42 MILANO FINANZA IV Salute RICERCA Januvia abbassa la glicemia senza influire sul peso e aiuta le cellule del pancreas a rigenerarsi. In arrivo in Europa nel 2007 di Cristina Cimato Personal 9 Settembre 2006 Diabete bloccato sul nascere grazie a un nuovo farmaco N on induce aumento di peso, ripristina i corretti livelli di glicemia e aiuta la rigenerazione delle cellule pancreatiche. Sono stati appena presentati all’Fda americana i risultati di alcuni studi su un farmaco specifico per la cura del diabete di tipo II che lascia ben sperare. Fa parte di una nuova classe di molecole che inibiscono un enzima, la DPP-4, il quale a sua volta inattiva alcuni ormoni importanti nella regolazione della glicemia. «In pratica», ha affermato Agostino Consoli, professore ordinario di endocrinologia all’università di Chieti e responsabile del servizio di diabetologia della Asl di Pescara, «si è scoperto che questi ormoni (incretine), secreti dopo l’assunzione di un pasto, inibiscono il senso di fame, rallentano lo svuotamento gastrico e sono importanti per la secrezione dell’insulina». C’è però un enzima, la DPP-4, che li inattiva rapidamente. Ecco quindi che sono state sviluppate molecole come il sitaglipin, capaci di inibire l’azione di questo enzima e di aumentare quindi i livelli degli ormoni attivi. Queste sono somministrabili per via orale in una dose giornaliera». Il farmaco Januvia, prodotto dall’azienda farmaceutica Merck, è stato testato in tre diversi studi (che hanno coinvolto circa 600-800 persone ciascuno), uno in monoterapia, gli altri due in combinazione con altri farmaci utilizzati da tempo per contrastare il progredire della malattia. Nel primo caso sono stati reclutati pazienti diabetici che non erano sottoposti ad alcun trattamento. Una parte di essi è stata curata con l’inibitore dell’enzima DPP4,l’altra con placebo.In coloro che avevano ricevuto la cura si è verificata una riduzione dell’emoglobina glicosilata pari a quella che si verifica con i farmaci tradizionali, ma senza effetti sul peso (che non è aumentato), con un’ottima tollerabilità e soprattutto con effetti positivi sulla funzionalità delle cellule beta del pancreas, che secernono l’insuli- na. Gli stessi effetti sono stati registrati anche negli altri due studi, aggiungendo Januvia ad altri farmaci ipoglicemizzanti già utilizzati da tempo. Nonostante la metformina (uno di questi) sia il medicinale di scelta per l’inizio della terapia nel diabete di tipo 2, nella maggioranza dei casi da solo non è sufficiente a garantire il controllo ottimale della glicemia, «ecco perché questa nuova classe di farmaci può essere risolutiva», ha aggiunto Consoli, «se il diabetico ha ancora una discreta riserva pancreatica e quin- di può essere trattato con i farmaci ipoglicemizzanti orali (la maggioranza degli iperglicemici può iniziare una cura senza insulina e almeno la metà di essi può continuare con trattamento per via orale) questa molecola non solo agisce in modo positivo sui livelli di glucosio nell’organismo, ma contribuisce alla preservazione e rigenerazione cellulare, fondamentale per far sì che la patologia non peggiori». Le recenti linee guida indicano la metformina come prima terapia da somministrare, quindi questa nuova molecola potrà essere affiancata al farmaco tradizionale oppure somministrata in monoterapia nel caso in cui il paziente risulti intollerante alla metformina. Januvia è già stato approvato in Messico da alcuni mesi, mentre il nulla osta da parte della Fda è previsto entro la fine del 2006 e sul mercato europeo dovrebbe essere commercializzato nel 2007. (riproduzione riservata)