comunicato stampa - UNO:UNO A tu per tu con l`opera La Madonna

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UNO:UNO
A tu per tu con l’opera
La Madonna in trono con bambino e santi
domenica 23 marzo 2014, ore 16.00
Musei civici del Castello Visconteo, Pavia
Un’opera d’arte al mese, per un anno ricco di cultura. Si intitola Uno:Uno. A
tu per tu con l’opera, l’iniziativa organizzata dai Musei Civici del Castello
Visconteo, Assessorato alla Cultura, Turismo e Marketing territoriale del
Comune di Pavia, in collaborazione con l’Associazione Amici dei Musei
Pavesi, che fino a novembre, ogni quarta domenica del mese, proporrà
all’interno dei Musei civici una visita guidata ad hoc, alla scoperta dei
capolavori delle collezioni pavesi. Un capolavoro alla volta.
L’appuntamento è fissato per domenica 23 marzo 2014, ore 16.00, con La
Madonne in trono con bambino e santi, di pittore mantegnesco, della fine
del Quattrocento.
Per l’occasione, sarà inoltre presentato il quinto numero di “Museo in Rivista”,
notiziario dei Musei civici, che presenta studi recenti sulle opere dei Musei,
tra cui quello botanico sul dipinto mantegnesco.
I nostri Musei pavesi sono ricchi di arte, di storia e di opere di interesse
internazionale, spesso sconosciute alla maggior parte di noi – dichiara
l’Assessore alla Cultura, Turismo e Marketing territoriale Matteo Mognaschi –.
Questa bella iniziativa apre le porte dei Musei e lo fa in un modo nuovo e
originale, stimolando a visitare periodicamente il Museo, concepito come
luogo di esperienze sempre diverse e interessanti.
Uno:Uno. A tu per tu con l’opera si concentrerà di volta in volta su un’opera
d’arte differente, offrendo la possibilità di ammirare anche capolavori
normalmente non visibili al pubblico, perché conservati nei depositi.
Attraverso una visita guidata e un video focus (che rimarrà a disposizione per
tutto il mese successivo), sarà presentata l’opera e l’autore, si metteranno in
luce i dettagli originali e la tecnica esecutiva, consentendo così confronti e
associazioni inedite.
L’obbiettivo è quello di favorire il rapporto diretto tra il visitatore e l’opera
d’arte, privilegiando la fruizione “slow” di un singolo oggetto, differente
rispetto alla visita di un’intera collezione.
La Madonna in trono con bambino e santi
di autore anonimo di ambito mantegnesco
fine XV sec.
Tempera su tela, 281 x 187 cm.
Il grande dipinto, realizzato a tempera su tela di lino verso la fine del XV
secolo, rappresenta una Sacra Conversazione.
Sotto un pergolato la Madonna in trono col bambino è circondata da
Sant'Antonio da Padova, Santa Caterina d'Alessandria, Sant'Antonio Abate e
una Santa non identificata.
L'opera faceva parte della collezione del Marchese Luigi Malaspina, che
l'aveva acquistata come opera di Andrea Mantegna sulla base dell'iscrizione
sul cartiglio appeso al pergolato, che recita: "Andrea Mantegna Patavinus
Fecit 1497". In realtà, si tratta di un'iscrizione apocrifa, ma le lettere in
caratteri capitali e la tipologia delle abbreviazioni fanno pensare ad un
intervento antico.
L'impostazione della Sacra Conversazione, le dimensioni e le particolarità
tecniche dell'opera consentono di individuare nella monumentale Madonna
della Vittoria di Mantegna (oggi al Louvre), un preciso riferimento per l'autore
del nostro dipinto.
L'opera è dunque da ricondurre al clima culturale di fine Quattrocento - inizio
Cinquecento, nel quale si muovevano i pittori che ripetevano temi
mantegneschi derivati da dipinti, disegni e incisioni.
Oggi si ipotizza che la grande tela sia opera di almeno due autori: ad un
artista più preciso e abile nella rappresentazione dal vero si devono la
definizione dell'architettura vegetale e alcuni particolari dei personaggi (come
il giglio di S. Antonio da Padova e il maialino nero che accompagna S.
Antonio Abate), mentre le figure e il tappeto erboso in primo piano sono da
ricondurre ad una mano diversa.
I recenti studi dei biologi vegetali Ettore Pacini e Gian Garbiele Franchi hanno
portato un importante contributo all'analisi del dipinto. La bellissima
architettura vegetale ha suscitato grande interesse per l'accurata
rappresentazione di una pianta in particolare, che raramente è presente
nell'iconografia dei pittori rinascimentali.
Si tratta della Momordica, appartenente alla famiglia delle cucurbitacee,
genere che comprende numerose specie erbacee rampicanti. La pianta, che
in Italia è coltivata raramente, è di origine africana e viene utilizzata, oltre che
a fini alimentari, anche per le proprietà curative dei suoi frutti e del succo
estratto dalle foglie - da cui il nome "balsamina".
La più antica raffigurazione della Momordica risale alla prima metà del XV
secolo, nel manoscritto "Herbe pincte" di Antonio Guarnerino da Padova, del
1441. La pianta è inoltre riconoscibile negli affreschi della Loggia di Psiche a
Villa Farnesina a Roma, realizzati da Giovanni da Udine nel 1517. Le prime
illustrazioni a stampa di Momordica balsamina compaiono invece nei trattati
di Fuchs (1542) e Mattioli (1568), in cui sono descritte le preparazioni
finalizzate all'uso balsamico.
L'elemento originale che caratterizza il dipinto pavese è la rappresentazione
scientifica della Momordica balsamina in tutti i suoi elementi, circa 100 anni
prima della nascita del Metodo Scientifico, da parte di un artista che
probabilmente aveva avuto modo di riprendere la pianta dal vero: si nota
infatti grande attenzione nella raffigurazione delle foglie, dei fiori sia maschili
sia femminili, dei frutti a differenti stadi di maturazione, che si prestano ad
una lettura simbolica. I frutti ancora chiusi sono infatti spinosi e rimandano
alla corona di spine, mentre quelli giunti a maturazione si aprono mostrando
semi rossi come gocce di sangue.
Le visite e l’ingresso ai musei sono gratuiti e senza prenotazione.
Si terranno alle ore 16.00; ritrovo presso la biglietteria dei Musei civici
Il programma completo sarà disponibile sul sito:
www.museicivici.pavia.it/unoauno
Per informazioni:
tel. 0382.399770
[email protected]
Chiara Argenteri
Ufficio stampa/Press office
Associazione Pavia Città Internazionale dei Saperi
tel. 0382.399424 338.1071862
E-mail: [email protected]
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