Snapchat. La tua età non conta niente.
Capitolo 1
Snapchat: il backstage
della tua vita (o della tua
azienda)
Prima di compiere il grande passo, e mandare il tuo primo snap, è
senz’altro utile comprendere cosa sia Snapchat oltre alle sue
caratteristiche tecniche e tecnologiche, evidenziando come, e perché,
abbia completamente cambiato le regole del gioco se si parla di
marketing e comunicazione digitale.
Chi utilizza Snapchat? Per quale motivo lo fa? Perché un’azienda o un
libero professionista dovrebbe investire il proprio tempo su Snapchat?
Questo capitolo risponde a queste domande ma, prima di entrare nel
vivo delle strategie, è meglio partire dal principio: cos’è Snapchat?
1.1 Cos'è Snapchat
Snapchat
è
un
social
network,
accessibile
solamente
tramite
un’applicazione per smartphone dedicata, con la quale l’utente può
registrare e condividere foto e video della propria vita, pubblicandoli
senza filtri (quasi), senza elaborate post-produzioni o lunghe didascalie.
Conta solamente il contenuto.
Foto e video possono essere arricchiti solo con piccole aggiunte grafiche,
come emoji o semplici filtri, ma l’importante rimane sempre “cogliere
l’attimo”, creare un contenuto e condividerlo all'istante, per dar modo a
chi lo visualizza di rivivere quel determinato momento come se fosse
stato presente fisicamente.
L’interfaccia di navigazione di Snapchat è molto semplice, così intuitiva
che, paradossalmente, all’inizio disorienta gli utenti meno giovani, così
abituati a software e applicazioni complicati da restare spiazzati quando
ciò che cercano è a uno swipe1 di distanza.
Le modalità di fruizione dell’applicazione sono essenzialmente tre:
•
creare contenuto, come foto, video o storie;
•
visualizzare i contenuti prodotti da terzi, quindi dai propri contatti
o dai brand;
•
utilizzare la funzione di chat privata con i propri contatti, rendendo
Snapchat un’alternativa a WhatsApp, Telegram e altre applicazioni
di messaggistica.
Le funzioni di Snapchat sono, ovviamente, molto più numerose e non
riguardano solo i modi con i quali interagire con il contenuto. Sono
presenti, infatti, molteplici sezioni all’interno dell’applicazione che ne
consentono un utilizzo molto più ampio e strutturato, spaziando dal
salvataggio dei contenuti creati alla visione di canali editoriali
monotematici. Tutti gli argomenti saranno trattati in modo esaustivo nei
prossimi capitoli.
Il lettore attento potrebbe porre questa obiezione: “scattare foto, fare
video, utilizzare la chat, guardare ciò che pubblicano i propri amici, per
questo c’è Facebook!”.
L’osservazione è senz’altro pertinente e puntuale: ad un livello generale,
Snapchat e Facebook, come anche altri social, permettono all’utente di
eseguire le stesse azioni. Questo testo nasce proprio con l’obiettivo di
1
Verbo entrato nell’uso comune da quando gli smartphone hanno aggiunto questa azione tra le
gesture disponibili per il sistema operativo e per le varie applicazioni. Tecnicamente consiste nello
"strisciare" il dito attraverso lo schermo, verso l’alto, il basso o destra/sinistra; l’operazione consente di
muoversi tra le diverse pagine o di attivare altre funzionalità.
aiutarti a capire come e perché il social network del fantasmino sia
diverso da qualsiasi altro media arrivato prima di lui.
Ti lascio solo uno spunto veloce di riflessione, secondo me molto
esemplificativo della differenza tra loro: all’avvio, la prima schermata di
Snapchat ti invita a creare un nuovo contenuto, il feed di Facebook,
invece, a guardare quello prodotto dagli altri.
1.2 Breve storia di Snapchat
Tutto ha inizio nel 2011 tra le aule della Stanford University in
California. Tre studenti, Evan Spiegel, Bobby Murphy e Reggie Brown,
presentano,
come
progetto
finale
di
un
corso
universitario,
un’applicazione per smartphone che permette di inviare immagini con
una scadenza, cioè con una durata prestabilita, dopo la quale si
cancellano automaticamente. La chiamano Pictaboo, per poi cambiarle il
nome in quello che tutti oggi conosciamo: Snapchat.
Un’idea che, all’epoca, andava nettamente controcorrente se paragonata
ai principali social network: immagini i vari Facebook, Twitter o
Instagram i cui contenuti si cancellano dopo 24 ore? Perderebbero
completamente la loro natura.
Per questo motivo, quando l’applicazione per smartphone di Snapchat è
stata lanciata ufficialmente nel luglio 2011, ha immediatamente segnato
tassi di crescita impressionanti, raggiungendo, in meno di due anni, una
valutazione tra i 10 e i 20 miliardi di dollari americani.
Nel 2012 è passata alla storia del settore tech, l’offerta di 3 miliardi di
dollari formulata da Mark Zuckerberg, CEO di Facebook, per acquistare
Snapchat, e coraggiosamente rifiutata dai suoi fondatori. Come vedremo
nelle prossime pagine, ad oggi sembrano aver avuto ragione loro!
Nel 2014 Snapchat diventa il terzo social network per penetrazione nella
fascia d’età 18-34 anni, con un tasso di crescita del 27% nel 2016 rispetto
all’anno precedente, e 10 miliardi di video visualizzati ogni giorno.
Nonostante esistano molte applicazioni che permettono di scattare e
condividere foto e video, Instagram su tutte, fin dalla sua creazione
Snapchat è cresciuto più di qualsiasi altro social network, con una
penetrazione nella fascia di utenti più giovani (18-24 anni) che raggiunge
il 50% negli USA e addirittura il 60% nel Belgio.
Non è un’opinione personale affermare che Snapchat abbia rivoluzionato
il panorama dei social media, influenzando anche i grandi player del
settore come Facebook e Instagram, che hanno rincorso e copiato
l’applicazione di Spiegel e soci in più di un’occasione, imitandone
funzionalità e strategie di comunicazione.
1.3 Chi lo usa
Snapchat, fin dalla sua nascita nel 2011, ha attratto un target di utenti
molto giovani, nella fascia d’età compresa tra 14 e 20 anni, quella che
dagli addetti ai lavori è stata definita “Generazione Z”, ossia i nati dopo
la seconda metà degli anni ‘90.
Se nella tua vita quotidiana non hai mai avuto l’occasione di confrontarti
con un ragazzo di 16-17 anni, penso possa esserti d’aiuto capire come gli
adolescenti di oggi siano molto diversi da chi li ha preceduti. Ti ricordo
che con Snapchat stai entrando (soprattutto) a casa loro.
Stiamo parlando della prima generazione cresciuta a pane ed internet,
fruito non attraverso un computer sopra la scrivania, ma con la forchetta
nella mano destra e lo smartphone in quella sinistra.
Oltre ad essere i primi veri “nativi digitali”, dal dopoguerra ad oggi sono
anche i primi ad essere cresciuti in un contesto economico e sociale così
fragile come quello attuale. Ne consegue quindi un approccio molto più
pratico: se non hai niente di interessante da raccontare, difficilmente
avrai la loro attenzione, non hanno tempo da perdere con te.
Ne deriva che, considerando l’alto numero di strumenti digitali a loro
disposizione e al continuo “bombardamento” di informazioni e stimoli,
questo pubblico abbia una soglia dell’attenzione sempre più bassa.
Numerose fonti di informazione la attestano intorno agli 8 secondi.
Questo ha comportato una naturale predisposizione a riconoscere i
messaggi palesemente pubblicitari (e ad evitarli), a preferire la
comunicazione visuale e veloce, e a considerare la privacy un valore
importante, molto più di quanto facciano i loro genitori.
Per quanto emerso finora, è facile capire perché, per i più giovani,
Snapchat sia diventata la terra promessa dei social media: la
comunicazione è privata, visuale, veloce. Lì possono avere il loro spazio
per comunicare con la loro cerchia di amici, lontano dagli occhi degli
adulti (e delle aziende invadenti).
1.4 I dati
Quindi Snapchat è dedicato solo dagli adolescenti? Assolutamente no.
Come è accaduto anche a Facebook e Instagram quando sono stati
lanciati, i primi utenti di un nuovo social sono quasi sempre i più
giovani, più inclini a sperimentare nuovi strumenti e ad uscire dalle
proprie “zone di comfort”. È in momenti successivi che la base di utenti
si allarga ad altre fasce anagrafiche. Non c’è quindi nessun precedente
che ci suggerisca di etichettare Snapchat esclusivamente come il social
“dei ragazzini”.
Vediamo quindi qualche dato nel dettaglio. A Settembre 2016 Statista,
tra le principali società nel mondo per quanto riguarda la produzione e
l’analisi di statistiche sull’utilizzo di internet, riporta che Snapchat
registra nel mondo 200 milioni di utenti attivi su base mensile, e 400
milioni di snap inviati quotidianamente (4 volte il contenuto generato su
Instagram).
Analizzando ancora i dati elaborati da Statista, emerge come Snapchat
sia ormai il quarto social media per numero di utenti, subito dietro a
Facebook, Instagram e Twitter, rispettivamente con 1.8 miliardi, 500
milioni e 313 milioni di utenti attivi.
E che dire di Pinterest o Linkedin, tra i social più diffusi tra utenti più
adulti? Sono stati superati da Snapchat (rispettivamente con 100 mln e
106 mln di utenti attivi), nonostante siano presenti da molto più tempo
sul mercato.
Schema riassuntivo delle principali statistiche relative a Snapchat.
Anche nel nostro Paese Snapchat si sta facendo spazio velocemente tra i
diversi social media: in Italia ci sono più di 600 mila utenti attivi, dei
quali il 61% ha tra i 16 e i 24 anni, seguiti da un 22% di utenti con un’età
compresa tra 25 e 34 anni.
Il grafico rappresenta la ripartizione per fasce d’età degli utenti su
Snapchat negli Stati Uniti.
Numeri ancora limitati se paragonati ai leader Facebook e Instagram ma,
se guardiamo ciò che sta succedendo oltreoceano, è possibile
immaginare quali saranno i prossimi sviluppi anche nel nostro Paese.
Dal 2011 al 2014, solo negli Stati Uniti, Facebook ha perso 6,7 milioni di
utenti nella fascia più giovane.
Il grafico rappresenta la ripartizione per fasce d’età degli utenti
statunitensi su Snapchat a confronto con Facebook.
Non è un azzardo presumere che gli utenti che hanno abbandonato
Facebook, lo abbiano fatto proprio in favore di Snapchat, in cui la fascia
anagrafica tra i 16 e i 34 anni rappresenta l’83% del totale.
Da non dimenticare, inoltre, che Snapchat è anche un’applicazione di
messaggistica, e quindi il cerchio dei suoi competitor si allarga anche a
Messenger, WhatsApp, Skype e Viber. Anche qui Snapchat conferma il
suo dominio tra gli utenti tra i 16 e 24 anni: quasi il 60% degli utenti lo
utilizza per chattare con i propri amici.
Il grafico rappresenta la ripartizione per fasce d’età degli utenti tra i
principali servizi di messaggistica negli Stati Uniti.
In conclusione: è possibile considerare Snapchat un canale a quasi uso
esclusivo dei giovani? Oggi, probabilmente, la risposta è affermativa.
Però permettimi di concludere questa sezione con una provocazione: nel
2008, tu, eri iscritto e attivo su Facebook?
1.5 Content is the King
Lo so, ho promesso di non cadere nella tentazione di scrivere un trattato
di digital marketing. Eppure questa sezione si intitola con una delle frasi
più utilizzate (se non abusate) del settore.
È però impossibile scrivere un testo su Snapchat senza mettere in
evidenza, anche in stampatello, che il CONTENUTO È TUTTO, più che
mai in questo media.
La diffusione di massa di smartphone, fotocamere e videocamere ha
contribuito alla creazione di un’enorme quantità di contenuti mediali,
come mai prima nella storia dell’uomo: chiunque, che sia in
metropolitana o nella sala d’attesa del dentista, può prendere il proprio
telefono e scattare una foto, condividerla con gli amici e interagire con
loro. Sono quindi pressoché azzerate le competenze e le strumentazioni
tecniche necessarie per diventare produttori di contenuti.
Ma se per l’utente medio è sufficiente riuscire a comunicare con la
propria cerchia di contatti e non ha bisogno di diventare “virale”, brand e
influencer devono riuscire a far emergere i loro messaggi da questo
universo sconfinato di foto, video, testi ed emoji che sono i social media.
Come farlo? Una ricetta magica, per fortuna, non esiste. E dico per
fortuna con convinzione: se fosse semplice vincere la sfida per
l’attenzione degli utenti, i nostri social sarebbero invasi da contenuti tutti
uguali. Un incubo!
C’è solo una regola universale su cui mi sento in dovere di porre la tua
attenzione: prima di investire su Snapchat (e non solo), devi
comprendere alla perfezione il contesto in cui ti vuoi inserire. Gli utenti
riconoscono in un millesimo di secondo se un contenuto può essere
interessante per loro o se è solo l’ennesimo tentativo di vendergli
qualcosa. Le persone vogliono emozionarsi, imparare qualcosa, scoprire
contenuti esclusivi. Tu che messaggio stai comunicando? Benvenuto in
quella che gli addetti ai lavori chiamano economia dell’attenzione2.
2
Negli ultimi anni l'attenzione delle persone, costantemente circondate da decine di fonti di
informazioni, è diventata il vero obiettivo da raggiungere per portare un brand al successo
commerciale.
1.6 Perché essere su Snapchat
La risposta è semplice. Perché la storia si ripete, sempre.
Pensate al lancio di Facebook, Instagram, Twitter, Pinterest, Linkedin: in
nessun caso era chiaro quale potesse essere il ritorno economico per
un’azienda che decidesse di investire in esse una parte del proprio
budget per le attività di marketing. Le imprese più lungimiranti, però, lo
fecero. Perchè? Perchè le conversazioni dei loro clienti avvenivano su
quei canali e, per non restare escluse, anche le loro dovevano
parteciparvi.
Come detto, la storia si ripete: oggi sempre più persone utilizzano
Snapchat, tu dove vuoi essere? Essere pionieri ed investire in un canale
di marketing quando è ancora ai suoi albori permette di sperimentare
nuove strategie e rafforzare il legame con i propri clienti a costi molto
contenuti se paragonati ad altri media, grazie al numero limitato di
competitor con cui giocarsi l’attenzione dell’utente.
In conclusione, quale azienda o libero professionista dovrebbe prendere
seriamente in considerazione di inserire Snapchat tra i propri canali di
marketing? Per quanto emerso finora, senza dubbio chi propone prodotti
o servizi nei settori moda, food e intrattenimento, che si prestano meglio
ad essere raccontati mediante uno storytelling squisitamente visuale.
Senza dimenticare che i ventenni di oggi tra 5 anni entreranno nel
mondo del lavoro e aumenteranno la loro capacità di spesa, diventando
un target importante anche per chi opera in altri campi.
Eccoci alla fine dell’anteprima del libro “SNAPCHAT MARKETING”
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Infine ti consiglio di aggiungermi su Snapchat così puoi seguirmi
durante le mie giornate tra agenzia, eventi, aziende e viaggi: @giavara
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