scheda Pillole di educazione sanitaria per cittadini-consumatori 4 Virus, batteri, antibiotici e resistenze La maggior parte delle infezioni è causata da due tipi di microrganismi o microbi. I batteri sono microbi costituiti da una sola cellula. Alcuni sono detti patogeni e possono provocare malattie, ma molti non sono dannosi e altri sono benefici. I virus sono particelle ancora più piccole dei batteri e non possono sopravvivere fuori dalle cellule del corpo dei soggetti infettati, che vengono invase per consentire ai virus di riprodursi. Una differenza importante è che i batteri sono sensibili all’azione degli antibiotici, mentre i virus no. Quali sono le più comuni infezioni causate da virus? Raffreddori, influenza e infezioni simili, la grande maggioranza dei casi di tosse e bronchite, mal di gola (con l’unica importante eccezione di quelli provocati da un batterio chiamato streptococco), la maggior parte dei casi di sinusite e molti casi di otite media acuta. Come posso sapere se una malattia è causata da un’infezione batterica o da una virale? Spesso è molto difficile dirlo. Consultate il vostro medico. Evitate luoghi comuni, come pensare che un muco giallo o verde indichi un’infezione batterica: per il muco è normale diventare denso e cambiare colore anche durante infezioni sicuramente virali come un raffreddore. Quando devo prendere antibiotici? Sono farmaci molto potenti, che dovrebbero essere presi solo quando si hanno infezioni da batteri che farebbero fatica a guarire da sole. Spesso anche con i batteri gli antibiotici non sono necessari: non assumeteli di vostra iniziativa, ma solo se ve li ha prescritti il medico. Gli antibiotici, invece, non sono utili nelle infezioni da virus, non le curano, non le rendono meno contagiose, non aiutano a sentirsi meglio e, al contrario, possono essere dannosi. © 200 4 CIS Editor e © 200 4 CIS Editor e Cosa sono i batteri e i virus? Perché non dovrei chiedere al mio medico di prescrivere antibiotici? Non dovreste aspettarvi una prescrizione di antibiotici per la maggior parte delle infezioni respiratorie superiori (raffreddore, influenza e simili, tosse, la maggior parte dei casi di mal di gola, di sinusite e di otite). Se avete un’infezione virale, come accade nella maggioranza dei casi, gli antibiotici non la cureranno né vi faranno stare meglio, né eviteranno che altri prendano il vostro virus. In studi effettuati in America la maggior parte dei medici dichiara di subire frequenti pressioni da parte dei pazienti perché prescrivano antibiotici anche quando non li ritengono necessari e molti ammettono di acconsentire per timore di scontentare i malati o i loro familiari. Per quanto riguarda i pediatri, studi americani hanno mostrato che prescrivono antibiotici solo nel 12% dei casi se ritengono che i genitori non se li aspettino, ma nel 65% dei casi se percepiscono che i genitori se lo aspettano. Dato che questa sembra una delle principali cause di eccesso di prescrizione in molti paesi, è fondamentale che i cittadini: ● evitino di sollecitare i medici ● se la visita si conclude senza prescrizioni di farmaci, non si mostrino delusi ma rispettino e apprezzino le decisioni del proprio medico. © 2006 CIS Editore S.r.l. Via San Siro 1 – 20149 Milano – Tel. 02 4694542 – Fax 02 48193584 – www.ciseditore.it. DIRETTORE RESPONSABILE: Franco Berrino. PROGETTO GRAFICO: Barbara Capozzi, Yvonne Cosi. STAMPA: Romagna grafica, Cusano Milanino (MI). REGISTRAZIONE: Tribunale di Milano n. 110 del 21/02/2006. Sped in abb. post. DL 24/12/2003 n. 353 convertito in legge 27/02/2004 n. 46, art. 1, comma 1 - DCB Milano - Pubblicazione mensile - ISSN 1828-0374 - Abbonamento annuo € 6,90 - Una copia € 1,20. C I S EDITORE Purtroppo sì. Infatti possono dare di frequente effetti non desiderati (diarrea, nausea e vomito, eruzioni sulla pelle e prurito vaginale) e più raramente serie reazioni allergiche o intossicazioni (a questo proposito, ricordate se siete allergici a qualche antibiotico e ditelo al vostro medico). Recenti studi fanno pensare che potrebbero anche avere seri effetti dannosi finora non considerati: sono tutti buoni motivi per ricordare di non prendere questi (o altri) farmaci senza necessità o quando la prospettiva fosse solo di ricavarne benefici irrilevanti. Cos’è la resistenza antibiotica e perché dovrei preoccuparmene? È uno dei più pressanti problemi di salute nel mondo ed è in aumento. Ogni volta che una persona prende antibiotici, specie se ad ampio spettro d’azione (come capita con molti dei più nuovi), gran parte dei batteri è uccisa (tra l’altro anche tanti batteri innocui o benefici), ma alcuni possono modificarsi, riducendo o eliminando l’efficacia degli antibiotici nei loro confronti. Questi batteri resistenti possono così sopravvivere e moltiplicarsi e, in certi casi, persino trasmettere la resistenza ad altre specie batteriche. Ripetuti e impropri consumi di antibiotici sono causa primaria dell’aumento di batteri resistenti, che compromette l’utilità di questi farmaci essenziali per curare gravi malattie. I bambini preoccupano in particolare, perché con loro si tende a usare più antibiotici, spesso per motivi banali, e ciò aumenta le infezioni causate da batteri patogeni resistenti. Questi causano malattie più lunghe, più necessità di essere visitati dal medico e di fare altri esami, costringono a usare antibiotici più tossici, oltre che più costosi. Infezioni da batteri resistenti possono richiedere farmaci per iniezione, ricoveri in ospedale, trasmettersi a persone più fragili che vivono con noi (per esempio, a familiari anziani o © 2004 CIS Editore © 2004 CIS Editore Se prendo antibiotici senza necessità, possono farmi male? malati, con difese compromesse), portare a conseguenze invalidanti e persino a morte, oltre che essere un frequente motivo di fallimento di delicati interventi chirurgici. Cosa posso fare per evitare infezioni resistenti agli antibiotici? Fortunatamente, se si riduce l’uso di antibiotici molti batteri resistenti possono nel tempo ridursi o scomparire. Dunque, non chiedete un antibiotico quando il medico ritiene che non sia necessario e comunque non insistete per avere l’antibiotico “più nuovo”: raramente è il più appropriato per infezioni banali! (infatti la maggior parte delle Linee Guida sostiene che, quando si decidesse di usare antibiotici per infezioni delle vie respiratorie superiori, di regola la prima scelta dovrebbe cadere su un farmaco generico o meglio equivalente: l’amoxicillina). Chiedete cos’altro si può fare per dare sollievo ai vostri sintomi, senza precipitarsi a prendere antibiotici ai primi segni di un’infezione banale. Tenete il vostro medico informato se la malattia peggiora o dura molto, così che possa iniziare un trattamento appropriato quando è necessario. Non prendete o date di vostra iniziativa antibiotici prescritti in altre occasioni, magari avanzati da trattamenti fatti da un familiare! Però, quando il medico di fiducia ha stabilito che sono necessari, completate il ciclo prescritto anche se vi sentite meglio, perché resistenze e ricadute sono favorite pure da un’interruzione prematura del trattamento. Infine, evitate uova crude o carni poco cotte, specie se macinate, che sono più spesso contaminate da antibiotici usati per forzare la crescita di animali d’allevamento. Dr. Alberto Donzelli esperto di sanità pubblica Dato il carattere divulgativo e sintetico, questa pubblicazione non è appesantita con riferimenti bibliografici, quasi tutti in inglese, che potranno però essere forniti su specifiche richieste ([email protected]). Per saperne di più, chiedere al proprio medico di famiglia o consultare il sito www.cdc.gov/ncidod/diseases/children/prevention.htm novembre 2004 ristampa aggiornata, dicembre 2006