Dieci anni fa Dieci anni fa iniziava un nuovo corso per la nostra professione. Ricordare questo momento è importante per coloro che affrontarono con entusiasmo negli anni Settanta del vecchio secolo un percorso formativo pioneristico, ma è importante anche per tutti i giovani studenti del nuovo millennio. Esercitare l’optometria, gestendo con professionalità un centro ottico, non è poca cosa. La nostra è una professione vera, i cui risvolti oltre che imprenditoriali e professionali sono anche sociali. Quando Silvio Maffioletti ha inviato alla nostra redazione le sue riflessioni, ho capito che quello che egli aveva scritto era un vero atto d'amore verso la nostra professione. A lui e a tutti coloro che hanno fatto un pezzo di storia della nostra professione, anche se non sono nominati, è dedicato questo articolo. Carlo Vannucci Presidente FederGruppi Ottica Dieci anni fa, nel luglio del 2002, presso l’Istituto Superiore di Scienze Optometriche 'Giuseppe Ricco' di Milano si è svolta l'ultima sessione di esami per l'abilitazione alla professione di Ottico, alla quale hanno partecipato gli studenti del Corso di Ottica dell'anno scolastico 2001-2002. E' stato l'ultimo atto dell'ordinaria attività didattica e scientifica della scuola fondata e gestita per più di trent'anni dall'Assopto milanese. L'anno successivo sarebbe continuato (nel primo quadrimestre in via Soderini e nel secondo quadrimestre in via Olgiati) solo il corso degli studenti iscritti all'ultimo anno del triennio di Optometria, che si sarebbe esaurito con le ultime sessioni d'esame nel luglio del 2003; vi avrebbero partecipato anche numerosi studenti iscritti negli anni precedenti, che ancora non avevano completato gli esami o la tesi di fine corso. La chiusura dell'ISSO, dieci anni fa, è avvenuta per scelta consapevole dei responsabili dell'Assopto Milano. In occasione dell’apertura del Corso di Laurea in Ottica e Optometria, avviato nell'anno accademico 2001-2002 presso la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, hanno infatti deciso la cessazione dell'attività dell'ISSO favorendo il passaggio della biblioteca, della strumentazione e di alcuni suoi docenti alla nuova realtà formativa universitaria. Questa scelta ha aperto una fase nuova, fortemente perseguita dai responsabili di Federottica negli ultimi due decenni del Novecento, che ha consentito (dapprima a Milano e poi in altre città) l'apertura di vari Corsi di Laurea in Ottica e Optometria nelle più prestigiose università italiane. Il fondatore Giuseppe Ricco Per ricostruire la nascita dell'Istituto Superiore di Scienze Optometriche di Milano bisogna risalire ai Corsi di Optometria che, a partire dal 1969, venivano effettuati in via della Signora 9 presso il teatrino di S. Stefano. Le lezioni venivano tenute da un gruppo di ottici lombardi che si erano formati nei corsi della Società d'Optometria Europea (SOE), con il sostegno dell'Assopto Milano presieduta da Giuseppe Ricco. La nascita dei corsi di Optometria introduceva una novità assoluta in Italia che, oltre che a Milano, si era realizzata nel medesimo anno scolastico (196970) anche presso l'IRSOO di Vinci. Era, per gli ottici italiani, l'avvio di un robusto e ambizioso progetto formativo; in quegli anni era infatti necessario orientare l'Ottico verso una vera e propria professione, preparandolo adeguatamente alle nuove richieste sociali e professionali mediante una più ampia e profonda conoscenza dell'Optometria e della Contattologia. Questo obiettivo era stato individuato, perseguito con concretezza e raggiunto con successo grazie alla lungimiranza politica di Giuseppe Ricco, presidente di Federottica e e fondatore dell'Albo degli Optometristi. A lui l'ISSO milanese sarebbe stato intitolato dopo la sua prematura scomparsa, avvenuta nel 1997. La nascita e il rapido sviluppo dell'ISSO avevano confermato la centralità del capoluogo lombardo nella storia della professione optometrica in Italia: a Milano era nata e si trovava la sede nazionale di Federottica, a Milano operava la più numerosa e organizzata tra le Assopto italiane e inoltre proprio a Milano la forte richiesta di formazione e cultura professionale, che gli ottici avevano unitariamente espresso negli anni precedenti, aveva reso maturi i tempi per la fondazione dell'Albo degli Optometristi, che sarebbe avvenuta nel 1973. L'organizzazione e il rapido sviluppo dei corsi di Optometria aveva confermato la vocazione dinamica e moderna del capoluogo lombardo: agli studenti che giungevano da tutta Italia e, in alcuni casi, dall'estero (Grecia, Israele, Palestina, Albania e Uganda), l'istituto milanese manifestava la propria disponibilità ad accogliere senza giudicare ma anche il proprio rigore nel richiedere l'impegno personale, affinchè gli studenti conseguissero i titoli e i meriti mediante la propria dedizione e serietà. L'Assessore regionale Filippo Hazon Dopo gli anni pioneristici di via della Signora, la sede della visita la nuova scuola (1970) scuola milanese di Optometria aveva avuto vari spostamenti fino a trovare una sede stabile dapprima in via Noale, poi in via Murillo (presso il CAPAC) e infine, dal 1990, in via Soderini. Due anni dopo averlo richiesto (1971), il riconoscimento ufficiale da parte della Regione Lombardia era finalmente arrivato (1973); poi, nel 1975, la scuola aveva assunto la nuova e definitiva denominazione di "Istituto Superiore di Scienze Optometriche". Dal punto di vista amministrativo e organizzativo l'ISSO faceva riferimento all'Assopto Milano, il cui presidente ne assumeva la responsabilità. Dopo Giuseppe Ricco, questo compito era stato svolto in modo esemplare da Luigi Baccini e poi da Gianfranco Sala mentre le funzioni amministrative facevano capo a Pierluigi Mapelli, segretario dell'Assopto Milano. L'ISSO richiamava studenti da tutta Italia grazie alla qualità dei suoi corsi, biennali fino al 1979 e poi triennali (con possibilità di frequenza diurna oppure serale). Il programma didattico spaziava su argomenti fondamentali nella cultura professionale (Anatomia, Fisiologia, Psicologia, Fisica, Chimica), nelle conoscenze specifiche (Ottica Fisiologica, Ottica Applicata, Tecnologia Ottica) e nella formazione professionalizzante (Optometria, Contattologia, Rieducazione Visiva, Clinica di Optometria, Clinica di Contattologia). La puntualità del personale della scuola, l'accurata organizzazione didattica e amministrativa, la ricca dotazione di strumenti nelle aule e nelle cliniche erano finalizzati a fornire ai docenti e agli studenti il miglior supporto didattico possibile. Le regole che i responsabili della scuola milanese avevano indicato erano semplici e chiare: compito degli studenti era studiare seriamente, compito dei docenti era presentarsi con la massima preparazione nella materia insegnata. L'ISSO milanese, anno dopo anno, si era affermato divenendo un punto di riferimento nel campo della formazione ottico-optometrica in Italia e riuscendo a supportare politicamente le strategie per il raggiungimento degli obiettivi storici della categoria: formare al più alto grado la figura professionale dell'ottico-optometrista e promuoverne anche l'aspetto etico e deontologico. A livello didattico, anno dopo anno, l'ISSO ha avuto a disposizione numerosi qualificati docenti che si sono Nella foto, da sinistra: Emilio Airaghi, occupati delle materie professionalizzanti. Molti di loro Sergio Cappa, Riccardo Perris. hanno lasciato un segno profondo nella storia della professione optometrica in Italia, a conferma di una lunga e ricca tradizione della scuola milanese. Tra essi, nei primi anni, spiccano Giuseppe Longoni, Riccardo Perris, Giuseppe Celasco, Luciano Vettore, Ugo Frescura, Giuseppe Ricco, Gianni Rehak, Gianfranco Milani, Augusto Perini, Valdemaro Giannelli, Franco Caslini, Germano Manganelli, Renato Pagani, Costantino Bianchi, Graziella Mariani, Mauro Faini, Ruggero Consonni, Emilia Vettore, Vincenzo Rocchitelli, Marino Formenti e Sandro Bresciani. Poi, in seguito, Mauro Nocera, Umberto Leoni, Giorgio Manzini, Gianmario Reverdy, Sergio Cappa, Luigi Zambrano, Ennio Rizzini, Antonio Canfora, Natale Lazzaroni, Emilio Airaghi, Marco Vai, Remo Cavalleri, Maurizio Bettanin, Maurizio Giannelli, Edoardo Cerri, Pietro Gheller, Maurizio Cusani, Silvia Cozzi, Silvio Maffioletti, Maria Pia Manitto, Daniele Dondarini, Luca Caslini, Mauro Di Terlizzi, Sergio Perris, Mauro Rosa, Renato Pocaterra, Davide Brambilla e Stefano Panzeri. Infine, negli anni più recenti, Andrea Maiocchi, Luca Giannelli, Michela Salerno, Valerio Spada, Letizia Ruggeri, Marco Nella foto, da sinistra: Mauro Faini, Sergio Perris, Bassani, Rodolfo Manzocchi, Alessio Facchin, Paolo Noli, Pietro D'Agati, Paola Leoni, Marco Valsecchi, Renato Pocaterra, Silvio Maffioletti, davanti Silvia Tavazzi, Roberto Iazzolino e Ottavio Segantin. all'aula intitolata ad Emilio Airaghi (2001) L'elenco, lungo e qualificato (pur se incompleto), rende onore a una scuola seria e fortemente radicata che ha consentito un rapido progresso della professione optometrica in Italia. Dal 1989 al 2001, affidato alla direzione didattica di Gianmario Reverdy e al lavoro quotidiano di Lucia Quattrini, Potito Ceci ed Eugenio Coinu, l'ISSO è ulteriormente cresciuto nella considerazione degli addetti ai lavori nel mondo dell'Ottica e dell'Optometria. Nell'ambito dell'ISSO, durante l'ultimo decennio del Novecento, si sono sviluppati anche un dinamico Dipartimento di Ricerca Optometrica (Di.R.O.) diretto da Renato Pocaterra e due forti esperienze di cooperazione internazionale: una con l'Uganda (il 'Progetto Hoilan', promosso da Silvio Maffioletti) e una con in Nicaragua (il progetto 'Optometristi in Nicaragua', promosso da Renato Pocaterra). L'istituto milanese, nel corso della sua lunga attività iniziata nel 1969, ha rilasciato 249 diplomi di Ottica e 1.025 attestati di specializzazione in Optometria oltre ad aver organizzato numerosi seminari, convegni, corsi di aggiornamento scientifico e giornate di qualificazione professionale. Dieci anni fa, come era giusto e opportuno, l'ISSO 'Giuseppe Ricco' ha completando il proprio positivo percorso passando la mano alla nascente formazione universitaria, dove oggi si sta formando una nuova generazione di ottici-optometristi proiettata verso il futuro. Sivio Maffioletti